Inchiesta: i costi delle riparazioni

Inchiesta: i costi delle riparazioni

I meccanici sono onesti o disonesti? A queste e a moltre altre domande risponde l’inchiesta pubblicata sul numero 12 di In Moto, in edicola.

Giovanna Guiso

24.11.2016 14:34

Conoscono il funzionamento del motore, nelle parti meccaniche ed elettriche, e sanno diagnosticare guasti e difetti. Usano attrezzi, strumenti di misura e controllo, eseguono manutenzioni e rispettano le norme per la tutela dell’ambiente. Sono specializzati su una marca specifica oppure riparano qualsiasi veicolo abbia due ruote e un motore e, se sono indipendenti, vendono motocicli nuovi e d’occasione. Si assumono la responsabilità del proprio lavoro a garanzia della sicurezza del veicolo.

Sono i meccanici di motoveicoli, un mondo a parte, come quello dei motociclisti, e un punto di riferimento per chiunque possiede ciclomotori e motocicli. Spesso i meccanici non si limitano a occuparsi di montaggio, regolazione, riparazione e controllo dello stato del veicolo: diventano amici dei propri clienti, fondano club e qualche volta adibiscono una parte della loro officina a luogo di ritrovo, dove discutere di gomme, pieghe e… filosofia.

Il loro è un mestiere impegnativo e di responsabilità, che richiede passione. Poi, come in tutti i mestieri ci sono professionisti onesti e disonesti, e c’è chi si improvvisa meccanico senza avere le adeguate competenze. Abbiamo cercato di capire, con l’aiuto degli specialisti del settore, come si comporta e lavora un professionista onesto, e quanto possono incidere i costi di manutenzione e riparazione sul costo del veicolo. 

Sul numero 12 di In Moto trovate l’inchiesta completa, qui di seguito un estratto dell’intervista a Marco Zacchetti, meccanico professionista da oltre trent’anni e titolare di Bikestaff, la prima scuola di riparazione per moto e scooter creata a Milano nel 2005. 

Marco, perché si sceglie la professione di meccanico?
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Una delle motivazioni più gettonate è quella di guadagnare bene. Affermazione priva di verità se si esercita la professione in modo onesto: emettere sempre ricevuta fiscale, non avere debiti con fornitori, dipendenti e Stato, addebitare al cliente solo materiali e ore di lavoro realmente impiegati, e non materiali acquistati per errore nella diagnostica oppure le ore trascorse a imparare a riconoscere un guasto fino ad allora sconosciuto. Tutto questo concorre a un guadagno netto decisamente basso. Una piccola percentuale di meccanici lavora solo per pura passione. Un altro motivo viene come conseguenza della scelta scolastica dopo la secondaria inferiore. Dopo il percorso formativo di tutte le inutili materie impartite, della riparazione dei veicoli a motore resta ben poco, ma i ragazzi comunque trovano lavoro. Meccanici per caso, non per scelta".

Quali responsabilità implica?
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Dal punto di vista dell'esito negativo di una riparazione, sono rari i casi dove si coinvolge qualcuno in un sinistro. Se capita, solitamente è a causa di un collaudo finale insufficiente. Capitano molti più sinistri causati dalla mancanza di manutenzione: il cliente non conosce i rischi o pur conoscendoli non vuole manutenere il proprio veicolo. Insisto invece sulla responsabilità economica: il cattivo cittadino pur di intascare qualche euro in più, è disposto a violare la legge".

Esiste un’associazione che raggruppa i meccanici italiani?
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Se esiste non serve a rappresentarci o lo fa senza il nostro consenso".

Che requisiti occorrono per essere abilitati alla professione?
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Tutto quel che c'è da sapere è regolato dalla legge 5 febbraio 1992, n. 122 e dalla sua nuova edizione (vedi box), due leggi scritte da burocrati al tavolo con i rappresentanti delle associazioni di categoria. Da come è stata scritta la legge sembra davvero che abbiano promulgato per un settore completamente diverso, senza punti in comune con un'officina. Gli effetti a oggi sono devastanti: concessionarie prive di un meccanico abilitato, meccanici che avevano il requisito e lo hanno perso nelle concessionarie, centinaia di persone che sanno lavorare, ma non possono esercitare per la mancanza del requisito...".

In caso di incidente non grave cosa deve verificare il meccanico per essere certo che non sia compromessa la sicurezza del veicolo?
"Si cerca di stabilire la dinamica con l'aiuto del conduttore al momento del sinistro. Una volta ispezionata e ripristinata la parte meccanica si fa una prova su strada cercando di stressare la moto con frenate e accelerazioni, iniziando in modo delicato per arrivare se possibile al limite della moto stessa".

In caso di riparazione eseguita male, il cliente può rivalersi?
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Il cliente che salda il conto sulla base del preventivo accettato, ha piena fiducia nel meccanico e deve sempre fare riferimento a lui, per levarsi dubbi o perfino per intentare causa, nei casi più gravi. Questo non vale se il cliente non si fida del meccanico, o ha accettato di far eseguire il lavoro solo in parte, oppure se chiede di eseguire una riparazione diagnosticata da altri, o con materiali forniti da lui".

Che requisiti deve avere chi vuole diventare meccanico professionista? 
"Sconsiglio di inseguire il miraggio dell'indipendenza economica: le vie per raggiungerla non sono oneste. Questo tipo di lavoro per dare soddisfazione personale richiede capacità di relazione col pubblico, sensibilità fisica (orecchio e polso), attenzione, fantasia, umiltà, perseveranza, senso del dovere e della misura".

A chi consigli questa professione?
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A tutti quelli che si divertono con giochi di logica e incastri; quelli curiosi che smontano tutto e quelli testardi che rimontano tutto".

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