Alpinestars Tech-Air Street

Alpinestars Tech-Air Street
Il nuovo sistema airbag per uso stradale è ora disponibile in tutta Europa, mentre il Tech-Air Race, è utilizzato dai piloti Alpinestars in MotoGP

Redazione - @InMoto_it

14.09.2015 ( Aggiornata il 14.09.2015 09:56 )

Alpinestars annuncia che l’airbag Tech-Air per uso stradale è ora disponibile presso i rivenditori autorizzati in tutta Europa, mentre il Tech-Air Race, unico sistema airbag al mondo a torace completo sviluppato per uso racing, continua ad essere utilizzato dai piloti Alpinestars che competono nella MotoGP. Il sistema airbag stradale Alpinestars Tech-Air è stato sottoposto ad una moltitudine di crash test e centinaia di migliaia di chilometri di prove sia su strada che su fuoristrada e in pista durante i campionati mondiali di MotoGP. C’è tuttavia un crash test particolare, avvenuto proprio durante il suo processo di sviluppo, in cui il Tech-Air Street ha dimostrato le sue eccellenti proprietà di sicurezza proteggendo la persona che ha condotto il suo sviluppo per oltre un decennio. Alpinestars dichiara che il sistema Tech-Air Street è l’unico airbag autoconsistente al mondo che non richiede l’installazione di sensori sulla moto, offre una protezione toracica completa tanto nella guida in fuoristrada che in quella stradale e offre anche la libertà di utilizzare l’airbag su qualunque tipo di moto o scooter, a prescindere dalla marca, dall’età o dal terreno d’impiego. A Colin Ballantyne, capotecnico Alpinestars nonché project leader Tech-Air, il sistema ha dimostrato il suo reale valore in un crash “test” che ricorderà davvero a lungo. Prima del lancio ufficiale del Tech-Air, a novembre 2014, infatti, Colin è rimasto coinvolto in un incidente in fuoristrada in Sud Africa sulla sua BMW F800 GS a circa 90 km/h. Indossando la giacca comprensiva del sistema Tech-Air, Colin ne è uscito relativamente bene e non solo ha evitato lesioni nella parte superiore del corpo, ma soprattutto ha avuto modo di testare in prima persona le considerevoli capacità protettive del Tech-Air. La gravità dell’incidente ha causato alla gamba e alla mano di Colin lesioni che hanno richiesto un intervento medico. Colin ha detto: “Al Pronto Soccorso il chirurgo è stato molto sorpreso di vedere che non avevo neppure un graffio sul torace, vista la natura delle mie lesioni, la velocità della caduta e il terreno su cui mi trovavo”. Offrendo prestazioni istantanee in termini di sicurezza attiva sia su strada che in fuoristrada, il sistema airbag punta infatti ad offrire una protezione completa al torace su schiena, petto e reni – le aree più esposte in caso di incidenti. I dati della caduta di Colin mostrano che la tempistica di attivazione è stata critica nel garantire una protezione completa nel momento cruciale. Il grafico mostra come Colin abbia impattato con il terreno e rotolato quattro volte in un periodo di 3,3 secondi, mentre l’airbag si è attivato fra i 15 e i 20 millisecondi prima della perdita di controllo, sufficienti per offrire la protezione necessaria ad evitare serie lesioni toraciche. “Se avessi usato un airbag con sensori esterni, questo richiede in media fra i 200 e i 500 millisecondi per gonfiarsi una volta attivato, avrei colpito il terreno e sarei rotolato almeno una volta prima che si gonfiasse abbastanza da offrirmi una protezione adeguata. Osservando i dati della caduta si può notare come avrei avuto una protezione nulla o comunque limitata al primo impatto, che è sempre il più violento". Uno dei motivi per cui il Tech-Air si è attivato al momento giusto sta nella sofisticatezza e stabilità del suo algoritmo, affinato grazie ai dati raccolti in gara attraverso il programma airbag Alpinestars (iniziato nel 2003) con i piloti impegnati in MotoGP e la ricerca intensiva svolta nel progetto airbag stradale, con simulazioni di caduta e biomeccaniche al computer, test di accettabilità prestazionale e medica, centinaia di migliaia di chilometri di test stradali e una moltitudine di crash test svolti presso strutture di ricerca sugli incidenti stradali in tutta Europa. I dati della caduta mostrano come il Tech-Air si sia preattivato durante i 7,2 lunghissimi secondi d’instabilità che hanno portato al momento in cui è avvenuta la reale perdita di controllo. L’algoritmo del sistema è stato allertato da una serie di forze che hanno mostrato la perdita di stabilità di Colin e, infine, la perdita di controllo finita con la caduta. “L’algoritmo ha capito che qualcosa non andava ben prima della mia caduta, ma non c’era abbastanza energia che suggerisse che io fossi in pericolo. Durante questo periodo di instabilità – 7”2 sono un’enormità in termini di raccolta dati – il sistema non ha mandato il segnale d’attivazione finché la situazione non è deteriorata. E’ importante, perché non si è attivato prematuramente – nel mio caso avrebbe significato attivarsi mentre ero ancora alla guida. “Dato che il periodo di gonfiaggio certificato per un airbag è di cinque secondi, se si fosse attivato prima si sarebbe in effetti sgonfiato prima che toccassi terra, lasciandomi indifeso. E’ una testimonianza reale della solidità dell’algoritmo e della validità della scelta di montare i sensori sul corpo del pilota e non sulla moto – l’airbag si è attivato nel momento cruciale della mia perdita di controllo, garantendo completa protezione prima del mio primo impatto". Integrando i sensori in un gilet, indossato sotto un giubbotto compatibile sul corpo del pilota, il sistema è comodo, veloce e flessibile, permettendo al pilota di cambiare moto senza accoppiamenti moto-pilota o installazioni del sistema. Un sistema airbag che richieda qualsiasi tipo di collegamento o installazione e taratura di sensori sulla moto potrebbe non essere facile o addirittura possibile da usare su moto affittate o prestate. Alpinestars Tech-Air è certificato CE e può essere trasportato in nave, auto, treno o aereo, dando la libertà di usarlo in qualunque occasione, anche su una moto noleggiata. “Nessun altro sistema airbag colloca i sensori solo sul corpo del pilota e questo è molto importante” spiega Colin. “I nostri test hanno dimostrato come il corpo del pilota rimanga relativamente stabile a prescindere dal terreno fino all’inizio di uno scenario d’impatto. Piazzare sensori sul corpo invece che sulla moto – che è soggetta a molti piccoli shock che potrebbero attivare l’airbag – conferisce al nostro algoritmo un grado di stabilità e consistenza che lo rende ugualmente efficace anche in fuoristrada”. La caduta di Colin ha fornito una mole considerevole di dati in uno scenario reale che si assommano ai risultati già studiati durante la nostra ricerca. Questi dati contribuiranno allo sviluppo futuro del Tech-Air, e Colin aggiunge. “Non si può preparare un test come questo. La mia caduta è stata dovuta ad una perdita di controllo in offroad. Quando andiamo in laboratorio abbiamo un manichino, e tutto viene controllato e preparato giorni prima. I dati che ricaviamo da questi test in ambiente controllato sono preziosi, ma quelli ricavati dalla mia caduta non hanno prezzo”. Grazie ai dati acquisiti dal suo “crash test” reale, Alpinestars continuerà a lavorare per offrire sicurezza e protezione.
Incidente di Colin Ballantyne
Test Tech-Air
   
Tech Air Alpinestars

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