Motopola, special "nate brutte": super-gallery

Motopola, special "nate brutte": super-gallery
Dalla Germania vi presentiamo i customizzatori che amano rianimare vecchi modelli ormai in disuso. "Più brutta è la base, più grande è la sfida", dichiarano sul loro sito ufficiale. Andiamo a vedere le due ruote che sono state rinnovate in maniera più decisa
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La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
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La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
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La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
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La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
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La Xavier Justus è una Yamaha XJ 600 51J del 1984, parcheggiata e inutilizzata da tempo. Secondo la tipica politica di Motopola, i customizzatori si trovavano davanti una base brutta e fatiscente, da riportare alla vita. È stato così rinnovato l’intero frontale, implementato inoltre con forcella rovesciata SZR660 con molle progressive. Il sistema elettrico è stato rifatto, il serbatoio spostato più in alto, l’impianto frenante è Brembo e il colore grigio chiaro le conferisce un aspetto più duro e serio rispetto al rosso-bianco-nero anni Ottanta della moto originale.
Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
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Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
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Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
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Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
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Si chiama Cafe 944 e si ispira a una Ducati 750SS Supersport del 1991. Già la base era in buone condizioni, una due tempi leggera dalle buone sospensioni. È stata spogliata dell’ingombrante frontale per uno stile più naked. Il motore è stato da una Monster 900, il forcellone è della SS900, il telaio è stato accorciato e tagliato. La parte posteriore è realizzata in vetroresina e include un vano portaoggetti. Il cerchio posteriore è stato ricostruito arrivando a 5,5’’, modificato anche lo scarico e la verniciatura di tutte le parti è a polvere.
La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
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La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
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La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
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La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
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La Bretzler nasce da una BMW R45 del 1985 ed è frutto della collaborazione tra Motopola e Sergio Sickau Inntal-Moto. Nonostante la sua bassa potenza, è una moto divertente da guidare e si presenta come un mix tra una Scrambler e una Brat-Style. Cuscinetti e guarnizioni rinnovati, parafanghi ricostruiti da zero, copertura del motore in alluminio pressofuso, pneumatici Conti TKC80 sono alcune tra le modifiche applicate. Il piccolo tachimetro Motogadget è un dettaglio, mentre l’estetica è stata stravolta grazie all’eliminazione del frontale originale e la sostituzione della sella.
Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
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Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
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Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
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Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
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Dal 1977 ad oggi questa MZ TS 150 è cambiata notevolmente. Nelle foto possiamo vedere il modello originale e quello che è diventato dopo essere passato sotto i ferri di Motopola. La special si chiama Emme ed è frutto della libera interpretazione dei customizzatori tedeschi. Il serbatoio è stato ripreso da una MZ RT125, il forcellone allungato di 40 mm, il telaio posteriore è stato cambiato, il fanale posteriore è Jawa, cuscinetti e guarnizioni rinnovati. I due specchietti retrovisori sono stati eliminati e sostituiti da uno solo sulla manopola sinistra del manubrio, il colore nero è andato a sostituire il rosso originale.
Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è  stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.
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Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.
Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è  stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.
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Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.
Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è  stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.
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Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.
Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è  stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.
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Il nome, The Ugly Duc, è ironico: “la brutta Ducati” nasce dalla Multistrada 1000 DS della Casa di Borgo Panigale, anno 1994, ed è stata realizzata in quattro settimane di lavoro. Il quadro di comando e il faro anteriore sono stati installati da una Ducati 1098. Il fanale posteriore e gli indicatori di direzione sono stati prodotti sempre in Italia da EVR Motors, mentre il frontale dai tratti rotondeggianti è stato sosituito da uno con forme più aerodinamiche.

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