        Polaris Industries ha annunciato che la produzione del marchio Victory Motorcycles cesser&agrave;. L&rsquo;azienda americana aiuter&agrave; i concessionari alla liquidazione delle scorte esistenti e assicura che continuer&agrave; a fornire ricambi per un periodo di 10 anni. Sar&agrave; valida anche la copertura della garanzia per i concessionari e proprietari. Polaris precisa che questa decisione non influir&agrave; sugli altri marchi, compreso quello della Indian, ma che non c&rsquo;era altra via percorribile per mantenere i profitti. Fondato 18 anni fa, il marchio Victory &egrave; stato una forte presenza sul mercato, ed &egrave; stato il numero quattro nelle quote di mercato del mercato americano, ma le vendite globali totali sono state poco pi&ugrave; di 10.000 unit&agrave;. Il processo di liquidazione dell'azienda &egrave; gi&agrave; iniziato e dovrebbe essere completato in 18 mesi. "Questa &egrave; stata una decisione incredibilmente difficile per me, la mia squadra e il Consiglio di Amministrazione Polaris", ha detto il Presidente e amministratore delegato di Polaris Industries Scott Wine. "Nel corso degli ultimi 18 anni, abbiamo investito non solo in risorse, ma i nostri cuori e le anime, per forgiare il marchio Victory Motorcycles, e siamo orgogliosi di quello che il nostro team ha compiuto. Fin dall'inizio, i nostri team hanno progettato e prodotto quasi 60 modelli di Victory che sono stati premiati con 25 dei migliori riconoscimenti del settore. L'esperienza, la conoscenza, le infrastrutture e la capacit&agrave; che abbiamo costruito in questi 18 anni ci hanno dato la fiducia necessaria per acquisire e sviluppare il marchio Indian Motorcycle, quindi vorrei esprimere la mia gratitudine a tutti gli associati con Victory Motorcycles e celebrare i suoi molti contributi".  "Il nostro obiettivo &egrave; quello di una crescita redditizia, e in un contesto di risorse limitate questa mossa ci permette di ottimizzare e allineare le risorse dietro alla qualit&agrave; del marchio Indian Motorcycle e del nostro marchio innovativo Slingshot, migliorando la nostra attenzione su come accelerare il successo di questi brand", ha aggiunto Wine." In definitiva questa decisione spinger&agrave; l&rsquo;innovazione di prodotto nel settore che &egrave; fondamentale per la nostra strategia, promuovendo la crescita a lungo termine e un maggiore valore per gli azionisti ". La chiusura di Victory libera fondi di investimento e altre risorse che saranno utilizzate per accelerare la crescita, l'innovazione di prodotto e la redditivit&agrave; di Indian Motorcycle. I concessionari e i possessori delle Victory avranno lo stesso livello di servizio: ad assicurarlo &egrave; la stessa Polaris. Ci sar&agrave; &nbsp;la completa disponibilit&agrave; di ricambi per 10 anni e un servizio, di copertura di garanzia e altre forme di sostegno necessario attraverso i rivenditori che scelgono di rimanere come parte del gruppo.       

L'americana Polaris annuncia che il marchio Victory andr&agrave; in liquidazione. Gli investimenti si concentreranno su Indian.

Victory cessa la produzione

        N&eacute; una bagger n&eacute; tantomeno un modello da turismo di Casa Victory &egrave; "sopravvissuto" al taglio che Victory ha dovuto operare fra i suoi modelli destinati all'Europa, al Medio Oriente e all'Africa. Le cose sono destinate a cambiare di qui al 2018 se l'importatore Polaris vuol far crescere il marchio in questi mercati, ma per il momento le cose stanno cos&igrave;: dei 12 modelli previsti per il 2017, quelli adatti per l'Europa saranno soltanto quattro. Le moto "prescelte" dallo storico marchio americano per il nostro mercato sono la Octane, la Gunner, la High-Ball e la Jugde, che per&ograve; non compare nella gamma 2017, e per la verit&agrave; &egrave; assente dalla gamma Victory dal 2014. Victory non ha ancora annunciato la Empulse TT elettrica per nessun mercato, ma potrebbe arrivare in Europa. Se succeder&agrave;, sar&agrave; soggetta alle normative Euro 4. Infatti queste ultime non riguardano soltanto le emissioni inquinanti, ma anche l'obbligatoriet&agrave; dell'ABS per le moto di grossa cilindrata e le luci accese anche di giorno, caratteristiche che al momento mancano sulla Empulse TT.  "Guardiamo ad un futuro brillante per Victory, imparando dai nostri successi passati, senza dimenticare i modelli che hanno reso il brand quello che &egrave; attualmente", spiega Rodney Krois, general manager di Vitory Motorcycles. "La Octane &egrave; stato l'inizio di una nuova direzione per noi e adesso siamo pronti per un nuovo capitolo. Di sicuro ci dispiace vedere che alcui modelli lasceranno l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa, ma quello che verr&agrave; dopo sar&agrave; ancora pi&ugrave; emozionante".        

Le nuove regolamentazioni Euro4 in vigore dal 2017 tagliano fuori dal mercato europeo 8 modelli della Casa americano. Rimangono la Octane, la Gunner, la High-Ball e la Judge

Victory: solo 4 modelli per l'Europa

        Indian Motorcycle, filiale di Polaris Industries Inc, &egrave; la prima azienda motociclistica della storia a stelle e strisce: fondata nel 1901 ha conquistato i cuori dei motociclisti di tutto il mondo e si &egrave; guadagnata la fama di brand americano leggendario ed iconico. Oggi questa eredit&agrave; e passione si sono riaccese sotto una nuova amministrazione. Indian Motorcycle continua ad investire nella creazione della rete vendita sul territorio italiano e ora anche Cesena sale in sella alla Indian, con Mabomotor che ha creato il suo showroom in Via Emilia 3695. Mabomotor ha creduto fin da subito in Indian Motorcycle aprendo, tra i primi, un punto assistenza nel febbraio 2015, ed oggi, a poco pi&ugrave; di un anno di distanza, ribadisce il suo impegno e la sua passione rinnovandosi e investendo in questo marchio. L&rsquo;inaugurazione &egrave; prevista a settembre con una giornata all&rsquo;insegna del divertimento, buona musica e tante Indian da provare.       

Mabomotor diventa rivenditore ufficiale: apre il primo punto vendita a Cesena

Indian e Victory, arriva il primo concessionario in Emilia Romagna

Con oltre 100 cavalli è la Victory più potente mai costruita. E anche la più veloce nei 400 metri e la più rapida da 0 a 100 km/h.

Victory Octane, Muscle Bike moderna

La nuova Victory Octane &egrave; l&rsquo;espressione su due ruote della formula della muscle car: un motore di grossa cilindrata montato su&nbsp;un telaio leggero, rimuovendo ogni tipo di comfort o altri accessori con, in aggiunta, un tocco di modernit&agrave;.  Un motore 1200cc, a V - raffreddato a liquido, il primo mai costruito da Victory, con doppio albero a camme e 4 valvole per raggiungere oltre 8.000 giri e scatenare 103 cavalli.?? Questa &egrave; la Victory pi&ugrave; potente mai realizzata. E non sorprende che la Octane sia la Victory pi&ugrave; veloce nei 400 metri e anche la pi&ugrave;&nbsp;rapida da 0 a 100 km/h.    Il telaio robusto e leggero in alluminio scarica i 103 cavalli direttamente sulla strada. La geometria dello sterzo, l&rsquo;interasse di 1578 mm ed un angolo di piega di 32&deg; le danno un&#39;agilit&agrave; inedita per le moto americane con motore bicilindrico a V.?&nbsp;  Lo stile &quot;Muscle&quot; &egrave; moderno e si integra con un profilo sportivo e il cupolino.  UN MOTORE DERIVATO DALLE CORSE -?Sviluppato dal prototipo Project 156 che &egrave; stato testato nella gara pi&ugrave; impegnativa al mondo - Il Pikes Peak International Hill Climb - il motore bicilindrico a V inclinato di 60&deg; ha una corsa breve cos&igrave; come quella del Project 156 che permette pi&ugrave; alti giri al motore, pi&ugrave; cavalli ed una moto pi&ugrave; reattiva; pi&ugrave; simile ad una sportiva che ad una classica americana. Il corpo farfallato da 60mm &egrave; comandato elettronicamente, le 4 valvole in testa ad alto flusso sono gestite dal doppio albero a camme mentre il raffreddamento a liquido mantiene temperature costanti dovendo gestire al meglio 103 cavalli di pura potenza e 99 Nm di coppia. Avendo rapporti corti per migliori accelerazioni, l&rsquo;Octane percorre i 400 metri in 12 secondi e&nbsp;impiega meno di&nbsp;4 secondi&nbsp;da 0 a 100km/h.  LA CICLISTICA  - &Egrave; fondamentale anche un telaio solido capace di&nbsp;scaricare tutta questa potenza su strada e di essere stabile nelle curve. Il motore dell&rsquo;Octane connette la parte anteriore del telaio con la parte posteriore, con doppi tubolari in acciaio per un maggior rinforzo. All&rsquo;anteriore c&#39;&egrave; una forcella da 41mm con doppie molle; al posteriore molle, con precarico regolabile,&nbsp;inclinate di 53 gradi rispetto all&rsquo;asse orizzontale. Ruote con cerchi a raggi da 18&rsquo; all&rsquo;anteriore con gomme da 130/70-18 e da 17&rsquo; al posteriore con gomme da 160/70-17. Dischi freno maggiorati in acciaio inossidabile da 298mm su entrambe le ruote con ABS standard completano il pacchetto. La sella avvolgente a 658mm da terra, il manubrio con posizione arretrata e le pedane a mezza altezza creano una posizione di guida ottimale che permette il massimo controllo della moto in ogni condizione.  IL DESIGN - &nbsp;L&rsquo;Octane &egrave; la Victory pi&ugrave; aggressiva mai costruita ed &egrave; stata disegnata con linee forti. Il cupolino fa capire che questa moto &egrave; costruita per la velocit&agrave;. Le cromature sono poche: il telaio, la trasmissione ed il motore sono neri, mentre la carena &egrave; grigia opaca. Anche il logo sul serbatoio &egrave; in grigio invece del tradizionale logo Victory in rosso, per creare un look moderno monocromatico.  CARATTERISTICHE  Motore: Bicilinrico a V, inclinato a 60 gradi, raffreddato a liquido, doppio albero a camme, 4 valvole per cilindro e 6 marce  Cilindrata: 1179.3cc  Corsa x alesaggio: 101 x 73.6mm  Rapporto di compressione: 10.8:1  Potenza: 103 CV (77kW) a 8000 giri al minuto  Coppia massima: 99.00 Nm a 6000 giri al minuto  Alimentazione Efi: con corpo farfallato singolo da 60mm  Scarico: doppio scarico  Frizione: a doppio disco, a bagno d&rsquo;olio  Trasmissione: a 6 marce, cinghia  Telaio: in alluminio con doppio tubolare in acciaio  Sospensione anteriore: forcelle con diametro da 41mm con doppie molle; 120mm si escursione  Sospensione posteriore: doppi ammortizzatori con doppie molle, regolabili per il precarico; 76mm di escursione  Angolo di piega: 32&deg;  Freno anteriore: a doppio pistone, disco da 298 mm, ABS standard  Freno posteriore: a pistone singolo, disco da 298 mm, ABS standard  Ruota anteriore: 130/70-18 63H  Ruota posteriore: 160/70-17 76H  Cerchio anteriore: 18 X 3.5-in. a 10 raggi  Cerchio posteriore: 17 X 4.5-in. a 10 raggi  Rake/Trail: 29.0&deg;/ 129.5mm  Lunghezza:&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; 2285.8 mm  Interasse: 1578.3 mm  Altezza sella: 658.4 mm  Capacit&agrave; serbatoio: 12.9 l  Peso a secco: 243 kg  Ruote (anteriore - posteriore): 130/70-18 63H - 160/70-17 76H  Garanzia: 5 anni (si applicano condizioni specifiche)  Prezzo: &euro; 13.290,00  La Victory Octane &egrave; esposta a Martinengo (BG) ed a Carate Brianza (MB) all&rsquo; Egimotors International Area. 

Con oltre 100 cavalli &egrave; la Victory pi&ugrave; potente mai costruita. E anche la pi&ugrave; veloce nei 400 metri e la pi&ugrave; rapida da 0 a 100 km/h.

        Victory sempre pi&ugrave; lanciata nel mondo dell&rsquo;elettrico da competizione. Dopo aver partecipato lo scorso anno al TT con la Empulse RR, ora fa un passo avanti: si schierer&agrave; al via del Tourist Trophy con la RR, una moto da 174 cavalli di potenza e una coppia di 240 Nm che &ndash; com&rsquo;&egrave; noto &ndash; nel motore elettrico sono disponibili fin da subito. Unico possibile elemento a suo discapito, il peso, che si aggira intorno ai 240 kg. E&rsquo; evidente, per&ograve;, che si tratta di una condizione analoga rispetto ai concorrenti: la RR, infatti, correr&agrave; nel TT Zero, ovvero la categoria riservata alle sportive con motorizzazione elettrica, e quindi le rivali saranno afflitte dallo stesso &ldquo;problema&rdquo;, perch&eacute; chiaramente devono avere una batteria adeguata. Il debutto &egrave; fissato per il 3 giugno sul tracciato dell&rsquo;Isola di Man. La gara sar&agrave; poi l&rsquo;8 giugno. Il pilota sar&agrave; niente meno che William Dunlop, fratello di Michael, plurivincitore al TT, e nipote del leggendario Joey Dunlop. William ha corso finora 9 volte al TT, con due secondi e tre terzi posti fra i suoi migliori risultati. &ldquo;La nostra elettrica Empulse RR da competizione lo scorso anno si &egrave; piazzata sul terzo gradino del podio nel TT Zero&rdquo;, spiega Brian Wismann, team manager della squadra Victory Racing. &ldquo;Usando i dati che abbiamo raccolto nel corso della gara del TT abbiamo potuto sviluppare un nuovo modulo batteria e migliorare il gruppo propulsore. Abbiamo la sensazione di poter tornare al TT con maggiori prestazioni oltre a poter testare questa tecnologia per la nostra produzione futura&rdquo;. La moto avr&agrave; pneumatici Metzeler, 120/70R17 all&rsquo;anteriore e 200/60 R17 al posteriore. La batteria &egrave; stata sviluppata insieme al partner tecnico Brammo, mentre il motore &egrave; stato sviluppato con Parker Hannifin e si caratterizza per le sue dimensioni ridotte.       

Dopo il podio ottenuto lo scorso anno fra le moto elettriche, Victory si ripresenta al Tourist Trophy con la RR: una belva da 174 cavalli

La Victory RR al TT Zero

        Alcune ricerche condotte da Dunlop hanno evidenziato che i possessori europei di moto da turismo e cruiser in stile americano sono sempre alla ricerca di maggiore aderenza in curva e migliore maneggevolezza. Senza scendere a compromessi sul chilometraggio. Per soddisfare queste esigenze, Dunlop presenta sul mercato europeo il nuovo American Elite, disponibile in 9 misure anteriori e 13 misure posteriori per adattarsi a una vasta gamma di moto Harley-Davidson, Victory e Indian. Grazie alla tecnologia MultiTread, nello pneumatico posteriore una mescola centrale resistente all&rsquo;usura (per garantire maggiore chilometraggio) viene associata a mescole laterali ad elevata aderenza, per offrire un maggiore piacere di guida in curva. I possessori di moto da turismo in stile americano potranno inoltre scegliere lo stile del fianco che pi&ugrave; si adatta alla loro moto: con l&rsquo;opzione whitewall numerose misure saranno infatti disponibili anche con fascia bianca larga o stretta sul fianco, per esibire il classico look americano. &ldquo;La nostra tecnologia MultiTread &egrave; stata accolta bene sugli pneumatici europei destinati alla pista e alla strada, e aiuta modelli come l&rsquo;ultimo RoadSmart III a garantire nuovi standard di durata e prestazioni", ha commentato Andy Marfleet, Marketing Manager Dunlop Moto Europa. "Adottando una simile tecnologia su uno pneumatico per moto custom e pi&ugrave; specificamente sulle moto americane, siamo in grado di garantire una maggiore durata, un migliore angolo di piega, maggiore stabilit&agrave;, una migliore aderenza sul bagnato, caratteristiche di sterzata pi&ugrave; neutre e un maggiore comfort&rdquo;.  Dunlop American Elite &egrave; disponibile presso tutti i rivenditori di pneumatici moto Dunlop. Anteriore 130/60B21 63H TL (635354) e posteriore 240/40R18 79V TL (635353) saranno disponibili da giugno. Per maggiori informazioni: www.motorsport.dunlop.eu       

Nati per le moto da turismo e cruiser, gli pneumatici in stile americano si adattano a Harley-Davidson, Indian e Victory. Opzioni con fascia bianca in stile americano

Dunlop American Elite

Saranno presenti molte Case in via ufficiale all&rsquo;ottava edizione di Motodays che si svolger&agrave; a Roma dal 3 al 6 marzo: dalla bavarese BMW alle italiane Ducati e SWM, dall&rsquo;austriaca KTM alle giapponesi Honda, Suzuki, Yamaha, dalla taiwanese Kymco all&rsquo;inglese Triumph, fino alle americane Victory e Indian e l'elettrica Zero. Svariati anche i marchi rappresentati, come Harley-Davidson, e numerose le aziende di abbigliamento e accessori, per un totale di oltre 400 aziende su 52.000 metri quadri di aree interne, mentre 30.000 mq saranno dedicati alle prove delle novit&agrave; e 25.000 per gli show e le esibizioni. Confermati, infatti, i freestyler e gli stunt, con una novit&agrave;: sar&agrave; presente la regina delle acrobazie su due ruote, la francese Sarah Lezito.  In questi 4 giorni Motodays ospiter&agrave; anche due mostre fotografiche:   La &ldquo;34&rdquo; dedicata a Davide Giugliano, il testimonial di questa edizione del Salone: romano, 26 anni, &egrave; l&rsquo;alfiere della Ducati nel campionato del Mondo Superbike e nel 2011 &egrave; stato campione della Superstock 1000 FIM Cup, la coppa del mondo per le moto derivate dalla serie. "34" &egrave; il numero che Giugliano porta sulla carenatura della sua moto, in onore del suo idolo Kevin Schwantz (campione del mondo della classe 500 negli anni 090) e 34 sono le foto in mostra che ripercorrono i momenti salienti della passata stagione e alcuni &ldquo;flashback&rdquo; del passato. Dalle prime corse in minimoto, al titolo mondiale vinto 5 anni fa. Le foto sono realizzate dai fotografi Otto Moretti e Fabrizio Porrozzi.  La DAYS ON THE ROAD: l&rsquo;area riservata al turismo ospiter&agrave; la mostra fotografica &ldquo;Fabrizio Meoni: il gigante e lo spirito della Dakar&rdquo;, con le foto di Gigi Soldano, in collaborazione con &ldquo;Eroica in Moto e la &ldquo;Fondazione Fabrizio Meoni&rdquo;. Verr&agrave; esposta anche la moto di Meoni, la KTM 660 Rally, con la quale Fabrizio ha vinto numerose gare e la Dakar nel 2001. Sar&agrave; presentata anche la nuova edizione de &ldquo;L&rsquo;Eroica in Moto&rdquo;, evento che prevede un percorso di 208 km met&agrave; asfalto e met&agrave; strade bianche immerso nella Toscana pi&ugrave; bella, con l'atmosfera di un vero "rally". Inoltre sul palco dedicato al turismo, verranno presentati viaggi e mete in tutto il mondo e ci saranno i racconti di grandi moto.viaggiatori.  Foto in moto: in collaborazione con la rivista "Fotografia Reflex" e il gruppo Instagramers Roma, Motodays ha lanciato un&rsquo;iniziativa fotografica divisa in due step: il primo si &egrave; concluso il 15 febbraio e ha previsto la partecipazione attraverso l&rsquo;invio alla pagina Facebook di Motodays. Le 5 foto pi&ugrave; votate verranno esposte all&rsquo;interno dello stand di Fotografia Reflex. La seconda fase si aprir&agrave; insieme al Salone ed &egrave; un invito a fotografare ogni aspetto di Motodays. Gli scatti con i quali si intende partecipare all'iniziativa dovranno essere pubblicati su Instagram utilizzando l'hashtag #ilmiomotodays, oppure selezionati dallo stesso partecipante e scaricati direttamente allo stand di Fotografia Reflex, che pubblicher&agrave; le migliori sul numero di aprile della rivista.  (Nella foto in evidenza: Davide Giugliano all'edizione 2015)  Fiammetta La Guidara  &nbsp;

Dal 3 al 6 marzo a Motodays a caccia di moto con la macchina fotografica per il concorso #ilmiomotodays.Ma ci sono anche due mostre: su Giugliano e su Meoni

Foto d'autore a Motodays

Ieri mattina, nella sede di Veronafiere, &egrave; stata presentata alla stampa del territorio l'edizione 2016 di Motor Bike Expo. Hanno partecipato alla conferenza il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, il Direttore Generale Giovanni Mantovani, il vice-Presidente della Camera di Commercio di Verona Andrea Prando e gli organizzatori di Motor Bike Expo Paola Somma e Francesco Agnoletto.  Lo scorso anno, alla settima edizione a Veronafiere, il Motor Bike Expo ha superato i 150.000 visitatori, coronando un trend in costante ascesa.  L&rsquo;esposizione occuper&agrave; sette padiglioni, con una superficie superiore a 70.000 metri quadrati tutti da vedere, articolati su grandi aree tematiche: produzione di serie, custom, caf&eacute; racer, mondo delle competizioni, off road, abbigliamento, accessori e componenti, turismo, merchandising e vendita diretta in fiera.  Si alza il sipario sull&rsquo;edizione 2016 del Motor Bike Expo (Veronafiere, 22 &ndash; 24 gennaio), primo appuntamento motociclistico dell&rsquo;anno, caratterizzato da un&rsquo;atmosfera unica, dinamica e spettacolare.  Nato dalla passione degli organizzatori Paola Somma e Francesco Agnoletto, che hanno al loro attivo una competenza ormai pi&ugrave; che ventennale, il Motor Bike Expo continua a rivolgersi soprattutto al &ldquo;popolo&rdquo; degli appassionati pi&ugrave; puri, impazienti di ammirare le novit&agrave; della produzione di serie e dei customizzatori, di ritrovarsi, di programmare l&rsquo;attivit&agrave; per la nuova stagione. E&rsquo; una formula unica, che abbina l&rsquo;esposizione vera e propria allo spettacolo e all&rsquo;intrattenimento, in una struttura fieristica ideale per ampiezza, accessibilit&agrave; e parcheggi, e che viene costantemente premiata dal pubblico.  Nelle ampie aree esterne (oltre 20.000 metri quadrati) si alterneranno nei tre giorni esibizioni e confronti ad alto tasso di spettacolarit&agrave;, che rappresentano un altro elemento imperdibile per il pubblico dei &ldquo;fedelissimi&rdquo;. Nei grandi piazzali d&rsquo;ingresso anche corsi di guida, test drive e attivit&agrave; di avvicinamento allo sport motociclistico riservate ai giovanissimi.  L&rsquo;internazionalit&agrave; della manifestazione &egrave; sottolineata dalla presenza di oltre 600 espositori con marchi di assoluto prestigio: il Motor Bike Expo si conferma punto d'incontro dell&rsquo;universo-moto, attirando aziende da mercati strategici, come California ed Emirati Arabi, e naturalmente da tutta Europa.  L&rsquo;evento veronese vanta anche un primato assoluto: &egrave; infatti l&rsquo;unico del settore, a livello internazionale, ad esporre oltre 200 moto special che, dopo essere state selezionate per qualit&agrave; e originalit&agrave;, si confrontano sotto gli occhi di qualificate giurie specializzate.  Main sponsor di Motor Bike Expo si conferma, per il secondo anno consecutivo, Motul che considera il Motor Bike Expo di Verona palcoscenico ideale per comunicare i propri valori e presentare agli appassionati le gamme di lubrificanti dedicate alle due ruote. L&rsquo;edizione 2016 &egrave; stata scelta da Motul anche per esporre in prima assoluta una show bike completamente fuori dagli schemi realizzata dall&rsquo;atelier torinese Officine GPDesign (v. paragrafo Custom e Caf&eacute; Racer). Dunque Motul affianca l&rsquo;impegno con il Motor Bike Expo ad altre importantissime presenze nello sport, dalla MotoGP al Mondiale Superbike di cui &egrave; diventata title sponsor.  Al Motor Bike Expo saranno esposte tutte le novit&agrave; della stagione 2016 insieme alle personalizzazioni di alcuni modelli di serie che rappresentano l&rsquo;elemento maggiormente innovativo delle produzioni su larga scala; presenti le principali case motociclistiche, incoraggiate anche dal mercatoitaliano in netta risalita.  L&rsquo;elenco comprende BMW, Ducati, Fantic Motor, Harley-Davidson, Honda, Hyonsung, Indian, Kawasaki, Kymco, Moto Guzzi, Royal Enfield, Scrambler Ducati, Suzuki, Triumph, Victory e Yamaha.  (Nella foto in evidenza: Conferenza Stampa Motor Bike Expo)  Guarda la gallery del Motor Bike Expo 2015!  

Lo scorso anno sono stati superati i 150 mila visitatori, una formula che abbina l&rsquo;esposizione vera allo spettacolo e all&rsquo;intrattenimento

Motor Bike Expo al via

Il Motor Bike Expo di Verona si avvicina: l'evento, che si svolger&agrave; dal 22 al 24 gennaio, sar&agrave; anche quest'anno un grande contenitore di esposizione, spettacoli, eventi e ospiti. Gli organizzatori hanno appena reso noti i marchi che parteciperanno all'edizione 2016:&nbsp; BMW, Ducati, Fantic Motor, Harley-Davidson, Honda, Hyonsung, Indian, Kawasaki, Kymco, Moto Guzzi, Royal Enfield, Scrambler Ducati, Suzuki, Triumph, Victory, Yamaha.  Svariate, poi, come da tradizione, le aree tematiche.  Custom &amp; Caf&eacute; Racer  L&rsquo;edizione 2016 di Motor Bike Expo sar&agrave; caratterizzata da un fitto programma di contest pensati per far emergere le pi&ugrave; belle preparazioni, in ogni settore. Si parte con la rivista francese Rad Magazine presso il cui stand verranno proprio esposte le cinque special pi&ugrave; belle votate dai lettori. Sabato 23, alle ore 16 presso lo stand della rivista &ldquo;Ferro&rdquo; (Pad. 4), verr&agrave; assegnato il titolo di &ldquo;Ferro Dell'Anno 2016&rdquo;, mentre Domenica 24 gennaio i riflettori si accenderanno sul palco del Pad. 1: si comincer&agrave; alle 13,15 con la premiazione del Custom Chrome International Bike Show Series, Campionato Italiano 2016; a seguire, alle 14,30, sar&agrave; assegnato il Magazine Award, concorso organizzato da Motor Bike Expo che vedr&agrave; i rappresentanti della stampa specializzata internazionale impegnati nel ruolo di giudici delle special esposte in fiera. Alle 15,00 spazio all&rsquo;arte del painting con la premiazione dell&rsquo;inedito Perewitz Custom Paint Show. Concluder&agrave; la tradizionale premiazione del Bike Show organizzato dalla rivista Lowride.  Ci sar&agrave; spazio anche per la letteratura dedicata alla passione per le due ruote: si comincia con la presentazione, in anteprima nazionale, del libro &ldquo;The Wild Ones&rdquo; presso lo stand della Casa Editrice Custom (Pad. 2): la pubblicazione racconta la vera storia dei primi Bozefighters MC, la vicenda &ldquo;documentata&rdquo; che ispir&ograve; il film cult "Il Selvaggio" con Marlon Brando, avvenimenti che sono alle origini della stessa cultura dei club &ldquo;1%&rdquo;.  Sabato 23, alle 14, presso il Padiglione 1, Roberto Parodi presenter&agrave; al pubblico veronese la sua ultima fatica letteraria, dal titolo "La moto spiegata a mio figlio" (TEA Libri).  Area Tattoo  Tra le novit&agrave; dl Motor Bike Expo 2016, la nuova Area Tattoo - Block30 dedicata agli appassionati che potranno farsi tatuare in loco da alcuni degli artisti della pelle pi&ugrave; bravi d&rsquo;Italia (e non solo). Un vero e proprio salotto sar&agrave; allestito per accogliere chi vorr&agrave; approfondire la conoscenza del mondo dei tatuaggi, da sempre vicino allo stile espresso dalle due ruote in generale e dal custom &ndash; caf&egrave; racer in particolare. Secondo il progetto degli organizzatori l&rsquo;Area Tattoo &egrave; destinata a diventare un appuntamento fisso, dando vita ad incontri, dibattiti, performance dal vivo.  Aree esterne &ndash; Anche spettacolo su quattro ruote con il drifting  L&rsquo;Associazione Sportiva Drift No Profit, Area 51 Racing Team, Scuderia Palladio e Bardahl presentano il King of Italy Drift Exhibition, una gara di drifting che si svolger&agrave; nell&rsquo;area esterna C e D di Veronafiere da venerd&igrave; 22 a domenica 24 gennaio, nell&rsquo;ambito del Motor Bike Expo 2016.  Lo show drifting di Verona prevede la partecipazione dei migliori piloti nel panorama nazionale ed europeo; confermata anche la presenza dell&rsquo;ex-campione di motociclismo Graziano Rossi, pap&agrave; di Valentino, da alcuni anni eccellente interprete di questa specialit&agrave;. La formula del confronto &egrave; a squadre, i team iscritti al momento sono Resonor, Valvoline e Drifter Propatata, daranno sfogo alla loro potenza Bmw M3, Nissan, Mitsubishi, preparate a livelli tecnici molto elevati.  Il programma prevede per la giornata di venerd&igrave; 22 gennaio prove libere ed i cosiddetti sponsor time, momenti in cui il pubblico potr&agrave; divertirsi al fianco dei piloti. Il sabato si entrer&agrave; nel clima della gara con le qualificazioni. Ogni pilota, dei 36 accreditati, dovr&agrave; percorrete il circuito drifting per tre volte consecutive e sia la giuria sia i rilevamenti della telemetria determineranno una graduatoria. La formula della domenica, la pi&ugrave; amata dai piloti e dagli appassionati, prevede un crescendo di confronti fino ai cosidetti &ldquo;twin drift&rdquo; ovvero i duelli diretti tra i vari contendenti. La premiazione al podio sar&agrave; una vera e propria festa del mondo-drift.  L&rsquo;area dedicata all&rsquo;evento &egrave; molto ampia ed ha consentito agli organizzatori di progettare un tracciato molto spettacolare che permetter&agrave; ai piloti di dare sfogo alla loro abilit&agrave;. La cornice sar&agrave; unica nel suo genere, con palco attrezzato per speaker, giuria e segreteria gara, tribuna da 1.000 posti per offrire comfort e ottima visione al pubblico, area dedicata agli sponsor dell&rsquo;evento. Fra i vari servizi, anche uno spazio per l&rsquo;incontro tra pubblico e piloti, ideale per conoscere il drifting ma anche per provare il brivido di questa specialit&agrave;, salendo in auto, a fianco dei professionisti del traverso.

Da BMW a Ducati, da Harley-Davidson a Honda, da Indian a Kawasaki, da Moto Guzzi a Royal Enfield, da Suzuki a Triumph e Yamaha e altre Case saranno a Verona

Motor Bike Expo: le Case presenti

Per il momento si tratta di un concept, realizzato intorno al motore di ultima generazione firmato Victory Motorcycles e svelato al New York International Motorcycle Show. Firmata da Zach Ness, la Combustion vuol essere la risposta a quello che pu&ograve; essere una 'muscle bike' americana che enfatizza la potenza e la leggerezza per massimizzare le performance. Il nuovo motore promette prestazioni stellari, con 1200 cc, e fa parte del futuro di Victory Motorcycles.  Anche il design della Combustion si connota per i dettagli che anticipano le performance, lo stile e la potenza. Gli elementi chiave del design comprendono il cupolino, la carena semi-opaca dalle forme ridotte e scolpite e il caratteristico telaio di Victory Motorcycles.  Il manubrio in combinazione con le pedane riposizionate offre una guida eretta e classica. Le sospensioni appaiono simili al precedente concept, ma la forcella non &egrave; upside down. Cerchi a raggi e freni radiali di colore rosso.  "La nostra famiglia ha rapporti di lunga data con Victory, avendo customizzato molte moto Victory di produzione in passato", dice Zach Ness. "E' sempre divertente guardare al futuro, e avere la fiducia di Victory nel creare un nuovo concept &egrave; importante per noi".  Nato in una famiglia di customizzatori, Zach Ness appartiene addirittura alla terza generazione. Suo nonno Arlen e suo padre Cory hanno iniziato a lavorare con Victory Motorcycles da quando Zach aveva dodici anni, e quindi il marchio ha sempre fatto parte della sua vita, in qualche modo.  Circondato ogni giorno dallo stile e dall'innovazione, Zach &egrave; stato prescelto per questa nuova sfida: creare il terzo concept intorno al nuovo motore di Victory Motorcycles, un bilindrico a V raffreddato a liquido, da 1200 cc, quattro valvole per cilindro, che punta alla performance pura.  Fiammetta La Guidara  &nbsp;  &nbsp;

Firmato dal nipote di Arlen Ness, il nuovo concept della Victory &egrave; realizzato intorno ad un motore bicilindrico da 1200 cc

Victory: arriva la Combustion

Remus, azienda austriaca produttrice di silenziatori e marmitte per moto e scooter, ha realizzato una nuova gamma di silenziatori ed impianti di scarico per moto custom Harley, Buell e Victory, distribuiti da Stylmoto,  Tutti gli scarichi della linea di prodotti Custom personalizzati sono realizzati in acciaio inossidabile. Oltre alla variante cromata, una versione nero opaca &egrave; disponibile anche per dare al cliente la possibilit&agrave; di personalizzare l'aspetto della sua moto.  Il silenziatore Custom, oltre alla raffinatezza visiva promette un incremento delle prestazioni e di coppia ai medi regimi del motore. Le marmitte sono progettate in modo che possano essere montate con il minimo sforzo sul collettore originale.  La linea di scarico Custom personalizzata in acciaio inox &egrave; dotata di omologazione CE. Gli scarichi sono forniti con 24 mesi di garanzia a chilometraggio illimitato.  Sviluppato soprattutto per Softail, Dyna e Sportster il nuovo silenziatore in acciaio inox &egrave; progettato con fondelli finali intercambiabili, con un design armonioso e tecnicamente ineccepibili.  E&rsquo; possibile scegliere tra cinque diversi fondelli finali per personalizzare la moto: i fondelli possono essere scambiati e posizionati a seconda dei gusti.  Si pu&ograve; scegliere di modificare il livello di emissione sonora sia in versione elettronica tramite un pulsante che in versione meccanica con una leva.  Il silenziatore Custom Exhaust nonch&eacute; i diversi fondelli finali sono anche disponibili in versione nera opaca in aggiunta alla versione cromata per abbinare l'aspetto del sistema di scarico alla moto.  Remus ha sperimentato che con lo scarico Custom Exhaust, l&rsquo;Harley Davidson Sportster avr&agrave; un aumento di 2 cv.  La coppia di silenziatori Remus Custom per Harley Sportster XL2 SC15 2014 promette una facile installazione ed &egrave; dotata del necessario per il montaggio.  Prezzo: &euro; 1.925,16 iva inclusa, in acciaio cromato oppure nero opaco.  

L'azienda austriaca ha realizzato una gamma di silenziatori ed impianti di scarico per Harley, Buell e Victory, distribuiti da Stylmoto

Remus silenziatori per Harley 

Nella nuova collezione &ldquo;Pulse autunno-inverno&rdquo; di Segura la giacca Victory spicca per il look vintage. Il marchio &egrave; infatti molto vincolato al suo passato sportivo e per questo i suoi prodotti sono sobri e progettati per soddisfare gli amanti dello "stile retr&ograve;". La giacca Victory, confezionata in tessuto 500D Powertech, resistente allo strappo, promette di essere impermeabile al 100% e traspirante. Ha fodera termica removibile in alluminio, protezioni CE su gomiti e spalle e predisposizione per paraschiena. Tasca interna e due esterne chiuse con zip. Cerniera di raccordo con i pantaloni.  Taglie: dalla S alla 3XL  Colori: nero/bianco o marrone/beige Prezzo: &euro; 199,90 Fiammetta La Guidara     

Una giacca dal look vintage nella collezione "Pulse autunno-inverno"

Victory di Segura

Victory &egrave; il marchio motociclistico americano pi&ugrave; giovane, essendo nato soltanto nel 1997. Appartiene, per&ograve;, al gruppo Polaris, lo stesso della Indian, che invece &egrave; la Casa statunitense pi&ugrave; antica, fondata ben 113 anni fa. E infatti le moto targate Victory racchiudono una tradizione ben pi&ugrave; lunga di quella che sembrerebbe sulla carta.    Al raduno di Sturgis &egrave; stata presentata l'ultima nata dell'azienda americana: la versione Magnum della Cross Country: una "bagger" equipaggiata con tanta tecnologia al passo coi tempi, ABS, luci a led, stereo, etc, e caratterizzata dall'estetica... esagerata.    Alcune particolarit&agrave; stanno nel cerchio anteriore di 21'', il pi&ugrave; grande mai usato su una"bagger", nelle sospensioni abbassate di 1&rdquo; (2,45 cm), e nelle valigie posteriori integrate nel profilo della coda.  La Magnum &egrave; spinta dal conosciuto motore Freedom 106, bicilindrico a V di 50&deg; da 1.731 cc, raffreddato ad aria ed alimentato ad iniezione, con una potenza dichiarata di 88,3 CV all&rsquo;albero (78,21 rilevati alla ruota dal Centro Prove&nbsp;Victory&nbsp;per la Judge, che ha lo stesso propulsore). Interessante il valore di coppia alla ruota, di 143,90 Nm disponibili a soli 2.900 giri, con un cambio a 5 rapporti pi&ugrave; overdrive.  Parafango anteriore&nbsp; avvolgente e cupolone &ldquo;Cobra-Hood&rdquo;, che ospita la nuova fanaleria a led e, all&rsquo;interno, l&rsquo;impianto radio da 100 Watt, il pi&ugrave; potente sistema &ldquo;integrato&rdquo; mai montato da una Victory.  Arriver&agrave; in Europa alla fine del 2014. Il prezzo sar&agrave; di 21.990 dollari, che tradotto in euro sarebbe intorno ai 16.000, ma che probabilmente aumenter&agrave; con l'arrivo nel nostro Continente.    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;   La particolarit&agrave; principale &egrave; senza dubbio la ruota anteriore da 21", elemento che caratterizza tutte le "bagger", insieme alle valige laterali integrate nel profilo della coda della moto. Le sospensioni sono leggermente ribassate rispetto alla versione da cui deriva, cos&igrave; come la sella monoposto che ora &egrave; fra le pi&ugrave; vicine al suolo nella categoria. Non cambia il motore, un bicilindrico a V da 1731 cm&sup3; dalla potenza massima di 90 CV e una coppia di ben 143 Nm, mentre il peso &egrave; di 343 kg, alto ma il linea con le rivali della categoria. La Magnum &nbsp;sar&agrave; disponibile con le squillanti livree Metasheen Black Over Super Steel Gray,&nbsp;Magnum Red Over Super Steel Gray,&nbsp;Ness Midnight Cherry e&nbsp;Plasma Lime with Silver. Ricca la dotazione di serie, tra cui spicca il cruise control e l'impianto stereo da record: 6 altoparlanti per una potenza massima di 100 watt e una qualit&agrave; del suono degno di un'auto di lusso. Il prezzo in USA sar&agrave; di 21.990 dollari, poco pi&ugrave; di 16.000 euro, un valore destinato ad aumentare parecchio una volta che sbarcher&agrave; in Europa, presumibilmente nel 2015. - See more at: http://www.insella.it/news/victory-magnum-2015-nuova-bagger-americana#sthash.CRET240A.dpuf La particolarit&agrave; principale &egrave; senza dubbio la ruota anteriore da 21", elemento che caratterizza tutte le "bagger", insieme alle valige laterali integrate nel profilo della coda della moto. Le sospensioni sono leggermente ribassate rispetto alla versione da cui deriva, cos&igrave; come la sella monoposto che ora &egrave; fra le pi&ugrave; vicine al suolo nella categoria. Non cambia il motore, un bicilindrico a V da 1731 cm&sup3; dalla potenza massima di 90 CV e una coppia di ben 143 Nm, mentre il peso &egrave; di 343 kg, alto ma il linea con le rivali della categoria. La Magnum &nbsp;sar&agrave; disponibile con le squillanti livree Metasheen Black Over Super Steel Gray,&nbsp;Magnum Red Over Super Steel Gray,&nbsp;Ness Midnight Cherry e&nbsp;Plasma Lime with Silver. Ricca la dotazione di serie, tra cui spicca il cruise control e l'impianto stereo da record: 6 altoparlanti per una potenza massima di 100 watt e una qualit&agrave; del suono degno di un'auto di lusso. Il prezzo in USA sar&agrave; di 21.990 dollari, poco pi&ugrave; di 16.000 euro, un valore destinato ad aumentare parecchio una volta che sbarcher&agrave; in Europa, presumibilmente nel 2015. - See more at: http://www.insella.it/news/victory-magnum-2015-nuova-bagger-americana#sthash.CRET240A.dpuf

E' spinta dal  motore Freedom 106, bicilindrico a V di 50&deg; da 1.731 cc, ha il cerchio anteriore da 21' e le valigie integrate nella coda

Victory Magnum: esagerata!

Leggenda vuole che i bobber nascano a partire dalla seconda met&agrave; degli anni &rsquo;40, quando i militari americani rientrati dal fronte europeo, dove avevano visto le pi&ugrave; leggere moto italiane e inglesi, si ritrovarono quelle grosse e pesanti usate in guerra, da cui cominciarono a togliere il superfluo, accorciandone i telai (che venivano &ldquo;bobbed&rdquo;, appunto) e tagliandone i parafanghi, che in alcuni casi, soprattutto all&rsquo;anteriore, venivano eliminati. Per questo ancora oggi con questo termine si identifica una moto essenziale, dalle linee semplici, priva di inutili orpelli, caratterizzata da grossi pneumatici dal disegno del battistrada pronunciato, come quelli usati da mezzi che un tempo dovevano affrontare ogni tipo di strada. Una moto dura e pura; proprio come la protagonista della nostra prova, ulteriormente incattivita dalla colorazione nera opaca, i gommoni con fianco bianco e un enorme manubrio &ldquo;ape hanger&rdquo;.  DA FERMO  Tre sono i tratti distintivi con i quali i designer di Spirit Lake hanno saputo definire questo modello: l&rsquo;impiego massiccio del nero opaco, &ldquo;ravvivato&rdquo; solo dal fregio bianco (tutta roba verniciata, mica sticker appiccicati) che si trova sul fianco del serbatoio e che fa pendant con il fianco dei pneumatici che cos&igrave; appaiono ben pi&ugrave; &ldquo;gonfi&rdquo; di quanto non siano realmente (la loro misura infatti &egrave; nella norma, diciamo cos&igrave;, per una custom). Poi l&rsquo;eliminazione pressoch&eacute; assoluta delle cromature, e infine l&rsquo;impiego di un enorme manubrio, denominato &ldquo;ape hanger&rdquo;, che caratterizza inequivocabilmente questo mezzo anche sul piano dinamico. Per il resto si tratta di linee gi&agrave; note, dato che la genesi del mezzo prende vita dalla Vegas standard, a partire da quel fanale triangolare che oramai &egrave; il &ldquo;family feeling&rdquo; Victory e che nella nostra mente viene ripreso, nella forma, dalle coperture triangolari poste tra le teste dei cilindri. Giusto il parafango anteriore &egrave; stato ridotto nelle dimensioni. E gi&agrave; che ci siamo ricordiamo ancora una volta che il propulsore, lo stesso che equipaggia altri modelli, si distingue per la pulizia delle strutture e l&rsquo;ordine degli elementi che lo compongono. La cura del particolare traspare dallo spesso strato di vernice opaca e ruvida impiegata su parte del motore e soprattutto sul forcellone fino ad arrivare alla puleggia posteriore. Finitura opaca anche per i due scarichi a bottiglia che dispongono di una copertura che limita il rischio di scottature. A questo proposito va puntualizzato che per le foto statiche &egrave; stato impiegato un esemplare che montava le marmitte standard, mentre per le foto in movimento abbiamo usato una High Ball che montava un rombante scarico che non fa parte della dotazione standard, ma &egrave; stato tradotto dal catalogo accessori Victory, un bel &ldquo;tomo&rdquo; di 100 pagine ricco di leccornie a cui difficilmente gli appassionati sapranno resistere, tutto da scaricare o da sfogliare on line, direttamente sul sito sviluppato dall&rsquo;importatore italiano, la Egimotors di Desio, all&rsquo;indirizzo www.victorymoto.com. Il prezzo del modello base &egrave; 13.390 Euro f.c.    LA GUIDA  Il dubbio che inevitabilmente attanaglia fin dal primo sguardo riguarda il feeling che pu&ograve; dare proprio il vistoso manubrio &ldquo;ape hanger&rdquo;, che letteralmente viene tradotto con &ldquo;gancio da scimmia&rdquo;. In effetti ci si trova &ldquo;appesi&rdquo; alle manopole in una posizione che poi si rivela meno innaturale di quanto ci si aspetti, seppur molto coreografica. Certo non si pu&ograve; dire di avere la ruota in mano, n&eacute; che si possa dare maggiore incidenza in curva spingendo sul manubrio, senza contare che la posizione espone il busto a molta aria, ma una volta fatta l&rsquo;abitudine con questa impostazione di guida si scopre una moto dalla personalit&agrave; spiccata. Chiaro che nelle prime curve &egrave; necessaria un po&rsquo; pi&ugrave; di attenzione, perch&eacute; la sensazione &egrave; che la maggiore distanza tra ruota e mani si traduca in sensazioni maggiormente &ldquo;telefonate&rdquo;, per usare un gergo calcistico. Mano a mano che si familiarizza con la moto poi si scopre che ad esempio la sella ha un sostegno lombare che aiuta in fase di accelerazione, e anche in velocit&agrave;, quando si ha un buon punto di appoggio che mitiga i problemi creati dal manubrio. Inoltre, essendo molto bassa, permette di sostenere senza alcun disagio l&rsquo;importante mole della moto. Allo stesso modo ci si accorge che anche il reparto sospensioni non &egrave; di quelli &ldquo;spaccaschiena&rdquo; e che anzi riesce, compatibilmente con le limitate possibilit&agrave; di regolazione, non solo a garantire un buon assorbimento delle asperit&agrave; stradali, ma pure di assecondare una guida che dovr&agrave; necessariamente essere fluida, ma non per questo poco gratificante. Le pedane non strisciano a terra al solo pensare di piegare, anzi, e il propulsore consente accelerazioni che potrebbero lasciare l&rsquo;amaro in bocca a molti altri customisti, oltre al fatto che gli scarichi aftermarket adottati sul nostro esemplare avevano una tonalit&agrave; davvero &ldquo;rombante&rdquo; con gustosi e coreografici scoppi in rilascio. &Egrave; chiaro che si tratta di una moto per il diporto a breve raggio ed in questo modo va interpretata. Un lungo viaggio autostradale, vista l&rsquo;assenza di un riparo e la posizione di guida, diventa pi&ugrave; tormento che divertimento, che tra l&rsquo;altro va affrontato da soli, perch&eacute; qui mancano la sella e le pedane per il passeggero. Opzioni peraltro possibili rivolgendosi al catalogo accessori Victory. Ben pi&ugrave; coinvolgente si riveler&agrave; l&rsquo;impiego su percorsi misti che permette di guidare mantenendo un sorriso che ben si far&agrave; intravedere dal casco rigorosamente jet. Il poderoso bicilindrico, abbondantemente alettato, si trova in una posizione in cui giocoforza, nella marcia cittadina, finisce per rilasciare calore. Infine, considerando il suo carattere esuberante unitamente alle doti ciclistiche, invoglia ad aumentare il ritmo, e si finisce col fare i conti con un posteriore che in frenata non &egrave; restio al bloccaggio, complice la difficolt&agrave; a modulare la forza sulla grossa leva. Insomma avremmo voluto l&rsquo;ABS anche qui, almeno optional, come su altre Victory.     &nbsp;

Victory Vegas High Ball

Look esclusivo da special di serie e misure extralarge, a partire dalla gomma posteriore: &egrave; questa la ricetta per la &ldquo;muscle bike&rdquo; in salsa cruiser secondo Victory, che ripropone, con diverse colorazioni, uno dei suoi cavalli di battaglia, rivisto in alcuni particolari  Ci sono cose che si fanno d&rsquo;istinto; decisioni che devi &ldquo;sentire nella pancia&rdquo;. Ecco, di fronte a questa moto l&rsquo;impulso di possederne una diventa irrefrenabile. Sappiamo bene che non nasce per viaggiare, n&eacute; per correre in pista e neppure per andarci in ufficio districandosi nel traffico, quindi se state cercando una moto in qualche modo &ldquo;utile&rdquo;, potete cambiare canale&hellip; ehm&hellip; articolo&hellip; ma se ricercate la pura emozione, che non scaturisce necessariamente dalle prestazioni ma dal piacere di esibire una moto esclusiva con la certezza di &ldquo;fare colpo&rdquo;, allora la Hammer S &egrave; la moto che fa per voi. Preparatevi per&ograve; a spiegare a molti che cosa &egrave; e da dove viene; anticipiamo noi alcune risposte: Victory nasce da una costola del colosso Polaris, quindi viene dagli Stati Uniti e realizza autonomamente il propulsore e la ciclistica. Oltre alla Hammer S, usata per la nostra prova, disponibile al prezzo di 16.990 &euro;, &egrave; disponibile anche una versione di attacco, denominata &ldquo;8 Balls&rdquo;, caratterizzata dalla colorazione total black, che interessa pure i foderi forcella e che si differenzia per la presenza di una strumentazione pi&ugrave; essenziale, un solo disco freno anteriore e cerchi a 5 razze in luogo da quelli di 10, che &ldquo;viene via&rdquo; a &euro; 14.990.  DA FERMO  La prima occhiata probabilmente viene attratta dalla gibbosit&agrave; del lungo e largo serbatoio, che sovrasta il propulsore e funge anche da cassa filtro. &Egrave; il principale elemento teso a creare quel senso di muscolarit&agrave; e potenza ricercato dai designer, ma non &egrave; il solo. In questo infatti concorrono anche le bandelle laterali e soprattutto la sella che si inserisce quasi senza soluzione di continuit&agrave; sul parafango, particolarmente esteso al fine di abbracciare il gommone dalla stratosferica misura di 250 mm. Ma il copriruota si distingue pure per la piccola appendice, che copre la sella del passeggero che &egrave; asportabile e, impiegando un accessorio che si trova nel catalogo, si trasforma in una unghia parabrezza in tinta con la moto. Molto gradevole anche il fanale posteriore a led dalla forma a goccia, praticamente a filo del parafango, mentre il fanale anteriore ha una forma un po&rsquo; pi&ugrave; scontata. Sotto queste forme muscolose, resta ben visibile il poderoso V-Twin che, a livello estetico, si caratterizza per la cromatura che ne mette in risalto l&rsquo;alettatura di raffreddamento, richiamata dai fregi rotondi che si trovano sul blocco motore e dalle due coperture dalla forma triangolare: oltre a occultare i componenti dell&rsquo;alimentazione da una parte e del blocco di accensione contenuto da una di esse, dall&rsquo;altra, contribuiscono a rendere ancora pi&ugrave; pulito e razionale il lay-out della moto, &ldquo;chiudendo il vuoto&rdquo; lasciato dalla V di 50&deg; del motore. Da stigmatizzare giusto gli indicatori di direzione, un tantino sottotono, e alcuni bulloni a vista, dall&rsquo;aspetto economico. A ben guardare, in linea con le ultime tendenze, le cromature sono ridotte al minimo; allo stesso modo, lo scarico un tempo luccicante, ora sfoggia uno strato opaco che ben si armonizza con la colorazione dell&rsquo;esemplare in prova.    IN MARCIA  La Hammer S fa parte della gamma cruiser di Victory, e ha un imprinting che la rende molto gradevole da usare su strada. Una volta in sella, che risulta comoda e molto bassa, il che aiuta non poco nelle manovre da fermi, ci si accorge che la ruota anteriore &egrave; l&agrave; davanti, lontana lontana. Per fortuna l&rsquo;enorme manubrio ci viene in soccorso, e permette di avere comunque un buon controllo. Le pedane sono molto avanzate, ma la posizione, che si assume, molto yankee, risulta al tempo stesso gradevole e non troppo stancante, anche in considerazione dell&rsquo;uso che si fa di questa moto, ovvero spostamenti a breve e medio raggio. Il comfort &egrave; assicurato anche dal lavoro svolto dalle sospensioni, mai secche neppure sui fondi pi&ugrave; sconnessi, con la posteriore che, grazie al leveraggio progressivo, non restituisce al pilota le asperit&agrave; del manto stradale con benefici soprattutto per la schiena. Esse hanno pure il pregio di essere sostenute quando serve: ovvero in percorrenza di curva e soprattutto quando si decide di dar voce al poderoso propulsore di 106 pollici cubi (oltre 1.700 cm3). Questo, nonostante la mole del mezzo, consente partenze brucianti ai semafori, possibili grazie all&rsquo;appoggio offerto dalla sella pi&ugrave; che dalla possibilit&agrave; di ancorarsi alle pedane. Non &egrave; affatto difficile far fumare e stridere la gomma posteriore, perch&eacute; si riesce a scaricare tutta la potenza senza il timore che la ruota anteriore, visto l&rsquo;interasse, accenni minimamente a sollevarsi. Ecco, l&rsquo;interasse, parliamone: &egrave; proprio questo parametro a influenzare significativamente la guida. Se da un lato la rende precisa e sicura sul dritto, dall&rsquo;altro crea qualche imbarazzo, soprattutto nelle svolte lente dove la moto va indirizzata con convinzione, aiutandosi pure con i movimenti del corpo, perch&eacute;, come detto, la ruota anteriore &egrave; lontana, e l&rsquo;inclinazione della forcella la fa percepire ancor pi&ugrave; distante. Nelle curve vere e proprie, &egrave; invece l&rsquo;enorme pneumatico a caratterizzare la discesa in piega che non &egrave; esattamente fulminea, ma almeno le pedane non strisciano prima che inizi il divertimento. &Egrave; il prezzo che si deve pagare per &ldquo;apparire&rdquo; muscolosi: si guadagna molto in immagine ma a volte si perde di efficacia. Ben pi&ugrave; gradevole il motore, che si fa apprezzare per la ridotta rumorosit&agrave; e le poche vibrazioni, quelle &ldquo;buone&rdquo;, a meno che non si decida di superare i 4.000 giri quando origina maggiori pulsazioni a dimostrare che non ama girare in alto. Ma nell&rsquo;uso normale, salvo le sparate per far colpo sugli amici, non si sente l&rsquo;esigenza di forzarlo oltre la sua natura. Meglio goderselo tra i 2.000 e i 3.000 giri, quando esprime il meglio di s&eacute; in termini di coppia che si traduce in piacevolezza di guida, con progressioni gustose, fin dai regimi bassissimi, rese possibili dalla esuberante cilindrata. Migliorato il cambio che rispetto a precedenti interpretazioni &egrave; ora meno secco nell&rsquo;inserimento e pi&ugrave; preciso; inoltre si avvantaggia del sistema che assiste nella ricerca della folle, che, soprattutto in citt&agrave;, dove gli &ldquo;stop &amp; go&rdquo; sono veramente frequenti, &egrave; comodissimo. Ottimo invece il lavoro svolto dalla trasmissione finale a cinghia, silenziosa e tale da non far rimpiangere la catena, anzi, con il pregio di non mettere a rischio il cerchio posteriore con schizzi di grasso. Particolare non da poco su moto, per proprietari che vogliono esibire sempre mezzi perfettamente lucidi. Infine, perch&eacute; prima o poi capita di doverli usare, i freni: oramai ci eravamo talmente abituati all&rsquo;ABS, presente di serie su tutta la gamma Touring di Victory, che avevamo dimenticato della tendenza al bloccaggio del posteriore, che invece si manifesta sugli impianti che ne sono sprovvisti. Maggiormente modulabile l&rsquo;anteriore, che risulta anche molto potente, in ragione dell&rsquo;elevato livello qualitativo dell&rsquo;impianto di cui &egrave; dotata la moto, fornito da Brembo.  

Victory Hammer S

Design ricercato, finiture di classe, e borse rigide che si integrano perfettamente nelle sue linee sinuose. Il tutto condito da cromature sfavillanti e dimensioni &ldquo;yankee&rdquo;. Ma c&rsquo;&egrave; anche molta sostanza data da un propulsore potente, sospensioni all&rsquo;altezza e ABS di serie. Servono 18.990 Euro per avere questo oggetto esclusivo che non passa certo inosservato  &nbsp;  All&rsquo;ora dell&rsquo;aperitivo fare un giro per il centro della citt&agrave; per parcheggiare la moto di turno in prova davanti a qualche locale molto &ldquo;cool&rdquo; serve per capire molte cose. Si arriva con calma, con disinvoltura ci si toglie il casco e in disparte si scrutano le reazioni di chi passa. Costa un&rsquo;overdose di caffeina ma vale bene il piacere di &ldquo;capire l&rsquo;effetto che fa&rdquo; su quanti, anche non motociclisti, passandole accanto ne rimangano colpiti e si soffermano ad ammirarla. Giovani e meno giovani, persino le mamme, i cui bambini vogliono salirci come sulla giostrina del supermercato, chiedendo un cenno di assenso, con questa Victory finiscono per domandarsi: &laquo;ma che moto &egrave;?&raquo;&nbsp; La Cross Roads non passa certo inosservata perch&eacute; si tratta di un mezzo esclusivo cui nessuno pu&ograve; rimanere indifferente. Ed oggi in molti hanno voglia pi&ugrave; che mai di distinguersi dalla massa. &Egrave; uno degli assi in mano alla Victory: essere ancora un marchio di nicchia che per&ograve; tra gli appassionati ha gi&agrave; una sua schiera di estimatori.  DA FERMO  L&rsquo;elemento centrale &egrave; il propulsore, con la splendida finitura dell&rsquo;alettatura dei cilindri che si accompagna alle cromature dei coperchi delle teste e a quelli inferiori del blocco motore e del cambio. Tutto intorno, il serbatoio, la sella e le bandelle laterali sono ben raccordate in un insieme armonico in cui anche le borse rigide, che contraddistinguono questo modello, si raccordano perfettamente, alleggerite dai fregi cromati. Gradevole la copertura anteriore che nasconde alla vista il radiatore dell&rsquo;olio, le cui forme sono ulteriormente dissimulate dal perimetrale cromato che salvaguardia l&rsquo;integrit&agrave; sua e del propulsore tutto, in caso di cadute accidentali. Persino l&rsquo;esteso parabrezza si integra col disegno complessivo della moto, certamente imponente ma non &ldquo;pesante&rdquo; alla vista, grazie al sapiente dosaggio di cromo e vernice nera. Anche il faro anteriore, che riprende il &ldquo;family feeling&rdquo; Victory, come accade in campo automobilistico appare non scontato, sebbene sia molto meglio riuscita la fanaleria posteriore, davvero originale, che caratterizza e snellisce. Curati e niente affatto scontati i cerchi a sei razze cave con bordi lucidati. Lunghissimi, ma molto discreti nel design (e parimenti nel sound) gli scarichi che appena si scorgono sotto le borse e che sono interamente ricoperti, fin dai collettori, da paratie paracalore.    &nbsp;  IN SELLA  La Cross Roads fa parte della gamma touring di Victory e, non appena in sella, se ne comprende il motivo. La posizione &egrave; molto comoda e, nonostante l&rsquo;imponenza del mezzo, la sua snellezza, nella zona in cui il serbatoio si raccorda alla sella, permette di poggiare saldamente i piedi a terra. Una volta in movimento questi vanno accomodati sulle abbondanti pedane, poste molto avanti, diciamo all&rsquo;altezza delle mani sul manubrio, permettendo di assumere una postura tipicamente &ldquo;custom&rdquo; ma ugualmente favorevole alla guida, grazie anche al sostegno lombare offerto dall&rsquo;ampia e morbida seduta ed alla triangolazione regalata dall&rsquo;enorme manubrio. Su questo spicca la ricercatezza delle coperture degli snodi delle leve, molto aerodinamiche e piacevoli alla vista. Ribadiamo che le manopole, esattamente come fa la concorrenza, per qualche oscuro motivo, sono piuttosto voluminose. Gi&agrave; che siamo in tema, se pensate di farne un uso invernale, come il clima che ci ha accompagnato in questo test, suggeriamo di richiedere quelle riscaldate dato che sono disponibili come optional. Il parabrezza, che non intralcia la vista, permette di viaggiare protetti, originando per&ograve; qualche turbolenza in prossimit&agrave; del casco, a velocit&agrave; autostradali. Quando non c&rsquo;&egrave; bisogno di &ldquo;apri e chiudi&rdquo; &egrave; di grande utilit&agrave; il cruise control, di serie, posto sotto l&rsquo;acceleratore su cui agisce in modo misto, ossia meccanico ed elettronico, e il cui azionamento &egrave; intuitivo. Anche le borse rigide, dove &egrave; possibile stivare fino ad 80 litri, inneggiano alla vocazione turistica, ma tornano comode anche in citt&agrave;: attenzione per&ograve; che le valigie si scaldano alla base che &egrave; poco sopra gli scarichi. Ecco, la metropoli: forse &egrave; questo l&rsquo;habitat a lei meno consono. Il problema non &egrave; tanto la sua maneggevolezza. Certo non gira in un &ldquo;fazzoletto&rdquo; e nelle svolte agli incroci bisogna fare un po&rsquo; pi&ugrave; di attenzione del solito; le manovre in sella sono giusto un po&rsquo; pi&ugrave; impegnative che con un&rsquo;altra moto, e quelle a spinta si avvantaggerebbero di una maniglia, inconciliabile col suo design, ma ben presto si fraternizza con le sue doti da maggiorata. Il vero limite &egrave; che non pu&ograve; sgattaiolare tra le auto in coda e, per parcheggiarla, serve del posto! Velluto... &egrave; la fragranza di caff&egrave; favorita da quel noto attore, appassionato di custom, di Italia e di&hellip; italiane. Gli piacerebbe anche questa moto dal comportamento che viene da definire vellutato. &Egrave; evidente nell&rsquo;affrontare un susseguirsi di curve a velocit&agrave; &ldquo;brillante&rdquo;, grande la naturalezza con cui la si indirizza mentre lei, placida, asseconda i gesti. Gi&agrave; perch&eacute; le curve normalmente sono un terreno, ritenuto dai pi&ugrave;, ostico per questo tipo di moto che nascono in una terra in cui le strade sono larghe e dritte. E invece no. Lei va gi&ugrave; in piega, di nuovo su e subito &egrave; pronta per un&rsquo;altra curva. Sar&agrave; il telaio in alluminio, sar&agrave; la gommatura studiata ad hoc ma non c&rsquo;&egrave; dubbio che sia piacevole portarla a spasso. Certo bisogna usarla un po&rsquo; per prenderci la mano perch&eacute; stiamo sempre parlando di una moto di oltre due metri e sei, con un interasse di 1.670 mm e un peso di 340 kg dichiarati, ma &egrave; proprio rileggendo questi dati che ci si stupisce del suo comportamento amichevole su strada. Il merito va anche al generoso propulsore, di oltre 1.700 cm3, la cui coppia concorre a quella sensazione di guida sul &ldquo;velluto&rdquo; e che risponde in maniera pronta ai comandi impartiti consentendo un ridotto uso del cambio: questo, pur risultando rumoroso, come si conf&agrave; ad una custom, ha innesti precisi ed una spaziatura corretta con una sesta di &ldquo;ampio respiro&rdquo; che permette di viaggiare a 90 km/h a soli 2.000 giri, con le &ldquo;good vibrations&rdquo; tipiche dei grossi V-twin che solleticano dolcemente le parti basse. Solo in prossimit&agrave; dei 3.500 giri origina qualche vibrazione parassita, avvertibile sulla pedana destra, mentre insistendo col gas, diviene mano a mano pi&ugrave; ruvido fino all&rsquo;approssimarsi del regime massimo, posto oltre i 5.000 giri (nelle marce basse quando non c&rsquo;&egrave; alcuna limitazione elettronica). Ma &egrave; vero che difficilmente lo si usa a questi regimi, perch&eacute; d&agrave; il meglio di s&eacute; pi&ugrave; in basso. Buono il lavoro delle sospensioni, la cui taratura pur garantendo una guida dalle belle sensazioni, consente di assorbire bene le asperit&agrave; stradali e di passare indenni persino sui dossi artificiali pi&ugrave; sfacciati, senza ripercussioni sulla schiena n&eacute; reazioni scomposte della ciclistica. Resta da dire dei freni il cui comportamento, nel corso della presentazione tenutasi oltre un anno fa, ci aveva lasciato un po&rsquo; perplessi per la facilit&agrave; del bloccaggio del posteriore, al punto da auspicare l&rsquo;introduzione del sistema ABS. Tutte le versioni 2012 sono infatti dotate del sistema antibloccaggio di serie.  

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