        &Egrave; passato poco pi&ugrave; di un mese (era met&agrave; gennaio) da quando Bologna &egrave; diventata ufficialmente Citt&agrave; 30, con buona parte delle zone abitate a velocit&agrave; limitata a 30 km/h, e di certo non sono mancate le polemiche. Sia dai cittadini che dal ministro Salvini (che vuole anche omologare a livello nazionale gli autovelox). Nel frattempo, per&ograve;, arrivano i primi dati, snocciolati dal sindaco Matteo Lepore durante l'incontro nazionale con sindaci, associazioni esperte ed esperti, dal titolo, 'Pi&ugrave; piano, pi&ugrave; sicuro' in Sala Borsa a Bologna. Vediamo cosa dicono. I numeri Secondo quanto dichiarato da Lepore i numeri rivelano una significativa&nbsp;diminuzione del numero di incidenti stradali, e in particolare degli incidenti che coinvolgono i pedoni, oltre a un forte aumento dell&rsquo;uso della bicicletta&nbsp;come mezzo per recarsi al lavoro. Nel primo mese di questa nuova modalit&agrave; di circolazione, dice il sindaco, gli incidenti sono scesi del -16%, con punte del -25% per quelli con il coinvolgimento di pedoni. &Egrave; inoltre&nbsp;aumentato del +29% l&rsquo;uso della bici&nbsp;per andare al lavoro nelle strade finora monitorate. &ldquo;Non a caso, fra le province della regione, Bologna &egrave; la citt&agrave; che ha i dati migliori sulle PM10&ldquo;, ha aggiunto il sindaco. LA QUESTIONE 30KM/H       

Lepore ha parlato dei numeri registrati finora, sottolineando significativa&nbsp;diminuzione dei sinistri, in particolare quelli che coinvolgono i pedoni

Bologna Città 30 dopo un mese, il sindaco: “Incidenti -16%, bici +29%”

        In arrivo regole pi&ugrave; stringenti per evitare che i Comuni facciano "cassa" con il moltiplicarsi degli autovelox (l'Italia &egrave; la prima in Europa per numero di dispositivi): &ldquo;Stiamo lavorando al nuovo Codice della strada per ridurre morti e feriti. Gli autovelox dovranno essere omologati a livello nazionale e i sindaci dovranno spiegare perch&eacute; li mettono e dove e con quale motivazione&rdquo;, aveva detto Matteo Salvini in un intervento in radio. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture &egrave; pronto, quindi, a varare il decreto &ldquo;per una omologazione nazionale&rdquo; degli autovelox, che dovrebbero essere vietati su strade con percorrenza a 50 km/h. I provvedimenti sugli autovelox, e non solo &ldquo;Non pu&ograve; esserci il fai da te&rdquo;, ha detto Salvini. &ldquo;Per salvare vite vicino a scuole, ospedali, una curva pericolosa ci sta, ma piazzati dalla sera alla mattina su stradoni per tassare gli automobilisti hanno poco a che fare con la sicurezza&rdquo;. Sull&rsquo;argomento si &egrave; espressa anche la deputata delle Lega e componente della Commissione Trasporti della Camera, Elena Maccanti, che ha dato ulteriori dettagli: &ldquo;Ci sono due provvedimenti sugli autovelox, uno &egrave; inserito nel codice della strada&rdquo;, mentre quello di vietare l'installazione degli autovelox sulle strade a 50km/h &ldquo;&egrave; dentro un decreto ministeriale attualmente all'esame della Conferenza Unificata, previsto da una legge del 2010 che Salvini sta sbloccando dopo 13 anni, e che passer&agrave;&rdquo;. Con la promessa di essere &ldquo;in Aula alla Camera per la discussione generale il primo marzo&rdquo;. E sempre sui dispositivi di rilevazione della velocit&agrave; nel provvedimento si legge: &ldquo;Nel caso in cui si prendano pi&ugrave; multe per autovelox nello stesso tratto stradale, in un periodo di tempo di un'ora e di competenza dello stesso ente si paga una sola sanzione: quella pi&ugrave; grave aumentata di un terzo, se pi&ugrave; favorevoli&rdquo;. Tra le altre misure ci sono anche la terza fascia sui guard rail a tutela dei motociclisti e la Ztl in aree tutelate dall'Unesco. LA QUESTIONE 30KM/H       

Il ministro pronto a varare il decreto &ldquo;per una omologazione nazionale&rdquo; dei dispositivi di rilevazione della velocit&agrave;: &ldquo;Non pu&ograve; esserci il fai da te&rdquo;

Salvini verso la stretta sugli autovelox: vietati sotto i 50 km/h

        Bologna &egrave; diventata ufficialmente Citt&agrave; 30 dalla met&agrave; di gennaio, nonostante le proteste e i dubbi. Nel frattempo, c&rsquo;&egrave; gi&agrave; chi segue il suo esempio: si tratta di Genova che, come riportato dall&rsquo;edizione locale de La Repubblica, ha intenzione di attuare i limiti di velocit&agrave; di 30 km/h in prossimit&agrave; di scuole con la creazione di strade scolastiche. Cosa potrebbe succedere Questa &egrave; la linea della Giunta Bucci, attuata nei prossimi mesi ma solo dopo una serie incontri con la consulta scolastica. L&rsquo;assessore ai Trasporti Matteo Campora avvier&agrave;, infatti, una serie riunioni per arrivare a definire il programma degli interventi, da presentare al sindaco, che saranno poi adattati alle diverse realt&agrave;. L&rsquo;idea &egrave; di iniziare da febbraio con le riunioni, con l&rsquo;obiettivo di limitare il traffico su queste strade e quindi aumentare la sicurezza degli utenti, per lo pi&ugrave; bambini e ragazzi. Va specificato che a Genova esistono gi&agrave; delle strade scolastiche, presenti dei dintorni di 20 degli istituti della citt&agrave;, con limitazioni di circolazione e velocit&agrave;. Lo scopo &egrave; realizzarne intorno a tutti e 35 gli istituti del capoluogo ligure. E chiss&agrave; che questo non sia il primo passo per estendere velocit&agrave; limitate anche ad altre zone urbane, avviando un percorso sempre pi&ugrave; &ldquo;severo&rdquo; come quello intrapreso da Bologna. INGORGHI E FILE, ECCO LE 10 CITT&Agrave; PI&Ugrave; TRAFFICATE D'ITALIA       

L&rsquo;obiettivo &egrave; creare delle &ldquo;strade scolastiche&rdquo; nelle aree residenziali in cui si trovano gli istituti

Genova come Bologna? Limite di 30 km/h intorno alle scuole

        Come gi&agrave; annunciato da parecchio tempo, e con i lavori iniziati a luglio 2023, Bologna dal 16 gennaio 2024 diventa ufficialmente Citt&agrave; 30. &ldquo;Una rivoluzione per&nbsp;migliorare&nbsp;la qualit&agrave; della vita di tutti e il modo in cui viviamo lo spazio pubblico, che far&agrave; di Bologna una citt&agrave; pi&ugrave; sicura, sostenibile e a misura di bambini, famiglie, anziani. Con l&rsquo;obiettivo di avere zero morti sulle strade&rdquo; ha dichiarato il sindaco Matteo Lepore. Bologna, infatti, &egrave; la prima grande citt&agrave; italiana a introdurre il limite di velocit&agrave; di 30 km/h. Le zone interessate La nuova fase nella regolamentazione del traffico ha come scopo principale quello di&nbsp;rendere le strade pi&ugrave; sicure, tutelando in particolare modo proteggere pedoni, ciclisti e cercando di ridurre gli incidenti. Ma quali sono le zone interessate? Dal 16 gennaio 2024 i 30 km/h saranno legge sul 70% delle strade&nbsp;del centro abitato (quelle pi&ugrave; popolate e trafficate), mentre il limite di 50 km/h &egrave; previsto per circa 100 strade, piazze e rotonde, che sono consultabili sul sito Bologna Citt&agrave; 30. Proprio sul sito dedicato si legge: &ldquo;La delibera, che d&agrave; attuazione ai piani internazionali, europei, nazionali e locali per la sicurezza stradale, prevede che i 30 km/h diventino di fatto la normalit&agrave; sulle strade urbane, rendendo anche pi&ugrave; semplice il passaggio a uno stile di guida a velocit&agrave; costante e uniforme, e che solo alcune strade della citt&agrave;, con particolari caratteristiche, rimangano ai 50 km/h&rdquo;.&nbsp;Per rendere possibile l&rsquo;attuazione del nuovo limite sono stati sostituiti oltre 500 cartelli&nbsp;e saranno anche realizzati circa 300 bolloni su strada. Per quanto riguarda i controlli, le strade con limite 30 km/h verranno affidate alla Polizia Locale, quelle con limite a 50 km/h saranno &ldquo;pattugliate&rdquo; dagli autovelox. ECCO LE 10 CITT&Agrave; PI&Ugrave; TRAFFICATE AL MONDO (CE N'&Egrave; ANCHE UNA ITALIANA)       

Dopo oltre sei mesi di lavori, il capoluogo emiliano diventa ufficialmente il primo grande centro italiano a introdurre il limite di velocit&agrave;

Bologna Città 30: si viaggia a 30 km/h dal 16 gennaio

        Mentre l'Italia si divide tra chi &egrave; dalla parete di Fleximan e chi ne &egrave; contro (il vandalo che nella zona di Rovigo sta distruggendo indisurbato gli autovelox), un episodio simile arriva dal Passo Giau, sulle Dolomiti. Un dispositivo di rilevamento della velocit&agrave; &egrave; stato abbattuto nella notte tra il 9 e il 10 gennaio: lo strumento &egrave; ben noto ai residenti per le numerosissime sanzioni che ha portato negli ultimi mesi. ARRIVA TRUCAM, IL VELOX CHE CATTURA LA VELOCIT&Agrave; ANCHE A 1 KM DI DISTANZA E NON SOLO! L'Amministrazione "non si lascia intimidire" Sono stati gli automobilisti di passaggio a segnalare alle Forze dell'Ordine l'atto di vandalismo. L'Amministrazione Comunale di Colle Santa Lucia ha risposto immediatamente, definendo l'atto "deplorevole ed irrispettoso". In una nota ufficiale, si legge: "In mattinata, su segnalazione di alcuni passanti, &egrave; stato notato l'abbattimento del palo su cui &egrave; installata la strumentazione per il controllo elettronico della velocit&agrave; al Passo Giau. L'amministrazione comunale si attiver&agrave; per ripristinare la strumentazione e valuter&agrave; l'installazione di un sistema di videosorveglianza per prevenire futuri atti vandalici." Il sindaco Paolo Frena ha annunciato l'intenzione di presentare denuncia contro ignoti per danneggiamento di propriet&agrave; pubblica, sottolineando la volont&agrave; di tutelare gli interessi del Comune e individuare l'autore dell'atto. L'Amministrazione afferma inoltre che l'atto non intimidisce, ma rafforza la determinazione nel controllo della velocit&agrave;. LIMITI DI VELOCIT&Agrave; DIVERSI PER MOTO E AUTO, PROPOSTA BOCCIATA       

L'Amministrazione comunale dell'area del Passo di Giau, sulle Dolomiti, afferma di voler ripristinare immediatamente il dispositivo. Si cerca il colpevole

L'autovelox causa troppe multe: caccia all'uomo che l'ha distrutto

        Una proposta del Parlamento europeo che prevedeva limiti di velocit&agrave; diversi per le moto rispetto alle auto, con validit&agrave; per tutto il continente, &egrave; stata bocciata. Come avrebbe funzionato il sistema Il programma, presentato all'inizio del 2023 dalla relatrice Karima Delli, &egrave; stato respinto dal Parlamento europeo a dicembre. Se fosse passato, avrebbe implementato un sistema che avrebbe dato limiti di velocit&agrave; diversi alle moto rispetto alle auto attraverso limiti diversi per i possessori di differenti patenti. Ad esempio, un motociclista con la patente A1 sarebbe stato limitato a non pi&ugrave; di 90 km/h, uno con la A2 a non pi&ugrave; di 100 km/h e uno con la A a non pi&ugrave; di 110 km/h. Alla base del piano vi era l'idea era che i motociclisti meno esperti sarebbero stati limitati a velocit&agrave; inferiori e quindi avrebbero corso meno rischi sulla strada rispetto allo standard attuale, in cui tutte le moto rispettano lo stesso limite di velocit&agrave;. "Proposta ridicola e pericolosa": ecco perch&eacute; Tuttavia, il segretario generale della FEMA (la federazione delle associazioni di motociclisti europei), Tim Waal, ha definito la proposta "ridicola e pericolosa", affermando che scoraggerebbe le persone dall'andare in moto o in scooter. "La velocit&agrave; diversa per i diversi titolari di patente &egrave; la proposta pi&ugrave; ridicola e pericolosa che abbia mai sentito da molto tempo a questa parte. Questo non solo scoraggerebbe molti utenti della strada a passare alle due ruote, ma metterebbe anche i motociclisti in una situazione di inaccettabile sicurezza. Una vittoria come questa dimostra ancora una volta quanto sia importante avere organizzazioni di motociclisti forti in tutta Europa". SICUREZZA STRADALE, TROPPI AUTOMOBILISTI COL CELLULARE ALLA GUIDA E IL 10% FA UN VIDEO       

Il Parlamento europeo ha respinto il piano che prevedeva una serie di limiti diversi in base al tipo di patente A posseduta: ecco in cosa consisteva il programma rifiutato

Limiti di velocità diversi per moto e auto, proposta bocciata

Non &egrave; raro sentir parlare di battere record di velocit&agrave; su due ruote. Sono in tanti a provarci, con moto diverse, con caratteristiche diverse. E poi c&rsquo;&egrave; la pilota Becci Ellis, che &egrave; stata in grado di sfrecciare a oltre 372 km/h in sella... a una naked.&nbsp;  Il primato  La donna, 56 anni, pilota ed ex istruttrice di moto, &egrave; riuscita nell&rsquo;impresa a Elvington, nello Yorkshire, in sella alla sua Suzuki Hayabusa modificata in grado di erogare 350 CV: partenza da fermo, 2 km percorsi e oltre 372 km/h raggiunti. A proposito di modifiche, quelle apportate alla moto sono costate la bellezza di circa 27.600 euro. &ldquo;L&#39;accelerazione all&#39;inizio &egrave; pi&ugrave; o meno simile a quella che avevo prima - ha detto la pilota -. Non senti davvero nulla finch&eacute; non sei al massimo, a dire il vero. Ma sentivo che la mia testa forse non era abbastanza in basso, verso la fine della corsa desideravo solo che finisse perch&eacute; il mio collo veniva spinto all&#39;indietro piuttosto forte&rdquo;. Adesso nel suo curriculum c&rsquo;&egrave; una nuove record del mondo da aggiungere.  JACK FROST BATTE GUY MARTIN: LA SUA HAYABUSA VOLA A 442 KM/H 

Becci Ellis ha stabilito un nuovo primato: in sella a una Suzuki Hayabusa modificata e senza carene

Su una naked a 372 km/h: &egrave; record mondiale

        Il tema della regolamentazione per ottenere la patente di guida per la moto &egrave; negli ultimi tempi oggetto di discussione. La priorit&agrave; dell'Europa &egrave; quella di far si che sia reso pi&ugrave; semplice l'accesso alle patenti migliorando nel mentre la sicurezza stradale. Dal 18 settembre, &egrave; stata introdotta una nuova procedura che permette di evitare l'esame pratico per le patenti A2 e A, sostituendolo con corsi di formazione specifici, ma il Parlamento europeo sta considerando alcune proposte di modifica delle regole. ASSICURAZIONE MOTO E SCOOTER ELETTRICI: COME FUNZIONA E QUANTO COSTA Limiti di velocit&agrave; pi&ugrave; bassi? Le proposte fanno parte di un piano ambizioso chiamato "Vision Zero", che mira ad azzerare gli incidenti stradali entro il 2050, ma alcune di queste suscitando discussioni: una delle pi&ugrave; dibattute riguarda la definizione di limiti di velocit&agrave; massima assoluta per i motociclisti. Ad esempio, si propone che i titolari delle categorie A1 non possano superare i 90 km/h, quelli delle categorie A2 i 100 km/h e quelli delle categorie A i 110 km/h.&nbsp; Cambia l'et&agrave; minima per ottenere la patente? Un'altra proposta riguarda l'et&agrave; minima per ottenere la patente. Secondo le modifiche proposte si dovrebbe avere almeno 16 anni per ottenere la patente per i ciclomotori (attualmente in Italia &egrave; richiesta l'et&agrave; di 14 anni), 18 anni per&nbsp;le categorie A1 e A2 (attualmente di 16 anni per la categoria A1) e 20 anni per guidare una moto di categoria A, ma solo dopo aver acquisito due anni di esperienza con la patente A2. Ma non solo, perch&egrave;&nbsp;gli Stati membri potrebbero decidere addirittura di aumentare l'et&agrave; minima a 18 anni per ottenere la patente per i ciclomotori, 20 anni per la categoria A2 e 22 anni per la categoria A. CODICE DELLA STRADA: STRETTA SU SMARTPHONE, ALCOOL E DROGHE       

Il progetto europeo "Vision Zero" potrebbe portare grandi modifiche alle regole attuali: dai limiti di velocit&agrave; pi&ugrave; severi all'innalzamento dell'et&agrave; minima per ottenere la patente di guida

Limiti di velocità e patente: cosa potrebbe cambiare per i motociclisti?

        Viaggiare a 143 km/h in una strada con limite a 70 &egrave; certamente un&rsquo;infrazione al Codice della Strada che va punita. Difficile credere che qualcuno l&rsquo;abbia commessa impennando con la propria moto, di fronte a un autovelox. Eppure &egrave; quanto accaduto in Germania, per la precisione lungo la M&uuml;nsterstrasse ad Hamm, nella Renania settentrionale-Vestfalia. Essendo il tutto avvenuto proprio di fronte a un autovelox, per la polizia tedesca non &egrave; stato difficile individuare il motociclista scellerato, riconducibile al numero di targa (che si vede nelle immaginati catturate dal dispositivo). Viene da pensare che si sia trattato di una bravata, e di poca responsabilit&agrave;. D&rsquo;altronde la legge tedesca non considera l&rsquo;impennata un reato, ma il motociclista stava viaggiando al doppio della velocit&agrave; consentita su quel preciso tratto. Cosa potrebbe succedere Come riportato dai colleghi di Motorrad.de, la polizia sta indagando sulla vicenda, che non si concluder&agrave; probabilmente con una multa per eccesso di velocit&agrave;. &ldquo;L&rsquo;elenco dei reati prevede una multa di 600 euro, un divieto di guida di 2 mesi e 2 punti nel registro di idoneit&agrave; alla guida come sanzione standard per superamento del limite di velocit&agrave;&rdquo;, si legge nel comunicato rilasciato dalla polizia di Hamm. Ma c&rsquo;&egrave; qualcosa che non torna agli agenti tedeschi, che stanno facendo ulteriori accertamenti: il fatto che l&rsquo;impennata a velocit&agrave; folle sia avvenuta proprio davanti all&rsquo;autovelox fa ipotizzare che si tratti di un gesto del tutto intenzionale. In questo caso, le sanzioni potrebbero raddoppiare, e oltre. L&rsquo;articolo 315 comma 1 del Codice Penale parla chiaro: &ldquo;Chiunque comprometta la sicurezza della circolazione stradale con impianti o veicoli distrutti, danneggiati o rimossi; crea ostacoli; abbia comportamenti simili, altrettanto pericolosi, e metta cos&igrave; in pericolo la vita o l'incolumit&agrave; altrui o le propriet&agrave; altrui di valore, &egrave; punito con la reclusione fino a cinque anni o con una sanzione pecuniaria&rdquo;. MOTOCICLISTI ITALIANI: 37.277 MULTE NEL 2022, TANTI SENZA REVISIONE       

Lo scellerato comportamento &egrave; opera di un motociclista lungo la M&uuml;nsterstrasse ad Hamm, in Germania. E la pena potrebbe essere davvero severa

Impenna a 143 km/h davanti a un autovelox: ora rischia la reclusione

Graham e Diane Sykes sono una coppia nella vita, nelle passioni, nel lavoro. Loro due gestiscono un&rsquo;azienda che offre servizi di ingegneria sui nuovi materiali, dalle plastiche alle superleghe fino al titanio, e che hanno realizzato Force of Nature, la moto (che somiglia a una razzo) alimentata a vapore con l&rsquo;obiettivo di battere il record di velocit&agrave; nei 200 metri. Il primato &egrave; stato conquistato alla Elvington Speed Week, a maggio 2023: con partenza da fermo, in soli 3.878 secondi, sono stati toccati i 264 km/h di velocit&agrave; (anche se Graham, che oltre a progettarla era alla guida, ha dichiarato di aver superato i 290 km/h continuando ad accelerare dopo il traguardo).  Com&lsquo;&egrave; fatta    Force of Nature, dicevamo, &egrave; una moto a vapore: per farla funzionare l&#39;acqua viene riscaldata utilizzando olio vegetale idrogenato, cos&igrave; da mantenere la ricerca della velocit&agrave; il pi&ugrave; rispettosa possibile dell&rsquo;ambiente, fino a che non viene espulsa tramite una getto di vapore. Vapore generato all&rsquo;interno di un enorme serbatoio (che occupa quasi tutto il corpo della moto) pressurizzato a molte atmosfere. Una volta raggiunta la pressione richiesta, il pilota rilascia il vapore che fluisce all&#39;indietro attraverso una coppia di ugelli, dando effettivamente l&rsquo;impressione che la moto sia spinta proprio come un razzo.  Attorno all&rsquo;enorme serbatoio &egrave; stato costruito il telaio tubolare, e poi troviamo un forcellone anteriore a doppio braccio (come quello posteriore), ruote con pneumatici stretti e una coppia di freni a disco. Force of Nature si presenta con un corpo aerodinamico in fibra di vetro e carbonio su cui &egrave; stata costruita una sella, anche se il pilota (protetto dalla carenatura aerodinamica stilizzata) &egrave; &egrave; praticamente disteso sul serbatoio.  VELOCIFERO, ECCO IL MONOPATTINO DA 200 CV PER IL RECORD MONDIALE 

Costruito dalla coppia, nella vita e nel lavoro, Graham e Diane Sykes, il razzo ha percorso (con partenza da fermo) 200 metri in 3.878 secondi a 264 km/h

Force of Nature, la moto a vapore pi&ugrave; veloce del mondo

        Nell&rsquo;autunno 2022 era stata resa ufficiale la notizia che Bologna stava avviando le pratiche per diventare Citt&agrave;30, seguendo il modello di alcune citt&agrave; europee. &ldquo;Nella Citt&agrave; 30 andremo un po' pi&ugrave; piano, per andare pi&ugrave; veloci tutti&rdquo;, aveva detto il sindaco Matteo Lepore. L&rsquo;obiettivo &egrave; chiaro, come dovunque, cercare di abbattere quanto pi&ugrave; possibile la mortalit&agrave; stradale. Le parole del sindaco &ldquo;Tra gli incontri che mi hanno colpito - ha scritto Lepore in una lettera alla citt&agrave; - vi sono quelli avuti insieme ai genitori e parenti di alcune giovanissime vittime della strada. Ho promesso di impegnarmi senza indugio per azzerare queste tragedie. Solo a Bologna, nel 2022 hanno perso la vita 22 persone e nel 2023 gi&agrave; 13, con un incremento rilevante rispetto al periodo precedente alla pandemia. Considerate che la prima causa di morte in Italia sotto i 50 anni sono proprio gli incidenti stradali. Il 73% di questi avviene in ambito urbano. Le prime tre cause sono la velocit&agrave; eccessiva, la mancata precedenza sulle strisce pedonali o la guida distratta. La velocit&agrave; conta sempre: o come causa diretta o come fattore che aggrava le conseguenze delle altre violazioni&rdquo;. Arrivano le prime proteste&nbsp; Il progetto &egrave; partito ufficialmente il 1&deg; luglio 2023, con il Comune che ha stanziato 24 milioni per lavori che riguarderanno segnaletica e miglioramento dei marciapiedi, ma le sanzioni non scatteranno prima del 2024. Eppure, di giorni ne sono passati gi&agrave; alcuni dal 1&deg; luglio e a Bologna pare che in pochi si siano accorti del nuovo cambio di marcia. A riportarlo sono i giornali locali, con bus, auto e moto che viaggiano alla solita velocit&agrave; di sempre. D&rsquo;altra parte, per&ograve;, sono iniziate anche le prime proteste. Il segretario della Filt-Cgil,&nbsp;Andrea Matteuzzi, ha fatto notare come la nuova velocit&agrave; allaghi i tempi di percorrenza, un&rsquo;ipotesi che invece il Comune aveva escluso: &ldquo;I 50 all&rsquo;ora garantiscono percorrenze e frequenze che permettono ai 100.000 bolognesi che utilizzano i bus di rispettare i propri impegni. Ad oggi la velocit&agrave; commerciale registrata &egrave; quella di 14,5 km/h ma se sulle strade ordinarie il limite viene abbassato, i tempi possono dilatarsi&rdquo;. Si aggiungono poi le parole di Mirko Bergonzoni della UilTrasporti: &ldquo;Dobbiamo tenere presente che l&rsquo;interesse primario deve essere quello del cittadino ma se la velocit&agrave; scende a 30 allora, i tempi si allungano e all&rsquo;utente verr&agrave; costare di pi&ugrave;&nbsp;- dice riferendosi ai possibili problemi con i corrieri -. Le zone 30 gi&agrave; ci sono e sono diffuse, basterebbe far rispettare le norme che gi&agrave; sono in vigore&rdquo;. ESTATE 2023, OCCHIO AL TRAFFICO: ECCO I WEEKEND DA BOLLINO ROSSO       

L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di abbattere, e azzerare, la mortalit&agrave; stradale. Non tutti per&ograve; sono convinti che sia la soluzione ottimale: vediamo perch&eacute;

A Bologna dal 1° luglio si va a 30 km/h, ma ci sono già i primi dubbi

Il record di velocit&agrave; assoluto in MotoGP, ovvero 366,1 km/h, stabilito da Brad Binder con la sua KTM nel fine settimana del 10-11 giugno 2023 sul circuito del Mugello, getta luce su quanto le moto da gara stiano superando sempre pi&ugrave; limiti. Non si tratta solo di potenza, ma piuttosto di un intenso studio sull&rsquo;aerodinamica che ha permesso alle moto (nella fatispecie alla KTM RC16 di Brad Binder) di raggiungere queste velocit&agrave;. E il muro dei 370 km/h si fa sempre pi&ugrave; vicino.  Sempre pi&ugrave; veloci  I 360 km/h vengono ormai superati (non da tutti, s&rsquo;intende) da un paio d&rsquo;anni. Il precedente primato apprteneva a Jorge Martin che sempre al Mugello in gara lo scorso anno sigl&ograve; i 363,6 Km/h con la Ducati marchiata Prima Pramac.&nbsp; E naturalmente i circuiti che si prestano meglio sono quelli coi rettilinei pi&ugrave; lunghi, il Mugello e Losail tra tutti che, sebbene non detengano il primato (rispettivamente 1.144 m e 1.068 m contro i 1.211 m del Motorland di Artagon o i 1.200 m del COTA ad Austin), permettono di raggiungere il rettilineo gi&agrave; ad una buona velocit&agrave;, non avendo in precedenza curve lente che diminuiscono il ritmo.  Al momento la lotta tra i marchi &egrave; a due. Sono Ducati e KTM che si contendono lo scettro di Eolo (va tuttavia segnalato l&rsquo;ottimo risultato, sempre lo scorso weekend, di Maverick Vi&ntilde;ales su Aprilia che ha siglato nella Sprint Race un 363,6 km/h ). Fine settimana che &egrave; stato particolarmente ricco se parliamo di velocit&agrave; di punta: sul rettilineo del traccato toscano infatti si sono registrati, oltre al record di Binder, i 364,8 km/h di Enea Bastianini su Ducati e i 363,3 km/h di Mart&iacute;n e Di Giannantonio. Il &quot;pi&ugrave; lento&quot; nella TOP 10 delle Velocit&agrave; massime - tra gara e Sprint race - &egrave; stato Jack Miller con la seconda KTM RC16 del team factory con un bel 362,4 km/h nella Sprint Race a pari mertico con la Ducati di Johann Zarco.  E chiss&agrave; quando vedremo raggiungere i 370 km/h, ma con questi ritmi l&rsquo;attesa non sar&agrave; cos&igrave; lunga. Al massimo un anno... Ma la vera domanda &egrave;:&nbsp;fin quanto possono andare forte le odierne MotoGP e sulle odierne piste?  MOTOGP 23, LE NOVIT&Agrave; DEL VIDEOGIOCO DEL MOTOMONDIALE 

Nel weekend del Mugello, Binder sulla KTM ha stabilito il record di velocit&agrave; assoluto facendo registrare 366,1 km/h

Quanto va forte la MotoGP: i 370 km/h sono il prossimo obiettivo?

        In Italia la questione monopattini elettrici tiene banco ormai da diversi anni, e le prossime modifiche al Codice della Strada promettono regole pi&ugrave; severe. Ma anche in Francia la situazione non &egrave; migliore: il 2 aprile 2023 verr&agrave; deciso tramite referendum se quelli in sharing potranno o meno continuare a circolare. E intanto arrivano notizie di nuove infrazioni, come quelle compiute da un uomo a Meltz, citt&agrave; nel nord-est&nbsp;del Paese: &egrave; stata fermato alla guida di un monopattino, senza casco mentre andava alla velocit&agrave; di 99 km/h. Non solo multa Un episodio che non stupisce, considerato che il fenomeno dei monopattini truccati sta ormai dilagando (a febbraio 2023 vi abbiamo raccontato dell&rsquo;uomo fermato ad Arezzo a bordo di un mezzo tarato a 90 km/h). La velocit&agrave; consentita, in Francia, &egrave; di 25 km/h, e di certo viaggiare a 99 km/h nel centro della citt&agrave; non &egrave; un buon modo per passare inosservati agli occhi delle forze dell&rsquo;ordine. Alla vista di questa eccessiva velocit&agrave;, infatti, gli agenti sono immediatamente intervenuti e hanno fermato l&rsquo;uomo. Il monopattini &egrave; stato sequestrato, per il guidatore &egrave; arriva una multa salata per aver superato i km/h consentiti ma soprattutto &egrave; stata aperta una procedura per aver truccato il mezzo (e la multa potrebbe salire notevolmente). MONOPATTINO ELETTRICO, ANDARE IN DUE &Egrave; VIETATO PER LEGGE       

Il fatto &egrave; accaduto in Francia dove un uomo &egrave; stato fermato dalle forze dell&rsquo;ordine (era anche senza casco). Oltre alla multa e al sequestro del mezzo, &egrave; stata aperta una procedura stradale

Sul monopattino elettrico (truccato) beccato a 99 km/h in centro città

        Dalla Spagna alla Francia. Dopo il 23enne motociclista di Torrejon de Ardoz che ha postato sui social un filmato in cui sfreccia a 260 km/h ed &egrave; stato beccato dalla polizia, &egrave; la volta di un altro giovane centauro, questa volta francese, a farsi beffe dei limiti di velocit&agrave;. &Egrave; successo sull'autostrada A811, nei pressi di Sainte-Luce-sur-Loire, nella Loira Atlantica. In questo tratto, la polizia stava eseguendo dei controlli quando la loro attenzione &egrave; stata catturata dal giovane in moto. Una lunga lista di reati Il motociclista, infatti, stava procedendo alla bellezza di 197 km/h, invece dei 90 consentiti in quel preciso tratto e alla vista degli agenti ha subito cercato di fuggire. Fuga inutile, dato che le pattuglie lo hanno raggiunto e fermato. Ma prima di essere bloccato, il giovane ha aggiunto altre voci alla sua lista di infrazioni: come sorpassi non consentiti e nuovo limite di velocit&agrave; infranto. Quest&rsquo;ultima infrazione, in particolare, ha colpito la polizia francese: la moto &egrave; stata fotografata da un dispositivo di controllo della velocit&agrave; mentre viaggiava a 257 km/h, in un tratto dove il massimo permesso &egrave; 80 km/h. Al centauro &egrave; arrivata una multa di 870 euro (tra i vari reati &egrave; spuntato anche uno scarico non a norma), la sospensione della patente per dieci mesi e una pena detentiva sospesa di sei mesi. La moto, infine, &egrave; stata sequestrata. CASCO MOTO: COME TENERLO, QUANTO TENERLO        

Un motociclista francese, dopo la fuga, &egrave; stato fermato dalla polizia per eccesso di velocit&agrave;: per lui anche una multa da 870 euro e 6 mesi di reclusione sospesa

In moto a 257 km/h: ammanettato e via la patente per 10 mesi

        Di persone irresponsabili alla guida ce ne sono fin troppe, e sentire che c&rsquo;&egrave; chi gioca con la vita altrui e di altre persone non fa mai piacere. Come nel caso del motociclista spagnolo che (come tanti altri colleghi) ha deciso di seguire un trend che negli ultimi tempi sta spopolando su TikTok: guidare a velocit&agrave; altissime, filmarsi e postare il tutto. Beh, non c&rsquo;&egrave; niente di pi&ugrave; stupido, lasciatecelo dire. Al motociclista in questione, per&ograve;, &egrave; finita male: la polizia ha infatti intercettato il suo filmato, &egrave; risalita alla sua identit&agrave; e le conseguenze saranno piuttosto gravi. Le conseguenze? Non belle... Andiamo per&ograve; per gradi e raccontiamo la malsana impresa di questo motociclista 23enne di Torrejon de Ardoz. Il giovane ha deciso di seguire la moda (e che moda&hellip;) pubblicando sui suoi social un filmato dove sfreccia a 260 km/h su una strada pubblica spagnola. Il tutto accompagnato da frasi decisamente senza senso (cos&igrave; vuole il trend), come "La vita &egrave; breve, comprati una moto e rendila ancora pi&ugrave; breve".&nbsp;Il video postato &egrave; diventato in poco tempo virale, catturando anche l&rsquo;attenzione della Guardia Civil che immediatamente si &egrave; messa al lavoro per risalire all&rsquo;identit&agrave; del proprietario del filmato, e cos&igrave; &egrave; stato. Adesso per il giovane motociclista potrebbero esserci conseguenze nient&rsquo;affatto leggere. La legge spagnola considera un reato (pari alla guida in stato di ebbrezza) il superamento dei 200 km/h di velocit&agrave; su strada pubblica. Le conseguenze? Oltre alla multa, salatissima, &egrave; previsto anche il ritiro della patente per diverso tempo, addirittura anche fino a quattro anni. Sar&agrave; poi decisione del giudice aggiungere un&rsquo;ulteriore pena, come qualche mese di lavori socialmente utili (o addirittura la reclusione fino a sei mesi).  &ldquo;La vida es corta, c&oacute;mprate una moto y hazla a&uacute;n m&aacute;s corta&rdquo;, indicaba el conductor de una de las motos de este v&iacute;deo en redes socialesInvestigados 2 conductores por grabarse a m&aacute;s de 200 km/h y publicarlo en redes y detenido otro que circulaba sin ruedahttps://t.co/Ms7M1phmMW pic.twitter.com/s1akByQX4D &mdash; Guardia Civil  (@guardiacivil) February 26, 2023    EVITARE DISTRAZIONI ALLA GUIDA &Egrave; IMPOSSIBILE, EVITARE DI FAR DANNI NO       

Un 23enne, seguendo un trend sulla nota piattaforma social, &egrave; sfrecciato a velocit&agrave; folle su una strada pubblica, ma il video &egrave; diventato virale ed &egrave; stato beccato

In moto a 260 km/h per un trend su Tik Tok: si filma e la polizia lo scopre

Battere il record di velocit&agrave; su terra per una moto &egrave; il sogno di molti, la realt&agrave; di pochissimi. A tentare l&rsquo;impresa, la prossima estate in Bolivia, &egrave; il team Ack Attack, che non &egrave; nuovo a questo tipo di avventura. Il record da battere, infatti, &egrave; di 605,698 km/h&nbsp;del 2010 e porta la firma dello specialista Rocky Robinson proveniente proprio dalla squadra di Mike Akatiff, proprietario della&nbsp;Ack Technologies. Dopo il tentativo fallito nel 2017, &egrave; tempo di riprovare a fare meglio del proprio record.   Il primato da battere  Ma dove si terr&agrave; questa impresa? In Bolivia, dicevamo, precisamente sul lago salato di Uyuni, a 3.600 metri sul livello del mare, dal 16 al 21 agosto 2023, su una pista lunga 24 km e larga 33 metri. Saranno presenti sia i funzionari della Federazione motociclistica internazionale che i giudici del Guinness World Record. L&rsquo;obiettivo &egrave; sfondare il muro delle 400 miglia orarie, ovvero 643,740 km/h in sella a una &ldquo;moto&rdquo;, la TOP1, (le virgolette sono d&rsquo;obbligo, basta guardare le foto per capire perch&eacute;) spinta da due motori da 1.299 cc della Suzuki Hayabusa, dotati di turbocompressori, che erogano oltre 1.000 CV di potenza. Per risparmiare peso, non &egrave; stato previsto l&rsquo;avviamento elettrico, c&rsquo;&egrave; invece un pick-up esterno che ha la funzione di starter. &ldquo;Siamo entusiasti di tornare finalmente a correre nelle saline di Uyuni dopo il 2017 - ha dichiarato Mike Akatiff -. Ci aspettiamo condizioni ideali. Nessuno ha mai infranto la barriera dei 400 mph su due ruote e noi non vediamo l&rsquo;ora di fare la storia in Bolivia&rdquo;. Non ci resta che attendere agosto e scoprire cosa succeder&agrave;.  TOP 10, GIGANTI DA STRADA: ECCO I MOTORI OVERSIZE DELLE MOTO 

Appuntamento dal 16 al 21 agosto 2023, in Bolivia, con il team che gi&agrave; detiene il primato (605,698 km/h) dal 2010

Record di velocit&agrave; su terra: TOP1 Ack Attack tenter&agrave; di superare i 644 km/h

Ci sono notizie che ogni tanto rimbalzano sul web. Forse dovremmo chiamarli proclami, pi&ugrave; che notizie. Alcune volte si tratta di tentativi di sondare l&#39;opinione pubblica, si fa una dichiarazione e, in base alle sommosse, si tara poi il provvedimento. Alcune volte certe notizie sono &ldquo;armi di distrazione di massa&rdquo;, servono a farci concentrare su quel contenuto per non farci notare altre tematiche. Una di quelle che sta pian piano diffondendosi &egrave; quella del limite urbano a 30 km/h.  LIMITE 30Km/h A MILANO? Non solo...&nbsp;  Fra le varie info che accendono i social questa &egrave; una di quelle pi&ugrave; sentite, quella che subito scatena gli animi. Appena ne circola una nuova versione (l&#39;ultima riguarda la citt&agrave; di Milano) partono gli schieramenti e, come se si stesse per combattere una battaglia tardo-medievale, oguno si mette al suo posto pronto a commentare a sostegno della propria verit&agrave;.  In tutto questo spesso si perdono i dati, quelli che dovrebbe stare alla base di ogni decisione.&nbsp;Lo dico apertamente, per me in citt&agrave; dovrebbe esserci il limite dei 30 km/h, ovunque. Ci metto il carico, casomai non leggo i commenti se i colleghi mi dicono che non &egrave; il caso, penso che tutti i motociclisti dovrebbero essere favorevoli a questo limite.  E vengo ai motivi, cercando di stare sui dati, almeno quelli recuperabili, ammetto di non aver commissionato ricerche ma di essermi limitato a qualche &quot;googlata&quot; con verifica della credibilit&agrave; delle fonti.  Punto primo, ma quanto si gira veloci in citt&agrave;, mediamente?  Cio&egrave;, qual &egrave; la velocit&agrave; muovendosi in citt&agrave;, a quanto andiamo. L&#39;unico dato che ho trovato &egrave; fornito da Legambiente che ha commissionato una ricerca lo scorso anno. Ora, potrebbero essere di parte ma non sono mistificatori, se un dato non li sostiene non lo falsificano, casmoai non danno la notizia, spero non ci siano dubbi al riguardo. Comunque, stando alla ricerca, a Milano il traffico si muove a 9,1 km/h, a Roma un po&#39; meno velocemente (un&#39;altra ricerca relativa a Parigi riporta 16km/h, direi che i dati sono attendibili). Quindi il limite &egrave; molto superiore alla media. Certo, la media &egrave; fatta da tratti in cui si &egrave; fermi ed incolonnati e tratti dove si pu&ograve; sfrecciare a velocit&agrave; smodata. Per&ograve; diciamo che il divieto di superare i 30km/h non dovrebbe modificare i tempi di percorrenza classici del casa-scuola-lavoro. Anche perch&eacute; non si parla di mettere il limite sul GRA o in tangenziale.  Alcuni studi sui flussi dicono che ridurre la velcoit&agrave; dovrebbe aumentare la media di percorrenza, ma queste sono supposizioni ed analisi, non sono dati rilevati, per capirci.  Un altro elemento importante &egrave; spiegato molto chiaramente del video caricato ormai 4 anni fa da ACI su Youtube e che sta trovando una nuova giovinezza in questi giorni. Nel video si mostrano chiaramente le differenze fra un impatto a 30 km/h ed uno a 50km/h. Ed &egrave; questo il punto che dovrebbe farci schierare, come motociclisti. Noi siamo utenti deboli della strada. Se per noi la moto &egrave; una passione, non sar&agrave; ridure la velocit&agrave; in citt&agrave; a privarci del divertimento, la citt&agrave; non &egrave; il nostro terreno preferito, per divertirsi. Se usiamo la moto come commuter, pendolari, il limite non modificher&agrave; le nostre abitudini ma ridurr&agrave; il nostro rischio, in caso di impatto. Un&#39;analisi a cura di SicurAUTO riporta che in caso di urto a 30km/h la possibilit&agrave; di sopravvivenza &egrave; di nove su dieci, a 50km/h siamo a due su dieci. I dati si riferiscono ad un pedone investito, non ho trovato dati che riguardino l&#39;impatto con una moto, anche perch&eacute; in quel caso le velocit&agrave; sono due. Resta che la differenza &egrave; tutto tranne che trascurabile.  Inumeri, i dati dicono che s&igrave;, c&#39;&egrave; differenza&nbsp;  Poi, ci sono le opinioni. E quelle sono radicate e pur di sostenerle siamo pronti a credere a qualunque cosa, anche che questo &egrave; il primo passo per arrivare a mettere il limite dei 50km/h sul rettilineo del Mugello, perch&eacute; una volta che &egrave; passato un concetto poi si pu&ograve; fare tutto.  L&#39;intelligenza artificiale mander&agrave; in pensione i designer di moto? 

Noi motociclisti siamo utenti deboli della strada, ecco perch&eacute; non ha senso schierarsi contro il limite dei 30 km/h. Se ci fermiamo un attimo e ci togliamo bandiere e sciarpe da tifosi dovrebbe essere lampante

Divieti e limiti, cosa pensare dei 30 km/h

        Sentir parlare di &ldquo;Citt&agrave; 30&rdquo; non &egrave; ormai pi&ugrave; una novit&agrave; considerato che in Europa il trend &egrave; avviato da circa un paio d&rsquo;anni, e con risultati positivi. Ma facciamo un passo indietro. A gennaio 2021 Bruxelles ha imposto il limite urbano di 30 km/h, ad agosto 2021 &egrave; stata la volta di Parigi. Ma sono tante le citt&agrave; europee che hanno avviato questo percorso: Graz, Grenoble, Helsinki, Valencia, Zurigo, Lilla, Bilbao. E in Italia? La prima &egrave; stata Bologna, poi Milano ma solo in alcune zone. Ed &egrave; proprio da Milano che arriva una novit&agrave;: il limiti di 30 km/h, dal 1&deg; gennaio 2024, verr&agrave; esteso a tutta la citt&agrave;. Gli obiettivi del progetto Lo ha stabilito il Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno della maggioranza che invita il sindaco, Beppe Sala, e la sua giunta a proclamare Milano &ldquo;Citt&agrave; 30&rdquo;. Un progetto che inevitabilmente non pu&ograve; che essere definito come una rivoluzione della mobilit&agrave; e per il quale &egrave; stato stanziato un apposito budget, come si legge anche nell'ordine del giorno approvato dall'aula di Palazzo Marino. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di ridurre gli incidenti stradali e provocare meno morti sulle strade, che purtroppo sono in aumento: &ldquo;L'impatto tra un'automobile che viaggia a 50 chilometri orari e un pedone o un ciclista &egrave; quasi sempre fatale per l'utente leggero della strada, e al contrario l'impatto a 30 chilometri non &egrave; quasi mai letale e offre ampie rassicurazioni sulla minore gravit&agrave; delle conseguenze&rdquo;, ha spiegato il consigliere Marco Mazzei della Lista Sala. Guardando i dati Aci-Istat &egrave; evidente come sia importante fare qualcosa al riguardo: nelle citt&agrave; avvengono oltre il 70% degli incidenti in Italia e tra le prime cause c'&egrave; proprio l'eccesso di velocit&agrave;. In ambito urbano provocano il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti. Quello della riduzione della velocit&agrave; in citt&agrave; &eacute; un obiettivo &ldquo;che stiamo cercando di percorrere e raggiungere - ha sottolineato l'assessore alla Mobilit&agrave; del Comune Arianna Censi, che ha dato parere positivo al documento -. &Egrave; da qua che si costruisce la cultura di una citt&agrave; e questa rappresenta gi&agrave; la strategia di molte citt&agrave; europee&rdquo;. PREZZO BENZINA: NIENTE TAGLI ALLE ACCISE MA PI&Ugrave; MULTE E TRASPARENZA       

Il capoluogo lombardo ha avviato il progetto per diventare &ldquo;Citt&agrave; 30&rdquo; con l&rsquo;obiettivo ridurre gli incidenti stradali e provocare meno morti

Milano dal 2024 riduce il limite di velocità a 30 km/h

Mumbai &egrave; la citt&agrave; della Valley Run. Dal 2012 infatti la citt&agrave; orientale ospita il weekend dedicato agli appassionati di gare di accelerazione su due e quattro ruote. Nell&#39;ultima edizione, oltre 700 partecianti hanno condiviso le loro emozioni gareggiando su una vasta gamma di veicoli. All&#39;evento, il TVS Racing ha debuttato con l&#39;Apache RR 310 Turbo, guidata dall&#39;indiano Jagan Kumar.  SCOOTER CON BATTERIA A IDROGENO? TVS HA CHIESTO IL BREVETTO PER IQUBE  Un amoto per l&#39;occasione  Con Kumar alla guida, la piccola posrtiva TVS ha stabilito un nuovo record di categoria sul quarto di miglio con un tempo di 11,5 secondi, con partenza da fermo. Kumar ha anche raggiunto una velocit&agrave; massima di 198&nbsp;chilometri all&#39;ora con l&#39;Apache DR-Turbo preparato per la gara. La moto &egrave; stata ovviamente sottoposta ad alcune modifiche, come il turbocompressore a controllo elettronico e il motore monocilindrico monta una biella in titanio, materiale utilizzato anche per le quattro valvole. La potenza raggiunta arriva cos&igrave; a toccare i 62 CV. Per ridurre il peso a 109,62 chilogrammi (il 37% in meno rispetto alla versione base) sono stati sostituiti carrozzeria, ora in fibra di carbonio, il serbatoio ha visto aumentare la capacit&agrave; di 1,3 litri, mentre la forcella - sempre in ottica del contenimento del peso - &egrave; stata sostituita con una unit&agrave; di minore lunghezza e pi&ugrave; leggera.  Tra le altre modifiche apportate da TVS Racing c&#39;&egrave; la riduzione dell&#39;altezza di marcia di 80 mm, per abbassare il centro di gravit&agrave; e l&#39;aggiunta di un forcellone allungato di 30 mm. Inoltre, &egrave; stato aggiunto un cambio Quick-shift&nbsp;e il cablaggio del launch control.  NORTON: DA TVS MILIONI DI STERLINE PER LA PRODUZIONE 

La moto, guidata dal pilota indiano Jagan Kumar, &egrave; stata largamento modificata oltre che alleggerita per la Valley Run

La TVS Apache RR 310 mette il turbo: &egrave; record sul quarto miglio

        Da giugno 2022, a Bologna non si potranno superare i 30 km/h di velocit&agrave;. Il capoluogo emiliano diventer&agrave; infatti "Citt&agrave; 30". Il limite dei 30 km/h varr&agrave; sulla maggior parte delle sue strade, oltre naturalmente a quelle del Centro Storico. 50 km/h per le strade a scorrimento veloce La giunta comunale bolognese ha approvato la delibera, dal chiaro intento ecologico, seguendo la scia di quanto fatto da alcune citt&agrave; europee come Parigi e Berlino, che hanno gi&agrave; introdotto tale limite. "Vogliamo che Bologna sia apripista a livello nazionale sulla sicurezza stradale - ha dichiarato il sindaco Matteo Lepore -. Il nostro Paese merita, dopo la legge sull'omicidio stradale e quella sulla sicurezza dei bambini in auto, una legge sulle 'Citt&agrave; 30'. Spero che il governo guardi Bologna come esempio e inizi a discutere su questo". Le strade che resteranno a scorrimento veloce avranno il limite di 50 km/h. CON LA MOTO A 108 KM/H IN CENTRO ABITATO: GLI RITIRANO LA PATENTE Il progetto Bologna "Citt&agrave; 30" ha previsto un investimento di 14 milioni di euro che servir&agrave; per la segnaletica stradale, il ridisegno delle strade con interventi per moderare il traffico e la velocit&agrave;, l'installazione di un numero significativo di autovelox, la messa in sicurezza stradale e altri controlli, senza dimenticare le campagne di comunicazione ed educazione. GUIDA SICURA: 10 CONSIGLI PER EVITARE INCIDENTI IN CITT&Agrave;       

A partire da giugno 2022, il capoluogo emiliano avvier&agrave; il progetto ecologico "Citt&agrave; 30": Centro Storico (e non solo) con limiti ben fissati

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