        &Egrave; tutto pronto per la 100 km dei Campioni, iniziata l'11 gennaio con le prove, e poi col via ufficiale oggi 12 gennaio e domani. Dove? Al Ranch di Valentino Rossi a Tavullia. Un evento che suscita sempre un certo interesse, questa volta (siamo alla decima edizione) aumentato dalla presenza di Danilo Petrucci che ha deciso di presentarsi con una&nbsp; 500 2 Tempi. Com&rsquo;&egrave; fatta  Nello specifico, si tratta di una Tomasin T500 che, appunto, &egrave; spinta da un motore da 500 cc.&nbsp;In altre parole, ci troviamo davanti a una Honda CRF450 con un cuore diverso: un kit motore T500 che fonde il propulsore a 2 tempi con caratteristiche avanzate, come l'avviamento elettrico e l'iniezione di carburante. Il kit &egrave; dotato di controllo di trazione e partenza, ha cinque mappe dedicate ed &egrave; completamente reversibile (si pu&ograve; quindi smontare e rimontare il motore originale), senza alcuna modifica al telaio. Alla 100 km dei Campioni partecipano, tra gli altri, Valentino Rossi, il campione in carica della MotoGP Pecco Bagnaia e quello della Moto2 Pedro Acosta. Tutte stelle delle due ruote, ma con questa moto anche Petrucci potr&agrave; dire la sua e di certo non passer&agrave; inosservato. MERCATO MOTO: UN 2023 A BOMBA!         

Il pilota sfreccer&agrave; con la 500 2 Tempi il 12 e 13 gennaio, alla decima edizione dell&rsquo;evento al Ranch di Valentino Rossi a Tavullia

Petrucci alla 100 km dei Campioni con una Tomasin T500

        La carriera di Valentino Rossi nella MotoGP si &egrave; distinta per la sua lunga e variegata esperienza con Honda e Ducati, eppure quando&nbsp;gli appassionati di corse pensano al Dottore, c'&egrave; solo un marchio che viene in mente: la Yamaha. Negli anni '80, Rossi e la casa di Iwata hanno dominato la Premier Class conquistando quattro titoli mondiali di MotoGP (2004, 2005, 2008 e 2009), poi durante il suo ritorno al "Team Blue" nel periodo compreso tra il 2013 e il 2021, la partnership tra Valentino e Yamaha ha visto il team conquistare ben 142 podi e 56 vittorie nei GP. PECCO. POTERE DUCATI, IL LIBRO SU BAGNAIA E UN SOGNO TUTTO ITALIANO Il campione brand ambassador Ma tutte le cose belle hanno una fine e nel 2021 il numero 46 ha deciso di appendere la tuta al chiodo. Nonostante il suo ritiro dalle corse, Rossi e Yamaha hanno mantenuto un forte legame, tanto che il 29 aprile 2023, l'azienda ha annunciato Rossi come il loro nuovo ambasciatore del marchio. Lin Jarvis, Managing Director di Yamaha Motor Racing, ha spiegato che "questo &egrave; un grande momento per la Yamaha ed &egrave; anche un momento emotivo per i fan, che sicuramente sentono la mancanza di Valentino in MotoGP da quando si &egrave; ritirato dalla sua carriera di successo. Valentino e la sua M1 avevano un legame speciale e lo abbiamo sempre considerato parte della nostra famiglia. Non appena ha espresso il desiderio di continuare a utilizzare le moto Yamaha e di diventare ambasciatore del marchio, ci siamo subito messi al lavoro per realizzare questo obiettivo. Siamo entusiasti che Valentino sia ora ufficialmente il nostro ambasciatore". YAMAHA E CNOS-FAP INSIEME PER IL NUOVO LABORATORIO AUTOMOTIVE       

Il pluricampione del mondo era sicuramente destinato a ricoprire l'importante ruolo nella Casa di Iwata, segno del legame indissolubile tra il pilota e il marchio

Valentino Rossi, il Dottore diventa ambasciatore Yamaha

        Avete presente il piccolo scooter che Valentino Rossi usava per spostarsi nel paddock? Il Giggle 50 marchiato Yamaha era stato messo all'asta per beneficenza, e ha raccolto ben 17.000 euro. La vendita faceva parte del Minardi Day, un'asta che all'inizio dell'anno si &egrave; concentrata sui cimeli del motorsport a due e a quattro ruote. Il ricavato sar&agrave; devoluto all'associazione italiana La Nostra Famiglia, che si occupa di autismo infantile. Un mini "cinquantino" che far&agrave; felici tanti bambini Lo scooter presenta la combinazione di colori Yamaha delle stagioni 2008 e 2009, &egrave; autografato dallo stesso Rossi ed &egrave; stato protagonista di numerose gare europee del calendario MotoGP. Non in pista, ovviamente, ma nel paddock, l'unico posto al mondo in cui era possibile vedere Valentino Rossi in sella a un mezzo da 3 cv. YAMAHA YZF-R1 GYTR: VALENTINO IN PISTA CON LA SPECIALE VR46 L'asta era partita da 7.000 euro, e la stima di vendita era tra i 12.000 e i 15.000 euro. Aspettative ampiamente superate, di cui beneficeranno tanti bambini. ALBERTO TEBALDI: VR EQUIPMENT E VALENTINO ROSSI UNITI DAL DNA VINCENTE       

Il ricavato del "cinquantino" utilizzato dal campione di Tavullia nei paddock delle gare europee della MotoGP andr&agrave; devoluto a un'associazione che si occupa di autismo infantile

Conclusa l'asta per lo scooter di Valentino Rossi: ricavato in beneficenza

Il campione di Tavullia prova in pista a Misano la versione della R1 con i colori VR46

Valentino in pista con la Yamaha R1 GYTR VR46: le FOTO

        Valentino Rossi, nel panorama della MotoGP, &egrave; come Alberto Sordi per il cinema italiano o Maradona per il calcio: un divo che tutti vorrebbero incontrare una volta nella vita e che acquisterebbero qualsiasi cosa purch&eacute; sia sua o da lui firmata. Ci sono persone che nascono gi&agrave; stelle, e Valentino &egrave; una di queste. Ecco perch&eacute;, se si viene a sapere che esiste una moto con la sua firma, sono tanti (nell&rsquo;ambito degli appassionati) quelli che vorrebbero farlo proprio. Una cosa del genere esiste, ma &egrave; uno scooter. Ma qual &egrave; la sua storia? La &ldquo;mascotte&rdquo;del Paddock Il Team Yamaha aveva preso lo scooter per utilizzarlo come messo di trasferimento dal 2008 al 2009, all&rsquo;interno del Paddock della MotoGP. Esso venne dato ad alcuni membri del Team, fra cui principalmente Valentino Rossi e il fotografo ufficiale Gigi Soldano. Dello scooter ci sono due versioni con grafiche personalizzate dal pilota e adesso una di esse &egrave; in vendita. Il modello ha la firma del Pilota con targa e libretto di circolazione regolari. A livello di caratteristiche ha un motore monocilindrico a 4 tempi, 3 valvole, a raffreddamento a liquido. La sua cilindrata &egrave; di 49 cc, con una potenza massima di 3 CV e una coppia massima di 3 Nm a 5500 giri. Lo scooter, in tutta la sua vita, ha percorso solo le vie del servizio delle gare europee della MotoGP, non uscendo mai fuori dai circuiti. Viene venduto ad un prezzo di partenza di 7.000 euro, e il ricavato devoluto in beneficienza all&rsquo;Istituto Eugenio Medea &ldquo;La Nostra Famiglia&rdquo; che si occupa di ricerca e riabilitazione nell&rsquo;ambito dell&rsquo;et&agrave; evolutiva. FANTIC MOTOR TORNA IN PISTA: A SILVERSTONE SULLE MOTO DEL TEAM VR46 IN MOTO2       

Esistono 2 versioni con grafiche personalizzate dal pilota, ed &egrave; disponibile proprio una di queste. Il ricavato sar&agrave; dato in beneficienza

Lo scooter da paddock di Valentino Rossi all'asta: ricavato in beneficenza

Parliamo ancora del &quot;Mugello Affaire&quot;, ovvero dell&#39;eco lasciato dalla mancanza di spettatori all&#39;edizione 2022 del Gran Premio d&#39;Italia. La festa del motociclismo italiano, per la prima volta dopo molti anni, ha venduto pochi biglietti e ha lasciato vuoti i prati. Il celebre motto &quot;al Mugello non si dorme&quot;, quest&#39;anno non &egrave; stato rispettato pi&ugrave; di tanto, e pi&ugrave; di qualcuno ha preferito andare a nanna presto, a casa sua.  Nell&#39;intero fine settimana, infatti, l&#39;autodromo ha visto varcare i suoi cancelli da un totale di&nbsp;74.078 spettatori:&nbsp;10.815 al venerd&igrave;; 19.602 al&nbsp; sabato e&nbsp;43.661 alla domenica.  A confronto con gli altri GP  Tutti si chiedono perch&egrave;, ce lo siamo chiesti anche noi in questo articolo, e senza entrare in ridondanti ragionamenti vogliamo concentrarci solo su uno degli aspetti che hanno contribuito a questo fenomeno, ovvero il prezzo dei biglietti troppo alto che da sempre contraddistingue questo appuntamento del Motomondiale.&nbsp;    Il discorso non &egrave; solo il prezzo, senza dubbio alto, ma quanto costa in pi&ugrave; rispetto agli altri principali GP europei, che possiamo confrontare perch&egrave; si trovano nella nostra stessa fascia economica e non sono troppo distanti da noi. Se confrontiamo un po&#39; i numeri, vediamo che le differenze ci sono, e sono piuttosto marcate.  Mettiamo il caso che, da fan sfegatati della MotoGP, volessimo partecipare a tutte le gare europee vicine all&#39;Italia, considerando un pacchetto ingressi - per un adulto - per l&#39;intero weekend dal venerd&igrave; alla domenica (generalmente pi&ugrave; conveniente che prendere quello solo per la domenica, che costa pochi euro in meno in tutte le piste). Ovviamente ci sono diverse tribune e diversi prezzi a seconda della sistemazione, di conseguenza avremmo una &quot;forbice&quot; di prezzi.  Biglietti ven-dom - 1 adulto  Mugello: da 236&euro; a 380&euro; Le Mans: da 132&euro; a 176&euro; Barcellona: da 46&euro; a 163&euro; Sachsenring: da 139&euro; a 279&euro; Red Bull Ring: da 119&euro; a 299&euro;  Il confronto diretto &egrave; abbastanza infelice per il GP d&#39;Italia, che &egrave; oggettivamente il pi&ugrave; costoso di tutti, anche rispetto a paesi come Austria e Germania dove il costo della vita e in generale dei servizi &egrave; un pelo pi&ugrave; alto che da noi. Un adeguamento dei prezzi &egrave; necessario e senza dubbio verr&agrave; in preso in considerazione dall&#39;organizzazione, che si &egrave; trovata per la prima volta in una situazione di questo tipo... magari il prossimo anno si metter&agrave; una toppa!    L&#39;ala posteriore di Aprilia arriver&agrave; anche sulle moto di serie? 

Si parla tanto del circuito toscano quasi vuoto alla gara di quest&#39;anno, e le motivazioni possono essere molteplici. Una di queste &egrave; senza dubbio il discutissimo tema dei biglietti troppo cari. Ma quanto costano di pi&ugrave; rispetto alle altre gare di calendario?

Prati vuoti al Mugello, ma quanto costa rispetto alle altre gare di MotoGP?

        Che siano fan della MotoGP o semplici appassionati delle moto, Valentino Rossi &egrave; amato da tutti coloro che del mondo delle due ruote ne sanno qualcosa. E in un certo senso &egrave; famoso anche il suo ranch a Tavullia, dove spesso viene immortalato in molti scatti e video social. E Dainese ha deciso di dare l'opportunit&agrave; a 12 fortunati di trascorrere un weekend nel magico mondo del pilota, al prezzo di almeno 3mila euro. L'evento prende il nome di VR46 Ranch Experience, e chi sar&agrave; selezionato incontrer&agrave; Rossi con altri piloti. VR46 Ranch Experience: il programma L'evento avr&agrave; luogo nel secondo weekend di giugno, ossia 11 e 12 giugno. Nel corso della VR46 Ranch Experience, le 12 persone che parteciperanno potranno accedere a un corso di guida esclusivo. Il sabato, inoltre, avranno l'opportunit&agrave; di visitare il Museo di Coriano dedicato a Marco Simoncelli e l'azienda VR46 di Tavullia, dove &egrave; gestita l'attivit&agrave; del gruppo del pilota. Sempre lo stesso giorno &egrave; prevista una visita al Fan Club, dopodich&eacute; i partecipanti potranno finalmente incontrare il campione insieme ad altri piloti dell'Academy per allenarsi al ranch. La giornata si concluder&agrave; con un barbecue serale tutti insieme. La domenica, invece, il programma prevede un giro sullo sterrato del ranch, e i selezionati avranno il privilegio di poter prendere delle lezioni da Marco Belli, con la presenza anche di alcuni piloti della VR46 Academy. VR46 Ranch Experience: come iscriversi Per partecipare alla selezione bisogner&agrave; iscriversi sul sito Dainese. Il costo &egrave; di 2.999 euro e comprende: pernottamento, pranzo e cena e parte dell'attrezzatura che serve per la domenica (casco AGV AX9 Carbon, TCX stivali da enduro e guanti da fuoristrada). &Egrave; concesso portarsi un accompagnatore, la cui quota di partecipazione ammonter&agrave; a 1.099 euro in pi&ugrave;.        

Per l'evento VR46 Ranch Experience, organizzato da Dainese a Tavullia, saranno selezionate 12 persone che passeranno due giornate insieme al pilota. Ma servono 3000 euro...

Ecco quanto costa un weekend nel ranch di Valentino Rossi

Ne sono state realizzate solamente 46 (numero non a caso...): e una di esse &egrave; in vendita. Per portarsi a casa una delle Yamaha SRT R-M1 Petronas replica&nbsp;della R1 su cui ha corso Valentino Rossi, toccher&agrave; partecipare e vincere l&#39;asta presente su Catawiki. Al momento in cui scriviamo, siamo a quota 41.000 euro, ma gli esperti stimano che si possa facilmente arrivare a una cifra che va dai 66.000 ai 73.000 euro.    COME SE FOSSE APPENA USCITA DI FABBRICA  La moto, la numero 13 su 46, non &egrave; mai stata immatricolata, non ha mai percorso neanche un km&nbsp;ed &egrave; sempre stata ben conservata al caldo all&#39;interno di un salone nel Regno Unito. &Egrave;, come accennato, una delle 46 moto realizzate per celebrare l&#39;ultima stagione agonistica di Valentino.  MOTOGP, A VALENCIA CHIUSA UN&#39;EPOCA: COSA LASCIA VALENTINO ROSSI?  PARTI &Ouml;HLINS, YART, GYTR E BREMBO  La SRT R-M1 Petronas in questione, che ha ovviamente una cilindrata da 1.000 cc, presenta una forcella &nbsp;&Ouml;hlins, che timbra anche l&#39;ammortizzatore posteriore e l&#39;ammortizzatore di sterzo, set di cablaggi YART, emulatore GYTR e impianto frenante Brembo.  YAMAHA R1 GYTR VR46 TRIBUTE 2022, L&#39;OMAGGIO A VALENTINO ROSSI 

All&#39;asta una delle sole 46 repliche della moto usata nell&#39;ultima stagione agonistica del campione di Tavullia: il modello, come nuovo, &egrave; all&#39;asta su Catawiki

Yamaha R1 Petronas, prezzo super per la replica di Valentino Rossi

Realizzata per celebrare l'ultima stagione agonistica del pilota di Tavullia, questa replica della sportiva da 1.000 cc è proposta all'asta da Catawiki a un prezzo (attuale) di 41.000 euro. Non ha percorso neanche un km, è in condizioni ottime e presenta componentistica Öhlins, YART, GYTR e Brembo

Yamaha SRT R-M1 Petronas, all'asta la moto-tributo a Valentino Rossi

        Si chiama R1 GYTR VR46 2022, ed &egrave; il modello con cui Yamaha celebra e in qualche modo saluta Valentino Rossi, ritiratosi dall'attivit&agrave; agonistica. Un tributo sotto forma di una versione della nota supersportiva con una livrea d'eccezione, disegnata da Aldo Drudi, e componentistica che, come suggerisce il nome, marchiata GYTR (Genuine Yamaha Technology Racing). La moto &egrave; stata realizzata per l'evento "One More Lap", che ha visto protagonista proprio il pilota di Tavullia nella prestigiosa cornice di EICMA 2021.  ELEMENTI DAL MONDIALE SBK Questa R1 presenta delle nuove carene in fibra di carbonio, materiale che riveste anche il telaietto posteriore. Il serbatoio &egrave; aumentato a 22 litri, i freni sono maggiorati e anche la centralina &egrave; stata modificata, una REX 140 Marelli con cablaggio dedicato. Tutti questi elementi provengono dall'esperienza della Casa nel mondiale SBK, ma non solo. Dal campionato dedicato alle derivate di serie arrivano anche il kit per il sensore, lo specifico filtro dell'aria, gli ammortizzatori e la forcella &Ouml;hlins, l'impianto frenante Brembo e il cruscotto Chrome Lite con GPS. QUALIT&Agrave; GYTR&nbsp; Il reparto GYTR ha fornito l'acceleratore elettronico, la frizione antisaltellamento, la guarnizione della testa, il kit radiatore, i cornetti di aspirazione, il manubrio, la protezione del freno anteriore, il set di pedane regolabili, lo scarico Akrapovic e il set ruote Marchesini. EICMA 2021, YAMAHA R6 RACE E GYTR: ROBA DA SMANETTONI       

A EICMA 2021 spunta la versione della celebre sportiva con livrea dedicata al pilota di Tavullia, disegnata da Aldo Drudi, con componenti GYTR e altri derivati dal mondiale SBK

Yamaha R1 GYTR VR46 Tribute 2022, l'omaggio a Valentino Rossi

La Casa di Iwata celebra il pilota di Tavullia con una versione della sua iconica supersportiva adornata da un'inedita livrea disegnata da Aldo Drudi e dotata di componentistica GYTR e derivata dall'esperienza del marchio nel mondiale SBK

Yamaha R1 GYTR VR46 2022, tributo a Valentino Rossi

        Perch&eacute;, alla fine, i protagonisti sono loro. Il pubblico degli appassionati. Che gi&agrave; dalla mattina di oggi, 25 novembre, sono affluiti alla Fiera Rho di Milano per essere presenti all'edizione 2021 di EICMA, il pi&ugrave; importante Salone dedicato alle due ruote. Una risposta significativa anche per l'evento speciale One More Lap organizzato da Yamaha in collaborazione con EICMA per celebrare la carriera di Valentino Rossi con il marchio giapponese, che vedr&agrave; nel pomeriggio la partecipazione eccezionale del pilota di Tavullia. L'appuntamento, gi&agrave; sold out, sar&agrave; ospitato all'esterno nell'arena MotoLive di EICMA. EICMA 2021, TUTTO PRONTO: INFO SU ORARI, PREZZI E MODALIT&Agrave; DI ACCESSO Ma EICMA 2021 durer&agrave; fino a domenica 28 novembre, tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30, con novit&agrave;, anteprime, gare, esibizioni acrobatiche e lo spettacolo offerto nelle aree esterne, dove non mancheranno inoltre i test ride delle e-bike all'interno di un tracciato tecnico realizzato al padiglione 24. Torna anche il Temporary Bikers Shop, lo spazio commerciale dedicato ai motociclisti, dove &egrave; possibile vedere e acquistare accessori, abbigliamento, caschi, componenti e attrezzatura di ogni tipo per la moto. Spazio, infine, anche alle start-up e al futuro della mobilit&agrave; su due ruote nell'area speciale dedicata, che quest'anno accoglie 15 realt&agrave; innovative internazionali pronte a proporre idee, soluzioni e prototipi. ACCESSO CON GREEN PASS  Per rispettare le norme anti-Covid, durante la fase di acquisto online dei biglietti &egrave; necessario selezionare in anticipo il giorno d'ingresso tra oggi, gioved&igrave; 25, e domenica 28 novembre. A EICMA si accede con mascherina e Green Pass valido oppure presentando la certificazione dell'esito negativo del tampone molecolare o rapido effettuato nelle 48 ore precedenti. Saranno inoltre previste dall'organizzazione istallazioni presso gli ingressi al quartiere fieristico di Porta Est, Porta Ovest, Porta Sud, dove effettuare un test rapido a pagamento prima di entrare alla manifestazione. Eicma 2021, Pelo e Contropelo a Diego Arioli: Aprilia e Guzzi       

L'evento speciale &egrave; la presenza di Valentino Rossi, ma sono gi&agrave; tantissimi gli appassionati che sono affluiti alla Fiera Rho di Milano per il grande evento delle due ruote&nbsp;

EICMA 2021, da oggi l'apertura al pubblico

Max, Vale e Loris. I nomi che a met&agrave; degli anni &rsquo;90 spopolavano in gara, in TV e&hellip; sulle strade di tutti i giorni. Quante erano le 125 e gli scooter, soprattutto nelle versioni &quot;Replica&quot; che scorrazzavano nelle citt&agrave;? Un periodo magico quello per il motociclismo italiano, caratterizzato da una generazione di campioni che ha fatto man bassa di vittorie e podi del Motomondiale.  Honda NSR 125 F:&nbsp;nuda geniale  Gli anni di Capirossi    In precedenza fu il campione di Borgo Rivola. Quel titolo in 125 a soli 17 anni (record di precocit&agrave;), in un&rsquo;epoca in cui le 125 spopolavano su strada, per tanti ragazzi di quella generazione, le imprese del &ldquo;baby prodigio&rdquo;&nbsp;furono come la classica ciliegina sulla torta per rinnovare una passione ancorata ai successi di Lucchinelli ed Uncini, o alle gesta dei funamboli statunitensi ed australiani.  Un impatto che&nbsp;accrebbe a dismisura le pulsazioni per le due ruote dei focosi giovani, adolescenti e non, degli anni &rsquo;90 con vette ancora sconosciute quando poi arrivarono sul piccolo schermo e sulle copertine delle riviste gli altri due fenomeni: Max e Valentino. Una &ldquo;Generazione X&rdquo; di giovani al periodo&nbsp;- usando la definizione di Douglas Coupland - che in buona misura elesse la moto a mezzo di svago, di gioia, anche semplicemente&hellip;&ldquo;Social&rdquo; .  EROI MODERNI    Il successo degli eroi delle corse, impersonificato in questi piloti, tra i pi&ugrave; forti del motociclismo di ogni epoca, &egrave; forte ancora oggi.&nbsp;  Capirossi e Biaggi hanno portato migliaia di ragazzi ad innamorarsi di un manubrio o semimanubrio, per Valentino il discorso - probabilmente - punta soprattutto al personaggio. Se Max e Loris hanno avvicinato alla moto ed alla passione per essa, Valentino in larga parte ha mosso interesse pi&ugrave; verso se stesso in quanto personaggio forse pi&ugrave; trasversale, allargando la platea del motociclismo verso nicchie di tifo ancora acerbe di due ruote.  E&#39; lecito affermare hanno fatto innamorare tanti del motociclismo, in qualunque forma lo si intenda? Perch&egrave; oggi, al di l&agrave; di tifo e simpatie, siamo un po&rsquo; tutti loro &quot;figli&quot;&hellip; E forse &egrave; quello che manca per riaccendere l&rsquo;entusiasmo verso un mondo che fatica sempre pi&ugrave; a fare breccia nel cuore dei giovani focosi, oggi sempre pi&ugrave; lontani dalla moto. Una cosa appare oggi certa: con l&#39;addio di Valentino Rossi, l&#39;ultimo esponente di quelli che erano i &quot;tre Moschettieri&quot; del motociclismo italiano, si chiude davvero un&#39;era,&nbsp;difficile forse da replicare. Sperando&nbsp;di essere - presto - smentiti.    MotoGP, a Valencia chiusa un&#39;epoca: cosa lascia Valentino Rossi? 

Si deve a loro, in larga parte, il merito di aver fatto avvicinare alla moto migliaia di ragazzi nella met&agrave; degli anni &rsquo;90. L&#39;addio di Rossi segna davvero la fine di un&#39;era

Rossi, Biaggi e Capirossi: miti che hanno fatto innamorare delle moto

Uno dei binomi pi&ugrave; forti ed iconici del Motomondiale. Quello tra Valentino Rossi e la Yamaha M1 &egrave; stato un rapporto di quelli veri. Un amore iniziato in quel di Welkom, in Sudafrica nel 2004, in una della gare (con vittoria) pi&ugrave; spettacolari di sempre, conclusa dopo un epico duello con Max Biaggi.  Yamaha ha deciso di dare voce alla sua moto pubblicando una lettera, idealmente scritta da quella M1 che ha dichiarato amore al suo pilota ora diventato &quot;ex&quot;.  Una relazione speciale  &quot;Ricordo sabato 24 gennaio 2004 come fosse ieri. Il nostro primo appuntamento in Malesia. Ho aspettato qualcuno come te per cos&igrave; tanto tempo. Ero nervosa, ma &egrave; stato amore a prima vista per entrambi. Ho capito subito che la nostra relazione sarebbe stata qualcosa di veramente speciale.  C&#39;&egrave; stata una scintilla irripetibile e tutti i pezzi del puzzle sono andati al loro posto. Non dimenticher&ograve; mai come ci siamo fermati sull&#39;erba a Welkom nel 2004.  Solo noi due, rendendoci conto che io e te insieme avevamo ragione e che questo era solo l&#39;inizio. Abbiamo vinto 4 titoli MotoGP e 56 gare insieme. Abbiamo portato gioia a milioni di persone in tutto il mondo e creato ricordi che dureranno una vita. Abbiamo fatto la storia perch&eacute; abbiamo lavorato insieme e abbiamo tirato fuori il meglio l&#39;uno dall&#39;altra. Mi hai resa di nuovo forte. Mi hai resa rispettabile. Mi hai fatto amare di nuovo. Solo tu, Valentino, avevi il potere di farlo. E mi sono completamente fidata di te.  Ti ho sostenuto con tutto il cuore. Ho combattuto tutte le tue battaglie con te. Solo io sono stata in grado di rendere gli sport motoristici entusiasmanti per te fino alla fine. Dal nostro primo bacio sull&#39;erba a Welkom al nostro ultimo ballo a Valencia quest&#39;anno, abbiamo vissuto tante avventure straordinarie. E poi ci sono stati i nostri viaggi speciali a Laguna Seca nel 2008 e in Catalogna nel 2009.  Nessuno ne aveva come noi in quei giorni, vero? Anche ad Assen nel 2009, quando ti ho aiutato a vincere la tua 100esima gara. &Egrave; stato magico! Ti ho accompagnato per 16 anni della tua incredibile carriera. Ma anche tu mi hai portato nel tuo cuore. Dal Mugello a Motegi, da Silverstone a Sepang e da Barcellona a Buriram, ci siamo sempre stati l&#39;uno per l&#39;altra. Ti ho data tutta me stessa, come tu hai dato tutto a me.  L&#39;unica cosa di cui far&ograve; sempre tesoro sono i nostri discorsi sulla griglia. Eravamo io e te contro il mondo. Tu ed io eravamo &#39;si corre o si muore&#39;. Ma, purtroppo, anche le storie d&#39;amore pi&ugrave; belle finiscono.  Valentino, sei parte di me. Parte della mia storia. Parte di ci&ograve; che sono oggi e di quello che sar&ograve; per molto tempo ancora dopo che ci separeremo. Il nostro rapporto &egrave; davvero speciale, mi mancherai pi&ugrave; di quanto saprai mai. Grazie, Valentino.    MotoGP, a Valencia chiusa un&#39;epoca: cosa lascia Valentino Rossi? 

La Yamaha ha &quot;dato voce&quot; alla M1&nbsp; che ha voluto dichiarare il suo amore per il pilota di tavullia dopo l&#39;ultima gara di Valencia&nbsp;

MotoGP, la M1 &quot;scrive&quot; a Valentino Rossi: &quot;Dal bacio a Welkom abbiamo portato gioia a milioni di persone&quot;

La corsa di Vale &egrave; terminata, adesso ci siamo. Il suo farewell tour &egrave; durato pochi mesi, dopo l&#39;annuncio di Agosto. Dopo 25 anni in giro per i circuiti del mondo ha deciso di fermarsi. Cosa lo aspetter&agrave; in parte ce l&#39;ha gi&agrave; raccontato. Cosa aspetta noi, sar&agrave; da scoprire. Personalmente sono sempre stato un suo tifoso, uno che si &egrave; esaltato con le sue vittorie, uno che nel 2011 aveva gli occhi che brillavano a pensare al connubio con la Ducati. Mi pareva una bellissima storia Hollywoodiana. Purtroppo divenne un incubo e forse un po&#39; da quell&#39;esperienza partirono o comunque si rafforzarono le divisioni fra i tifosi.&nbsp;  Io non mi sono mai sentito un ultras, forse l&#39;unico pilota per cui ho travalicato il limite del semplice tifo &egrave; stato Loris Capirossi, al quale concedevo ogni alibi nelle sconfitte e che esaltavo ad ogni sorpasso.  Per&ograve; &egrave; indubbio che Valentino chiuda un&#39;era, ci sar&agrave; per forza un prima ed un dopo, anche se forse ce ne accorgeremo solo fra qualche anno. Ma non voglio parlare del suo lascito, della sua legacy, come amano dire gli sportivi statunitensi. Ho letto molte cose interessanti, molte analisi argute e sono curioso di vedere cosa si concretizzer&agrave;, fra le mille previsioni. Nei prossimi mesi leggeremo tanto, usciranno articoli, libri (mi aspetto anche un &ldquo;Ricette dal Paddock, in cucina con Vale&rdquo;).    Leggerezza e genuinit&agrave;  A me mancher&agrave; la leggerezza, anzi penso dovrebbe mancare a tutti. O almeno, un certo tipo di leggerezza che sar&agrave; irripetibile, che non funzioner&agrave; pi&ugrave; e che sar&agrave; grottesca se messa in atto da altri. Valentino &egrave; entrato nei box e nel paddock quando ancora i piloti erano professionisti per meriti, non perch&eacute; muovevano soldi e sponsor, quando il giro d&#39;onore si faceva sventolando la bandiera della propria nazione e non il proprio logo. Non ne faccio una questione di talento di guida e non la intendo come una classifica di merito, mi riferisco ad una evoluzione del pilota e del professionismo.&nbsp;  La sua appartenenza ad un&#39;epoca passata ce la ricorda ad ogni gara, con il suo ferma-cerniera con quelle tre lettere che da un paio di decenni stanno proprio sotto alla testa, quel WLF di cui tutti noi conosciamo il significato. Ok, si fa per scherzare e per provare anche noi ad essere leggeri, ancora una volta. Non me ne vogliano i paladini dei diritti delle donne, che hanno il mio sostegno, il mio ringraziamento e la mia partecipazione. Ma la leggerezza con cui Rossi pu&ograve; andare in giro per il mondo con quell&#39;inno stampato sulla tuta &egrave; una cosa che non vedremo mai pi&ugrave;.  E secondo me perdendoci. Ma ci pensate ad un pilota odierno che magari decide di correre con scritto sul cupolino ELC (evviva le chiappe)? Quanto potrebbe durare prima di venir crocefisso? Chi potrebbe permettersi una cosa del genere, quando sportivi di tutto il mondo vengono addidati a cattivo esempio e promotori di comportamenti sessisti. Nella stragrande maggioranza dei casi a ragione. Purtroppo viviamo un&#39;epoca in cui le donne vivono ancora troppi svantaggi, questo non &egrave; in discussione in nessuna riga di questo pezzo e dovrebbe essere nostra missione quotidiana colmare certe ingiustizie. Per&ograve; in un mondo in cui le ombrelline pian piano spariscono e in cui forse troppo spesso si guarda il dito e non si prende in considerazione la Luna a me piace che Rossi possa girare con WLF per tutto il mondo, perch&eacute; non c&#39;&egrave; nulla di sbagliato, forse solo di leggero, scanzonato.&nbsp;  Il lascito di Rossi, quello che dovremmo far restare    Il vero lascito di Valentino, tolti i video dei trionfi, i record e la fama mondiale per me sar&agrave; proprio questo: la genuinit&agrave;. Almeno nella prima parte della sua carriera. E&#39; chiaro che&nbsp; crescendo anche lui ha perso un po&#39; della sua genuinit&agrave; iniziale, non potrebbe essere diversamente. Sono terminate le scenette, sono diminuite le battute. Per&ograve; pensando al suo ritiro, al fatto che sia arrivato alla fine mi strappa un sorriso pensando che si chiude forse definitivamente un&#39;epoca di leggerezza.&nbsp;  Parlando della sua futura paternit&agrave; ha anche fatto un commento in cui si &egrave; detto felice di essere in attesa di una bimba perch&eacute; cos&igrave; non dovr&agrave; vederla correre in moto. Anche questa battuta, se non l&#39;avesse fatta Valentino Rossi, sarebbe stata stigmatizzata. Se ci penso mi viene da dire che sarebbe stata giustamente stigmatizzata cos&igrave; come, allo stesso tempo, &egrave; giusto che non sia stata (troppo) stigmatizzata. Perch&eacute; leggerezza, genuinit&agrave; vuol anche dire poter fare un commento, senza alcuna malizia, semplicemente guidati dal timore che ogni padre avrebbe. Perch&eacute; sono sicuro che se un domani la piccola Rossi volesse salire in moto Vale la sosterrebbe con tutta la forza che ha ma &egrave; normale che un padre manifesti le sue paure. Anche sbagliando parole. E&#39; vero che chi ha fama e visibilit&agrave; deve essere oltremodo responsabile di quello che dice e di come lo dice ma penso che ogni tanto sia anche giusto prendersi un attimo per capire, prima di giudicare ed etichettare.  Un mondo migliore non &egrave; un posto senza leggerezza  Questo per me &egrave; il suo lascito: la capacit&agrave; di essere leggero e genuino, di scherzare anche su temi sui quali ormai a nessuno viene concesso, di potersi far scappare qualcosa al di fuori di comunicati mediati e legalmente ponderati. In questi 25 anni non ricordo sia mai rimasto coinvolto in scandali che possano aver dato adito a pensare a sue posizioni misogine o altro. Non ha un personaggio da bad-boy, non &egrave; un cattivo ragazzo, non &egrave; un uomo che odia le donne. Anzi, tutt&#39;altro, mi vien da dire. E si &egrave; permesso di giocarci per anni. Questa &egrave; la cosa che dobbiamo ricordarci. La strada da fare per avere una Rossi in pista a correre su una MotoGP &egrave; ancora lunga, cos&igrave; come la strada che porta ad avere una societ&agrave; che sia decentemente equilibrata. E ogni frangente della nostra vita &egrave; un&#39;occasione per tendere una mano ed avere comportamenti costruttivi e fair, non dobbiamo abbassare la guardia, questo &egrave; vero. Per&ograve; alcune volte ci vuole leggerezza, perch&eacute; la leggerezza ci ricorda il perch&eacute; dobbiamo combattere ogni giorno per avere tutti le stesse opportunit&agrave;, le stesse libert&agrave;, le stesse occasioni.&nbsp;  Non &egrave; togliendo il WLF dalla tuta di Rossi che avremmo migliorato il mondo ma forse ricordandoci di essere leggeri potrebbe aiutarci a guardare meglio la luna lasciando stare il dito.  Honda NSR 500: la prova (e la storia) di una belva d&#39;altri tempi 

Fra i mille lasciti della sua carriera ce ne &egrave; uno che dovremmo sottolineare: la leggerezza

MotoGP, a Valencia chiusa un&#39;epoca: cosa lascia Valentino Rossi?

Ecco la RS 250 Replica del 1998. Anno del debutto di Valentino in 250

Dallo scooter SR 50 R alle sportive RS 125 e 250 Aprilia, passando dalla Yamaha R6 &quot;Sole Luna&quot; alla Honda CBR 600 F Sporto &quot;nastro azzusso&quot;. Ecco le repliche dedicate al 9 volte campione del mondo

Valentino Rossi: le moto Replica dedicate al Dottore FOTO

Un giro in pi&ugrave;, quello che tutti chiederebbero a Valentino Rossi e che Yamaha organizzer&agrave; in collaborazione con Eicma per celebrare la storia del Dottore: &ldquo;One More Lap&rdquo; &egrave; il tributo della Casa dei Tre Diapason per il suo campionissimo e chi parteciper&agrave; a Eicma 2021 potr&agrave; assistere gratuitamente all&rsquo;evento, a certe condizioni.  Istruzioni nel dettaglio  Attraverso il sito www.eicma.it, tutti coloro che hanno gi&agrave; acquistato o acquisteranno entro il 9 novembre un biglietto per il Salone valido per il 25 novembre potranno ottenere gratis fino a due ingressi per l&rsquo;area che ospiter&agrave; l&rsquo;evento dedicato a Valentino Rossi. One More Lap si svolger&agrave; nell&rsquo;Arena MotoLive di Eicma, all&rsquo;aperto, mentre l&rsquo;accesso sar&agrave; a numero chiuso per ottemperare alle regole anti-Covid. Chi avr&agrave; acquistato i biglietti entro il 9 novembre ricever&agrave; via e-mail le istruzioni per partecipare al Click Day del 18 novembre dalle ore 9:46. Qui si potranno ottenere i pass dell&rsquo;evento Yamaha e festeggiare l&#39;idolo del motociclismo.  Ricapitolando: biglietto per Eicma del 25 novembre, istruzioni via e-mail, click day il 18 novembre dalle 9:46 sul sito di Eicma per ottenere i pass fino a esaurimento posti. &Egrave; semplice, ma bisogna essere veloci&hellip; come Valentino!  MOTO GUZZI, UNA ROADSTER V85 PER EICMA? SPUNTA UNA FOTO-SPIA 

Durante il Salone, Yamaha Motor celebrer&agrave; la carriera del Dottore: vi spieghiamo tutte le regole e le informazioni per ottenere l&#39;accesso gratuito nella giornata del 25 novembre

&quot;One More Lap&quot;, ad Eicma i pass per l&#39;evento con Valentino Rossi. Ecco come

Il 2021 verr&agrave; ricordato a lungo in MotoGP. Il ritiro di Valentino Rossi, e il 20&deg; anniversario delle ultime, incredibili 500 GP a due tempi. Proprio in sella a una di queste, la NSR500, Vale vinse nel 2001 il suo primo titolo nella major league.  Dopo aver fallito nel 2000, Honda aveva sete di vendetta. Il campione del mondo in carica Alex Crivill&eacute; ottenne soltanto una vittoria. Un risultato pessimo per qualunque squadra, figuriamoci per un&rsquo;azienda come Honda. Ma come fu possibile tutto ci&ograve;?  BELVA DA ADDOMESTICARE    Come ci spiegarono a suo tempo gli ingegneri HRC durante il test della moto campione del mondo con Crivill&eacute;, i tecnici pensarono di ottenere maggiore potenza nella zona alta del contagiri, contrastando cos&igrave; lo strapotere della Yamaha YZR500 in uscita di curva. I risultati per&ograve; non furono esaltanti: i piloti Honda si trovarono a dover gestire una moto dall&rsquo;erogazione feroce, con grandi problemi di trazione. Era quasi impossibile mettere a terra tutti quei CV e la durata dei pneumatici era compromessa. La potenza ai medi era relativamente ridotta, rendendo difficile per i piloti sentire la leggendaria connessione tra gas e ruota. Se ne rese conto immediatamente anche chi scrive durante il test organizzato a Motegi nell&rsquo;ottobre del 2000. Chiedemmo al presidente dell&rsquo;HRC Yasuo Ikenoya come fosse possibile una cosa del genere. &quot;Abbiamo commesso un errore nello sviluppo della 500 &ndash; ci confess&ograve; all&rsquo;epoca &ndash; e soltanto ora stiamo recuperando il ritardo nei test del nuovo modello per il 2001. Il problema principale per i nostri piloti &egrave; la trazione in uscita di curva. Ora per&ograve; abbiamo trovato la direzione giusta: a breve capirete di cosa parlo&quot;.&nbsp;  Risolvere queste mancanze in breve tempo era tuttavia impossibile, perci&ograve; il team HRC tampon&ograve; la situazione utilizzando il pacchetto motore/telaio del &rsquo;99, riuscendo cos&igrave; a finire la stagione 2000 dignitosamente.&nbsp;  Poi arriv&ograve; Valentino, e le cose cambiarono    A partire dal giorno successivo all&rsquo;ultima gara, in Australia, Rossi inizi&ograve; a testare una NSR500 profondamente rivista. Aveva un aspetto diverso, anche per una diversa disposizione dei cilindri e degli scarichi con espansione pi&ugrave; lunga e sottile, a testimonianza delle pesanti modifiche interne. Queste includevano anche nuove teste dei cilindri, curve delle valvole&nbsp;di scarico differenti oltre a 4 nuovissimi carburatori Keihin doppio corpo di 36 mm &Oslash; con sensori elettronici, per monitorare la posizione dell&rsquo;acceleratore e altri parametri. Oltre a questo, c&rsquo;era anche un nuovo telaio, simile a quello utilizzato sul bicilindrico a V della Honda SP-1 di Colin Edwards, vincitore del Mondiale Superbike. Questo permetteva un posizionamento del motore pi&ugrave; arretrato, rispondendo alle lamentele di Rossi per l&rsquo;eccessivo slittamento della gomma posteriore in uscita di curva, contrastando cos&igrave; il vantaggio della Yamaha in accelerazione. Grazie anche ai nuovi elementi del basamento, il nuovo V4 esprimeva la bellezza di 195 CV a 12.500 giri, circa 7 in pi&ugrave; della moto del 2000. Inoltre, per ottenere la posizione di guida preferita da Valentino, venne installato un nuovo telaietto posteriore che alz&ograve; la sella.&nbsp;  IN SELLA ALLA V4 2T    La diversa posizione di guida tra il modello 2000 e quello 2001 fu evidente: ci si ritrovava sopra (e non dentro) la moto, di una leggerezza e di un&rsquo;efficacia surreale. Bastava toccare i freni per fermarsi in pochi istanti, anche grazie ai dischi in carbonio Mitsubishi di 320 mm &Oslash; lavorati da pinze Brembo radiali. Ma oltre alla frenata, anche in percorrenza la NSR500 era incredibile per un bilanciamento dei pesi perfetto, che la rendeva estremamente controllabile.&nbsp;  Se paragonata ad esempio alla Superbike di Edwards, molto instabile in frenata, la NSR si accucciava senza battere ciglio e senza alcun tipo di freno motore. &Egrave; interessante notare come Valentino non utilizzasse il freno posteriore a pollice a differenza ad esempio di Doohan o di Crivill&eacute;, e questo si rifletteva poi nel suo stile di guida, incentrato sulla scorrevolezza e sulla velocit&agrave; in curva. Scorrevolezza che permetteva di utilizzare una marcia pi&ugrave; alta di quanto ci si sarebbe aspettato e questo era sicuramente uno dei segreti del successo di Valentino. Che vinse dominando la stagione.&nbsp;  Un&rsquo;altra caratteristica stupefacente della NSR era l&rsquo;erogazione pastosa, nonostante la potenza siderale. Rispetto ai modelli precedenti, infatti, la transizione attorno ai 10.000 giri era decisamente meno brusca, anche se la spinta che arrivava era ancora pi&ugrave; intensa di prima. Come per i due modelli precedenti, il V4 Honda era un cosiddetto &ldquo;screamer&rdquo;; utilizzava cio&egrave; manovelle a 180&deg; con due conseguenti detonazioni uniformemente distanziate. La perdita di potenza del 5% dovuta alla nuova benzina senza piombo tolse un po&rsquo; di verve al V4, ma grazie anche al costante miglioramento della gestione elettronica questo permise di avere un&rsquo;erogazione pi&ugrave; fluida e meno esplosiva. La potenza massima veniva erogata a 12.500 giri, ma conveniva cambiare marcia un attimo prima e sfruttare i possenti medi regimi. Un&rsquo;esperienza avvincente e seriamente elettrizzante, soprattutto quando la ruota anteriore non ne voleva sapere di toccare terra in seconda, terza e... s&igrave;, anche in quarta marcia.&nbsp;  I 18 anni di carriera della NSR500, sempre ai vertici della classifica, ne fanno un punto di riferimento nei GP. La vittoria di Rossi nel GP del Brasile 2001 ha segnato la fine dei giochi per i motori a 2T nella massima categoria. Ma qual &egrave; la storia delle NSR?  Gira pagina e ripercorriamo anno dopo anno la loro evoluzione  &nbsp;  1984    Honda celebra il suo primo titolo mondiale in 500 nell&rsquo;era moderna con la tre cilindri NS500 nel 1983, sconfiggendo la Yamaha di Kenny Roberts. Per l&rsquo;anno successivo si concentrarono per&ograve; sul rincorrere la potenza, ed ecco che arriv&ograve; il motore 4 cilindri a V di 90&deg;, ben diverso da quello di Yamaha con doppio albero motore controrotante o da quello con layout quadrato della Suzuki (che aveva vinto il titolo mondiale nel 1981/82). Inoltre, Honda opta per un layout del telaio estremo per la debuttante NSR500, con il serbatoio del carburante sotto il motore e l&rsquo;espansione degli scarichi in alto. Il risultato &egrave; una moto sicuramente pi&ugrave; potente della NS500, ma anche molto meno gestibile.  Nonostante le difficolt&agrave;, Fast Freddie porta la moto alla sua prima vittoria nel GP d&rsquo;Italia, ma la guida &egrave; cos&igrave; incontrollabile che chiede di poter guidare ancora la sua vecchia NS500: vince il seguente GP di Germania &ndash; evento piuttosto imbarazzante per gli ingegneri Honda. Uno dei maggiori problemi &egrave; il baricentro basso dato dall&rsquo;installazione del motore &ldquo;rovesciato&rdquo;, che riduce il trasferimento di peso in frenata e accelerazione, ma compromette l&rsquo;aderenza. Senza contare la difficolt&agrave; per i meccanici nel cambiare le candele, troppo vicine agli scarichi roventi. &Egrave; quindi un miracolo che Freddie riesca a vincere quattro GP in sella alla moto nella sua stagione di debutto, tutti su piste veloci e scorrevoli dove i problemi di trasferimento del peso non sono cos&igrave; evidenti.  &nbsp;  1985    Honda ridisegna completamente la NSR500, che per la prima volta ha la livrea Rothmans e non pi&ugrave; soltanto con i colori Honda. Tutto nuovo &egrave; il telaio, di fatto il primo a doppio trave convenzionale. Inoltre, ci sono modifiche al motore per migliorare l&rsquo;erogazione. Risultato: Spencer riconquista il titolo mondiale della 500. Domina la stagione vincendo sette dei 12 GP di quell&rsquo;anno, finendo secondo in altri tre. Non solo, raddoppia il titolo conquistando anche il campionato delle quarto di litro con la NSR250, in quella che rimane una delle pi&ugrave; grandi imprese della storia. Purtroppo, lo sforzo necessario a queste vittorie lascia Freddie Spencer affetto da tendinite: a causa di ci&ograve; non vincer&agrave; pi&ugrave; un titolo mondiale.  &nbsp;  1986    Honda ridisegna il telaio della NSR500, spostando il motore in avanti per ridurre il sottosterzo e migliorare l&rsquo;aderenza della ruota anteriore. L&rsquo;unico pilota Honda dopo i problemi fisici di Spencer per&ograve; &egrave; Wayne Gardner, che con il suo stile aggressivo ottiene tre vittorie nella sua stagione di debutto, che gli valgono il secondo posto nel mondiale.  &nbsp;    Honda introduce quello che sembra essere l&rsquo;unico grande cambiamento nell&rsquo;architettura di base del motore V4 nei suoi 18 anni di vita: viene aumentato l&rsquo;angolo tra i cilindri, che passa da 90&deg; a 112 &deg; &ndash; esattamente come sulla vecchia NS500. Ci&ograve; consente di spostare i carburatori Nissin all&rsquo;interno della V, che a sua volta lascia pi&ugrave; spazio per i cornetti di aspirazione della valvola lamellare. Il risultato &egrave; una potenza pi&ugrave; consistente ed erogata in modo pi&ugrave; fluido. Per diminuire il sottosterzo poi, i tecnici Honda sviluppano un albero motore che ruota in avanti, oltre ad aggiungere un albero di bilanciamento per contrastare le vibrazioni. Gardner vince 7 gare e si aggiudica cos&igrave; il titolo mondiale.  &nbsp;  1988    Wayne Gardner e gli ingegneri HRC lavorano sodo per difendere il titolo. Il telaio viene abbassato e la geometria modificata per migliorare la maneggevolezza a bassa velocit&agrave;; tuttavia non funziona e nonostante sette diversi design per il telaio, Wayne alla fine perde contro Lawson e Yamaha riconquista il titolo.  &nbsp;  1989    La NSR500 va di male in peggio. Con una mossa che stupisce il mondo delle corse, Eddie Lawson passa a Honda, diventando cos&igrave; il primo campione del mondo in carica a passare da un&rsquo;azienda giapponese all&rsquo;altra. Arriva per&ograve; troppo tardi per prendere parte allo sviluppo. Se la moto dell&rsquo;88 era ostica, la NSR500 dell&rsquo;89 &egrave; un mostro. Il telaio infatti non &egrave; in grado di sfruttare i 170 CV del V4 a 112&deg;.&nbsp;  Durante la stagione vengono sviluppati decine di telai nel disperato tentativo di irrigidire la struttura, ma non se ne esce. &quot;Guidarla &egrave; come scommettere con la morte: ogni volta che giri il gas in uscita di curva, non sai se ne uscirai vivo&quot;. Incredibilmente per&ograve;, Lawson punta sulla costanza e riesce a portare a casa il titolo.  &nbsp;  1990    Da pessima a brillante. Con Lawson comprensibilmente tornato alla Yamaha, Honda rinnova completamente la NSR per il duo Gardner-Doohan grazie anche alle indicazioni del capotecnico, Jerry Burgess. Il nuovo telaio &egrave; buono, ma la sua geometria viene gradualmente perfezionata durante la stagione e il peso ridotto per avvicinarsi per la prima volta al limite di peso minimo, 115 kg. Cambiano anche le caratteristiche del motore: viene utilizzata una configurazione chiamata &ldquo;Two-Up&rdquo;, con le coppie opposte dei cilindri che detonano insieme (manovelle a 180&deg;), invece del classico layout a 90&deg; utilizzato finora. Grazie anche a questo, Doohan vince il suo primo GP in Ungheria, in rotta verso il terzo posto nel mondiale dietro la Yamaha di Wayne Rainey.  &nbsp;  1992    Sulla nuova NSR arriva il motore Big Bang, con i 4 cilindri che ora girano a circa 70&deg; di rotazione dell&rsquo;albero motore e che consentono al pneumatico posteriore di riguadagnare aderenza tra ogni detonazione. Ci&ograve; aumenta notevolmente la vita del pneumatico ed &egrave; per questo che Honda viene copiata dagli altri costruttori. Il nuovo ordine di accensione rende l&rsquo;erogazione molto meno esplosiva, rendendo a sua volta la potenza dell&rsquo;NSR500 pi&ugrave; accessibile anche ai piloti meno esperti.  &nbsp;  1993    In assenza di Doohan per infortunio, gli ingegneri HRC commettono l&rsquo;errore di voler cercare pi&ugrave; potenza a scapito per&ograve; della guidabilit&agrave;, e il compagno di squadra Darryl Beattie non ha n&eacute; l&rsquo;esperienza n&eacute; l&rsquo;autorit&agrave; per correggerli. Il risultato &egrave; che Doohan torna zoppicando a bordo della moto e la definisce &ldquo;una schifezza&rdquo; &ndash; opinione confermata dagli scarsi risultati in gara, soltanto due vittorie. Kevin Schwantz riporta finalmente il titolo mondiale a Suzuki.  &nbsp;  1994/95/96    Sono gli anni del dominio di Doohan, grazie alla sua insistenza con gli ingegneri per tornare alle specifiche della moto del 1992 e perfezionarla gradualmente, piuttosto che cercare miglioramenti drammatici ogni nuova stagione: evoluzione, non rivoluzione. La potenza &egrave; subordinata alla guidabilit&agrave;, la scorrevolezza in curva &egrave; pi&ugrave; importante della velocit&agrave; massima in rettilineo.  &nbsp;  1997    La NSR ormai &egrave; talmente facile che gran parte dei piloti riescono a guidarla bene&hellip; tanto che Alex Crivill&eacute; riesce a battere qualche volta Doohan (che vince il suo quarto titolo) a parit&agrave; di condizioni.  &nbsp;  1998/99    Doohan arriva a quota cinque Mondiali nel 1998 e l&rsquo;anno dopo cerca di riconfermarsi chiedendo per la prima volta in otto anni un nuovo telaio, per cercare di aumentare ancora di pi&ugrave; la velocit&agrave; in curva. Ma un grave infortunio a Jerez stronca la sua carriera, e il suo &ldquo;apprendista&rdquo; Alex Crivill&eacute; vince il titolo.  2000 -&nbsp;Gli ingegneri HRC cadono nella trappola di cercare pi&ugrave; potenza; ma la moto ha un&rsquo;erogazione talmente feroce che non si riesce ad avere trazione. Un vicolo cieco, ed &egrave; per questo che il team ufficiale decide di tornare al pacchetto motore e telaio del 1999 dopo le prime due gare. Ma &egrave; troppo tardi e Roberts con la Suzuki vince il mondiale. Poi arriva Vale... ma questa &egrave; tutta un&rsquo;altra storia.  &nbsp; 

Ha segnato la storia sportiva della Casa di Tokyo e ha regalato a Valentino Rossi l&rsquo;ultimo mondiale della 500. Ripercorriamo le vicende di questa incredibile serie di modelli oltre a saggiarne le prestazioni in sella!

Honda NSR 500: la prova (e la storia) di una belva d&#39;altri tempi

        "One More Lap", "ancora un giro" per Valentino Rossi. No, purtroppo il campionissimo di Tavullia non ha cambiato idea riguardo il suo recente ritiro dalle competizioni. La sua eredit&agrave; per&ograve; proseguir&agrave; per sempre. Anche a EICMA 2021, dove Yamaha celebrer&agrave; il sodalizio sportivo con il Dottore grazie proprio a "One More Lap". Rossi sar&agrave; invitato a compiere "ancora un giro", quello d'onore, insieme al pubblico di tifosi e appassionati dei motori della kermesse milanese. MTB VR46: ARRIVANO LE BICI ELETTRICHE DI VALENTINO ROSSI TUTTI A EICMA PER IL DOTTORE&nbsp; "One More Lap" sar&agrave; l'ultima, speciale occasione per rendere omaggio a Valentino e a tutte le emozioni che ha saputo far vivere nel corso della sua lunghissima carriera marchiata Yamaha: un ultimo giro di pista metaforico grazie al quale i fan potranno incontrarlo dal vivo e ripercorrere insieme a lui i momenti cruciali della sua carriera, ma anche gli aneddoti e le curiosit&agrave; dietro a questi anni di sfide e successi. L'iniziativa rappresenter&agrave; inoltre la prima volta di Rossi in EICMA. EICMA 2021, DISPONIBILI I BIGLIETTI PER IL RITORNO DEL SALONE MILANESE VALE ROSSI A EICMA: QUANDO E DOVE L'appuntamento &egrave; per il primo pomeriggio di gioved&igrave; 25 novembre presso l'Arena MotoLive di EICMA, il contenitore racing dell'evento milanese, si svolger&agrave; all'aperto e nel pieno rispetto delle vigenti normative in tema di distanziamento. L'accesso all'area evento sar&agrave; a numero chiuso e gratuito. YAMAHA, DOPO LA R7 TOCCA ALLA R9: LA VEDREMO AD EICMA?       

La Casa di Iwata celebrer&agrave; i 16 anni insieme con il campionissimo di Tavullia e i suoi fan al salone milanese: ecco quando

Valentino Rossi, con Yamaha a EICMA 2021

        Sono in arrivo sul mercato le nuove biciclette elettriche targate Valentino Rossi. Sviluppate in collaborazione con MT Distribution, la MTB VR46 sar&agrave; disponibile in allestimento Premium e Limited Edition. Yamaha PW-X3, nuova drive unit per ebike: piccola, leggera e potente CICLISTICA Il progetto &egrave; a cura della divisione VR46 Racing Apparel, che produrr&agrave; solo 46 unit&agrave; dei modelli, ognuna fornita con un certificato di autenticit&agrave; firmato proprio dal pilota di Tavullia. Le due e-bike avranno molte componenti identiche: una ruota posteriore da 27,5" con cerchio interno largo 35 mm e ruota anteriore da 29" con cerchio interno da 30 mm avvolti da pneumatici Pirelli Scorpion E. La forcella misura 160 mm e ammortizzatore da 67,5 mm. Per abbassare il baricentro e aumentare la rigidit&agrave; della struttura, la batteria &egrave; stata montata nella parte inferiore del telaio. APPUNTAMENTO A EICMA 2021 Il motore e la gestione elettronica del modello sono affidati a Bosch. Non sono ancora state rivelate le specifiche tecniche n&eacute; le tecnologie della mountain bike, ad eccezione del Flip Chip, un sistema che consente di modificare la geometria del mezzo in base al terreno. Inoltre, l'allestimento Limited vanter&agrave; componenti in carbonio e cambio wireless. Per conoscere prezzo e dati specifici, bisogner&agrave; attendere l'edizione 2021 di EICMA.        

Due allestimenti, componenti in carbonio, motore Bosch: a EICMA 2021 debutteranno anche le nuove e-bike realizzate da VR46 Racing Apparel, in edizione limitata di 46 unit&agrave;

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