        Look spigoloso, semimanubri, semicarena, cupolino e doppio faro rotondo anteriore. Sembra che stiamo descrivendo una sportiva degli anni '80, di quelle con i 4 cilindri in linea raffreddati ad aria, ma in realt&agrave; si tratta di qualcosa di molto, molto diverso: &egrave; la CFMOTO Papio SS e al contrario delle bestione che vi abbiamo riportato alla mente, questa &egrave; una piccola 125cc con ruote da 12". Leggi anche: LA MOTOTERAPIA DIVENTA LEGGE? VANNI ODDERA: "&Egrave; IL PRIMO PASSO VERSO IL FUTURO" Una racer tascabile  Non ha la pretesa di essere una moto da gara, anzi, &egrave; un prodotto dedicato quasi unicamente agli spostamenti brevi, essendo poco comoda per il pilota, estremamente scomoda per il passeggero e senza la possibilit&agrave; di portare bagagli. Il motore &egrave; un monocilindrico 4 tempi da 126cc e 9,4 CV a 8.250 g/min, niente di esaltante ma che grazie al peso di soli 113 kg pu&ograve; dare molto divertimento.&nbsp; Le forme sono affascinanti, evocative e simpatiche, ispira voglia di andare a fare le sgumme nei parcheggi e il suo stile ha gi&agrave; conquistato molti motociclisti d'oltreoceano che sono stati rapiti dal look anni '80 e dalle particolarit&agrave; stilistiche come il codino con il doppio faro rotondo associato allo scarico sottocoda centrale e il faro a LED anteriore diviso in due elementi circolari che la fa sembrare una vecchia moto da Endurance. Leggi anche: TEST WOTTAN STORM-R 300, I VOTI DEL #SOTTOESAME Perch&egrave; da noi non c'&egrave;?  Negli USA questa tipologia di moto &egrave; una moda. Da loro si &egrave; diffusa, tanti anni fa, la mitica Honda Monkey, e nel nuovo millenno la pi&ugrave; venduta (ed elaborata) della categoria &egrave; la Honda Grom, quella che da noi &egrave; stata venduta come Honda MSX 125, ma che non ha avuto minimamente il successo che ha riscosso negli Stati Uniti. &Egrave; per questo motivo che CFMOTO non importa il modello, nemmeno della Papio in versione standard, che &egrave; una versione pi&ugrave; convenzionale con manubrio alto e look da naked. Eppure, di non avere la Papio SS qui da noi, un po' ci dispiace. Questa motina racchiude una dimensione nostalgica, evocativa ed &egrave; allo stesso tempo un esempio ammirevole di stile che mischia elementi del passato a linee tutto sommato futuristiche ed inusuali. In questa nicchia non c'&egrave; spazio per la seriet&agrave;, e gli stessi designer si saranno divertiti a creare qualcosa di fuori dagli schemi, per un segmento che di logico ha ben poco.&nbsp;&nbsp;         

&Egrave; bellissima ed &egrave; un successo negli Stati Uniti, dove queste moto supercompatte sono un cult, ma il marchio cinese non la importa in Italia

CFMOTO Papio SS, la mini caferacer che non puoi comprare

        L'Unione Europea annuncia ufficialmente la proroga (fino al 31 marzo del 2025) della sospensione delle tariffe di riequilibrio sui prodotti che arrivano dagli Stati Uniti per quanto riguarda la questione dell'acciaio e alluminio. La decisione arriva attraverso un accordo bilaterale raggiunto con gli States annullando di fatto il provvedimento sui dazi imposti da Donald Trump sei anni fa. UM MOTORCYCLES, DA MIAMI A VERONA PER PRESENTARE TUTTE LE NOVIT&Agrave; Un tira e molla UE-USA Era il 2018 quando l'ormai ex presidente statunitense aveva imposto delle tasse (del 10% e del 25% su importazioni di alluminio e acciaio). La decisione aveva avuto ovviamente un effetto pesante sul commercio globale, con l'UE che aveva scelto immediatamente di implementare tariffe di riequilibrio su tantissimi prodotti provenienti dal Nuovo Mondo, tra tutti le moto. Queste ultime misure erano state sospese fino al 31 dicembre del 2023, col fine di creare uno spazio per le trattative mirate a una soluzione a lungo termine. Ecco allora che gli USA si erano adeguati alla decisione, abbandonando l'idea dei dazi e scegliendo un sistema di quote basate sui volumi commerciali storici e tassando di fatto solo le importazioni di alluminio e acciao dell'UE che superavano le quote stabilite. Oggi l'annuncio sulla proproga della sospensione delle tariffe: in particolare l'UE prevede che vengano sospese le tariffe di riequilibrio in cambio della promessa da parte degli USA di estendere la sospensione delle tariffe basate sui volumi storici. Inoltre l'Unione Europea chiede ulteriori esclusioni tariffarie agli esportatori dell'UE. HARLEY DAVIDSON 2024: LE PRIME NOVIT&Agrave; SONO AGGIORNAMENTI DI GAMMA       

L'accordo bilaterale annuncia la proroga fino al 31 marzo del 2025 della sospensione delle tariffe di riequilibrio decisa da Trump

Moto americane, accordo tra UE e USA sulla sospensione di dazi

Harley-Davidson si sta preparando per la presentazione delle sue new entry, le piccole roadster X350 e la X500, che dovrebbe svolgersi domani 10 marzo in Cina. La gamma nasce dalla collaborazione fra Harley-Davidson e Qianjiang Group. Ancora non si sa se verranno presentate entrambe, oppure solo la prima, ma in ogni caso lo si scoprir&agrave; molto presto. Per il momento invece quel che &egrave; certo &egrave; che le due roadster rimarranno su suolo cinese e quindi, almeno attualmente, non saranno esportate in Europa e commercializzate in altri mercati fuori l&#39;Asia, anche se X350 in realt&agrave;... &egrave; negli States!  Il video &ldquo;incriminato&rdquo;    Lo sveliamo subito: la X350 &egrave; la moto che prender&agrave; il posto della Street 500 nelle Riding Academy Harley-Davidson, le scuole guida per neofiti e i futuri bikers, e prende il nome di X350 RA. Il tutto era gi&agrave; stato preannunciato da dei documenti di omologazione statunitensi. La nuova X350, gi&agrave; arrivata in alcune concessionarie che aderiscono all&#39;iniziativa, &egrave; stata mostrata attraverso un video, e supponiamo che non cambier&agrave; rispetto a quella che verr&agrave; presentata in Cina.  Ha una struttura tecnica simile alla QJ SRK350. Vanta un propulsore bicilindrico parallelo bialbero a otto valvole di 353 cc e 36 CV di potenza, con anche ciclistica e impianto frenante che sembrano essere simili. Ci&ograve; che invece risulta differente &egrave; il disegno delle ruote in lega da 17 pollici. Anche l&#39;estetica cambia, e richiama molto le Sportster e le XR di H-D. Il peso della X350 &egrave; 195 kg e pu&ograve; raggiungere una velocit&agrave; massima di 145 km/h.  TRE MOTIVI CHE RENDONO LE MOTO SEXY: (PARTE 3) LE HARLEY-DAVIDSON 

Un video mostra la &quot;baby&quot; cruiser in veste definitiva. Il modello ha una struttura tecnica simile alla cinese QJ SRK350

Harley-Davidson, prime immagini della X350

Harley-Davison si prepara a presentare domani 10 marzo in Cina le piccole roadster: X350 e X500. Nel frattempo per&ograve; la prima &egrave; arrivata negli USA. Ecco come si mostra.

Harley-Davison X350, le FOTO

        I motociclisti statunitensi spesso fanno tappa nel Moab, una vasta regione selvaggia dello Utah, lungo il corso del fiume Colorado. Si tratta di centinaia di chilometri di sentieri e piste, meta privilegiata per i centauri, ma anche per gli amanti dei percorsi pi&ugrave; impervi in sella alla propria mountain bike. Per tutti questi appassionati dell&rsquo;off-road, per&ograve;, c&rsquo;&egrave; una brutta notizia: fino al 40% dei sentieri di questa zona &egrave; a rischio chiusura per i veicoli a motore (incluso il Gold Bar Rim 4WD Trail e il tragitto dedicato alle moto Dead Cow). Come nel Regno Unito La notizia arriva sulla scia del progetto di gestione dell&rsquo;area del Bureau of Land Management (BLM). Secondo quando appreso, sarebbe in fase di consultazione un piano di gestione dei sentirei che si concentra sulle aree due aree precise, Labyrinth Rims e Gemini Bridges, per creare delle attivit&agrave; ricreative speciali. Non &egrave; la prima volta che si sentono notizie del genere: nel Regno Unito, infatti, &egrave; accaduta una cosa simile, ovvero il divieto ai mezzi con motore termico ai parchi nazionali di tutto il Regno Unito (e non in una sola area!). Tornando al Moad, i cittadini (e motociclisti) hanno tempo fino al 7 ottobre per fornire feedback sulla bozza del piano di gestione per l'area in questione. FANTIC XEF RALLY, DALLE CORSE NEL DESERTO AL MODELLO DI SERIE       

La zona in questione &egrave; il Moab nello Utah, e il 40% di questa zona potrebbe essere vietato alla circolazione di veicoli a motore

Usa, la rabbia dei motociclisti: a rischio chiusura chilometri di sentieri

        Ci sono moto che restano, moto che vanno. Nel caso della GSX-R da 1000 di Suzuki, che in Europa non &egrave; stata &ldquo;rinnovata&rdquo; per il 2023 (al netto di sorprese dell'ultimo minuto), &egrave; da sempre una delle moto pi&ugrave; amate dagli smanettoni. Purtropo &egrave; toccato darle un caloroso saluto seppur triste. Di contro, per&ograve;, il modello della Casa di Hamamatsu continua ad essere presente negli Stati Uniti, dove anzi la GSX-R 1000 (e la pi&ugrave; raffinata versione R) vengono presentate con inedite livree per il 2023. GSX-R 1000 R e RZ  Per questa moto, le colorazioni sono una combinazione di Pearl Brilliant White/ Metallic Matte Stellar Blue e Metallic Matte Black No.2/Glass Sparkle Black. La GSX-R 1000 R, quasi del tutto bianca, sostituisce la variante 2022 in grigio. La versione nera, invece, &egrave; pi&ugrave; &ldquo;soft&rdquo; rispetto a quella dell&rsquo;anno precedente, ed &egrave; esaltata da accenti rossi e grosse scritte Suzuki sulla fiancata. Passando alla RZ (per il mercato USA), &egrave; disponibile nei suoi iconici colori blu e bianco, ossia Triton Blue / Metallic Mystic Silver. I prezzi delle moto sono rispettivamente per la R 18.199 dollari (18.185 euro), per la RZ vanno semplicemente aggiunti 100 dollari in pi&ugrave; (99 euro). ROAD TO MISANO: CON LA SUZUKI GSX-S1000GT, DIREZIONE MOTOGP       

Le GSX-R 1000 ed R&nbsp; continueranno ad essere presenti negli Stati Uniti dove arrivano nuove colorazioni

Suzuki: la GSX-R 1000 rimane negli Usa e con nuove livree

Suzuki presenta nuove livree per la Gixxer da 1000cc negli Usa per il 2023. Per la GSX-R 1000 R le nuove colorazioni sono Pearl Brilliant White/ Metallic Matte Stellar Blue e Metallic Matte Black No.2/Glass Sparkle Black. Mentre per RZ, &egrave; disponibile nei colori blu e bianco, ossia Triton Blue / Metallic Mystic Silver.

Suzuki: la Gixxer per gli USA

        Come una mamma che toglie il gioco pericoloso dalle mani dei propri figli, Eric Adams, primo cittadino di New York, ha deciso di creare un vero e proprio evento mediatico per dire basta alla piaga dei ciclomotori truccati facendoli distruggere con un bulldozer.&nbsp; FALSIFICAVA LA TARGA COL NASTRO ADESIVO: MOTOCICLISTA DENUNCIATO E SANZIONATO&nbsp; "Verrete schiacciati" Centinaia e centinaia di tonnellate per schiacciare il cumulo di moto, scooter e motorini modificati. &Egrave; l&rsquo;idea estrema del sindaco della Grande Mela, che ha voluto dare una lezione esemplare facendo distruggere 100 veicoli davanti agli occhi di giornalisti e cittadini. Nella citt&agrave; americana dall&rsquo;inizio del 2022 sono state sequestrate ben 2mila moto e scooter. Ovviamente le polemiche non sono mancate, poich&eacute; tanta gente ha affermato che sarebbe stato molto pi&ugrave; utile inviare i veicoli nei paesi in cui&nbsp;non ci sono ancora mezzi di trasporto. Sul profilo Twitter del Primo Cittadino &egrave; comparso anche un post con una didascalia molto chiara: &ldquo;Le moto da cross e gli ATV illegali mettono in pericolo la vita dei newyorkesi. Non permetteremo che rimangano senza controllo. Quest'anno abbiamo gi&agrave; tolto dalla strada quasi 2.000 moto e siamo solo all'inizio. Ricevete il messaggio: volete terrorizzare i nostri quartieri? Verrete schiacciati&rdquo;.&nbsp; BOOM CONTRAFFAZIONE, TROVATE QUATTRO FINTE VESPA A MILANO&nbsp;  Illegal dirtbikes and ATVs endanger the lives of New Yorkers. We're not letting them go unchecked. This year we've already taken nearly 2,000 bikes off the street and we're just getting started.Get the message: you want to terrorize our neighborhoods? You'll get crushed. pic.twitter.com/snHjqfWr90 &mdash; Mayor Eric Adams (@NYCMayor) June 21, 2022          

Tutti i veicoli confiscati erano stati truccati, cos&igrave; che Eric Adams primo cittadino di New York ha deciso di lanciare un messaggio contro questa pratica illegale&nbsp;

Sequestrate 100 moto: il sindaco le fa distruggere col bulldozer

Questa rarissima versione speciale fu prodotta in soli cento pezzi tra il 1997 e il 1998, quando in Italia costava 21.500 euro, mentre ora è stata venduta in un'asta statunitense al prezzo di 33mila euro. Tante le features di pregio

La Ducati 916 SPS battuta all'asta negli USA

Quella del record di percorrenza da costa a costa, il cosiddetto cannonball, &egrave; una vecchia storia negli States ed ultimamente ha preso anche una piega green con il Charging Across America Challenge, un&rsquo;iniziativa che si &egrave; tenuta dal 18 al 22 aprile scorsi. Le date non sono casuali, perch&eacute; proprio il 22 era il cosiddetto Earth Day, la giornata mondiale della terra, e a Rob Swartz e Steven Day &egrave; venuto in mente un modo originale per celebrarlo.   &nbsp;    &nbsp;  Riprendendo il percorso originale di 2.906 miglia (4.677 km) della cannonball del 1971, i due motociclisti sono partiti dalle due coste con l&rsquo;intenzione di incrociarsi a met&agrave; strada e terminare dal lato opposto nel minor tempo possibile. Rob Swartz &egrave; partito da Manhattan, New York, su una Energica EVA EsseEsse9 del 2022 e Steven Day da Redondo Beach in California sulla sua Energica EVA Ribelle 2022. Soltanto quest&rsquo;ultimo, per&ograve;, &egrave; riuscito a completare la sfida in quanto un veicolo di supporto che seguiva Swartz &egrave; stato coinvolto in un incidente e il team &quot;newyorkese&quot; si &egrave; dovuto fermare. Avevano deciso infatti di farsi seguire da un veicolo non solo per le riprese video ma perch&eacute; in tentativi precedenti Day era rimasto bloccato per una banale foratura. Stavolta, invece, proprio Day &egrave; riuscito non solo a percorrere l&rsquo;intera distanza ma anche a farlo in sole 111 ore superando cos&igrave; il record stabilito precedentemente da Diego Cardenas che aveva attraversato gli Stati Uniti su una Harley-Davidson LiveWire in 178 ore (ma anche con un altro percorso).&nbsp;  &nbsp;    Pause rigeneranti  Come accennato, non era la prima volta che Steven Day si cimentava in un viaggio di questo tipo e gi&agrave; precedentemente aveva registrato un record viaggiando dalla Florida a San Diego in appena 93 ore sempre sulla sua Energica. Grazie alla ricarica rapida in DC, gli sono state sufficienti soste di circa un&rsquo;ora per raggiungere il 90-95% di carica. Pause che Steven sfrutta per riposare sulla sedia da campeggio pieghevole che porta con s&eacute; o per fare due chiacchiere con chi incontra alle colonnine. Cos&igrave;, dice, le soste si sono protratte anche a 90 o 120 minuti, ma a quanto pare senza mai particolari intoppi.  &nbsp;    &nbsp;  L&rsquo;autonomia nei tratti autostradali ad alta velocit&agrave; &egrave; stata di 160 km, ma in citt&agrave; o sul misto Day ha affermato di percorrere abitualmente tra i 260 e i 320 km. Lo scopo dell&rsquo;impresa chiaramente &egrave; quello di cambiare la percezione dei consumatori americani riguardo l&rsquo;utilizzo dei veicoli elettrici e aumentare la consapevolezza delle dimensioni crescenti della rete nazionale di stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Non per ultimo &egrave; anche una buona pubblicit&agrave; per l&rsquo;italiana Energica che sta aumentando la propria quota di mercato negli Stati Uniti e negli ultimi due anni ha pi&ugrave; che raddoppiato il numero di concessionarie in tutto il paese. Maggiori informazioni sull&rsquo;impresa si possono trovare su www.caac2022.com e sui social dedicati all&#39;idea di Rob e Steven. 

Due possessori di Energica hanno trovato un modo originale per festeggiare la giornata mondiale della terra sparandosi un Coast to Coast da quasi cinque mila chilometri

111 ore da costa a costa: nuovo record elettrico

        Paese che vai, regole sul lane splitting che trovi. Questo fenomeno (chiamato anche&nbsp;lane filtering) i motociclisti lo conoscono piuttosto bene: si tratta di quella pratica piuttosto comune di&nbsp;superare le auto ferme o a passo d'uomo, passando all'esterno o nello spazio libero tra le colonne di veicoli. Da nazione a nazione le norme che regolano questa abitudine cambiano. Per esempio ci sono stati, come la California, in cui il lane splitting &egrave; sempre stato tollerato, fino alla sua ufficiale legalizzazione nel 2016, con qualche blanda raccomandazione da parte delle forze dell&rsquo;ordine sul limite di velocit&agrave;. Ma in altri stati degli Usa si &egrave; perseguiti dalla legge se non si rimane incolonnati con le altre auto. Qualcosa per&ograve; sta cambiando Oltreoceano negli ultimi anni: in particolare Utah, Montana e Arizona, dove seppure con regole pi&ugrave; severe il fenomeno &egrave; stato legalizzato. Le novit&agrave; negli Usa Partiamo dallo Utah e dal Montana. Nel primo, il lane splitting &egrave; legale dal 2019, ma ci sono condizioni: &egrave; consentito solo su strade dove la velocit&agrave; &egrave; limitata a circa 70 km/h ed era anche stato fissato un limite di scadenza, il 2022. Adesso per&ograve;, la validit&agrave; &egrave; stata estesa fino al 2027. A ottobre 2021, anche il Montana ha deciso di rendere legale questa pratica, ma vietando alle moto di superare i (circa) 30 km/h in fase di sorpasso tra le auto. E arriviamo all&rsquo;Arizona, che &egrave; entrata a far parte di questo gruppo proprio ora, marzo 2022. Anche qui, ovviamente, ci sono delle regole da rispettare. Una moto pu&ograve;, s&igrave;, sorpassare un altro veicolo nella stessa corsia nella stessa direzione, ma solo se l'altro veicolo &egrave; fermo. A questo si aggiunge che si pu&ograve; superare solo su strade con almeno quattro corsie, con limite di velocit&agrave; di circa 70 km/h (o inferiore) e se si viaggia a meno di circa 24 km/h. Ci&ograve; significa che nella maggior parte delle autostrade il lane splitting non &egrave; consentito. Il caso della Francia Della Francia vi avevamo parlato qualche mese fa. Qui &egrave; attualmente in corso un programma sperimentale sulla sicurezza stradale (iniziato a febbraio 2021 e con fine prevista nel 2024) che introduce nelle scuole di guida l&rsquo;obbligo di insegnare ai piloti in erba il corretto comportamento su strada, specialmente sul lane splitting, considerato dunque una pratica ammessa. E in Italia? Da noi questa abitudine &egrave; socialmente accettata e allo stesso tempo non ben definita dal Codice della Strada, per questo non &egrave; apertamente consentita ma nemmeno illegale. SICUREZZA IN MOTO: IL FUTURO PASSA DA VEICOLI SEMPRE PI&Ugrave; CONNESSI       

Utah, Montana e Arizona gli ultimi paesi che, in ordine di tempo, hanno legalizzato (seppur a certe condizioni) questa pratica: vediamo come

Lane splitting negli Usa: sempre più stati lo rendono legale

        Si sa, gli americani non conoscono compromessi quando si parla di design e potenza. La riprova ne &egrave; la nuova Combat Wraith, una moto dalle linee tanto assurde quanto prepotenti - sviluppata appunto da Combat Motorcycles &ndash; e che vanta sotto il suo telaio monoscocca in alluminio anche un motore da ben 2.163 cc. Moto assurde: i modelli pi&ugrave; strani del mondo  Bicilindrico da 145 cv Uno stile senza compromessi, verrebbe da dire. Eppure, la nuova Combat Wraith &ndash; la cui produzione sar&agrave; in serie limitata &ndash; a compromessi non vuole scendere nemmeno quando si parla di potenza. Il suo motore bicilindrico a V raffreddato ad aria, infatti, &egrave; in grado di erogare una potenza di 145 cv a 5.100 gir/min e 200 Nm a 2.000 giri/min e raggiungere picchi di velocit&agrave; massima dichiarata di 160 miglia orarie, circa 257 km/h. Quanto basta, insomma, per non passare inosservati nella maggior parte delle strade statunitensi. Anche con motore ridotto Tuttavia, insieme al motore &ndash; disponibile anche nella versione da 1.917 cc &ndash; la Wraith porta in dote una forcella in alluminio con rivestimento in carbonio, monoammortizzatore Racetech completamente regolabile, ruote con razze in carbonio e pneumatici Pirelli Diablo Rosso III &ndash; da 19&rdquo; sull&rsquo;anteriore e 17&rdquo; al posteriore - e un serbatoio capace di contenere 17 litri di carburante. Il tutto, per una cifra, quella richiesta da Combat Motorcycles, di 155 mila dollari (127 mila euro al cambio) per la versione con livrea metallizzata e 165 mila dollari (136 mila euro al cambio) per la versione con livrea anodizzata di colore nero. A voi la scelta&hellip; Harley-Davidson Electra Glide Revival, la prima della Icon Collection        

Sotto il telaio monoscocca in alluminio, l&rsquo;ultima creazione di Combat Motorcycles porta in dote un motore bicilindrico a V raffreddato ad aria da 2.163 cc

Combat Wraith 2021, nata per essere cattiva!

Il suo motore bicilindrico a V raffreddato ad aria è in grado di erogare una potenza di 145 cv a 5.100 gir/min e 200 Nm a 2.000 giri/min e raggiungere picchi di velocità massima dichiarata di 160 miglia orarie, circa 257 km/h. Eccola in queste foto

Combat Wraith 2021

        Il 46&deg; Presidente degli Stati Uniti d&rsquo;America &egrave; Joe Biden, ex vicepresidente di Barack Obama. Naturalmente questa notizia non &egrave; n&eacute; nuova n&eacute;, a prima vista, pertinente con il pur variegato mondo della motocicletta. Invece Joe Biden, l&rsquo;uomo del momento, con le moto ha spesso a che fare e condivide con tutti noi una grande passione. MEMORIAL SU HARLEY Gi&agrave; famoso in patria per essere un grande appassionato di auto e, nello specifico, di Corvette &ndash; possiede una Stingray del 1967 di cui va molto fiero &ndash;, Biden si &egrave; pi&ugrave; volte fatto immortalare in sella alle due ruote, sempre con aria orgogliosa. Nel 2015 ha percorso, nella Memorial Ride dell&rsquo;11 settembre, la strada che i pompieri fecero durante l&rsquo;attentato alle Torri Gemelle: insieme a lui sulle Harley-Davidson Electra Glide c&rsquo;erano il Governatore Cuomo e il cantante Billy Joel e, per l&rsquo;occasione, Biden ha potuto sfatare un vecchio tab&ugrave; da lui stesso ammesso in un video all&rsquo;epoca virale: non si sentiva in grado di guidare una Harley. &nbsp; INSIEME AGLI &ldquo;UOMINI OMBRA&rdquo; Da celebrit&agrave; quale gi&agrave; era prima della recente vittoria contro Donald Trump, Biden &egrave; stato paparazzato in altre occasioni pubbliche, sempre con lo stesso sorriso entusiasta in sella. Durante una raccolta fondi del 2018 a Cincinnati, ha voluto farsi ritrarre sulla Suzuki Hayabusa del suo barbiere. Nella foto copertina, invece, uno dei tanti esempi di locali che vantano tra i propri clienti il nostro protagonista, che a quanto pare coglie ogni occasione per farsi fotografare in moto. Ancora pi&ugrave; virale &ndash; e tornato di moda in questi giorni &ndash; l&rsquo;incontro con gli Shadowmen, un gruppo di Hell&rsquo;s Angels durante la campagna elettorale per il secondo mandato di Obama. Nelle foto che hanno fatto il giro della rete, Biden si vede a pranzo con i centauri mentre scambia con loro chiacchiere divertite. Non sappiamo quali saranno le attenzioni che il politico Joe Biden riserver&agrave; alle due ruote; possiamo essere certi che invece l&rsquo;uomo Joe Biden avr&agrave; sempre passione ed attenzioni per il mondo della velocit&agrave;. &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Mercato moto e il Covid: "Siamo ottimisti, le due ruote nel trasporto possono ridurre i rischi"       

L'uomo politico del momento non ha mai nascosto la passione per le due e le quattro ruote: molte le occasioni in cui &egrave; stato paparazzato in moto, dalla Memorial Ride dell'11 settembre a episodi pi&ugrave; divertenti, come l'incontro con gli Hell's Angels

Joe Biden, il Presidente USA e il suo amore per la moto

Per il quinto anno consecutivo, calano le vendite di Harley-Davidson negli Stati Uniti. Nel 2019, la Casa di Milwaukee ha fatto registrare una diminuzione del 3 % di moto vendute, provocando un effetto negativo anche in Borsa: secondo Bloomberg infatti le azioni H-D sono scese del 8.7 %.  Il tutto avviene mentre il Marchio attraversa una fase storica particolare, con il progressivo allontanamento dai modelli classici che ne hanno costituito la storia e l&rsquo;introduzione sul mercato di esemplari inediti come l&rsquo;elettrica Live Wire e l&rsquo;imminente lancio ufficiale delle streetfighter Bronx e PanAmerica ADV.  DESTINAZIONE ASIA  Harley per&ograve; guarda con attenzione all&rsquo;unico mercato che ha fatto registrare segno positivo durante il 2019, quello asiatico, dichiarando che per far crescere i propri numeri necessiti di allontanarsi dalla madrepatria USA. Pi&ugrave; in generale, l&rsquo;intento definitivo di Harley &egrave; quello di arrivare al 50 % delle entrate direttamente dai mercati esteri, che costituiranno la fonte principale di guadagno entro il 2027.  E allora, via alla conquista dell&rsquo;Asia. &Egrave; gi&agrave; stato confermato l&rsquo;ingresso in scena di una nuova HD350 bicilindrica livello premium realizzata insieme al Gruppo QianJiang (proprietaria del Marchio Benelli) e destinata per adesso solamente alla piazza asiatica, cos&igrave; come &egrave; gi&agrave; avvenuta la costruzione di una nuova fabbrica in Thailandia.  Harley-Davidson, arriva lo Screamin&#39; Eagle da oltre 2 litri 

La Casa di Milwaukee registra un -3 % in patria nel 2019. Per far crescere il fatturato, si punta ai mercati esteri anche con la iccola HD 350 in fase di lancio

Harley Davidson, vendite: in USA ancora in calo, si guarda all&#39;Asia

        Una foto commovente che continua a fare il giro del mondo anche a distanza di tempo. La storia che vi raccontiamo &egrave; quella della piccola Aubrey, che cresce da sola insieme alla coraggiosa mamma Kathryn in Florida e non potr&agrave; mai conoscere la passione di pap&agrave; Hector per le moto. LA FOTO &ndash; Pubblicato nel giugno 2016, lo scatto della fotografa Kim Stone ritrae l&rsquo;allora neonata Aubrey che dorme usando come cuscino uno dei guanti da moto del padre, con l&rsquo;altro guanto appoggiato sul fianco e il casco integrale sullo sfondo della foto. Un&rsquo;immagine artisticamente preziosa, in cui sembra che qualcuno stia abbracciando la piccola, ma emotivamente intensa conoscendo la storia di cui Aubrey e la mamma sono protagoniste. Il padre, 25 anni, &egrave; stato ucciso un mese prima che la figlia nascesse, con un colpo di arma da fuoco sparato da un conoscente. Per questo tragico evento, Kathryn e la bambina hanno dovuto affrontare la sfida di crescere in America senza una figura di riferimento, ma non si sono abbattute. LA CAMPAGNA &ndash; La mamma ha aperto una campagna di raccolta fondi in cui &egrave; possibile fare una donazione per sostenere Aubrey durante la crescita e assicurarle un futuro, date anche la difficile situazione burocratica da affrontare: Hector e Kathryn non erano ancora sposati, lo avrebbero fatto prima che nascesse la figlia. Questo non rende Kathryn una vedova per lo Stato della Florida e le toglie i diritti assistenziali per la bambina, che non ha neanche il nome del padre sul certificato di nascita perch&eacute;, per essere confermato, il documento deve essere firmato dal genitore, stando sempre alle leggi locali. La fotografa Kim Stone ha immortalato la piccola a neanche un mese dalla sua nascita per raccontarle, un giorno, la passione del padre che non ha mai conosciuto. La campagna prosegue e la foto continua a spopolare sui social mantenendo viva questa storia; oggi Aubrey ha tre anni e di sfide ne dovr&agrave; ancora affrontare, ma non &egrave; sola: potr&agrave; contare sull&rsquo;amore e il coraggio della mamma.         

Continua a fare il giro del web la foto della neonata circondata dagli accessori motociclistici del padre, scomparso poco prima della sua nascita. La madre ha aperto una campagna per sostenerla durante la crescita, la fotografa Kim Stone racconta la sua storia attraverso gli scatti

La piccola che dorme tra i guanti da moto del papà

        Un gesto "eroico" quello compiuto da Dandon Miller, un motociclista di Philadelphia che si &egrave; imbattuto in un'aquila ferita su una highway trafficata nei pressi della citt&agrave;. "Tutti si fermavano in mezzo alla strada &ndash; racconta Miller ai colleghi di The Dodo - c'era un'altra persona che provava a spingere l&rsquo;animale un po' per allontanarlo. L&rsquo;aquila ha aperto le ali e non riusciva a muoversi&rdquo;. CONSTATATE LE CONDIZIONI PRECARIE del rapace, il motociclista si &egrave; tolto la camicia per proteggerlo e proteggersi a sua volta dagli artigli. "Quando l'ho presa &egrave; rimasta molto calma" - prosegue Miller&nbsp;-&nbsp;"Si &egrave; agitata un po' quando la gente ha iniziato a volerla fotografare, ma siamo riusciti a tenerla sotto controllo".  I SOCCORSI SONO ARRIVATI DOPO 45 MINUTI. Prima il 911, poi il Tri-State Bird Rescue &amp; Research (un centro di riabilitazione locale per gli uccelli selvatici).&nbsp; Dandon non si &egrave; mai allontanato dall'aquila. "Mentre la tenevo accanto a me - prosegue - stavo solo cercando di mantenere la calma e di assicurarmi che lei fosse sicura. &Egrave; stato semplicemente fantastico". &ldquo;NIENTE DI ROTTO, solo una contusione all'occhio&nbsp;e delle leggere lesioni ai tessuti molli&rdquo;, questa la diagnosi di Rebecca Stansell, medico di Tri-State Bird Rescue &amp; Research. &ldquo;Le ferite sono state curate dal nostro veterinario della fauna selvatica mentre l'aquila era sotto anestesia: siamo ottimisti sul fatto che si riprender&agrave; completamente". L&rsquo;unica che non se la caver&agrave; &egrave; la camicia di flanella del motociclista, che ha riportato dei grossi buchi causati dagli artigli dell&rsquo;aquila. Molto probabilmente Dandon la conserver&agrave; come un cimelio dal valore prezioso.&nbsp; Con quella camicia, il motociclista ha salvato uno splendido volatile, peraltro nei giorni del Memorial Day durante i quali, negli Usa, si commemorano i soldati caduti in tutte le guerre.&nbsp; E l'aquila &egrave; il simbolo della nazione...        

E' accaduto su una highway di Philadelphia. Il motociclista, constatate le condizioni precarie del volatile lo ha protetto con la camicia in attesa dei soccorsi

Motociclista salva un'aquila ferita - VIDEO

(Prosegue da QUI)  La fortuna ci assiste: chiudiamo la porta di un motel sgangherato, uno di quelli che amo tanto, mentre fuori si rovescia tutta l&rsquo;acqua del mondo. Siamo nella provincia di Alberta, arriviamo ad Edmonton e sotto al cavalcavia vediamo due Vespa parcheggiate, sono i ragazzi del Crude City Scooter Club che sono venuti a prenderci e hanno portato anche delle birre per brindare. Dopo pi&ugrave; di dieci giorni senza bere neanche un goccio mi gira subito la testa, che continuer&agrave; a girare ancora di pi&ugrave; quando arriviamo a casa di Raz Van Coanda, e non per l&rsquo;alcol, ma per i mezzi fuori di testa che ha Raz nel garage: sette o otto Vespa d&rsquo;epoca, Lambrette, e soprattutto auto del 1929 e furgoni. Un garage e una casa da rimanerci matti. Raz &egrave; un romeno che ha vissuto anche in Italia e che fa anche l&rsquo;attore, ma sopratutto &egrave; un pazzo scatenato che prepara un party per noi e ci ospita a casa sua per la notte. Il giorno dopo riesce anche a trovarci un tamburo per la ruota del Generale, lo cambiamo nel suo garage... che da ora in poi si chiamer&agrave; Garagistan!  AVEVAMO DECISO DI ANDARE IN ALASKA e che quella sarebbe stata la meta finale, ma ora non so se seguire il cervello, oppure il brivido e il cuore. Fino all&rsquo;ultimo incrocio giuro che c&rsquo;&egrave; stata una lotta, poi ho spinto la leva del Generale e puntato il fanale dritto verso il confine degli Stati Uniti e in quel momento ho capito di aver preso la direzione giusta. Lo sapevo che alla fine avrei ceduto, che non avrei resistito alla tentazione che in realt&agrave; mi pulsava nel petto gi&agrave; dai primi chilometri. Gi&agrave; quando siamo passati vicino al confine con gli USA ho sentito un brivido, e ogni giorno mentre guardavo la mappa, le scritte Montana, North Dakota, Minnesota mi chiamavano violentemente.  DA QUANDO HO MEMORIA sogno questi posti.?Al confine i doganieri americani sono fantastici, tutto mi manda fuori di testa, non so bene il motivo. Poi ho usato per la prima volta il passaporto canadese e sono entrato senza timbri, senza domande e senza dover compilare nulla... che figata!  ENTRIAMO... il sole e il cielo blu elettrico torna sopra di noi, tutto &egrave; rock, colline, montagne e nuvole, e io ci guido dentro, sto volando, che strade e che colori, che sfumature, torna lo sballo, tornano i ricordi. Pochi chilometri americani e una sirena ci fa sobbalzare, quasi cadiamo, &egrave; una macchina della polizia. Ci fermiamo e il poliziotto con aria seria ci dice che non possiamo viaggiare con quel piccolo mezzo in una freeway, dice che &egrave; adatto per le citt&agrave; italiane ma non per attraversare gli Stati Uniti, continua dicendo che dobbiamo noleggiare un mezzo pi&ugrave; grande per continuare il viaggio. Cosa? Io gli spiego che noi vogliamo fare le stradine pi&ugrave; piccole e che ci troviamo l&igrave; perch&eacute; era la sola strada che attraversa il confine, che abbiamo viaggiato per un sacco di continenti con questo piccolo mezzo e che anche questo viaggio &egrave; un sogno per me!  &nbsp;  INCREDIBILE: quando dico &ldquo;this is my dream&rdquo; non so che cosa succeda, probabilmente &egrave; la frase magica! Aiutarci adesso diventa il suo unico scopo. Entra in macchina, chiama il suo superiore e insieme cercano una soluzione, cos&igrave; torna da noi e ci indica dove uscire e quale strada prendere per poter proseguire e quindi per realizzare il mio sogno. IN SERATA finiamo nel pi&ugrave; bel locale che abbia mai visto, dietro al bancone ci sono sirene che nuotano... chi ha visto il film &ldquo;The best bar in America&rdquo; sa di cosa sto parlando.  CI RIMETTIAMO IN STRADA, e il cielo &egrave; gi&agrave; elettrico sopra di noi... immenso, blu, attaccato alle nostre facce. E possiamo andare senza casco! Il Generale ha macinato 4500 km e siamo al giro di boa, possiamo tornare a Toronto via terra attraversando diversi Paesi, altro buon motivo per aver cambiato programma. Se fossimo andati in Alaska tra un paio di giorni il viaggio sarebbe finito, invece ora abbiamo altri 4000 km circa davanti a noi e il Generale &egrave; in forma pi&ugrave; che mai!  IL MONTANA &egrave; chiamato &ldquo;The big sky country&rdquo;, ed &egrave; proprio vero, non ho mai visto un cielo simile, immenso, infinito, miracolosamente profondo e blu. I paesini sembrano abbandonati, con pochi abitanti, ci portano dentro a un altro film; i pub, le macchine vecchie guidate da vecchi forse pi&ugrave; &ldquo;giovani&rdquo; di noi... il verde e il blu, questo blu mi devasta, mi sballa e non capisco... sto planando o precipitando?  &nbsp;  DOPO CENTINAIA DI MIGLIA ci fermiamo a un distributore come quelli che si vedono nei film, nel mezzo di una riserva indiana. Fissiamo nuvole nere incazzate che stanno proprio in mezzo, tra noi e le 60 miglia che dobbiamo ancora fare, quando arriva lui. Inizia a parlarci, mi d&agrave; la mano e si presenta: &laquo;Mi chiamo Black Bear&raquo; dice. Lui e il suo amico sono arrivati con una macchina che non si sa come faccia ancora a camminare. &Egrave; un po&rsquo; sbronzo. Gli piace la Vespa e forse anche la piuma nera legata allo specchietto, l&rsquo;ho raccolta dall&rsquo;asfalto e messa l&igrave; quando eravamo in Canada. Orso Nero sembra non volerci lasciare, mi d&agrave; la mano due o tre volte ma resta sempre l&igrave;, ride e ci racconta storie con un sorriso sdentato e gli occhiali da sole che sembrano quelli da saldatore, con l&rsquo;elastico fin dietro la testa. Mi dice di avvicinarmi, mi regala una treccia d&rsquo;erba secca chiamata se non sbaglio sweetgrass, va bruciata da un lato, viene usata dai nativi nordamericani per richiamare le energie positive e allontanare gli spiriti maligni.  ANCHE LUI FISSA LE NUBI NERE E CI DICE: &laquo;Andate tranquilli, il temporale se ne andr&agrave; nella prateria in giro da solo e non vi dar&agrave; fastidio e per quattro giorni non prenderete acqua&raquo;. Accende la macchina, &laquo;Good luck my friends, good luck&raquo; dice, prima di sparire rombando. Riparto fiducioso mentre Giuliana mi urla: &laquo;Ma che fai, andiamo veramente? Ma come fai a fidarti? era ubriaco!&raquo; Non importa, rispondo, Black Bear sa quello che dice, anche se ubriaco mi fido di lui. Proseguiamo e il mostro se ne sta veramente nella prateria e di pioggia non ne avremo veramente per quattro giorni. Mi mancherai amico...  NORTH DAKOTA LEGGENDARIO: il sole sta scendendo dietro di noi e troviamo un bel cervo al lato della strada, poi un altro e un altro ancora, ce ne sono a decine. &Egrave; tutto sconfinato, la prateria immensa scorre intorno e dentro di noi, il Generale &egrave; al massimo dei giri ma la velocit&agrave; non supera i 40 km orari per colpa del forte vento contrario. Inizio a sbandare ma non mi preoccupo, visto che succede di continuo nella &ldquo;lavatrice del vento americano&rdquo;, destra e sinistra, destra e sinistra fino a quando il Generale sembra in preda a convulsioni e veniamo buttati letteralmente fuori strada senza pi&ugrave; controllo... La ruota anteriore &egrave; andata, scoppiata, proprio finita, con dei buchi, si vede la camera d&rsquo;aria. Mettiamo l&rsquo;altra gi&agrave; usata e ora non ne abbiamo pi&ugrave;, &egrave; gi&agrave; un po&rsquo; spaccata, spero proprio di riuscire a chiudere il cerchio... IL GIORNO DOPO, per la prima volta, abbiamo il vento pazzesco a favore: si vola, il Generale &egrave; un missile terra-aria, &egrave; come fare surf, 5000 km per incontrare l&rsquo;onda perfetta, il vento perfetto, che con raffiche potenti ci fa raggiungere i 60, 65, 70, alcune volte anche 75 km orari e la strada &egrave; una freccia dritta che si butta nell&rsquo;infinito verde, va un po&rsquo; in discesa ora e la lancetta riempie tutto il contachilometri, 80 all&rsquo;ora.  NON CI POSSO CREDERE, ho le lacrime agli occhi, cavalchiamo questa fottuta onda per tutto il giorno, seguiamo il flusso, le ruote sembrano staccarsi da terra, ogni pezzo di Vespa sembra volersi staccare, ma non lascio l&rsquo;acceleratore, no, che scoppi pure, che si pieghi, me la voglio godere tutta! Le manopole tremano, il manubrio &egrave; un martello pneumatico, le ruote fanno un rumore pazzesco, Giuliana mi urla di rallentare, e io non ci penso per niente, il Generale si trasforma in un mustang, diventa un cavallo selvaggio... E tra colline e paesi addormentati e spesso abbandonati e il fuoco del gas e del petrolio, puntiamo al Minnesota... sperando che &ldquo;vento che corre&rdquo; sia ancora con noi, Dio benedica il vento a favore!  SIAMO FERMI all&rsquo;ombra di un edificio piccolo e colorato che sembra un giocattolo, una di quelle case per bambini ma in realt&agrave; &egrave; un fast food. Quattro o cinque vecchie signore si abbracciano e iniziano a cantare una filastrocca saltellando, quando arriva un vecchio signore dallo sguardo triste. Si avvicina e inizia a parlarci, mi sembra una faccia gi&agrave; vista ma non riesco a ricordare dove. Ci invita a mangiare con lui, insiste.  &nbsp;  PRIMA DI TOCCARE CIBO INIZIA A PREGARE, a benedire il cibo e il nostro incontro. Ci racconta la sua vita, ora che &egrave; in pensione, ci mostra delle foto e ci racconta del tornado che ha distrutto quasi tutto l&igrave; intorno portandosi via anche sua sorella. I resti delle case sono stati trovati a 30 miglia di distanza. Ha gli occhi tristi e malinconici e parla lentamente. Il vecchio nel film &ldquo;Into the wild&rdquo;: ecco chi mi ricorda, &egrave; uguale a lui, lo stesso modo di fare, gli stessi occhi tristi...  CONTINUANO MIGLIA E MIGLIA DI CAMPI, di fattorie, di vecchi locali abbandonati e qualcuno che invece ancora resiste e le ruote continuano a consumarsi. In Wisconsin sono seduto sulla Vespa davanti alla porta della camera del motel, c&rsquo;&egrave; un uomo davanti alla sua camera, &egrave; abbastanza anziano, viaggia con una grossa Harley, si avvicina, si presenta, mi d&agrave; la mano e mi chiede se gradisco una birra. Certo, grazie mille, rispondo e corre subito in camera a prenderne una per me e una per Giuliana. Dice che sta viaggiando dalla Georgia verso qualche posto...  IL VIAGGIO MIGLIORE &egrave; verso qualche posto, rispondo io! Nella camera accanto alla nostra invece c&rsquo;&egrave; qualcuno che urla per tutta la notte, sembrano lamenti da manicomio e ogni tanto i &ldquo;Fuck you&rdquo; volano nell&rsquo;aria muta, ci divide una parete in legno e una porta chiusa a chiave e sembra di averlo nel letto con noi... Buona notte pazzo uomo e fottuti sogni d&rsquo;oro! Noi continuiamo verso il Michigan verde e selvaggio con boschi e foreste a perdita d&rsquo;occhio. Montiamo la tenda in un bosco dove si pu&ograve; campeggiare liberamente. Non c&rsquo;&egrave; un ufficio o cose simili: &egrave; aperto a chiunque voglia dormire nella foresta in riva al lago.  LA NOTTE ACCENDIAMO IL FUOCO, ma non si pu&ograve; parlare senza ingoiare qualche decina di insetti di tutti i tipi, comprese zanzare affamate e tafani e robe simili, ma non sono niente in confronto al boato che mi sveglia all&rsquo;alba facendo tremare la terra. Apro la tenda e vedo un mostro nero circondato da fulmini che sta avanzando verso di noi. Sveglio Giuliana e smontiamo tutto con la speranza di arrivare a uno store che si trova a circa 10 km da noi. Ci mettiamo in strada, siamo in mezzo alla foresta e davanti a me vedo gli alberi enormi piegarsi quasi fino a toccare terra, lampi incendiano il cielo e l&rsquo;acqua viene gi&ugrave; a fiumi.  PENSO CHE ORA VOLEREMO VIA, come i rami e le foglie che mi tagliano la strada, &egrave; l&rsquo;inferno, non vedo nulla e la pioggia fa male sulla pelle, mille lame sembrano tagliarmi la faccia e le mani. Giuliana mi urla di fermarmi, ma dove? Dove mi fermo? Ci pensa il Generale che pieno d&rsquo;acqua si spegne, ma lo fa proprio davanti a una casetta di pochi metri, usata da quelli del parco per vendere magliette, souvenir e cose cos&igrave;, &egrave; chiusa ma possiamo entrare &ldquo;nell&rsquo;anticamera&rdquo; tra la porta e la zanzariera, siamo stretti ma almeno prendiamo fiato, si fa per dire. La storia &egrave; un po&rsquo; piu lunga e complicata di cos&igrave;, molto pi&ugrave; complicata...  ALL&rsquo;ULTIMO SEMAFORO SCATTANO GLI 8000 KM, percorsi in 30 giorni, compresi quei tre o quattro in cui siamo stati fermi a vagabondare. Il Generale riposa in garage ora, ci ha riportato sani e salvi a destinazione, e anche questa volta mi ha lasciato senza parole. &Egrave; sempre pi&ugrave; incredibile quello che riesce a fare e soprattutto le condizioni in cui riesce a farlo! Ormai ne sono certo: ha un&rsquo;anima, &egrave; consapevole di quello che succede. &Egrave; da combattimento, s&igrave;, uno special da combattimento. 

Un&rsquo;altra avventura del Generale, la Vespa 50 che da anni porta Giorgio e Giuliana in giro per il mondo. Questa volta a fare da sottofondo alle emozioni sono i suoni americani

Avventura Canada e USA in Vespa 50 - Seconda parte

Avventura in Vespa Canada e USA - LE FOTO

Toronto, Canada, per la prima volta troviamo il Generale gi&agrave; in garage (ancora impacchettato) che ci attende. Eh s&igrave;, questa volta siamo avvantaggiati, ho parenti in questo Paese e anche la cittadinanza, quindi met&agrave; della fatica che di solito dobbiamo fare per recuperare il mezzo &egrave; scampata. Faccio anche il passaporto in pochi minuti e l&rsquo;assicurazione per la Vespa telefonicamente, 120 dollari canadesi per un anno.  PRIMA DEL VERO VIAGGIO andiamo in centro a Toronto, dove Ian Brown, presidente del Vespa Club Canada, ha organizzato un party di benvenuto per noi. Lui vive a Halifax, e tramite internet si d&agrave; un gran daffare per darci supporto in tutti i sensi, coinvolgendo i vari club sparsi per il Paese, e lo far&agrave; incredibilmente per tutta la durata del viaggio! SIAMO ANCORA ON THE ROAD. Sempre un milione di brividi mi attraversano quando percorro strade americane, e anche questa volta sopra al Generale, in Canada, tutto sa di incredibile. Il motore tira di brutto in questo primo giorno dal sapore boreale, senza neanche un minimo di rodaggio: ormai la fiducia che riponiamo in lui &egrave; totale.  MI GUARDO IN GIRO E LE CASE LASCIANO IL POSTO AGLI ALBERI, cos&igrave;, gi&agrave; dopo pochi km la natura diventa padrona e laghi azzurri, cristallini e turchesi, trasparenti quasi come il mare del Salento sono ovunque. La strada sale e scende in continuazione e vedere dall&rsquo;alto quest&rsquo;oceano di alberi fa quasi paura, s&igrave;, &egrave; immenso quello che si vede, le cime di milioni di alberi che si tendono verso il cielo come fosse un dovere, una missione, lasciano senza fiato e per qualche minuto torna quella sensazione di aver finalmente capito il senso della vita.  DORMIAMO IN TENDA VICINO A UN LAGO, siamo rimasti di notte in mezzo al nulla, come succede ogni volta, anche se ogni volta ci ripromettiamo di non farlo accadere mai pi&ugrave;, ma niente da fare, il posto perfetto per dormire &egrave; sempre dopo la prossima curva. Stiamo aggirando il Lago Superiore e qui la temperatura &egrave; di circa due o tre gradi di notte e il vento sembra avercela con noi. Accendiamo il fuoco e quasi mi ci metto dentro per scaldarmi girandomi in continuazione come fossi un pezzo di carne da cuocere.  &nbsp;  QUESTA VOLTA IL GENERALE &Egrave; DOTATO DI CONTACHILOMETRI. In salita andiamo in seconda a 30 km/h e un cucciolo di orso se ne sta sulla scarpata proprio di fianco a noi, ha il pelo arruffato, sembra spaesato, ma a guardarlo bene negli occhi si capisce che non &egrave; cos&igrave;. Non dimenticher&ograve; mai quello sguardo, i suoi occhi che ti vedono l&rsquo;anima e allo stesso tempo ti mostrano la sua, che &egrave; libera, fiera, potente e selvaggia, una sensazione cos&igrave; limpida da farti sentire insignificante. Sono tentato di fermarmi per permettere a Giuliana di fare una foto, ma penso subito che a pochi metri ci sar&agrave; sicuramente sua madre che non ne sarebbe felice, cos&igrave; continuo dritto cercando la mia libert&agrave; e lasciando lui e sua madre alla loro, sicuramente pi&ugrave; autentica della mia.  IL VENTO &Egrave; PAZZESCO e continuiamo come se fossimo fogli di carta in caduta libera, sballottati a destra e sinistra, la temperatura comincia ad essere bassa anche di giorno, per colpa di questo lago immenso come l&rsquo;Adriatico. Impieghiamo tre giorni per aggirarlo!    ATTRAVERSIAMO LE PROVINCE DELL&rsquo;ONTARIO E DI MANITOBA, entriamo nel Saskatchewan, ora i temporali neri come la notte si susseguono uno dopo l&rsquo;altro, alternati per fortuna da alte temperature. Viaggiamo sotto l&rsquo;acqua per cinque ore consecutive e il Generale mi sorprende di nuovo: &egrave; inarrestabile, galoppa come un puledro impazzito. Sentirlo cantare in ogni situazione al massimo dei giri possibili senza stancarsi mai &egrave; sempre qualcosa di miracoloso. Il cielo in questa parte di mondo &egrave; impressionante, bello come il paradiso, certe volte sembra di essere in aereo e non per terra, si viaggia tra cielo, nuvole e un verde che ti acceca.  I BOSCHI DELL&rsquo;ONTARIO SONO LONTANI ORMAI e al loro posto vedo distese sconfinate che fanno tornare davanti a noi la curva del mondo intero. Il vento continua a farci viaggiare come in una centrifuga e l&rsquo;adrenalina in alcuni chilometri schizza alle stelle: una sensazione che provoca dipendenza. Quando siamo fermi in qualche paesino con motel o campeggi disponibili e i chilometri percorsi potrebbero essere abbastanza, se non gi&agrave; troppi, restiamo sempre qualche secondo in silenzio con il motore al minimo: potremmo fermarci, ma la strada infinita davanti a noi non lo permette, il richiamo resta fortissimo e sembra quasi che io abbia bisogno di sentire fino all&rsquo;ultimo le vibrazioni del motore e la forza del vento contro sulla faccia e sul petto.  &nbsp;  LE MUCCHE E I TORI CI FISSANO LUNGO LA STRADA e un uccello che ha il canto di una fata ci fa compagnia ogni volta che ci fermiamo per un paio di minuti al lato della strada. Il Generale segna 3000 km, la strada continua fino a dove le nuvole tagliano la terra aprendo un varco tra paradiso e inferno. Il motivo per cui facciamo tutto questo io ancora non l&rsquo;ho capito bene, ma non cerco la risposta tanto spesso, si va e basta... un lampeggio, un abbraccio, un sorriso.  STA PER ARRIVARE UN TEMPORALE, uno di quelli che potrebbero lasciarti steso a terra, c&rsquo;&egrave; un paese di poche case, la scritta &ldquo;Bar Motel&rdquo; &egrave; rotta, quasi sta per cadere, fuori solo due vecchi ubriachi. Non hanno camere, solo birra e whisky, cos&igrave; dobbiamo spararci altri 50 km di notte e per di pi&ugrave; ci accorgiamo che stiamo per perdere la ruota posteriore. Fin quando andavamo &ldquo;a manetta&rdquo; non ce ne siamo accorti, ma appena ci siamo fermati, praticamente si &egrave; tolta, che culo incredibile.  POTEVAMO FARCI MALE, invece il Generale ha atteso che ci fossimo fermati per lasciarla andare. Stringo velocemente i dadi per quello che &egrave; possibile, i fori si sono allargati tanto da farci passare tre volte i perni che ora sono consumati e stanno per spezzarsi di netto, rimangono attaccati con pochi millimetri di ferro. &Egrave; freddo e io tremo come una foglia, non riesco a tenere fermo il manubrio! Una cosa del genere l&rsquo;avevo provata solo in Namibia: non ci posso fare niente, per quanto mi sforzi di stare fermo il manubrio oscilla inesorabilmente verso la notte e verso il temporale. Prego, prego di riuscire ad arrivare da qualche parte, anche un distributore di benzina andrebbe bene.  (Continua...)  Nel frattempo, scopri QUI come viaggiare con In Moto. 

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