        Dopo mesi di asfalto deserto e moto chiuse in garage, con l&rsquo;allentamento delle restrizioni, le strade sono tornate a popolarsi. Immancabili i controlli della polizia con il telelaser, per segnalare eventuali superamenti dei limiti di velocit&agrave;: a Trieste, a quanto pare, i motociclisti si sono dati da fare e l&rsquo;astinenza di queste settimane dalla moto ha causato troppe distrazioni alla guida, facendo fioccare le multe. Multe da Guinness: quando la passione supera i limiti (di legge) Eccesso di velocit&agrave; Sono state addirittura 43 le multe fatte a Trieste in quest&rsquo;ultima settimana, la maggior parte per eccesso di velocit&agrave;. Qualcuno non ha dato alcun peso ai limiti imposti, come il ducatista che &egrave; sfrecciato in via Flavia - con limite fissato a 50 km/h - a 161 km/h. Il motociclista, cittadino italiano ma residente all&rsquo;estero, si &egrave; visto ritirare la patente. Ma ci sono altri centauri che hanno dato prova della velocit&agrave; delle loro moto. In via Carnaro, un uomo su una Honda CBR ha commesso non una, bens&igrave; due violazioni: prima ha superato il limite di velocit&agrave; (andava a 134 km/h) e poi ha fatto un sorpasso in galleria. La lista chiaramente non &egrave; conclusa, ma questi due esempi ci sembrano sufficienti per sottolineare che la riacquistata &ldquo;libert&agrave;&rdquo; dovrebbe far riflettere sulle cose importanti e non, al contrario, infrangere le regole. La moto, forse la forma di distanziamento sociale pi&ugrave; pura che c&rsquo;&egrave;       

Nell&rsquo;ultima settimana ben 43 sanzioni, quasi tutte per il superamento dei limiti di velocit&agrave;. Il primato va a un ducatista che si &egrave; visto ritirare la patente: sfrecciava a 161 km/h con limite di 50

Fase 2 bis a Trieste: fioccano multe per eccesso di velocità

        Con l&rsquo;evento FIVA 2019 che ha avuto il suo clou in Piazza Unit&agrave; d&rsquo;Italia, il Moto Club Trieste, ha partecipato alla selezione del concorso mondiale indetto dalla FIVA (Federation Internationale Vehicules Anciens) per la migliore manifestazione annuale inerente la cultura e il motociclismo d&rsquo;epoca, vincendo di fatto il prestigioso premio.  LA CANDIDATURA - La candidatura del Moto Club Trieste &egrave; stata presentata grazie all&rsquo;evento del 29 giugno scorso, quando &egrave; stata inaugurata, all&rsquo;interno della prestigiosa cornice del museo Gopcevich, la mostra su Camillo Castiglioni, l&rsquo;imprenditore triestino di origini ebraiche che &egrave; stato proprietario e finanziatore del marchio BMW negli anni &lsquo;20 del secolo scorso. Fu lui a traghettare quella che era una piccola fabbrica di motori d&rsquo;aereo verso l&rsquo;avventura motociclistica, gettando le basi per un marchio che diverr&agrave; poi un&rsquo;azienda di rilievo assoluto nel mondo dell&rsquo;automotive. Presenti i vertici di BMW Group i rappresentanti della FIM, i dirigenti dell&rsquo;archivio storico BMW e le rappresentanze istituzionali di Comune e Regione. WORLD MOTORCYCLE RALLY 2019 - In Piazza Unit&agrave; d&rsquo;Italia, affacciata sul mare di Trieste, l&rsquo;ultima giornata del World Motorcycle Rally 2019 &egrave; stata celebrata con 400 motociclette storiche di enorme livello collezionistico provenienti da tutto il mondo. Per l&rsquo;occasione erano esposte le BMW RS 255 di Schorsch Meier e Jock West che esattamente ottant'anni fa conquistarono il primo e secondo posto al Senior TT dell&rsquo;isola di Man del 1939. CAMILLO CASTIGLIONI - Castiglioni, oltre che fondatore della BMW, &egrave; stato un grande costruttore e innovatore nel campo dell&rsquo;avionica, e per rendergli omaggio una pattuglia di biplani con i fumogeni tricolori ha salutato le migliaia di spettatori presenti in piazza e le vecchie signore del passato. Poi tutto il corteo ha transitato sul tracciato della storica gara in salita Trieste-Opicina, dove al traguardo era stato allestito un punto di ristoro. Premio pi&ugrave; che meritato quindi, ma non ci si poteva aspettare di meno da un Moto Club che &ndash; ricordiamolo &ndash; &egrave; iscritto alla Federazione Motociclistica Italiana con il numero 1, ed &egrave; uno tra i pi&ugrave; antichi del mondo ancora in attivit&agrave; essendo nato nel 1906. &nbsp;        

Giunta pochi giorni fa dal presidente della Commissione Cultura della FIVA, la notizia verr&agrave; formalizzata alla prossima Assemblea Mondiale di Cipro

FIVA Award 2019

Il Moto Club Trieste si è aggiudicato il premio per la migliore manifestazione annuale inerente la cultura e il motociclismo d’epoca

FIVA World Motorcycle Rally 2019: FOTO

Un personaggio complesso e senz&rsquo;altro affascinante al centro della nuova mostra inaugurata sabato 29 giugno a Trieste: Camillo Castiglioni, imprenditore triestino che ha attraversato da protagonista degli affari tutta la prima met&agrave; del Novecento. Passato alla storia con il soprannome &ldquo;lo Squalo&rdquo; per la sua spregiudicatezza, era figlio del Capo Rabbino della comunit&agrave; ebraica di Trieste. Una vita piena di controversie, di investimenti, di rapporti con personaggi influenti e di saliscendi finanziari che alla fine han fatto s&igrave; che in nessun ambiente se ne conservasse troppo volentieri un buon ricordo. Ma questo &egrave; un rischio che chi naviga in certe acque &egrave; disposto a correre. Fino al 21 luglio, invece, la citt&agrave; di Trieste riporter&agrave; alla memoria le gesta imprenditoriali di Castiglioni, morto nel 1957 e figura di spicco in vari ambiti, anche e soprattutto in quello dei motori. La mostra si intitola &quot;Camillo Castiglioni e il mito della BMW&quot;.  IL SALVATAGGIO DELLA BMW - Gi&agrave;, perch&eacute; l&rsquo;imprenditore, ebraico convertito evangelico, fascista emigrato in America dopo le leggi razziali, simpatizzante della destra austriaca e venditore di tutte le attivit&agrave; in Austria e Germania dopo l&rsquo;ascesa di Hitler &ndash; piccoli esempi che fanno immaginare come fosse visto con riserva da qualsiasi classe socio-politico-religiosa, &egrave; l&rsquo;italiano che nel 1917 ha acquistato la BMW investendo per tutti gli anni Venti in quella piccola azienda di auto e moto, salvandola da una fallimento certo e diventando una figura-chiave nella sua crescita.  CIMELI IN MOSTRA - La Casa tedesca non ha dimenticato. All&rsquo;inaugurazione della mostra a palazzo Gopcevich, sono state esposte la R32, prima motocicletta prodotta con il marchio BMW e il primo motore boxer realizzato a Monaco di Baviera, l&rsquo;M2B15: due reliquie provenienti direttamente dal museo della Casa madre. Oltre a questi oggetti di culto, documenti e pannelli raccontano vita e storia di Castiglioni, fra la vita a Trieste, le due guerre mondiali, le attivit&agrave; in Europa e il trasferimento negli Stati Uniti. Il triestino torn&ograve; nelle ultime fasi della sua vita in Italia, a Roma, dove ricopr&igrave; il ruolo di fiduciario per le banche americane. A rappresentare la famiglia, durante l&rsquo;inaugurazione &egrave; intervenuta la pronipote Claudia Castiglioni, dichiarando: &ldquo;Un uomo dalla vita spettacolare e fuori dai canoni. Per me &egrave; una grande emozione essere qua, per la prima mostra a lui dedicata in Italia&rdquo;. &nbsp;&nbsp; 

Camillo Castiglioni, figura controversa del Novecento, acquist&ograve; nel 1917 l&rsquo;azienda tedesca evitandone il fallimento. Nell&rsquo;esposizione, fino al 21 luglio, vari cimeli originali provenienti direttamente dal Museo BMW e varie testimonianze per ripercorrere la sua vita di scaltro imprenditore

Trieste: una mostra sull&rsquo;italiano che salv&ograve; la BMW

        La Trieste-Opicina &egrave; tra le pi&ugrave; antiche competizioni automobilistiche d&rsquo;Europa e del Mondo. La prima edizione si disput&ograve; nel 1911. In quel periodo si svolse per la prima volta anche la competizione motociclistica organizzata dal Moto Club Trieste. La gara fu definitivamente sospesa nel 1971. Dopo 46 anni da quell'ultima edizione, &egrave; tornato il momento di far rombare i motori da competizione di moto ed auto sul percorso che da Foro Ulpiano porta all&rsquo;Obelisco di Opicina. &Egrave; nata cos&igrave; &ldquo;La Salita dei Campioni Trieste-Opicina&rdquo;, inserita all&rsquo;interno di un&rsquo;intera settimana di esposizioni motoristiche, la cui particolarit&agrave; &egrave; voler unire le passioni delle due e quattro ruote.&nbsp; Co-organizzatori dell'evento sono il Motoclub Trieste 1906 &ndash; il pi&ugrave; antico motoclub d&rsquo;Italia e affiliato numero 1 alla federazione Motociclistica Italiana &ndash; e il Club dei Venti all&rsquo;Ora. La manifestazione &egrave; un&rsquo;esibizione &ldquo;a scarico libero&rdquo;, una sorta di concorso dinamico di conservazione e restauro per veicoli storici da competizione. Non esistono pi&ugrave; classifiche, ma si partecipa solo per il significato storico e per mantenere in efficienza le antiche e gloriose moto e auto da corsa. Ci saranno ospiti di fama internazionale e campioni mondiali con l&rsquo;obiettivo di creare una vera festa della citt&agrave; attorno a questa grande storia triestina.&nbsp; L'evento inizier&agrave;&nbsp;in Foro Ulpiano, dove per l&rsquo;intera giornata di sabato 1&nbsp;aprile si protrarr&agrave; la mostra delle auto e delle moto&nbsp;che partiranno domenica 2 aprile per raggiungere la storica linea di traguardo finale dell&rsquo;Obelisco riproponendo l&rsquo;antico tracciato della&nbsp;&ldquo;Trieste-Opicina&rdquo;. LE MOTO AL VIA - La scelta delle moto &egrave; stata operata per rappresentare le varie epoche in cui le due ruote hanno partecipato alla Trieste-Opicina, sempre con il limite del 1971, ultimo anno di svolgimento della manifestazione. Un piccolo strappo alla regola &egrave; stato per&ograve; operato per accogliere due moto speciali, entrambe successive al 1971, ma con un cuore &ndash; il motore &ndash; coerente con l'epoca della Trieste-Opicina: una Harley-Davidson e una Vincent costruite dal neozelandese Ken McIntosh, riconosciuto come uno dei pi&ugrave; grandi meccanici dell'emisfero australe. A domarle penser&agrave; uno specialista delle due ruote e il 7 volte campione del mondo Phil Read. Questi due esemplari sono stati pensati e realizzati dal meccanico neozelandese come un omaggio alle corse motoristiche mozzafiato su due ruote degli anni '70 e saranno per la prima volta in Italia. Tutte le altre moto presenti a &ldquo;La Salita dei Campioni&rdquo; sono esemplari di grande rilievo, veri e propri canti del cigno dell'industria motociclistica italiana dei 4 tempi, alcune delle quali hanno conquistato l'alloro mondiale. Presenti all'appello anche la Sertum 250 &ldquo;Coppa del Re Imperatore&rdquo; del 1939, rarissima da vedere in movimento, l'MV Agusta 500 GP &ldquo;Ruota Raggi&rdquo; con cui Phil Read ha vinto il suo ultimo Campionato del Mondo e la MV 500 3 cilindri del Team svizzero Baumann, esemplare con cui Giacomo Agostini ha conquistato uno dei suoi titoli mondiali. Ai blocchi di partenza anche le Triumph Trident 3 cilindri, una delle quali sar&agrave; guidata dopo 40 anni da Darryl Pendlebury, le Moto Guzzi e una Ferrera. Ci saranno infine tutte le Benelli 4 cilindri da corsa, che si esibiranno in una rievocazione delle categorie 250, 350 e 500. Alla guida di una di queste ci sar&agrave; il pilota Eugenio Lazzarini, che far&agrave; rivivere lo spirito delle due ruote della casa italiana che port&ograve; agli onori delle cronache sportive centauri come Mike Melbourne, Renzo Pasolini e il triestino Gilberto Parlotti. AEREI STORICI - E mentre domenica 2 aprile per le strade si snoderanno i mezzi a due e quattro ruote, fra le 12 e le 12.30 la manifestazione sar&agrave; sorvolata da aerei storici della Prima Guerra Mondiale appartenenti alla Fondazione Jonathan di Nervesa della Battaglia. Seguir&agrave; lo spettacolo dei &ldquo;Paramotoristi Audaci&rdquo;, la pattuglia acrobatica triestina di parapendio a motore che, dopo la partenza da Prosecco giunger&agrave; a volteggiare sopra gli spettatori, le stupende evoluzioni e figure che molto spesso questo gruppo esegue durante le manifestazioni ufficiali della Pattuglia Acrobatica Nazionale delle &ldquo;Frecce Tricolori&rdquo;.       

Nel weekend dell'1 e 2 aprile la tappa finale della "Settimana dei Motori" a Trieste sar&agrave; "La Salita dei Campioni Trieste-Opicina". Atteso anche il 7 volte campione del mondo Phil Read.

La Salita dei Campioni è tornata

        Fino al 4 settembre il Salone degli Incanti di Trieste, negli ampi spazi della vecchia Pescheria Centrale, ospiter&agrave; una serie di manifestazioni pubbliche, esposizioni e incontri con campioni delle due ruote, tra i quali il 15 volte iridato Giacomo Agostini. La rassegna prevede anche un convegno sulla sicurezza nel motociclismo (venerd&igrave; 2 settembre alle ore 11.30) che vedr&agrave; la partecipazione del Presidente della Commissione Parlamentare sui trasporti della Camera, della Presidente della Regione, del sindaco di Trieste, dei comandanti della Polizia Locale e della Strada oltre ai rappresentanti della Federmoto, delle societ&agrave; assicuratrici e della stampa che da anni si occupano di questo settore. Il convegno ha lo scopo di fare il punto sulle modifiche al Codice della strada attualmente in attesa di discussione alla Camera dei deputati. Particolare attenzione sar&agrave; rivolta allo sviluppo e all'utilizzo dell'airbag per motociclisti. Nel Salone degli Incanti &egrave; stata allestita un'esposizione con decine di moto storiche dal 1906 ad oggi. Verranno poi presentati due libri: uno dedicato alla storia del Motociclismo a Trieste, l'altro alla vicenda umana di Gilberto Parlotti, il popolare pilota motociclistico triestino, scomparso nel 1972 mentre disputava sull'Isola di Man la quarta prova del mondiale della 125, di cui al momento dell&rsquo;impatto&nbsp; guidava la classifica. Venerd&igrave; 2, sabato 3 e domenica 4, le strade di Trieste accoglieranno centinaia di motociclisti per il raduno "110 anni di storia del Moto Club Trieste". Una sfilata per le vie cittadine concluder&agrave; la manifestazione. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.motoclubtrieste.com. Il Moto Club Trieste nasce nel lontano 1906 ed &egrave; uno dei pi&ugrave; antichi club italiani anche se prende vita nell'ambito dell'Impero Austroungarico. Nel 1907 formalizza la sua esistenza presso le autorit&agrave; con la denominazione di "Club Motociclistico Triestino". Precede di un anno la formazione dell'Automobile Club e di cinque quella della Federazione Motociclistica Italiana, allora "Moto Club d'Italia". Prima della guerra mondiale il circolo riunisce gli appassionati anche della zona isontina, del basso Friuli e dell'Istria e organizza varie manifestazioni tra cui la popolare prova del "Chilometro Lanciato". Nell'immediato dopoguerra la Federazione Motociclistica Italiana, rinata a Montecatini, assegna il n. 001 al Moto Club Trieste, pur essendo la citt&agrave; ancora per nove anni amministrata dal Governo Militare Alleato. Il Moto Club Trieste organizza per anni la "Gimkana di San Giusto" e asseconda la nascita di un grande gruppo di fuoristradisti, presto impegnati nelle prime gare di regolarit&agrave;, poi chiamata Enduro. In queste ultime stagioni il Club ha impostato la sua attivit&agrave; nella formazione con l'attivazione della "Scuola di avviamento al Motociclismo" che si avvale dell'opera di tre istruttori federali nazionali: Mario Massarotti, Marco Nordio e Massimiliano Parlotti. Con un patrimonio di 10 moto e l'ospitalit&agrave; e collaborazione preziosa del M.C. Ronchi, le sedute della Scuola si tengono fuori Trieste, proprio a Ronchi del Legionari, dove l'istituzione ha ottenuto apprezzamenti a livello nazionale. L'obiettivo della formazione ha dato i suoi risultati, non solo avvicinando decine di ragazzi allo sport e istruendoli alla guida e all'uso della moto, ma anche consentendo a qualcuno di emergere brillantemente: Alessandro Battig ha vinto quattro titoli italiani ai vari livelli di minicross. Fiammetta La Guidara       

Festeggiamenti in citt&agrave; fino al 4 settembre, ospite d'eccezione Giacomo Agostini. C'&egrave; anche un convegno sulla modifica del Codice Stradale e l'uso dell'airbag per moto

6 risultati per 'trieste'

Fase 2 bis a Trieste: fioccano multe per eccesso di velocità

FIVA Award 2019

FIVA World Motorcycle Rally 2019: FOTO

Trieste: una mostra sull’italiano che salvò la BMW

La Salita dei Campioni è tornata

I 110 anni del Moto Club Trieste