Nel vicentino &egrave; allarme trappole per i ciclisti e i motociclisti off-road. Sempre pi&ugrave; spesso, tra i percorsi scelti soprattutto nella bella stagione per le avventure su due ruote, si nascondono insidie come fili di ferro o di nylon che possono fare danni anche molto gravi, ma soprattutto non &egrave; chiaro quale sia il motivo di queste &ldquo;installazioni&rdquo; pericolose.  Vari episodi pericolosi  Gi&agrave; in passato c&rsquo;erano state diverse segnalazioni di queste trappole&nbsp;nella zona. Ultimamente la pratica &egrave; tornata di moda, quando un ciclista &egrave; rimasto ferito da un filo di ferro teso a Malo (Vicenza) lungo la strada che porta a Villaverla. L&rsquo;uomo ha sentito il colpo su un braccio, sul quale &egrave; rimasto il segno di un cavo metallico. Oltre a lui, anche sulla collina del Tretto di Schio ci sono stati episodi del genere, per cui sono state allertate le forze dell&rsquo;ordine.  Chi e perch&eacute; lo fa  Probabilmente, a mettere le trappole tra i percorsi, &egrave; stato qualcuno che si sentiva disturbato dal passaggio di bici e moto da enduro lungo i sentieri. Non si esclude la possibilit&agrave; di bracconaggio. Si &egrave; attivata anche l&rsquo;associazione Escursionisti su ruote Veneto, che ha informato i sindaci del circondario: le trappole possono ferire i passanti, perch&eacute; molto difficili da notare in mezzo alla vegetazione, e possono essere anche mortali se colpiscono la vittima in zone particolari del corpo o se, facendolo cadere, gli provochino cadute gravi. Se si nota uno di questi marchingegni, lo si pu&ograve; denunciare ai Carabinieri, indicando il punto esatto dove &egrave; stato rinvenuto.  Paolo Sesti, il ricordo del Presidente FMI Copioli e del Segretario Rinaldelli 

<p>Numerose segnalazioni di cavi metallici o in nylon nascosti tra la vegetazione nella zona del vicentino: &egrave; mistero su chi le abbia installate, le forze dell&#39;ordine sono state allertate&nbsp;</p> 

Allarme trappole in Veneto, ciclisti ed enduristi a rischio con i fili di ferro

Difficile immaginare che episodi del genere possano davvero accadere, ma a quanto pare la crudelt&agrave; umana non ha davvero limiti. Secondo quanto riporta La Stampa, sono stati trovati dei fili di ferro tesi tra due alberi (in apertura una foto di archivio, ndr), all&rsquo;altezza di circa un metro, lungo il sentiero di Vendone, nella Valle Arroscia in Liguria. Per fortuna, alcuni abitanti del posto si sono accorti dei fili e, dopo aver dato l&rsquo;allarme, li hanno tagliati.  Come spiegare che qualcuno voleva impedire agli enduristi di fare ci&ograve; che pi&ugrave; amano, ovvero andare in moto? Non ci sono spiegazioni a trappole architettate con ingegno per uccidere persone.  Ancora fili d&rsquo;acciaio contro le moto: per la FMI atti criminali  I precedenti  Non c&#39;&egrave; da scandalizzarsi di fronte alla parola &ldquo;uccidere&rdquo;. Realizzare una trappola del genere equivale a essere consapevoli di poter assassinare il malcapitato di turno: il filo di ferro a un metro da terra con buona probabilit&agrave; potrebbe lacerare il torace e, ancora peggio, la gola di qualcuno. Negli anni passati ci sono stati episodi che hanno causato la morte di giovani motociclisti e spesso i colpevoli sono rimasti ignoti.  Un atto da punire  I giri in moto degli enduristi non vanno a genio a tutti: c&rsquo;&egrave; chi li accusa di non rispettare alcune regole, chi di rovinare i sentieri e spaventare gli animali. Ma da questo a organizzare una trappola per fare loro del male c&rsquo;&egrave; una bella differenza. La speranza &egrave; che vengano presi dei provvedimenti e venga fatta luce sull&rsquo;ennesimo vergognoso episodio.  Riparte il Blue Bike Camp 

<p>L&rsquo;ultimo, vergognoso, episodio &egrave; accaduto in Liguria e per fortuna non ha avuto conseguenze. Ma negli anni alcuni motociclisti hanno perso la vita</p> 

Fili di ferro tra gli alberi: ennesima trappola per gli enduristi

Enduro e cavi tirati sulle mulattiere. La vita di un motociclista pu&ograve; avere cos&igrave; poco valore? FMI denuncia un nuovo&nbsp;agguato Tutti i motociclisti&nbsp;sono consapevoli che andare in moto &egrave; si divertente ed emozionante ma anche pericoloso. Certo che con le adeguate precauzioni e&nbsp;un po' di testa sulle spalle&nbsp;i rischi si minimizzano e si pu&ograve; godere di tutte le sensazioni che la moto sa regalare.  Diverso quando alle normali probabilit&agrave; di inconvenienti si somma il dolo. Capiamo benissimo che a volte&nbsp;chi usa la moto&nbsp;pu&ograve; farlo, anche senza volere, in modo un po' fastidioso per gli altri ma questo non giustifica di certo la pi&ugrave; rancorosa ostilit&agrave; e il tentativo di fare del male. Non si gioca con la vita.  Sembra banale forse, ma non per tutti &egrave; cos&igrave; ovvio. Un esempio lampante &egrave; l'enduro.  Sui sentieri di campagna troppo spesso si sente parlare della barbara pratica dei cavi metallici&nbsp;tesi ad impedire il passaggio dei motociclisti, una trappola pressoch&eacute; invisibile. E' possibile che un fine settimana di libert&agrave; e passione&nbsp;si possa trasformare in tragedia? Purtroppo &egrave; cos&igrave;, anche se siamo nel 2015, anche se a volte basterebbe chiedere o nel caso avvertire le autorit&agrave;. Ma uccidere o tentare di farlo che assurdo senso ha?  Un altro episodio, purtroppo, si &egrave; verificato in prossimit&agrave; di Bergamo (localit&agrave; Crocetta) ed &egrave; stato divulgato&nbsp;da un appassionato di&nbsp;offroad del luogo, Daniele Consonni (fatto che fortunatamente ha avuto molto seguito sui social network). Su una mulattiera l'endurista si &egrave; tempestivamente accorto della presenza di alcuni cavi d'acciaio all'altezza di collo, busto e gomme.  Anche la FMI dice ancora una volta basta a questa terribile usanza che ha gi&agrave; mietuto alcune vittime negli anni passati. Queste le parole di Paolo&nbsp;Sesti, presidente della Federazione Motociclistica Italiana: &ldquo;Un altro vergognoso episodio che fa tornare alla mente altri delitti compiuti nel passato con la stessa metodologia e che purtroppo hanno fatto due vittime. E&rsquo; inaccettabile! Solo per fortuna questa volta non si sono avuti esiti disastrosi. Faremo il massimo per fare luce sulle responsabilit&agrave; sensibilizzando le Autorit&agrave; locali e nazionali a trovare i colpevoli e ad assicurarli alla giustizia. Daremo il massimo risalto possibile a questo gravissimo atto attraverso gli organi di informazione ma questo ci motiva ancora di pi&ugrave; a proseguire sulla strada per far riconoscere i nostri diritti&rdquo;. Cliccando sulla pagina del Corriere potete vedere i video (link). Giulia Cassinelli

Ancora un episodio di cavi metallici sulle mulattiere: una trappola mortale per gli appassionati di offroad

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