        Restare bloccato nel traffico non &egrave; certo qualcosa che accade solo ai "comuni mortali". Anche i VIP possono rimanere imbottigliati nelle lunghe file e negli ingorghi, sia con la propria auto ma anche con lo scooter, con cui spesso non si riesce ad infiltrarsi tra gli altri veicoli incolonnati. Recentemente &egrave; accaduto anche a Vasco Rossi, immortalato da alcuni scooteristi e automobilisti.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Radio Kiss Kiss (@radiokisskiss)      Vasco Rossi in scooter si improvvisa vigile Come gi&agrave; &egrave; noto, Vasco Rossi &egrave; un grandissimo appassionato delle due ruote. Affezionatissimo alla sua Honda DN-01, l'artista ha anche uno scooter T-Max disegnato appositamente per lui da Aldo Drudi, noto per le grafiche realizzate per Valentino Rossi. E proprio in sella a questo modello &egrave; stato pizzicato nel traffico dei Colli Bolognesi: anche con tutto il casco, gli automobilisti si sono immediatamente accorti di chi si trattasse, perch&eacute; quella voce con cui scherzava e dirigeva lo scorrere lento dei veicoli improvvisandosi un vigile, &egrave; inconfondibile.   CELEBRIT&Agrave;, MOTO E SCOOTER: LE TROVATE PUBBLICITARIE DA VIN DIESEL A... ONLY FANS       

Il cantautore &egrave; stato immortalato da altri automobilisti e scooteristi sui Colli Bolognesi: ha scherzato e "diretto" il traffico

Vasco Rossi in scooter, bloccato nel traffico: "Io sono ancora qua. Eh già!"

        Arrivano le festivit&agrave; pasquali e con esse la voglia degli italiani di mettersi in viaggio per raggiungere le mete di vacanza. L'aumento del traffico &egrave; previsto per i giorni di venerd&igrave; 29 marzo e sabato 30 marzo, quando i cittadini si metteranno in viaggio per raggiungere le loro destinazioni. Intenso flusso nelle giornate di luned&igrave; 1 aprile e marted&igrave; 2 aprile. Informazioni sul traffico e quando conviene partire Viabilit&agrave; Italia ha attivato un sistema di monitoraggio costante delle condizioni di percorribilit&agrave; della rete viaria di interesse nazionale. Tutte le informazioni utili sono messe a disposizione sul sito internet www.poliziadistato.it, dove &egrave; consultabile un calendario dettagliato che include i periodi di divieto di circolazione per i veicoli con massa superiore a 7.5 tonnellate, nonch&eacute; un elenco esaustivo dei cantieri presenti lungo le principali arterie autostradali e statali. In vista dei movimenti di traffico sulle autostrade italiane,&nbsp;&egrave; importante pianificare il viaggio considerando gli orari di maggior flusso in direzione Sud, Centro e Nord. Venerd&igrave; 29 marzo, il traffico verso Sud raggiunger&agrave; livelli critici nel pomeriggio, contrassegnato da un bollino rosso dalle 12.00 alle 18.00, a causa delle partenze per il weekend prolungato. In serata, il traffico sar&agrave; meno intenso. Per chi si dirige verso Nord, il traffico sar&agrave; moderato fino alle 18.00. Sabato 30 marzo, sar&agrave; intenso fino a met&agrave; giornata, con un alleviamento nel pomeriggio, quando molti avranno gi&agrave; raggiunto le localit&agrave; turistiche. Domenica 31 marzo, le strade italiane dovrebbero essere tranquille in occasione della Pasqua. Luned&igrave; 1 aprile, si prevede un traffico intenso soprattutto al mattino, con molte persone che faranno rientro dopo il lungo weekend. Le principali arterie verso Sud avranno bollino nero dalle 12.00 alle 18.00 e bollino rosso al mattino, con un lieve miglioramento in serata. Verso Nord, il traffico sar&agrave; intenso al mattino, con un progressivo miglioramento nel pomeriggio e una circolazione regolare in serata. NUOVO CODICE DELLA STRADA: TUTTE LE NOVIT&Agrave; TRA VIOLAZIONI E AUTOVELOX       

Milioni di italiani si preparano a mettersi alla guida verso le destinazioni di vacanza: traffico da bollino rosso per tutto il weekend e a Pasquetta

Traffico di Pasqua: previsioni e consigli per partire

        Guidare una moto non significa necessariamente evitare il traffico. Contrariamente a quanto si pensa infatti, seppur in modo minore, anche i piloti restano imbottigliati insieme agli altri veicoli incolonnati e la situazione delle strade italiane non &egrave; assolutamente positiva per quanto riguarda il traffico. Dopo aver visto quali sono le 10 citt&agrave; al mondo pi&ugrave; caotiche (classifica stilata sulla base del tempo di percorrenza medio per 10 km), ecco quali sono quelle pi&ugrave; trafficate del Belpaese.&nbsp; C'&egrave; anche Busto Arstizio! Il Global Traffic Scorecard, analisi condotta da Inrix che tiene conto delle ore trascorse da automobilisti intrappolati nel traffico nell'arco di un anno, ha rivelato una notizia inaspettata: la citt&agrave; pi&ugrave; trafficata d'Italia &egrave; Palermo piazzandosi tra le prime dieci citt&agrave; al mondo con i pi&ugrave; gravi ingorghi (121 ore). Subito dopo si piazza la prevedibile Roma: nella Capitale gli utenti della strada passano ben 107 ore nel traffico, con un notevole distacco da Torino e Milano, rispettivamente con 86 e 59 ore. Meno trafficata, ma pur sempre complicata da affrontare &egrave; Genova, con 61 ore, di pochissimo sopra Verona con 62 ore. Chiudono la top 10 Napoli (55 ore), Firenze (56 ore) e le inattese Busto Arstizio e Bari, con 62 e 55 ore passate nel traffico. BOLOGNA CITT&Agrave; 30: SI VIAGGIA A 30 KM/H DAL 16 GENNAIO       

Un'analisi ha stilato la Top 10 delle citt&agrave; con le strade pi&ugrave; caotiche del Belpaese, con qualche sopresa inaspettata

Ingorghi e file, ecco le 10 città più trafficate d'Italia

        Moto, auto, qualunque mezzo di trasporto deve sempre fare i conti con il traffico. Specialmente nelle grandi citt&agrave;. E chi pensa che guidare una due ruote sia la soluzione al problema, facendo zig zag tra le vetture, si sbaglia: anche le moto subiscono il traffico urbano. Numeri alla mano, TomTom ha stilato la classifica dell&rsquo;indice di traffico nel 2023, utilizzando i dati raccolti dai suoi utenti in 387 citt&agrave;, per un totale di 55 Paesi dei continenti di tutto il mondo.&nbsp;Vediamo quali sono i risultati. La classifica Secondo i dati, raccolti ed elaborati, al primo posto si posiziona Londra, dove tempo di percorrenza medio per 10 km &egrave; di 37 minuti e 20 secondi. Segue Dublino, con 29 minuti e 30 secondi, mentre al terzo posto troviamo Toronto, con 29 minuti. Seguono, fuori dal podio, Milano (28 minuti e 50 secondi), Lima (28 minuti e 30 secondi), Bangalore (28 minuti e 10 secondi), Pune (27 minuti e 50 secondi), Bucarest (27 minuti e 40 secondi), Manila (27 minuti e 20 secondi) e chiude la top 10 Bruxelles (27 minuti). Naturalmente, allargando i dati dai centri urbani alle intere aree metropolitane, i numeri cambiano radicalmente e cos&igrave; la classifica, che in questo caso vede sul podio Manila, Lima e Bangalore. Oltre al tempo di percorrenza medio, i dati riguardano anche i tempi di traffico nelle ore di punta, i costi del carburante e fine le emissioni. SE LE STRADE IMPARANO A PARLARE AI MOTOCICLISTI         

Sulla base di 387 citt&agrave; in tutto il pianeta &egrave; stata stilata una classifica sulla base del tempo di percorrenza medio per 10 km

Ecco le 10 città più trafficate al mondo (ce n'è anche una italiana)

        Roma si ferma ancora. Per via dell'inquinamento a cui si lega l'elevata quantit&agrave; di smog presente nella Citt&agrave; Eterna, questo 14 gennaio prender&agrave; il via la terza domenica ecologica (ne sono previste cinque per il calendario invernale). Le ultime due date sono fissate al 25 febbraio e 24 marzo. La Capitale bloccher&agrave; il traffico nella Fascia Verde, con le fasce orarie che sono dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Ci sono per&ograve; come sempre delle deroghe. Deroghe E' stato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha elencare le deroghe in un'ordinanza specifica. Dunque i limiti di circolazione vedranno esclusi:  &nbsp;veicoli elettrici o ibridi; veicoli alimentati a metano, a Gpl o Bi-Fuel benzina-Gpl o benzina-metano, anche trasformati, marcianti con alimentazione a Gpl o metano e da Euro 3 in su; veicoli con motore a benzina Euro 6; ciclomotori a 2 ruote con motore 4 tempi Euro 2 e successivi; motocicli 4 tempi Euro 3 e successivi; autoveicoli per il trasporto collettivo pubblico e privato; taxi e NCC dotati di concessioni comunali; autoveicoli adibiti a car sharing, car pooling e servizi Piano Spostamenti Casa Lavoro; auto minute del contrassegno per persone con disabilit&agrave;: mezzi adibiti al trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili o trattamenti sanitari per malattie gravi.  PATENTE DI GUIDA: STA ARRIVANDO QUELLA DIGITALE!       

Lo stop nella Capitale del traffico e i limiti alla circolazione nella Fascia Verde sono per prevenire e contenere l'inquinamento atmosferico

14 gennaio, domenica ecologica a Roma: deroghe e orari

L&rsquo;estate &egrave; finalmente arrivata, le vacanze sono in procinto di iniziare per molti italiani, ma come al solito il traffico &egrave; vero nemico. Meglio quindi organizzarsi in tempo, programmando partenze intelligenti. Ma quali sono i giorni da tenere sotto controllo? Grazie ai dati forniti dalla Polizia di Stato e quelli elaborati da Viabilit&agrave; Italia si possono gi&agrave; individuare le giornate pi&ugrave; critiche.  Le date da tenere sotto controllo  Nel mese di luglio &egrave; previsto traffico intenso pi&ugrave; o meno ogni weekend, le criticit&agrave; si concentreranno soprattutto negli ultimi due fine settimana di luglio, da sabato 22 a domenica 23 e da gioved&igrave; 28 sera al domenica 30, giorni marcati dal bollino rosso. La situazione si fa critica anche il primo weekend di agosto: traffico intenso, addirittura si potrebbero preannunciare giornate da bollino nero. E poi si arriva alla fine di agosto, anche in questo caso, col rientro dalla vacanze, la circolazione sulle strade italiane subir&agrave; parecchi rallentamenti.  I consigli della Polstrada  &Egrave; stata appena presentata la campagna della Polizia di Stato &ldquo;E...state della con noi&rdquo;, al via da oggi 30 giugno e fino al 3 settembre. Proprio durante la presentazione di questa iniziativa dedicata all&rsquo;educazione il direttore Filiberto Mastrapasqua ha voluto ribadire l&rsquo;importanza di &ldquo;una guida prudente e rispettosa del codice della strada&rdquo;, accompagnata da una serie di consigli utili per prevenire gli incidenti e viaggiare in sicurezza: indossare la cintura di sicurezza, procedere entro i limiti di velocit&agrave;, non assumere alcol o sostanze stupefacenti, rispettare la distanza di sicurezza ed effettuare i dovuti controlli sul veicolo prima della partenza. L&#39;iniziativa toccher&agrave; 27 localit&agrave; balneari e in ognuna delle principali piazze sar&agrave; presente un simulatore di guida in stato di ebrezza ed altre attivit&agrave; interattive per sensibilizzare i vacanzieri ad adottare una serie di accorgimenti per non distrarsi al volante. &ldquo;&Egrave; fondamentale con questa campagna - sottolinea Mastrapasqua - intercettare le fasce pi&ugrave; giovani, perch&eacute; saranno i guidatori di domani&rdquo;.  ESTATE IN MOTO, MA LA PULIZIA? I RIMEDI CONTRO SALSEDINE E SABBIA 

Finalmente vacanze, ma le strade italiane iniziano ad affollarsi: quali sono i giorni da tenere sotto controllo?

Estate 2023, occhio al traffico: ecco i weekend da bollino rosso

Ma la parola &ldquo;traffico&rdquo; non rende nemmeno lontanamente l&rsquo;idea di quello che accade ogni minuto sulle strade indiane, una lotta per la sopravvivenza di darwiniana memoria capace di spaventare anche il pi&ugrave; scafato dei pendolari di casa nostra. In India non sembrano esserci regole se non quelle della fisica e della&hellip; selezione naturale. La pi&ugrave; importante? Il pi&ugrave; grosso ha diritto di vita e di &ldquo;morte&rdquo; sul pi&ugrave; piccolo!

In moto nel traffico di una città indiana: ecco come è andata

Sulle strade indiane c’è di tutto: ma quello che sorprende è la quantità di mezzi a due o tre ruote presenti. Nelle città, ma anche nella campagna (ovviamente in misura minore per la minore densità abitativa), a fianco degli immancabili rickshaw a pedali o a motore e delle biciclette, le moto sono il mezzo di trasporto più diffuso e popolare

Guidare in India, ecco le foto

&ldquo;Out there... everythink will try to kill you. Pay attention!&rdquo;. Inizia cos&igrave; il briefing che ci venne fatto, un paio di mesi fa, in vista del test programmato per il giorno dopo durante il lancio stampa della nuova Royal Enfield Super Meteor 650. &ldquo;L&agrave; fuori, ogni cosa prover&agrave; a uccidervi!&rdquo;... pi&ugrave; o meno questa la traduzione della frase scandita chiaramente, tra il serio e il faceto, dalla nostra guida indiana prima del tour programmato sulle strade nei dintorni di Jaisalmer, nel profondo Rajasthan, a un centinaio di chilometri dal confine con il Pakistan.  Gi&agrave;, tra le tante particolarit&agrave; dell&#39;India c&#39;&egrave; il traffico. Beh, verrebbe da rispondere, anche nelle nostre citt&agrave; non si scherza... Si, certo, ma il nostro, in qualche misura rispetta una logica, ha delle regole, &egrave; condensato in orari ben precisi. Insomma, &egrave; prevedibile. La differenza sostanziale &egrave; che quello indiano &egrave; anarchia pura, &egrave; imprevedibilit&agrave;, &egrave; follia. Con l&#39;aggravante che si compone di tutto ci&ograve; che l&#39;essere umano ha creato (dall&#39;alba dei tempi) per spostarsi e per movimentare oggetti. Ma non solo di quello...&nbsp;    &nbsp;  India e il traffico: cose dell&rsquo;altro mondo  Ma la parola &ldquo;traffico&rdquo; non rende nemmeno lontanamente l&rsquo;idea di quello che accade ogni minuto sulle strade indiane, una lotta per la sopravvivenza di darwiniana memoria capace di spaventare anche il pi&ugrave; scafato dei pendolari di casa nostra. In India non sembrano esserci regole se non quelle della fisica e della&hellip; selezione naturale. La pi&ugrave; importante? Il pi&ugrave; grosso ha diritto di vita e di &ldquo;morte&rdquo; sul pi&ugrave; piccolo! Il camion vince sull&rsquo;autobus, che a sua volta manifesta le sue &ldquo;ragioni&rdquo; fisiche sul furgone che si fa largo sulla macchina, che comanda sul rickshaw&hellip; e cos&igrave; via fino ad arrivare al pedone che &ndash; molto semplicemente &ndash; non ha alcun diritto. Sostanzialmente &egrave; solo un intralcio. La strada &egrave; un girone dantesco con confini indefiniti, un palcoscenico in cui ogni veicolo, ogni essere vivente (di qualsiasi specie sia&hellip;), ogni oggetto conosciuto ha uno spazio in cui esistere e in cui trovare una piccola ragion d&rsquo;esistere.  Questa anarchia &egrave; per&ograve; pervasa da un salvifico sentimento di pazienza e rassegnazione. Che si tramuta in una condotta di guida quasi dolce, gentile. Nessuno si ferma davvero a un incrocio o a una intersezione: nessuno regala una precedenza perdendo quei 10 cm di spazio guadagnato col sudore della fronte e l&#39;abilit&agrave; di insinuarsi in pertugi impossibili. Tutti per&ograve; si muovono all&#39;unisono danzando sul filo dei millimetri senza mai toccarsi, in una danza che permette comunque al flusso del traffico di avanzare. &Egrave; una regola non scritta che permette di evitare ogni anno decine e decine di morti per incidenti, o almeno questa &egrave; la nostra interpretazione da educato utente occidentale.&nbsp;    La moto, un utilissimo strumento  Sulle strade indiane c&rsquo;&egrave; di tutto: ma quello che sorprende &egrave; la quantit&agrave; di mezzi a due o tre ruote presenti. Nelle citt&agrave;, ma anche nella campagna (ovviamente in misura minore per la minore densit&agrave; abitativa), a fianco degli immancabili rickshaw a pedali o a motore e delle biciclette, le moto sono il mezzo di trasporto pi&ugrave; diffuso e popolare. E quando si dice &ldquo;mezzo di trasporto&rdquo; &egrave; proprio quello che si intende. Se in Italia, in Europa, pi&ugrave; in generale in Occidente, la motocicletta &egrave; diventata nel corso dei decenni una passione, in oriente &egrave; elevata allo status di strumento di lavoro, da utilizzare tutti i giorni per gli spostamenti di persone e oggetti. Hai cinque galline da portare al mercato? La sorella da accompagnare dall&#39;amico? Due metri cubi di paglia da vendere? Pali da sistemare in cantiere? Devi andare al tempio con tua moglie e i tre figli? Nessun problema, fuori di casa c&rsquo;&egrave; una bella moto da 100, 150, 200 cm3 che aspetta di essere accesa. Poi basta qualche corda, un po&rsquo; di pazienza e mestiere per fissare tutto sul sellino posteriore. O magari occorre semplicemente stringersi un po&rsquo; per starci tutti&hellip; il resto &egrave; vita vissuta.  Come detto, la cilindrata media dei mezzi che invadono ogni giorno le strade indiane &egrave; di circa 125-150, massimo 200 cc; naked essenziali e maneggevoli, curate quanto basta, spinte da inesauribili monocilindrici raffreddati ad aria e resistenti all&rsquo;inverosimile. Qui non si cambia moto per vezzo: gli indiani la consumano fino a quando i pezzi non stanno pi&ugrave; insieme da soli. E non &egrave; un modo di dire&hellip; Di officine vere e proprie, con tanto di garage, attrezzi e meccanici, non se ne vedono molte: guardandosi intorno si possono invece notare decine di strani personaggi sporchi di grasso e olio che, sfruttando qualche metro quadro di marciapiede o di asfalto, smontano, saldano, limano, rimontano, aggiustano - in un ciclo senza fine - qualsiasi veicolo a due ruote. Nelle citt&agrave; pi&ugrave; grandi (ma anche nei centri minori) ci sono intere vie adibite a questa attivit&agrave;. Spesso ornate di cataste di veicoli che ormai hanno dato tutto (e magari continuano a dare... pezzi di ricambio soprattutto).    Attenzione alle mucche, ai cani e agli... Indiani  Nelle strade extraurbane, quelle che abbiamo affrontato in sella alla Royal Enfield, lo spazio aumenta (anche per la presenza ai lati di ampi spazi di fuga sterrati che all&#39;occorrenza vengono utilizzati) ma l&#39;anarchia resta. Le velocit&agrave; medie dei mezzi sulla carreggiata aumentano, la densit&agrave; di veicoli diminuisce, ma la tensione rimane. L&#39;imprevedibile &egrave; sempre l&igrave;, dietro ogni curva. Pu&ograve; materializzarsi con una cunetta non segnalata (magari alta 20 cm e tutt&#39;altro che arrotondata), una crepa (voragine?) nell&#39;asfalto, un cane randagio, una piccola mandria di mucche sacre che hanno precedenza su tutto. O un trattore che traina un rimorchio di fieno largo quanto due corsie.  Per non parlare poi dei sorpassi che quasi sempre non tengono conto di chi arriva nell&#39;altro senso di marcia. Il pensiero dell&#39;autista indiano di turno, dopo aver invaso l&#39;altra corsia, &egrave; sempre lo stesso... &ldquo;in qualche maniera ne esco, trover&ograve; lo spazio, insomma, si sposteranno...&rdquo;. E il bello &egrave;... che accade proprio cos&igrave;! Chi magari si ritrova un autobus di fronte, in sorpasso, senza troppi patemi d&#39;animo, rallenta, si sposta, lascia sfilare. E cos&igrave; accade anche a quelli che subiscono il sorpasso e magari vengono &ldquo;chiusi&rdquo; nella loro corsia dal mezzo che rientra. Un gioco di incastri, un balletto, in cui nessuno sembra realmente preoccupato o infastidito. Nessuna parola grossa, nessun gestaccio.  La vita che fluisce, scorre, si adatta a ci&ograve; che la circonda. Senza troppa ansia. E col sorriso stampato in volto, quello degli indiani alla guida.   

Guidare in India, o solo attraversare la strada, &egrave; un&rsquo;esperienza indimenticabile. L&rsquo;anarchia regna sovrana e le moto sono un mezzo insostituibile, tra una moltitudine di veicoli, oggetti e animali che si muovono senza ansia all&rsquo;unisono

Guida in citt&agrave;: dove il pi&ugrave; grosso ha sempre ragione

        E' indubbio che le aree di montagna, quest'estate, abbiano visto una enorme crescita del turismo, principalmente le aree alpine e dolomitiche dove tantissimi italiani e altrettanti stranieri da tutta Europa hanno speso il loro tempo libero. I motociclisti hanno seguito il trend e sono arrivati in massa fin da fine maggio nelle aree dolomitiche, prendendo d'assalto i famosi passi di montagna, ma contribuendo anche al traffico che ha mandato in tilt la viabilit&agrave; e ha fatto arrabbiare numerose associazioni locali e chi si occupa del benessere dei parchi naturali delle Dolomiti. Troppo turismo fa male alle montagne Cosa sta succedendo nel dettaglio? La Fondazione Dolomiti e gli assessori alla mobilit&agrave; delle province di Bolzano, Trento e del Veneto stanno lavorando su un nuovo piano di mobilit&agrave; basato su un documento d'intesa, che prevede lo sviluppo di un sistema in grado di limitare l'ingresso delle auto e delle moto sui passi dolomitici senza impattare troppo sul turismo. Un'impresa non da poco dato che - alla luce dell'enome afflusso di questa stagione - le Dolomiti sembrano essere diventate una meta richiestissima. Perch&egrave; limitare il traffico? Le strade di montagna non sono fatte per accogliere troppi mezzi e molto spesso quest'anno abbiamo visto una vera congestione delle vie di comunicazione delle principali valli, causando un aumento delle emissioni di CO2, di inquinamento acustico e un netto peggioramento della qualit&agrave; della vita della popolazione locale. La Val di Fassa e la comunit&agrave; Ladina dicono che "si sta soffocando, la Valle &egrave; afflitta un traffico che oramai non pu&ograve; pi&ugrave; solamente essere derubricato un banale problema di poche settimane l&rsquo;anno&nbsp;ma che &egrave; diventato una condizione cronica che rende la valle invivibile e impercorribile per molti mesi dell&rsquo;anno". In questo caso si richiede addirittura di bloccare la costruzione di nuovi hotel e limitare i posti letto nell'area. Si parla da tempo di irrobustire anche la rete di trasporti pubblici ma tra le valli e le gole non &egrave; semplice spostare grandi masse di persone in modo veloce ed efficiente.  Dove si inseriscono i motociclisti? Bench&egrave; snelle, agili e veloci, le motociclette contribuiscono non poco al traffico, quando sono parecchie. I passi dell'area dolomitica sono una delle mete preferite dei motociclisti da sempre ma la concentrazione di questi in periodi ben definiti dell'anno crea grandi problemi di affollamento e di circolazione dove la strada &egrave; stretta e tortuosa. Quando il traffico &egrave; tanto e i veicoli transitano lenti, anche per le moto &egrave; difficile non stare incastrati fra le colonne di auto su queste statali. Di conseguenza l'inquinamento da emissioni e (soprattutto) quello acustico fanno diventare anche le moto un problema e non possiamo fare altro che prenderne atto.&nbsp;&nbsp; La realt&agrave; &egrave; che queste aree non sono strutturate per ospitare turismo di massa, e non sembra esistano altre soluzioni se non limitare semplicemente l'afflusso di turisti e di mezzi se si vuole salvaguardare la natura dell'area e la vita delle popolazioni locali. Lo stesso piacere del giro in moto in queste aree &egrave; quello di godersi la strada e il panorama nel modo pi&ugrave; rilassato possibile, con la via per la vetta libera e scorrevole. E' semplicemente paradossale pensare di andare a farsi un bel giro nelle Dolomiti per godersi la propria moto e fare la maggior parte del tragitto a passo d'uomo saltando un'auto alla volta. Siamo sicuri che diversi lettori hanno sperimentato tale situazione quest'anno. Se ci perdono tutti, &egrave; necessario limitare Alla luce dei fatti, ci perdiamo tutti: noi motociclisti che dobbiamo badare al traffico e all'affollamento della strada senza poterci godere davvero queste strade, che sono fra le pi&ugrave; belle del mondo. Ci perdono i turisti in generale, che vanno a cercare pace e natura fra le montagne e si trovano a condividere luoghi affollatissimi e ingorghi stradali. Ci perde la qualit&agrave; della vita dei locali, che con l'invasione dei turisti vedono peggiorare parecchio la qualit&agrave; della loro vita e la tranquillit&agrave; dei loro borghi. Infine ci perde la natura, che pi&ugrave; di tutte va preservata per mantenere il delicato equilibrio dell'ecosistema dolomitico e la vita della fauna che non si pu&ograve; permettere di stare a stretto contatto con l'uomo. Finora non abbiamo sentito lamentele solo da parte di albergatori e ristoratori, che forse sono gli unici che hanno unicamente tratto vantaggi dall'enorme afflusso di turisti di questo periodo, rifacendosi in parte dalle mancate entrate del periodo invernale/sciistico. Come si pu&ograve; ben capire, la soluzione non &egrave; cos&igrave; semplice e non si pu&ograve; accontentare tutti. Noi motociclisti dobbiamo prendere atto che si tratta di una situazione pi&ugrave; complessa di quanto si possa immaginare e capire che se pure dovessero limitare le nostre possibilit&agrave; di godere dei pi&ugrave; bei passi delle Dolomiti in sella, non &egrave; un diretto attacco alla categoria ma una necessaria misura presa per tutelare in primis la natura e chi vive in questi posti, mettendo per forza in secondo piano chi li frequenta per puro scopo ricreativo.&nbsp;  Controlli su Alpi e Dolomiti: fioccano le multe        

Quest'estate le amministrazioni locali delle aree dolomitiche hanno avuto a che fare con la difficile gestione del troppo traffico. Anche i motociclisti si prendono parte della colpa e le associazioni chiedono di limitare l'ingresso ai mezzi a motore sui passi

Troppo traffico sulle Dolomiti: colpa anche dei motociclisti?

        In Spagna sembrano esserci non poche novit&agrave; per i motociclisti. Dopo aver introdotto l&rsquo;obbligo dei guanti e stanno lavorano per quello dei giubbotti airbag, ma c&rsquo;&egrave; anche un nuovo progetto che riguarda la guida su strada. Pi&ugrave; precisamente, il Comune di Madrid sta studiando per evitare che le moto e gli scooter facciano il cosiddetto zigzag tra le auto e gli altri veicoli nel traffico. La moto in Europa: quali i limiti nella UE? Come funziona la corsia A dare notizia il sindaco della capitale spagnola Jose Luis Martinez-Almeida. Nel dettaglio, si tratterebbe di un progetto pilota in una della vie della citt&agrave; con protagonista un tratto di strada di circa 70 metri dove &egrave; stata segnalata, accanto alla corsia di destra e fino al semaforo, una speciale corsia &ldquo;avanza moto&rdquo; che dovrebbe permettere ai motociclisti di non passare tra le auto ma in mezzo, raggiungendo in sicurezza la testa della fila. Secondo le parole di Almeida, questo progetto vuole incentivare l&rsquo;utilizzo delle due ruote: &ldquo;La moto &egrave; vantaggiosa, se &egrave; elettrica lo &egrave; ancora di pi&ugrave; specialmente&nbsp;per una citt&agrave; come Madrid in cui ci sono&nbsp;10 milioni di spostamenti ogni giorno&nbsp;e dove &egrave; necessario&nbsp;un modello di mobilit&agrave; pi&ugrave;&nbsp;economico in termini economici e finanziari&rdquo;. Considerazioni Nelle grandi citt&agrave; il traffico, gli incidenti che si possono verificare e il gap di sicurezza tra auto e moto si fa ancora maggiore che in normali tratti stradali. Provare a trovare delle soluzioni a tutela degli &ldquo;utenti fragili&rdquo; fa sicuramente ben sperare, ma prima di trarre conclusioni sul progetto pilota bisognerebbe avere qualche prova (che attualmente non abbiamo) sulla sua effettiva utilit&agrave;. Quanto viene segnalata la corsia? Se ci sono cordoli che la delimitano &egrave; un conto, se c&rsquo;&egrave; solo segnaletica orizzontale chi assicura che non verr&agrave; invasa dagli altri veicoli come spesso accade con la corsia di emergenza? Un po&rsquo; di pazienza e poi capiremo. Moto e passaggio tra le auto in coda: in America si pu&ograve;       

Il sindaco di Madrid ha annunciato un progetto pilota che prevede la costruzione di uno speciale tratto di 70 metri dal semaforo esclusivamente dedicato ai motociclisti

Due ruote e auto nel traffico: in Spagna c’è la corsia “avanza moto”

Una sensibile e sostenuta riduzione a livello nazionale degli spostamenti con le due ruote dal 24 febbraio all&#39;11 marzo 2020, ovvero nel lasso temporale compreso tra l&#39;inizio dell&#39;emergenza Coronavirus e l&#39;emanazione dell&#39;ultimo Decreto del Presidente del Consiglio, contenente ulteriori misure restrettive per contenere la diffusione dell&#39;epidemia. E&#39; quanto emerge da un&#39;indagine condotta da Focus2R, l&#39;osservatorio sulla mobilit&agrave; a due ruote di Confindusrtria ANCMA (associazione nazionale ciclo motociclo ed accessori). Uno scenario prevedibile di questi peeriodi.  I dati della rilevazione di Focus2R  La rilevazione &egrave; stata effettuata grazie alla black box di moto.app, dispositivo installato su oltre 100mila veicoli, con il quale &egrave; stato possibile monitorare gli spostamenti di quelli compresi nel campione di indagine. Da luned&igrave; 24 febbraio 2020, giorno in cui circolavano il 34,18% dei mezzi del campione si &egrave; passati al 18,06%, dato rilevato gioved&igrave; 12 marzo 2020. Nello stesso periodo di riferimento i km percorsi in media sono scesi da 22,1 a 15,7. I dati si riferiscono per il 77% degli scooter e per il 23% alle moto.&nbsp;  Coronavirus? Andr&agrave; tutto bene 

E&#39; quanto emerge da un&#39;indagine effettuata e che riguarda il periodo compreso tra il 24 febbraio e l&#39;11 marzo. Le precauzioni per il Coronavirus iniziano a farsi sentire&nbsp;

Traffico: calano del 50% gli spostamenti di moto o scooter

        Domenica 1 marzo 2020, quarta domenica ecologica a Roma. Si tratta del quarto e ultimo appuntamento nel calendario varato dal Campidoglio che ha deciso di anticipare il blocco veicolare inizialmente programmato per il 29 marzo, data in cui sono previsti il Referendum Costituzionale e la Maratona di Roma. L'iniziativa si pone l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui temi della salvaguardia ambientale e del contenimento dell'inquinamento atmosferico. In base all'ordinanza della Sindaca Virginia Raggi n&deg;38 del 27 febbraio 2020, il blocco del traffico sar&agrave; in vigore all'interno della Fascia Verde nelle seguenti fasce orarie: 7.30-12.30 e 16.30-20.30. Nell'ordinanza stessa sono elencate anche le tipologie dei veicoli a due e quattro ruote che non potranno circolare e quelli, invece, esenti dal divieto. Le limitazioni per moto e motorini Domenica 1 marzo non potranno circolare a Roma, nelle fasce orarie sopraindicate, le moto a 4 tempi precedenti a Euro 3 e i ciclimotori a 2 ruote a 4 tempi precedenti Euro 2. La circolazione, invece, sar&agrave; consentita per le moto a 4 tempi Euro 3 e successivi e i ciclomotori a 2 ruote a 4 tempi Euro 2 e successivi. Per quanto riguarda le auto, circolazione interdetta per le auto a benzina fino a Euro 5 e le vetture diesel fino a Euro 6. Deroga al blocco invece per i veicoli elettrici, ibridi, a gas, benzina Euro 6, mezzi per disabili, veicoli in car sharing e in car pooling. Previste deroghe anche per le elezioni suppletive nel primo collegio uninominale della Camera dei Deputati che coinvolgeranno i cittadini dei municipi residenti nel municipio Roma I e una parte di quelli residenti II, XIII, XIV e XV. Nelle aree indicate potranno circolare le auto dell'amministrazione capitolina, i veicoli condotti da personale incaricato nei servizi elettorali e quelli dei cittadini muniti di tessera elettorale, diretti ai seggi. Le sanzioni&nbsp; Il mancato rispetto dell'ordinanza sul divieto circolazione nelle aree e nelle fasce orarie previste pu&ograve; essere sanzionato nei controlli di polizia con una multa che va dai 163 ai 658 euro. Qualora il multato venisse nuovamente sanzionato in recidiva per un'infrazione simile pu&ograve; incorrere anche nella sospensione della patente dai 15 ai 30 giorni.&nbsp; Giletti centauro eroico: salva addetta Atac da rissa       

Moto e motorini di determinate tipologie non potranno circolare nelle seguenti fasce orarie: 7.30-12.30 e 16.30-20.30. Previste sanzioni dai 163 ai 658 euro&nbsp;

Roma, 1 marzo stop al traffico: limiti per moto e motorini

Dal 1&deg; novembre centro di Roma &egrave; vietato a moto e scooter a 2 e 4 tempi rispettosi delle normative Euro1. A deciderlo &egrave; stata la nuova giunta del sindaco Raggi, che ha interdetto la circolazione a questi mezzi all&rsquo;interno dell&rsquo;anello ferroviario dal luned&igrave; al venerd&igrave;. Non &egrave; la sola novit&agrave; relativa alla circolazione, per la Capitale. Saranno aboliti i giorni a targhe alterne, sostituiti dal lavaggio periodico delle strade e nella fascia verde non potranno circolare, sempre dal luned&igrave; al venerd&igrave;, neanche i diesel Euro2.&nbsp;  &nbsp; 

La giunta ha confermato la decisione di bloccare le &ldquo;vecchie&rdquo; due ruote a due e quattro tempi all&rsquo;interno dell&rsquo;anello ferroviario

Roma, blocco per moto e scooter Euro1&nbsp;

Niente Vespa anni Sessanta e non solo. La linea dura del sindaco di Parigi contro le moto &ldquo;d&rsquo;epoca&rdquo;, iniziata ad inizio 2015 e attuata con l&rsquo;obiettivo di ridurre le emissioni e di conseguenza l&rsquo;inquinamento in citt&agrave;, si &egrave; trasformata in realt&agrave; dal 1 luglio. Da quella data, infatti, i veicoli a due ruote immatricolati prima del 1 giugno 1999 non possono pi&ugrave; circolare nell&rsquo;area metropolitana.  Chi non rispetter&agrave; la regola, vigente nei giorni feriali dalle 8 alle 20, andr&agrave; incontro a una multa di 35 euro.&nbsp;Nella stessa direzione si stanno muovendo altri Paesi e citt&agrave; europee: se a Genova le Vespa d&rsquo;epoca sono vietate in centro storico, a Londra il sindaco Khan sta pensando ad una tassa d&rsquo;ingresso in centro per i mezzi d&rsquo;epoca a due e quattro ruote: si parla di 12,5 sterline per ogni passaggio&hellip;  &nbsp; 

Anne Hidalgo, sindaco della capitale transalpina, ha deciso di bloccare nell&rsquo;area metropolitana tutti i mezzi a due ruote immatricolati prima del 1 giugno 1999

Parigi contro le moto d&rsquo;epoca: vietate nel centro le ante-1999

Va bene lo ammettiamo, Milano non &egrave; proprio la citt&agrave; prototipo in Italia per studiare le abitudini dei comuni scooteristi. Tutto di fretta, tutto caotico e poi ci si meraviglia dei sorpassi mal posti, dei parcheggi un po' selvaggi, della maleducazione stradale. Un trend che per&ograve; non coinvolge solo gli utenti delle due ruote ma anche quelli a quattro che spesso non si rendono conto delle differenti dimensioni&nbsp;ed esigenze di chi con loro condivide la carreggiata.  Per chi ancora non lo sapesse in questi giorni &egrave; scattata una piccola polemica su usi e costumi di chi in citt&agrave; si muove in scooter (tutto parte da questo articolo del Corriere.it&nbsp;e si declina in altre varie testimonianze): incoscienza nel traffico e agli incroci ma soprattutto parcheggi inventati e ingombranti (si parla in particolare&nbsp;dell'abitudine di mettere il mezzo sui marciapiedi in mancanza di posti). Dall'altra parte la risposta della stampa specializzata e di chi si sente attaccato da tali pregiudizi. I comportamenti dei motociclisti&nbsp;sarebbero giustificati dalla poca considerazione per i loro bisogni.  Insomma a Milano &egrave; in atto una piccola lotta di classe che vede soprattutto la condanna di alcuni benefit dati alle due ruote (come la sosta gratuita e il permesso di entrare nell'Area C ecc.).  Le&nbsp;solite cose... Anche le moto inquinano, occupano e infastidiscono perch&eacute; agevolarle? La risposta potrebbe essere perch&eacute; &nbsp;fanno tutte queste cose un po' meno e per ora le soluzioni alternative sono carenti.  Per&ograve; &egrave; giusto continuare a muoversi verso un'utopia di citt&agrave; pi&ugrave; green e vivibile anche negli spostamenti e verso un'etica alla guida che per ora &egrave; in effetti davvero poco considerata. E duole ammetterlo ma chi usa lo scooter in citt&agrave; ne ha grande colpa perch&eacute; in effetti si sente un po' invincibile e fuori dai normali obblighi.  Basti pensare che nella maggior parte dei paesi esteri non esistono nemmeno i parcheggi delle moto, che vengono tranquillamente messe sul marciapiede utilizzando semplicemente un po' di buonsenso.  Il tema ha coinvolto anche ANCMA che cerca nuove vie per&nbsp;far convergere gli interessi di tutti quelli che hanno necessit&agrave; di muoversi. Ecco il comunicato:  "In riferimento agli articoli apparsi negli ultimi due giorni su alcuni quotidiani, a proposito del problema del parcheggio degli scooter sui marciapiedi milanesi, ferma restando la condanna di comportamenti incivili, tra i quali in primo luogo il parcheggio selvaggio, l&rsquo;indisciplina alla guida e il mancato rispetto delle norme del codice della strada, Ancma ritiene per&ograve; indispensabile che continuino a essere attuate una serie di misure incentivanti l&rsquo;uso delle due ruote, anche lungo le principali direttrici di accesso alla citt&agrave;. Per questo promuove da tempo soluzioni in questa direzione: l&rsquo;accesso alle corsie preferenziali, per esempio, secondo lo studio europeo eSum condotto su alcune citt&agrave; che hanno adottato questo provvedimento, ha dimostrato una diminuzione media del numero di incidenti (spesso gravi) che coinvolgono motociclisti, scooteristi e ciclisti compresa tra il 25 e il 30%; l&rsquo;accesso libero all&rsquo;Area C per cicli e motocicli, come avviene in tutte le grandi citt&agrave; dotate di Ztl, ha agevolato la decongestione del traffico dentro la cerchia dei Bastioni, senza caricare eccessivamente la rete metropolitana e dei mezzi di superficie, gi&agrave; al collasso nelle ore di punta; l&rsquo; aumento del numero di posteggi riservati alle due ruote, che, dove sono presenti in numero adeguato, ha consentito lo sgombero quasi totale dei marciapiedi (come avvenuto per esempio in via Vittor Pisani); l&rsquo;adozione, inoltre, del bike sharing e ora anche dello scooter sharing, la creazione di piste ciclabili e aree a velocit&agrave; contenuta.  La strada da percorrere in questa direzione &egrave; ancora lunga, ma le premesse per lo sviluppo di una vera mobilit&agrave; sostenibile ci sono tutte, soprattutto in citt&agrave; come Milano che ha posto da anni al centro del dibattito lo sviluppo di una mobilit&agrave; urbana a misura d&rsquo;uomo. Si tratta di una rivoluzione culturale, prima che urbanistica, lenta, faticosa, ma che procede senza sosta e che vede molti protagonisti virtuosi a fronte di un numero sempre pi&ugrave; ridotto di &ldquo;indisciplinati&rdquo;. Non &egrave; certamente demonizzando una categoria di utenti che si pu&ograve; risolvere il problema, ma sollevando un dibattito ampio e condiviso che coinvolga tutti gli attori interessati, dalle amministrazioni locali, alle associazioni, agli utenti.  Auspicando che questo suggerimento possa essere raccolto, Ancma si rende disponibile da subito a fornire dati e informazioni, oltre che a supportare, come sempre, qualunque attivit&agrave; che possa migliorare la sicurezza e la mobilit&agrave; delle migliaia di persone che ogni giorno si muovono sulle due ruote.  Confindustria Ancma riunisce i produttori italiani di cicli, motocicli e accessori e, tra le molte attivit&agrave; che svolge, si batte da anni per incentivare la mobilit&agrave; sostenibile in citt&agrave;, collaborando con le amministrazioni locali di tutta Italia per elaborare soluzioni condivise che tengano conto della sostenibilit&agrave; ambientale, delle esigenze di mobilit&agrave; dei cittadini e della sicurezza per utilizzatori delle due ruote, automobilisti e pedoni."  Infine una piccola nota. Cercare di essere pi&ugrave; veloci,&nbsp;passare prima degli altri, non agevolare le immissioni&nbsp;non fa altro che aumentare il caos. Il rispetto oltre che incrementare la sicurezza e l'incolumit&agrave; di tutti migliora la fluidit&agrave; del traffico. Quindi quando guidate, parcheggiate, pedalate o camminate fatelo pensando che&nbsp;non siete i soli!  Giulia Cassinelli

Scooter maleducati. Milano si divide sul tema. Ma ci sono soluzioni?

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