        In giro per il salone con dei colleghi, a un certo punto ci siamo fermati a osservare quello che avevamo intorno. A sinistra c&rsquo;era lo stand molto grande di Keeway, Benda e MBP, il nuovo marchio premium del gruppo cinese QJMotor. A destra c&rsquo;era quello della Benelli, pure questo molto grande e tutt&rsquo;altro che anonimo. Nel padiglione attiguo si scorgeva l&rsquo;insegna enorme di CFMoto. Spontanea ci &egrave; venuta una considerazione: vi ricordate quando si veniva in Eicma per vedere le novit&agrave; delle grandi case tradizionali? Alcune di queste ovviamente ci sono ancora. Ma la prima cifra distintiva di questa Eicma2022 &egrave; la presenza massiccia delle case asiatiche. Cinesi in primo luogo, ma non mancano quelle di altri paesi. A cominciare dall&rsquo;India, e dallo stand bello e curato di Royal Enfield, che visto il successo commerciale della Meteor 350, qui ha portato la Super Meteor 650. E come ammette un amico che lavora per una grande casa premium, se fino a poco tempo fa i prodotti cinesi erano di basso livello qualitativo, oggi in molti casi sono entrati nella fascia dei prodotti di medio livello. E a breve saranno raggiungeranno quella dei prodotti di alto livello qualitativo.  EICMA, il momento delle tigri asiatiche I cinesi stanno diventando concorrenti dei marchi premium. E a spingerli in questa direzione hanno contribuito le stesse case occidentali, con le molte joint-venture che hanno permesso ai cinesi di produrre su licenza. L&rsquo;esempio pi&ugrave; citato &egrave; quello di CFMoto, che ora propone la 800 MT con motore KTM. Ma c&rsquo;&egrave; anche quello della Voge, che produce per BMW. E qui in fiera &egrave; presente una bellissima crossover 900 che adotta proprio il motore BMW, prodotto su licenza dalla Loncin, della quale Voge fa parte. Di certo questa crescita qualitativa delle case cinesi porter&agrave; a un aumento dei loro listini, ma ci scommetteremmo sul fatto che continueranno a vendere a quotazioni convenienti. In fin dei conti &egrave; l&rsquo;intero mercato che va in quella direzione, con la richiesta di moto di media cilindrata a costi il pi&ugrave; possibile contenuti. E se non ne siete convinti, date un&rsquo;occhiata alle novit&agrave; presentate dai marchi premium. Honda Transalp XL 750, CL 500 e Hornet 750 bicilindrica. Suzuki V-Strom 800. Per&ograve; c&rsquo;&egrave; qualcosa che non torna. Se i marchi premium si stanno orientando sui motori bicilindrici paralleli per contenere i costi, dalla Cina arrivano proposte differenti e inaspettate. La Benda ha presentato delle moto spinte da motori bicilindrici a V e un 500 4V, mentre MBP ha svelato dei V2 da 1000 cc. Possibile che in questo momento di grande incertezza a livello globale queste case abbiano investito tanti soldi per sviluppare nuovi propulsori? Certo che no. In realt&agrave;, come ci dice una persona ben informata, se in Cina hai i soldi per pagare &ndash; e loro li hanno -, ci sono un&rsquo;infinit&agrave; di produttori che offrono propulsori pronti. Case che magari fanno solo motori, che poi mettono sul mercato. E qualcuna ce n&rsquo;&egrave; anche all&rsquo;Eicma. Non sono pi&ugrave; "cinesate" Andranno? Saranno affidabili? Aspettiamo di vederli omologati e in vendita, visto che in alcuni casi per ora manca il fondamentale passaggio alla Euro 5. Di certo per&ograve; le moto che abbiamo visto sono curate. Tutt&rsquo;altro che le classiche cinesate.  La MBP C1002V (sopra) adotta un motore V2 da 997 cc. Pi&ugrave; in alto la proposta innovativa di Honda si chiama CL 500 Esplode l&rsquo;offerta di caschi. Saranno affidabili? Diverso il caso dei caschi. L&rsquo;Eicma &egrave; piena di nuove marche con grandi stand zeppi di proposte colorate. Ma chi sono? &Egrave; ancora un amico che lavora nel settore dei caschi a chiarirci le idee: sono le aziende cinesi che producevano caschi per tanti marchi occidentali, non di primo livello. Con la Pandemia le loro vendite si sono bloccate, hanno i magazzini pieni e hanno deciso di scendere direttamente in campo. In questo caso per&ograve; qualche dubbio sulla sicurezza persiste, visti anche i recenti richiami disposti dalla Commissione Europea. Ovviamente non si pu&ograve; fare di tante erbe un fascio, sicuramente c'&egrave; chi lavora con seriet&agrave; e propone legittimamente dei prodotti perfettamente a norma. Ma in questo caso un po' di attenzione in pi&ugrave; &egrave; dovuta. Il salone delle medie  Quelli colti direbbero che Eicma2022 &egrave; il salone dell&rsquo;understatement, con un riferimento diretto al verbo inglese che significa attenuare, minimizzare. Perch&eacute; le protagoniste non sono pi&ugrave; le moto che urlano, le sputafuoco da millemila cavalli. Tutti oggi puntano sulle medie. Su quelle mid-size che non promettono troppo, e che alla fine, proprio per questo, danno pi&ugrave; di quanto ci si aspetti. O forse danno proprio ci&ograve; che serve. Un motociclismo pi&ugrave; a misura d'uomo. Vi abbiamo gi&agrave; citato gli esempi di Honda e Suzuki, ma vale un po&rsquo; per tutti. Anche per la Benelli, che a fianco della TRK 800, il cui arrivo sembra essere previsto per il prossimo giugno, oggi presenta inaspettatamente due versioni della TRK702. E mentre la 800 ha un nuovo motore, la 700 deriva dalla 500. Ed &egrave; pi&ugrave; economica. Un segmento nel segmento. Perch&eacute; &egrave; qui che si combatte la guerra. Come ha capito anche la Fantic, con il Caballero 700. Ecco, l&rsquo;Eicma 2022 secondo noi &egrave; questa. Un salone vivo, dedicato ai motociclisti di oggi, che non hanno i preconcetti di quelli di ieri. Un salone di moto a misura d&rsquo;uomo, dove non mancano le novit&agrave; e gli spunti diversi. Basta girare con calma fra gli stand e guardarsi intorno. Il nuovo motociclismo &egrave; sotto i vostri occhi.&nbsp;Buon divertimento       

<p>Come vi sembra questo salone? Nei primi due giorni questa domanda ci &egrave; stata rivolta un&rsquo;infinit&agrave; di volte. Ecco la nostra risposta</p>

Eicma 2022: la Cina sempre più padrona del nuovo motociclismo?

Il motivo va ricercato in ovvie questioni di omologazione e regole della circolazione stradale. Ingombri e sporgenze oltre misura, difficilmente dovrebbero poter consentire l&rsquo;utilizzo di un accessorio di questo genere&nbsp;sulle nostre moto, senza il rischio di incorrere in una sanzione. Probabilmente, per&ograve;, poco importa&nbsp;a Mastech, azienda colombiana, che ha ideato questo curioso sistema di trasporto pensando a mercati pi&ugrave; &ldquo;liberi&rdquo; del nostro.    ANCHE SE, a pensarci bene, il problema che si pone non &egrave; di semplice regolamentazione ma anche di banale buon senso: oltre alle ovvie ripercussioni sulla dinamica del mezzo (non sarete i pi&ugrave; veloci, e neanche i pi&ugrave; al sicuro,&nbsp;sulle varianti svelte) immaginate cosa potrebbe accadere in caso di caduta, o nel traffico, cambiando corsia; o peggio ancora, al momento di imboccare un tunnel o un sottopassaggio, senza aver effettuato le opportune valutazioni.  EPPURE, se in tanti amano (o hanno amato) l&rsquo;idea di una tavola&nbsp;da surf agganciata all&#39;amata due ruote (negli ultimi anni se ne sono viste diverse&nbsp;di special&nbsp;cos&igrave;, soprattutto sull&rsquo;onda di una certa moda), non &egrave; difficile immaginare che ad&nbsp;alcuni, portarsi dietro la bici in moto,&nbsp;potr&agrave; sembrare persino una buona idea. Nel caso, questo accessorio si pu&ograve; ordinare&nbsp;QUI&nbsp;a poco pi&ugrave; di 70 euro. 

<p>Mastech lancia la sua proposta sul mercato ma&nbsp;difficilmente vedremo questo sistema sulle nostre strade...</p> 

2 risultati per 'tendenze'

Eicma 2022: la Cina sempre più padrona del nuovo motociclismo?

Trasportare la propria bici con la moto