        Negli anni '80 e '90 l'evoluzione delle moto si &egrave; concentrata su materiali e ciclistica, facendo un salto quantico verso moto molto pi&ugrave; guidabili, stabili e veloci. Nei primi 20 anni del nuovo millennio, invece, la crescita &egrave; stata pi&ugrave; che altro elettronica con sistemi che hanno reso le moto pi&ugrave; facili e sicure da guidare, con motori molto pi&ugrave; elastici e fluidi. Siamo appena entrati in una nuova fase, nella quale l'elettronica evolve in favore della sicurezza e della connessione.&nbsp; Il primo passo &egrave; stato fatto qualche anno fa con l'introduzione dei primi radar, mentre ora arrivano (soprattutto dalla Cina) nuove tecnologie che hanno a che fare con le telecamere e con il tracciamento dell'ambiente attorno alla motocicletta, con lo scopo di dare una percezione dello spazio a 360&deg; a esseri viventi che purtroppo hanno gli occhi solo davanti. Come evolver&agrave;, quindi, la tecnologia radar e cam nei prossimi anni? COME CAMBIA: HONDA AFRICA TWIN ES 2024 Radar sempre pi&ugrave; evoluti Li abbiamo gi&agrave; visti e provati, i radar sono obbiettivamente molto utili per la sicurezza, soprattutto durante i lunghi viaggi e le trasferte autostradali. Agiscono, per il momento, con funzione di cruise control adattivo e di blind spot monitor, ma questo &egrave; solo l'inizio.&nbsp; Il futuro ci porter&agrave; ad avere dei radar sempre pi&ugrave; piccoli ed efficienti (quindi meno invasivi dal punto di vista estetico) che potranno essere posizionati anche in altri punti della moto e non solo su frontale e coda. Con questi "scanner della strada", che evolveranno utilizzando tecnologia Lidar e Sonar, potremmo avere moto che ci informano di quel che accade centinaia di metri davanti e dietro di noi, informandoci con largo anticipo di una coda, un incidente, un velox o il comportamento anomalo di qualche altro mezzo.&nbsp;  &nbsp; Telecamere per monitoraggio a 360 In parallelo, e forse in certi casi in sostituzione dei radar (come fa Tesla, ad esempio), arriveranno i sistemi di monitoraggio tramite telecamere, che saranno in grado di analizzare in maniera altrettanto efficiente lo spazio attorno alla moto con immagini ad alta risoluzione e l'integrazione con l'IA che riconoscer&agrave; tutti i potenziali pericoli e ce li segnaler&agrave; in temporeale.&nbsp; Le telecamere sono un focus importante dell'evoluzione tecnologica sulla sicurezza perch&egrave; sono piccole, possono essere posizionate in diversi punti del mezzo e portano i nostri occhi dove &egrave; impossibile metterli nella realt&agrave;. La presenza di schermi sulla moto, ci dar&agrave; la possibilit&agrave; di avere sia un sistema di specchio retrovisore digitale dal grandangolo superiore a quello della nostra vista e di registrare con il sistema dashcam tutto quello che accade in una sorta di scatola nera che raccoglie tutti i dati della moto e del comportamento degli utenti della strada.  &nbsp; Aggiornamenti OTA e schermi Abbiamo citato gli schermi, e questo &egrave; un punto delicato. La guida della moto, molto pi&ugrave; fisica e attiva di quella dell'auto, non permette l'interazione con schermi touch in marcia, ma ci sar&agrave; la possibilit&agrave; di avere schermi aggiuntivi su supporti nel serbatoio, nei cupolini o nella strumentazione, per avere una visuale costante del retro della moto che sia pi&ugrave; efficiente di quella limitata e distorta degli specchietti retrovisori (che rimarranno comunque). Questi schermi aggiuntivi, di dimensioni non troppo abbondanti, saranno importanti per gestire tutti i parametri della moto e il sistema operativo dell'infotainment permetter&agrave; aggiornamenti Over The Air per tutte le applicazioni tecnologiche di bordo, consentendo anche l'aggiornamento di mappe motore e sistemi di sicurezza attiva del mezzo. Niente di diverso da quello che gi&agrave; accade nel mondo auto.  &nbsp; Applicazioni con realt&agrave; aumentata Telecamere, sensori, Radar, Lidar e sistema operativo della moto potranno interagire con la realt&agrave; aumentata che sar&agrave; implementata nei caschi del futuro. &Egrave; una tecnologia che solo ora sta arrivando a un'efficienza realmente utile a certe situazioni di vita quotidiana con l'entrata sul mercato dell'Apple Vision Pro, e nel giro di pochi anni avremo visori (o addirittura semplici occhiali, come sta sperimentando BMW Motorrad) che ci daranno informazioni tramite realt&agrave; aumentata direttamente davanti ai nostri occhi, dentro il casco.&nbsp; Tutto questo &egrave; volto ad aumentare la sicurezza e migliorare la fruibilit&agrave; di informazioni come messaggi, chiamate, navigazione e monitoraggio del viaggio che stiamo percorrendo, dandoci informazioni su pompe di benzina, ristoranti, luoghi interessanti o utili nelle vicinanze e per rimanere sempre connessi con la realt&agrave; che viviamo quando non stiamo in sella... ecco, forse quest'ultimo aspetto &egrave; degno di una discussione, perch&egrave; per molti la moto &egrave; un modo di staccare in modo netto dalla vita quotidiana. Ma per fortuna (lo speriamo) non saremo obbligati a stare sempre connessi!         

Le nuove tecnologie prese dal mondo automotive stanno esplodendo anche in campo motociclistico. Come verranno applicate le evoluzioni di radar e telecamere nell'utilizzo a due ruote?

Come evolveranno le moto con i radar e le telecamere?

I sistemi radar sono sempre pi&ugrave; utilizzati anche nel mondo delle moto. In particolar modo sui mezzi di stampo Crossover. Esempi sono alcune proposte&nbsp;KTM e Ducati. Nel gruppone, dal 2023, probabilmente entreranno&nbsp;anche Yamaha con l&#39;opzione disponibile per la Tracer 9, e&nbsp;Honda. La Casa di Tokyo&nbsp;ha brevettato sistemi corrispondenti per la Gold Wing o l&#39;Africa Twin. La Casa del&#39;Ala ha allo studio&nbsp;un sistema di monitoraggio che raccoglie informazioni sul traffico antistante tramite una telecamera e fornisce poi i dati ai sistemi di sicurezza alla guida.  La telecamera Honda    Honda ha optato per l&#39;uso di una tecnologia che si rif&agrave; alle classiche fotocamere digitali o quelle usate negli smartphone, il tutto per avere diversi sensori e con propriet&agrave; differenti a seconda delle esigenze: CMOS, CCD e MOS sono quelli pi&ugrave; usati. &nbsp;Nella fattispecie i sensori sono alloggiati all&#39;interno di un unico corpo proiettore, &nbsp;e in questo caso sono protetti da una lente e anche schermati .  Vi &egrave; anche un supporto speciale per la fotocamera anteriore, brevettato separatamente. Prendendo come esempio la Maxi enduro&nbsp;CRF 1100 Africa Twin, questo supporto &egrave; posizionato sotto i fari a LED, a questo punto, la fotocamera - qui composta da due sensori ottici - &egrave; rmeglio protetta da schegge che possono esseer &quot;sparati&quot; da veicoli che precedono. Inoltre, la telecamera non &egrave; smontata rigidamente, ma &egrave; &quot;disaccoppiata&quot; per attutire gli urti che possono arrivare dal telaio o le vibrazioni generate dal motore.  Il sistema potrebbe debuttare sui modelli Honda, Africa Twin o Gold Wing, gi&agrave; il prossimo anno.  SETTEMBRE: MERCATO MOTO SEMPRE PI&Ugrave; A DUE FACCE  &nbsp; 

Novit&agrave; tecnologica per la maxi enduro di Tokyo e che potrebbe debuttare gi&agrave; nella prossima stagione

Honda, radar in arrivo per l&#39;Africa Twin?

        Lo scorso aprile, Benelli ha omologato per la Cina la sua TRK 702, di cui sono circolate immagini non ufficiali e a cui si sono finalmente aggiunti altri dettagli che vanno ad arricchire il quadro generale del nuovo modello che, con tutta probabilit&agrave;, potrebbe essere destinato al solo mercato cinese presentandosi come rivale diretta, tra gli altri, della Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700. E chiss&agrave; se mai la vedremo in Europa&hellip; Quello che sappiamo finora Premesso che gi&agrave; dalla sua omologazione, sappiamo che TRK 702 combina un telaio simile a quello della TRK 502 (alias la moto pi&ugrave; venduta in Italia negli ultimi due anni), a traliccio di tubi di acciaio ma con forcellone in lega di alluminio, forcella a steli rovesciati e mono posteriore centrale. Per quanto riguarda il motore, si tratta di un bicilindrico parallelo da 693 cc che gi&agrave; troviamo su alcuni modelli QJMotor e che &egrave; quasi identico a quello della CFMoto 700CL-X . Secondo i documenti, eroga&nbsp;75 CV di potenza e il peso a secco &egrave; di 220 kg. La novit&agrave;  Se questo &egrave; quanto emerso finora, dai nuovi disegni in circolazione escono dettagli interessanti, in particolare la presenza di due telecamere, una frontale e una posteriore. Una tecnologia che non &egrave; nuova a Benelli, considerato che si trova sulla 1200 GT, presentata in Cina nel 2020. Sulla TRK 702, la fotocamera anteriore si trova sotto il faro, mentre quella posteriore &egrave; montata sopra la luce targa. Le telecamere, ovvero dash-cam, dovrebbero avere come funzione quella di inviare immagini dal vivo al display TFT della moto, oppure di registrarle per poi essere scaricate e visualizzate in un secondo momento. In generale, l&rsquo;obiettivo &egrave; raccogliere immagini/prove in caso di incidente. Probabilmente non vedremo la TRK 702 in Europa, ma scommettiamo che vedremo invece le telecamere sulla nuova TRK 800? BENELLI, IL MARCHIO PI&Ugrave; VENDUTO IN ITALIA: "RISULTATO STORICO"       

Il modello dovrebbe essere quasi pronto per il debutto e nel frattempo circolano nuove immagini e informazioni: come le due dash cam integrate

Benelli TRK 702 con telecamere di serie (ma è solo per la Cina)

        La "guerra" ai decibel delle moto continua. Tra lamentele e provvedimenti verso i veicoli "rumorosi", una novit&agrave; rilevante arriva dalla Francia, che &egrave; il primo Paese europeo a montare in tutto il territorio delle telecamere in grado di identificare motociclette rumorose, con i malcapitati motociclisti che possono andare incontro a multe fino a 135 euro. MOTO ANCORA DISCRIMINATE I dispositivi in questione si chiamano Meduse, e sono progettate dalla Bruitparif. Sono dotati di microfoni collegati a una telecamera in grado di captare e identificare la direzione del rumore proveniente dalla strada: se il rumore supera un certo decibel, la telecamera viene attivata e di conseguenza viene emessa una multa. Anche se tali dispositivi sono teoricamente rivolti a tutti i veicoli, in molti avvertono una discriminazione particolare verso le moto, prese maggiormente di mira rispetto alle auto e ai loro conducenti. Tanto che la prima "telecamera anti-rumore" &egrave; stata installata in Rue 46 a Saint-Lambert-des-Bois, vicino a Parigi, una via spesso frequentata dai motociclisti. IL PROBLEMA DELLE MOTO IN GRUPPO... Ma i Meduse verranno presto installati anche nel resto della capitale, cos&igrave; come nelle citt&agrave; di Bron, Nizza, Rueil-Malmaison, Saint-Forget, Tolosa e Villeneuve-le Roi. All'inizio tuttavia non verranno emesse multe poich&eacute; le autorit&agrave; stanno ancora determinando il limite di decibel accettabile. Si teme comunque che la tecnologia, evidentemente ancora acerba, almeno all'inizio non permetta alle telecamere di distinguere nitidamente un rumore pi&ugrave; importante di un altro. Ad esempio, se un gruppo di motociclisti passasse insieme, la telecamera li considerer&agrave; come un unico suono e quindi emetter&agrave; una sola multa relativa a tutte le targhe di immatricolazione immortalate. UNA SITUAZIONE DA RISOLVERE Insomma, siamo ancora nelle primissime fasi di un nuovo capitolo dedicato alla querelle delle moto "rumorose". Restiamo in attesa di vedere se altri Paesi europei adotteranno la soluzione francese o se invece si tenter&agrave; a trovare, come auspichiamo, una soluzione che non comporti il rischio di dover pagare 135 euro solo perch&eacute; si d&agrave; un colpo di manico di troppo. TIROLO, LIMITE RUMORE A 95 DB? LE MOTO NE EMETTONO DI MENO       

Si chiamano Meduse, e la Francia &egrave; il primo Paese europeo a sperimentarne l'uso. I dispositivi identificano i decibel emessi dal veicolo: se si supera il limite, scatta la sanzione. Ma...

La telecamera che punisce le moto troppo rumorose: la multa è di 135 euro

        Dopo la notizia di limiti imposti alle moto di 60 Km/h nella Provincia di Trento, ecco arrivare un'altra poco piacevole novit&agrave; per i motociclisti che frequentano i Passi di quella splendida zona d'Italia.Per limitare il traffico sul&nbsp;Sella, il Pordoi, il Gardena ed il Campolongo, le mete pi&ugrave; assidue proprio dai motociclisti, si sarebbe gi&agrave; avviato il bando per la realizzazione di 12 varchi elettronici, con 24 telecamere (una per ogni senso di marcia), che avrebbero lo scopo di controllare il traffico. L'obiettivo dichiarato &egrave; quello di capire come, quando e con quali modalit&agrave; si muovono i turisti. Ma molti sono convinti che in realt&agrave; sia un modo come un altro per scoraggiare la frequentazione da parte dei tanti motociclisti che scelgono come meta quelle zone. VADE RETRO Quello che sembra emergere, ammettiamolo, &egrave; che gli utenti su due ruote siano visti come "ospiti poco graditi", ed invitati "gentilmente" a fare inversione e puntare verso altri panorami, altri luoghi da scoprire: "Cos&igrave; non verr&agrave; pi&ugrave; nessuno, stiamo facendo passare il messaggio di una caccia alle streghe", la voce preoccupata dei motociclisti. FONTE| ALTO ADIGE.IT       

Per limitare il traffico sui quattro passi principali, Sella, Pordoi, Gardena e Campolongo. Allarme per gli utenti su due ruote: "Si fa passare il messaggio di una caccia alle streghe"

Trentino, arrivano 12 varchi e 24 telecamere. I motociclisti: "Non verrà più nessuno"

        Siete in regola con la scadenza della vostra assicurazione? Perch&eacute; in tutte le citt&agrave; d'Italia sono partiti controlli a tappeto, con l'ausilio delle telecamere, che leggono automaticamente le targhe e riescono a informare le forze dell'ordine della regolarit&agrave; o meno del mezzo, moto o auto che sia. RC Moto, calano i prezzi delle assicurazioni: l'analisi COSA REGISTRANO LE TELECAMERE Le telecamere sono ormai presenti nelle ZTL di tutti i Comuni italiani, e sono in grado di registrare se il proprietario del mezzo &egrave; in regola con gli obblighi di revisione e se &egrave; assicurato. A quel punto, le informazioni vengono trasmesse dalla centrale operativa direttamente alla pattuglia appostata nei pressi del posto di controllo e incaricata di contestare la violazione al codice stradale: ed &egrave; qui che scatta la sanzione. COSA RISCHIA CHI &Eacute; SENZA ASSICURAZIONE? Chi viene trovato senza assicurazione, incorrer&agrave; in una multa che va da 849 a 3.396 euro. Il mezzo verr&agrave; inoltre interdetto alla circolazione e, secondo quanto recita la legge, "prelevato, trasportato e depositato in luogo non soggetto a pubblico passaggio, individuato in via ordinaria dall&rsquo;organo accertatore o, in caso di particolari condizioni, concordato con il trasgressore". Assicurazioni moto, occhio ai siti truffa: quante polizze false! Non &egrave; tutto. Perch&eacute; chi &eacute; recidivo - viene quindi trovato privo di assicurazione per due volte nell'arco del biennio -, si vedr&agrave; sospendere la patente da una a due mesi, e dovr&agrave; pagare una sanzione pecuniaria dal valore doppio rispetto all'ordinario. Senza dimenticare il fermo del veicolo per 45 giorni che decorrono dal giorno in cui viene pagata la multa. La restituzione avverr&agrave; solo quando il trasgressore avr&agrave; saldato tutte le spese sostenute dagli organi accertatori per prelievo, trasporto e custodia.       

Grazie all'ausilio delle telecamere presenti ormai in tutti i Comuni, chi ha l'assicurazione scaduta (e chi ne &egrave; privo) pu&ograve; incorrere in sanzioni pesantissime, dalla multa alla sospensione della patente

Circolare senza assicurazione: multe salate con le telecamere

        Qualcosa bolle nel pentolone di Kawasaki, che guarda ai prossimi passi per quanto riguarda il sistema cruise control. L&rsquo;innovazione passa per la sperimentazione e la Casa si fa trovare pronta: allo studio &egrave; un nuovo sistema che utilizza telecamere &ldquo;stereo&rdquo; invece dei classici radar.&nbsp;  TELECAMERE IN STEREO Le telecamere sono pi&ugrave; efficaci nell&rsquo;individuare le differenze tra veicoli e oggetti sulla strada, risultando inoltre pi&ugrave; efficienti nel distinguere la corsia di appartenenza del veicolo davanti. Il sistema necessita di due telecamere che lavorino in &ldquo;stereo&rdquo;, per garantire una visuale in grado di analizzare la profondit&agrave; e quindi la distanza effettiva. Kawasaki, nel suo brevetto, mostra come sia necessario porre una telecamera per ciascun lato della carenatura, all&rsquo;altezza degli indicatori di posizione sistemati sui bordi anteriori come succede sulla H2. Kawasaki Ninja 1000 SX: come cambia la sport tourer di Akashi       

Un sistema di telecamere che sostituisca il classico utilizzo dei radar: questa l'idea del Marchio, per una visuale pi&ugrave; accurata di oggetti e veicoli sulla strada grazie al lavoro in "stereo" dei due dispositivi

Kawasaki aguzza la vista: telecamera per il cruise control

        Energica Motor Company si sta preparando per la grande sfida del prossimo anno, come fornitore unico della MotoE World Cup, ma non si ferma nemmeno sugli altri fronti, in particolare su quello della sicurezza. La Casa modenese ha stretto una collaborazione con l'Universit&agrave; tedesca di scienze applicate Hochschule f&uuml;r Technik und Wirtschaft des Saarlandes per l&rsquo;E2R Project. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di creare un assistente di guida per le moto basato su un innovativo sistema di telecamere capace di rilevare precocemente i pericoli. Il sistema punta a supportare le esigenze pi&ugrave; comuni dei motociclisti: - protezione della blind spot area; - monitoraggio dei veicoli in avvicinamento; - monitoraggio degli oggetti in avvicinamento alla moto;&nbsp; - panoramica delle situazioni potenzialmente critiche. UNA RICERCA CONTINUA - "In questi anni non ci siamo mai fermati allo status quo offerto dalla tecnologia attuale, abbiamo continuato a fare ricerca, creando nuovo know-how&rdquo;, ha detto Giampiero Testoni CTO Energica.&nbsp;"Rimanere in connessione con le universit&agrave; ci permette di trarre vantaggio e di lavorare con nuovi talenti, affrontando nuove sfide&rdquo;. "Per noi la sicurezza &egrave; uno degli argomenti pi&ugrave; importanti mentre si guida una moto. Ecco perch&eacute; stiamo sviluppando sistemi di sensori innovativi per motocicli a Saarbr&uuml;cken&rdquo;, ha commentato il Team universitario E2R.&nbsp;&ldquo;Siamo lieti di avere un partner cos&igrave; innovativo come Energica per questa sfida&rdquo;.       

La partnership con l'Universit&agrave; di Saarbr&uuml;cken mira a realizzare un assistente di guida basato su telecamere per il rilevamento precoce dei pericoli

Energica va all’Università

Dopo aver lanciato e utilizzato simulatori di guida, prodotti multimediali, applicazioni per cellulari, la Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale punta sull&rsquo;utilizzo di telecamere anche nei taxi.  Oltre 200 vetture della cooperativa milanese &ldquo;La Fontana&rdquo; (delegata dall&rsquo;Unione Tassisti D&rsquo;Italia - U.T.I., partner di Fondazione ANIA per questa iniziativa) sono state equipaggiate con una telecamera Roadscan, posta nella parte centrale del parabrezza, vicino allo specchietto retrovisore, dotata di accelerometro e localizzatore Gps, che registra ci&ograve; che accade sulla strada e sulla vettura agendo nel rispetto della privacy. Questo progetto mira a innalzare i livelli di sicurezza di tassisti e clienti e, al tempo stesso, di fornire una prova importante nella ricostruzione degli incidenti; inoltre &egrave; uno strumento valido anche nella formazione degli autisti perch&eacute; mostrer&agrave; gli errori pi&ugrave; comuni che si commettono alla guida o le manovre sbagliate in caso di incidente. &laquo;La tecnologia aiuta a innalzare i livelli di sicurezza stradale &ndash; spiega Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA-. Le esperienze fatte con i Roadscan con il trasporto pubblico e con i mezzi pesanti, hanno reso possibile un calo degli incidenti stradali, dovuto anche al fatto che le telecamere spesso fungono da deterrente a condotte di guida scorrette. Abbiamo voluto fare questa sperimentazione sui taxi perch&eacute; si muovono sulle strade urbane, che nel 2013 hanno fatto registrare 136.438 incidenti, ovvero il 75,3% del totale, che hanno causato 1.421 morti, pari al 42% del totale. Nel solo Comune di Milano, sulle strade urbane ci sono stati oltre 9mila incidenti che hanno causato 32 morti e oltre 12mila feriti&raquo;.  Giovanna Guiso

Una tecnologia che permetterebbe il monitoraggio dei comportamenti alla guida riducendo il numero di incidenti 

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