Un esemplare del 2005 della naked di Hamamatsu &egrave; stato trasformato in una moto pronto gara per la categoria Lightweight Racer per partecipare alla competizione oltreoceano dedicata alle bicilindriche 4T. Il motore &egrave; stato portato a 677 cc con pistoni da 83 mm di Wiseco,&nbsp;peso a secco &egrave; di 157 kg, grazie anche a&nbsp;tante parti&nbsp;in titanio. L&#39;impianto frenante &egrave; Brembo al posteriore, Tokico all&#39;anteriore dove si sfrutta un avantreno derivato dalla CBR600RR. La carena &egrave; presa da una Aprilia RSV4 1000, mentre i prafanghi in carbonio arrivano da una Ducati 748.

Suzuki SV 650: piccola "SBK" per la Twins Cup nel MotoAmerica

Da due anni il campionato MotoAmerica ha una nuova categoria dedicata ai piloti che vogliono partecipare al campionato nordamericano di velocit&agrave; ma che non hanno il budget per militare nelle categorie Supersport e Superbike. Si chiama Twins Cup ed &egrave; aperta alle moto bicilindriche a quattro tempi fino a 800 cc.  La regolamentazione consente di modificare gran parte dei componenti, incluso il motore. Poche le regole stringenti: il telaio deve essere standard, il diametro dei cilindri non deve aumentare di oltre 2 mm e il peso minimo &egrave; di 135 kg fino a 700 cc e 145 kg fino a 800 cc. Per il resto ogni squadra pu&ograve; preparare la moto a proprio piacimento e secondo il budget: dalla centralina ai pistoni e bielle, dalla testata agli alberi a camme.   LA SV 650 RS - La moto vincitrice del 2019 &egrave; stata la Suzuki SV 650 della Roadracing World Young Gun con Alex Dumas: una moto che si basa sul bicilindrico originale della SV 650, portato per&ograve; a 677 cc e accompagnato da un&#39;unit&agrave; di controllo MoTeC M84 e un Dash/Logger CDL3.  Il Team Hammer non ha reso noti i dati di potenza del propulsore cos&igrave; com&rsquo;&egrave; stato rivisto e corretto, ma sembra che ora superi abbondantemente i 100 cavalli, grazie anche al nuovo scarico M4 con collettori, sezione completa e silenziatore in titanio.  &Ouml;HLINS E BREMBO - Il regolamento del MotoAmerica SuperTwin consente di cambiare le sospensioni anteriori con qualsiasi forcella omologata per le Supersport e Superbike. Anzich&eacute; puntare su una forcella da competizione &Ouml;hlins, questa SV 650 monta la sospensione anteriore di una GSX-R, ma con un kit di cartucce &Ouml;hlins NIX 30.   Anche il reparto freni deriva dalla GSX-R, con pinze radiali Brembo accompagnate da pastiglie da competizione Vesrah e tubi flessibili Venhill USA. I cerchi sono in alluminio forgiato di Dymag, mentre la carenatura in vetroresina replica MotoGP &egrave; opera di Hotbodies.  Leggera e potente, questa SV 650 perde solo quattro secondi al giro rispetto a una Supersport. Niente male! 

Leggera e potente, perde solo quattro secondi al giro rispetto a una Supersport: &egrave; la &lsquo;special&rsquo; che ha conquistato il titolo nella Twins Cup MotoAmerica

Suzuki SV 650 R: la bicilindrica che somiglia alla MotoGP

La versione aggiornata della moto giapponese sarà disponibile da luglio sul mercato francese. L'aggiornamento 2019 è stato realizzato insieme alla SW-Motech, non nuova a collaborazioni nel mondo delle due ruote, ma il modello per ora non arriverà in Italia

Suzuki SV 650 Scrambler 2.0 - LE FOTO

Suzuki SV 650 si rinnova, ancora una volta, ancora in Francia. Gi&agrave; qualche anno fa la Casa giapponese aveva trasformato la sua naked in una caf&egrave; racer, presentata al Salone di Osaka 2016. Nello stesso anno, per i motociclisti transalpini, furono prodotti 120 esemplari di un&rsquo;edizione limitata &ldquo;scramblerizzata&rdquo;, disponibile in una livrea opaca nera e che dest&ograve; qualche interrogativo tra gli appassionati e i puristi.  TROPPO POCO OFF-ROAD &ndash; La trasformazione di una moto in una Scrambler non pu&ograve; prescindere, stando all&rsquo;accademia, da un aumento dell&rsquo;altezza da terra, caratteristica necessaria per farle affrontare i terreni off-road, mentre la SV 650 mantiene l&rsquo;asfalto come campo da gioco ideale. Ne va che qualcuno avesse mostrato perplessit&agrave; nei confronti di questa versione speciale riservata dalla Suzuki ai centauri francesi.    SCRAMBLER 2.0 - Oggi, ancora una volta in esclusiva per il mercato d&rsquo;Oltralpe, Suzuki rinnova la SV 650 proponendo la versione 2.0 della Scrambler, dotandola di componentistica specifica sviluppata con il supporto della SW-Motech. L&rsquo;azienda che ha collaborato a quest&rsquo;aggiornamento non &egrave; nuova a lavori in team con la Casa motociclistica nipponica, e sulla SV 650 Scrambler 2.0 ha contribuito a modificare: parabrezza e parafango anteriore (ora in alluminio) griglia del faro, manubrio pi&ugrave; largo, set per i bagagli con smontaggio rapido e borse interne impermeabili, sella e pneumatici Dunlop. Il prezzo si assesta sugli 8.000 euro e la moto sar&agrave; disponibile da luglio, ma per il momento non &egrave; contemplato il mercato italiano. Chiss&agrave; se arriver&agrave; anche qui: voi la comprereste? &nbsp; 

Nata naked, la moto giapponese negli ultimi anni &egrave; stata trasformata prima in una caf&egrave; racer, poi in una Scrambler. Da luglio sar&agrave; disponibile, esclusivamente sul mercato transalpino, la versione aggiornata che si chiama semplicemente SV 650 Scrambler 2.0

Suzuki: SV 650 cambia ancora pelle, ma solo in Francia

Sono due moto &ldquo;diverse&rdquo; dedicate a chi vuole distinguersi dalla massa. Tra di loro si differenziano per le forme e il look: molto ricercato e decisamente innovativo quello della austro-svedese, molto pi&ugrave; classico e tondeggiante quello della giapponese. Una cosa per&ograve; le accomuna fortemente: quella genuinit&agrave; e quel gusto di guida che non &egrave; sempre scontato su moto di questo genere.&nbsp;    NUOVE FORME ESSENZIALI - La Husky nasce da un progetto totalmente nuovo, che basato sulle strutture della KTM Duke 690, va alla ricerca di nuove forme e dell&rsquo;essenzialit&agrave; di guida del suo corposo monocilindrico. Essenziale, ma non certo economica, visto che supera l&rsquo;avversaria di quasi 3.000 euro! Ne risulta qualcosa di totalmente nuovo di gusto molto new age, che non stonerebbe affatto in un museo d&rsquo;arte moderna.  CAFE RACER OTTIMIZZATA - La Suzuki rassetta quel che ha in casa e con poche ma ben fatte modifiche crea una caf&egrave; racer che appaga l&rsquo;occhio e quasi potrebbe venir scambiata per una special fatta in casa. La base &egrave; quella della solida, facile e piacevolissima SV col suo generoso bicilindrico ad L di 645 cm3. Una menzione va fatta al doppio terminale di scarico, molto ben riuscito e con un suono marcato e tarato al punto giusto. Per l&rsquo;esosa Vitpilen servono 10.350 &euro;, per la pi&ugrave; abbordabile X-ter se ne devono spendere 7.390 (prezzi f.c.)    CLASSICO CON BRIO - Se vesti classico e hai un carattere sereno, allora la X-ter potrebbe fare al caso tuo, con un motore in grado di seguire fedelmente ogni tua variazione d&rsquo;umore e due semi manubri capaci di tenerti a stretto contatto con l&rsquo;asfalto, quasi fino a toccarlo col gomito ad ogni curva. Il peso &egrave; contenuto e le misure sono ridotte, quindi anche se sei alle prime armi lei ti asseconder&agrave; sempre, a patto di abituarsi al suo ridotto angolo di sterzata nelle manovre a bassa velocit&agrave;. Il minor prezzo &egrave; giustificato da sospensioni pi&ugrave; economiche, che mostrano il limite quando costrette a ritmi di guida elevati e da un freno anteriore con poco mordente. Tutto sommato per&ograve; la X-ter svolge benissimo il compito per cui &egrave; pensata e non disdegna anche la guida sportiva purch&eacute; rotonda.    CARATTERE SPORTIVO - Se invece ami le emozioni forti e non sei proprio un &ldquo;primino&rdquo;, allora la Vitpilen 701 ti potrebbe dare delle soddisfazioni. Un monocilindrico di 700 cm3 per quanto dolce sia &egrave; sempre poco trattabile ai bassi regimi, ma quando supera i 6.000 giri diventa solo spinta e adrenalina. La Vitpilen &egrave; pi&ugrave; impegnativa, ma comunque gestibile in ambito urbano, anche lei forte del poco peso, ma con una sella decisamente pi&ugrave; alta dell&rsquo;avversaria. Il meglio di se lo da per&ograve; tra la curve, dove pi&ugrave; la spingi e meglio ti risponde. &Egrave; meno maneggevole di quel che farebbe intendere, ma garantisce comunque ingressi in curva fulminei. Peccato per quel terminale di scarico, che per quanto bello, risulta decisamente afono. Tutti i commenti e i dati li trovate sul prossimo numero di InMoto! 

Ecco un&rsquo;anticipazione della comparativa tra queste due cafe racer di serie che troverete sul prossimo numero di InMoto

Husqvarna Vitpilen 701 vs Suzuki SV 650 X-ter: strane ma vere

Sono due moto &ldquo;diverse&rdquo; dedicate a chi vuole distinguersi dalla massa. Tra di loro si differenziano per le forme e il look: molto ricercato e decisamente innovativo quello della austro-svedese, molto pi&ugrave; classico e tondeggiante quello della giapponese. Una cosa per&ograve; le accomuna fortemente: quella genuinit&agrave; e quel gusto di guida che non &egrave; sempre scontato su moto di questo genere.&nbsp;Ecco un&rsquo;anticipazione della comparativa tra queste due cafe racer di serie che troverete sul prossimo numero di InMoto

Husqvarna Vitpilen 701 vs Suzuki SV 650 X-ter: LE FOTO

SV 650 X nell&rsquo;idea di Suzuki rappresenta la variante &ldquo;modern-classic&rdquo; della sua longeva e apprezzata media bicilindrica. Stile classico, quindi, ma contenuti moderni, un mix perfetto per attirare gli sguardi e far divertire alla guida. Almeno sulla carta! Siamo andati a Torino per provare questo nuovo modello e scoprire se le cose stanno proprio cos&igrave;. Di seguito, le prime impressioni a caldo, direttamente dalla presentazione stampa. Sul prossimo numero di InMoto, invece, vi sveleremo ogni segreto di questa affascinante neo-r&eacute;tro.  BASE NOTA - La nuova caf&eacute; racer si sviluppa sulla base dell&rsquo;ottima SV 650 - QUI a confronto con alcune concorrenti agguerrite - con cui condivide motore e ciclistica. Gli interventi si sono concentrati soprattutto sulla parte anteriore, incattivendo la linea con semimanubri bassi e un cupolino aggressivo, che si raccorda con le appendici a fasciare il serbatoio, creando una linea allo stesso tempo sprintosa ed elegante.  PECCATO, invece, per lo scarico rimasto identico a quello della SV &ldquo;standard&rdquo;. Un disegno diverso, pi&ugrave; grintoso, avrebbe rappresentato la quadratura del cerchio con la sella vintage.I semimanubri non stravolgono la posizione in sella, donano un ampio controllo e non affaticano i polsi nemmeno dopo tante ore alla guida. La posizione pi&ugrave; caricata sull&rsquo;anteriore permette di usare pi&ugrave; decisione negli inserimenti aumentando il piacere di guida sportivo.    NULLA DA ECCEPIRE sul piccolo bicilindrico a V, che nonostante il trascorrere del tempo tiene agevolmente il passo ad altre unit&agrave; ben pi&ugrave; moderne. Un&rsquo;unit&agrave; da 645cc capace di erogare 76 Cv : potenza giusta e ottima erogazione, anche alla luce del peso complessivo del mezzo inferiore ai 200 Kg.  PREZZO E VARIANTI - La nuova Suzuki SV 650 X &egrave; proposta al prezzo di 6.490 euro. Per chi volesse qualche cosa di pi&ugrave; la Casa giapponese ha pensato anche ad una versione ancora pi&ugrave; speciale della piccola caf&eacute; racer, la SV650X-TER, con in pi&ugrave; il porta targa, le frecce a led, il nastro telato da vera bobber sui collettori, specchietti racing e lo scarico a doppio tromboncino.  L&rsquo;ANALISI NEL DETTAGLIO, con tutti i pregi, i difetti e le caratteristiche tecniche della nuova Suzuki SV 650 X, la trovate sul prossimo numero di InMoto, in edicola il 15 febbraio. 

Direttamente dalla presentazione stampa, le impressioni a caldo sulla variante &ldquo;caf&eacute; racer&rdquo; della celebre media bicilindrica della Casa giapponese

Prova Suzuki SV 650 X: primo contatto

        LeoVince ha sviluppato due nuove linee di silenziatori per la Suzuki SV 650 MY 2016: Factory S e LV One Evo. - FACTORY S &egrave; un&rsquo;evoluzione aggressiva del &ldquo;top&rdquo; di gamma Factory R. &Egrave; un prodotto studiato per gli appassionati pi&ugrave; esigenti ed &egrave; disponibile in due versioni nuove: il Factory S in acciaio inox e il Factory S in carbonio. Il corpo marmitta, realizzato in acciaio inox AISI 304 con saldature a TIG, crea l&rsquo;effetto di uno scarico massiccio ma elegante per chi vuole distinguersi nel look e nello stile. Anteriormente il silenziatore presenta una coppa aereodinamica dotata di doppio attacco molle, per migliorarne il fissaggio al collettore. Posteriormente la marmitta presenta una coppa in carbonio con doppio taglio asimmetrico, verso l&rsquo;esterno e verso il basso, che permette di personalizzare ancora di pi&ugrave; la moto. Altra caratteristica del Factory S &egrave; la fascetta che fissa il terminale al telaio, realizzata al 100% in fibra di carbonio. Le finiture sono curate e c&rsquo;&egrave; una novit&agrave; nel logo: la scritta LeoVince, nella versione in acciaio inox, &egrave; realizzata con marcatura laser ed emerge da un&rsquo;impronta scavata nel corpo della marmitta; nella versione in carbonio, invece, il logo LeoVince spicca con un adesivo fustellato e brillante in alluminio, resistente alle alte temperature. - LV ONE EVO, evoluzione dello scarico LV One, &egrave; disponibile in due versioni: LV One Evo in acciaio inox, dotato di un involucro esterno &ldquo;sabbiato&rdquo; per dare allo scarico un effetto &ldquo;Titanium Look&rdquo; elegante e grintoso, ed LV One Evo in carbonio, per coloro che ricercano un tono pi&ugrave; dark. Il corpo, realizzato in acciaio inox AISI 304 con saldature a TIG, rende il prodotto snello e resistente agli urti. La novit&agrave; di questo scarico &egrave; la coppa finale, che &egrave; interamente realizzata in carbonio e presenta un taglio asimmetrico ed aggressivo; questa soluzione full-carbon promette anche maggiore resistenza alle alte temperature. Anche le due fascette di fissaggio del terminale sono interamente in carbonio. Nella versione in inox il logo LeoVince &egrave; realizzato con marcatura a laser e spicca da un bassofondo inedito: il marchio italiano &egrave; impresso sullo scarico come un taglio scavato nel corpo silenziatore. Lo scarico in carbonio invece contrasta i toni scuri con un adesivo LeoVince in alluminio, sagomato e ben visibile sulla fibra di carbonio.       

L'azienda piemontese ha lanciato un'evoluzione aggressiva della sua gamma di silenziatori di gamma Factory R per la Suzuki SV 650 MY 2016

LeoVince per Suzuki SV650

Motore ancora pi&ugrave; pimpante, omologazione Euro4 e un prezzo davvero giusto: &egrave; la nuova Suzuki SV 650, la moto che va (bene) con tutti Ah dite che non &egrave; cambiata? Che la nuova SV 650 sia una semplice rivisitazione della mitica prima versione. Balle.  Certo, il design rimanda proprio a quel modello li, quello del 1999, ma l'intorno (motore, ciclistica e quant'altro) sono frutto di un progetto tutto tutto nuovo. Una prova? L'omologazione Euro4, risultato&nbsp;di una completa rivisitazione dell'impianto di aspirazione, di scarico e anche delle testate del bicilindrico a "V", ora dotate di accensione a doppia candela. I cavalli sono ora 76 (4 in pi&ugrave; di quelli della Gladius) i chilogrammi 197, e la percorrenza chilometrica per litro di carburante &egrave; superiore ai 25 km. Questi sono i "freddi" numeri, ma c'&egrave; molto altro. C'&egrave; un piacere di guida che non &egrave; mai stato cos&igrave; elevato: la nuova SV 650 &egrave; incredibilmente divertente nel misto quanto pratica in citt&agrave;.  La sella &egrave; bassissima da terra (785 mm), il serbatoio &egrave; davvero affusolato (&egrave; il pi&ugrave; compatto della categoria ed &egrave; ben 65 mm pi&ugrave; stretto di quello della Gladius) e la posizione di guida garantisce un perfetto controllo in tutte le condizioni.&nbsp;  Non &egrave; tutto: la ciclistica, pur senza nomi altisonanti ne' soluzioni particolarmente ricercate, offre davvero tutto ci&ograve; di cui si ha bisogno. Ottimi monoammortizzatore e forcella, davvero efficaci sulle imperfezioni e nella guida impegnata, eccellente il grip offerto dalle Dunlop Sportmax Qualifier.  Con la nuova naked Suzuki si guida e ci si diverte davvero: il propulsore spinge pieno e si distende senza incertezze fino a regimi elevati, il cambio &egrave; veloce e privo di impuntamenti e il suono di scarico &egrave; educato ma vivace.  La Casa di Hamamatsu ha pensato anche ai neofiti: debutta infatti su questa moto il dispositivo ISC che facilita le ripartenze (agendo sul regime di minimo una volta azionata la frizione). Questo, sistema, insieme all'ABS:&nbsp;fanno parte della dotazione di serie.  La frenata,purtroppo &nbsp;poco incisiva all'anteriore, &egrave; uno dei pochissimi "nei" che abbiamo notato. Per il resto si tratta di una piccola grande moto, che sapr&agrave; divertirvi a lungo ed in svariate situazioni.  Anche il prezzo &egrave; dalla sua parte: con 6.490 Euro vi mettete in casa una fidatissima compagna di strada. Non ci credete? Provatela.  Sul prossimo numero di InMoto troverete il test completo  Federico Garbin  [gallery ids="30170,30169,30163,30166,30165,30164"]

Suzuki ha rinnovato la sua naked media: ora la SV 650 ha pi&ugrave; carattere, pi&ugrave; grinta ed &egrave; anche pi&ugrave; facile!

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