        Chi non ricorda la Moto Guzzi Stornello... Uno dei tanti modelli della Casa dell&rsquo;Aquila rimasti nel cuore degli appassionati; e in una stagione motociclistica in cui le mille declinazioni del concetto &ldquo;modern-classic&rdquo; impazzano nei listini, non stupisce che un designer sempre attento alle correnti di mercato, come Oberdan Bezzi, abbia rilanciato sul suo blog una suggestiva ipotesi di &ldquo;rinascita&rdquo;. BASE COLLAUDATA Si chiama Stornello 850 e si propone di reinterpretare la base tecnica dell&rsquo;attuale V85 TT per arricchire la gamma di proposte equipaggiate col due cilindri "small block" a V trasversale, raffreddato ad aria, da 853 cc. Ma proprio come lo storno (il piccolo uccello da cui deriva il nome Stornello), rispetto alla V85 TT, questa scrambler - nell&rsquo;idea di Bezzi - dovrebbe ricevere un&rsquo;impostazione (e in generale, possedere un&rsquo;aria) pi&ugrave; &ldquo;guizzante&rdquo;; oltre a garantire una maggiore capacit&agrave; di destreggiarsi facilmente nelle situazioni impervie. Insomma, gestibile e scanzonata s&igrave;, ma pronta a tutto.  SUPER VERSATILE Le maggiori modifiche immaginate sono principalmente a livello ciclistico, a partire dalla misura delle ruote con un&rsquo;anteriore da 21" e una posteriore da 17&rdquo;; ma anche sospensioni dall'escursione maggiorata adatta ad un fuoristrada di medio livello, parafango alto, freni potenziati e sella comoda. Esteticamente si punta alla sostanza, sfruttando quanto di buono gi&agrave; presente sulla V85 TT e mettendo in evidenza tutti quegli elementi di sobria eleganza, che ben si mescolano ad un layout solido e concreto. Le sovrastrutture sono dipinte di bianco, per esaltare &ldquo;a contrasto&rdquo; il telaio rosso, secondo una classica combinazione cromatica di Casa Guzzi.Complessivamente, dunque, una moto bella e versatile. &ldquo;Facile&rdquo; nell&rsquo;accezione migliore del termine, ma anche sufficientemente efficace, quando si desiderano piacevoli momenti &ldquo;fuori rotta&rdquo;, a caccia di avventura nelle esplorazioni in off-road non troppo dure.&nbsp; IN CONCLUSIONE Se dopo la V85 TT si d&agrave; ormai per scontato (o quasi) il possibile arrivo di una naked con la stessa base tecnica, anche un&rsquo;ipotesi di Stornello alla Bezzi non sarebbe una cattiva idea. Siete d&rsquo;accordo?       

Potrebbe addirittura resuscitare un nome epico nella storia della Casa di Mandello del Lario, e chiamarsi Stornello. Il designer Oberdan Bezzi la immagina cos&igrave;

Una Guzzi V85 TT in versione scrambler? Perché no!

Negli anni &rsquo;60 il Piemonte era definito &ldquo;la culla del Motocross&rdquo;, ed &egrave; qui che Michele Fraire ha iniziato a preparare le sue Moto Guzzi

Fraire/Moto Guzzi Stornello 125 - LE FOTO

Michele Fraire ha cominciato a lavorare nel 1947 (a 12 anni) in un&rsquo;officina motociclistica del suo paese; poi nella prima met&agrave; degli anni &lsquo;50 si mette in proprio e nel giro di breve tempo diviene concessionario Moto Guzzi. Appassionato di fuoristrada, a met&agrave; anni &rsquo;60 decide di partecipare al neonato Campionato Regionale Motocross 175. Non avendo una moto adatta, se ne costru&igrave; una sulla base di uno Stornello 125 Sport a 4 marce che aveva in concessionaria, cui si dedic&ograve; in ore extra lavoro.  GRAZIE ALLA SUA CAPACIT&Agrave; E DEDIZIONE la moto risult&ograve; competitiva, e nel giro di breve tempo ci furono vari piloti che si rivolsero a lui per averne una uguale. Fu cos&igrave; che prese il via una piccola produzione di fuoriserie da Cross marchiate Fraire, oggi molto ambite tra gli appassionati in quanto in tutto ne sono state costruite solamente una quarantina, con differenze che riguardano alcune piccole finiture.  IL MODELLO DA COMPETIZIONE &egrave; sempre stato proposto con cilindrata di 174 cm&sup3;, previa l&rsquo;alesatura della canna del cilindro e l&rsquo;adozione di un pistone maggiorato (61,8 mm, prodotto dalla torinese Alloylit. Oltre alla cilindrata, le modifiche riguardavano la camera di scoppio, le valvole con relative molle, sedi e bilancieri, la frizione, il carburatore (sostituito con uno da 24 mm) e lo scarico, ma anche gli ingranaggi della distribuzione, della primaria e del cambio subirono interventi.  NEL GIRO DI QUALCHE ANNO nel Cross la supremazia dei 2T divenne lampante, ma pur non essendo pi&ugrave; competitivo, lo Stornello di Michele continuava ad essere valido come moto da fuoristrada, cos&igrave; Fraire continu&ograve; realizzando in versioni da Regolarit&agrave; proposte in cilindrate di 125, 160, 175 e 203 cm&sup3;, con lavorazioni del motore diverse, a seconda delle esigenze del cliente.  IN TUTTO NE FURONO PRODOTTE OLTRE 400 (comprese le versioni a 5 marce con il nuovo telaio a doppia culla chiusa e il coperchio delle valvole alettato stile 2T) e a seconda delle richieste del cliente il costo poteva essere sensibilmente pi&ugrave; contenuto rispetto al modello da competizione. Ovviamente anche la resa della moto variava di molto a seconda della preparazione e della cilindrata.  MOLTI I PILOTI di Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d&rsquo;Aosta che sui campi di gara hanno conseguito risultati con le Fraire Guzzi. Quello che ne ha conseguiti di pi&ugrave; &egrave; stato certamente Dario Trucco. Come gossip aggiungiamo che con la moto muletto di Trucco a Busca, sulla pista di Colletta di Rossana, ha gareggiato anche un certo Flavio Briatore&hellip; 

Negli anni &rsquo;60 il Piemonte era definito &ldquo;la culla del Motocross&rdquo;, ed &egrave; qui che Michele Fraire ha iniziato a preparare le sue Moto Guzzi&nbsp;

Fraire/Moto Guzzi Stornello 125, ricetta piemontese

Pochi cavalli, tanto gusto. Merito di un rombo d&#39;aspirazione inconfondibile, di un&#39;erogazione corposa ma soprattutto di un design senza et&agrave;, abbinato a dettagli da special di razza

Motosprint – The Test di Riccardo Piergentili: Moto Guzzi V7 II Stornello

Copertina d&#39;obbligo per il numero di giugno di In Moto, gi&agrave; in edicola: Yamaha MT-10, una nuda a quattro cilindri che ha sorpreso il nostro Federico Garbin, grazie a un motore pazzesco (derivato dalla R1) e una ciclistica molto agile e affilata. Il testo completo apre la rivista, e comprende anche una intervista al project manager.  Gli altri Primi Piani sono altrettanto interessanti: Moto Guzzi Stornello, un&#39;edizione speciale dal nome evocativo della V7 II; Harley-Davidson Low Rider S, nera e cattiva, e Roadster, la rivisitazione di un classico; Benelli BN 251, piccola grande monocilindrica; Piaggio Medley, nuovo ruote alte economico nell gestione; e le Adventure della KTM, quattro sorelle tra le quali potrete scegliere la vostra preferita.  La sfida di questo mese riguarda quattro cruiser muscolose, che tutti si girano a guardare. Sono due italiane (Ducati XDiavel S e Moto Guzzi Audace) e due giapponesi (Honda F6C e Yamaha VMax). Raccontate e descritte a tutto tondo, da ferme e in movimento.  Inizia poi da questo numero 6 l&#39;avventura della nostra special. S&igrave;, ci siamo messi in testa di costruire una moto, e abbiamo affidato il compito a un team di innovatori, che creer&agrave; un mezzo del tutto inedito, partendo da una base elettrica, ma stravolgendola completamente. Il nostro obiettivo &egrave; quello di finirla in tempo per portarla all&#39;EICMA di novembre&hellip; ce la faremo? Intanto mese per mese vi faremo vedere come procedono i lavori. Anche su facebook.com/aero.motorcycles.  Ricca come sempre la sezione turismo, e interessante la moto d&#39;epoca, la granturistica di fine anni &rsquo;70 Yamaha XS 1100.  Questo e molto altro su In Moto 6, in edicola. VAI ALL&#39;EDIZIONE DIGITALE! 

Yamaha MT-10, Moto Guzzi Stornello, H-D Low Rider, la nostra special e quattro maxi cruiser provate e raccontate

In Moto numero 6 &egrave; in edicola!

A oltre cinquant&rsquo;anni dalla nascita Moto Guzzi torna con uno dei nomi pi&ugrave; conosciuti: lo Stornello.  Era il 1967 quando Moto Guzzi introdusse lo Stornello Scrambler America, una versione pi&ugrave; fuoristradistica, ma meno specialistica del modello chiamato Regolarit&agrave; e quindi dedicata a un pubblico eterogeneo.  La nuova Moto Guzzi V7 II Stornello nasce con il favore di una solida tradizione di oltre cinquant&rsquo;anni e si propone per marciare su qualsiasi tipo di terreno, dal traffico cittadino delle metropoli fino alle passeggiate in solitaria o con il passeggero a bordo.  Il nuovo Stornello va a completare la gi&agrave; ampia gamma di motociclette V7 II, formata dai modelli Stone, Special e Racer. Proprio con quest&rsquo;ultima condivide l&rsquo;esclusivit&agrave; di essere disponibile in tiratura limitata e numerata di mille esemplari, oltre all&rsquo;allestimento di serie ricco di parti pregiate (tutte made in Italy), caratterizzato anche da finiture e colorazioni dedicate.  Stornello &egrave; quindi l&rsquo;ultima delle special di serie di Moto Guzzi, completamente realizzata a mano nello stabilimento di Mandello del Lario.  Una delle caratteristiche di V7 &egrave; sempre stato l&rsquo;equilibrio tra il recupero dei valori stilistici di Moto Guzzi con le esigenze di una moto contemporanea. Un dialogo che si ritrova anche su V7 II Stornello. Come sulla versione bianco/rossa di Stornello 125 Scrambler del 1972, anche sul nuovo V7 II Stornello l&rsquo;abbinamento dei colori gioca un ruolo primario. Il contrasto tra il bianco pastello del serbatoio e il rosso corsa del telaio, entrambi nella finitura lucida, esalta la meccanica in nero opaco del bicilindrico trasversale a V di 90&deg;. Il rosso intenso del telaio trova un richiamo sia sul serbatoio, rifinito con una tipica banda orizzontale dello stesso colore, nel cui campo &egrave; incastonata l&rsquo;Aquila di Mandello, sia sul nuovo sostegno in tubolare metallico della targa, che sfrutta il gruppo ottico di V7 II. Il numero inciso a laser sulla plancia in alluminio sulla piastra superiore di sterzo identifica l&rsquo;esemplare della tiratura.  L&rsquo;allestimento di serie del nuovo Stornello &egrave; il frutto di un&rsquo;attenta selezione di particolari presenti nel ricco catalogo di accessori originali Moto Guzzi dedicato a V7; oltre 110 pezzi pregiati, tutti omologati per V7, studiati e sviluppati da Moto Guzzi.    La tradizione scrambleristica &egrave; rispettata: Moto Guzzi V7 II Stornello si distingue per il gruppo di scarico completo due-in-uno Arrow omologato che corre aderente sul lato destro, dotato di protezioni contro il calore e per la sella lunga con imbottiture elettrosaldate e cucite che consente un aumento del comfort per pilota e passeggero, grazie allo speciale schiumato e all&rsquo;altezza da terra contenuta.  I cerchi a raggi della versione V7 II Special incontrano gli pneumatici tassellati, mentre sul serbatoio compare una coppia di tipiche protezioni in gomma. Sono molti i componenti realizzati in alluminio, come i copri iniettori e i fianchetti laterali anodizzati in nero; &ldquo;dark matt&rdquo; &egrave; anche il manubrio in acciaio. Il look &egrave; completato dai soffietti della forcella per proteggere dalla polvere gli steli lungo i percorsi avventurosi e dal kit di pedane offroad, dotate di estensioni in alluminio che permettono una migliore aderenza delle suole durante l&rsquo;uso su strada.  Il kit comprende il terminale del freno posteriore anch&rsquo;esso pi&ugrave; lungo e realizzato in alluminio. Le tabelle portanumero rappresentano un classico elemento assai diffuso sulle moto sportive degli anni &rsquo;70 e gi&agrave; presenti su V7 II Racer con il numero &ldquo;7&rdquo;, che in Moto Guzzi fu caro al campione del mondo della 250 Enrico Lorenzetti. Coppia di parafanghi anch&rsquo;essi in alluminio spazzolato a mano. &nbsp;  Il nuovo Stornello nasce offre inoltre ABS e il traction control disinseribile, oltre ad un cambio a sei rapporti. &nbsp;  E&rsquo; disponibile un&rsquo;ampia gamma di accessori per personalizzare ulteriormente lo Stornello.  Prezzo: &euro; 10.550,00 fc  &nbsp; 

A oltre cinquant&#39;anni dal debutto, il remake di una delle moto italiane che hanno fatto storia: &egrave; una special di serie, in tiratura limitata

Moto Guzzi: il ritorno dello Stornello

A pochi giorni dal lancio della rinnovata gamma V7, che si terr&agrave; venerd&igrave; prossimo nello storico stabilimento di Mandello del Lario, vorremmo lanciare un appello ai vertici del Gruppo Piaggio: ridare lustro alla Moto Guzzi. Per gli appassionati di tutto il mondo, legati indissolubilmente a questo Marchio, per ci&ograve; che rappresenta e ha rappresentato nel panorama motociclistico, per tutti noi.  La Moto Guzzi ha saputo progettare, sviluppare e portare in gara (peraltro con risultati pi&ugrave; che eccellenti) motori di tutte le tipologie, dal monocilindrico orizzontale, al bicilindrico ad &ldquo;L&rdquo; (con distribuzione a coppie coniche), fino allo straordinario otto cilindri a &ldquo;V&rdquo; da 500 cm3, che pecc&ograve; solo in esagerazione. Era infatti troppo potente per l'epoca in cui venne sviluppato (era il 1956) e pressoch&eacute; impossibile da gestire con le componenti di allora (pneumatici, freni e sospensioni), inadatte a contenere la sua straripante potenza (75 cavalli).  La Casa di Mandello ha abbandonato l'attivit&agrave; agonistica nel 1957 (insieme a Gilera e Mondial) e, conseguentemente, lo sviluppo di propulsori esclusivamente dedicati alle competizioni. I successi non terminarono per&ograve; qui: i decenni successivi furono un importante avvicendarsi di vittorie commerciali e rumorosi tonfi, specialmente nei primi anni sessanta e negli anni ottanta.[gallery ids="5273,5272"]  &nbsp;  [gallery ids="5275,5274,5271,5270"]  Dall'inventiva dell'ingegner Carcano prese vita il celebre bicilindrico a V trasversale. Era il 1965 e sulla base di questa motorizzazione nacquero moto eccezionali (la prima V7 Sport, la Special, le varie LeMans, la California). Una base motoristica con la quale anche le moto di oggi, le moto che proveremo a breve, hanno molto in comune. Un propulsore che ha anima e carattere, ha ragione di esistere. E deve essere valorizzato, come ha saputo fare BMW con il boxer.  Ora, a dieci anni dall'entrata della Guzzi nel Gruppo Piaggio, &egrave; tempo di tirare le somme. Somme che non possono essere esclusivamente positive. Somme che non rispecchiano la potenzialit&agrave; del Marchio. E' giunto il momento di valorizzare questa gloriosissima Casa, degnissima di occupare la parte alta delle classifiche di vendita, non solo in Italia.  La rinnovata gamma V7, per bellissime moto che siano, non pu&ograve; che essere un punto di partenza, il primo passo verso un definitivo e concreto rilancio. Per fare questo c'&egrave; bisogno di un rinnovamento viscerale dei modelli che non pu&ograve; fermarsi alla California, bellissima, ne' trovare compimento nella pur affascinante Stelvio. Il mercato, sebbene ridotto ai minimi termini, &egrave; ricettivo alle novit&agrave;. Specie se hanno alle spalle l'invidiabile blasone di un Marchio che non pu&ograve;, e non deve, sottovalutarsi.  Con queste speranze fra pochi giorni vi racconteremo delle nuove V7.  Federico Garbin  &nbsp;  &nbsp;

Moto Guzzi: una storia gloriosa e un futuro da scrivere. Le nuove V7 come punto di partenza

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Moto Guzzi: riscrivere la storia nel futuro