EICMA 2022 &egrave; alle porte e le presentazioni delle nuove moto proseguono. Nel post-pandemia le principali case motociclistiche hanno virato verso le presentazioni online prima del salone, piuttosto che il classico evento della conferenza stampa live il giorno prima dell&#39;apertura della Fiera. Di conseguenza, con le principali novit&agrave; 2023 gi&agrave; svelate nella settimana prima dell&#39;evento, possiamo fare un sunto di quello che si vedr&agrave; agli stand dei brand pi&ugrave; importanti del mercato.  Le moto Crossover  &Egrave; questo il segmento pi&ugrave; caldo del mercato e nel 2022 saranno ancora loro le protagoniste del salone milanese. Honda potrebbe presentare la tanto attesa Transalp 750, dotata del nuovo bicilindrico parallelo gi&agrave; visto sulla Hornet a Intermot, mentre Suzuki avrebbe pronta l&#39;erede della V-Strom di media cilindrata, gi&agrave; vista nelle foto spia. Yamaha ha gi&agrave; confermato aggiornamenti alla T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, mentre fremono i marchi cinesi che di sicuro mostreranno qualche nuova interpretazione nel segmento delle medie (per esempio Voge).&nbsp;  Quest&#39;anno vedremo anche la versione di serie della &nbsp;TRK 800 di Benelli con colorazioni e dettagli definitivi e Ducati ha confermato la versione Rally della Multistrada V4.&nbsp;    &nbsp;  Le moto Naked  Ad EICMA avremo modo di toccare con mano la Hornet 750 allo stand Honda e da Yamaha abbiamo gi&agrave; visto gli aggiornamenti leggeri di MT07 e MT-125. In Suzuki c&#39;&egrave; attesa - come per la crossover - anche per la nuova naked con bicilindrico parallelo di media cilindrata, che potrebbe andare a sostituire la SV. Allo stand Triumph vedremo la nuova Street Triple 765 e la Chrome Collection    &nbsp;  Le moto Sportive  Sul lato carenato del mercato abbiamo una moto che catturer&agrave; gli sguardi degli avventori del Salone: la Ducati Panigale V4R 2023. Sar&agrave; lei la regina della fiera tra le SBK replica, ma non l&#39;unica&nbsp;sportiva che vedremo. Yamaha ha per il momento confermato la nuova versione della R125 e chiss&agrave; che non arrivi un aggiornamento per l&#39;ammiraglia R1 in occasione dei 25 anni dall&#39;uscita della prima versione targata 1997.&nbsp;  Tra le altre possibili presenze, si parla di una nuova Benelli Tornado e dalla Cina potrebbe arrivare anche una nuova CFMoto di classe media e la Jedi Motor K750.&nbsp;    &nbsp;  Le Custom, Classic e Cruiser  Tra le classiche occhio allo stand Moto Guzzi. Niente &egrave; stato confermato, finora, ma potremmo vedere una variante Classic sulla piattaforma della V100 Mandello e la nuova V850X, che potrebbe essere una scrambler. A proposito di quest&#39;ultima, &egrave; sicuro che vedremo la nuova Ducati Scrambler e forse una Honda classica semitassellata realizzata sulla base della CMX 500 Rebel.&nbsp;  Ci sar&agrave; calca allo stand Ducati per vedere dal vivo la nuova Diavel V4, una moto che non lascia indifferenti, e vedremo nuove retro e vintage dai marchi cinesi che su queste moto hanno costruito una buona base sul mercato europeo come Voge e CF Moto. Royal Enfield, infine, presenter&agrave; una Meteor 650.    Le moto Elettriche  Prepariamoci, perch&egrave; probabilmente a Intermot e EICMA 2022 vedremo una quantit&agrave; di moto elettriche incredibile. Fra i marchi che stanno stimolando attivamente la curiosit&agrave; dei motociclisti c&#39;&egrave; Triumph - che porter&agrave; la versione di serie della&nbsp;TE-1&nbsp;. &nbsp;Zero mostrer&agrave; al pubblico milanese la DSR/X. Attenzione allo stand Kawasaki, girano voci che i prototipi visti a Intermot e Suzuka saranno anche qui, con altre novit&agrave; succose ad elettroni.    Tutte le novit&agrave; moto 2023 

Un piccolo riassunto delle maggiori novit&agrave; 2023 gi&agrave; confermate dalle Case e che vedremo esposte negli stand, in attesa di vedere se ci sar&agrave; anche qualche unveiling a sorpresa

Cosa vedere a EICMA 2022?

La G 310GS nasce sulla base meccanica della versione naked &ldquo;R&rdquo;, recentemente presentata, con la quale condivide telaio, motore e parte della componentistica. Il &nbsp;grintoso monocilindrico &egrave; caratterizzato dai condotti di aspirazione e scarico rovesciati di 180&deg; rispetto alla norma; tale soluzione ha permesso di migliorare l&#39;aspirazione e contestualmente ottimizzare la centralizzazione delle masse. A proposito di peso: 169,5 kg in ordine di marcia e con il pieno di carburante &egrave; il dato dichiarato da BMW, davvero un ottimo risultato. E&#39; proprio questa leggerezza a rendere scattante e briosa la moto, e a rendere pi&ugrave; che sufficienti i 34 cavalli di potenza massima espressi dal propulsore.&nbsp;    RUOTA DA 19 - A distinguere questo modello dalla versione nuda non sono solo le sovrastrutture: sulla &quot;GS&quot; la ruota anteriore &egrave; da 19&rdquo; e le sospensioni hanno un&#39;escursione maggiorata e, ovviamente tarature specifiche. La forcella a steli rovesciati (caratterizzata dai foderi anodizzati oro) ha un gioco utile di 180 mm, proprio come l&#39;ammortizzatore posteriore (sulla &ldquo;R&rdquo; l&#39;escursione massima &egrave; rispettivamente di 130 e 140 mm). La dotazione di serie &egrave; abbastanza ricca: l&#39;impianto frenante &egrave; arricchito da un ABS a due canali, la strumentazione LCD &egrave; prodiga di informazioni (non manca il consumo medio e l&#39;autonomia rimanente) e il portapacchi &egrave; predisposto per il montaggio del top case (la lista di optional prevede due opzioni a riguardo).&nbsp;    33 KM CON UN LITRO - BMW ha gi&agrave; dichiarato alcuni dati salienti: il consumo ridotto (la percorrenza media &egrave; di 33 km/l) e la velocit&agrave; massima: 143 km/h. Cos&igrave; come la G 310R, anche la versione &ldquo;GS&rdquo; viene prodotta in India dalla TVS Motor Company su una linea di montaggio appositamente creata (secondo gli standard BMW) da personale formato e seguito dagli stessi tecnici bavaresi. L&#39;estetica, chiaramente ispirata a quella dell&#39;ammiraglia di casa, &egrave; caratterizzata dal prominente becco frontale che si estende fino ai convogliatori d&#39;aria e al serbatoio carburante la cui capacit&agrave; &egrave; di &quot;soli&quot; 11 litri (ma assicura comunque un&#39;autonomia superiore ai 350 km).&nbsp; 

E&#39; la pi&ugrave; piccola della gamma &ldquo;GS&rdquo; ma nonostante la ridotta cubatura rispecchia lo stile, e la versatilit&agrave;, delle &ldquo;sorelle&rdquo; maggiori

EICMA 2016: BMW G 310GS

Suzuki lanci&ograve; la V-Strom 1000 nel 2002 e, due anni dopo, la 650. Adesso strizza l&rsquo;occhio ai mercati asiatici (e non solo) con la nuova &ldquo;piccola&rdquo; enduro stradale, presentata in occasione della prima giornata di EICMA.&nbsp;    Le linee ricordano le sorelle da 650 e 1000 cc ma questa &egrave; spinta da un motore bicilindrico parallelo da 248 cc, rispettoso delle normative Euro4 e capace (grazie al serbatoio da 17 litri) di un&rsquo;autonomia di 500 km. Il motore &egrave; stato ottimizzato per dare il suo meglio dai 20 ai 90 km/h, ai bassi e medi regimi.&nbsp;  La strumentazione &egrave; interamente digitale, grazie ad un ampio e intuitivo schermo LCD. Da segnalare la presenza, di serie, di un parabrezza protettivo e, sul telaietto posteriore, degli attacchi per le valigie laterali. Sui cerchi da 17&rdquo; a 10 razze sono montati due dischi a margherita. A proposito di frenata, &egrave; prevista anche la versione con ABS. 

Dopo la 1000 e la 650, a Milano arriva anche la &ldquo;piccola&rdquo; enduro stradale con motore bicilindrico

Eicma 2016: Suzuki V-Strom 250

Il maxiscooter re del mercato si &egrave; rifatto il look. E non solo. Yamaha l&rsquo;ha presentato in anteprima a Milano

Yamaha Tmax: foto

Lo attendevano in tanti, come si attende una superstar. I numeri del mercato, infatti, dicono che &egrave; sempre lui, il Tmax, a farla da padrone nel segmento maxiscooter e gli appassionati aspettavano da tempo il restyling. Fascino, grinta e versatilit&agrave; non sono mai mancati al Tmax ma per il 2017 Yamaha ha deciso di puntare ancora pi&ugrave; in alto mettendo mano al proprio &ldquo;gioiellino&rdquo; rivoluzionandolo quasi completamente: nuova estetica, pi&ugrave; contenuti, pi&ugrave; tecnologia. Il nuovo commuter di Iwata sar&agrave;, inoltre, disponibile in tre diversi allestimenti: lo standard, lo sportivo SX e il lussuoso DX. Quest&#39;ultimo, a Milano, &egrave; stato portato sul palco nientemeno che da Valentino Rossi. Il pesarese, nove volte campione del mondo, &egrave; particolarmente legato a questo modello ed &egrave; lui stesso a spiegare il perch&egrave;: &quot;Lo utilizzo tutti i giorni per i miei spostamenti a Tavullia. E&#39; comodo, veloce e divertente da guidare... non potrei farne a meno&quot;.    CICLISTICA NUOVA - Ad accomunare i tre &ldquo;fratelli&rdquo; pensa una linea ancora pi&ugrave; aggressiva che non in passato, giocata su un frontale compatto e affilato e una zona centrale muscolosa, disegnata intorno al rinnovato telaio in alluminio a &quot;boomerang&quot; che ha permesso di incrementare anche la capacit&agrave; di carico del sottosella. Le vere novit&agrave; si nascondono per&ograve; sotto le sovrastrutture: la ciclistica &egrave; del tutto inedita, forcellone, cerchi ruota e lo stesso telaio sono stati realizzati allo scopo di abbattere il peso della macchina (nettamente inferiore&nbsp; rispetto alla versione precedente) mentre l&#39;elettronica non &egrave; mai stata cos&igrave; evoluta.&nbsp; I sistemi di sicurezza ABS e controllo di trazione sono offerti di serie su tutte le versioni cos&igrave; come l&#39;avviamento &quot;keyless&quot;, la strumentazione TFT (a colori) e la predisposizione per il &ldquo;D Air Safety System&rdquo; di Dainese.  TRE VERSIONI, AUMENTA L&rsquo;ELETTRONICA - A differenziare l&#39;allestimento base dai &quot;fratelli&quot; SX e DX &egrave; per&ograve; proprio il corredo elettronico. L&#39;SX aggiunge infatti agli aiuti alla guida il sistema D-Mode che permette di modificare la mappatura del motore mentre ad impreziosire questa versione, ed accentuarne la sportivit&agrave;, pensano finiture pi&ugrave; curate e sportive. Il DX &egrave; il pi&ugrave; ricco dei tre: la dotazione di serie comprende, oltre al D-Mode, anche il cruise control, il parabrezza regolabile elettricamente, le manopole riscaldate e la possibilit&agrave; di intervenire sul setting del monoammortizzatore. Le versioni SX e DX sono inoltre arricchite dal nuovo sistema &ldquo;TMax Connect&rdquo; che, grazie all&#39;apposita app, consente di connettere lo scooter al proprio smartphone e condividere tragitti e dati attraverso la community multimediale.  MOTORE EURO4 - Nonostante le molte novit&agrave; introdotte la Casa di Iwata non &egrave; intervenuta in modo sostanziale sul propulsore: il bicilindrico frontemarcia da 530 cm3 &egrave; del tutto simile a quello impiegato sul precedente modello; ora per&ograve; il propulsore &egrave; omologato Euro 4 e la gestione dell&#39;acceleratore &egrave; affidata al nuovo sistema ride by wire YCC-T (Yamaha Chip Controlled Throttle).&nbsp;  CONNETTIVITA&rsquo; - Grazie a &ldquo;My TMAX Connect&rdquo;, l&rsquo;applicazione mobile dedicata per usufruire dei servizi telematici offerti da Vodafone, i clienti potranno accedere ai dati dello scooter da remoto, localizzarlo, ricevere un allarme in caso di batteria scarica e attivare da remoto il clacson e le frecce in caso di emergenza. My TMAX Connect consente anche di proteggere gli scooter dai furti, con il servizio di recupero veicoli e localizzazione di Vodafone che, tramite una rete di centrali operative attive 24/7, e? in grado di collegarsi in ogni momento con le autorita? di competenza per recuperare veicoli rubati in tutta Europa.  &nbsp; 

Il maxiscooter re del mercato si &egrave; rifatto il look. E non solo. Yamaha l&rsquo;ha presentato in anteprima a Milano: a portarlo sul palco &egrave; stato Valentino Rossi, che lo usa tutti i giorni per i suoi spostamenti a Tavullia

EICMA 2016: Yamaha Tmax

Non solo supersportive. Al Teatro Nazionale, Ducati ha tolto il velo anche a due attese versioni della Scrambler, la sua moto di maggior successo commerciale. Solo due anni fa nasceva la prima serie, una bicilindrica essenziale ed ispirata al passato. Ora, partendo da quella moto e da quella &ldquo;visione&rdquo;, Ducati ha creato una vera e propria famiglia che si &egrave; ora arricchita di due nuove, interessantissime proposte. Si tratta della Scrambler Desert Sled (letteralmente &ldquo;slitta da deserto&rdquo;) e della Caf&eacute; Racer. &nbsp;    SOGNANDO CALIFORNIA - La Desert Sled si ispira a quelle moto che, negli anni 70, venivano allestite per correre nei deserti californiani e in gare come la &ldquo;Baja&rdquo;. Le differenze con la versione &quot;urban enduro&quot; (di cui questa moto &egrave; la naturale evoluzione) sono per&ograve; tantissime: il telaio a traliccio in acciaio &egrave; stato rinforzato per sopportare le sollecitazioni di un eventuale uso in fuoristrada, le sospensioni hanno un&#39;escursione maggiorata (200 mm per entrambi gli assi) e i cerchi da 19&quot; e 17&quot; calzano pneumatici tassellati, i Pirelli Scorpion Rally. La Desert Sled &egrave; poi impreziosita dal carter paramotore, dal nuovo forcellone in alluminio, dal manubrio a sezione variabile con traversino, dal bellissimo scarico corto con doppio silenziatore sovrapposto e da una sella dedicata.  OMAGGIO A SPAGGIARI - La Desert Sled non &egrave; per&ograve; l&#39;unica nuova &ldquo;variazione sul tema&rdquo; Scrambler e, anzi, ancor pi&ugrave; originale &egrave; la nuova Caf&egrave; Racer, un modello che si ispira alle special realizzate negli anni sessanta per le corse su strada e che propone un&#39;interpretazione del tutto nuova &nbsp;dell&#39;apprezzata &ldquo;modern classic&rdquo; di Ducati.&nbsp; Il telaio a traliccio in acciaio, il bicilindrico da 803 cm3 raffreddato ad aria ed omologato Euro4, l&#39;impianto frenante Brembo (con singolo disco anteriore e pinza Monoblocco M4.32 radiale) sono in comune con le altre &ldquo;sorelle&rdquo; ma la forcella a steli rovesciati, i semimanubri, i cerchi a 10 razze, la pompa freno anteriore radiale e la colorazione &ldquo;total black&rdquo; (utilizzata anche per il motore) la distanziano quasi completamente dalle altre Scrambler. La Caf&eacute; Racer ha un aspetto classico e sportivo, elegante, giocato su alcuni particolari fortemente evocativi: le tabelle portanumero (il numero 54 &egrave; un omaggio a Bruno Spaggiari, storico pilota Ducati), gli specchietti a manubrio, la sella con cover passeggero... Tutti questi elementi si mescolano con molto gusto a linee innegabilmente figlie di questo tempo, nostalgiche solo quanto basta. La Casa bolognese ha gi&agrave; preparato una linea di abbigliamento dedicata.&nbsp; 

Sull&rsquo;onda del successo commerciale di questo modello &ldquo;revival&rdquo;, la Casa bolognese ha lanciato altre due versioni che strizzano l&rsquo;occhio alla moda di oggi

EICMA 2016: Scrambler Desert Sled e Cafe Racer&nbsp;

Sull&rsquo;onda del successo commerciale di questo modello &ldquo;revival&rdquo;, la Casa bolognese ha lanciato altre due versioni che strizzano l&rsquo;occhio alla moda di oggi &nbsp;

Scrambler Desert Sled e Cafe Racer 

A Milano, la Casa di Borgo Panigale ha presentato la supersportiva italiana pi&ugrave; sofisticata di sempre

Ducati Panigale 1299 Superleggera: foto

Al Teatro Nazionale di Milano, in occasione dell&rsquo;ormai classica giornata fuorisalone che anticipa il via di EICMA, Ducati ha presentato le sue novit&agrave; per il 2017. Regina dell&rsquo;evento &egrave; stata certamente la Panigale 1299 Superlegger, ovvero la supersportiva Ducati pi&ugrave; tecnologica e sofisticata di sempre.&nbsp;  158 KG GRAZIE AL CARBONIO&nbsp;- Ma cosa distingue questo modello dalle altre versioni? Innanzitutto il larghissimo uso della fibra di carbonio: il leggerissimo e resistente materiale &egrave; infatti impiegato sia per le sovrastrutture che per la ciclistica; il telaio, il forcellone, i cerchi, il telaietto posteriore e la carenatura sono infatti realizzati utilizzando proprio questa fibra mentre il serbatoio &egrave; costruito in alluminio. Il risultato sulla bilancia &egrave; incredibile: 158 kg a secco, un dato impressionante per un mezzo omologato per la circolazione stradale e conforme alla normativa Euro4.&nbsp;    215 CV DI POTENZA&nbsp;- Nonostante rispecchi i severi parametri omologativi, il bicilindrico &ldquo;Superquadro&rdquo; non &egrave; mai stato cos&igrave; in forma: la Casa di Borgo Panigale dichiara per questa moto una potenza massima di ben 215 cavalli; tale incredibile risultato &egrave; stato ottenuto grazie all&#39;impiego di componenti interni sviluppati appositamente per questa versione: le valvole (di diametro maggiorato) e le bielle sono in titanio, i condotti di aspirazione e scarico sono stati ridisegnati per migliorare l&#39;efficienza fluidodinamica, gli alberi a cammes hanno un&#39;alzata maggiorata, l&#39;albero motore &egrave; stato alleggerito e i carter sono fusi in sabbia.&nbsp;    ELETTRONICA AL TOP&nbsp;- Sulla 1299 Superleggera nulla &egrave; lasciato al caso e anche l&#39;elettronica &egrave; sofisticata come non mai. Il &ldquo;corredo&rdquo; &egrave; infatti un&#39;evoluzione di quello debuttato sulla versione &ldquo;Anniversario&rdquo; ma ulteriormente implementato: la piattaforma inerziale IMU a sei assi monitora tutti i controlli, compreso lo &quot;slide control&quot; e l&#39;inedito launch control DPL (Ducati Power Launch). A completare il tutto pensa una componentistica da vera &ldquo;race-replica&rdquo;: le sospensioni sono firmate Ohlins (la forcella &egrave; una FL936 da 43 mm, l&#39;ammortizzatore un TTX 36 con molla in titanio, entrambi completamente regolabili) e le pinze anteriori sono Brembo Monoblocco.&nbsp;  SOLO 500 ESEMPLARI (GIA&rsquo; VENDUTI)&nbsp;- La 1299 Superleggera &egrave; stata realizzata in soli 500 esemplari numerati, purtroppo gi&agrave; tutti venduti; i fortunatissimi proprietari riceveranno, oltre alla moto, il kit &ldquo;Race&rdquo; comprensivo di scarico completo in titanio Akrapovic, telo coprimoto e il necessario per rimuovere il portatarga, gli specchietti e il cavalletto laterale. 

A Milano, la Casa di Borgo Panigale ha presentato la supersportiva italiana pi&ugrave; sofisticata di sempre &nbsp;

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