Solo pochi giorni fa avevamo raccontato di un uomo che era stato finalmente condannato a distanza di oltre un anno per aver ucciso il suo vicino di casa a causa della sua moto troppo rumorosa che lo aveva portato allo sfinimento. Il rombo del motore &egrave; una vera e propria musica per i motociclisti, ma anche una rottura di scatole per chi motociclista non &egrave; e si trova nei paraggi. Figuratevi se nel quartiere arrivasse Kawasaki ZX-25R, una moto che li farebbe davvero impazzire!  La pi&ugrave; odiata dai vicini    Creata da un modificatore indonesiano e postata su Instagram, questa moto &egrave; una divertente protesta contro le lamentele dei motociclisti per l&#39;eccessiva rumorosit&agrave;. Presenta un enorme tubo di scarico che non la rende proprio &nbsp;bellissima, come se fosse stata photoshoppata su qualche brochure di concessionaria che tende solo ad accalappiare clienti. Chiss&agrave; come suona una ZX-25R a quattro cilindri urlante a 17.000 giri/min, l&#39;idea &egrave; che il suo rumore risuonerebbe come se qualcuno avesse montato 20 megafoni all&#39;estremit&agrave; di una moto normale. Probabilemente (e per fortuna) una moto del genere non verr&agrave; mai prodotta, ma immaginate passare in un centro abitato in sella a questo modello, gli accidenti dei residenti supererebbero i decibel del motore!  LE AUTO A GUIDA AUTONOMA? UN PERICOLO PER I MOTOCICLISTI 

La piccola sportiva di Akashi &egrave; stata&nbsp;modificata con uno scarico fuoriscala. Inutile dire che sar&agrave; un probelma per i vicini

Una Kawasaki ZX-25R &quot;cannonata&quot;... e i vicini ringraziano

        Solo un anno fa, Jamie Crosbie era stato accusato di aver uccido Dean Allsop mentre era nella sua abitazione. Il delitto &egrave; stato commesso a Norwich, nel Regno Unito, per motivi davvero futili: secondo le indagini il folle avrebbe infatti accoltellato per 17 volte la povera vittima poich&egrave; la moto del figlio era troppo rumorosa. A distanza di diversi mesi &egrave; arrivata finalmente la condanna definitiva. GUIDA UNO SCOOTER COMPLETAMENTE NUDO: MULTATO DALLA POLIZIA Cosa era accaduto Durante il processo alla Norwich Crown Court era stato ammesso che&nbsp; il signor Crosbie aveva iniziato ad innervosirsi quando il nell'aprile del 2021 il figlio del signor Allsop aveva acceso il motore della sua moto, sulla quale il ragazzo e lo stesso padre stavano lavorando. Inizialmente c'era stato solo un litigio verbale tra i due capifamiglia, qualche parola di troppo &egrave; volata e la situazione &egrave; degenerata. Crosbie ha preso un cortello e si &egrave; diretto verso la casa del vicino Allsop, il quale ha immediatamente ordinato al figlio di entrare in casa e chiamare la polizia. Purtroppo all'arrivo degli agenti il delitto era stato commesso e non si &egrave; potuto far altro che ammanettare l'uomo che con tanto di sorriso ha dichiarato "Sono molto felice". La condanna Mercoled&igrave; 21 settembre Crosbie &egrave; stato finalmente condannato per omicidio e lesioni volontarie per un totale di 28 anni di cacere. Il giudice Anthony Bate ha ammesso di considerarlo un uomo molto pericoloso, mentre la compagna di Dean Allsop, Louise Newell, ha detto al termine dell'udienza: "&Egrave; cos&igrave; difficile spiegare il vero impatto che questo ha avuto sulla famiglia. Siamo distrutti. &Egrave; vero quando si dice che le cicatrici fisiche guariscono, ma quei ricordi che hanno segnato la mia mente dell'ultimo momento di Dean mi perseguiteranno per il resto della mia vita. Non c'&egrave; giorno in cui non mi svegli e non ci pensi subito. Non perdoner&ograve; mai Crosbie per quello che ha fatto alla mia famiglia. Ha portato via a tutti noi la parte pi&ugrave; grande e migliore della nostra vita. Ho la famiglia migliore del mondo". TERRIBILE INCIDENTE SULLA A10: MOTOCICLISTI CADONO E VENGONO INVESTITI         

Il triste fatto di cronaca era avvenuto nell'aprile del 2021 in Inghilterra. La vittima ha ricevuto 17 coltellate poco prima che arrivasse la polizia

La moto fa troppo rumore, ucciso il vicino: arriva la condanna

        Sto camminando tranquillo su un sentiero di montagna a strapiombo sul Lago di Garda. Una visione meravigliosa dello specchio d'acqua dall'alto con la compagnia del cinguettio di qualche uccello e il fruscio della brezza leggera tra le fronde degli alberi. La pace per&ograve; viene interrotta da un suono in lontananza, chiaramente un Big Twin Harley. Mi giro verso la strada sottostante e vedo una sagoma nera e un cupolino batwing avvicinarsi, &egrave; una Street Glide a cannone fra le curve del lungolago. Il contesto &egrave; importante Quando passa sotto di me, il volto mi si contrae in una smorfia tra fastidio e dolore. Le mie orecchie sono state appena stuprate da un'accelerata con terminali dritti, completamente aperti. Un suono che normalmente adoro e che mi fa venire la pelle d'oca dalla goduria, questa volta mi ha infastidito come se fosse un martello pneumatico in camera da letto alle 3 di notte. Ho pensato immediatamente a cosa mi stesse succedendo... non mi piacciono pi&ugrave; i suoni della bella meccanica? No, non &egrave; possibile, sono troppo appassionato per perdere la capacit&agrave; di apprezzare queste cose... ma allora? Mentre mi godevo il resto del trekking zaino in spalla ho ragionato, ed &egrave; chiaro che il fastidio arriva dalla violazione del contesto e non dal rumore della moto in s&egrave;. Fossi stato a un raduno di moto, a una fiera o nel parcheggio di un motorcycle bar, quella Street Glide avrebbe titillato i miei timpani con vibrazioni di piacere, ma qui no. Mi stavo godendo altre cose, stavo apprezzando la natura e il respiro del mondo, ma quella moto e quelle marmitte sono arrivate fuori contesto e inopportune come una battuta a un funerale, e mi hanno infastidito.  &nbsp; Loud pipes save lives... o forse no E quindi, di logica, mi sono messo nei panni di tutte quelle persone che - non avendo nemmeno un briciolo di passione per i motori - si lamentano e inveiscono contro i ragazzini con il Booster che fan casino sotto casa la sera, o il vicino che accende il Monster con i terminali vuoti il sabato mattina nel parcheggio del condominio. Se anche io, che farei carte false per rivedere un Ferrari V12 da Formula 1 in piena sul rettilineo di Monza, posso essere infastidito dal suono esagerato di certe moto in determinati contesti... figuriamoci quelli che vengono molestati da questi rumori in qualsiasi contesto. Perch&egrave; quando l'effetto &egrave; questo qui, si chiama inquinamento acustico, ed &egrave; dannoso per la salute delle persone.&nbsp; Chiedo a chi legge di farsi alcune domande, le stesse che io mi sto facendo e che sono sicuro non possono avere una risposta univoca. Qual &egrave; il vero valore aggiunto del suono di uno scarico senza DB Killer per un classico giro in moto? Abbiamo mai preso in considerazione il fastidio che possiamo arrecare ad altri o il rischio che possiamo correre se incappiamo in un posto di blocco dotato di fonometro? Vale davvero la pena spararsi nelle orecchie il suono costante di uno scarico aperto per chilometri e il fischio nelle orecchie che ne consegue anche quando il motore l'abbiamo spento? Il mio piacere nel sentire un suono meccanico puro e forte vale pi&ugrave; del disagio che posso arrecare al prossimo?&nbsp;  Le meravigliose 250 2 tempi degli anni '90       

Il sound di un bicilindrico Harley o di un V4 a pieno regime sono una delizia per le orecchie di un appassionato, ma quando i decibel sono troppi possono dare fastidio anche agli amanti della bella meccanica

In moto con scarico senza Db Killer: un vantaggio o più un fastidio?

        La questione &ldquo;moto e rumori&rdquo;, chiamiamola cos&igrave;, &egrave; ormai la centro del dibattito da diverso tempo. Se alcune regioni hanno preso decisioni drastiche, c&rsquo;&egrave; chi si fa giustizia da solo, come il ragazzo di Velletri, nella zona dei Castelli Romani, che non ha digerito le lamentele di un residente sui rumori fatti dalla sua moto da cross e lo ha minacciato con una pistola. Ma andiamo con ordine. Moto rumorose: ecco cosa si rischia senza dB-killer Lite, minacce, denuncia Il 26enne stava provando la sua moto da cross, anche con manovre piuttosto pericolose, su una strada provinciale di Velletri. Comportamenti che non sono passati inosservati ai residenti della zona: un uomo in particolare &egrave; rimasto molto infastidito dai rumori emessi dal mezzo, tanto da chiedere la giovane di andarsene. &Egrave; nata una lite durante la quale il residente ha minacciato di chiamare il 112. Il motociclista se n&rsquo;&egrave; andato, ma &egrave; tornato poco dopo a bordo di una Smart pronto a continuare la discussione. Urla, minacce e infine una pistola, che il ragazzo ha rivolto verso l&rsquo;uomo. Per fortuna la situazione non &egrave; degenerata e il 26enne &egrave; poi salito sull&rsquo;auto e se n&rsquo;&egrave; andato, ma la telefonata al 112 &egrave; arrivata lo stesso: il residente, infatti, ha raccontato tutto agli agenti del commissariato di Velletri fornendo anche le immagini del sistema di videosorveglianza esterna dell&rsquo;abitazione. Il motociclista &egrave; stato identificato e le forze dell&rsquo;ordine hanno anche effettuato una perquisizione nella sua casa trovando armi e munizioni detenute dal padre. Il giovane &egrave; stato denunciato in stato di libert&agrave; per minacce aggravate. Infastidito dal rumore delle moto, spara al crossodromo: arrestato       

Nella zona dei Castelli Romani &egrave; scoppiata una discussione tra un giovane motociclista e un residente: il 26enne &egrave; poi tornato sul luogo del diverbio con un&rsquo;arma

Moto da cross rumorosa: lite e minacce con una pistola

Quello dell&#39;eccesso (o presunto eccesso) di rumore &egrave; uno dei pi&ugrave; recenti problemi che affliggono motociclisti, costruttori di moto e amministrazioni locali. Sul fascicolo di In Moto di aprile che trovate in edicola in questi giorni (o qui nella versione digitale), abbiamo condotto un&#39;inchiesta proprio per conoscere meglio la problematica ed emerge come ci sia sempre meno tolleranza verso il suono prodotto dalle motociclette. Insomma oltre a non essere ben visti, iniziamo a non essere nemmeno &quot;ben uditi&quot;.  Fare pi&ugrave; rumore non ci rende pi&ugrave; sicuri e tantomeno pi&ugrave; simpatici    Purtroppo ci sono ancora molti di noi convinti che uno scarico aperto sia non solo lecito (cosa che per il CdS non &egrave;) ma addirittura un modo per essere pi&ugrave; sicuri. Magari fosse cos&igrave; o bastasse questo per proteggerci dalla distrazione degli automobilisti o da altri imprevisti. Purtroppo gli studi condotti finora dimostrano che non &egrave; cos&igrave; e questa &egrave; diventata una banale scusa per giustificare la nostra intemperanza. Come si legge nell&#39;inchiesta condotta dal nostro Riccardo Matesic, l&#39;unica cosa certa &egrave; che uno scarico rumoroso ci rende sempre meno &quot;simpatici&quot; agli occhi e alle orecchie degli altri, in particolare di chi vive in zone molto battute dal nostro turismo e che, guarda caso, sono perlopi&ugrave; zone montane la cui quiete viene interrotta dal fragore dei nostri scarichi. In altre parole ci sentono eccome, ma non chi va in auto e chi &egrave; davanti a noi, ma tutti gli altri per i quali il nostro passaggio diventa soltanto un fastidio. Sempre pi&ugrave; forze di polizia si stanno armando di fonometri e presto non dovremo tenere sotto controllo solo la velocit&agrave; ma anche i decibel della nostra moto. E arriveranno altri balzelli, ovvio. Ma una domanda sorge spontanea, come si dice in questi casi: se essere rumorosi non ci rende pi&ugrave; sicuri, essere completamente silenziosi dovrebbe essere ancor pi&ugrave; pericoloso, o no?  Moto elettriche e rumore, un dilemma lecito    La mancanza di sound delle moto elettriche &egrave; una piaga aperta nel cuore dei motociclisti molti dei quali proprio per quest&#39;assenza non sono disposti a riconoscerle come motociclette propriamente dette. Spesso si tira proprio in ballo il tema sicurezza: &quot;non mi sentono arrivare, quindi sono in pericolo&quot;. La diffusione dei mezzi elettrici non &egrave; ancora capillare, ma soprattutto chi abita in citt&agrave; ha gi&agrave; potuto constatare come la loro silenziosit&agrave; possa cogliere di sorpresa. Personalmente chi scrive ha avuto modo di viaggiare con moto elettriche in contesti diversi per un totale ad oggi di circa 10.000 km perci&ograve; pu&ograve; riportare pi&ugrave; di una sensazione, per quanto basata su un&#39;esperienza per l&#39;appunto personale e quindi di certo limitata. Non mi sono mai trovato in una reale situazione di pericolo, perlomeno in una situazione di pericolo maggiore o diversa rispetto a una moto a combustione. Potrei dire che &quot;pensavo peggio&quot; o forse sono stato fortunato, non lo so.  Sta di fatto che in alcuni casi ho constatato di aver sorpreso l&#39;altro utente della strada e questo di certo avrebbe potuto causare un pericolo. Tuttavia la reazione successiva non &egrave; mai stata di paura o disappunto, quanto di distensione, segno che tutto sommato questa diavoleria silenziosa &egrave; abbastanza tollerata. Ma forse molto dipende dal come mi sono avvicinato. Il pi&ugrave; delle volte mi &egrave; successo attraversando un centro abitato con pedoni distratti che vanno verso l&#39;attraversamento fidandosi unicamente dell&#39;udito senza guardare. E in questo caso si potrebbe aprire un ulteriore dibattito sulle responsabilit&agrave; di un eventuale collisione. Un colpo di clacson, sempre a portata di dito, e una velocit&agrave; moderata sono sempre bastati a scongiurare l&#39;impatto. Altri episodi hanno riguardato invece i ciclisti sui passi alpini, cugini con i quali abbiamo gi&agrave; una difficile convivenza. Anche in questi casi &egrave; bastato aumentare il livello di prudenza e usare qualche volta in pi&ugrave; il clacson. Ma &egrave; indiscutibile che un effetto sorpresa o spavento ci sia e di conseguenza anche una situazione di potenziale pericolo.  In definitiva, le moto elettriche dovrebbero fare rumore o no?  Tutto ci&ograve; mi ha portato a ritenere che il silenzio delle moto elettriche possa essere causa di pericolo ora, ma lo sar&agrave; sempre meno in futuro semplicemente perch&eacute; tutti ci abitueremo di pi&ugrave; alla presenza di questi veicoli silenti. Non solo: la riduzione dei mezzi a motore in favore proprio di quelli elettrici porter&agrave; ad una riduzione della rumorosit&agrave; ambientale e sar&agrave; quindi pi&ugrave; facile distinguere altri rumori a cui ora non possiamo prestare la minima attenzione, come il rotolamento degli pneumatici. In fondo &egrave; quanto successe nel 1800 con la diffusione delle biciclette quando normalmente si andava a cavallo. A tutto questo si aggiungeranno gli effetti dei sempre maggiori dispositivi di sicurezza attiva dei nostri veicoli. Insomma la convivenza dovrebbe divenire nel tempo sempre pi&ugrave; facile, ma nel frattempo dovremmo armarci tutti, motociclisti e non, di maggior prudenza e attenzione. Non &egrave; un&#39;ipotesi da scartare quella di far emettere un suono riconoscibile alle basse velocit&agrave;, tipiche dell&#39;attraversamento urbano. Ma onestamente credo sia pi&ugrave; una pezza, peraltro di scarso appeal, che una soluzione.  UN ALTRO MONDO  Quanto invece alla questione sound e quindi piacevolezza del rumore in s&eacute; della motocicletta, la questione preannuncia dibattiti infiniti. Chiaro che una moto elettrica non pu&ograve; regalare quel tipo di emozione sonora e dal punto di vista sensoriale &egrave; una perdita, ma &egrave; anche un&#39;aggiunta. Ci&ograve; che se ne va &egrave; chiaro a tutti, ci&ograve; che si guadagna &egrave; una maggiore immersione nel paesaggio che ci circonda. Non dimentichiamo infine che le moto elettriche non sono completamente silenziose e che il pilota sente distintamente il futuristico fischio del motore, una sensazione nuova che sta gi&agrave; facendo proseliti. I gusti son gusti, no? Ci&ograve; che a parere del tutto personale non va ricercato &egrave; portare il rumore del motore a combustione sulla moto elettrica che ha bisogno di trovare ed esprimere la propria identit&agrave; e non essere la parodia sintetica di un&#39;altra cosa. Tanto se non serve a renderci pi&ugrave; sicuri a cosa serve? A ricordarci ci&ograve; a cui abbiamo rinunciato o non abbiamo voluto? Crediamo&nbsp;sarebbe meglio concentrarsi su ci&ograve; che c&#39;&egrave; di guadagnato e non su cosa si &egrave; perso, forse capiremo tutti e prima che la moto elettrica non &egrave; una moto a combustione senza motore, ma &egrave; proprio tutta un&#39;altra cosa.   

Come abbiamo scoperto su In Moto di aprile, il rumore degli scarichi ci rende sempre meno graditi e, purtroppo, nemmeno pi&ugrave; sicuri. A maggior ragione essere completamente silenziosi &egrave; pericoloso?

Le moto elettriche dovrebbero fare rumore?

        Il tema legato al rumore troppo alto e fastidioso degli scarichi delle moto continua a far discutere. E se in Germania il consiglio federale sta pensando di vietare la circolazione alle due ruote pi&ugrave; rumorose, in Austria dalla teoria si &egrave; gi&agrave; passati alla pratica. Il Tirolo ha infatti vietato il transito su alcune strade alle moto il cui scarico emette un suono superiore ai 95 decibel. L'ordinanza scatter&agrave; dal 10 giugno fino al 31 ottobre 2020, e coloro che trasgrediranno subiranno una multa da 220 euro. Nella cartina che trovate a questo link, le strade interessate dal provvedimento. UN'ORDINANZA PARADOSSALE La nuova legge tirolese, tuttavia, ha gi&agrave; provocato le prime polemiche. Perch&eacute; il divieto di transito coinvolge solo le moto, e non contempla le auto (o addirittura i camion), i cui scarichi superano ampiamente i 95 decibel. Ed &egrave; per questo che l'associazione dei costruttori di moto austriaca, la ARGE2Rad, si &egrave; scagliata contro il provvedimento che, a detta loro, punisce le moto legali e non quelle che magari hanno modificato lo scarico (rientrando nel limite dei 95 decibel) ma risultano illegali. Spostamenti tra regioni: tante ipotesi, ancora poche certezze ALCUNI MODELLI COINVOLTI Tra i modelli "colpiti" dall'ordinanza (le moto quindi legali ma che superano i 95 decibel) che non potranno circolare liberamente sulle strade tirolesi troviamo Aprilia V4 Tuono 1100 e RSV4 1100, BMW S 1000 RR, Ducati Hypermotard, Harley-Davidson Street Bob, KTM Duke 890 e Kawasaki Z 900.&nbsp;       

Il governo della regione austriaca ha deciso di vietare la circolazione su alcune strade ai modelli con scarichi che superano i 95 decibel. Ecco i dettagli e le polemiche che sono gi&agrave; scaturite

Tirolo, divieto di transito alle moto troppo rumorose

        Le moto fanno troppo rumore. E cos&igrave;, il Bundesrat, il consiglio federale dei governi statali tedeschi, ha deciso di rimediare chiedendo di applicare delle misure che possano ridurre il suono delle emissioni delle motociclette. I PRECEDENTI In Germania, la querelle tra il rumore degli scarichi delle due ruote e il fastidio che recano agli abitanti ha gi&agrave; una sua storia alle spalle. Nell'estate 2019 cominciarono alcuni residenti della regione del Baden-W&uuml;rttemberg (per intenderci, la zona di Stoccarda), che definirono il suono delle moto "insopportabile". In seguito, altri 80 comuni tedeschi hanno seguito l'esempio e si sono mossi in questa direzione, provocando il lancio di una campagna contro il rumore delle moto da parte delle autorit&agrave;. LE RICHIESTE ANTI-EMISSIONI Oggi, sono arrivate nuove, ulteriori, lamentele. E quindi il Bundesrat ha deciso di agire. Ecco le richieste anti-emissioni del consiglio politico tedesco. Emissioni sonore limitate a massimo 80 decibel in ogni situazione di guida; fare pressioni all'Unione Europea e alle sezioni apposite riguardo la questione; il lancio di campagne di sensibilizzazione da parte del governo centrale; aumentare i controlli su strada e punire tutti i lavori agli impianti di scarico che provocano il rumore fastidioso, con la possibilit&agrave; addirittura di sequestrare il mezzo e multare il proprietario, a prescindere se alla guida ci sia lui o meno; promuovere l'utilizzo di moto silenziose (e qui vengono chiamati in causa i modelli elettrici); impostare dei nuovi limiti di velocit&agrave; (naturalmente inferiori); vietare l'accesso a particolare strade a tutte le moto rumorose durante i weekend e i giorni festivi (ad eccezione delle elettriche, ovviamente).  AUTO CON STESSI IMPIANTI, MA NON MENZIONATE Come scritto, queste sono solamente richieste, ed eventuali decreti ufficiali spettano al governo centrale. Ma sono bastate per far nascere alcune polemiche. In Germania infatti sono ben consapevoli che gli impianti di scarico a valvole variabili, gli stessi che si vorrebbero limitare e che "danno fastidio", sono utilizzati anche dalle Quattro Sorelle dell'automotive tedesco, Mercedes, BMW, Audi e Porsche. Che per&ograve;, a quanto pare, sono immuni alle critiche. In Germania hanno quindi ipotizzato ci possano essere dietro interessi di natura economica. Choo Choo: la H-D con il turbo di un camion Le associazioni motociclistiche tedesche, tuttavia, si sono dette pronte a lottare sia a livello locale che internazionale per porre fine a questa "caccia alle streghe".       

Il consiglio federale dei governi statali tedeschi lancia la sua campagna per limitare sensibilmente il suono delle emissioni. Ma la querelle sugli scarichi ha gi&agrave; provocato alcune polemiche

Germania contro le moto: "Fanno troppo rumore"

        Continua la lotta al rumore provocato dai motori delle motociclette in Germania. Era iniziato tutto con una campagna lanciata la scorsa estate dal dipartimento di polizia di Baden-W&uuml;rttemberg, comune non lontano da Stoccarda, prendendo spunto dalle contromisure adottate in Francia nello stesso periodo con il radar M&eacute;duse. Avevano aderito 30 comuni alla &ldquo;protesta&rdquo;, oggi se ne aggiungono altri 80.  RALLENTARE, GRAZIE La questione &egrave; stata sollevata dalle zone che ospitano i paesaggi &ldquo;motociclistici&rdquo; pi&ugrave; frequentati, che soprattutto nel weekend si riempiono di centauri per le consuete uscite in sella. Le contromisure per ovviare a quello che per i residenti rappresenta un vero e proprio problema acustico si sono tradotte nell&rsquo;installazione di fonometri lungo le strade interessate. I dispositivi registrano i decibel prodotti dai motori e sono collegati a un display luminoso, che si pu&ograve; comportare in due modi: se la moto indagata rispetta i limiti di rumorosit&agrave;, il suo pilota viene ringraziato con un &ldquo;Danke&rdquo; scritto in verde; in caso il rombo sia oltre il massimo consentito, il motociclista viene avvisato di &ldquo;Leiser&rdquo;, cio&egrave; di diminuirlo. Non si tratta di una norma perseguibile con sanzioni, bens&igrave; una comunicazione che intende consigliare una guida pi&ugrave; prudente e rispettosa. NUOVE PROPOSTE I nuovi comuni che hanno aderito all&rsquo;iniziativa intendono proporre misure aggiuntive per questo annoso problema: chiedono modifiche ai requisiti di omologazione, sanzioni pi&ugrave; severe per punire la rimozione del dB killer, divieti di circolazione nel weekend e nei giorni festivi. Non sappiamo come si evolver&agrave; la situazione e se saranno istituite delle norme ad hoc, ma intanto la lotta dei residenti sta facendo molto&hellip; rumore. MADMAX C20B, streetfighter con la turbina da elicottero &nbsp;       

Dopo la campagna della scorsa estate, altri 80 comuni hanno aderito e dichiarano guerra ai motori dal rombo eccessivo. Al momento dei fonometri registrano i dB, i residenti chiedono sanzioni e divieti

Germania, lotta alle moto: troppo rumorose

Nei giorni scorsi ci sono state pesanti tensioni fra l&rsquo;Autodromo di Imola e la Giunta Comunale. La questione era quella che da tempo affligge il circuito del Santerno: il rumore.  Sembrava che l&rsquo;obiettivo della nuova amministrazione comunale fosse quello di ridurre in modo drastico l&rsquo;attivit&agrave; motoristica del leggendario impianto imolese utilizzandolo per altri sport, non ritenendo necessari gli interventi di mitigazione acustica passiva. Ma &ndash; come aveva evidenziato l&rsquo;Autodromo - la rilevazione dei dati fonometrici in base all&rsquo;attuale sistema di monitoraggio, senza la realizzazione della barriera anti-rumore (non riconosciuta dalla nuova Giunta), avrebbe condizionato perfino la gestione delle attivit&agrave; in pista che fino a qualche tempo fa venivano considerate ordinarie.  Grazie all&rsquo;importante intervento mediatore di Giovanni Copioli, presidente di Federmoto, marted&igrave; scorso si &egrave; svolto un incontro fra la&nbsp;Sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi, il&nbsp;Presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense,&nbsp;il&nbsp;Direttore dell&rsquo;Autodromo, Roberto Marazzi, e il&nbsp;Presidente della Federazione Motociclistica Italiana Giovanni Copioli.  L&#39;obiettivo era quello di riaprire un dialogo e mettere l&#39;Autodromo al centro di una serie di attivit&agrave; sportive e non solo, che per Imola rappresentano un importante ritorno economico sulla citt&agrave; e di grande interesse a livello internazionale.  Come riportato da Il Resto del Carlino, si profila il via libera a 139 giornate di attivit&agrave;, quindi 30 in pi&ugrave; rispetto quelle inizialmente previste, che avrebbero rischiato di far chiudere il 2019 l&rsquo;Autodromo in perdita di altri 200mila euro.&nbsp;  Nell&rsquo;incontro, &egrave; stato illustrato il progetto di monitoraggio acustico dei maggiori autodromi italiani che prender&agrave; il via prossimamente.  LA STRUTTURA PIU&#39; IMPORTANTE - &quot;Non c&#39;&egrave; dubbio che l&#39;Autodromo sia la struttura sportiva pi&ugrave; importante della citt&agrave; e che ci rappresenti davvero in tutto il mondo&rdquo;, ha detto la&nbsp;Sindaca Manuela Sangiorgi.&nbsp;&ldquo;Oggi abbiamo ripreso un dialogo che deve tener conto anche delle esigenze dei cittadini, ma ho trovato un nuovo spirito di collaborazione. Ho apprezzato l&#39;intervento istituzionale della FMI e del suo Presidente e i recenti studi eseguiti in tema di impatto ambientale mi auguro possano essere utili per trovare delle soluzioni comuni&quot;.  &quot;Daremo sempre il nostro massimo supporto per trovare delle soluzioni condivise a tutela certo dello sport e del grande pubblico&rdquo;, ha detto Copioli. &quot;Ho trovato interlocutori propositivi e pronti ad un dialogo costruttivo. I nostri studi e lavori sull&rsquo;impatto ambientale delle attivit&agrave; motoristiche sono, in questo senso, strumento davvero utile e produttivo&quot;.&nbsp;  Anche Selvatico Estense si &egrave; dichiarato &quot;soddisfatto e ottimista&quot;&nbsp;al termine del summit. &quot;Ringrazio davvero il prezioso lavoro di mediazione istituzionale che il presidente Copioli ha compiuto e dell&rsquo;interesse della FMI verso il circuito&rdquo;, ha detto il presidente di Formula Imola. &ldquo;Con la sindaca Sangiorgi e con la Giunta si &egrave; ricucito un rapporto che credo possa portare a risultati concreti e di reciproca soddisfazione&quot;. 

Il presidente del circuito e il sindaco di Imola hanno esaminato il progetto di monitoraggio acustico dei maggiori autodromi. A mediare i rapporti, il presidente di Federmoto

Autodromo di Imola: &egrave; distensione con il Comune

Difficile da spiegare a chi non &egrave; motociclista. E va detto anche che non &egrave; un fattore determinante per tutti gli amanti delle due ruote. Ma il sound che fuoriesce da una moto &egrave; spesso un elemento libidinoso non da poco per un appassionato. Ruvido, sibilante, fracassone, scoppiettante, ognuno ha il proprio e sono in molti a spendere centinaia di euro in componentistica aftermarket per rendere la propria moto, o il proprio scooter, ancora pi&ugrave; &ldquo;melodiosi&rdquo;. Talvolta troppo!  LA PENSANO COS&Igrave; I CUGINI D&rsquo;OLTRALPE, secondo quanto riferisce un magazine francese. Bruitparif, l&#39;osservatorio sul rumore che opera nel paese, sarebbe pronto a far partire il progetto Medusa, una tecnologia radar in grado di monitorare le strade ed eventualmente sanzionare chi supera il limite di decibel stabilito dalla legge. Nel mirino, dichiaratamente, ci sono le due ruote a motore, accusate di attentare alla quiete cittadina.  LA TECNOLOGIA, tra l&rsquo;altro gi&agrave; utilizzata in alcune zone di Parigi anche se in ambiti diversi dalla mobilit&agrave;, si basa su una serie di sensori capaci di registrare i suoni e ricavarne una sorta di mappa tridimensionale, individuandone la fonte. A quel punto, sarebbe sufficiente installare un normale sistema di telecamere per immortalare lo sgasatore selvaggio e sanzionarlo. Magari utilizzando i droni di cui vi avevamo raccontato tempo fa.  AL MOMENTO, PER&Ograve;, sebbene si stia cercando di superare in fretta il problema, la tecnologia non sarebbe ancora infallibile, come dichiara la stessa Bruitparif: nel rilevare contemporaneamente due motocicli che emettono lo stesso livello di rumore, infatti, uno viene considerato accettabile, l&#39;altro percepito come aggressivo. Che poi, aggressivo&hellip; parliamone. 

Al via la sperimentazione di &ldquo;Medusa&rdquo; un innovativo radar anti-rumore

La Francia sul piede di guerra contro le moto rumorose

Volete migliorare estetica e suono della vostra Kawasaki Z800? Allora un occhio al catalogo HP Corse &egrave; meglio buttarlo, soffermandosi magari sul nuovo scarico Hydroform. Caratterizzato da una linea morbida e leggera, perfettamente intonata al design della Z800, Hydroform &egrave; costruito in acciaio Inox. Pi&ugrave; leggero, pi&ugrave; intonato del silenziatore di serie, &egrave; dotato di DB-Killer ed omologato per l'utilizzo stradale. Il prezzo &egrave; gi&agrave; noto: 450 Euro, ai quali va aggiunta l'IVA.    Per maggiori informazioni e per consultare il catalogo completo vi invitiamo a visitare il sito HP Corse:  www.hpcorse.com  &nbsp;

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Una Kawasaki ZX-25R "cannonata"... e i vicini ringraziano