Un nuovo scooter per la Croce Rossa Italiana. &Egrave; Piaggio MP3 Life Support, un tre ruote presentato in occasione della festa per i 30 anni del Servizio Nazionale di Emergenza Territoriale.    Piaggio MP3 Life Support: caratteristiche  Rispetto a un classico Piaggio MP3, Life Support prevede luci a LED lampeggianti e sirene anteriori, asta telescopica elettrica con luce lampeggiante LED a 360&deg; e adesivi ad alta rifrangenza. Bauletto e borse laterali aumentano la capacit&agrave; di carico fino a 142 litri, rendendolo il veicolo adatto a trasportare efficacemente materiale medico per il primo soccorso pre-ospedaliero, tra cui BLS (Basic Life Support) e ALS (Advance Life Support), defibrillatori, collari da immobilizzazione, set di medicazione, bombole di ossigeno, kit respiratorio e set da infusione.  Pronto a intervenire rapidamente  Gi&agrave; utilizzato in diversi Paesi, tra cui Regno Unito, Francia, Australia e Israele, il Piaggio MP3 Life Support in dotazione alla Croce Rossa Italiana rappresenta una tra le prime applicazioni di questo veicolo nel campo dell&#39;emergenza in Italia, reso possibile grazie alle modifiche al Codice della Strada che permettono di utilizzare anche i motoveicoli per i servizi di prima emergenza sanitaria. Il mezzo, grazie alle dimensioni ridotte, alla sicurezza e alla stabilit&agrave;, si promette di ridurre i tempi di intervento nelle situazioni di primo soccorso, dove elementi come la tempestivit&agrave; sono fondamentali.  PIAGGIO, CHE NUMERI NEL 2021: 536.000 UNIT&Agrave; VENDUTE 

Il tre ruote&nbsp;della Casa di Pontedera aiuta a&nbsp;ridurre i tempi d&#39;intervento nelle situazioni di primo soccorso

Piaggio MP3 Life Support, un tre ruote per la Croce Rossa Italiana

La vita dura dei motociclisti. Un fatto accaduto il giorno di Pasqua ha ben presto fatto il giro della rete. La vicenda, raccontata sulle pagine del Gazzettino di Padova, avrebbe del curioso, se non fosse che, dato l&rsquo;epilogo amaro per il malcapitato motociclista, assume i decisi contorni della beffa.  &ldquo;Multato perch&eacute; indossavo la tuta&rdquo;  Che sulle prime, detto cos&igrave;, potrebbe sembrare un assurdo. Ma &egrave; quanto accaduto, in soldoni. Intendiamoci, il verbale comminato a Marco Zerbinati, di Trecenta (provincia di Rovigo) non andava contro le pi&ugrave; basilari norme di sicurezza dei motociclisti con abbigliamento tecnico indossato, ma veniva usato come elemento probante (ma senza un reale riscontro) che contestava uno spostamento per fare visita ad un amico - consentito entro i limiti della&nbsp;zona rossa -, che in realt&agrave;, secondo quanto poi sollevato dagli agenti che hanno elevato la contravvenzione, era una &#39;scusa&#39; per farsi due pieghe tra i colli.  &ldquo;Ero andato a Padova da un amico, a pranzo, come mi consentiva il regolamento in deroga per i giorni pasquali. Al ritorno, invece di passare per l&rsquo;autostrada sono passato dai colli Euganei che - spiega Marco Zerbinati - non &egrave; un allungare ili percorso&nbsp;(non &egrave; vietato e la differenza tra un percorso e l&rsquo;altro &egrave; di circa 6 chilometri, 72 autostrada e 78 colli,nda). Nei pressi di Teolo sono stato quindi fermato da Carabinieri, insieme ad un altro ragazzo in moto arrivato a distanza di un paio di minuti. Io indossavo una tuta completa, lui giubbotto (da moto) pantaloni e stivali&quot;.&nbsp;  E poi cosa &egrave; successo?  &ldquo;Secondo l&rsquo;agente che mi ha fermato, avendo io indosso una tuta completa, ero su quella strada per fare un giro sui colli. Io ho mostrato l&rsquo;auto-certificazione con la via di Padova dove mi ero recato e ho specificato che avevo letto bene le FAQ&nbsp;del Ministero a riguardo.&nbsp;Ma lui non mi ha creduto, proprio perch&eacute; indossavo la tuta da moto e &#39;davo poca credibilit&agrave;&#39; a quel che dichiaravo&rdquo;.&nbsp;  Ma una verifica &egrave; stata fatta?  &ldquo;No, si sono basati semplicemente sul fatto che avessi la tuta. Ero vestito da biker e quindi la mia non era una semplice visita ad un amico. E senza comunque accertare se fosse cos&igrave; realmente&rdquo;.  E l&rsquo;altro motociclista?  &ldquo;A lui nessuna multa, e mi ha poi scritto dispiaciuto su Instagram per solidariet&agrave; dopo che aveva letto la notizia. Lui era andato a fare visita alla sua fidanzata&rdquo;.  Hai deciso per il ricorso o pagato subito?  &quot;Volevo fare subito ricorso ma parlando con l&rsquo;avvocato mi aveva preventivato circa 200 euro per le spese legali.&nbsp;Alla fine ho pagato subito la multa che nei cinque giorni era di 372 euro a fronte dei 580 euro. Avessi perso il ricorso per qualunque motivo avrei dovuto pagare il doppio. Quindi ho preferito lasciare perdere&rdquo;.  &ldquo;La cosa che mi spiace&nbsp;- Marco conclude amareggiato -&nbsp; &egrave; che alla fine&nbsp;non &egrave; stata fatta una verifica su quel che dicevo, ho avuto una multa per il semplice fatto che, con indosso la tuta, non ero credibile riguardo un semplice spostamento per andare a fare una visita, ma&nbsp;stavo facendo un giro.&nbsp;Bastava verificare, ma l&igrave; sono anche stato anche ingenuo io: avrei potuto chiamare il mio amico ma in quel momento non sono stato lucido nel pensarlo&rdquo;.  (foto di archivio)  In moto in piena zona rossa: Pasqua amara per 4 motociclisti 

E&rsquo; il curioso caso capitato a Marco Zerbinati un ragazzo di Trecenta, in provincia di Rovigo: &quot;Ero andato da un amico, ma con la tuta indosso... non ero credibile&rdquo;

Spostamento in moto in zona rossa? Con la tuta non ti credo: 580 euro di multa

        Tutta l'Italia &egrave; in zona rossa o arancione: nessuna zona gialla, quindi, n&eacute; soprattutto bianca. Le disposizioni, entrate in vigore dalle festivit&agrave; pasquali, dureranno fino al 30 aprile 2021. Il decreto, firmato dal governo Draghi, implica delle regole precise per gli spostamenti, compresi quelli in moto, che varieranno proprio in base al colore della regione. ZONA ROSSA: SPOSTAMENTI VIETATI, MA... Le regioni in zona rossa sono Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta. In queste regioni sono vietati gli spostamenti in moto e in scooter ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, motivi di salute o necessit&agrave;, e il rientro nella propria residenza o domicilio, "seconde case" comprese, sia dentro che fuori regione. Si pu&ograve; raggiungere il proprio partner se il luogo di ricongiungimento coincide con la residenza o il domicilio, e se nell'abitazione &egrave; presente solo la coppia. Lo spostamento tra regioni &egrave; consentito anche per raggiungere un figlio minorenne. Qualsiasi spostamento deve comunque essere effettuato rispettando le norme anti-contagio e percorrendo il tragitto pi&ugrave; breve. Per giustificarlo, serve compilare la celebre autocertificazione. Le attivit&agrave; sportive di base e amatoriali in moto sono vietate, mentre sono permessi gli allenamenti per coloro che praticano attivit&agrave; agonistiche, sia in luoghi chiusi che al pubblico: questi per&ograve; devono svolgersi esclusivamente all'interno del proprio comune dalle ore 5 alle 22, mantenendo il distanziamento. In moto in piena zona rossa: Pasqua amara per 4 motociclisti ZONA ARANCIONE: PI&Ugrave; LIBERT&Agrave; Le regioni arancioni sono Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento. In queste regioni &egrave; possibile girare in moto e/o scooter all'interno del proprio comune dalle ore 5 alle 22, mantenendo sempre il rispetto delle normative anti-contagio e senza bisogno di mostrare l'autocertificazione. Non &egrave; consento spostarsi in un altro comune, ad eccezione delle solite tre motivazioni: comprovate esigenze di lavoro, motivi di salute o necessit&agrave;. Chi &egrave; in zona arancione, pu&ograve; quindi spostarsi in moto per rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione, "seconde case" dentro e fuori regione, visitare amici o parenti (una sola volta al giorno), raggiungere un altro comune per chi vive in uno fino a 5.000 abitanti, entro i 30 km dal confine del proprio comune - anche in un'altra regione o provincia autonoma -, ricongiungersi con la famiglia nel luogo dove si ha la residenza, il domicilio o l'abitazione in citt&agrave; diverse per esigenze di lavoro, fare visita ai detenuti in carcere, fare la spesa in comuni diversi da quello in cui si abita solo se il proprio Comune non disponga di punti vendita. L'attivit&agrave; sportiva &egrave; consentita, sia quella base che quella agonistica, sempre ovviamente nel rispetto delle normative. Coronavirus: &egrave; cambiato il mondo della moto?       

Niente riaperture fino al 30 aprile: ecco cosa &egrave; consentito e cosa &egrave; vietato fare in sella alla propria moto o scooter per il prossimo mese

Spostamenti in moto in zona rossa e arancione: la guida

        Arriva la Pasqua e con lei il ritorno della linea dura da parte del Governo. A pi&ugrave; di un anno di distanza dallo scoppio della pandemia, ecco che a breve ci ritroveremo ad affrontare l&rsquo;ennesima festivit&agrave; viziata dal covid. A tal proposito, quindi, per scongiurare assembramenti e spostamenti non consoni, il governo Draghi riproporr&agrave; il modello adottato da Conte durante il Natale, con l&rsquo;Italia interamente colorata di rosso, ma con alcuni allentamenti nelle restrizioni. Vediamo insieme le regole. Decreto Sostegni, debiti di bollo e multe cancellati: ecco come Visite a parenti e amici Mentre in questo momento &ndash; solo nelle regioni in zona rossa - &egrave; vietato far visita a familiari e amici, nelle giornate del 3, 4 e 5 aprile (Sabato Santo, Pasqua e Pasquetta) sar&agrave; nuovamente possibile farlo, come accadde a Natale, ma con alcune limitazioni. Su tutte, infatti, ci sar&agrave; ancora una volta il divieto di spostamento tra regioni e quello tra comuni diversi da quello di residenza, ma con la possibilit&agrave; di effettuare un solo spostamento all'interno della regione, per una sola volta al giorno, e per raggiungere una sola abitazione. Tutti gli spostamenti fuori comune o regione, quindi, saranno consentiti esclusivamente per comprovati motivi di lavoro, salute o necessit&agrave; &ndash; sempre portando con s&eacute; l&rsquo;autocertificazione -, mentre rester&agrave; garantita la possibilit&agrave; di fare rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Coprifuoco ancora in vigore Resta in vigore anche il coprifuoco, che ormai ci accompagna da diversi mesi. Su tutto il territorio nazionale, dunque, non si potr&agrave; circolare tra le 22.00 e le 5.00 del mattino, salvo che per i motivi che restano sempre quelli di lavoro, necessit&agrave; o salute. Seconde case S&igrave; agli spostamenti verso le seconde case, anche a Pasqua, ma a patto che a spostarsi sia solo il nucleo familiare convivente e che la seconda casa non sia abitata da altre persone. Regala, per&ograve;, che non tutte le regioni hanno approvato: Valle d'Aosta, Sardegna, Alto Adige, Toscana e Marche, infatti, hanno ordinato lo stop agli ingressi ai non residenti, mentre Campania e Puglia, hanno vietato gli spostamenti nelle seconde case anche in ambito regionale. Tornare a viaggiare: Lazio, Toscana e Trentino le mete pi&ugrave; desiderate Aumento dei controlli e... multe salate Come avviene di consute, durante le festivit&agrave; verranno aumentati i controlli su tutto il territorio nazionale, con l&rsquo;aggiunta di moltissimi tra agenti della Polizia e militari dei Carabinieri a presidiare ogni strada italiana. Chi venisse colto nel trasgredire le leggi, quindi, rischia di subire una multa davvero salata. E se lo spostamento dovesse avvenire mediante l'utilizzo di un veicolo, le sanzioni potrebbero aumentare fino a un terzo. Multe per eccesso di velocit&agrave;: in Austria fino a 5mila euro per chi supera i limiti       

Continuano le limitazioni durante il periodo delle festivit&agrave;. Ecco tutto quello che sar&agrave; possibile fare durante i giorni di Pasqua, in attesa del nuovo decreto dopo il 6 aprile

Pasqua in zona rossa: ecco cosa si potrà fare in Italia, regole e spostamenti

        C'&egrave; stato tanto lavoro da fare per le forze dell'ordine di Asolo, nel trevigiano, la scorsa domenica del 3 gennaio. Con tutta l'Italia in zona rossa, e quindi con qualsiasi tipo di spostamento vietato, i Carabinieri forestali della stazione di Asolo e del Monte Grappa, in pattuglia su sentieri e boschi del territorio, hanno contestato 20 infrazioni ad altrettati motociclisti provenienti da altri comuni e che non hanno rispettato n&eacute; il DPCM, n&eacute; i divieti di transito. A riportarlo &egrave; la testata Il Gazzettino. SANZIONI SALATE E 4 MOTO SEQUESTRATE Venti centauri si erano infatti riuniti intorno alle zone boschive del Monte Grappa senza nessuna motivazione giustificabile all'uscita, date le disposizioni del Governo. Oltre a quelle, sono state contestate l'ingresso in zona con divieto di circolazione e anche irregolarit&agrave; amministrative. S&igrave;, perch&eacute; 4 delle 20 moto sono state sequestrate in quanto prive di targa o senza immatricolazione del mezzo. Per tutte le altre, sono scattate le sanzioni previste dalle legge. Napoli, gara clandestina durante il coprifuoco VIDEO I controlli, nel trevigiano, sono destinati ad aumentare. Anche perch&eacute; di episodi simili, nella zona dei Colli asolani e della Pedemontana del Grappa, ne sono avvenuti una decina nelle scorse settimane, finiti anch'essi allo stesso modo, con i motociclisti beccati dalle autorit&agrave; e costretti a pagare salate multe.       

Venti motociclisti sono stati beccati dalle forze dell'ordine nella zona del trevigiano: si erano ritrovati lo scorso 3 gennaio nonostante il divieto di uscire imposto dal Governo

Si radunano in moto nei boschi durante la zona rossa: multe e sequestri

        In questo periodo di ripresa dopo il lockdown per la pandemia del Coronavirus, Qooder ha lanciato alcune iniziative promozionali: dalla proroga per le scadenze tagliandi in officina al pagamento della prima rata a settembre per l&rsquo;acquisto di un nuovo mezzo. Ora Qooder torna a far parlare di s&eacute;, perch&eacute; ben 11 esemplari del quattro-ruote basculanti sono entrati a far parte della Croce Rossa Italiana. Saranno utilizzati per affrontare in sicurezza la &lsquo;fase 2&rsquo; dell&rsquo;emergenza Coronavirus, per la consegna a domicilio della spesa, dei farmaci e dei beni di prima necessit&agrave; per chi ha maggiori necessit&agrave; sociali e sanitarie. Qooder,&nbsp;che piega come una moto e vuol essere sicuro come un&rsquo;auto, vestir&agrave; quindi la divisa dell&rsquo;associazione benefica ed &egrave; pronto a entrare in servizio dei volontari e degli operatori della Croce Rossa Italiana.  Un equipaggiamento ad hoc Il Qooder realizzato per la Croce Rossa Italiana &egrave; di colore &ldquo;Snow White&rdquo; e avr&agrave; delle caratteristiche speciali: la capacit&agrave; di carico aumentata grazie a un bauletto in alluminio da 58 litri, mentre, per assicurare protezione dalle intemperie, &egrave; stato montato uno specifico parabrezza regolabile in altezza, con porta navigatore. Tutti i veicoli, inoltre, verranno equipaggiati da sirene bitonali, omologate con suono &ldquo;ambulanza&rdquo;, composte da coppia di trombe con elettronica interna, due faretti a led con luce lampeggiante e luce di crociera notturna blu. Non manca poi un secondo lampeggiatore omologato con luce lampeggiante e luce di crociera notturna sul bauletto. Una centralina di comando gestisce la sincronizzazione delle luci e una specifica pulsantiera consente al pilota di azionare in diversi modi i sistemi di segnalazione.&nbsp;Questo equipaggiamento sar&agrave; montato non appena disponibile da parte del fornitore non operativo in questo periodo. Il Qooder &egrave; dotato anche di una batteria supplementare per l&rsquo;utilizzo delle sirene e delle luci, e di un sistema elettronico che avvisa il pilota in tempo reale dello stato di carica degli accumulatori. A caratterizzare il Qooder, elementi tecnici unici come la doppia trazione posteriore con differenziale meccanico e un sistema di frenata integrale su 4 ruote, senza dimenticare le sospensioni&nbsp;HTS (Hydraulic Tilting System),&nbsp;brevetto internazionale Qooder, che permette un contenimento del peso generale del veicolo e un abbassamento del baricentro, rendendolo maneggevole, leggero e bilanciato. Il tempo della gentilezza &ldquo;Anche quest&rsquo;anno saremo al fianco della Croce Rossa Italiana nelle attivit&agrave; di servizio che quotidianamente svolge per i pi&ugrave; vulnerabili. &Egrave; un&rsquo;operazione che ci rende orgogliosi, soprattutto in un periodo cos&igrave; delicato, per mettere in sicurezza gli operatori e prevenire il contagio da Covid-19&rdquo;,&nbsp;spiega&nbsp;Giovanni di Furnari, Direttore Commerciale di Qooder. &ldquo;Sicurezza, versatilit&agrave; e rapidit&agrave; sono elementi imprescindibili dei mezzi che usiamo nei nostri servizi, soprattutto in un momento di emergenza come questo&rdquo;&nbsp;sottolineano dalla&nbsp;Croce Rossa Italiana.&nbsp;&ldquo;Caratteristiche che abbiamo riscontrato nei veicoli Qooder, nella nostra flotta gi&agrave; dalla scorsa estate. Questi nuovi 11 mezzi, consegnati ai nostri Comitati sul territorio, saranno utilizzati per potenziare ulteriormente le attivit&agrave; de &lsquo;Il tempo della Gentilezza&rsquo; come la consegna a domicilio della spesa, dei farmaci e dei beni di prima necessit&agrave; per le persone con maggiori fragilit&agrave; sociali e sanitarie&rdquo;. Harley-Davidson contro il razzismo, in memoria di George Floyd &nbsp; &nbsp;       

Colore &lsquo;snow white&rsquo; per gli 11 quattro-ruote che entrano a far parte della flotta della Croce Rossa, equipaggiati con bauletto, parabrezza, sirene bitonali e fari a led con luci blu e lampeggianti&nbsp;

Qooder al servizio della Croce Rossa

Colore ‘snow white’ per gli 11 quattro-ruote che entrano a far parte della flotta della Croce Rossa, equipaggiati con bauletto, parabrezza, sirene bitonali e fari a led con luci blu e lampeggianti   

Qooder al servizio della Croce Rossa - LE FOTO

        In questo periodo di emergenza sanitaria, arrivano davvero molti aiuti da parte delle aziende motociclistiche. Nelle Filippine, Honda ha donato ben 104 moto alla Croce Rossa filippina per agevolare sia la consegna di aiuti umanitari, che i servizi di salvataggio alle comunit&agrave; del Paese. Il coronavirus ritarda le consegne della Fireblade: Honda chiede scusa Un aiuto pi&ugrave; &ldquo;rapido&rdquo; Le moto consegnate sono 52 TMX125 Alpha e 52 Wave 110 Alpha, entrambi veicoli affidabili, versatili e ideali per il trasporto, per esempio, di materiale sanitario. La donazione permette alla Croce Rossa di accedere alle aree pi&ugrave; remote delle Filippine e quindi garantire assistenza a un maggior numero di persone. Honda TMX125 Alpha e Wave 110 Alpha sono poi dotate di&nbsp; bauletto per trasportare tutto l&rsquo;occorrente per il servizio, dall&rsquo;equipaggiamento medico fino alle medicine. La TMX125 &egrave; la moto dei pendolari delle Filippine, spesso utilizzata anche con il sidecar. La Wave 110 &egrave; dotata di trasmissione automatica e, quindi, molto semplice da guidare.  Approccio proattivo La donazione si inserisce nella decisione di un approccio proattivo di Honda per affrontare emergenze nazionali, sanitarie e calamit&agrave; (come la pandemia che stiamo affrontando adesso), dando assistenza e aiuti ai bisognosi. A questo si aggiunge l&rsquo;iniziativa One Dream: le moto Honda devo diventare uno strumento per supportare gli enti umanitari e offrie, cos&igrave;, una risposta rapida alle emergenze. Honda, Naked su base CBR1000RR-R? Ecco come potrebbe essere       

Sono 52 TMX125 Alpha e 52 Wave 110 Alpha che trasporteranno materiale sanitario e renderanno pi&ugrave; accessibili alcune aree in caso di emergenza

Honda, Filippine: donate 104 moto alla Croce Rossa

        Jakusa Design ci riprova. Dopo aver fatto discutere appassionati e addetti ai lavori con i suoi rendering di Ducati MH900 Heritage, concept che fonde la MH900e di Terblanche alle caratteristiche della Streetfighter V4, lo studio di design ungherese, dietro cui si cela il lavoro di Tamas Jakus, ha svelato un'altra creatura a due ruote.  Si chiama Aprilia Linea Rossa, ed &egrave; una visione futuristica della RSV4. Le moto disegnate da Jakusa hanno la caratteristica di ricordare in maniera marginale il modello a cui sono ispirate, salvo lasciare alcuni indizi sparsi intorno al corpo del mezzo. Nel caso di Linea Rossa, gli elementi che rimandano alla sportiva stradale di Noale sono il telaio, il carter e il forcellone in alluminio.  La moto pu&ograve; vantare la costruzione in fibra di carbonio, mentre la caratteristica pi&ugrave; evidente riguarda la carenatura, a tre strati, quasi a ricordare le branchie dei pesci. L'intenzione potrebbe essere quella, dato che il muso allungato rimanda al cranio di animali come appunto gli squali. A spingerla, ovviamente, il quadricilindrico a V di Aprilia. Quanto costerebbe oggi una Aprilia RS 250 o una Ducati 916? La configurazione generale della moto di Jakusa Design accentua le forme spigolose, un po' come una supercar a quattro ruote, e rimanda a un futuro in cui i materiali leggeri e la tecnologia domineranno l'universo delle due ruote. In questo caso, anche di Aprilia. Chiss&agrave; se le moto che vedremo fra tanti anni ricorderanno i rendering di Jakusa Design, capaci di infiammare il dibattito.       

Il rendering di Jakusa Design esalta il V4 di Noale proponendo una sportiva futuristica, spigolosa e realizzata in fibra di carbonio

Aprilia Linea Rossa, una RSV4 fantascientifica

        Nonostante il momento drammatico, tutto si pu&ograve; dire ma non che la Croce Rossa italiana non stia ricevendo supporto. A contribuire nella lotta al COVID-19 scendono in campo anche Michelin Italia ed Euromaster, mettendo a disposizione, per tutto il mese di aprile, le proprie strutture per i mezzi di soccorso delle unit&agrave; mobili di Croce Rossa e ASL. Ducati, Domenicali: "Lo stop? Catastrofe, serve ripartire ma in sicurezza" Un contributo &ldquo;tecnico&rdquo; Non &egrave; il primo passo perch&eacute; Michelin, gi&agrave; da un paio di settimane, sta supportando le Croce Rossa di Alessandria, Cuneo, Milano e Torino (zone dove si trovano i suoi stabilimenti industriali e la sede commerciale) con servizi &ldquo;tecnici&rdquo;. Michelin, infatti, dopo aver effettuato delle analisi sullo stato degli pneumatici dei mezzi di soccorso delle unit&agrave; mobili in dotazione agli operatori delle CRI, ha provveduto a sostituire le gomme e a riconsegnare i mezzi in sicurezza. Tutto in tempi rapidi e gratuitamente. Per aumentare il contributo, il supporto &egrave; stato esteso a tutta Italia per tutto il mese di aprile. La rete delle officine Euromaster garantisce, gratuitamente, ai mezzi di soccorso della Croce Rossa e delle ASL la riparazione e la sostituzione degli pneumatici in caso di foratura o danneggiamento. &ldquo;In questo momento cos&igrave; difficile per la popolazione e, in particolare, per gli operatori sanitari prodigati nello sforzo di portare soccorso ai cittadini &egrave; fondamentale poter disporre il pi&ugrave; possibile di attrezzature ed equipaggiamenti che aiutino a supportare questo enorme impegno&rdquo; ha dichiarato Simone Miatton, Presidente di Michelin Italia. Coronavirus, MV Agusta a sostegno degli ospedali di Varese       

Per il mese di aprile e in tutto il territorio italiano, i mezzi di soccorso delle unit&agrave; mobili hanno a disposizione, gratuitamente, la rete di strutture Michelin ed Euromaster

Michelin: gomme e assistenza gratis per Croce Rossa e Asl

Il Coronavirus avr&agrave; pure cambiato vite e abitudini degli italiani, ma c&#39;&egrave; un sentimento pi&ugrave; forte di qualsiasi virus, persino del COVID-19: &egrave; la solidariet&agrave;. E quella non si pu&ograve; debellare.  Coronavirus, in Umbria i motociclisti consegnano farmaci a domicilio  2 VENTILATORI E 4500 TUTE IN TYVEK  Lo dimostra Benelli, che dal 2005 &egrave; di propriet&agrave; del Gruppo Qianjiang, ma che non dimentica le sue origini e rimane vicina a Pesaro e alle Marche, che in questo periodo lottano contro la pandemia. La Casa del Leoncino ha infatti donato 2 ventilatori, 1000 tute in tyvek (un materiale capace di garantire alta protezione) alla Croce Rossa pesarese e altre 3500 tute all&#39;azienda ospedaliera &quot;Ospedali Riuniti Marche Nord&quot;.    IL LEONCINO VICINO AL SUO TERRITORIO  Il materiale donato &egrave; un chiaro segnale di Benelli, che in tal modo esprime la propria vicinanza e applaude l&#39;immenso lavoro che in questo periodo storico stanno svolgendo gli operatori sanitari. &quot;Fin dall&rsquo;insorgere dell&rsquo;emergenza - spiega Susanna Carloni, responsabile amministrativa e finanziaria di Benelli QJ -, la Propriet&agrave; aziendale si &egrave; prodigata per poter reperire al pi&ugrave; presto materiale medico e sanitario da donare alle strutture del nostro territorio e per poter offrire loro un contributo nella lotta al Coronavirus&quot;.  Coronavirus, quando i motociclisti portano la spesa a casa  &quot;A nome della nostra amministratrice, Yan Haimei e a nome di tutti i dipendenti Benelli, desidero esprimere vicinanza e riconoscenza a tutto il personale sanitario, ai medici e agli infermieri che, ormai da settimane, stanno combattendo senza sosta questa battaglia. Un grazie di cuore a tutti. Uniti ce la faremo!&quot;. 

Bellissimo gesto della Casa del Leoncino che sente forte il legame con la sua citt&agrave; d&#39;origine: 2 ventilatori polmonari e 4500 tute in tyvek donate al personale sanitario marchigiano in prima linea nella lotta al COVID-19

Coronavirus, Benelli dona ventilatori e tute alla Croce Rossa di Pesaro

        Un Qooder &egrave; stato consegnato alla Croce Rossa Italiana in occasione del centesimo anniversario della Fondazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Le cerimonia di consegna si &egrave; svolta al Red Cross Camp di Solferino, in provincia di Mantova, alla presenza di Paolo Gagliardo,&nbsp;CEO di Quadro Vehicles; Francesco Rocca,&nbsp;Presidente della Federazione Internazionale delle Societ&agrave; della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa;&nbsp;Paolo Monorchio,&nbsp;Presidente Comitato Croce Rossa di Napoli. IL QOODER DELLA CROCE ROSSA &ndash; Veicolo a quattro ruote che combina alcune caratteristiche delle auto con altre appartenenti alle moto, il Qooder si adatta a strade e percorsi difficilmente affrontabili da altri mezzi, garantendo stabilit&agrave; e sicurezza grazie al sistema brevettato HTS Hydraulic Tilting System, che gli permette di inclinarsi come una moto e, al contempo, di &nbsp;mantenersi aderente all&rsquo;asfalto, grazie alle 4 ruote "pieganti" da 14 pollici. Tali caratteristiche, nel Qooder consegnato alla Croce Rossa, si affiancano alla livrea rossa che richiama i colori dell&rsquo;ente e a ulteriori dotazioni come il bauletto per il trasporto del kit di primo soccorso, le sirene, i lampeggianti direzionali a LED, il faro lampeggiante LED di colore blu posto su asta estensibile manualmente. Il Qooder realizzato per la CRI &egrave; stato acquistato&nbsp;dalla Croce Rossa di Napoli. Il mezzo sar&agrave; utilizzato nelle attivit&agrave; di primo soccorso in citt&agrave; e provincia con interventi sia diurni che notturni. LE DICHIARAZIONI -&nbsp; &ldquo;E&rsquo; per noi un privilegio sostenere la Croce Rossa Italiana nelle sue attivit&agrave; quotidiane di servizio per il soccorso dei cittadini &ndash; ha commentato Paolo Gagliardo, CEO di Quadro Vehicles durante la cerimonia di consegna - &nbsp;&Egrave; una partnership rivolta al sociale, che va a supportare tutti gli operatori e i volontari che mettono la propria vita al servizio della comunit&agrave;.&nbsp; &ldquo;Il Comitato di Napoli della Croce Rossa Italiana &ndash; ha dichiarato Paolo Monorchio - &nbsp;ha scelto, per aiutare i pi&ugrave; vulnerabili e gli ultimi, l&rsquo;innovazione tecnologica e la sicurezza di un veicolo che siamo sicuri rivoluzioner&agrave; il metodo di fare soccorso&rdquo;.&nbsp; LO SCORSO 4 GIUGNO, due Qooder sono stati consegnati ai Carabinieri del comando Generale &ldquo;Pastrengo&rdquo;&nbsp;di Milano in occasione dei 205 anni dalla fondazione dell&rsquo;Arma (ne abbiamo parlato qui)       

Il veicolo, acquistato dalla Croce Rossa di Napoli, sar&agrave; utilizzato per le attivit&agrave; di primo soccorso in citt&agrave; e in provincia&nbsp;

Consegnato un Qooder alla Croce Rossa Italiana

Un nome altisonante per un modello che ha fatto battere forte il cuore dei teenager di quattro lustri fa&nbsp; &nbsp;

Malanca Testa Rossa: foto

Il Malanca Testa Rossa arriva sul mercato nel 1969, rifacendosi al nome di una Ferrari da competizione del &rsquo;59 e, proprio come la vettura, si fregia della testa dipinta di rosso.  TRICOLORE - Oltre a dei modelli con le sovrastrutture prevalentemente arancione, per celebrare i successi del &rsquo;68 e &lsquo;69 nella categoria Cadetti, la Malanca propone il Testa Rossa con il bauletto portaferri e il lungo serbatoio in bianco, quest&rsquo;ultimo ornato dal tricolore italiano sui lati. Sar&agrave; un vero successo, ed &egrave; in questa configurazione che il modello viene ancora ricordato a decenni di distanza.&nbsp;    COMPONENTISTICA NON AL TOP - Bello nell&rsquo;estetica e con un buon telaio, il Testa Rossa, non brillava per componentistica (leve e freni in primis) ma in compenso disponeva di un buon motore a 4 marce prodotto dalla stessa Malanca che, addizionato di un generoso carburatore da 20 mm, lo collocava nell&rsquo;Olimpo dei cinquantini sportivi pi&ugrave; agguerriti.  MOTORE NUOVO - Nel 1970 arriva la versione a 5 marce e la colorazione rossa della testa sparisce. A colpo d&rsquo;occhio il modello &egrave; molto simile alla versione precedente, differenziandosi solo per la sella che ora ha un rostro finale. Tutt&rsquo;altra cosa il motore, completamente nuovo nello sviluppo e nell&rsquo;estetica, non ha niente di condivisibile con il precedente 4 marce, neppure il gruppo termico.&nbsp;  ALETTATURE - I carter vengono definiti &ldquo;a diamante&rdquo; per le loro sfaccettature, e dispongono di vistose alettature. Il cilindro in ghisa presenta una alettatura di generose dimensioni e la grande testa &ldquo;a ventaglio&rdquo; &nbsp;dispone anche di un&rsquo;alettatura inferiore che convoglia l&rsquo;aria nei pressi della camera di scoppio. Questa versione consolider&agrave; la fama del modello e assieme all&rsquo;evoluzione della serie a 4 marce rimarr&agrave; in produzione fino al 1978.  &nbsp; 

Malanca Testa Rossa: la pi&ugrave; amata dai &ldquo;ragazzi&rdquo;

Ducati 916

Nel numero precedente avevamo dato alcune indicazioni sulle modifiche principali che potevano essere effettuate sui motocicli, per evitare di essere sanzionati in caso di controllo da parte delle forze dell&rsquo;ordine. Oggi ritorniamo sull&rsquo;argomento, considerata la vastit&agrave; dell&rsquo;argomentazione e per dare un indicazione corretta sui dispositivi di equipaggiamento e variazioni possibili sui motocicli, quando questi sono utilizzati alternativamente su strada ed in circuito. Certamente questa materia &egrave; in continua evoluzione, anche perch&eacute; oltre a quanto previsto dal Codice della Strada e relativo regolamento, &egrave; oggetto di frequenti modifiche riferite all&rsquo;emanazioni di circolari dalla Comunit&agrave; Economica Europea, che intervengono con deroghe su quanto prevede la norma generale. Spesso quando si usa la moto in circuito s&rsquo;interviene sostituendo le sospensioni e variando le geometrie della moto; su strada &egrave; bene rammentare che queste, devono rispettare quanto previsto in sede d&rsquo;omologazione, quindi, nel rispetto delle tolleranze ammesse, non si pu&ograve; variare l&rsquo;angolo d&rsquo;inclinazione dello sterzo o le altezze, cos&igrave; come la massa intesa come tara, le dimensioni d&rsquo;ingombro, gli sbalzi e di conseguenza la struttura del telaio. Mantenendo fermi questi concetti, possiamo sostituire forcella e ammortizzatore, se omologati per quel determinato veicolo. I collettori di scarico possono essere sostituiti, ma se prevedono in origine il catalizzatore, lo devono mantenere nel rispetto delle normative antinquinamento. I cerchi ruota possono essere sostituiti con altri omologati. Parlando di sicurezza attiva, su strada l&rsquo;avvisatore acustico deve essere originale o rispettare i decibel previsti dalla normativa che, per motoveicoli oltre i 125 cm3 non deve essere inferiore a 80 dB misurati sull&rsquo;asse a 30 metri di distanza. Ovviamente non &egrave; ammesso nessun tipo d&rsquo;intervento che possa aumentare la potenza del veicolo, sia perch&eacute; verrebbero meno le condizioni di sicurezza previste dai parametri di origine, sia per motivi fiscali, considerato che il pagamento della tassa di propriet&agrave; &egrave; determinata in base ai kW di potenza. Tralasciando quelle modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali che prevedono una revisione straordinaria con l&rsquo;applicazione dell&rsquo;art.78 del C.D.S. di cui abbiamo parlato la volta scorsa, possiamo riassumere identificando la mancanza o la non omologazione dei dispositivi obbligatori di equipaggiamento o il loro posizionamento difforme con la sanzione prevista dall&rsquo;art.72 C.d.S. da 84 Euro, mentre l&rsquo;inefficienza di tali dispositivi, come l&rsquo;inefficienza delle caratteristiche costruttive e funzionali del motoveicolo, viene sanzionata dall&rsquo;art.79 C.D.S. che prevede sempre 84 Euro di multa, dando per&ograve; la facolt&agrave; all&rsquo;agente accertatore, qualora abbia dei dubbi sulla persistenza dei requisiti di sicurezza, rumorosit&agrave; ed inquinamento del veicolo, di effettuare comunque una segnalazione agli uffici della Motorizzazione competente per territorio, per ordinare una revisione straordinaria ai sensi dell&rsquo;art.80/5 comma del C.d.S. S&rsquo;incorre nello stesso rischio, ma per la sanzione prevista dall&rsquo;art.71 del C.d.S. quando in caso di controllo, emerge che &egrave; il veicolo a non essere conforme alle prescrizioni delle caratteristiche costruttive d&rsquo;omologazione, quindi per massa, dimensione, prestazioni, sicurezza attiva e passiva, ambientale o fiscale non previste dall&rsquo;art.78 C.d.S. Tornando ai dispositivi di illuminazione ricordiamo che per i motocicli identificati con codice L3 (due ruote oltre 50 cm3 e in grado di superare i 50 km/h) sono obbligatori sempre le luci di posizione anteriore a posteriore,&nbsp; gli anabbaglianti e abbaglianti, gli stop e le luci della targa, gli indicatori di direzione e i catadiottri posteriori non triangolari. Sono facoltativi i fendinebbia anteriori e posteriori, le luci d&rsquo;emergenza e i catadiottri laterali. Non sono ammessi altri colori se non quelli previsti dal Codice della Strada (bianco o rosso per i fanali rispettivamente anteriori e posteriori, giallo ambra per indicatori di direzione, giallo o bianco per i proiettori fendinebbia), sanzionabili tutti gli altri dispositivi colorati.

Cosa posso modificare

Vorrei fare qualche esperienza in pista, ma per non rischiare di danneggiare in una scivolata le carene originali, posso sostituirle con altre in vetroresina? Quali altre modifiche posso fare alla moto per renderla pi&ugrave; performante (ammortizzatori, forcella, tubi freni ecc.) senza per&ograve; rischiare di essere fermato su strada ed essere sanzionato?  Per individuare le normative che riguardano le caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli in genere, e di conseguenza individuare le possibili modifiche, &egrave; necessario rifarsi agli artt. 71 - 72 - 78 - 79 del Codice della Strada, con il relativo regolamento d&rsquo;esecuzione e le appendici specifiche per singola caratteristica. Di conseguenza non &egrave; semplicissimo dare un indicazione precisa su tutti i possibili interventi e sostituzioni, anche se tendenzialmente vale la regola che tutto ci&ograve; che non &egrave; espressamente legiferato, per garantire la&nbsp; &ldquo;sicurezza&rdquo;&nbsp; generalmente &egrave; vietato. Nel suo caso specifico sostituire la carenatura con un&rsquo;altra uguale in vetroresina e quindi meno costosa, dalle stesse dimensioni, non comporta il rischio di essere sanzionati, di fatto per&ograve; deve continuare a mantenere intatto ed efficiente l&rsquo;intero sistema d&rsquo;illuminazione o essere questo almeno conforme all&rsquo;originale. Per tutti gli altri dispositivi, la normativa generale si rif&agrave; all&rsquo;art. 227 del regolamento d&rsquo;esecuzione del C.D.S. che identifica le caratteristiche soggette ad accertamento in base all&rsquo;elenco dell&rsquo;appendice V del Codice, tra queste sono comprese le masse, le dimensioni e gli allestimenti, le prestazioni, la sicurezza attiva e passiva, la protezione ambientale e le disposizioni fiscali, ecc. Ovviamente lo scopo dei legislatori &egrave; quello di limitare al massimo l&rsquo;adozione di equipaggiamenti o modifiche alle strutture di origine, che possano comportare una diminuzione della sicurezza o addirittura la pericolosit&agrave; durante la guida. &Egrave; ovvio che lo scopo di chi vuole modificare il proprio mezzo, &egrave; quello di migliorarne il rendimento, ma di fatto, se questo comporta un aumento delle prestazioni, la modifica &egrave; vietata e sanzionabile. Rispondono della violazione dell&rsquo;Art.78 del C.D.S., che prevede una sanzione da 419 Euro e ritiro della carta di circolazione con nuova visita di revisione, tutte quelle modifiche che in genere riguardano i dispositivi di sicurezza, di silenziosit&agrave; e inquinamento atmosferico indicate nella carta di circolazione o nell&rsquo;omologazione del veicolo stesso. Nel concreto lo scarico pu&ograve; anche essere sostituito da un altro non originale, solamente se &egrave; dello stesso tipo di quello di serie od omologato per quel particolare modello (circolare MCTC 24-11-1997 prot.n.4883/4190/(0) &ndash; D.C. IV n.B103). L&rsquo;impianto frenante non pu&ograve; essere modificato salvo che la Casa costruttrice in sede d&rsquo;omologazione abbia gi&agrave; approvato tale modifica, nello specifico se la moto nasce con tubi freni aeronautici in treccia, allora si possono sostituire con analoghi omologati, ma se nasce con tubi tradizionali, non si possono cambiare senza aggiornamento. Sostituire le pinze o i dischi freni, con altri anche pi&ugrave; grandi, non espressamente omologati per quel tipo di motociclo, comporta l&rsquo;aggiornamento della carta di circolazione. Gli pneumatici di equipaggiamento devono essere della stessa misura dell&rsquo;omologazione. I dispositivi d&rsquo;illuminazione devono essere posizionati come in origine ed omologati,&nbsp; i retrovisori devono essere montati e possono essere sostituiti con altri omologati. Nel prossimo numero completeremo il quadro delle modifiche per i motocicli, considerato i numerosi particolari e la difficolt&agrave; di interpretare tutta la materia spesso oggetto di aggiornamento per effetto delle varie normative europee.

Le modifiche ammesse

Per risparmiare, dopo una scivolata&nbsp;invece del portatarga originale&nbsp;danneggiato, ne ho montato un altro&nbsp;omologato per il mio modello di moto.&nbsp;Arrivata l&rsquo;estate, io e mia moglie&nbsp;mettiamo zaino in spalla e via per le&nbsp;splendide strade dell&rsquo;Appennino,&nbsp;direzione riviera ligure. Vengo fermato&nbsp;in un posto di blocco dalla Polizia&nbsp;Stradale, in perfetto stile retata&nbsp;da film americano. I solerti agenti,&nbsp;dopo avermi controllato i documenti&nbsp;e minuziosamente la moto, mi contestano&nbsp;attraverso l&rsquo;applicazione di&nbsp;uno strumentino in plastica con un&nbsp;ago rosso da &ldquo;ferramenta&rdquo;, che ho&nbsp;saputo poi chiamarsi &ldquo;inclinometro&rdquo;,&nbsp;che la mia targa &egrave; inclinata di 38&deg;,&nbsp;ben 8&deg; oltre il limite. Per farla breve,&nbsp;mi contestano una sanzione amministrativa&nbsp;da 80 Euro, ma quello che&nbsp;brucia &egrave; il fermo del veicolo per 90&nbsp;giorni con recupero della mia moto&nbsp;con il carro attrezzi.  L&rsquo;argomento del portatarga &egrave; molto particolare e complesso.&nbsp;A volte l&rsquo;interpretazione personale degli organi&nbsp;accertatori, in mancanza di circolari ministeriali precise,&nbsp;pu&ograve; portare ad eccessi di zelo. Gi&agrave; in altre occasioni&nbsp;abbiamo affermato che questo comportamento &ldquo;lesivo&rdquo;&nbsp;nei confronti dei motociclisti, nasce dalla pregiudizievole&nbsp;convinzione che il montaggio di un portatarga con caratteristiche&nbsp;diverse da quelle originali, serve esclusivamente&nbsp;per eludere i controlli della velocit&agrave;. Al contrario&nbsp;se gli elementi che lei brevemente ci ha fornito sono tutti&nbsp;corretti, effettivamente una variazione d&rsquo;inclinazione di 8&deg;&nbsp;superiore al limite consentito su un angolo di 30&deg; previsti&nbsp;per legge, corrispondono ad un aumento dell&rsquo;angolo&nbsp;verso l&rsquo;esterno di circa 2,54 cm. se consideriamo che la&nbsp;targa di immatricolazione dei motoveicoli &egrave; lunga 177&nbsp;mm (Figura III 4/e Art.258 Regolamento d&rsquo;Esecuzione del&nbsp;Codice della Strada), quindi di fatto non dovrebbe essere&nbsp;considerato motivo di elusione ai controlli elettronici per&nbsp;le violazioni dei limiti di velocit&agrave;. Purtroppo per&ograve; nel suo&nbsp;caso gli Agenti non hanno ritenuto adottare quello che&nbsp;generalmente viene visto come buon senso, ma hanno&nbsp;semplicemente applicato senza sconti la violazione di&nbsp;legge prescritta dall&rsquo;Art.100 C.d.S., che prescrive nel&nbsp;comma 2 che i motocicli devono essere muniti di targa&nbsp;posteriore, nel comma 9 che il regolamento d&rsquo;esecuzione&nbsp;stabilisce per tutte le targhe, compreso i motocicli, i criteri&nbsp;per la formazione dei dati di immatricolazione e per&nbsp;il suo caso, la collocazione e le modalit&agrave; d&rsquo;installazione,&nbsp;le caratteristiche costruttive, dimensionali, fotometriche,&nbsp;cromatiche e di leggibilit&agrave;, nonch&eacute; i requisiti di idoneit&agrave;&nbsp;per l&rsquo;accettazione. La violazione di questi ultimi parametri,&nbsp;comporta secondo il comma 11 dello stesso articolo,&nbsp;una sanzione amministrativa da 84 euro (importo dal 1&nbsp;gennaio 2013) ed il fermo amministrativo del mezzo per&nbsp;tre mesi, dove per i motoveicoli &egrave; obbligatorio lasciare&nbsp;il primo mese in depositeria autorizzata con aggravio di&nbsp;ulteriore spese, tanto per essere imparziali con noi motociclisti.&nbsp;Detto questo nell&rsquo;articolo 259 del regolamento del&nbsp;C.D.S. troviamo tutte le indicazioni corrette per quanto&nbsp;riguarda il posizionamento e l&rsquo;inclinazione, che se rispettate,&nbsp;dovrebbe rendere immuni da qualsiasi contravvenzione,&nbsp;infatti, nessuno pu&ograve; contestare l&rsquo;installazione di un&nbsp;portatarga diverso dall&rsquo;originale, perch&eacute; questo particolare,&nbsp;se non modifica le caratteristiche costruttive di sicurezza,&nbsp;rumorosit&agrave; ed inquinamento, non &egrave; soggetto a&nbsp;revisione straordinaria. Da questo articolo rileviamo che&nbsp;la targa di un motociclo deve essere posizionata nella&nbsp;parte posteriore centrale e simmetrica rispetto la linea&nbsp;longitudinale del veicolo, quindi nella zona di origine prevista&nbsp;dal costruttore. Inoltre viene indicato che la targa&nbsp;deve essere verticale con una tolleranza di 5&deg;, e solo per&nbsp;particolari forme dei veicoli, nello specifico i motoveicoli,&nbsp;pu&ograve; avere un&rsquo;inclinazione rispetto alla verticale non superiore&nbsp;ai 30&deg; senza alcuna tolleranza, e non pu&ograve; essere&nbsp;pi&ugrave; bassa di 20 cm dal suolo e non pi&ugrave; alta di 120 cm,&nbsp;o vicino a questo limite, comunque in base alle caratteristiche&nbsp;del veicolo non pu&ograve; superare i 2 metri; deve poi&nbsp;essere visibile in tutto lo spazio compreso tra i quattro&nbsp;piani. Per tutti i parametri indicati non c&rsquo;&egrave; effettivamente&nbsp;menzione su quali strumenti utilizzare per effettuare le&nbsp;misurazioni, e se questi debbano essere eventualmente&nbsp;omologati, certamente nel suo caso, dove la variazione&nbsp;d&rsquo;inclinazione contestata, risulta piuttosto ridotta, affidarsi&nbsp;ad uno strumento di presunta bassa precisione, pare&nbsp;una condizione piuttosto azzardata da parte degli Agenti,&nbsp;specie se effettuata su una strada di montagna, che generalmente&nbsp;presenta gi&agrave; una pendenza naturale. Diversamente&nbsp;sarebbe inappellabile, se la stessa misurazione&nbsp;fosse stata effettuata con ausilio di personale della Motorizzazione&nbsp;Civile, preposti generalmente nei controlli in&nbsp;fase di revisione. Inoltre se come ha scritto il porta targa&nbsp;risultasse effettivamente omologato per quel veicolo, varrebbe&nbsp;la pena acquisire tale documentazione in termini&nbsp;difensivi ricorsuali, verificando anche l&rsquo;effettiva inclinazione&nbsp;di quello originale, da portare a confronto in sede&nbsp;dibattimentale, infatti, nel caso i valori rilevati risultassero&nbsp;analoghi, non vedo quale giudice potrebbe rigettare il ricorso&nbsp;presentato.

Che piega la targa!

Sono uno di quei motociclisti che ancora crede nell&rsquo;amicizia che lega noi centauri, una complicit&agrave; che affiora ogniqualvolta ci si incrocia su strada e riconoscibile con il tradizionale saluto a due dita alzate o con un breve lampeggio. Ma proprio questa abitudine quasi mi stava per costare una multa da 40 Euro. Durante il mio solito giretto domenicale, infatti, sono stato fermato da una pattuglia di Polizia, che mi ha contestato l&rsquo;uso &ldquo;inappropriato&rdquo; dei &ldquo;dispositivi d&rsquo;illuminazione&rdquo; per aver salutato un altro motociclista proveniente dal senso opposto, dopo che a loro dire avevo passato un altro posto di blocco che si trovava dalla parte opposta della strada ma che io non avevo visto... Lettera firmata  Il fatto che le &egrave; accaduto potrebbe effettivamente rientrare nella casistica specifica dell&rsquo;art.153/11&deg; comma del Codice della Strada, dove viene sanzionato con 39 Euro (41,00 Euro con l&rsquo;aumento del 5,9% dal 1 gennaio 2013) ed un punto di decurtazione sulla patente, chiunque usa impropriamente i dispositivi di segnalazione luminosa o che li aziona senza che ne ricorressero le condizioni, che poi sono meglio specificate nel comma 4 dello stesso articolo. Infatti &egrave; consentito l&rsquo;uso intermittente dei proiettori di profondit&agrave; per dare avvertimenti utili al fine di evitare incidenti e per segnalare al veicolo che precede l&rsquo;intenzione di sorpassare. Tale utilizzo &egrave; consentito anche in ore notturne e diurne in centro abitato. Nel suo caso, se le fosse stata contestata tale violazione, era verosimilmente riconducibile al fatto che, come lei ha scritto, in quel tratto erano presenti due distinti posti di controllo delle forze dell&rsquo;ordine, posizionati nei due sensi, pertanto il suo saluto &egrave; stato sicuramente inteso come un avvertimento per segnalare agli altri motociclisti la presenza della Polizia. Questo fatto ha innescato quindi il controllo, salvo poi credere nella sua buona fede, ma resta la possibilit&agrave; di vedersi sanzionare, perch&eacute; il &ldquo;saluto&rdquo; tra motociclisti non &egrave; una discriminante che consente l&rsquo;uso dei dispositivi di illuminazione. Certamente, in casi analoghi, dovremmo sperare nel buon senso che spesso contraddistingue gli operatori di Polizia, che dovrebbero essere in grado di distinguere il semplice gesto di cortesia da chi utilizza questi strumenti per avvisare gli altri conducenti della presenza dei posti di controllo. Spesso non si valuta che si potrebbe sottrarre ai controlli persone pericolose, ricercate o comunque atte ad attivit&agrave; delittuose gravi e che un giorno potrebbero essere rivolte anche a noi stessi. Per quanto riguarda invece il saluto con la mano, anche in questo caso possiamo subire l&rsquo;applicazione dell&rsquo;art. 170 comma 1 e 6 del Codice della Strada che punisce chiunque circola con una sola mano con 76,00 Euro (81,00 Euro con aumento del 5,9% dal 1 gennaio 2013), un punto di decurtazione sulla patente e la ben pi&ugrave; drammatica sanzione accessoria del fermo amministrativo di 60 giorni del veicolo, la stessa sanzione di chi solleva la ruota anteriore o non sta seduto in modo corretto. Inoltre, come indicato dall&rsquo;art. 214 C.d.S. per ciclomotori e motoveicoli &egrave; prevista la custodia del veicolo presso una depositeria autorizzata per i primi 30 giorni, con ulteriore aggravio di spese, e solo trascorso questo periodo si pu&ograve; chiedere il cambio di custodia presso la propria abitazione per i restanti 30 giorni. Si spera che il buon senso di chi ci scopre a salutare l&rsquo;amico motociclista abbia il sopravvento sull&rsquo;inflessibilit&agrave; della legge, riconoscendo l&rsquo;insussistenza di pericolo in quel frangente nel lasciare il manubrio per qualche frazione di secondo.

Quanto "costa" un saluto...

Ho da poco acquistato una Yamaha MT-03 del 2007. Il libretto della moto non chiarisce quanti kW abbia effettivamente questo motociclo (sul libretto accanto alla P.1 che segna 660,00 che &egrave; la cilindrata c&rsquo;&egrave; una P.2 da 025,00 che sono i kW ma non sembra depotenziata) conseguentemente non so se posso portarla. Ho da poco compiuto i 19 anni e quindi so che dovrei conseguire una A2 (fino a 25 kW) e se mi dovrei attenere ai kW che riportate voi nella tabella vuol dire che non potr&ograve; guidarla prima di due anni. Un&rsquo;altra cosa strana per&ograve; sta nella seguente A3: parla di veicoli da 35 kW... e allora la domanda sorge spontanea: gli altri 10 kW di differenza tra A2 e A3 dove si collocano? E se la mia MT-03 &egrave; effettivamente inferiore ai 35 kW posso gi&agrave; guidarla? Sottolineo che non &egrave; segnalata come depotenziata in nessuna carta resami dal precedente proprietario. Sono una ragazza alta 1,60 m, peso 48 kg e ho il sospetto che la MT-03 sia solo sulla carta una moto &ldquo;leggera&rdquo; perch&eacute; ho provato a raddrizzarla da ferma e mi &egrave; sembrata un po&rsquo; pesante. Ritenete che non si addica al mio fisico? Maria Teresa Ferrari - Olevano Romano (RM)  Prima di parlare di patenti, consideriamo la moto che lei ha acquistato, che per rispondere alla sua ultima domanda, la riteniamo sicuramente una delle moto tra le pi&ugrave; adatte anche per un&rsquo;utenza femminile, ovviamente dopo aver acquisito un minimo di praticit&agrave;, che potrebbe essere migliorare ulteriormente seguendo uno dei numerosi corsi di guida che si possono frequentare anche per motociclisti neofiti. Il peso, infatti, una volta acquisita la sicurezza di mantenere in equilibrio il mezzo, non rappresenta un problema, anche perch&eacute; qualsiasi moto stradale di una certa cilindrata, non pesa meno di 170 kg, che in caso di incertezze o perdita di equilibrio nelle manovre a basse velocit&agrave;, metterebbe in difficolt&agrave; qualsiasi conducente, maschio o femmina che sia. Per quanto riguarda la sua moto specifica il fatto che sul libretto sia indicato come P2 (quindi valore di potenza)&nbsp; 25 kW, significa che almeno sulla carta, la sua MT03 ha quei kilowatt, quindi a tutti gli effetti pu&ograve; essere guidata da un titolare di patente A2, senza dover aspettare i due anni di conseguimento patente, necessari per passare a condurre motocicli di potenza superiore. Abbiamo volutamente scritto &ldquo;sulla carta&rdquo; che il suo motocicli &egrave; depotenziato, perch&eacute; per le forze dell&rsquo;ordine al fine di verificare la possibilit&agrave; di condurre il motociclo con patente &ldquo;A2&rdquo;, fa fede quel valore indicato sul libretto, poi si sa che per alcuni modelli, bastano piccoli intervento &ldquo;illegali&rdquo; sulla centralina, o la rimozione di strozzature, per riportare i valori di potenza al modello originale, ma questo rappresenta una violazione di legge, che pu&ograve; essere sanzionata, anche se deve essere poi provata con verifiche strumentali specifiche. Per quanto riguarda il suo dubbio sul discorso del vuoto dei 10 kW tra A2 e A3, sono valori che non devono essere confusi, nel senso che il valore dei 35 kW viene preso come riferimento per individuare moto che, oltre quel valore, sono considerate potenti, pertanto verosimilmente si possono usare solo per sostenere l&rsquo;esame pratico moto fino a 35 kW, per conseguire la patente A2 che pero&rsquo; consente di guidare moto per 2 anni fino a 25 kW, mentre se si vuole conseguire direttamente la patente A3 (senza limitazioni), bisogna aver compiuto 21 anni e sostenere l&rsquo;esame pratico con moto di potenza superiore ai 35 kW. Per il suo caso le suggeriamo di prendere quindi la patente A2, utilizzando la sua moto, che rientra tra quelle che pu&ograve; utilizzare, avendo 25 kW, e tra due anni, avr&agrave; di diritto la A3 e condurre motocicli di qualsiasi potenza. Tornando al discorso del peso dei motocicli, le ricordiamo inoltre che con la patente A2 oltre al limite di 25 kW non si deve superare anche il rapporto di potenza peso di 0,16 kW/kg,&nbsp; pertanto una moto con quella potenza non pu&ograve; pesare meno di 157 kg.

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