La nuova nineT è una roadster fascinosa ma con prestazioni ancora oggi esuberanti. Le modifiche tecniche non ne hanno quindi intaccato l’animo da attacca-brighe. Ecco le foto della prova

Test BMW R 12 nineT, LE FOTO DELLA PROVA

La nineT &egrave; senza dubbio la moto degli anniversari. Presentata ormai nel lontano 2013 in occasione del 90esimo di BMW Motorrad, se la matematica non &egrave; un&rsquo;opinione nel 2023 BMW ha spento la centesima candelina; e come hanno festeggiato? Presentando la nuova BMW R 12 nineT, che sembra identica al passato ma in realt&agrave; &egrave; cambiata pi&ugrave; di quanto non dica una prima occhiata. L&rsquo;abbiamo provata sulle tortuose strade di Malaga ed ecco come se l&rsquo;&egrave; cavata alla prova del nostro #SottoEsame.    BMW R 12 NINET: DESIGN  La nineT &egrave; sempre stata una roadster tutta muscoli ed elementi classici. Un design particolarmente riuscito, diciamolo pure; la nuova BMW R 12 nineT &egrave; stata ridisegnata, ma mantiene queste caratteristiche. In particolare, il nuovo serbatoio &egrave; stato accorciato di 30 mm nella parte di innesto con la sella e ha una forma diversa, meno arrotondata e con svasi pi&ugrave; pronunciati. Si notano poi i fianchetti laterali che celano il nuovo airbox (molti anni 70) come pure il telaio pi&ugrave; pulito. Anche gli scarichi sono stati ridisegnati e ora prevedono due silenziatori conici. In generale rimane una piacevole icona delle classiche, con il suo caratteristico boxer che non &egrave; solo una scelta tecnica ma anche un elemento di design. E fortunatamente, quest&rsquo;ultima versione non ha ceduto agli eccessi di modernit&agrave;. Un bell&rsquo;oggetto, anche solo da tenere in salotto accanto al camino. Tra gli elementi rinnovati ci sono anche il parafango anteriore, il faro tondo a LED, la strumentazione (il piccolo TFT optional &egrave; una chicca: piccolo ma sempre leggibile e luminoso) e il gruppo ottico posteriore integrato nel codone. VOTO 9    BMW R 12 NINET: CONTENUTI TECNICI  Se a livello estetico le modifiche non sono cos&igrave; evidenti, anche per quanto riguarda la tecnica serve un occhio attento. La modifica pi&ugrave; rilevante della BMW R 12 nineT riguarda il telaio, che &egrave; tutto nuovo. Sempre a traliccio in acciaio, ora &egrave; una struttura unica, mentre in passato era un &ldquo;insieme di tralicci&rdquo; avvitati tra di loro. Il risultato &egrave; una maggiore pulizia a livello visivo, oltre a essere pi&ugrave; leggero. Il telaietto invece rimane un tubolare in acciaio avvitato al telaio principale. Come conseguenza ci sono quote ciclistiche leggermente pi&ugrave; aperte che in passato, sia a livello di angolo di cannotto (+0,9 gradi), sia per quanto riguarda l&rsquo;interasse (+24 mm). A livello di sospensioni, si segnala una forcella di 45 mm completamente regolabile e un mono ora montato in diagonale (per dare progressivit&agrave;, prima punto carente della nineT; tuttavia mancano ancora i leveraggi) con precarico ed estensione regolabili. Entrambi hanno corsa utile di 120 mm e per evitare i finecorsa, ora c&rsquo;&egrave; un tampone idraulico. Le ruote sono in lega in misura standard, 17 pollici, ma optional (600 euro) ci sono i cerchi a raggi. Si segnala anche il nuovo impianto frenante, che ora prevede all&rsquo;anteriore due dischi di 310 mm (prima 320) lavorati da pinze radiali monoblocco. Il peso &egrave; di 220 kg col pieno. A livello di motore non ci sono particolari novit&agrave;. E meno male: il boxer ad aria/olio &egrave; ancora oggi un capolavoro di ingegneria. Deriva dal bicilindrico bialbero utilizzato nel lontano 2007 dalla HP 2 Sport, moto che corse con discreto successo; oggi ha una cilindrata di 1.170 cc ed eroga 109 CV a soli 7.000 giri e ben 115 Nm. &Egrave; un motore con delle peculiarit&agrave; tecnologiche, come le valvole radiali. Lavora con la classica trasmissione a cardano (Paralever) e con un nuovo airbox, che non ha pi&ugrave; il condotto a vista accanto al serbatoio ma &egrave; tutto integrato sotto la sella. Il nuovo impianto di scarico &egrave; senza valvola. A livello di elettronica, ci sono tre Riding Modes (Rain, Road e Dynamic), che regolano in automatico la mappa e il DTC, sensibile all&rsquo;angolo di piega. Non mancano nemmeno l&rsquo;ABS Pro (cornering) e il Drag Torque Control, che regola la coppia in rilascio (una sorta di antisaltellamento elettronico). Optional il quickshifter bidirezionale, l&rsquo;Hill Start Control Pro (per partenze in salita) e il cruise control. Di serie ci sono due strumenti analogici per la strumentazione, simili al passato ma dal diametro maggiore (5 mm in pi&ugrave;), con porta USB-C sulla sinistra e una presa a 12 V sulla destra. Optional ci sono un micro-schermo TFT a colori di 3,5 pollici diagonale e le Headlight Pro (le luci adattive). L&rsquo;avviamento invece &egrave; keyless gi&agrave; di serie. VOTO 8    BMW R 12 NINET: COMFORT ED ERGONOMIA  Le modifiche all&rsquo;ergonomia le hanno fatto bene, ma non aspettatevi rivoluzioni. La nineT &egrave; sempre stata una moto &ldquo;particolare&rdquo;, soprattutto se parliamo di posizione di guida, e questa R 12 nineT non fa eccezione. Ci si trova seduti in basso, con pedane decisamente vicine al piano seduta (quindi gambe rannicchiate), braccia larghe e abbastanza distese, ma non caricate. Una triangolazione che invita a guidare in maniera sportiva, anche se gli spostamenti del corpo non sono immediati (la porzione di sella riservata al pilota &egrave; abbastanza striminzita). I 220 kg si sentono, specialmente nelle manovre a bassa velocit&agrave; o a motore spento. &Egrave; una moto un po&rsquo; maschia, e lo capisci gi&agrave; sedendoti e muovendo i primi passi. VOTO 7    BMW R 12 NINET: PIACERE DI GUIDA  Dicevamo che &egrave; una moto maschia, ed &egrave; proprio questa sua attitudine a caratterizzare tutta l&rsquo;esperienza di guida. Gi&agrave;, perch&eacute; sulla BMW R 12 nineT si parla di esperienza, non di efficacia. &Egrave; una moto sensoriale. La tocchi e trovi metallo, in gran parte lavorato, i dettagli qui fanno la differenza. &Egrave; un bell&rsquo;oggetto, c&rsquo;&egrave; poco da fare, al pari dell&rsquo;alta orologeria. Colpo di gas a moto ferma e il boxer ti scuote, ricordandoti che qui c&rsquo;&egrave; sostanza. Nei primi metri bisogna prenderci le misure. I 220 kg si sentono, come pure le quote ciclistiche aperte. Non &egrave; una moto che curva col pensiero. Per indirizzarla dove vuoi non basta immaginarlo: la curva la devi progettare un po&rsquo; in anticipo, soprattutto se ti sei fatto trascinare dalle prestazioni del boxer (ci arriviamo tra poco). Imposti, inizi a piegare, lei si muove ma intanto ti ripaga con quel modo di fare tipico delle moto di una volta. &Egrave; una moto che sente gli asfalti brutti, le sospensioni sono pi&ugrave; sostenute che confortevoli, ma questo significa anche poter contare su un certo rigore. Una volta scesa in piega infatti &egrave; stabile come un treno, poche cose possono disturbare la sua traiettoria. Attenzione per&ograve;, perch&eacute; appena tocchi il gas scatta sull&rsquo;attenti e se esageri allarga. Un tipetto tutto pepe, che per&ograve; ha il grandissimo merito di aver tenuto in vita uno dei pi&ugrave; bei propulsori nella storia dei motori. Le normative anti-inquinamento e l&rsquo;elettronica non sono riuscite a smorzare il carattere focoso di questo bicilindrico, che ha nella qualit&agrave; di erogazione il suo asso nella manica. 109 CV che sembrano di pi&ugrave;, aiutati anche dai rapporti piuttosto ravvicinati. Il boxer tira con forza al primo tocco del gas, spinge con decisione a met&agrave; e allunga ferocemente agli alti regimi, non serve nemmeno guardare il regime per sapere se spinger&agrave; o meno. E poi ti accompagna con la sua voce, grossa, potente, roca e graffiante. Uno spettacolo. Tra l&rsquo;altro ora &egrave; accompagnato da un quickshifter corto e veloce; forse non sempre preciso, ma grazie a lui la spinta non si interrompe mai. Provando le tre mappature, alla fine le pi&ugrave; indicate sono Rain e Road, che mettono a terra tutti i CV ma in maniera ragionevole. In Dynamic &egrave; sicuramente pi&ugrave; pimpante; forse troppo, per il genere. Questo carattere un po&rsquo; rude del motore in realt&agrave; si accorda perfettamente alla moto. La guardi parcheggiata e in effetti gi&agrave; capisci che &egrave; meglio non infastidirla. &Egrave; una moto viva tra le mani, con una ciclistica solida e, dopo un po&rsquo; di apprendistato, anche efficace. E con un motore commovente. C&rsquo;&egrave; qualche vibrazione, ma si tratta di good vibes, quelle che non infastidiscono, e gli specchietti sono quasi inutili; ma questo &egrave; pi&ugrave; o meno tutto. VOTO 8,5    BMW R 12 NINET: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  &ldquo;L&rsquo;inflazione ci uccider&agrave; tutti&rdquo;. Forse s&igrave; o forse no, di sicuro ha diminuito il nostro potere d&rsquo;acquisto. Come la maggior parte delle moto, la nuova R 12 nineT costa pi&ugrave; che in passato: si parte da 18.950 euro, ma basta aggiungere qualche pacchetto o i cerchi a raggi per sfondare il muro dei 20mila euro. La qualit&agrave; c&rsquo;&egrave;, non si discute&hellip;tuttavia, per quanto le considerazioni sul prezzo siano sempre una questione soggettiva, 20mila euro sono comunque tanti soldi. Tra gli accessori, c&rsquo;&egrave; un&rsquo;infinita possibilit&agrave; di personalizzazione; segnaliamo giusto il cupolino tondeggiante molto &ldquo;seventies&rdquo;. VOTO 6    BMW R 12 NINET: CONCLUSIONI  Quando venne presentata 10 anni fa, sembrava dovesse essere una serie limitata o roba del genere. Il mercato per&ograve; l&rsquo;ha talmente premiata che BMW ha poi realizzato tantissime varianti della nineT, sfruttando sempre la stessa base meccanica. La nuova R 12 non &egrave; certo una rivoluzione, ma migliora ulteriormente un pacchetto molto centrato. E che fortunatamente BMW ha deciso di non abbandonare. VOTO FINALE 7,7 

La nuova nineT &egrave; una roadster fascinosa ma con prestazioni ancora oggi esuberanti. Le modifiche tecniche non ne hanno quindi intaccato l&rsquo;animo da attacca-brighe. Ecco come se l&rsquo;&egrave; cavata alla prova del nostro #SottoEsame

Test BMW R 12 nineT, i voti del #SottoEsame

Sulla breccia da oltre 3 stagioni, da quando venne fuori dalla tana la terza generazione della Hypernaked&nbsp;nel 2020, la&nbsp;KTM 1290 Super Duke ha scatenato la sua forza sulle strade di tutto il mondo. Per il 2024 si&nbsp;alza ancora il livello delle prestazioni con le nuove 1390 Super Duke R e Super Duke R EVO.  COME &egrave; FATTA LA KTM 1390 SUPER DUKE&nbsp;    La nuova moto si presenta con un look tutto nuovo e&nbsp;appare ancora pi&ugrave; muscolosa e minacciosa, e grazie a&nbsp;un esteso aggiornamento tecnico&nbsp;vengono&nbsp;incrementate anche&nbsp;le prestazioni. Motore, sospensioni ed elettronica hanno ricevuto importanti update, mentre il nuovo faro LED trasforma il caratteristico aspetto Dukein qualcosa di inedito. La parte del leone nel design 2024 la fanno anche i nuovi convogliatori che integrano alette aerodinamiche e il telaietto posteriore, ancora pi&ugrave;&nbsp;snello, che termina senza luce di coda.&nbsp;Lo schema cromatico, inoltre, &egrave; ispirato e rende omaggio alla prima 990 Super Duke del 2005. Grazie alle prese aria e all&rsquo;air-box riprogettati, i designer sono riusciti ad aumentare di 1,5 litri la capacit&agrave;&nbsp;del serbatoio, portandola a 17,5 litri per un&rsquo;autonomia stimata in oltre 300 km. I convogliatori ridisegnati integrano anche alette con la funzione di aumentare il carico aerodinamico e ridurre la tendenza all&rsquo;impennata.  KTM 1390 SUPER DUKE: MOTORE A FASATURA VARIABILE       L&rsquo;obiettivo per il 2024 era di fare un sensibile passo avanti in termini di potenza, mantenendo il peso sempre a livelli record in modo da raggiungere il tanto desiderato rapporto peso potenza 1:1.&nbsp;Per ottenere questo risultato, l&rsquo;alesaggio &egrave;&nbsp;stato aumentato da 108 mm a 110 mm, per una cilindrata effettiva di 1.350 cc. Inoltre, nelle teste &egrave;&nbsp;stato integrato un inedito variatore di fase che realizza due diverse alzate valvola in funzione del regime di rotazione, aumentando in modo trascurabile il peso del motore. I corpi farfallati passano dai precedenti 56 mm agli attuali 60 mm di diametro.  Questa soluzione consente di avere pi&ugrave;&nbsp;coppia e pi&ugrave;&nbsp;potenza lungo l&rsquo;intero arco di erogazione, aumentando la libert&agrave;&nbsp;di programmazione delle mappe iniezione in modo da rientrare nelle pi&ugrave;&nbsp;recenti normative di emissione. Il risultato? Una potenza massima di 190 CV a 10.000 giri/min e 145 Nm di coppia a 8.000 giri/min, il tutto nel rispetto della omologazione EURO 5+. &nbsp;Nonostante il plus di prestazioni, durata e manutenzione non sono state trascurate: il controllo del gioco valvole &egrave; richiesto soltanto a 60.000 km.      CICLISTICA    Le novit&agrave; sul fronte della ciclistica non sono radicali: la base &egrave; quella sviluppata per la KTM 1290 Super Duke R del 2020, ma implementata con alcuni miglioramenti chiave. Abbiamo nuova forcella WP APEX a cartuccia aperta con steli da 48 mm e funzioni separate, che consente al pilota di regolare la compressione, il ritorno e il precarico lungo i 125 mm di escursione. Al posteriore, anche il monoammortizzatore WP APEX&nbsp;viene stato aggiornato: ha serbatoi separati per gas e olio montati con uno schema &ldquo;piggy-back&rdquo; ed &egrave;&nbsp;completamente regolabile, con registri per la compressione alle alte e alle basse velocit&agrave;. Per il 2024, il relativo registro DCC (Dual Compression Control) &egrave;&nbsp;stato rivisto per offrire un miglior bilanciamento delle pressioni.  Per la versione EVO abbiamo&nbsp;il sistema SAT (Semi-Active Technology) di WP, per mono e forcella, che grazie a valvole elettroattuate variano&nbsp;lo smorzamento idraulico lavorando in combianzione con la centralina SCU (Suspension Control Unit) che adatta in tempo reale lo smorzamento alle caratteristiche del fondo stradale e allo stile di guida del pilota, basandosi sulle informazioni fornite dai sensori di affondamento e dalla piattaforma inerziale (IMU).&nbsp;Tutti i settaggi delle sospensioni possono essere fatti dal cruscotto, impostando una delle cinque modalit&agrave;&nbsp;proposte sul TFT: AUTO, COMFORT, RAIN, STREET e SPORT. In aggiunta ci sono due ulteriori modalit&agrave;, in opzione nel pacchetto Suspension PRO, che sblocca ile modalit&agrave; PRO e TRACK con quest&#39;ualtima che prevede un funzionamento stile &quot;holeshot&quot; (un po&#39; come in MotoGP): viene ridotto automaticamente il precarico del monoammortizzatore per abbassare il retrotreno quando la moto si ferma. Aggiornamenti anche per l&#39;Engine Brake e l&#39;Anti-wheelie (entrambi in optional) che consente di settare il grado di sollevamento dell&rsquo;avantreno su 5 livelli: da molto basso (Very Low) a molto alto (Very High). E se amate le emzioni forti... anti-wheelie pu&ograve; essere escluso del tutto.  Per quel che riguarda i freni, anche qui ci troviamo di fronte al top per quel che riguarda la componentistica. Sia la R che la versione EVO adottano una nuova pompa Brembo MCS e pinze, sempre Brembo, Stylema monoblocco a 4 pistoncini, abbinate a dischi flottanti da 320 mm, mentre al retrotreno una pinza flottante a doppio pistoncino lavora con un disco da 240 mm.    PACCHETTO TECNOLOGICO  Immancabile il cruscotto TFT a colori da 5&rdquo; con nuova grafica e integrato una presa USB-C per caricare i dispositivi elettronici.&nbsp;Il display con elettronica integrata ha propriet&agrave;&nbsp;antigraffio e antiriflesso.&nbsp;Al pacchetto elettronico della R &egrave;&nbsp;stato aggiunto il TPMS che, tramite il display TFT, informa il pilota della pressione delle gomme avvisandolo in tempo reale di qualunque calo, sia improvviso che graduale.&nbsp;Per il 2024, il sistema &egrave;&nbsp;stato ulteriormente affinato e ora consente di personalizzare i valori di riferimento per l&rsquo;uso in pista, con la possibilita? di pre-programmare un secondo set di ruote.  Prezzo e disponibilit&agrave;    Per quel che riguarda il debutto in concessionaria, la nuova 1390 Super Duke R (e EVO) arriver&agrave; tra la fine di gennaio e inizio febbraio 2024. Ancora non &egrave; stato comunicato il prezzo. 

Arriva l&#39;aggiornamento per la roadster di Mattighofen che vede un motore maggiorato ora da 190 CV con fasatura variabile e omologazione Euro 5+. Due le versioni

KTM 1390 Super Duke: la Bestia fa la voce grossa

la roadster di Mattighofen porta robuste novit&agrave; per il 2024 con il motore Lc8 che guadagna centimetri cubi e cavalleria, pur restando dentro le normative Euro 5+

KTM 1390 Super Duke: LE FOTO

        Triumph Motorcycles ha annunciato un'importante novit&agrave; per gli appassionati dell'azienda di Hinckley: le nuove colorazioni dei Model Year 2024 sono finalmente disponibili. Ad essere interessata all'iniziativa &egrave; la gamma roadster, insieme ai modelli Rocket 3 e Tiger Sport.  Le nuove colorazioni La Speed Triple 1200 RS si presenta con una nuova colorazione chiamata Carnival Red, che si aggiunge alle gi&agrave; esistenti Matt Silver Ice e Sapphire Black.&nbsp;La Trident 660, invece, la novit&agrave; &egrave; rappresentata dalla nuova livrea Jet Black &amp; Triumph Racing Yellow, caratterizzata dal grande logo Triumph sul serbatoio, esattamente come per le esistenti opzioni Silver Ice &amp; Diablo Red e Matt Jet Black &amp; Silver Ice. A completare l&rsquo;offerta cromatico per il modello &egrave; la classica opzione Sapphire Black. TRIUMPH, NUOVE PICCOLE MODERN CLASSIC: ECCO SPEED 400 E SCRAMBLER 400X       

Novit&agrave; per la gamma delle roadster, oltre che per i modelli Rocket 3 e Tiger Sport&nbsp;

Triumph, arrivano nuovi colori per il 2024

La Casa inglese annuncia le novit&agrave; cromatiche per i Model Year 2024, tra cui il Carnival Red per la Speed Triple 1200 RS e il Jet Black &amp; Triumph Racing Yellow per la Trident 660.

Triumph, le colorazioni 2024

        Il mondo delle due ruote &egrave; bello perch&eacute; vario, e a volte &egrave; interessante scoprire nuovi modelli di marchi pi&ugrave; &ldquo;sconosciuti&rdquo; dall'aria accattivante. Chiunque faccia un buon lavoro sul prodotto che sta per lanciare o ha lanciato, merita di certo attenzione. Come il caso di un ingegnere spagnolo che nell'assolata e calda Miami ha avviato una start-up che si impegna a lavorare su nuovi concetti nel campo dell'elettrica. Il suo nome &egrave; Expannia Motors e, fra le auto che stanno per essere immesse nel mercato, spicca anche una roadster elettrica che costa 60.000 Euro. Come si presenta  Di questa nuova roadster ci&ograve; che salta pi&ugrave; all'occhio &egrave; la batteria rivestita, progettata per essere co-supportata. Un sottotelaio &egrave; poi imbullonato a un telaio a traliccio sopra, con una monoscocca fatta da carenatura anteriore, finto serbatoio e posteriore carenato. Il propulsore &egrave; posto dietro la batteria, accanto al punto di rotazione del forcellone. Questo &egrave; sostenuto da un semplice ammortizzatore centrale sul sottotelaio, mentre una forcella telescopica convenzionale guida l'anteriore. I cerchi sembrano pi&ugrave; grandi delle solite dimensioni da 17 pollici e sono simili ai vecchi cerchi ComStar di Honda con un design a pi&ugrave; pezzi. La frenata &egrave; a doppio disco all'anteriore e a disco singolo al posteriore. La batteria che la alimenta ha una capacit&agrave; di 8,35 kWh, e la sua velocit&agrave; massima dovrebbe essere di 160 km/h. Il nuovo marchio vuole realizzare del modello solamente 50 esemplari, in un'edizione quindi limitata. I preordini possono gi&agrave; farsi con un deposito di 2.848 Euro. MOTOR BIKE EXPO 2023, A NATALE IL BIGLIETTO &Egrave; SCONTATO        

La moto sar&agrave; prodotta in edizione limitata con 50 esemplari e pu&ograve; essere gi&agrave; preordinata con un deposito di 2.848 Euro

Expannia Motors lancia la prima roadster elettrica a 60.000 Euro

Expannia Motors è una start-up nata a Miami, in Florida, che si impegna a lavorare su nuovi concetti nel campo dell'elettrica. Oltre alle auto realizzate, spicca una roadster elettrica, il cui prezzo è di 60.000 Euro e che è possibile già preordinare con un deposito di  2.848 Euro.

Expannia Motors: la roadster elettrica

        Forte di una partnership con KTM, negli ultimi anni CFMoto si &egrave; fatta strada nel mercato europeo. Il marchio cinese ha recentemente presentato anche la sua nuova roadster 300 CL-X: un modello dallo stile neo-r&eacute;tro pensato per il sempre pi&ugrave; popolare segmento dei motociclisti principianti europei.  Motore, ciclistica, dotazioni Bisogna subito sottolineare, come gi&agrave; suggerisce il nome, che la 300 CL-X assomiglia innegabilmente alla "sorella maggiore" 700 CL-X dell'azienda. Tuttavia, la moto &egrave; ufficialmente basata sulla 300NK, e monta un monocilindrico DOHC da 292 cc raffreddato a liquido che eroga 27,9 cavalli a 8.500 giri/min e 25 Nm di coppia a 7.000 giri/min. Abbinato a un cambio a sei marce, il motore &egrave; inserito in un telaio a traliccio in acciaio tubolare. La ciclistica vede protagonista una forcella a steli rovesciati da 37 mm e un ammortizzatore posteriore regolabile nel precarico. Le ruote da 17"&nbsp;e i freni sono dotati di una pinza ad attacco radiale che morde un disco da 292 mm all'anteriore. Presente l'ABS Continental a doppio canale. Il&nbsp;peso a secco &egrave; di 155 kg mentre&nbsp;il serbatoio ha una capienza di 14 litri. CFMoto 300 CL-X &egrave; dotata inoltre di frizione antisaltellamento e illuminazione a LED. Due, i colori disponibili: Nebula White e Nebula Black. Quanto costa? La moto arriver&agrave; in Europa anche, e soprattutto, per i possessori di patente A2. Dalla Cina non hanno per&ograve; ancora rivelato il prezzo di listino. Ma poich&eacute; la 300NK viene venduta a 3.690 euro, &egrave; probabile che questa roadster possa avere un prezzo simile. CFMOTO 800MT R SPORT: LA CROSSOVER DA... MOTO3       

Basata sulla 300NK, &egrave; sostanzialmente la versione da 300 cc della 700 CL-X, pensata per i possessori di patente A2 europei

CFMoto 300 CL-X, la roadster cinese per i neofiti

        Le informazioni trapelate negli scorsi mesi rivelano finalmente qualche dettaglio in pi&ugrave;. Hesketh Heresy ("Eresia") &egrave; la prima moto del marchio inglese a non essere alimentata da un grosso bicilindrico a V. La nuova roadster sar&agrave; tra i modelli protagonisti a EICMA 2022, prima di approdare sul mercato nel 2023.  Hesketh Heresy 450: il motore  Ad alimentare la Heresy 450 &egrave; un classico monocilindrico 4T raffreddato ad aria-olio da 450 cc. Hesketh non ha ancora fornito alcun dato tecnico. Si suppone che si tratti di una riproduzione modificata (e con nuovo alesaggio) del collaudato motore Honda utilizzato, tra l'altro, nella XR 400, che ora viene prodotto a Taiwan secondo le specifiche di Hesketh. In ogni caso, il motore, compreso l'aggressivo doppio tubo di scarico sotto il fanale posteriore, sar&agrave; messo a punto per essere conforme alla normativa Euro 5. Di conseguenza, si possono prevedere circa 30-35 cv di potenza. Peso, ciclistica e prezzo La caf&eacute; racer dovrebbe pesare meno di 180 kg, ed &egrave; dotata di un doppio freno a disco con pinze a quattro pistoncini montate radialmente sulla ruota anteriore. &Egrave; presente anche l'ABS, per cui la nuova Hesketh sar&agrave; omologata non solo in Inghilterra ma anche nell'Unione Europea. Presente una forcella rovesciata, un telaio a traliccio in acciaio e un forcellone posteriore a sbalzo con ammortizzatore centrale ad azione diretta. Prodotta in Inghilterra, presso gli impianti Hesketh a sud di Londra, nel Surrey, la Heresy 450 potrebbe avere un prezzo di circa 16.000 euro. HESKETH V1000: LA ROLLS ROYCE A DUE RUOTE       

La nuova roadster sar&agrave; svelata a EICMA 2022 prima di debuttare sul mercato nel 2023. Si ipotizza possa avere un prezzo di circa 16.000 euro

Hesketh Heresy 450, café racer in salsa british

La prima notizia &egrave; che a spingere l&rsquo;apprezzata roadster bavarese rimane, immutato, il bicilindrico boxer di 1.254 cc, 136 CV di potenza massima e 143 Nm di coppia a 6.250 giri/min, con tecnologia ShiftCam (fasatura variabile); lo stesso&nbsp; gi&agrave; a bordo della precedente versione. E di base, anche il resto della moto non vede grandi aggiornamenti. Almeno, non di quelli visibili a occhio nudo.&nbsp;  COSA CAMBIA, QUINDI?  Le prime novit&agrave; riguardano il mondo, impalpabile, dell&rsquo;elettronica: diventano di serie il controllo dinamico di trazione e la nuova modalit&agrave; di guida &ldquo;ECO&rdquo; (che affianca le precedenti Road e Rain); quest&#39;ultima punta a favorire una conduzione pi&ugrave; attenta all&rsquo;efficienza generale del mezzo con un occhio ai consumi (in pratica, agisce addolcendo la curva di erogazione, e limitando parzialmente la coppia motore). In modalit&agrave; ECO, il display a colori TFT visualizza l&#39;efficienza nella barra di stato superiore.&nbsp; La nuova R 1250 R pu&ograve; essere, inoltre, equipaggiata con l&#39;opzione Riding modes Pro come equipaggiamento opzionale da fabbrica. Ma soprattutto, arrivano a bordo l&rsquo;Integral ABS Pro di serie (ABS di tipo &quot;cornering&quot;), e il Dynamic Brake Control, che supporta ulteriormente il pilota nelle frenate di emergenza (evita l&#39;attivazione involontaria dell&#39;acceleratore e riduce la coppia motrice in modo da sfruttare a pieno la potenza frenante della ruota posteriore). Sul model year 2023, esordisce anche un inedito faro a LED con luce &ldquo;cormering&rdquo; adattiva come optional da fabbrica; e anche gli indicatori di direzione (sempre a LED), sono stati ridisegnati. Il display a colori TFT include ora, insieme agli altri, il Core Screen &quot;Sport&quot; di serie, che fornisce informazioni in tempo reale sull&#39;angolo di piega attuale e su quello massimo, nonch&eacute; sugli interventi di controllo, come ABS Pro o DTC. Di serie sono anche la presa USB-A con alimentazione a 5 volt (che affianca quella da 12 volt, per un totale di due), e il sistema di chiamata d&#39;emergenza intelligente (eCall). Il riscaldamento della sella per il pilota e il passeggero, invece, sono optional.  COLORAZIONI E ALLESTIMENTI    Nella variante base, la BMW R 1250 R 2023 &egrave; disponibile in Icegrey non-metallizzato in combinazione con un telaio nero. La variante Style Sport, disponibile come optional da fabbrica, prevede colore della carrozzeria Racingblue metallizzato, telaio bianco, pinze freno anteriori/posteriori dorate, manubrio sportivo nero, spoiler anteriore blu, posteriore &ldquo;solo&rdquo; monoposto (in alternativa, pacchetto passeggero). La Variante Triple Black (anche lei disponibile come optional da fabbrica) propone invece colorazione Blackstorm metallizzata, telaio grigio agata, pinze freno anteriori/posteriori dorate, griglia radiatore in acciaio inox, spoiler motore in acciaio inox, finiture serbatoio &ldquo;Pure&rdquo;, posteriore &ldquo;solo&rdquo; (in alternativa, pacchetto passeggero).  BMW R 1300 GS: beccata su strada la crossover che arriver&agrave; nel 2023 VIDEO 

La roadster tedesca migliora il proprio equipaggiamento senza stravolgimenti, n&eacute; sul piano tecnico, n&eacute; su quello estetico. Scopriamo cosa cambia

BMW svela la nuova R 1250 R 2023

Il secondo modello M di BMW Motorrad si presenta come una roadster supersportiva, con potenza maggiorata e una migliore esperienza di guida dinamica 

Nuova BMW M 1000 R 2023

&Egrave; dal 2018 che BMW Motorrad ha esteso il marchio M, la divisione sportiva del brand, dalle auto alle moto. Cos&igrave; facendo sono arrivati equipaggiamenti speciali M e M Performance Parts, fino a oggi, col lancio della nuova M 1000 R (che cade proprio nel 50&deg; anniversario di BMW M): &ldquo;Il secondo modello M di BMW Motorrad. Basata sulle attuali S 1000 R e S 1000 RR, la M 1000 R - M R in breve - &egrave; stata messa a punto per soddisfare i requisiti specifici di una roadster supersportiva. La dinamica di guida parla da sola, sia sulle strade extraurbane che sui circuiti di gara&rdquo;, ha spiegato il Project Manager Ralf M&ouml;lleken.  BMW, IN CANTIERE GLI INDICATORI DI DIREZIONE A SCOMPARSA  Il motore    A spingerla c&rsquo;&egrave; il motore M R a 4 cilindri in linea raffreddato ad acqua basato sul propulsore, basato sul motore RR, che eroga 154 kW (210 CV) a 13.750 giri/min: potenza maggiore (45 CV in pi&ugrave; rispetto alla S 1000 R), coppia pi&ugrave; elevata (113 Nm a 11.000 giri/min) e maggiore spinta e trazione grazie a rapporti secondari e di trasmissione pi&ugrave; corti. Il peso a vuoto &egrave; di 199 kg a pieno carico.  Sospensioni e telaio  Dalla S 1000 R, la nuova M R si lascia ispirare per le sospensioni e il telaio, quest&rsquo;ultimo in alluminio come elemento centrale. La ruota anteriore &egrave; controllata da una forcella a steli rovesciati con un diametro di 45 mm in design &quot;All black&rdquo; e con inserti a cartuccia chiusa, sistemi idraulici separati pistone-cilindro. C&rsquo;&egrave; poi la possibilit&agrave; di regolare il precarico della molla della forcella in combinazione con il Dynamic Damping Control (DDC) di serie. La forcella ha anche una piastra superiore con l&rsquo;attacco del manubrio fresati, e un manubrio tubolare in alluminio nero con un design pi&ugrave; ampio rispetto a quello visto in precedenza sulla S 1000 R e con la scritta &quot;BMW M 1000 R&quot; incisa al laser. Tra le novit&agrave; anche gli specchietti del manubrio forgiati in alluminio, e i piedini ora progettati per ospitare le nuove pinze dei freni M. Nuovo anche l&#39;ammortizzatore di sterzo regolabile.  Per i freni &egrave; stato fatto tesoro dell&#39;esperienza acquisita nelle corse in Superbike: le pinze dei freni M hanno un rivestimento anodizzato blu e il logo M. Insieme ai due dischi freno da 320 mm di spessore e ai portadischi in alluminio anodizzato nero, l&#39;impianto frenante dotato di una nuova pompa radiale per il freno anteriore. Ci sono poi, di serie, leggerissimi cerchi in alluminio forgiato e, nel pacchetto M Competition ci sono i cerchi M Carbon con nastri di nuova concezione sul cerchio.  Aerodinamica e tecnologia  Un altro elemento fondamentale nella realizzazione della M R &egrave; stata l&rsquo;aerodinamica. La moto, infatti, &egrave; dotata di winglet sulle fiancate anteriori per ottenere pi&ugrave; velocit&agrave; e stabilit&agrave;, fornendo un aumento del carico sulla ruota anteriore di 11 kg a 220 km/h grazie alla deportanza aerodinamica generata. Ad assistere il pilota c&rsquo;&egrave; poi la nuova funzione Brake Slide Assist, che permette di frenare spazzolando in inserimento in curva con una derapata costante. La M 1000 R &egrave; anche dotata di un quadro strumenti con display TFT da 6,5&rdquo;, con nuova visualizzazione del contagiri (area rossa) e interfaccia OBD per M GPS Datalogger e M GPS Laptrigger utilizzabile tramite codice di attivazione.  Il design  E infine l&rsquo;aspetto. Grazie alle nuove tecnologie utilizzate, la nuova BMW M R &egrave; una roadster fatta per la guida sportiva, con proporzioni compatte e potenti. La sua linea &egrave; sottile e slanciata, ma anche aggressiva. Si caratterizza per il nuovo frontale con i nuovi M winglet e con l&rsquo;inedita forma delle luci, che simulano la parte anteriore di un&rsquo;auto BMW. Per quanto riguarda i colori, si pu&ograve; optare per il bianco chiaro non metallizzato / M Motorsport per la variante base, o il Blackstorm metallic / M Motorsport del pacchetto M Competition. A proposito del pacchetto M Competition, questo comprende ulteriori componenti come i cerchi M Carbon, il sistema di pedane M per il pilota, il copriruota posteriore e il paracatena, il copriruota anteriore, i coperchi del serbatoio, il coperchio dell&#39;airbox con nastri, il paravento, il copripignone, il pacchetto M per il passeggero e il sistema di pedane M fresate e completamente regolabili.  BMW M 1000 RR 2023: LA NOVIT&Agrave; PER IL RISCATTO IN SBK 

Il secondo modello M di BMW Motorrad si presenta come una roadster supersportiva, con potenza maggiorata e una migliore esperienza di guida dinamica

BMW M 1000 R: un mostro di naked

Nella cornice dell&#39;Intermot di Colonia, Royal Enfield ha presentato ufficialmente la nuova Hunter 350 destinata al mercato europeo. La nuova versione della roadster indiana si presenta con un&#39;ergonomia pi&ugrave; elegante, compatta ma robusta, adatta alla guida e ai percorsi cittadini.    Royal Enfield Hunter 350: caratteristiche  La moto presenta un look moderno con livree bicolore, cerchi in lega pressofusa, larghi pneumatici tubeless e luci posteriori arrotondate. Due varianti in gamma e diverse scelte cromatiche, per un totale di 6 opzioni di colore. Hunter 350 &egrave; inoltre compatibile con il sistema di navigazione Tripper TBT di Royal Enfield, ordinabile come accessorio originale. Entrambe le varianti sono dotate di cerchi in lega e pneumatici tubeless pi&ugrave; larghi, 110/70 x 17&quot; anteriormente e 140/70 x 17&quot; posteriormente, freni a disco anteriori da 300 mm e posteriori da 270 mm e ABS a doppio canale. Il faro posteriore a LED e il cruscotto digitale-analogico con contachilometri totale e parziale, indicatore di marcia, indicatore digitale a barre del livello di carburante con avviso di riserva, orologio e spia di segnalazione di manutenzione completano il quadro. Il telaio della Hunter 350 &egrave; stato progettato per ottenere un rapporto altezza-peso ottimale e al tempo stesso offrire comfort elevato grazie alla sella unica, ampia e lunga.  Con angoli d&#39;inclinazione sterzo e avancorsa rivisti, altezza inferiore della sella - 790 mm - e passo pi&ugrave; corto, Hunter 350 promette grande manovrabilit&agrave;.  ROYAL ENFIELD: BECCATI IN FASE DI PROVA LO SHOTGUN 650 E IL BULLET 350  Il motore della Hunter &egrave; il serie-J monocilindrico raffreddato ad aria-olio da 349 cc, lanciato di recente su Meteor e Classic 350. Eroga 20,4 cv a 6.100 giri/min e 27 Nm di coppia a 4.000 giri/min, il cambio &egrave; un cinque velocit&agrave; ottimizzato.  La gamma Royal Enfield: consulta il nuovo listino completo di InMoto 

All&#39;Intermot di Colonia, la Casa indiana ha presentato la nuova versione della roadster che ora&nbsp;approda&nbsp;in Europa

La Royal Enfield Hunter 350 arriva in Europa: roadster urbana

        Vi dice niente il nome Hesketh? La Hesketh Racing corse negli anni '70 in Formula 1, una creatura nata dalle tasche dell'aristocratico Lord Alexander Hesketh e che ebbe in James Hunt il suo pilota pi&ugrave; famoso. In seguito, nel 1982, venne fondata la Hesketh Motorcycles, progetto inedito dopo lo scioglimento del team di F1. Sebbene sia passata di mano alcune volte, Hesketh Motorcycles &egrave; saldamente sotto la guida di Paul Sleeman dal 2010. Il primo modello del nuovo corso venne lanciato nel 2014: si trattava della 24, moto spinta da un V-Twin da ben 1.917 cc. A distanza di 8 anni, ecco che Hesketh ha annunciato il lancio della Hersey, la sua prima moto nuova di zecca da quando il marchio britannico &egrave; stato riportato in vita nel 2014.  Hesketh Hersey: caratteristiche Mostrata in anteprima tramite alcune immagini postate sulla pagina Facebook ufficiale, la Hersey &egrave; una nuova piccola roadster che monta un motore monocilindrico da 450 cc omologato secondo gli standard Euro 5, derivato dalla Honda XR400 e dotato di sospensioni K-Tech, telaio tubolare in acciaio lavorato a mano e pinze dei freni ad attacco radiale. La moto promette comodit&agrave;, un tocco di moderno con le luci a LED, ma un look generale decisamente r&eacute;tro. Herseth Hersey: prezzo ipotetico Sebbene non siano stati annunciati i prezzi, la Hesketh Hersey dovrebbe costare meno di 15.000 sterline (quindi un prezzo inferiore a 17.000 euro), segnando una svolta per il marchio rispetto alle sue precedenti moto di fascia pi&ugrave; alta. HESKETH V1000: LA ROLLS ROYCE A DUE RUOTE       

La Casa britannica annuncia il prossimo modello in uscita, il primo dal 2014 a oggi: si tratta di una moto dalle piccole dimensioni con motore monocilindrico Euro 5

Hesketh torna in campo con la Hersey, piccola roadster da 450 cc

        Qualche gorno fa vi abbiamo raccontato le prime informazioni: oggi, a esporre qualcosa della nuova Royal Enfield Hunter 350 sono le foto-spia giunte dalla testata GaadiWaadi.com. Immagini che mostrano la roadster indiana sia nella versione base che in quella "da viaggio", con valigie, cupolino e schienale.  Royal Enfield Hunter 350: cosa sappiamo  Sviluppata sulla piattaforma J, la stessa di Meteor e Classic 350, Hunter 350 ha il tradizionale stile vintage del marchio, accentuato dai fari tondi, il serbatoio a goccia, i cerchi in lega e la sella a pezzo unico. Il telaio a doppia culla, la forcella misura 41 mm e dietro trovano spazio due ammortizzatori. Il motore rimane il monocilindrico da 349 cc, che qui eroga 20,2 cv a 6.100 giri/min e 27 Nm di coppia a 4.000 giri/min. Cambiano per&ograve; i cerchi, che in Hunter 350 sono entrambi da 17". Confermato il cruscotto con sistema Tripper Navigation. Rispetto alle "sorelle" 350, Hunter dovrebbe essere pi&ugrave; leggera di peso.&nbsp; Come accennato, sono previste due versioni: la standard, con freno a disco davanti e a tamburo dietro, e quella pi&ugrave; accessoriata con freno anche al posteriore e ABS a doppio canale: in Europa &egrave; probabile vedremo quest'ultimo allestimento, in attesa di conoscere i prezzi finali.  ROYAL ENFIELD: INIZIATI I TEST SU STRADA PER LA SHOTGUN 650       

Previste due versioni, quella base e quella pi&ugrave; accessoriata, con valigie laterali, cupolino e schienale

Royal Enfield Hunter 350, le foto-spia della nuova roadster

Linea classica Sportster, nuovo motore Revolution Max 975T: Harley-Davidson conferma le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane e presenta il suo nuovissimo Nightster. Che propone un design che vede grande protagonista l&#39;inedito V-Twin, dagli ingombri laterali compatti, e quindi una moto pi&ugrave; contenuta e confortevole, oltre che alleggerita e con masse pi&ugrave; centralizzate. In pratica, pi&ugrave; prestazionale ed efficiente, secondo le intenzioni della Casa di Milwaukee. Modello che stiamo provando proprio in questi giorni e presto ve ne diremo di pi&ugrave; su come se la sar&agrave; cavata su strada nel nostro #Sottoesame.  Nuovo Nightster: design e ciclistica    Una moto in cui il nuovo Revolution Max raffreddato a liquido rappresenta un componente strutturale del modello, eliminando la necessit&agrave; di un telaio tradizionale, riducendo cos&igrave; il peso e aumentando la rigidit&agrave;. Il design &egrave; quello tradizionale della gamma Sportster, simboleggiato dalla forma del coperchio dell&#39;airbox, dai parafanghi e dalla sella monoposto. Tre, le livree disponibili: Gunship Grey, Redline Red per il coperchio airbox, Vivid Black per parafanghi e cupolino, Satin Black per la finitura dei cerchi.  La parte anteriore del &quot;telaio&quot; incorpora il cannotto di sterzo e unisce l&#39;avantreno al gruppo motore (forcelle Showa da 41 mm con escursione sospensioni di 114 mm), mentre il forcellone &egrave; costruito in tubi rettangolari saldati e comprende i doppi ammortizzatori posteriori (escursione 76 mm). Le ruote misurano 19&quot; davanti e 16&quot; dietro (pneumatici Dunlop), con cerchi in lega in alluminio a sette raggi.  Revolution Max 975T: caratteristiche    Il nuovo motore monta un doppio albero a camme in testa con testate a quattro valvole e pistoni forgiati in alluminio ed &egrave; inoltre dotato di distribuzione a fasatura variabile. I corpi farfallati separati da 50 mm sono posizionati tra i cilindri per creare la minor turbolenza possibile e ostacolare al minimo il flusso d&#39;aria. Revolution Max &egrave; inoltre un motore unitizzato, ovvero &egrave; alloggiato insieme al cambio (a sei marce) nello stesso carter. E la frizione &egrave; ad attuazione meccanica coadiuvata dal dispositivo anti-saltellamento. Gli scarichi sono 2-in-1.  Ma passiamo ai dati tecnici: la cilindrata &egrave; di 975 cc per una potenza di 90 cv a 7.500 giri/min e 95 Nm di coppia a 5.000 giri/min con picco a 9.500 giri/min.  Nuovo Nightster: guidare comodi  Le dotazioni, insieme alle caratteristiche da &quot;chassis&quot; del Revolution Max, sono pensate per una migliore manovrabilit&agrave; della moto, e di conseguenza maggior comfort per il motociclista. Da questo punto di vista, va vista la presenza dello schienalino, dell&#39;holdfast (il portapacchi) e il sellino passeggero, senza dimenticare le immancabili borse laterali removibili e i due cupolini disponibili: il Touring, trasparente, da 17&quot;, che protegge dal vento anche a velocit&agrave; sostenute; e il Corto, leggermente fum&egrave;, che mantiene un flusso d&#39;aria costante all&#39;altezza - e sopra - delle spalle.&nbsp;  L&#39;altezza della sella &egrave; di 69,85 cm, leva freno e frizione sono regolabili per consentire una presa pi&ugrave; comoda. Di serie l&#39;ABS, il traction control e il controllo dello slittamento della coppia motrice in rilascio: quest&#39;ultimo sistema evita il bloccaggio della ruota posteriore durante le decelerazioni (quando ad esempio si scala di marcia bruscamente o si chiude il gas velocemente sul bagnato o strade scivolose). L&#39;impianto frenante Brembo permette il sistema di frenata anti-bloccaggio (davanti una pinza a quattro pistoni, diametro disco 320 mm; dietro un pistoncino singolo con diametro disco di 260 mm).  Nuovo Nightster: luci, serbatoio, strumentazione, manubri    Le luci di nuova Harley-Davidson Nightster sono tutte a LED. Tre, invece, le modalit&agrave; di guida: Road, per la guida quotidiana con prestazioni equilibrate; Sport, con a disposizione tutta la potenza erogabile dalla roadster; Pioggia, con tutto limitato e idoneo alla marcia su strade bagnate. Il serbatoio da 11,7 litri &egrave; montato sotto la sella (quello che vedete davanti a essa in realt&agrave; &egrave; la copertura in acciaio dell&#39;airbox): &egrave; stato collocato l&igrave; per ottimizzare l&#39;aspirazione del motore. Per quanto riguarda la strumentazione, sul montante del manubrio ecco un tachimetro analogico da 10 cm con display LCD multifunzione. A proposito di manubrio, ne sono disponibili due: Reach, che si avvicina al pilota, permette una postura verticale e di guidare con maggior precisione; e Tracker, ispirato alle flat-track, pi&ugrave; largo e alto, con braccio di rinforzo orizzontale.  HARLEY DAVIDSON, IN ARRIVO LA 338R? LA RISPOSTA POTREBBE ESSERE NEL CODICE DI TELAIO 

Il nuovo membro della gamma roadster di Milwaukee adotta il nuovo motore da 90 cv e presenta caratteristiche votate al comfort

Harley-Davidson Nightster, la Sportster con il Revolution Max 975T

&Egrave; arrivata la &quot;sorellina&quot; di CFMoto 700CL-X: il marchio cinese ha infatti svelato la nuova entry-level della gamma CL-X, la 250CL-X. Il nome suggerisce la cilindrata, per una moto basata sulla naked 250 NK, da cui riprende la meccanica distaccandosi per&ograve; dall&#39;estetica: mentre infatti la NK presenta una carrozzeria pi&ugrave; affilata, la 250CL-X mostra forme tonde e sinuose etichettabili come neo-r&eacute;tro.    CICLISTICA E DATI TECNICI    Il modello ha appena debuttato nel mercato indiano. Come gli altri modelli della gamma, ha il classico faro tondo circondato dalle luci di posizione a forma di X - il gruppo ottico &egrave; full-LED - e una sella dall&#39;aspetto sportivo. La forcella a steli rovesciati e il monoammortizzatore posteriore targati KYB, i freni a disco davanti e dietro, la strumentazione digitale, l&#39;ABS e la frizione antisaltellamento vanno a completare il quadro di una moto che, come la NK, &egrave; spinta da un monocilindrico raffreddato a liquido da 249 cc, 28 cavalli e 21,5 Nm di coppia. I colori disponibili sono Nebula White e Nebula Black.  DEBUTTO IN ASIA, PREZZO NON DEFINITO  CFMoto non ha ancora rivelato il prezzo della 250CL-X. Il debutto, come accennato, &egrave; gi&agrave; avvenuto in Asia, e molto probabilmente avverr&agrave; presto anche in Malesia e Indonesia. Comparir&agrave; anche sul mercato europeo? Staremo a vedere.  CFMOTO 800 MT TOURING: PRONTA A SFIDARE LE ROTTE EUROPEE 

La Casa cinese fa debuttare sul mercato asiatico la piccola roadster rdotata di motre da 28 cv, estetica neo-r&eacute;tro. Prezzo non definito

CFMoto 250CL-X, la nuova entry-level &egrave; la &quot;sorellina&quot; della 700

Un effervescente mix di prestazioni e stile, tutto rigorosamente in salsa british. La Triumph Speed Twin è l’anello di congiunzione tra le naked e le moto classiche e in vista dell’Euro 5 si è aggiornata sotto molti aspetti. L’abbiamo messa alla frusta ed ecco le foto durante la prova.

Triumph Speed Twin, LE FOTO DELLA PROVA

        BMW F 900 R Force. &Egrave; questo il nome dell&rsquo;ultima nata in quel di Monaco di Baviera, una moto dalle linee aggressive e dai colori vivaci &ndash; blu metallizzato con strisce giallo fluo -, che per&ograve; strizza l&rsquo;occhio ai possessori di patente A2. Insomma, una vera e propria roadster creata per i pi&ugrave; giovani, ma che non ha nulla da invidiare alle moto di categoria superiore. BMW R nineT, spigolosa e aggressiva con il kit di Hookie Co  Roadster affilata per patente A2 La nuova proposta BMW &egrave; una versione speciale in serie limitata da 300 esemplari &ndash; gi&agrave; disponibile in Francia su ordinazione &ndash; e presentata al pubblico come una moto in grado di offrire prestazioni sportive senza compromessi, ma per i motociclisti meno esperti e alle prime armi. Sportivit&agrave; che non &egrave; data solo dalla sua silhouette affilata e dai suoi colori sgargianti. Infatti, la F 900 R Force pu&ograve; contare su un motore bicilindrico depotenziato a 35 kW (47,5 cv) &ndash; con possibilit&agrave; di fare un upgrade fino a 95 cv - schermo TFT, fari full LED, diverse modalit&agrave; di guida, paramotore e coprisella con diciture e loghi &ldquo;limited edition&rdquo;, pinze freno radiali Brembo, forcella invertita e sistema Pro Shifter. Insomma, una proposta dedicata ai giovani ma con dotazioni simili alla sua versione standard, la F 900 R. Ecco il prezzo Per quanto riguarda prezzo e disponibilit&agrave;, come detto, &egrave; possibile acquistare uno dei 300 esemplari limited edition della BMW F 900 R Force solamente in Francia, sborsando una cifra che si attesta sulle 9.790 euro. BMW Safety Bike in MotoGP: la flotta fa spazio alla BMW M 1000 RR        

La Casa bavarese ha presentato per il mercato francese una serie limitata da 300 esemplari pensata per i giovani motociclisti. Sotto la scocca, infatti, c&rsquo;&egrave; un motore depotenziato da 35 kW

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