Prezzi record, aste esclusive, edizioni limitate: la Honda RC213V-S racchiude questi tre elementi in una sola essenza. Praticamente una carenata da MotoGP omologata per la strada, vive in soltanto 213 unit&agrave; - come ricorda il suo nome - ed &egrave; appena stata venduta a una cifra mai vista per una moto giapponese.    Il prezzo record  Le MotoGP sono i modelli pi&ugrave; costosi del mondo. Se a questo si aggiunge che la Honda in questione &egrave; omologata per la strada sfruttando specchietti retrovisori e fanale... La RC213V-S &egrave; la Honda che ha accompagnato Marc Marquez negli allenamenti per tornare in pista dopo l&rsquo;infortunio. Al mondo ne esistono solto 213 e una di queste &egrave; stata venduta all&rsquo;asta da Yahoo! e Bingo per il prezzo pi&ugrave; alto mai pagato per una moto giapponese: 27 milioni di yen, cio&egrave; 206.287 euro. Ha superato il precedente record registrato nel 2018 da una Honda CB750 del 1968 (192mila euro). La giapponese pi&ugrave; costosa al mondo vanta appena 161 km sul tachimetro e un kit da gara del valore di 10.400 euro ancora da montare.  Questa cifra far&agrave; schizzare il prezzo delle altre 212 Honda in giro per il mondo. Il valore &egrave; aumentato in soli cinque anni di vita, ma non &egrave; che prima di questa settimana il prezzo fosse abbordabile per chicchessia: 192.000 euro il prezzo di listino.  HONDA CBR1000RR-R SP, VERSIONE SPECIALE IN OMAGGIO ALLA PRIMA FIREBLADE 

<p>Praticamente una MotoGP omologata per la strada, edizione limitata con appena 161 km percorsi e un kit da gara da 10mila euro. Superato il record di vendita in Giappone per un modello nipponico</p> 

Honda RC213V-S: cifre da record in Giappone per la MotoGP stradale

<p>Venduta all&#39;asta da Bingo e Yahoo!, ha superato il record di una Honda CB750 d&#39;epoca. Edizione limitata a 213 esemplari, &egrave; una MotoGP omologata da strada con 161 km sul tachimetro e il kit da gara ancora da montare. La cifra: 206.287 euro</p> 

Honda RC213V-S all'asta FOTO

Live Test, l'informazione si fonde con l'emozione e corre veloce. A Valencia, sulla Honda RC213V-S, una MotoGP omologata per l'uso su strada.

Live Test di Riccardo Piergentili: Honda RC213V-S

L&rsquo;acquirente &egrave; John Brown, storico concessionario Honda e collezionista di Manchester, nel Regno Unito.

Consegnata la prima Honda RC213V-S

Honda RC213V-S, ovvero la moto stradale pi&ugrave; simile ad una MotoGP o, se preferite, una MotoGP omologata per l'uso su strada. Un sogno da 203.000 euro (il prezzo fissato in Italia, Iva e Sports Kit inclusi). Le vendite della RC231V-S sono state aperte il 13 luglio 2015 e la produzione &egrave; andata avanti regolarmente ma lentamente, perch&eacute; ogni esemplare viene costruito in un&rsquo;area speciale della fabbrica di Kumamoto (in Giappone) da tecnici specializzati.  Luned&igrave; 21 dicembre &egrave; stata consegnata la prima RC213V-S. Un evento, oltre che una consegna svoltasi presso la sede di Honda Racing del Regno Unito, dove &egrave; stata formata una equipe di tecnici specializzati che si prender&agrave; cura di tutti gli esemplari venduti nel Regno Unito. Il primo proprietario della Honda RC213V-S &egrave; Mr. John Brown, titolare della concessionaria Honda di Manchester e appassionato collezionista di moto Honda. La RC213V-S prender&agrave; posto nella sua ricca collezione che include una RC30 nuova, una VTR1000 SP1 ed una SP2, una CBR900RR Fireblade e una VF1000F.  Commentando l&rsquo;evento Mr. Brown ha affermato: &ldquo;Quando venni a sapere di questa iniziativa, pensai che avrei dovuto assolutamente essere tra gli acquirenti. Un&rsquo;opportunit&agrave; unica per diventare proprietario di un pezzo di storia delle corse della HRC. Perci&ograve; non appena furono aperte le prenotazioni, mandai immediatamente la mia richiesta. Fu un giorno davvero speciale quando ricevetti la telefonata dalla Honda che mi chiedeva se volessi confermare l&rsquo;ordine. Per uno come me che ha cominciato a lavorare nell&rsquo;azienda di famiglia all&rsquo;et&agrave; di 17 anni ed &egrave; stato un concessionario Honda da allora, &egrave; un&rsquo;emozione indescrivibile. La mia concessionaria &egrave; stata tra le prime tre del Regno Unito per lungo tempo e questo esemplare sar&agrave; il pezzo pi&ugrave; importante della mia collezione. Vorrei perci&ograve; ringraziare tutti coloro che, in Honda, hanno permesso che questo mio sogno diventasse realt&agrave;.&rdquo;  Tetsuo Suzuki, (Honda Motorcycle Operating Office, ha dichiarato: "Assistere alla consegna del primo esemplare della RC213V-S &egrave; fantastico e lo &egrave; ancora di pi&ugrave; vederla consegnare a John, che ha fatto delle moto Honda una grande passione. L&rsquo;occasione &egrave; ancor pi&ugrave; unica perch&eacute; l&rsquo;esemplare &egrave; il secondo ad esser stato prodotto; il primo, infatti, verr&agrave; conservato presso la fabbrica per essere esposto. L&rsquo;obiettivo era quello di ottenere una moto quanto pi&ugrave; possibile vicina agli esemplari che gareggiano in MotoGP e lo abbiamo perseguito durante tutto lo sviluppo del progetto. L&rsquo;interesse che il pubblico ha mostrato &egrave; stato veramente impressionante ed erano molti i clienti impazienti di acquistarne una per collezionarla o per guidarla su strada".  

di Riccardo Piergentili  VALENCIA - Sembra realt&agrave; virtuale ma &egrave; tutto reale. Si chiama RC213V-S, in Italia costa 203.000 euro (IVA compresa) e Honda ne produrr&agrave; 250 esemplari, che saranno venduti in tutto il mondo. Dopo avere guidato la RC213V-S, che &egrave;&nbsp;una delle moto pi&ugrave; incredibili che siano mai state prodotte, nulla sar&agrave; pi&ugrave; come prima. Per fortuna, pochissimi avranno questa possibilit&agrave;. Il "per fortuna" &egrave; d'obbligo, perch&eacute;, dopo avere compreso che grazie alla RC213V-S &egrave; possibile staccare, curvare e accelerare come solo un pilota professionista sa fare, tornare in sella ad una moto derivata dalla serie non &egrave; affatto facile...    La RC213V-S &egrave; un progetto realmente unico, perch&eacute; fino ad ora nessuno aveva osato immatricolare una MotoGP o, pi&ugrave; generale, un prototipo della "classe regina". Vero &egrave; che, proprio la Honda, aveva prodotto la NR750 a pistoni ovali, che si ispirava (ma non era identica) alla versione 500 usata nel mondiale. Inoltre, come dimenticare la Ducati Desmosedici RR, che aveva lo stesso layout della Desmosedici GP ma non era la replica della moto usata nei gran premi. La Honda RC213V-S, invece, &egrave; una MotoGP e, montando lo sports kit, sar&agrave; possibile guidare una moto molto, molto simile alla RCV1000R, ovvero alla Open che viene utilizzata dai team privati in MotoGP.    Sulla versione standard, il V4 Honda eroga&nbsp;159 CV a 11.000 giri/min. Una potenza non esagerata, se paragonata ai circa 200 CV delle supersportive di serie. Per&ograve; la RC213V-S pesa 170 kg... Anche con l'impianto di scarico omologato, il sound del motore &egrave; favoloso, un concerto rock che attiva la produzione dell'adrenalina. Il V4 fa la voce grossa, per&ograve;, quando si spalanca il gas, l'erogazione &egrave; "morbida" e progressiva, migliore rispetto a quella di un ottimo motore di serie. Insomma, la RC213V-S all'inizio mette paura ma all'atto pratico &egrave; una tigre,&nbsp;muscolosa ma ammaestrata, capace di graffiare ma anche di fare le fusa.    Immaginate di guidare una moto molto stabile. La RC213V-S va oltre il livello di precisione direzionale che avete ipotizzato... Immaginate di guidare una moto molto agile. La RC213V-S va oltre il livello di maneggevolezza che avete ipotizzato...&nbsp;All'avantreno e al retrotreno non si percepiscono masse in movimento. Sembra che tutto il peso della moto sia concentrato in una scatola di pochi centimetri, posizionata sotto la parte anteriore della sella. Poi, immaginate che un perno virtuale, passando all'interno di questa scatola, colleghi la moto al terreno. Sembra che la RC213V-S ruoti intorno a questo asse, raccordando automaticamente tutte le fasi della guida. Al pilota non resta che giocare, concentrandosi sulle traiettorie. &Egrave; un'esperienza che nulla a che vedere con le sportive di serie e&nbsp;dopo pochi giri&nbsp;si ha l'impressione di essere seduti su un'entit&agrave; astratta in grado di viaggiare sul filo dei 250 km/h. Pazzesco!    In sella alla&nbsp;RC213V-S con lo sports kit la potenza a disposizione sale a&nbsp;oltre 215 CV ed il peso scende a 160 kg... Il rombo di aspirazione diventa qualcosa di realmente difficile da descrivere; &egrave; identico a quella della RC213V di Marc Marquez&nbsp;e... non c'&egrave; altro da aggiungere! Ogni volta che si spalanca il gas, un brivido di piacere attraversa la colonna vertebrale, trasmettendo al cervello una sezione di puro piacere.&nbsp;In accelerazione la RC213V-S &egrave; una furia, una mangia asfalto che,&nbsp;senza impennarsi mai pi&ugrave; del dovuto, teletrasporta il pilota da una curva all'altra. In staccata, sfiorando la leva, la moto decelera senza ondeggiare e la fase d'inserimento in curva &egrave; armonica. Durante la percorrenza, la RC213V-S "scorre" come una moto a&nbsp;due tempi, senza diventare sottosterzante. In accelerazione, anche con tanta potenza in pi&ugrave; (rispetto alla versione omologata per l'uso su strada), l'erogazione resta fluida e progressiva e si apprezza ancora di pi&ugrave; l'eccezionale lavoro di un'elettronica che consente anche ad un uomo normale di sfruttare la potenza a disposizione. La&nbsp;RC213V-S d&agrave; dipendenza. Purtroppo, per la maggior parte degli appassionati di moto, rester&agrave; un sogno. Per fortuna, per&ograve;, per la Honda questa meraviglia della meccanica sar&agrave; un obiettivo. Tra qualche anno, forse, si potr&agrave; cavalcare una moto che, pur essendo meno estrema e costosa, sar&agrave; in grado di&nbsp;emozionare come la RC213V-S.  Sul prossimo numero di&nbsp;In Moto&nbsp;troverete il resoconto completo del test della RC213V-S, uno dei pi&ugrave; esclusivi degli ultimi anni.    

RC213V-S. Pi&ugrave; stabile e agile di qualsiasi altra sportiva. &Egrave; un'estensione del corpo del pilota, che pu&ograve; guidare dando libero sfogo alla fantasia. 

Honda RC213V-S: esperienza paranormale

Honda RC213V-S: la gallery fotografica della prima MotoGP trasformata in una sportiva di serie.

Honda RC213V-S: la MotoGP... stradale!

&Egrave;&nbsp;stata una delle novit&agrave; a due ruote pi&ugrave; fotografate del 2015 e dopo mesi di attesa abbiamo avuto l&rsquo;opportunit&agrave; di provarla in pista a Valencia. Stiamo parlando della RC213V-S, ovvero il prototipo Honda MotoGP trasformato e omologato per l&rsquo;utilizzo su strade aperte al pubblico.  Dalla RC213V, la S ha ereditato le caratteristiche che permettono una importante concentrazione delle masse, la riduzione degli attriti, il peso ridotto e la cura dei particolari. Rispetto alla &ldquo;sorella&rdquo; da MotoGP, per consentire alla S la circolazione su strade pubbliche sono stati aggiunti i gruppi ottici, il portatarga e la targa, le frecce, gli specchietti, lo scarico in titanio con catalizzatore (identico nel disegno a quello della MotoGP), il tachimetro ma anche il clacson, il motorino di avviamento, la chiave (Smart Key) e il cavalletto centrale. Ci sono anche pneumatici Bridgestone RS10, dischi freno Yukata in acciaio, pastiglie Brembo e un cambio convenzionale a 6 marce al posto del seamless utilizzato dai piloti.    La versione S normale vanta 160 cv e pesa 170 kg ma &egrave; disponibile anche un kit di potenziamento riservato all&rsquo;utilizzo in pista che porta la S ad avere oltre 215 cv e a pesare quanto la RC213V da MotoGp: 160 kg.  Dotata di un motore 4 cilindri a V di 90&deg; con distribuzione a cascata di ingranaggi, la RC213V-S ha lo stesso alesaggio della MotoGP (81 mm) ma si differenzia per i carter (alluminio al posto del magnesio) per le bielle, i pistoni e le valvole non pi&ugrave; pneumatiche. Il telaio &egrave; uguale a quello della sorella da pista, a diamante in alluminio e su di esso sono fissati un forcellone bibraccio ricavato dal pieno con unit&agrave; Pro-Link e una forcella pressurizzata Ohlins &ldquo;racing&rdquo;. L&rsquo;impianto frenante, montato sui cerchi in alluminio ma identici alla MotoGP nel disegno, vanta l&rsquo;ABS, un doppio disco anteriore con pinze monoblocco e un singolo posteriore.  Questo modello sar&agrave; costruito dalla HRC al ritmo di un esemplare al giorno e in edizione limitata. Per ora si parla di poco pi&ugrave; di 200 pezzi in programma e ciascun esemplare avr&agrave; un prezzo record per le moto di serie: 188.000 euro. A breve le nostre impressioni di guida.  Qui potete leggere la nostra prova della RC213V-S.

In pista con l&rsquo;attesa supersportiva (in edizione limitata) della Casa alata: la versione stradale vanta 159 cv mentre quella racing ne ha oltre 215. Il costo? da 188.000 euro...

Live Test: Honda RC213V-S, primo contatto

di Riccardo Piergentili  AL Salone di Milano 2015 ne vedremo delle belle. L'EICMA si sta avvicinando e categoria, per categoria, faremo una prima analisi delle moto che saranno sveltate ma anche di quelle che molti si sarebbero aspettati di vedere ma che non ci saranno. Iniziamo dalle supersportive. Il 2016, come il 2015 (anno in cui sono state presentate la RSV4 RF, la BMW S 1000 RR, le Ducati 1299 Panigale S e Panigale R, la Yamaha YZF-R1 e la Honda RC213V-S), sar&agrave; un altro anno in cui le moto dotate di semimanubri e di carene iper aerodinamiche cattureranno l'attenzione. Saranno anche esagerate, non per tutti, perch&eacute; costose ed impegnative da gestire, a causa della loro incredibile potenza, per&ograve; hanno tanto fascino e tecnologia. Questo &egrave; indiscutibile.  INIZIAMO da quella che... non ci sar&agrave;. Ovvero la Honda CBR1000RR (sotto, la versione attualmente in commercio), dietro la quale si nasconde uno dei pi&ugrave; grandi misteri della "produzione contemporanea". La Fireblade &egrave; stata una delle moto che negli anni '90 ha contribuito a creare il mito della moto supersporiva. Era adatta all'uso su strada e negli anni non ha perso questa sua caratteristica. Non &egrave; mai stata la sportiva pi&ugrave; estrema ma una di quelle pi&ugrave; versatili. Nel 2014, ad EICMA, Shinji Aoyama aveva rilasciato un&rsquo;intervista esclusiva a Motosprint. Aoyama, che &egrave; il capo dell&rsquo;R&amp;D Giappone, aveva dichiarato che la Honda stava lavorando ad una nuova supersportiva (l&rsquo;erede della Fireblade), che avrebbe montato un inedito motore V4. Nulla a che vedere con quello della RC213V-S (la MotoGP stradale, sopra, in apertura), che rester&agrave; una bandiera tecnologica, una vetrina attraverso la quale il colosso nipponico vuole mostrare di che cosa &egrave; capace. Quindi, i "contenuti" della RC213V-S resteranno un'esclusiva della RC213V-S. Aoyama aveva aggiunto che la Honda, in parallelo a questa nuova V4, stava sviluppando una inedita CBR1000RR dotata di un quattro cilindri in linea ed anche un terzo progetto (probabilmente un tre cilindri in linea, che per&ograve;, molto probabilmente era e reser&agrave; un esperimento ndr). Lo scorso anno il progetto V4 era quello che aveva pi&ugrave; possibilit&agrave; di essere messo in produzione. Oggi la situazione sembra leggermente cambiata. La Honda, infatti, sta cercando di capire se &egrave; davvero necessario investire tanti soldi in un settore che commercialmente, a livello globale, non genera volumi di vendita interessanti (almeno, non per la Honda). Inoltre, c'&egrave; anche da dire che l'attuale Fireblade, pur non essendo la moto pi&ugrave; evoluta della sua categoria, &egrave; ancora apprezzata, forse anche perch&eacute; ormai costa abbastanza meno delle sue competitor. Questo &egrave; un dato che alla Honda non &egrave; sfuggito: anche nel settore delle supersportive, il prezzo d'acquisto &egrave; determinante e ci sono ancora molti utenti che sono disposti a rinunciare alla tecnologia (spendendo meno) pur di salire in sella. Insomma, la nuova Fireblade non arriver&agrave; quest&rsquo;anno e non &egrave; scontato che, quando arriver&agrave;, sar&agrave; la moto rivoluzionaria che tutti si aspettano. C&rsquo;&egrave; questa possibilit&agrave; ma se il mercato delle supersportive non si riprender&agrave; davvero, la Honda potrebbe anche industrializzare una nuova sportiva stradale, facile, meno costosa delle altre, non estrema ma caratterizzata da un ottimo rapporto qualit&agrave; prezzo.    UNA delle pi&ugrave; interessanti novit&agrave; della Suzuki ad EICMA sar&agrave; la Suzuki GSX-R 1000 (sotto, la versione attualmente in commercio). La strategia della Casa di Hamamatsu &egrave; stata chiara fin dallo scorso anno, quando al pi&ugrave; importante Salone della produzione &egrave; stata svelata la MotoGP, la cui sigla, GSX-RR, ha molto in comune con quella delle supersportive di serie, le GSX-R, che sono sempre state delle moto nate per l&rsquo;uso in pista. Nella seconda met&agrave; degli anni &lsquo;90 la GSX-R 750 faceva paura sia alle grosse bicilindriche, sia alle quadricilindriche 1000 come la R1 (prima versione). Poi, nel 2001, con l&rsquo;arrivo della GSX-R 1000, Suzuki ha dominato la scena per anni. Oggi la GSX-R 1000 &egrave; considerata una valida moto stradale, con la quale si pu&ograve; anche girare in circuito. Una moto che ha nel rapporto qualit&agrave;/prezzo il suo punto di forza. A Suzuki questo non basta e presto vedremo la nuova GSX-R 1000, che dovrebbe ispirarsi alla GSX-RR. Secondo le indiscrezioni ci saranno una potenza di circa 200 CV, un&rsquo;elettronica di primissimo livello e addirittura la fasatura variabile delle distribuzione, una tecnologia oggi non presente sulle supersportive di serie. La nuova GSX-R 1000 &egrave; ancora &ldquo;work in progress&rdquo; ma la vedremo all'EICMA, anche se potrebbe essere disponibile a 2016 inoltrato.    C'&Egrave; poi la Kawasaki. La nuova Ninja non taglier&agrave; i ponti col passato, anzi, sar&agrave; un&rsquo;evoluzione dell&rsquo;attuale modello, che ha rappresentato la base di partenza delle nuove race replica di Akashi. L&rsquo;attuale ZX-10R (sotto), infatti, ha mandato in pensione il vecchio progetto, che aveva i cilindri poco inclinati in avanti, la frizione montata in basso ed il forcellone corto. L&rsquo;attuale ZX-10R ha dimostrato nel mondiale SBK di essere un progetto sano, per&ograve;, sulla versione di serie manca un&rsquo;elettronica di alto livello, senza la quale non &egrave; possibile competere con le rivali, che ormai montano evolutissimi traction control, abbinati a piattaforme inerziali e software di derivazione racing. Inoltre alla ZX-10R manca un pizzico di potenza, soprattutto ai medi regimi. Probabilmente saranno queste le aree in cui vedremo delle novit&agrave;, perch&eacute; a livello ciclistico la maxi Ninja funziona molto bene. Inoltre la ZX-10R costa meno rispetto alla concorrenza. Per questi motivi molti piloti l&rsquo;hanno scelta per gareggiare nei campionati nazionali, dove, pur non avendo l&rsquo;elettronica delle migliori concorrenti, riesce ancora a togliersi delle belle soddisfazioni.    L'ALTRA novit&agrave; arriver&agrave; da Schiranna e si chiama F4 (sotto, la versione RC attualmente in commercio). Il suo arrivo era nell&rsquo;aria, perch&eacute; l&rsquo;attuale quattro cilindri varesina &egrave; un progetto giunto alla fine del suo ciclo vitale. La MV Agusta, pur essendo un&rsquo;azienda di piccole dimensioni, con la F3 ha dimostrato di poter realizzare una moto sportiva in grado di giocarsela con le prime della classe. In Supersport, per&ograve;, le moto giapponesi hanno qualche anno sulle spalle, quindi il compito della Casa varesina era pi&ugrave; semplice. Nel segmento delle maxi, invece, tutti stanno investendo tantissimo, pertanto il livello di competitivit&agrave; &egrave; pi&ugrave; alto. Sar&agrave; interessante capire se la MV Agusta sar&agrave; in grado di ritagliarsi il suo spazio. Per farlo era necessario riprogettare il motore. &Egrave; stato fatto, per&ograve; bisogner&agrave; capire se il nuovo propulsore cambier&agrave; a sufficienza. La F4, infatti, &egrave; in parte &ldquo;schiava&rdquo; del suo layout e del suo design e se dal punto di vista del marketing questo rappresenta un vantaggio, tecnicamente potrebbe essere un limite.    INFINE non bisogna scordarsi della KTM, la quale ha annunciato che produrr&agrave; una costosissima supersportiva stradale che deriver&agrave; dalla MotoGP. Non &egrave; ancora chiaro quando la Casa austriaca far&agrave; vedere questi prototipi. Salvo colpi di scena non ad EICMA 2015.

Dalla Suzuki GSX-R 1000 alla Kawasaki ZX-10R, passando per la MV Agusta F4. Per la nuova Fireblade bisogner&agrave; attendere...

Verso EICMA 2015: le supersportive

Ipiloti Honda sia di auto che di moto del presente e del passato hanno preso parte lo scorso week-end al Goodwood Festival of Speed, portando in parata un gran numero di iconiche moto e auto Honda lungo il famoso circuito di 1,16 miglia, davanti a oltre 150.000 fans.  Il Goodwood Festival of Speed si tiene ogni estate dal 1993 ed &egrave; la pi&ugrave; grande festa all&rsquo;aperto delle due e delle quattro ruote a motore; si svolge di fronte alla spettacolare scenografia della Goodwood House nel West Sussex, in Gran Bretagna.  Oltre 600 auto e moto di tutte le epoche e delle pi&ugrave; fenomenali tipologie, sia stradali che da corsa, sono state portate al Goodwood Festival per essere ammirate e spesso guidate da piloti leggendari e celebrit&agrave; internazionali.  Quest&rsquo;anno in particolare c'era molta attesa per l&rsquo;incredibile Honda RC213V-S &ndash; versione omologata per uso su strada della RC213V MotoGP &ndash; che &egrave; scesa in pista con Sylvain Guintoli, campione del mondo in carica del Mondiale Superbike, con John McGuinness, 23 volte vincitore al TT dell&rsquo;Isola di Man, e con Scott Redding, il pi&ugrave; giovane vincitore di sempre di un GP iridato, tutti in sella per alcuni giri dimostrativi della prima Honda MotoGP per uso stradale.  Ma non solo, anche altri grandi campioni hanno nuovamente indossato la tuta: Freddie Spencer, campione del Mondo nel 1983 e 1985, ha fatto nuovamente cantare il motore della favolose NSR500 del 1984 e 1985, il due volte Campione del Mondo MotoGP Casey Stoner &egrave; tornato in sella alla Honda Repsol RC213V, e dalla Formula 1 il Campione del Mondo 2009 Jenson Button ha avuto l&rsquo;onore di sedersi al posto di guida della McLaren Honda MP4/6 dell&rsquo;indimenticato Ayrton Senna.  "&Egrave; stato un cos&igrave; grande privilegio la richiesta di guidare la RC213V-S a Goodwood&rdquo;, ha detto John McGuinness. &ldquo;Non avevo mai guidato una MotoGP prima d&rsquo;ora, ma &egrave; stato esattamente come immaginavo sarebbe stato. L&rsquo;erogazione di potenza &egrave; grandiosa, veramente progressiva. Non ho mai guidato molto a lungo moto con motore V4, cos&igrave; &egrave; stato un po&rsquo; diverso rispetto ai 4 cilindri in linea a cui sono abituato. Abbiamo avuto solo un giro a disposizione sulla hill-climb venerd&igrave; mattina, &egrave; stato un peccato, perch&eacute; avrei voluto farne almeno un altro! Ho parlato con Casey Stoner e mi ha detto che &egrave; davvero molto simile alla vera MotoGP da competizione. &Egrave; esattamente ci&ograve; che mi aspettavo da Honda, &egrave; fluida e tutto gira con la precisione di un orologio svizzero!&rdquo;  &ldquo;Prima di vedere la nuova RC213V-S dal vivo non ero sicuro di cosa aspettarmi. Intendo dire, sarebbe stata veramente come una MotoGP?&rdquo; ha dettoSylvain Guintoli. &ldquo;Avendola vista e guidata a Goodwood, ora posso dire che &egrave; una vera MotoGP con targa e fari. &Egrave; sensazionale! Non sono scesi a compromessi, tranne che per l&rsquo;abbandono dei freni in carbonio, che non avrebbero avuto senso per un utilizzo stradale. Il carattere del motore, la dolcezza di risposta ai comandi del gas, tutto &egrave; esattamente come sarebbe su una moto da competizione, perch&eacute; &egrave; esattamente questo: una moto da corsa&rdquo;.  &ldquo;Me la sono veramente goduta&rdquo;, ha confessato Scott Redding. &rdquo;Guidare la RCV stradale &egrave; stato come salire in sella alla mia moto dell&rsquo;anno scorso, mi ha fatto provare le stesse sensazioni della moto da corsa. Goodwood &egrave; grandiosa. &Egrave; stato bellissimo vedere tutti i fans e sentire il loro supporto, specialmente potendo passare un po&rsquo; di tempo con loro in un ambiente rilassato lontano dalle corse&rdquo;.  (Nella foto in evidenza: McGuinness, Redding e Stoner alla presentazione della Honda RC213V-S a Goodwood)    

I piloti Honda del presente e del passato hanno portato in parata  moto (e auto) iconiche sulla hill-climb di 1,16 miglia, davanti a oltre 150.000 fans

Honda al Goodwood Festival of Speed

La Honda ha mantenuto la promessa; ha industrializzato la RC213V-S, lettera che, anche se non ci sono dichiarazioni ufficiali, dovrebbe significare strada. Ora, in sostanza, esistono tre versioni della RC213V: quella ufficiale, utilizzata dai piloti del Team Honda HRC in MotoGP, quella clienti, che i team privati possono acquistare per gareggiare nella classe regina, e quella stradale, con la quale pochissimi fortunati utenti potranno passeggiare nelle strade aperte al traffico. Non solo. Pare infatti che per la RC213V-S la Honda abbia sviluppato un apposito kit (molto costoso), grazie al quale questa MotoGP stradale torner&agrave; ad essere quello che &egrave; sempre stata, ovvero una velocissima moto da corsa.  Osservando con attenzione la RC213V-S appare subito chiaro che si tratta davvero di una MotoGP omologata per l&rsquo;uso su strada. Infatti lo spazio per i componenti di serie (come i fari, le frecce, gli specchi retrovisori e lo scarico catalizzato) &egrave; stato ricavato nelle poche zone libere, dato che nel progetto originale, quello racing, non era stato previsto l&rsquo;utilizzo di questi pezzi...  Per questo motivo il gruppo ottico posizionato all&rsquo;interno del condotto che originariamente serviva a portare l&rsquo;aria nella scatola filtro, oppure gli specchi retrovisori collegati alle protezioni delle leve del freno e della frizione, sembrano mal amalgamati con il resto del veicolo. Ci saremmo meravigliati del contrario; avrebbe significato che la RC213V-S non era una vera moto da corsa ma un progetto stradale che si ispirava alla MotoGP. Per fortuna cos&igrave; non &egrave;. Eccezion fatta per i dischi freno (in acciaio anzich&eacute; in carbonio) tutto il resto traspira sportivit&agrave; da tutti i pori. I componenti sono ovviamente il massimo che si possa desiderare ma sono le saldature, la fattezza del forcellone, la compattezza del motore ed i particolari racing al 100% che rendono questa moto speciale. Dal punto di vista tecnico e da quello del prezzo, che sar&agrave; superiore ai 100.000 euro.  

La RC213V-S &egrave; una MotoGP con la targa. Un&rsquo;operazione unica nel suo genere

11 risultati per 'rc213v-s'

Honda RC213V-S: cifre da record in Giappone per la MotoGP stradale

Honda RC213V-S all'asta FOTO

Live Test di Riccardo Piergentili: Honda RC213V-S

Consegnata la prima Honda RC213V-S

Consegnata la prima Honda RC213V-S

Honda RC213V-S: esperienza paranormale

Honda RC213V-S: la MotoGP... stradale!

Live Test: Honda RC213V-S, primo contatto

Verso EICMA 2015: le supersportive

Honda al Goodwood Festival of Speed

Honda, a EICMA la MotoGP da strada