        Paolo Sesti &egrave; se ne &egrave; andato dopo una lunga malattia, nella notte, a 74 anni. Nato nel 1947, &egrave; stato per venti anni il Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, a cavallo tra gli anni &rsquo;90 e 2000. Ex pilota di Regolarit&agrave; con diverse partecipazioni al Trofeo FMI, ha iniziato la sua carriera nel Moto Club Bergamo nel 1963, per diventare nel 1985 Consigliere Federale FMI, poi nominato presidente nel 1996; dal 2007 al 2010 &egrave; stato Vice Presidente della Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM). Lo ricordano l&rsquo;attuale Presidente FMI Giovanni Copioli e Alberto Rinaldelli, Segretario Generale FMI. Una goccia nel mare Copioli: &ldquo;Con Paolo Sesti ho sempre avuto un rapporto personale sincero e diretto. Come in realt&agrave; era lui; sempre attivo e entusiasta nel portare avanti i progetti nei quali credeva e per i quali si entusiasmava. Nel 2004 quando sono stato eletto per la prima volta come Consigliere Federale, non conoscevo molto bene Sesti, ma mi accolse in modo caloroso ed amichevole mettendomi subito a mio agio. Quando, nel 2008, mi incaric&ograve; di costituire la Commissione Sviluppo Attivit&agrave; Sportive mi fece partecipe di quanto tenesse a quel progetto. &ldquo;&Egrave; una goccia nel mare&rdquo; &ndash; diceva- ma i grandi progetti si realizzano a piccoli passi. In effetti la Commissione si occup&ograve; fin da subito di promozione e, in particolare. era diretta ai giovanissimi. Insieme ci togliemmo delle belle soddisfazioni e dalle prime migliaia di bambini che avvicinammo al nostro mondo, arrivammo a 10.000 giovanissimi all&rsquo;anno che riuscimmo a mettere in sella alle minimoto durante i nostri appuntamenti.  Con Sesti si arrivava presto al punto; se dovevamo discutere, non ci tiravamo indietro, ma bastava una cena nella trattoria &ldquo;dai vecchietti&rdquo; vicino alla Federazione per tornare a parlare di attivit&agrave;, iniziative, nuovi progetti e anche a scherzare insieme. Personalmente apprezzavo molto quei momenti nei quali Sesti raccontava le sue esperienze vissute: da vero bergamasco era legato all&rsquo;Enduro e alla Valli e poter attingere alla sua memoria storica era un vero piacere. Conosceva molto bene anche la Federazione ed anche in questo caso, guardava sempre avanti, a nuove possibilit&agrave; e progetti per migliorare. Lo avevo naturalmente invitato alla Sei Giorni di Rivanazzano come ospite d&rsquo;onore a Casa Italia.  Gi&agrave; malato ma riservato come sempre, mi aveva risposto con questo messaggio che oggi mi commuove: &rdquo;Ti ringrazio! Purtroppo non mi &egrave; possibile: sar&ograve; rappresentato dal mio coetaneo vecio Gritti (scherzo). Spero in un grande risultato&rdquo;. La sua scomparsa &egrave; avvenuta subito dopo la nostra storica vittoria alla Sei Giorni, altra manifestazione che amava in modo particolare. Idealmente dedico a lui questa doppia vittoria dei nostri azzurri. Due prestigiosi Trofei che si aggiungono ai tanti vinti nei suoi venti anni di Presidenza. Era il nostro Presidente Onorario, carica che gli &egrave; stata giustamente assegnata nel 2016, lo stesso giorno della mia prima elezione come suo successore alla guida della Federazione Motociclistica Italiana. Un passaggio di testimone che ancora oggi sento con profondo onore e responsabilit&agrave;. Lo ricorder&ograve; sempre con grande affetto&rdquo;. Un duro che sapeva ascoltare Molto sentito il messaggio di Rinaldelli:&nbsp;&ldquo;La notizia della scomparsa del presidente Sesti mi ha colto di sorpresa. Allo stesso modo mi sento impreparato a raccontare un singolo fatto per ricordarlo, come mi &egrave; stato chiesto dal Direttore Gori. Ho trascorso con Paolo Sesti 13 anni di gestione federale, ognuno nei suoi rispettivi ruoli, e tantissime sono state le emergenze, le iniziative, i progetti, gli eventi che abbiamo affrontato. In questo momento tutti si accavallano nella mente generando tanta confusione e difficolt&agrave; nel selezionarne uno. Purtroppo, contrariamente a quello che si crede, gestire una Federazione, e soprattutto questa Federazione, non &egrave; sempre divertente. Tanti sono stati gli eventi tristi e tanti quelli difficili, ma veramente difficili, da superare. Mi viene in mente adesso l&rsquo;inizio del mio incarico, dove da novello segretario generale, mi trovai a dover riprogettare i ruoli del personale e dei loro rapporti di lavoro negli uffici della segreteria generale dove, per un accavallarsi di eventi pregressi, si era creata una confusione notevole dei ruoli negli uffici e un rischio sull&rsquo;operativit&agrave; e l&rsquo;efficienza della Federazione. Mi ricordo che tutti mi dicevano che con Sesti non sarei mai riuscito a sistemare la situazione, perch&eacute; lui aveva una visione della federazione da imprenditore privato. Ebbene, scrissi un programma, gli indicai i rischi ed i benefici, gli indicai i costi a medio e lungo termine e lui mi diede carta bianca. Da l&igrave; nacque, era il 2004, il telaio della struttura operativa della Segreteria Generale, che oggi conta 75 dipendenti, ed ha, da allora, quasi triplicato la capacit&agrave; di produzione. Il Presidente Sesti non era una persona facile, era duro prima con se stesso e poi anche con gli altri. Pretendeva molto da s&eacute; ed altrettanto dagli altri. Ma aveva un pregio, se approcciato con pazienza, sapeva ascoltare ed anche delegare. Mi ricorder&ograve; sempre una conversazione con il compianto Alberto Morresi, allora vicepresidente della Federazione, e dirigente storico della FMI, che mi diede questo consiglio: &ldquo;Alberto, io quando devo affrontare con lui un discorso difficile, prima vedo di che umore &egrave;&hellip; se non &egrave; dell&rsquo;umore giusto rimando la questione ad un altro giorno&rdquo;. Ed io ne feci tesoro per 12 anni. Adesso i ricordi arrivano e sono tanti: del resto la FMI in questo anno ha compiuto 110 anni di storia, 20 dei quali sotto la sua guida. Ma non &egrave; questo il momento per raccontare. Questo &egrave; il momento di mandare un affettuoso abbraccio alla sua famiglia. Buon viaggio Presidente Sesti&rdquo;. FMI, arriva la nuova Targa Oro del Registro Storico       

<p>Per vent'anni in testa alla Federmoto, se ne &egrave; andato dopo una lunga malattia. Dalla Federmoto un pensiero toccante che ne ricorda il carattere e la lunga carriera istituzionale</p>

Paolo Sesti, il ricordo del Presidente FMI Copioli e del Segretario Rinaldelli

Giovanni Copioli &egrave; il nuovo presidente della Federazione Motociclistica Italiana. &Egrave;&nbsp;il diciottesimo dal 1911 (anno di fondazione della FMI) e succede a Paolo Sesti, in carica negli ultimi 20 anni. Avvocato romagnolo di Riccione, cinquantacinque anni e vice&nbsp;presidente nel mandato precedente, &egrave; un pilota di fuoristrada (ha la licenza sportiva) e in occasione dell&#39;edizione settantatre dell&#39;Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva della FMI &egrave; stato eletto in prima votazione grazie a 9.147 voti, battendo gli altri candidati Andrea Vignozzi (3.361 voti) e Fabio Larceri (2.001). Con Copioli abbiamo trattato diversi argomenti, da quelli politici a quelli sportivi.  Cosa ha funzionato nei 20 anni di gestione Sesti e cosa invece ci sar&agrave; da migliorare durante il suo quadriennio? &ldquo;Difficile se non impossibile sintetizzare il lungo periodo di Presidenza Sesti: nel mio ruolo precedente di Vice Presidente posso confermare che la FMI si &egrave; modernizzata, &egrave; stata al passo con i tempi. Abbiamo cambiato secolo e millennio e abbiamo accelerato su tutti i fronti. Non sono mancati grandi risultati sportivi e organizzativi, dalla gestione del CIV alla Sei Giorni in Sardegna. Un periodo lungo ma intenso. Nel mio programma ho messo fra le priorit&agrave; il recupero e l&#39;attenzione verso la base della FMI cio&egrave; i suoi Moto Club e le persone che ne fanno parte. Poi molto altro certamente ma il punto di partenza sar&agrave; questo&rdquo;.  Rossi pu&ograve; vincere il mondiale 2017? E, se avesse la bacchetta magica, lo renderebbe eterno? &ldquo;Il talento di Valentino &egrave; leggendario e credo proprio che anche il prossimo anno punter&agrave; al titolo. Con tutti i cambiamenti di piloti fatti dalle squadre ci sar&agrave; davvero da divertirsi. Chi non lo vorrebbe eterno? Credo che non solo per i suoi tifosi ma anche per i suoi avversari sia un insostituibile punto di riferimento&rdquo;.  Il suo talento e il suo appeal &nbsp;sono stati il valore aggiunto del movimento italiano delle due ruote. Dall&rsquo;altro lato, non crede che il &ldquo;personaggio&rdquo; Valentino abbia un po&rsquo; oscurato tutti gli altri piloti azzurri degli ultimi vent&rsquo;anni? &ldquo;Valentino ha portato il motociclismo ad una popolarit&agrave; planetaria. Non solo, il confronto serrato con Rossi non mi sembra abbia impedito ai vari Iannone o Dovizioso di emergere&rdquo;.  Con l&rsquo;Academy e il Ranch a Tavullia, lo considera in futuro una risorsa o un limite per la strategia FMI rivolta ai giovani? &ldquo;A differenza di quanto in molti credono, con la VR 46 c&#39;&egrave; un&#39;ottima collaborazione che credo diventer&agrave; ancora pi&ugrave; intensa in futuro. Per noi e per i nostri giovani non &egrave; un problema ma una grande opportunit&agrave;. Cos&igrave; come lo &egrave; altrettanto la filiera, certo meno sotto i riflettori, a cui lavora la FMI da anni. Abbiamo un obiettivo comune: far crescere nuovi talenti&rdquo;.  Oggi i giovani preferiscono gli smartphone al motorino. Qual &egrave; il segreto per avvicinare di nuovo migliaia di ragazzini alle due ruote? &ldquo;Questo &egrave; il segno dei nostri tempi. Per&ograve; vedo che dalle tendenze del mercato qualcosa sta cambiando: tornano modelli con cilindrate dedicate proprio ai giovani e questo potrebbe contribuire ad un ritorno anche delle generazioni pi&ugrave; giovani verso le moto. Noi della FMI stiamo lavorando per farli &ldquo;tornare&rdquo;: per esempio con iniziative come Primi Passi e Hobby Sport che hanno riscontrato l&#39;adesione di migliaia di bambini. Per essere pi&ugrave; precisi, nel periodo 2014-2016 abbiamo avuto 1741 corsi e 73.738 partecipanti, di cui 22.644 bambini a partire dai 7 anni&quot;. &nbsp;  Intanto, il tifo da &ldquo;stadio&rdquo; &egrave; arrivato anche sui circuiti italiani con i fischi a Marquez e Lorenzo e gli insulti sui social network. &ldquo;Il motociclismo &egrave; uno sport e un&#39;attivit&agrave; che vive sulla passione e che diventa uno stile di vita. Per questo credo che tali atteggiamenti da tifo calcistico non ci appartengano e che sono esasperazioni forzate e alla lunga anche dannose per i veri motociclisti&rdquo;.  Il Campionato Italiano Velocit&agrave; &egrave; una palestra per i giovani e una vetrina per i pi&ugrave; esperti. Secondo lei &egrave; al livello di quelli inglesi e spagnolo? &ldquo;Il Civ &egrave; una passaggio fondamentale per i giovani italiani. Credo anzi che in Europa sia un preciso riferimento. In Spagna ci sono altre condizioni molto pi&ugrave; favorevoli come per esempio il fatto che la Dorna dispone dei circuiti per il CEV senza spendere un euro mentre da noi le cose sono diverse. Non amo i confronti ma i giovani emergenti parlano chiaro: italiani e spagnoli sono leader&quot;.  Girare sulle piste spagnole costa meno che farlo sulle nostre. E&#39; possibile abbassare i prezzi mantenendo sempre alti gli standard? &ldquo;In Italia gli autodromi sono societ&agrave; con le quali c&#39;&egrave; un ottimo rapporto ma su questo tema ci scontriamo con le loro esigenze. Abbiamo introdotto la Tessera Sport Autodromi per favorire chi si dedica alle prove libere in pista ma una cosa &egrave; sicura: non facciamo sconti o concessioni di alcun tipo sulla sicurezza&rdquo;.  L&rsquo;enduro combatte da sempre con blocchi ambientali e i rischi sicurezza sui percorsi (i cavi invisibili, per esempio). Come si risolve questo problema e come si alimenta il settore? &ldquo;La circolazione in fuoristrada &egrave; uno dei focus che ci ha visti protagonisti proprio recentemente. I protocolli di intesa con il Corpo Forestale, con i Vigili del Fuoco, l&#39;introduzione della FMI nella Protezione Civile e il Comitato Escursionisti su Ruote in Emilia Romagna, sono risultati che testimoniano come attraverso il dialogo si possa arrivare a far valere i nostri diritti. Per&ograve; dobbiamo essere per primi noi enduristi a rispettare le regole&rdquo;.  &Egrave; cresciuta l&rsquo;autorevolezza della FMI a livello mondiale? &ldquo;La Federazione Internazionale ci tiene in grande considerazione, la Dorna &egrave; venuta a chiedere a noi il regolamento per la nuova classe Supersport 300 ed il nostro prestigio sportivo &egrave; indiscutibile. Possiamo solo crescere ancora, perch&eacute; non &egrave; nel nostro DNA accontentarci&rdquo;.  Cosa ne pensa della recente bocciatura (non definitiva) della legge sugli sgravi fiscali per paraschiena e airbag? &ldquo;Una cosa che certo ci ha colpito in modo negativo ma che forse &egrave; arrivata in un momento non ideale con le tensioni del referendum e la conseguente crisi di Governo. Ci sono altre questioni che devono arrivare in porto come le modifiche al Codice della Strada che comprendono la terza fascia protettiva per i guard-rail, la targa sostitutiva per le moto fuoristrada o il proseguimento della campagna per abbassare il costo dei pedaggi autostradali per le moto... noi della Fmi ci siamo&rdquo;. 

<p>L&#39;intervista al&nbsp;nuovo presidente della FMI.&nbsp;Dai prossimi impegni al caso politico &quot;sgravi fiscali per gli airbag&quot;, passando da Rossi e l&#39;Academy.</p> 

FMI, Copioli: &quot;Pi&ugrave; attenzione per i Moto Club&quot;

Una piazza gremita all&rsquo;inverosimile e una bella giornata di sole hanno fatto da cornice al Giubileo dei Motociclisti.  E' stata una giornata storica per la Federazione Motociclistica Italiana e per tutti gli appassionati di due ruote.  Questa mattina in Piazza San Pietro a Roma, infatti, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza Giubilare 7.500 persone fra Autorit&agrave;, Tesserati e Moto Club della FMI. Insieme alle migliaia di persone appartenenti al mondo motociclistico, erano presenti diverse associazioni di volontariato e di donatori di sangue che hanno contribuito a gremire la piazza.  Hanno partecipato all&rsquo;evento &ndash; denominato Giubileo dei Motociclisti - il Presidente della FMI, Paolo Sesti, i Vice Presidenti Giovanni Copioli e Fabio Larceri, il Segretario Generale, Alberto Rinaldelli, i Presidenti dei Comitati Regionali e molti piloti tra i quali Loris Capirossi (tre volte Campione del Mondo nel Motomondiale), Antonio Cairoli (otto volte Campione del Mondo di Motocross), David Philippaerts (Campione del Mondo di Motocross nel 2008), Giovanni Sala (cinque volte iridato di Enduro) e Alex Salvini (Campione del Mondo di Enduro nel 2013).  Il Santo Padre ha salutato tutti i fedeli presenti in Piazza San Pietro e la FMI poi, al termine dell&rsquo;Udienza Giubilare, il Presidente Sesti ha voluto consegnargli una targa ricordo e, insieme a Cairoli, la Maglia Azzurra utilizzata nelle competizioni fuoristrada a squadre nazionali.  &ldquo;Poter partecipare ad un evento di tale portata &egrave; stato molto emozionante&rdquo;, ha spiegato Paolo Sesti. &ldquo;Il Santo Padre ha dimostrato nuovamente di essere una persona di grande spessore, ponendo attenzione a tematiche di forte interesse sociale. Per la Federazione Motociclistica Italiana, rappresentata da migliaia di appassionati, &egrave; stata una giornata storica che rimarr&agrave; nella memoria di tutti. Voglio ringraziare i nostri tesserati e Moto Club che sono arrivati a Roma da tutta Italia, condividendo cos&igrave; i valori umani e sportivi che la nostra passione trasmette&rdquo;.  (Nella foto in evidenza: Papa Francesco incontra Paolo Sesti)        

Una piazza gremita all&rsquo;inverosimile e una bella giornata di sole hanno fatto da cornice al Giubileo dei Motociclisti 

7.500 motociclisti in Vaticano

Il video di Tele Elba testimonia che si sta diffondendo la pratica criminale di posizionare nel bosco cavi d'acciaio ad altezza uomo per danneggiare gli enduristi.

Cavi d'acciaio nei boschi dell'Isola d'Elba

Il patrimonio del registro Storico della FMI &egrave; da sempre riconosciuto come tesoro della cultura, della tecnica e del sapere motociclistico. Per valorizzare in modo ancora pi&ugrave; marcato ed esclusivo questa ricchezza, la FMI ha istituito, presentandolo alla fiera di Novegro, Motorcycle Heritage FMI, un vero e proprio museo virtuale che sar&agrave; a disposizione di chi vorr&agrave; dare il massimo del valore alle moto pi&ugrave; esclusive della propria collezione.  In contemporanea con la presentazione &egrave; stato attivato il portale www.motorcycleheritagefmi.it dove sono visibili&nbsp; i primi gioielli di questo prestigioso elenco.&nbsp; L&rsquo;assoluto valore e&nbsp; l&rsquo;estrema qualit&agrave; saranno i parametri per poter entrare nel&nbsp; mondo dell&rsquo;Heritage Motorcycle FMI e, per accedervi, sar&agrave; necessario presentare la candidatura&nbsp; di una moto (costruita entro il 1975 e gi&agrave; inserita nel Registro Storico FMI) che verr&agrave; vagliata da un apposito Comitato Storico Tecnico. Ogni moto che risulter&agrave; idonea, avr&agrave; una pagina dedicata nel museo virtuale, con galleria fotografica, video, storia e scheda tecnica. Al proprietario verranno rilasciati un attestato personalizzato ed una targa metallica identificativa. I proprietari verranno inoltre coinvolti in eventi riservati per creare una community di veri intenditori e collezionisti delle due ruote d&rsquo;Epoca.  &ldquo;Sono davvero orgoglioso di questo progetto che ho seguito in prima persona e ringrazio tutti&nbsp;quelli che hanno lavorato alla sua realizzazione", ha detto il presidente FMI, Paolo Sesti. "I numeri del Registro Storico parlano da soli e si continua a crescere e quindi per valorizzare ulteriormente questo patrimonio, era necessario avere una nuova idea. Motorcycle Heritage FMI &egrave; lo sviluppo di questa idea che soprattutto rappresenta un&rsquo;autentica salvaguardia&nbsp; culturale e la valorizzazione della nostra storia delle nostre tradizioni. Sono sicuro che questa iniziativa incontrer&agrave; il favore di gi&agrave; famosi collezionisti, ma sar&agrave; altres&igrave; di stimolo per che vorr&agrave; entrare in questo esclusivo elenco&ldquo;.  

Presentato a Novegro un portale a disposizione di chi vorr&agrave; dare il massimo valore alle moto pi&ugrave; esclusive della propria collezione

Il museo virtuale FMI 

Dopo un incontro all&rsquo;Autodromo del Mugello, &egrave; stato firmato il Protocollo di Intesa tra la Federazione Motociclistica Italiana, il Corpo Forestale dello Stato e la Federazione Regionale delle Misericordie della Toscana, per l&rsquo;istituzione di corsi di formazione rivolti a motociclisti che entreranno a far parte di un nuovo Corpo di operatori volontari della Protezione Civile.  All&rsquo;incontro, che si &egrave; svolto nel contesto del programma del Gran Premio d&rsquo;Italia del Motomondiale, erano presenti il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini, il presidente della FMI, Paolo Sesti, Giuseppe Vadal&agrave;, comandante del Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato, il vice presidente della Federazione Regionale delle Misericordie Toscane, Fabrizio Tofani e Federico Bonecchi della Protezione Civile.  Durante i corsi di formazione, i partecipanti riceveranno nozioni di tecnica e di primo soccorso, con l&rsquo;obiettivo di acquisire competenze specifiche di primo intervento, prevenzione anti incendio, ricerca dei dispersi e controllo del territorio.  A dare il benvenuto &egrave; stato Paolo Sesti: &ldquo;Per la FMI la firma del Protocollo rappresenta un punto di arrivo ma anche di partenza&rdquo;, ha detto. &ldquo;Da una parte infatti la collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato continua a dare i suoi frutti, tra cui ricordo il successo dei corsi per Istruttori di Guida per Attivit&agrave; Sportiva Territoriale (IGAST); il punto di partenza &egrave; invece rappresentato dal fatto che da oggi cominceremo a formare appassionati pronti a collaborare con la protezione civile. Le premesse sono ottime e credo addirittura che dovremo frenare l&rsquo;entusiasmo dei motociclisti, che dovranno eseguire interventi con grande competenza&rdquo;.&#8232;  Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Nencini, in rappresentanza del Governo&nbsp;ha ricordato come &ldquo;con la FMI sia iniziata una collaborazione importante, che si sta concretizzando anche nella revisione del Codice della Strada, attualmente in approvazione al Senato. Inoltre proprio con la Federazione Motociclistica Italiana stiamo operando per instaurare una cultura del territorio, ovvero per una fruizione dello stesso senza proibizioni preconcette e nel pieno rispetto delle regole&rdquo;. &#8232;&#8232;  Giuseppe Vadal&agrave; ha sottolineato i contenuti essenziali dell&rsquo;accordo, &ldquo;che si inserisce nel pi&ugrave; ampio contesto dell&rsquo;accordo in essere dal 2012 con la FMI&rdquo; mentre Fabrizio Tofani e Federico Bonecchi hanno ricordato: &ldquo;Il Protocollo di Intesa con la FMI &egrave; fondamentale anche dal punto di vista operativo. In situazioni di difficolt&agrave;, i motociclisti della Protezione Civile potranno operare in luoghi difficilmente raggiungibili da altri mezzi&rdquo;. &#8232;&#8232;  A chiudere la conferenza, Tony Mori, responsabile delle Politiche Istituzionali in Federmoto, e Paolo Poli, direttore generale del Mugello Circuit che hanno sottolineato l&rsquo;importanza strategica del Protocollo di Intesa sul territorio &ndash; in particolare quello toscano &ndash; e come il motociclismo sia una risorsa non solo dal punto di vista sportivo in particolare se ben inserito nel tessuto sociale.  (Nella foto in evidenza: da sinistra Tofani, Sesti, Nencini, Vadala&#768;, Gori  

Firmato il protocollo d'intesa per i corsi &#8232;di formazione per motociclisti: nasce un nuovo Corpo di operatori volontari della Protezione Civile

La Protezione civile "forma" i motociclisti

Cavi d'acciaio sulle mulattiere del bergamasco: la FMI &egrave; intervenuta condannando duramente lo scioccante episodio ed&nbsp;ha&nbsp;chiesto la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato A davvero pochi sar&agrave; sfuggita l'incresciosa vicenda di questi giorni che ha visto, a suo malgrado,&nbsp;protagonista il mondo dell'enduro: durante un'uscita in moto Daniele Consonni, un endurista bergamasco,&nbsp;si &egrave; accorto (per fortuna in tempo), che sul sentiero da lui percorso erano stati tesi alcuni cavi d'acciaio all'altezza di collo, busto&nbsp;e gomme.  Ora, come abbiamo gi&agrave; detto in un nostro articolo precedente (qui il link), &egrave; impossibile concepire&nbsp;che esistano persone capaci di simili gesti, che pi&ugrave; che una protesta sono da considerarsi un terribile crimine. L'episodio ha visto un grande&nbsp;interesse e la partecipazione di moltissimi, motociclisti o meno, grazie anche ai video e alle foto divulgate dallo stesso Daniele Consonni su Facebook e al risalto dato dai media. Una tematica su cui non si deve, non si vuole e non si pu&ograve; sorvolare perch&eacute;&nbsp;in questo caso non si parla pi&ugrave; di permettere o meno una disciplina come l'enduro ma di attentati all'incolumit&agrave; e alla vita delle persone; si parla soprattutto di assurde vittime dell'ignoranza e dell'incivilt&agrave;, gi&agrave; due negli ultimi anni.  La Federazione Motociclistica Italiana (FMI) non ha preso sottogamba l'accaduto ed &egrave; intervenuta decisamente a proposito condannando l'atto e chiedendo una risposta delle autorit&agrave;.  E' cos&igrave; che il Presidente FMI Paolo Sesti ha coinvolto anche il Corpo Forestale di Stato, che gi&agrave; collabora con la Federmoto attraverso un protocollo di intesa, che ha prontamente risposto dando la piena disponibilit&agrave; per riuscire finalmente a far luce sull'intera vicenda assicurando i responsabili alla giustizia e ha assicurato un'ancora pi&ugrave; attento controllo del territorio per evitare che simili episodi possano riproporsi.  Giulia Cassinelli

Paolo Sesti, Presidente FMI, ha chiesto la collaborazione anche del Corpo Forestale dello Stato

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Ghigliottine sui sentieri: la FMI coinvolge il Corpo Forestale