        La Harditaroad, organizzata dal Moto Club Anni Ottanta Offroad Group dal 28 al 30 luglio, &egrave; una manifestazione mototuristica culturale di carattere non competitivo, caratterizzata da un itinerario Adventouring, Gli eventi bellici del 1915-1918 hanno lasciato una traccia significativa nel nostro territorio, e non solo, come nelle genti che hanno vissuto in prima persona quegli anni tragici. L&rsquo;Harditaroad vuole favorire la possibilit&agrave; di unire simbolicamente popoli che cent&rsquo;anni fa si sono fronteggiati in aspre battaglie proprio su questi territori. I percorsi sono prevalentemente su fondo naturale (610 km dei 900 totali) ed alcuni in notturna. Sono vietate le moto &ldquo;specialistiche&rdquo; e le moto con motore a 2 tempi. NON E&rsquo; UNA GARA - Per questioni organizzative &egrave; stato posto un tetto massimo di partecipanti nella misura di 99 unit&agrave;, suddivise in gruppi di tre elementi (33 gruppi) distanziati allo start 1 minuto l&rsquo;uno dall&rsquo;altro. Ogni partecipante sar&agrave; libero di gestire il proprio tempo, pur mantenendo la consapevolezza del gruppo. Se desiderer&agrave; ammirare il panorama, ristorarsi presso una baita o un rifugio, lo potr&agrave; fare. Non &egrave; una gara, non vi &egrave; classifica, viene chiesto solo di rispettare le tracce assegnate per facilitare all&rsquo;organizzazione ed agli enti preposti la tempestivit&agrave; d&rsquo;azione nella ricerca e soccorso in caso di emergenza. La manifestazione &egrave; internazionale non agonistica, di carattere storico e culturale, per dar modo di conoscere i luoghi, la storia, la cultura, ci&ograve; che &egrave; avvenuto in questi luoghi fra il 1915 ed il 1918. Quello che vorrebbero gli organizzatori, &egrave; che ogni motociclista, passando, notasse e si fermasse innanzi ai luoghi ove dimorano in silenzio i propri connazionali, ma anche l&rsquo;inglese, l&rsquo;austroungarico, il francese. Che facesse mente locale su ci&ograve; che &egrave; stato, e toccasse con mano i luoghi dove si &egrave; combattuto; perch&eacute; in quei luoghi ancora esiste lo spirito dei caduti. PROGRAMMA - La manifestazione avr&agrave; inizio venerd&igrave; 28 luglio. Dalle ore 8.00 alle 14.00 si terranno le registrazioni dei partecipanti presso Touratech Italia, Via Maestri del lavoro 6, Trento. Alle 17.00 &egrave; prevista la partenza ufficiale congiunta della seconda edizione Harditaroad Trento-Trieste 2017 dall&rsquo;Aeroporto Gianni Caproni di Trento Mattarello. Sabato 29 luglio 2017, dalle 5.00 alle 08.00, si raggiunger&agrave; il Sacrario Militare di Cima Grappa, area adibita a colazione con prodotti tipici locali. Dalle 11.00 alle 14.00 si visiter&agrave; il Campo d&rsquo;aviazione Jonathan Collection, localit&agrave; Nervesa della Battaglia. Nel pomeriggio dalle 17.00 in poi, arrivo della versione &ldquo;Corta&rdquo;. Essa &egrave; da intendersi conclusa, con l&rsquo;arrivo dell&rsquo;ultimo partecipante. Alle 22.00 partenza della Versione &ldquo;Classica&rdquo; dal Campo d&rsquo;aviazione della Jonathan Collection. Domenica 30 luglio 2017, dalle 07.00 alle 08.00, si raggiunger&agrave; Spilimbergo per la colazione, presso un punto di ritrovo prefissato. Tra le 12.00 e le 13.00 visita al Sacrario di Redipuglia. Alle ore 17.00 arrivo a Trieste. Il transito sotto l&rsquo;arco in Piazza Unit&agrave; d&rsquo;Italia determiner&agrave; il termine ufficiale del percorso, con proseguo fino al Molo 4 per il ristoro, la consegna degli attestati di riconoscimento e buffet di prodotti tipici locali. Qui maggiori informazioni &nbsp;       

Dal 28 al 30 luglio va in scena l'evento con un itinerario Adventouring per unire simbolicamente popoli che cent'anni fa si sono fronteggiati in aspre battaglie<br />

Harditaroad fra Trento e Trieste

Yamaha prende la VMax e la trasforma in una, anzi tre nuove creature Yard Built. &ldquo;Yamaha VMAX &egrave; stato un&rsquo;icona senza rivali dalla sua prima apparizione sulle strade nel 1985, con il suo stile da dragster estrema&rdquo;, ha commentato&nbsp;Shun Miyazawa, Product Manager Yamaha. &ldquo;&Egrave; stato un colpo di fulmine immediato per i motociclisti di tutto il mondo, non solo nella versione di serie, ma anche come base per le personalizzazioni. Come forma di rispetto per la cultura che &egrave; cresciuta intorno a questa moto leggendaria, abbiamo scelto di celebrare i suoi 30 anni lavorando con 3 talentuosi preparatori, per creare altrettante Special VMAX che diventassero fonte d&rsquo;ispirazione non solo per Yamaha stessa, ma anche per i clienti e per i potenziali acquirenti. Abbiamo iniziato questo anno cos&igrave; importante con la creazione Yard Built del mitico elaboratore tedesco JvB-moto. Il suo lavoro ci ha appassionato e pensiamo che il suo stile minimalista sia perfetto per VMAX. Il risultato &egrave; sotto gli occhi di tutti: Yard Built &ldquo;Infrared&rdquo; &egrave; un omaggio alle origini di VMAX e allo stesso tempo anche un&rsquo;anticipazione delle prestazioni di domani&rdquo;. Il primo progetto presentato si chiama "Infrared" e celebra i mirabolanti Eighties', anni in cui la muscle bike vede per la prima volta la luce.  L'autore dell'opera &egrave; Jess vom Brauck, il creativo preparatore tedesco pi&ugrave; noto come JvB-Moto; il risultato, una moto ridotta ai minimi termini e dal forte spirito&nbsp;custom.  Un tributo al trentesimo anno della VMax, nata nel 1985, che combina materiali evoluti ad uno stile dragster contaminato di caf&eacute; racer: Jess vom Braum si &egrave; ispirato a qualcosa che ha sempre avuto nella testa, quando da ragazzino era gi&agrave; fan della moto. Componenti handmade e assoluta&nbsp;ricerca della qualit&agrave; e del carattere contraddistinguono&nbsp;il lavoro dell'abile customizer tedesco.  Sul davanti il "marchio di fabbrica" di JvB, il gruppo del faro anteriore integra forcella e frecce e appena sotto si fa notare un parafango realizzato in alluminio. Semimanubri modificati da caf&eacute; racer incorniciano il contagiri dragster di Autometer. Ai lati del serbatoio, &nbsp;in alluminio e ricoperto da una cover celebrativa,&nbsp;svettano due speciali&nbsp;prese d'aria ricavate da elementi, anche loro in alluminio, presi in prestito dalla prima VMax.  Sempre da componenti&nbsp;originali &egrave; ricavato il&nbsp;telaietto in alluminio fatto a mano. L'accuratissimo e incredibile lavoro&nbsp;artigianale riprende anche al retrotreno che termina con un codone in carbonio realizzato da Jens.  A completare l'opera non poteva mancare la giusta nota: neanche l'udito verr&agrave; infatti deluso grazie allo scarico che adotta un sistema 4&nbsp;in 1&nbsp;e termina in una grintosa marmitta Termignoni.  E una belva del genere non poteva che avere uno stile da regina: la verniciatura &egrave; ispirata alle mitiche Yamaha che correvano nel 1985 nella top class.  Giulia Cassinelli     &nbsp;

VMax ritorna alle origini con tanto carattere in pi&ugrave;: ecco la bellissima Infrared

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Harditaroad fra Trento e Trieste

Yamaha VMax Yard Built by JvB-Moto