        Questa moto ha avuto una gestazione molto lunga, partita diversi anni fa in parallelo alla Ducati DesertX e in bocca a moltissimi appassionati che hanno vissuto la sfida (sulla carta) delle due possibili eredi della Elefant. Di fatto, c'era la possibilit&agrave; che la 9.5 fosse proprio marchiata Cagiva, ma poi &egrave; cresciuta con il nome Lucky Explorer ed &egrave; arrivata, oggi, sul mercato con il marchio MV Agusta e il nome definitivo di LXP Orioli. MV Agusta LXP Orioli: esclusiva e curata Tutto nuovo il motore,&nbsp;3 cilindri 931 cc con albero controrotante che eroga 124 CV a 10.000 g/min, con una coppia di 102 Nm a 7000 g/min di regime massimo, ma con l'85% gi&agrave; disponibile a 3.000 giri. Ha molta elettronica, con il Quickshift Up&amp;Down che funziona sia a gas aperto che chiuso, i 4 riding modes, il Traction Control settabile su 8 modalit&agrave; (5 strada, 2 offroad, 1 rain), e che comunque pu&ograve; essere disinserito. C'&egrave; anche l'inedito Front Lift Control, che non &egrave; un&rsquo;antimpennata ma un sistema per ottimizzare l&rsquo;accelerazione, il controllo del freno motore, l&rsquo;ABS cornering settabile e il Cruise Control, che pu&ograve; essere disinserito ruotando in negativo la manopola del gas. Le sospensioni sono di primissimo livello e per il peso si parla di 224 kg. MV Agusta LXP Orioli: prezzo e disponibilit&agrave; Ne verranno prodotte poche, perch&egrave; questa &egrave; una serie limitata che porta la firma di Edi Orioli sul serbatoio e ce ne saranno a disposizione solo 500 per tutto il mondo. Non sappiamo se poi, a seguire, arriver&agrave; anche una versione pi&ugrave; popolare e senza tiratura numerata, ma questa &egrave; gi&agrave; ordinabile presso i rivenditori MV Agusta la prezzo di 30.600 euro, un prezzo davvero elevato ma che rimarca l'esclusivit&agrave; del prodotto e il carattere collezionistico di questa versione.&nbsp;        

Finalmente la prima crossover di Varese che rinverdisce i fasti delle Cagiva Elefant arriva sul mercato, ma &egrave; un prodotto super esclusivo che si paga a caro prezzo!

MV Agusta LXP Orioli: ecco il prezzo!

La LXP Orioli si rif&agrave; al periodo d&rsquo;oro dei raid africani, alla Parigi-Dakar, gara che Edi Orioli ha vinto quattro volte. Questa nuova moto per&ograve; &egrave; definita &ldquo;Luxury&rdquo;, perch&eacute; quelli di MV orgogliosamente sottolineano di aver realizzato la prima moto all-terrain di lusso. E in conferenza stampa hanno tenuto a rimarcare come questo progetto sia stato pensato, sviluppato e prodotto interamente a Varese.  COME &eacute; FATTA LA MV AGUSTA LXP EDI ORIOLI      Tutto nuovo il motore, 3 cilindri 931 cc, che eroga 124 CV a 10mila giri, con una coppia di 102 Nm a 7000. Attenzione per&ograve;, la valvola sullo scarico e una gestione elettronica raffinata garantiscono l&rsquo;85% della coppia massima gi&agrave; a 3mila giri, a tutto vantaggio della guidabilit&agrave; anche in fuoristrada.  Da segnalare l&rsquo;albero motore controrotante, come in MotoGP, per agevolare gli ingressi in curva e i cambi di direzione, e il cambio estraibile, per velocizzare gli interventi meccanici. Attenzione &egrave; stata posta anche all&rsquo;equilibratura dell&rsquo;insieme, con un contralbero di bilanciamento che riduce le vibrazioni e aumenta il comfort di guida. Dunque un&rsquo;unit&agrave; moderna e performante, che ha il pregio di pesare pochissimo: 57 kg, in media il 10% meno della concorrenza. In futuro potremmo vedere questo motore anche su altri modelli della casa italiana.  TECNOLOGIA    Di primo livello la componentistica, a cominciare dal dashboard pi&ugrave; evoluto di sempre, con un display da 7&rdquo; con navigatore integrato, che ha ovviamente le funzionalit&agrave; Bluetooth e Wifi, con aggiornamento &ldquo;over the air&rdquo;. Belli i blocchetti elettrici retroilluminati a led sul manubrio.  Ricca la dotazione elettronica. Si comincia con il cambio Quickshift Up&amp;Down, che funziona sia a gas aperto che chiuso, i 4 riding modes, il Traction Control settabile su 8 modalit&agrave; (5 strada, 2 offroad, 1 rain), e che comunque pu&ograve; essere disinserito, il Front Lift Control, che non &egrave; un&rsquo;antimpennata, ma un sistema per ottimizzare l&rsquo;accelerazione, il controllo del freno motore, l&rsquo;ABS cornering settabile e il Cruise Control, che pu&ograve; essere disinserito ruotando in negativo la manopola del gas.  Rimaniamo nel campo dell&rsquo;elettronica dicendo che la LXP Orioli &egrave; accompagnata dalla MV Ride App, l&rsquo;applicazione per smartphone che consente di collegare uno smartphone, impostare la navigazione corner by corner, salvare gli itinerari e i dati di guida e condividerli nella community con gli altri utenti. Inoltre, grazie alla MV RideApp, lsi pu&ograve; settare la propria LXP Orioli utilizzando lo smartphone. La MV Green Box consente poi di tenere sotto controllo la moto, di farne la diagnosi da remoto, e di seguirne gli spostamenti; e comprende l&#39;antifurto Mobisat con geolocalizzazione.  La sella &egrave; regolabile da 850 a 870 mm, ed &egrave; stata posta molta attenzione alla triangolazione manubrio-sella-pedane, per garantire comfort. Ancora, nell&rsquo;ottica di far viaggiare comodi pilota e passeggero, &egrave; stato fatto un accurato studio aerodinamico, garantendo la protettivit&agrave; del cupolino e l&rsquo;assenza di turbolenze; ma grande cura &egrave; stata posta nelle canalizzazioni dell&rsquo;aria calda proveniente dal motore, per deviarla lontano dai passeggeri.  DISPONIBILIT&agrave; E PREZZO    Le due valigie in metallo, da 39 e 32 litri, sono di serie e la LXP Orioli &egrave; omologata sia con gomme tassellate che stradali, Bridgestone. Per il peso si parla di 224 kg.  La LXP Orioli esce accompagnata da un kit a corredo che contiene lo scarico omologato in titanio, progettato e sviluppato in co-design tra MV Agusta e Termignoni, abbinato a fondello e paracalore in fibra di carbonio, per una riduzione di peso totale di oltre 4 Kg. A completare il kit a corredo, il cliente trover&agrave; in dotazione nella cassa dedicata il telo coprimoto e il certificato di autenticit&agrave;.  Arriver&agrave; a fine 2024. Il prezzo? Ancora da definire, ma potrebbe essere intorno ai 30mila euro.  &nbsp;  La Superveloce 98 veste il mitico &ldquo;Rosso Verghera&rdquo;    Allo stand MV Agusta sar&agrave; esposta anche la Superveloce 98 Edizione Limitata, una serie speciale di soli 300 esemplari della classica sportiva MV, realizzata per celebrare gli 80 anni del primo motore MV Agusta.  Si comincia allora dallo storico colore &ldquo;Rosso Verghera&rdquo;, ricreato appositamente al Centro Ricerca CRC della MV e applicato manualmente. Il resto &egrave; una versione ancora affinata della Superveloce, che esce con un kit dedicato: in una confezione rigorosamente bordeaux, sono contenuti il copricodino, un telo coprimoto specifico, il certificato di autenticit&agrave;, lo scarico a tre uscite Arrow, per l&rsquo;uso esclusivo in pista, e la centralina elettronica racing dedicata.  In questa ultima configurazione, il tricilindrico da 798 cc eroga 147 cavalli, con una moto che a secco pesa solo 173 kg. Ma con il kit racing il peso scende a 165 kg, e promette dunque prestazioni e una buona agilit&agrave; di guida particolarmente.  Le prenotazioni sono gi&agrave; aperte. 

La Casa varesina debutta nel segmento crossover &ldquo;Luxury&rdquo; con una novit&agrave; speciale e raffinatissima dedicata al campione dei Rally Raid che ne autografer&agrave; personalmente il serbatoio dei 500 esemplari previsti

EICMA 2023, MV Agusta LXP &quot;Orioli&quot;: omaggio al mito di Edi

Presentata ad EICMA 2022 come concept, la Moto Morini X-Cape ADV-R ha fatto il suo esordio ufficiale nella Bassella Race, in Spagna, arrivata alla sua 14esima edizione. Nella gara che si &egrave; tenuta dal 10 al 12 febbraio sul circuito iberico, il pilota Oriol Mena ha portato la adventure italo-cinese all&#39;ottavo posto in classifica di categoria.    Buona la prima per la X-CAPE ADV-R  Nella pittoresca atmosfera della Catalogna, sulle rive del lago di Rialp, il pilota di enduro si &egrave; messo particolarmente in luce nella categoria MaxiTrail, sfidando Ducati DesertX, Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 e Triumph Tiger 900. Oltre a Mena, all&#39;evento hanno partecipato altri grandi piloti come Pol Tarres (al primo posto sul podio con la Yamaha), seguito da Antoine Meo (secondo con la Ducati) e Gerard Farres in sella alla iberica Macbor Montana XR5 500. Il campione italiano ha tagliato il traguardo solo 1 minuto e 26 secondi dopo il vincitore. L&#39;ottima impressione che la X-Cape ADV-R ha saputo mostrare&nbsp;in questa prima uscita e le prestazioni notevoli, potrebbero forse dare una spinta in pi&ugrave; all&#39;inizio della produzione di una piccola serie per questo allestimento. Tra le ipotesi c&#39;&egrave; anche quella di un kit di montaggio che i concessionari o i proprietari di una X-Cape&nbsp; potranno montare autonomamente.  EXAN X-RALLY, NUOVO SCARICO PER MOTO MORINI X-CAPE  &nbsp; 

Il pilota&nbsp;Oriol Mena ha conquistato l&#39;ottava posizione. Vedremo anche su strada la versione R della X-Cape?

Moto Morini X-Cape ADV-R, che debutto in Spagna alla Bassella Race!

Novit&agrave; per Moto Morini. Il marchio, con la sua X-CAPE ADV-R ed il pilota Oriol Mena, recente vincitore della Dakar 2023 nella categoria T4 SSV, partecipera? alla quattordicesima edizione della Bassella Race, uno degli eventi piu? rappresentativi della scena offroad internazionale, nelle giornate del 10, 11 e 12 febbraio 2023.  Negli spazidella regione della Catalogna, ai margini del lago artificiale di Rialp, questo evento offre uno spettacolo suggestivo, anche grazie alle molteplici categorie in gara. La principale novita? di quest&rsquo;anno, sara? la partenza congiunta di queste ultime, rispettando l&rsquo;essenza originaria dell&rsquo;iniziativa, per offrire quella che vuole essere l&rsquo;immagine piu? memorabile del weekend. Gli spettatori potranno accedere gratuitamente alla manifestazione e assistere non solo alle gare, ma anche godere dello spirito del paddock offroad.  La X-Cape in versione ADV-R    Presentata per a EICMA 2022 &egrave; il frutto degli studi e delle esperienze sul campo del reparto R&amp;D Moto Morini: un prototipo dall&rsquo;estetica aggressiva, in declinazione 100% rally. Dotata dello stesso motore bicilindrico della versione di produzione, con una cilindrata di 649 cc e 60 CV di potenza massima, il suo design e gli accessori sviluppati per un uso fuoristrada estremo la rendono ancora piu? sportiva. La moto adotta sospensioni con escursione maggiorata e ne consegue una moto piu? alta rispetto al modello in vendita, anche la sella, ora si sviluppa su di un unico livello, aumentando il comfort in fuoristrada.  La sospensione anteriore &egrave; realizzata da Marzocchi, ed il monoammortizzatore Ohlins, sono stati sviluppati ad hoc dopo un intensivo percorso di test. L&#39;ABS e? disinseribile e il cupolino, in perfetto stile racing, e? stato modificato per poter migliorare la visibilita? del pilota nelle condizioni di guida in piedi, tipica dell&rsquo;uso offroad. L&rsquo;impianto di scarico, completamente in titanio, riduce il peso oltre a migliorare la potenza del motore.  MOTO MORINI, UNA CRUISER NELLA GAMMA SEIEMMEZZO? 

Con il pilota Oriol Mena che, la media adventure ai blocchi di partenza dell&#39;eventio che si svolger&agrave; dal 10 al 12 febbraio 2023

Moto Morini, la X-Cape ADV-R in gara alla Bassella Race

Come tutti sapranno siamo ormai alle porte della Dakar.  L'emozionante rally&nbsp;ideato dal pilota Thierry Sabine (che si era perso nel deserto durante un altro raid, la Abidjan-Nizza) ha inizio nel lontano 1979 e da allora non ha "quasi" mai smesso di tenere viva l'attenzione del pubblico&nbsp;di tutto il mondo. Prima si correva nei territori africani, oggi, a causa dell'instabilit&agrave; politico-sociale della zona,&nbsp;&nbsp;la cornice &egrave; cambiata:&nbsp;teatro delle "eroiche" gesta sono gli immensi spazi sudamericani&nbsp;. Il succo per&ograve; &egrave; sempre lo stesso: avventura, adrenalina e competizione.  Oltre ai piloti, alle incredibili e a volte terribili vicende accadute e ai suggestivi e remoti paesaggi esplorati, sono state le moto le grandi protagoniste. Mezzi potenti e performanti che dovevano e devono affrontare migliaia di chilometri in condizioni estreme e percorsi tremendamente impegnativi. Obbiettivo&nbsp;ultimo la vittoria, certo ma anche solamente arrivare era ed &egrave; ancora&nbsp;un arduo&nbsp;traguardo.  Alcune di queste moto hanno segnato profondamente&nbsp;la storia della Dakar&nbsp;e l'immaginario collettivo dando vita a versioni commerciali di&nbsp;grandissimo successo.  Ecco quelle che secondo noi hanno maggiormente colpito nel segno (1979-2002).  Yamaha XT 500: ebbe un successo straordinario durante le prime edizioni del rally in configurazione praticamente standard (a parte serbatoi maggiorati e portapacchi). Vinse moltissimo: anche &nbsp;Cyril Neveau la port&ograve; sul gradino pi&ugrave; alto del podio nel '79 e nel 1980.  BMW R 100 GS: l'arrivo della bicilindrica tedesca segn&ograve; la fine dell'egemonia della Casa dei tre diapason. Vinse nel 1983 con Auriol e nel 1984 e '85 con Gaston Rahier.  Honda NXR 750: il grandissimo successo della Africa Twin inizia con questa&nbsp;bicilindrica da competizione arriv&ograve;&nbsp;sui due gradini pi&ugrave; alti del podio (nel 1986) con Cyril Neveu e Gilles Lalay. Fu solo la prima di quattro vittorie consecutive per l'amatissima Honda.  Suzuki DR-Z 800: fu portata in gara anche dal fortissimo Rahier nella Paris-Dakar del 1988 ma non riusc&igrave; ad andare oltre la 9&deg; posizione assoluta. L'enorme monocilindrico giapponese ebbe per&ograve; un grande successo commerciale proprio per le sue incredibili prestazioni e "misure" (la DR Big venne prodotta fino al 1997 senza particolari modifiche).  Gilera RC 600: la Casa di Arcore con questa moto torna ad essere grande nelle competizioni.&nbsp;La versione ufficiale ottenne&nbsp;numerose vittorie di tappa e vinse nelle categorie Silhouette e Marathon. Dalla versione da 600 cm3 nascer&agrave; il prototipo RC 750 R.  Cagiva Elefant: motore derivato dalla Ducati 900SS, livrea Lucky Explorer e piloti italiani: Orioli e De Petri. Il 1990 &egrave; l'anno della svolta per la Casa italiana. La Elefant, avvantaggiata anche dall'assenza&nbsp;di&nbsp;Honda in forma ufficiale, riusc&igrave;&nbsp;a guadagnare gli allori africani.  Yamaha YZE 750-850 T: nel 1991 Yamaha decise di dare una svolta introducendo&nbsp;il bicilindrico con la&nbsp;sua Super T&eacute;ner&eacute; da competizione. Fu la scelta giusta: la YZE si rivel&ograve; regina della competizione guidata da&nbsp;St&eacute;phane Peterhansel nel '91 e per i due anni successivi.  BMW F 650&nbsp;RR: la monocilindrica tedesca, accreditata di 75 cavalli ed allestita assieme a Touratech, venne portata al successo da Richard Sainct per due edizioni consecutive: 1999 e 2000.  KTM 950: dopo l'entusiasmante debutto al Rally dei Faraoni nel 2001, la bicilindrica austriaca viene portata al trionfo dal fortissimo pilota italiano Fabrizio Meoni che ne cur&ograve; anche lo sviluppo. Lo sfortunato pilota fiorentino mor&igrave;&nbsp;pochi anni dopo, nel 2005, durante quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo raid per complicazioni dovute ad una terribile caduta.  Nella gallery potete ammirare queste&nbsp;moto e le loro evoluzioni&nbsp;in allestimento Dakar.  &nbsp;  Giulia Cassinelli    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

Regine del deserto e del pubblico: hanno vinto, emozionato e fatto sognare

5 risultati per 'orioli'

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Le Regine della Dakar