        La &lsquo;Old School Racing&rsquo;, powered by Pirelli &amp; Yamaha, attraverso le numerose esperienze raccolte in oltre venticinque anni vissuti da Alex Gramigni nelle competizioni pi&ugrave; importanti al mondo, punta ad insegnare come abbassare il proprio tempo sul giro e, pi&ugrave; in generale, l&rsquo;approccio migliore da avere tra i cordoli. Due i corsi in programma &ndash; con un massimo di dieci persone a corso - : da un giorno o da due, caratterizzati entrambi da sessioni teoriche in aula attraverso proiezioni foto e video, e quelle in pista con approfondimenti tecnici e pratici e confronti sull&rsquo;asfalto a tu per tu con il &ldquo;Gram&rdquo;, campione del mondo della 125 nel 1992 e campione italiano Superbike nel 2004. La &ldquo;Old School Racing&rdquo; di Alex Gramigni consentir&agrave; a cinque motociclisti per ciascun evento in programma nel 2018 di girare sul circuito del Mugello in sella alla&nbsp;Yamaha R1 2018&nbsp;equipaggiata con nuovi pneumatici&nbsp;Pirelli Diablo Superbike SC3. I partecipanti saranno guidati da Alex Gramigni che, attraverso un brief iniziale e specifiche sessioni di formazione oltre che consigli durante tutta la giornata, potranno accrescere le proprie competenze di guida e migliorare le loro prestazioni in moto. Appuntamenti: 19 e 20 maggio&nbsp;  20 e 21 maggio  21 e 22&nbsp; luglio  7 e 8 settembre 19, 20 e 21 ottobre Il parere di Motosprint &nbsp;&ndash;&nbsp; Stefano Saragoni ha dedicato un suo editoriale su Motosprint alla Old Racing School. &ldquo;Ci sono piloti che rimangono tali per tutta la vita, nel senso che la loro passione per la pista (ma lo stesso discorso vale per chi pratica il fuoristrada) &egrave; tale e tanta da portarli in circuito per raggiungere il limite &ldquo;del momento&rdquo; e in officina per occuparsi personalmente della propria moto, intervenendo sulla ciclistica come erano soliti fare dopo un turno di prove, naturalmente con tempi dilatati ma con la stessa maniacale dedizione&rdquo;, scrive Saragoni. &ldquo;La cosa divertente di questa inesauribile passione (se preferite chiamatela pure &ldquo;malattia&rdquo;) che fa rimanere eterni ragazzi questi piloti di ieri, tutt&rsquo;ora dediti alla guida in pista, &egrave; il piacere che provano nel trasmettere agli altri la loro esperienza, le loro conoscenze, i loro segreti. Quando erano in attivit&agrave; pensavano solo a fare il tempo, a vincere le gare, a come migliorarsi, a buttare gi&ugrave; quell&rsquo;ultimo decimo. E se trovavano il modo di farlo, se lo tenevano per s&eacute;, cos&igrave; come buona parte delle emozioni, troppo intime per trasmetterle per intero. Oggi &egrave; diverso, emerge il lato ludico dell&rsquo;andare in pista; il divertimento sta nel girare, nel divertirsi insieme, nel condividere, nel migliorarsi. &ldquo;E&rsquo; con questa filosofia che sono nate le scuole di guida ed &egrave; questa la filosofia che ha portato Alessandro Gramigni, campione del mondo della 125 nel 1992 e a lungo in Superbike con la Yamaha (Casa della quale &egrave; stato collaudatore fino a ieri) a dare vita alla Old School Racing, dove la chiave sta proprio nella parola &ldquo;old&rdquo;, vecchio, che in questo caso sta per esperto e anche un po&rsquo; saggio (almeno sul fronte della guida in pista), dal quale apprendere il modo per migliorarsi nella guida. Tutto questo con corsi mirati a seconda del livello dell&rsquo;allievo e l&rsquo;ausilio della tecnologia moderna, con tanto di ripresa con telecamera di bordo, che permette di rivedersi in azione e correggere i propri errori, cosa che si traduce in un abbassamento dei tempi sul giro alle volte addirittura insperata, risultato che fa guardare ai soldi spesi per la scuola come ad un ottimo investimento. Perch&eacute; l&rsquo;obiettivo finale di chi va in pista, che lo dichiari oppure no, &egrave; una risposta cronometrica soddisfacente. E per essere tale, agli amatori pu&ograve; bastare che sia in linea con quella degli amici. Magari migliore&rdquo;. Qui maggiori informazioni.       

Nel weekend del 19 e 20 maggio i primi corsi dell'anno. Tra gli iscritti, cinque fortunati potranno girare al Mugello con la Yamaha R1 2018 equipaggiata con nuovi pneumatici Pirelli Diablo Superbike SC3

Old School Racing di Alex Gramigni

Questa &egrave; la storia di quando da una buona idea si ottiene un risultato al di sopra delle aspettative. Pirelli da sempre si fregia, a ragione, del motto &ldquo;We sell what we race, we race what we sell&rdquo;, &nbsp;tradotto significa che il racing &egrave; strettamente legato alla produzione, le corse servono per sviluppare tecnologie e prodotti che una volta approvate dai piloti e dai collaudatori vengono poi industrializzati e messi a disposizione dei normali clienti ed in effetti dal gommista sotto casa &egrave; possibile acquistare i Pirelli Diablo Superbike e Supercorsa con le stesse specifiche utilizzate appena l&#39;anno prima nelle gare del mondiale. Questa volta per&ograve; &egrave; successo il contrario, cio&egrave; un prodotto nato e pensato per i clienti &ldquo;comuni&rdquo; si &egrave; rivelato talmente performante che &egrave; stato scelto anche dai campioni per vincere le gare.&nbsp;  LE SCELTE POSSIBILI - Procediamo con ordine: Pirelli tradizionalmente fornisce le slick in due specifiche anteriori, la SC1 e la SC2, e tre posteriori SC0, SC1, SC2. A grandi linee si pu&ograve; dire che al posteriore il numero pi&ugrave; basso identifica la mescola con pi&ugrave; aderenza, ma il range di utilizzo di ogni singola mescola &egrave; definito principalmente dalle condizioni ambientali. Una SC0 col freddo si strappa in pochi giri, al contrario una SC2 col caldo accusa un rapido deterioramento per eccessivo scivolamento. In Superbike si usano in pratica solo SC1 (quando le temperature non sono troppo elevate), ma appena &egrave; possibile si passa alla SC0 alla ricerca del maggior grip. Esiste poi un pneumatico da Superpole2 che esula da questo discorso.&nbsp;    ANTERIORE &ldquo;DIVERSA&rdquo; - All&#39;anteriore le cose stanno in maniera un po&#39; diversa, la scelta del pneumatico non &egrave; affidata esclusivamente al grip offerto ed alle temperature ambientali, ma sopratutto al feeling, non &egrave; raro infatti che un pilota insista sempre sulla stessa scelta anche con condizioni ambientali diverse solo perch&eacute; con quella &ldquo;si sente meglio&rdquo; e riesce ad andare pi&ugrave; forte. Fatte queste premesse c&#39;&egrave; da dire che negli ultimi anni in Pirelli hanno iniziato a pensare ad un pneumatico che pur con spiccate caratteristiche racing, fosse pi&ugrave; orientato al cliente, una soluzione capace di adattarsi a temperature anche molto diverse in modo da non obbligare l&#39;amante della pista a dover scegliere la copertura con un occhio al termomanometro ed uno al portafoglio, sempre attanagliato dal dilemma: &ldquo;spendo e monto una mescola pi&ugrave; adatta, oppure tengo quella che ho gi&agrave; comprato col rischio che si usuri troppo in fretta?&rdquo;. Certo una mescola capace di andare bene col caldo e col freddo magari impone qualche rinuncia in termini di tempo sul giro, ma regala una stabilit&agrave; di risposta che permette di affrontare un track day senza problemi e magari si rivela ancora buona per la giornata successiva. &Egrave; questa la pensata che ha portato alla genesi del nuovo posteriore SC3: qualche rinuncia a livello di grip, ma nemmeno pi&ugrave; di tanto visto nelle gare endurance &egrave; una scelta non disprezzata, e ottima resa chilometrica in tutte le condizioni.&nbsp;    IL RISULTATO? SORPRENDENTE - Ma la sorpresa &egrave; stato il risultato ottenuto con l&#39;anteriore, in questo caso si cercava una mescola con una migliore resa chilometrica, ma anche capace di reggere gli stili di guida ben diversi di chi in pista va forte e di chi, magari alle prime armi, non riesce a sfruttare le potenzialit&agrave; di una mescola da gara. Il concetto ci &egrave; stato ben spiegato da Alex Gramigni che ci ha ospitato all&#39;interno della sua Old School Racing per darci la possibilit&agrave; di testare queste coperture. Gramigni &egrave; consulente Pirelli ed ha partecipato allo sviluppo di questo pneumatico, nel corso della giornata in pista ci ha spiegato che i tecnici della &ldquo;P lunga&rdquo; lavorando su piccoli dettagli di carcassa e sulla mescola, sono arrivati ad un un profilo di tipo SC1 che garantisce tanto feeling, con un sostegno da SC2 per chi vuole comunque frenare forte e avere tanto appoggio in percorrenza. Il risultato &egrave; stato assolutamente al di sopra delle aspettative, un pneumatico in ottica amatori si &egrave; rivelato talmente performante che, vincendo le titubanze dei piloti professionisti, &egrave; diventato una fornitura standard nel mondiale Superbike. E con le SC3 le gare si vincono eccome chiedere a Chaz Davies per conferma!&nbsp;    PER TUTTI - Abbiamo detto insomma che le nuove mescole SC3 sono &ldquo;per tutti&rdquo; e per tutte le condizioni, anche se a costo di un pochino meno di grip, ma questa rinuncia &egrave; tale da inficiare le prestazioni di un amante dei track days e dei pareggiamenti? Beh possiamo dire questo, noi poveri lavoratori del manubrio abbiamo trovato una stabilit&agrave; in frenata eccezionale, un grip ottimo sopratutto all&#39;anteriore, nessun problema di oscillazioni in velocit&agrave; o in fase di riapertura ed una resa chilometrica che veramente ha rispecchiato le aspettative. In quanto a prestazioni pure possiamo dirvi che un tale Lorenzo Alfonsi, con una Yamaha R1 M di serie, tolte le frecce e gli specchi e con un treno di SC3 con due giornate di pista gi&agrave; a referto, si &egrave; tolto la soddisfazione di girare al Mugello i 1&#39;57&rdquo;, alla faccia della gomma da amatore! &nbsp;    Di seguito la gamma Diablo Superbike, la dicitura NHS identifica i pneumatici non omologati per utilizzo stradale (Not for Highway Service). Per tutte Pirelli suggerisce l&#39;utilizzo di termocoperte e pressioni di gonfiaggio da controllare a caldo 1,7 bar al posteriore 2,3 all&#39;anteriore. ANTERIORE 17&quot; 120/70 R 17 NHS TL - SCX 120/70 R 17 NHS TL - SC3 120/70 R 17 NHS TL - SC1 120/70 R 17 NHS TL - SC2 100/70 R 17 NHS TL - SCX 100/70 R 17 NHS TL - SC1 POSTERIORE 17&quot; 200/60 R 17 NHS TL - SC1 200/60 R 17 NHS TL - SC3 200/60 R 17 NHS TL - SC2 200/60 R 17 NHS TL - SC0 190/55 R 17 NHS TL - SC2 180/55 R 17 NHS TL - SC2 180/60 R 17 NHS TL - SC2 180/60 R 17 NHS TL - SC0 180/60 R 17 NHS TL - SC1 180/60 R 17 NHS TL - SC3 160/60 R 17 NHS TL - SC2 125/70 R 17 NHS TL - SCX 120/70 R 17 NHS TL - SC2 120/70 R 17 NHS TL - SC1 120/70 R 17 NHS TL - SC0  &nbsp;  photo credit &copy;fotoeventi.com&nbsp; 

<p>In occasione di una giornata in pista organizzata dalla Old School Racing di Alex Gramigni (ex-iridato e ora consulente Pirelli) abbiamo provato le coperture dedicate al racing</p>  <p>&nbsp;</p> 

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Old School Racing di Alex Gramigni

Pirelli Diablo Superbike SC3: la prova delle “slick” per tutti