        Gli stereotipi negativi sui produttori di moto cinesi scompariranno presto, almeno per quanto riguarda prestazioni e qualit&agrave; dei modelli. Il discorso delle "scopiazzature" pu&ograve; andare bene se si parla di aspetto estetico, ma basta guardare marchi come QJ (Benelli) e CF Moto per iniziare a ricredersi. Sulla scia di queste aziende &egrave; nata la PFMoto, o Paifang Moto, che molto probabilmente si rifornir&agrave; di motori Lifan (che a sua volta fa parte di Greely).  DALLA CINA CON FURORE: LA JEDI VISION K750 &Egrave; FINALMENTE REALT&Agrave;&nbsp; I due modelli La pi&ugrave; recente azienda motociclistica emersa dall'Oriente non ha ancora svelato la sua ambizione di entrare sul mercato globale, decisione pi&ugrave; che probabile considerando le sue "socie" Benelli, Volvo e QJ Motor. Ci&ograve; su cui la societ&agrave; cinese &egrave; stata chiara &egrave; invece la volont&agrave; di dedicarsi principalmente alle moto da turismo ad alta cilindrata, visto anche il suo primo modello in fase di sviluppo, la Starship 3. La data ufficiale designata per il debutto ufficiale del marchio &egrave; quella del 16 agosto 2022. La moto avr&agrave; l'importante responsabilit&agrave; di essere il punto di partenza e l'emblema di un'azienda dalle grandi ambizioni. Si prevede quindi che avr&agrave; l'aspetto di una gran turismo, alimentata probabilmente da un motore bicilindrico a V o da un V4 prodotto da Benda. La Starship 3 far&agrave; da apripista ad una vasta gamma di modelli, con caratteristiche specifiche a seconda del mercato in cui il marchio vorr&agrave; operare. "Gravity" &egrave; invece uno scooter, svelato da un teaser in cui &egrave; possibile notare un tubo di scarico (il che lascia intendere che non si tratter&agrave; di un modello elettrico). I due bozzetti sono stati scovati sui social cinesi da BikeSocial.  HORWIN EK3, LO SCOOTER ELETTRICO SICURO E TECNOLOGICO&nbsp;       

<p>La Statship3 e Gravity sono i primi prodotti nati dalle menti della Paifang Moto: si tratta di una moto e di uno scooter</p>

PFMoto, il nuovo produttore cinese ha già su carta i primi modelli

Le parole di Herbert Diess giungono dopo il rapporto trimestrale sugli utili della VW, momento in cui&nbsp;fatalmente&nbsp;si fa il punto e si riflette sul futuro, improntando strategie di medio/lungo termine. Riflessioni che riguardano anche la Ducati, per la quale, secondo il manager, si profilano essenzialmente due possibili scenari.  IL PRIMO &egrave; sicuramente la vendita al miglior offerente. Opzione che in realt&agrave;, gi&agrave; da qualche anno, rimpalla sui tavoli di discussione generando infiniti rumors e ipotesi pi&ugrave; o meno fantasiose. Lo stesso Diess parla per&ograve; di Ducati come del marchio motociclistico pi&ugrave; prezioso al mondo, ed &egrave; per questo che lo sforzo del gruppo sembrerebbe maggiormente indirizzato&nbsp; verso la seconda opzione.  NELL&rsquo;OTTICA DI UNA CRESCITA MAGGIORE e pi&ugrave; decisa, spiega il CEO del Gruppo Volkswagen, si potrebbe ipotizzare una manovra strategica che affianchi a Ducati altri marchi, creando cos&igrave; di fatto un Gruppo VW divisione 2 ruote, con diversi brand sotto l&rsquo;ombrello della Casa di Borgo Panigale. In soldoni:&nbsp;un Gruppo Ducati, sotto-gruppo due ruote del Gruppo Volkswagen.  UNA STRATEGIA, questa,&nbsp;che per il settore moto non rappresenta una novit&agrave;. Basti ricordare Harley-Davidson con Buell oppure, ai giorni nostri, KTM con Husqvarna; per non citare esempi pi&ugrave; lampanti, come il Gruppo Piaggio, contenitore all&rsquo;interno del quale gravitano Aprilia, Moto Guzzi e Vespa, oltre a Gilera e Derbi. La Ducati stessa, poi, gi&agrave; vive una profilazione di questo genere con il brand Scrambler Ducati.  MA QUALI POTREBBERO ESSERE EVENTUALI MARCHI DA ASSORBIRE? Al netto, infatti, di possibili&nbsp;sottomarchi interni - in Ducati esistono gi&agrave; &ldquo;nomi forti&rdquo; che vivono di vita propria, come ad esempio Monster e Panigale - &egrave; molto probabile che un&rsquo;operazione di questo tipo preveda l&rsquo;acquisizione di Marchi terzi, per poter diversificare i target e i prodotti in gamma. Ovviamente dovrebbero essere marchi italiani, con una forte tradizione alle spalle, e i primi a venire subito in mente sono Moto Morini e (ancor di pi&ugrave;) MV Agusta, con la quale rilanciare ad esempio i fasti della mitica Cagiva.  AL MOMENTO, ovviamente, si tratta solo di ipotesi e congetture. Pi&ugrave; o meno affascinanti, pi&ugrave; o meno realistiche, in ogni caso, tutte le opzioni sono sul piatto. Cosa accadr&agrave; lo scopriremo&nbsp;con tutta probabilit&agrave; gi&agrave; dai prossimi mesi. 

<p>Herbert Diess, CEO del Gruppo Volkswagen, parla del futuro del marchio italiano durante una intervista a Bloomberg TV: due le ipotesi percorribili</p> 

Due opzioni per il futuro Ducati: una &egrave; la vendita

        Lo scorso 6 aprile il Tribunale di Torino ha emesso una sentenza che passer&agrave; alla storia. Il Gruppo Piaggio ha comunicato che il verdetto ha dichiarato la piena validit&agrave; del marchio tridimensionale dello scooter Vespa e riconosciuto il carattere creativo e il valore artistico propri della sua forma che caratterizza lo scooter fin dalla prima produzione risalente al 1946. La sentenza giunge alla conclusione di una vicenda iniziata nel 2013, quando in coincidenza con l&rsquo;apertura al pubblico del salone milanese delle due ruote EICMA, la Guardia di Finanza, Compagnia di Rho - Nucleo Mobile, sequestr&ograve; 11 scooter esposti e appartenenti a 7 espositori differenti, le cui forme costituivano un&rsquo;imitazione di Vespa. La Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro dopo aver rilevato che i prodotti violavano il diritto di esclusiva del Gruppo Piaggio costituito dal cosiddetto &ldquo;marchio tridimensionale&rdquo; registrato da Piaggio, che protegge la forma distintiva di Vespa. Un titolo che rappresenta un fondamentale elemento di difesa delle linee uniche e caratterizzanti di Vespa, ed &egrave; il pi&ugrave; completo strumento di tutela dell&rsquo;iconica forma di questo prodotto globale. Una delle societ&agrave; coinvolte nel sequestro, la cinese Taizhou Zhongneng, aveva citato a sua volta Piaggio davanti al Tribunale di Torino richiedendo l&rsquo;annullamento del marchio costituito dalla forma tridimensionale dello scooter, nonch&eacute; una pronuncia che escludesse la configurabilit&agrave; della contraffazione del marchio stesso rispetto allo scooter &ldquo;Ves&rdquo; sequestrato all&rsquo;EICMA, ma la sentenza di ieri ha rigettato le richieste e messo fine alla causa.       

Lo ha stabilito il Tribunale di Torino riconoscendo il marchio dello scooter Vespa come opera del disegno industriale e marchio iconico dell'azienda

Il marchio Vespa non si imita!

Edizione speciale degli Open House di Moto Guzzi per festeggiare i 95 anni del marchio dell’aquila. Una grande festa, con test drive e concerti

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