Oltre a essere uno dei maggiori fornitori OEM del settore dei motori, Bosch ha anche intenzione di espandere le proprie competenze e conoscenze. &Egrave; del 2022, infatti, l&rsquo;annuncio dell&rsquo;azienda tedesca nel voler investire nei carburanti alternativi. In particolare l&rsquo;idrogeno.  L&rsquo;annuncio del 2022, quello nel quale Bosch ha comunicato il suo investimento per un miliardo di euro sullo sviluppo di tecnologie sfruttando l&rsquo;idrogeno, &egrave; stato recentemente ribadito e, anzi, ampliato. L&rsquo;investimento dell&rsquo;azienda tedesca in favore dell&rsquo;idrogeno lievita e raggiunge i 2,5 miliardi di euro, all&rsquo;interno di un piano fino al 2026.  I piani di Bosch  Oltre a incrementare le possibilit&agrave; di sfruttare l&rsquo;idrogeno in campo motoristico, Bosch coi suoi investimenti ha finora creato pi&ugrave; di 3.000 posti di lavoro, oltre la met&agrave; in Europa. Andando ancora pi&ugrave; nei dettagli, l&rsquo;idea di Bosch &egrave; quella di avviare un impianto di produzione su larga scala di celle a combustibile a idrogeno nel suo stabilimento di Stoccarda-Feuerbach, in Germania. E su questo sta provando a costruire un piano di investimenti ben preciso, con l&rsquo;obiettivo di generare fino a 5 miliardi di euro di vendite esclusivamente dalle sue tecnologie a idrogeno entro il 2030. Ma si tratta di numeri che ancora non hanno una effettiva valenza, considerato che l&rsquo;azienda tedesca sta tentando di chiudere alcuni accordi, come quello con la statunitense Nikola Corporation, per far diventare questi dati obiettivi concreti.  C&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;. Oltre alla celle, Bosch starebbe lavorando anche un motore alimentato a idrogeno, forse per i veicoli pesanti.  YAMAHA VUOLE SPERIMENTARE IL MOTORE A IDROGENO 

L&rsquo;azienda tedesca sta incrementando i suoi piani sui carburanti alternativi. L&rsquo;obiettivo &egrave; generare fino a 5 miliardi di euro entro il 2030

Carburanti: Bosch investe 2,5 miliardi di euro sull&#39;idrogeno

Da tempo ormai Royal Enfield fa segnare una crescita positiva. E ora, forte del suo essere fra le grandi protagoniste nel mondo delle due ruote, punta ancora pi&ugrave; in alto. Ad aiutarla nella sua ascesa c&#39;&egrave; la casa madre, societ&agrave; che opera dietro Royal Enfield: Eicher Motors Limited. Per la sua &ldquo;figliola&rdquo;, l&#39;azienda ha deciso di investire 121 milioni di dollari (circa 111 milioni di euro) nel 2024.  Il successo delle vendite  L&#39;investimento arriva in seguito ad un record di vendite raggiunto da Royal Enfield: ne sono state infatti vendute ben 834.895 di due ruote in tutto il mondo, con un aumento del 38,4% rispetto alle vendite dell&#39;anno precedente. Inoltre, ha anche battuto il suo record di esportazioni, con oltre 100.000 moto distribuite all&#39;estero. Siddhartha Lal, Amministratore Delegato di Eicher Motors, nonostante questi numeri, ha dichiarato ad AutoCar che &ldquo;non ci stiamo rilassando, c&#39;&egrave; un ritmo pazzesco nello sviluppo degli EV. Il nostro processo richiede pi&ugrave; tempo, poich&eacute; il nostro processo di test e validazione &egrave; migliore del migliore al mondo ed &egrave; qui che impieghiamo pi&ugrave; tempo e sforzi&quot;.    ROYAL ENFIELD, PROTAGONISTA NELL&#39;AREA TEST RIDE DEL BIKER FEST 

Da segnalare anche il record raggiunto dalla Casa anglo-indiana, ben 834.895 moto vendute in tutto il mondo

Royal Enfield, pronti oltre 110 milioni da Eicher Motors

        Niente pi&ugrave; investimenti per le piste ciclabili urbane a partire dal 1 gennaio 2023. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha cos&igrave; preso la sua decisione inserendola nella Legge di Bilancio e confermando cos&igrave; la cancellazione dei 94 milioni di euro residui nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili per gli anni 2023 e 2024. Sulla questione si &egrave; pronunciata Confindustria ANCMA questa mattina durante l'incontro indetto da Legambiente. WOWCAT C1, L'E-BIKE "INFINITA" CON 120 CHILOMETRI DI AUTONOMIA Un settore da 2 miliardi Oltre all'associazione ambientalista, all'organizzazione del presidio tenutosi oggi 15 dicembre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno collaborato le testate La Nuova Ecologia e Bike Italia, FIAB, Touring Club Italiano, ACCPI, ASviS, Clean Cities Compaign,Fondazione Luigi Guccione, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Io Rispetto il Ciclista, Associazione Lorenzo Guarneri, Kyoto Club, Salvaiciclisti, Velolove e Vivinstrada. Ecco la nota presentata dall'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori in merito ai tagli annunciati nella Legge di Bilancio 2023: "La bicicletta non &egrave; un vezzo ideologico, non &egrave; uno strumento politico da agitare in modo divisivo, ma rappresenta per noi una soluzione per la mobilit&agrave; e, soprattutto, un comparto industriale fatto di 250 imprese, che offre occupazione e vale quasi 2 miliardi di euro. Con oltre 3,2 milioni di pezzi costruiti, il nostro Paese detiene il 21% della quota produttiva di biciclette in Europa, posizionandosi al primo posto, seguito da Germania e Portogallo. Per un settore che &egrave; un&rsquo;eccellenza riconosciuta nel mondo, sarebbe miope ridurre gli investimenti su sicurezza e infrastrutturazione ciclabile: i benefici in termini di maggiore sostenibilit&agrave;, salubrit&agrave;, indotto legato al cicloturismo e benessere economico sono evidenti. Il comparto guarda con preoccupazione ai tagli prospettati nella legge di bilancio 2023 e sostiene con convinzione l&rsquo;iniziativa congiunta delle associazioni del mondo delle due ruote a pedale". SIXS, QUATTRO CAPI D'ABBIGLIAMENTO MOTO E BICI DA REGALARE A NATALE       

Attraverso una nota presentata oggi 15 dicembre al Ministero dei Trasporti, l'associazione si &egrave; pronunciata in merito alle disposizioni della Legge di Bilancio 2023

Comparto bici, ANCMA teme la riduzione degli investimenti

        Vale 30 milioni, e dura 7 anni, il contratto di finanziamento stipulato dal Gruppo Piaggio e dalla Banca Europea per gli Investimenti: un patto per sostenere progetti di Ricerca e Sviluppo che verranno realizzati dal marchio di Pontedera entro il 2021. OBIETTIVO: RAFFORZARE LA GAMMA MOTO E SCOOTER BEI supporter&agrave; lo sviluppo di innovative soluzioni tecnologiche, di prodotto e di processo nelle aree della sicurezza attiva e passiva e della sostenibilit&agrave;, compresi i propulsori elettrici e la riduzione dei consumi nei motori termici, con l'obiettivo finale del rafforzamento della gamma prodotti scooter, moto e anche veicoli commerciali. Vespa elettrica, Menzione d'Onore per il design al Compasso d'Oro Il nuovo contratto, inoltre, aumenter&agrave; cos&igrave; a 100 milioni di euro l'impegno preso dalla Banca Europea con Piaggio per i progetti di ricerca e sviluppo; e, soprattutto, rappresenta un ulteriore rafforzamento della struttura finanziaria del Gruppo.       

Il sostegno al Gruppo di Pontedera arriva dalla Banca Europea per gli Investimenti: entro il 2021, il marchio dovr&agrave; realizzare quanto concordato, con l'obiettivo di rafforzare le gamme moto e scooter

Piaggio, 30 milioni in arrivo per progetti di ricerca e sviluppo

        Ve lo avevamo annunciato: lo scorso anno Harley-Davidson era stata condannata a pagare una maxi multa di 12 milione di dollari per aver &ldquo;barato&rdquo; sulle emissioni, commercializzando dei sistemi grazie ai quali &egrave; stato possibile vendere dei prodotti che hanno emesso pi&ugrave; emissioni di quelle consentite. Non solo. Harley-Davidson avrebbe anche commercializzato delle moto senza certificazione Epa. AMMISSIONE DI COLPA - Harley-Davidson non ha ammesso di avere barato, per&ograve;, dopo un patteggiamento col governo degli USA, ha accettato di pagare 12 milioni di dollari di multa e di investire altri 3 milioni di dollari in progetti &ldquo;green&rdquo;. Inoltre, Harley-Davidson dovr&agrave; ritirare dal mercato il dispositivo (e tutte le moto su cui &egrave; installato) che ha permesso di alterare le emissioni. Tutto questo avveniva sotto la presidenza di Barak Obama, lo scorso agosto. Adesso, per&ograve;, le cose sono cambiate: ad annunciare i rumors &egrave; l&rsquo;agenzia di stampa Reuters. Sembrerebbe, infatti, che a breve l&rsquo;impegno di Harley-Davidson a investire i tre milioni di dollari verr&agrave; cancellato. L&rsquo;accordo, infatti, non &egrave; stato finalizzato da un tribunale federale e l&rsquo;amministrazione di Donald Trump ha rifiutato parte dell&rsquo;assetto di gestione delle emissioni gestita da Obama. Sembrerebbe che alcuni membri del Congresso e dei gruppi conservativi abbiano deciso che i fondi per l&rsquo;aggiornamento di Harley-Davidson vadano ai contribuenti e non ad un gruppo esterno (l&rsquo;accordo di Harley-Davidson avrebbe dovuto essere con l&rsquo;American Lung Association). &nbsp; Il Dipartimento di Giustizia sta progettando di archiviare il decreto di approvazione senza il progetto dei 3 milioni di dollari. Il decreto riveduto dovr&agrave; essere approvato da un giudice federale a Washington. L&rsquo;accordo conteneva allegati secondo i quali Harley avrebbe venduto circa 340.000 &ldquo;super tuners&rdquo; che avrebbero consentito alle moto dal 2008 in poi di inquinare l&rsquo;atmosfera a livelli superiori di quelli certificati dall&rsquo;azienda. La Casa di Milwaukee non ha ammesso la responsabilit&agrave; e ha sostenuto che i &ldquo;tuners&rdquo; erano disegnati e venduti per essere usati solo nelle competizioni. Dichiarazione contestata dall&rsquo;Agenzia di Protezione Ambientale, che per&ograve; con il governo Trump ha visto cambiate le proprie mansioni. LE VENDITE CALANO &ndash; Intanto qualche giorno fa Harley-Davidson ha presentato il bilancio del suo secondo trimestre 2017, facendo rilevare un calo di vendite di moto del 6,7% sul mercato globale: 81.388 moto contro le 87.266 del trimestre 2016. Negli Stati Uniti la flessione &egrave; stata addirittura del 9,3%: 49.668 moto vendute. E&rsquo; andata meglio sui mercati internazionali, dove ha registrato un -2,3 % (31.720 moto vendute), grazie soprattutto alle vendite nella regione EMEA (Europe, Middle East, Africa), che hanno avuto una flessione solo dell'1,6% con 17.230 vendite contro le 17. 513 del secondo trimestre 2016. &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;       

Con il nuovo governo Trump sembra che il marchio di Milwaukee non dovr&agrave; pi&ugrave; investire 3 milioni di euro in progetti "green", come concordato con Obama

Harley-Davidson risparmia (forse) 3 milioni di dollari

Proprio in questi giorni Ducati ha finalmente raggiunto l'intesa con i sindacati per il rinnovo del Contratto&nbsp;aziendale Ducati Motor.&nbsp; L'accordo &egrave; stato finalmente siglato&nbsp;dopo un anno e mezzo di serrate trattative,&nbsp;nell'ultimo&nbsp;incontro (durato ben quindici ore) tra la Casa di Borgo Panigale&nbsp;e le rappresentanze di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Il "Contratto Integrativo e di Partecipazione", &nbsp;che tocca i temi di assunzioni, turni, incentivi,&nbsp;premi di produttivit&agrave; e welfare, dovr&agrave; essere approvato dalle assemblee dei lavoratori attraverso un referendum (che si svolger&agrave; venerd&igrave; 20 Febbraio); le aspettative dell'azienda circa l'esito delle votazioni sembrano per&ograve; molto positive.  L'intesa vuole introdurre un sistema basato sui principi della "Charta dei rapporti di lavoro in seno al Gruppo Volkswagen" (considerato tra i pi&ugrave; moderni ed efficaci), che prevede, tra l'altro, la costituzione&nbsp;di apposite commissioni,&nbsp;formate&nbsp;da dipendenti e datori, con il compito di regolare le relazioni aziendali.  Il Contratto, oltre all'introduzione di un turno domenicale nel reparto delle lavorazioni meccaniche e l'adesione al progetto Desi (scuola duale), prevede anche importanti investimenti per mantenere la centralit&agrave; dello stabilimento bolognese: 160 milioni di euro e 100 assunzioni a tempo indeterminato nel prossimo triennio. Sul fronte salariale sono previsti&nbsp;&nbsp;premi di&nbsp;risultato (con un valore medio sui tre anni di circa 2.500 Euro). Si aggiunge un'importante ridefinizione dei diritti dei lavoratori attraverso formazione e benefici per i dipendenti.  Giulia Cassinelli    &nbsp;

Un accordo che prevede per il prossimo triennio nuove assunzioni, investimenti e politiche per il welfare dei lavoratori

Ducati e sindacati raggiungono l'intesa: la via &egrave; quella tedesca

Il nuovo anno&nbsp;per KTM &egrave; davvero iniziato nel migliore dei modi grazie alla vittoria di Marc Coma alla Dakar. I festeggiamenti del Marchio&nbsp;austriaco, per&ograve;, non includono solo questo fantastico risultato.  Il 2014 infatti si &egrave; rivelato&nbsp;un anno davvero al top, anche da un punto di vista di mercato. I successi e gli sforzi di KTM si sono tradotti in un grosso incremento dei volumi. Volete i numeri? 158.760 moto vendute&nbsp;(+28,2% rispetto al 2013),&nbsp;un incremento del fatturato del 20,7%, &nbsp;investimenti calcolati per 85 milioni di Euro (+46,6%) e 294&nbsp;nuove assunzioni (per un totale di 2.143 persone).  Le strategie globali, che hanno visto KTM impegnata nella distribuzione dei suoi prodotti in tutti i continenti, regalano&nbsp;per il quarto anno consecutivo i loro frutti facendo della Casa di Mattighofen&nbsp;il marchio motociclistico che negli ultimi tempi&nbsp;ha visto la pi&ugrave; rapida crescita.  Una crescita internazionale che per&ograve; non vuole rinnegare le proprie radici: KTM&nbsp;(partecipata per il 48% dal colosso indiano Bajaj) &egrave; austriaca e lo dimostra anche con gli investimenti effettuati per ingrandire e migliorare la qualit&agrave; delle proprie strutture tra Mattighofen e Munderfing e un aumento&nbsp;dell'organico "in casa".  Come sar&agrave; il 2015?&nbsp;&nbsp;L&rsquo;Executive Board di KTM AG si attende&nbsp;un ulteriore crescita.  Giulia Cassinelli  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

KTM ha dato gas e il 2014 si &egrave; chiuso con numeri da record

7 risultati per 'investimenti'

Carburanti: Bosch investe 2,5 miliardi di euro sull'idrogeno

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Harley-Davidson risparmia (forse) 3 milioni di dollari

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KTM: una crescita continua