        Quanto sono soddisfatti gli italiani delle strade del nostro Paese? Secondo l'inchiesta sulla sicurezza stradale&nbsp;svolta da Altroconsumo, pare proprio che ci sia un bel po&rsquo; di malcontento da parte degli utenti della strada. Sono stati 1.728 guidatori gli italiani coinvolti, e le domande vertevano soprattutto sulle strade percorse abitualmente (si va quindi dalle urbane ed extraurbane, fino alle autostrade). Ecco cosa ne &egrave; emerso. Male le autostrade Secondo quanto dichiarato dagli italiani, sono i numerosi cantieri diffusi lungo la penisola a infastidirli maggiormente. Quali sono i punti pi&ugrave; critici? Lungo le autostrade che collegano la Liguria&nbsp;(A10 Genova-Ventimiglia, A6 Torino-Savona, A7 Milano-Genova),&nbsp;e quelle che percorrono Sicilia e Calabria&nbsp;(A18 Messina-Catania, A19 Palermo-Catania, A2 Salerno-Reggio Calabria), ritenute inferiori alla media. A questo va aggiunto che sono in molti a dichiara che diverse tratte della stessa autostrada possono essere molto differenti tra loro: la A14 Adriatica, per esempio, viene valutata positivamente, ma nel tratto tra Ancona e Pescara il giudizio diventa negativo. Cosa succede in citt&agrave;? Per quanto riguarda la situazione nelle citt&agrave;, oltre la met&agrave; degli intervistati si &egrave; dichiarato insoddisfatto. Il problema pi&ugrave; grande riguarda lo stato del manto stradale (valutazione media di 39 su 100). Non solo. Gli utenti si lamentano della convivenza tra le varie categorie (motociclisti, automobilisti, pedoni, ciclisti, mezzi pubblici) in strade non adatte a ospitare cos&igrave; tante. E poi c&rsquo;&egrave; il problema traffico. Analizzando i risultati per area metropolitana, giudizi molto bassi dei cittadini di Catania&nbsp;(36 su 100)&nbsp;e Roma&nbsp;(39 su 100), mentre la pi&ugrave; gradita &egrave;&nbsp;Bologna&nbsp;(65 su 100), nota per avere una mobilit&agrave; a misura d&rsquo;uomo. Statali e provinciali: i giudizi pi&ugrave; bassi I giudizi peggiori degli intervistati, per&ograve;, vanno alle strade provinciali e statali: il 54%, infatti, si dice insoddisfatto. Stesso discorso per le strade extraurbane: anche in questo caso, l&rsquo;aspetto pi&ugrave; critico risulta la&nbsp;condizione del manto stradale, seguito dalla&nbsp;segnaletica insoddisfacente. IL MOTOCICLISTA NON &Egrave; CATTIVO, LO DISEGNANO COS&Igrave;       

Secondo un&rsquo;inchiesta svolta da Altroconsumo, gli utenti della strada non sono affatto soddisfatti: si lamentano soprattutto per cantieri, traffico e manto inadeguato

Cosa ne pensano gli italiani della nostra rete stradale?

Conoscono il funzionamento del motore, nelle parti meccaniche ed elettriche, e sanno diagnosticare guasti e difetti. Usano attrezzi, strumenti di misura e controllo, eseguono manutenzioni e rispettano le norme per la tutela dell&rsquo;ambiente. Sono specializzati su una marca specifica oppure riparano qualsiasi veicolo abbia due ruote e un motore e, se sono indipendenti, vendono motocicli nuovi e d&rsquo;occasione. Si assumono la responsabilit&agrave; del proprio lavoro a garanzia della sicurezza del veicolo.  Sono i meccanici di motoveicoli, un mondo a parte, come quello dei motociclisti, e un punto di riferimento per chiunque possiede ciclomotori e motocicli. Spesso i meccanici non si limitano a occuparsi di montaggio, regolazione, riparazione e controllo dello stato del veicolo: diventano amici dei propri clienti, fondano club e qualche volta adibiscono una parte della loro officina a luogo di ritrovo, dove discutere di gomme, pieghe e&hellip; filosofia.  Il loro &egrave; un mestiere impegnativo e di responsabilit&agrave;, che richiede passione. Poi, come in tutti i mestieri ci sono professionisti onesti e disonesti, e c&rsquo;&egrave; chi si improvvisa meccanico senza avere le adeguate competenze.&nbsp;Abbiamo cercato di capire, con l&rsquo;aiuto degli specialisti del settore, come si comporta e lavora un professionista onesto, e quanto possono incidere i costi di manutenzione e riparazione sul costo del veicolo.&nbsp;  Sul numero 12 di In Moto trovate l&rsquo;inchiesta completa, qui di seguito un estratto dell&rsquo;intervista a Marco Zacchetti, meccanico professionista da oltre trent&rsquo;anni e titolare di Bikestaff, la prima scuola di riparazione per moto e scooter creata a Milano nel 2005.&nbsp;  Marco, perch&eacute; si sceglie la professione di meccanico? &quot;Una delle motivazioni pi&ugrave; gettonate &egrave; quella di guadagnare bene. Affermazione priva di verit&agrave; se si esercita la professione in modo onesto: emettere sempre ricevuta fiscale, non avere debiti con fornitori, dipendenti e Stato, addebitare al cliente solo materiali e ore di lavoro realmente impiegati, e non materiali acquistati per errore nella diagnostica oppure le ore trascorse a imparare a riconoscere un guasto fino ad allora sconosciuto. Tutto questo concorre a un guadagno netto decisamente basso. Una piccola percentuale di meccanici lavora solo per pura passione. Un altro motivo viene come conseguenza della scelta scolastica dopo la secondaria inferiore. Dopo il percorso formativo di tutte le inutili materie impartite, della riparazione dei veicoli a motore resta ben poco, ma i ragazzi comunque trovano lavoro. Meccanici per caso, non per scelta&quot;.  Quali responsabilit&agrave; implica? &quot;Dal punto di vista dell&#39;esito negativo di una riparazione, sono rari i casi dove si coinvolge qualcuno in un sinistro. Se capita, solitamente &egrave; a causa di un collaudo finale insufficiente. Capitano molti pi&ugrave; sinistri causati dalla mancanza di manutenzione: il cliente non conosce i rischi o pur conoscendoli non vuole manutenere il proprio veicolo. Insisto invece sulla responsabilit&agrave; economica: il cattivo cittadino pur di intascare qualche euro in pi&ugrave;, &egrave; disposto a violare la legge&quot;.  Esiste un&rsquo;associazione che raggruppa i meccanici italiani? &quot;Se esiste non serve a rappresentarci o lo fa senza il nostro consenso&quot;.  Che requisiti occorrono per essere abilitati alla professione? &quot;Tutto quel che c&#39;&egrave; da sapere &egrave; regolato dalla legge 5 febbraio 1992, n. 122 e dalla sua nuova edizione (vedi box), due leggi scritte da burocrati al tavolo con i rappresentanti delle associazioni di categoria. Da come &egrave; stata scritta la legge sembra davvero che abbiano promulgato per un settore completamente diverso, senza punti in comune con un&#39;officina. Gli effetti a oggi sono devastanti: concessionarie prive di un meccanico abilitato, meccanici che avevano il requisito e lo hanno perso nelle concessionarie, centinaia di persone che sanno lavorare, ma non possono esercitare per la mancanza del requisito...&quot;.  In caso di incidente non grave cosa deve verificare il meccanico per essere certo che non sia compromessa la sicurezza del veicolo? &quot;Si cerca di stabilire la dinamica con l&#39;aiuto del conduttore al momento del sinistro. Una volta ispezionata e ripristinata la parte meccanica si fa una prova su strada cercando di stressare la moto con frenate e accelerazioni, iniziando in modo delicato per arrivare se possibile al limite della moto stessa&quot;.  In caso di riparazione eseguita male, il cliente pu&ograve; rivalersi? &quot;Il cliente che salda il conto sulla base del preventivo accettato, ha piena fiducia nel meccanico e deve sempre fare riferimento a lui, per levarsi dubbi o perfino per intentare causa, nei casi pi&ugrave; gravi. Questo non vale se il cliente non si fida del meccanico, o ha accettato di far eseguire il lavoro solo in parte, oppure se chiede di eseguire una riparazione diagnosticata da altri, o con materiali forniti da lui&quot;.  Che requisiti deve avere chi vuole diventare meccanico professionista?&nbsp; &quot;Sconsiglio di inseguire il miraggio dell&#39;indipendenza economica: le vie per raggiungerla non sono oneste. Questo tipo di lavoro per dare soddisfazione personale richiede capacit&agrave; di relazione col pubblico, sensibilit&agrave; fisica (orecchio e polso), attenzione, fantasia, umilt&agrave;, perseveranza, senso del dovere e della misura&quot;.  A chi consigli questa professione? &quot;A tutti quelli che si divertono con giochi di logica e incastri; quelli curiosi che smontano tutto e quelli testardi che rimontano tutto&quot;. 

I meccanici sono onesti o disonesti?&nbsp;A queste e a moltre altre domande risponde l&rsquo;inchiesta pubblicata sul numero 12 di In Moto,&nbsp;in edicola.

Inchiesta: i costi delle riparazioni

Oggi,&nbsp;chi utilizza una&nbsp;moto, uno&nbsp;scooter o un&nbsp;ciclomotore fatica molto a risparmiare. La colpa &egrave; soprattutto delle polizze di responsabilit&agrave; civile (RC), che dopo l&rsquo;impennata dei costi provocata nel 2007 dall&rsquo;entrata in vigore del sistema di risarcimento diretto, si sono stabilizzati su cifre che arrivano a coprire oltre la met&agrave; del valore complessivo del parco moto circolante. Gli utenti delle due ruote meritano tariffe assicurative pi&ugrave; basse, perch&eacute; versano all&rsquo;erario ben 3,6 miliardi tra tassa di possesso, aliquota base sul premio RC moto, IVA sull&#39;acquisto del veicolo, accessori, pneumatici, carburante,&nbsp;riparazioni, eccetera.  LA CRISI &Egrave; ANCHE COLPA DELLE ASSICURAZIONI - L&rsquo;aumento del costo dell&rsquo;assicurazione &egrave; anche una delle cause della crisi del mercato dei motocicli e dei ciclomotori, un settore gi&agrave; messo a dura prova dalla crisi economica. Che fare quindi per limitare il danno al proprio portafogli?&nbsp;  UNA GUIDA NEL MONDO ASSICURATIVO - Sul numero 10 di In Moto, in edicola dal 25 settembre, trovate una approfondita inchiesta che vi spiega e vi consiglia come orientarvi nel difficile mondo delle assicurazioni. Con&nbsp;i pareri di Michele Moretti responsabile relazioni istituzionali di Confindustria ANCMA, Paolo Sesti presidente FMI, Gianluca Di Ascenzo avvocato del Foro di Roma, e Carlo Cresti agente assicurativo. 

Sul numero 10 di In Moto, in edicola dal 25 settembre, l&#39;inchiesta&nbsp;che&nbsp;spiega&nbsp;come orientarsi nel difficile mondo delle assicurazioni...

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Cosa ne pensano gli italiani della nostra rete stradale?

Inchiesta: i costi delle riparazioni

Inchiesta: come risparmiare sull'assicurazione