La Honda Africa Twin Adventure Sports è la più “maestosa” tra le moto della Casa giapponese dedicate ai grandi viaggi “senza confini”. La classica moto a cui pensi quando decidi di partire alla scoperta del mondo. L’ultima evoluzione di questo modello arriva sul mercato con un’inedita ruota anteriore da 19’’ (al posto della 21, che rimane sulle versioni standard e ES), sospensioni di minore escursione e diversi accorgimenti per incrementare l’efficacia nella guida su asfalto; con la promessa, però, di sacrificare poco o niente della proverbiale attitudine off-road… almeno così giura Honda!  Scopriamo se è vero, l’abbiamo testata sia in versione manuale che DCT.

Prova Honda Africa Twin Adventure Sports 2024 | VIDEO

        Stanno facendo il giro del web i documenti di omologazione 2024 che fanno pensare a interessanti novit&agrave; sulla nuova Africa Twin. E in particolare, &egrave; il codice del modello con cui questi documenti vengono identificati che svela alcuni dettagli (il codice viene solitamente creato per la stessa azienda, ma negli anni ormai &egrave; diventato una fonte di notizie anche per gli esterni). Codici e rumors  Il codice in questione &egrave; SD14, dove la prima lettera (S) indica la cilindrata e in questo caso specifico si parla di cifre che vanno oltre i 900 cc, e la seconda sta a indicare il segmento, con D che sta per dual sport (proprio come la CRF1100L Africa Twin e l'Africa Twin Adventure Sports). Ci sono poi i numeri 1 e 4. Va detto che nella storia di Honda non sono stati molti i modelli con la sigla SD, questo indica quindi il perch&eacute; ci sia una cifra cos&igrave; bassa, 14, per indicare un modello del 2024. A questo va aggiunto anche che negli ultimi quattro anni i codici SD10, 11, 12 e 13 sono stati saltati (forse relativi a progetti che non sono stati approvati per la produzione). E allora &egrave; fondato ipotizzare che l&rsquo;Africa Twin 2024 porter&agrave; in dote importanti aggiornamenti inediti per la sua categoria. Queste informazioni sono gi&agrave; piuttosto interessanti, e nulla di ufficiale &egrave; stato rilasciato. Ma i rumors, e i brevetti, corrono. E da quanto si apprende sulla nuova Africa Twin 2024 dovremmo trovare radar anteriore e posteriore, e si vocifera che l&rsquo;alimentazione potrebbe essere a iniezione diretta e che, ma questa &egrave; davvero un&rsquo;ipotesi azzardata, potrebbe essere realizzata una versione sovralimentata. Staremo a vedere. HONDA CB750 HORNET, IL NUOVO SCARICO SLIP-ON FIRMATO AKRAPOVIC       

I documenti di omologazione del modello ci danno qualche informazione certa (sar&agrave; una dual sport da oltre 900 cc) ma lasciano spazio ai rumors

Honda Africa Twin 2024, le ipotesi tra iniezione diretta e sovralimentazione

        Per i motociclisti la moto &egrave; come un gioiello per una donna: qualcosa di prezioso e insostituibile sia per importanza che per valore. E proprio come le cose a cui si tiene di pi&ugrave;, quando la si perde &egrave; davvero doloroso. Le moto, come le auto, sono da sempre oggetto delle attenzioni di molti ladri. Per fortuna per&ograve; non sempre questo tipo di furti va a buon fine ed a volte capita che il delinquente in questione rimanga fregato. Come &egrave; successo ad Ostia ieri 29 maggio: dopo aver parcheggiato la propria Honda Africa Twin sul lungomare, il proprietario non l&rsquo;ha pi&ugrave; vista. Non dandosi per vinto, ha seguito il suo GPS che lo ha portato nel luogo in cui, alla fine, l&rsquo;ha ritrovata. I fatti &Egrave; accaduto in provincia di Roma, precisamente ad Ostia. L&rsquo;uomo, a cui &egrave; stata rubata la sua Honda, aveva avuto la buona idea di installare nella propria moto il GPS e quindi, scoperto il furto, ha potuto seguire il percorso indicato dal navigatore satelittare che lo ha portato dritto in piazza Ener Bettica, all&rsquo;altezza del civico 39. Una volta suo luogo, il proprietario ha chiamato la Polizia che &egrave; riuscita ad arrivare, attraverso delle ricerche, ad un box interrato di un palazzo. L&igrave;, i vigili del fuoco sono riusciti ad aprire il garage dove non solo &egrave; stata trovata la moto in questione, ma anche tanti altri pezzi di veicoli a due ruote tra cui ricambi o motociclette intere. Tutto rubato e dal valore di migliaia di euro. Il ritrovo della Honda ha fatto s&igrave;, in questo caso, che si gettasse una luce sul caso delle vendite nel mercato nero di Roma e provincia a cui, quelle moto, erano destinate. COME TI RUBO LO SCOOTER IN 3 MINUTI E DI GIORNO: &Egrave; ACCADUTO A NAPOLI       

&Egrave; successo ad Ostia. L&rsquo;uomo, accortosi del furto della propria moto, segue il navigatore satellitare che lo porta dritto nel covo dei rapinatori

Ritrova la sua Honda Africa Twin e fa scoprire alla polizia magazzino dei ladri

La regina delle maxienduro sportive presenta un look ancora più dinamico e aggressivo, ben supportato dalle prestazioni del suo bicilindrico da 1.084 cc da 102 cv e 105 Nm di coppia. Telaio in acciaio, forcella in alluminio, sospensioni pluriregolabili, l'elettronica vede protagonista la piattaforma inerziale IMU a sei assi. Regolabile anche la sella, i cerchi misurano 21" davanti e 18" dietro, lo schermo TFT touchscreen a colori da 6,5" caratterizza l'infotainment. Luci full-LED

Comparativa Crossover Adventure 21": Honda CRF1100 Africa Twin

        I campioni sono tali perch&eacute; riescono a fare quello che i comuni mortali non riescono. Come Toni Bou, leggenda del trial, che riesce a praticare lo sport in cui eccelle con una moto non adatta per quella disciplina. Come l'Honda Africa Twin. Lo spagnolo ha infatti dimostrato di saper saltare in mezzo alle rocce con il modello enduro pi&ugrave; famoso del mondo: a testimoniarlo, un video pubblicato sul suo profilo Instagram e subito divenuto virale.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Toni Bou (@tonibou)      PRODEZZE DI UN CAMPIONE Come effettuare quelle acrobazie con una moto da 226 kg? Ce lo potrebbe spiegare solo Bou, vincitore di 28 titoli mondiali nel trial. Per rimanere stupiti, bastano i primi secondi del video, in cui il motociclista sale sopra la grande roccia in apparente facilit&agrave;. Una prodezza che segna bene il confine tra quello che possono fare i campioni e i comuni appassionati. Honda Africa Twin, all'asta un modello "km 0" del 1989       

Il campione spagnolo ha pubblicato un breve filmato in cui effettua acrobazie solo teoricamente proibite per l'enduro giapponese da 226 kg

Honda Africa Twin in "modalità Trial" con... Toni Bou VIDEO

Il contachilometri &egrave; fermo a quota 3. Praticamente &egrave; come se non fosse mai stata accesa. Il prezzo &egrave;, nel momento in cui scriviamo, 16.000 dollari, per un&#39;offerta che scade fra tre giorni. All&#39;asta da Bring A Trailer una Honda Africa Twin RD03 del 1989, arrivata ai giorni nostri in condizioni perfette.    CONSERVATA IN OTTIME CONDIZIONI, MOTORE COMPRESO  A quanto pare, la moto venne acquistata in Giappone e poi importata negli Stati Uniti da un commerciante di Washington. Attualmente si trova a Marietta, in Georgia, esposta con orgoglio dal venditore. Pare sia stata tenuto in un ambiente a clima controllato per tutta la sua &quot;vita&quot;. In attesa di un nuovo padrone, &egrave; senza carburante, ma il motore &egrave; stato testato nel 2019 per assicurarsi che fosse tutto a posto. Il venditore dice che anche i cilindri sono stati lubrificati.  Fino alla fine del mondo: l&#39;incredibile viaggio su Honda Africa Twin  CARATTERISTICHE TECNICHE ED ESTETICHE  A spingere il modello, un bicilindrico da 647cc a sei valvole da 57 cv di potenza abbinato a un cambio a cinque marce. &Eacute; dotata di una sospensione posteriore Pro-Link, forcella regolabile ad aria e ruote a raggi con cerchi dorati avvolti in gomme Bridgestone. Le ruote misurano 21&quot; davanti, 17&quot; dietro, con freni a disco.  Viene fornita con manuale originale in giapponese, kit di attrezzi anch&#39;esso originale e un set di decalcomanie originali Honda Racing Team.  Rewind, Honda Africa Twin: regina da 30 e lode 

Una RD03 di oltre trent&#39;anni fa &egrave; stata tenuta in condizioni perfette fino a oggi. Ha solo 3 km percorsi, un bicilindrico integro e un aspetto esteriore caratterizzato dai colori HRC &nbsp;

Honda Africa Twin, all&#39;asta un modello &quot;km 0&quot; del 1989

Una RD03 di oltre trent&#39;anni fa &egrave; stata tenuta in condizioni perfette fino a oggi. Ha solo 3 chilometri percorsi, un motore 2 cilindri ancora integro e un aspetto esteriore caratterizzato dai colori HRC

Honda Africa Twin del 1989 all'asta FOTO

Da Vancouver alla fine del mondo, letteralmente. Il lungo, lunghissimo viaggio di Ron Berard, canadese, &egrave; durato quasi quattro anni e sta per concludersi. Ad accompagnarlo in un&rsquo;avventura mitica, doveva esserci un Ural, il Marchio russo (oggi americano) specializzato in sidecar, ma nella vita le sorprese non finiscono mai: a solcare la strada del continente a stelle e strisce c&rsquo;&egrave; oggi una Honda Africa Twin.    L&rsquo;AMERICA SU AFRICA TWIN  Arrivare alla &ldquo;fine del mondo&rdquo; &egrave; l&rsquo;obiettivo di tanti viaggiatori; la meta di Ushuaia, estremo sud dell&rsquo;Argentina, &egrave; infatti una delle pi&ugrave; ambite dai centauri di tutto il pianeta. Per&ograve; Berard non si &egrave; accontentato, spingendosi addirittura oltre. L&rsquo;avventura era stata programmata a bordo dell&rsquo;Ural, una moto apparentemente affidabile e facile da riparare, in caso di imprevisti. I guai sono iniziati per&ograve; subito, con la rottura di un bullone della trasmissione dopo appena tre chilometri; risolto il problema, nella celebre Death Valley californiana il sidecar si &egrave; bloccato in retromarcia arrendendosi: Ron ha letteralmente visto la sua moto finire nella pressa della rottamazione. Da l&igrave; in poi la scelta di Africa Twin, e addio ai problemi tecnici.  ANDATA, QUINDI RITORNO  Dopo la traversata del Nord, del Centro e del Sud America, Berard &egrave; arrivato a Ushuaia e si &egrave; accorto che poteva spingersi oltre, fino a Estancia Moat, 85 km pi&ugrave; a sud, percorrendo una strada di ghiaia. Il programma originario era di tornare a casa in volo da Buenos Aires, ma perch&eacute; non farsi anche il ritorno su due ruote? E cos&igrave; &egrave; stato. Nei tre anni abbondanti passati fuori da casa, il 55enne ha ricevuto varie visite dalla moglie, che lo ha raggiunto in aereo in alcune tappe del viaggio. Ora la sua Odissea sta per concludersi e la sua Penelope sta per riabbracciarlo.  DOCUMENTI DI VIAGGIO  Berard ha filmato e documentato i tanti momenti significativi della sua esperienza, con lo scopo di produrre un documentario che faccia sognare gli amanti del viaggio &ldquo;on the road&rdquo;. Un mito che da Jack Kerouac in poi non ha mai smesso di brillare.  Honda Adventure Roads, posticipato il viaggio in Islanda 

Protagonista Ron Berard, 55enne di Vancouver: partito nel 2017, ha attraversato le Americhe spingendosi fino a Estancia Moat, prima con un sidecar Ural e poi con la enduro

Fino alla fine del mondo: l&#39;incredibile viaggio su Honda Africa Twin

Il 55enne di Vancouver è partito dal Canada spingendosi fino all'estrema punta dell'Argentina, oltre Ushuaia. L'avventura è iniziata con un Ural, proseguita poi con Honda dopo i guasti al sidecar: dal 2017, ora il centauro sta per tornare a casa

Il viaggio di Ron Berard su Africa Twin fino alla fine del mondo FOTO

        Si aggiunge un nuovo capitolo al grande libro delle moto di matrice cinese palesemente o meno ispirate alle moto giapponesi o europee. Nel corso degli anni, ne abbiamo viste di tutte i colori, ma evidentemente anche la Dahaidao 500 GS-ADV voleva dire la sua. Guardatela: non vi sembra di vedere un'Africa Twin?  LA SPINGONO 2 CILINDRI DA 48 CV La 500 GS-ADV non &egrave; la sola ad aver imitato una Honda. Il Marchio costruttore del modello, Chongqing Hengjian, aveva gi&agrave; realizzato l'Hengjian 500X, praticamente una replica della CB500X, ma con il bicilindrico parallelo cinese Loncin KE 500. Il motore a otto valvole alimenta numerose moto-replica cinesi, quindi non &egrave; una sorpresa trovarlo protagonista anche nel telaio della Dahaidao 500, che eroga 48 cavalli e 32 Nm di coppia. Le ruote a raggi da 19 e 17", le sospensioni a corsa lunga, i freni radiali a doppio disco J-Juan e l'ABS completano il quadro dell'adventure di media cilindrata. Un cruscotto TFT da 6,5" rappresenta il protagonista della strumentazione. L'AFRICA TWIN ECONOMICA Il design, ovviamente, &egrave; praticamente identico alla pi&ugrave; famosa delle enduro nipponiche. Insomma, Dahaidao 500 pu&ograve; essere vista come un'Africa Twin ideale per chi vuole spendere poco. Al cambio infatti la moto costa circa 3.500 euro. CFMoto MT800, versione definitiva della adventure cinese       

La nuova adventure media della Chongqing Hengjian ricorda (un po' troppo) la pi&ugrave; famosa delle enduro giapponesi

Dahaidao 500 GS-ADV, clone cinese della Honda Africa Twin

La nuova adventure media della Chongqing Hengjian ricorda (quasi) in tutto la pi&ugrave; famosa delle enduro giapponesi. A spingerla, un 2 cilindri parallelo da 48 cavalli

Dahaidao 500 GS-ADV, la Honda Africa Twin cinese FOTO

        Novit&agrave; per i possessori di Africa Twin. Arrivano infatti due nuovi scarichi per la enduro Honda, realizzati da HP Corse: si chiamano 4-Track R e SPS Carbon, omologati Euro 5 e dotati di dB-killer.  4-TRACK R: CARATTERISTICHE E PREZZI  Lo scarico 4-Track R presenta una cover paracalore in carbonio, raccordo slip-on, un fondello di forma ottagonale e un beccuccio idroformato privo di saldature, mentre il silenziatore &egrave; disponibile in titanio (799,10 euro) e acciaio sia satinato (646,60 euro) che ceramizzato color nero (744,20 euro). Il logo HP Corse &egrave; inciso a laser. SPS CARBON: CARATTERISTICHE E PREZZI  Lo scarico SPS Carbon mostra un finale in fibra di carbonio che va a rivestire il beccuccio idroformato in acciaio. Differisce quindi dal 4-Track R dal punto di vista estetico, dei materiali e dei prezzi pi&ugrave; alti. SPS Carbon &egrave; infatti disponibile in titanio (835,70 euro), acciaio inox ceramizzato nero (780,80 euro) e inox satinato (683,20 euro).       

Si chiamano 4-Track R e SPS Carbon: Euro 5, con dB-killer, realizzati con materiali di qualit&agrave; e dedicati alla enduro nipponica

Honda Africa Twin, i nuovi scarichi di HP Corse

        E se Honda CRF 250 Rally, nel 2021, diventasse Africa Twin 250? Semplici sogni? In Giappone dai colleghi di Young Machine, arriva una anticipazione relativa alla Casa del Sol Levante. UNA CFR 250 RALLY MENO OFF-ROAD E PI&Uacute; STRADALE L'ultima indiscrezione rilasciata dalla testata vedrebbe Honda intenzionata a trovare una concorrente di cilindrata 250cc nel settore off-road, categoria che oggi premia maggiormente modelli come la Suzuki V-Strom. E, sfruttando l'obbligo per il 2021 della Case motoristiche di commercializzare modelli conformi alle normative Euro 5 in materia di emissioni inquinanti, ecco che la CFR 250 Rally potrebbe essere aggiornata in uno stile pi&ugrave; vicino a una enduro vera e propria come l'Africa Twin. In pratica, in listino, oltre alle Africa Twin standard, arriverebbe una Honda CFR 250 Africa Twin. LE MOTIVAZIONI? Il tutto avrebbe anche una ragione prettamente di marketing. Una CFR dai connotati off-road ma anche stradali avrebbe sicuramente maggiore attrazione non solo per i neofiti della moto, ma anche per i pi&ugrave; esperti che sono alla ricerca di un modello che possa destreggiarsi in diverse situazioni di guida. E vantare l'appellativo 'Africa Twin', che sul mercato, ogni mese, si comporta in maniera egregia.  Nulla di ufficiale, va ricordato. Si tratta solo di rumors, ancora francamente difficili da sviluppare concretamente. Vi terremo comunque aggiornati su eventuali novit&agrave;.       

Rumors dal Giappone indicano come la CFR 250 Rally potrebbe essere aggiornata donandole connotazioni pi&ugrave; stradali, da enduro, cambiando cos&igrave; il nome in CFR 250 Africa Twin

Honda Africa Twin, nel 2021 la versione da 250cc?

        Honda non molla mai e d&agrave; appuntamento agli appassionati delle due ruote dal 10 al 13 settembre con la prima edizione di Africa Twin Tour per andare alla scoperta della Maremma. L'evento, originariamente previsto tra i territori di Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro e Albania, aveva subito una battuta d'arresto ed era stato rimandato a ottobre. Poi, per via delle misure di contenimento dell'emergenza sanitaria, si era deciso di posporre l'appuntamento al 2021. Troppo tempo, dunque, ecco un programma alternativo. I possessori di Africa Twin 1000 e 1100 salteranno in sella alle loro moto dal 10 al 13 settembre, alla scoperta di un territorio straordinario come quello della Maremma. Honda Adventure Roads, terza edizione a giugno 2021 in Islanda  L'itinerario Base di partenza della prima edizione di Africa Twin Tour sar&agrave; la Fattoria La Capitana a Magliano. Da l&igrave;, due tour di circa 300 km nei giorni di sabato e domenica permetteranno ai partecipanti di scorrazzare tra curve perfette su asfalto e gustosi sterrati battuti. Un on the road per godersi la natura, la storia e il cibo di uno dei territori pi&ugrave; suggestivi e ricco di sfumature della Penisola.&nbsp; Honda e Umbria Kinetics: l'AirTender su Africa Twin 1100 Chi pu&ograve; partecipare? Il Tour &egrave; dedicato ai possessori di una Honda Africa Twin 1000 e 1100, quindi dal 2016 in poi, ma attenzione, anche chi non ne possiede una potr&agrave; prendere parte all'evento. Come? La Casa dell'Ala metter&agrave; a disposizione una flotta di endurone 2020, moto che potranno essere noleggiate a un prezzo unitario molto vantaggioso, tutto compreso. Rewind, Honda Africa Twin: regina da 30 e lode  Quante emozioni con Africa Twin Tour Ma non &egrave; finita qui perch&egrave;, chi parteciper&agrave; alla prima edizione di Africa Twin Tour, avr&agrave; la possibilit&agrave; di incontrare vis &agrave; vis ospiti a sorpresa del mondo racing targato Honda e di conoscere i designer italiani del centro R&amp;D Honda di Roma, compreso l'autore delle splendide linee dell'Africa Twin. A guidare gli appassionati sar&agrave; il Tour Leader Matteo Casuccio, navigato viaggiatore, dakariano e grande conoscitore della Maremma. Insieme a lui un esperto rider e un accompagnatore che, a bordo di un furgone, trasporter&agrave; una Africa Twin di scorta da "calare" on the road ad ogni evenienza. Una formula "zero pensieri", solo moto, pilota e l'incantevole paesaggio della Maremma.&nbsp;        

La prima edizione dell'evento porter&agrave; gli appassionati possessori dell'enduro 1000 e 1100 in Toscana. Un itinerario di 600 km tra asfalto e sterrati

Honda Africa Twin Tour: dal 10 al 13 settembre alla scoperta della Maremma

        Givi continua la sua collaborazione tradizionale con Honda, e lo fa dedicando un set specifico ad Africa Twin, la maxi enduro giapponese regina del mercato e rivale nel settore di Adventure come BMW R 1250 GS.  La gamma Trekker sembra creata appositamente per le caratteristiche di Africa Twin Adventure Sports, con le top case e le valigie laterali dalle capienze diverse, queste ultime con tre kit diversi basati sul nuovo sistema configurabile PL One Fit, con tubolare da 18 mm di diametro. A livello di bauletto, disponibile il Monokey o un borsone a rullo con portapacchi in alluminio.  Da sottolineare la borsa XS320 Tanklock, modello da serbatoio, disegnata apposta per non interferire con lo sterzo e con attacco a flangia al tappo del carburante. Givi non si &egrave; fermato a borse e valigie, proponendo per la enduro giapponese anche due cupolini specifici, un paramotore in due sezioni, estensione per i paramani e paraspruzzi per la ruota posteriore. Honda, motore 1100 per la prossima Rebel? L'azienda bresciana ha pensato anche al comfort del motociclista una volta partiti. Ecco quindi il porta-smartphone (ma anche porta-GPS) e l'estensione della superficie di appoggio del cavalletto laterale. Infine, qualora ci si dovesse fermare per fare qualche lavoretto, disponibile il kit per fissare la scatola porta-attrezzi. Honda Africa Twin, modello da 800cc in arrivo?       

L'azienda ha realizzato una gamma d'accessori specifica per la Adventure Sports giapponese: allestimenti di qualit&agrave; pensati appositamente per il viaggio

Honda Africa Twin, il set Givi ti porta all'avventura

Disponibile sul mercato da ottobre 2019, nuova Honda Africa Twin rappresenta il top di gamma per quanto riguarda il settore enduro del Marchio nipponico. Con il suo telaio alleggerito e i 102 CV abbinati ai 105 Nm di coppia, Africa Twin versione standard e Adventure Sports &egrave; dedicata agli amanti dell&#39;off road e dei lunghi viaggi.    A caratterizzarla, anche la nuova elettronica con piattaforma inerziale IMU a 6 assi. Per comprendere meglio il suo funzionamento e le sue innumerevoli opzioni, Honda ha lanciato sul proprio sito web un simulatore ufficiale.  TANTE OPZIONI DA APPRENDERE  Al cliente basta collegarsi a questo link, scegliere tra lingua inglese britannica, statunitense e giapponese, e cominciare ad apprendere l&rsquo;uso del sistema elettronico di Honda Africa Twin. Attraverso il tasto della freccia all&rsquo;ins&ugrave; posto a sinistra, si attiva il display TFT 6,5&rdquo; a colori con le 4 modalit&agrave; di guida preimpostate e le 2 personalizzabili dal motociclista. Cliccando un pulsante in basso a destra, compariranno le informazione tecniche di ogni singolo &lsquo;Mode&rsquo; di guida, con potenza e sospensioni associate. Ogni qualvolta si cambia modalit&agrave;, sempre in basso a destra appariranno i livelli di potenza, dei freni e della trazione.    In basso a sinistra, invece, ecco 4 sottomenu, di cui l&rsquo;ultimo consente al guidatore di gestire ABS, coppia, precarico, interruttore G e impennata. Presente ovviamente anche la tecnologia touchscreen, i tasti a destra regolano volume, abbaglianti e livello di riscaldamento delle manopole.  Honda Africa Twin e BMW R 1250 GS, nell&#39;Olimpo degli Dei 

La Casa giapponese ha lanciato sul proprio sito una funzione che permette di &ldquo;allenarsi&rdquo; con il nuovo sistema elettronico con piattaforma inerziale IMU a 6 assi della sua enduro

Honda Africa Twin, ecco il simulatore online dell&rsquo;elettronica

La formula segreta per il successo? Chiedetelo direttamente alla BMW R 1250 GS e alla Honda CRF1100L Africa Twin, le moto pi&ugrave; richieste e desiderate del mercato. Dalle rispettive aziende aspettatevi risposte evasive, dal retrogusto pubblicitario; potrebbero rispondervi con frasi come: &ldquo;Piace perch&eacute; rappresenta i valori del brand&rdquo;, oppure: &ldquo;&Egrave; diventata il benchmark grazie all&rsquo;importante lavoro di branding&rdquo;. Da parte nostra, possiamo dirvi che il loro successo &egrave; dovuto a diversi fattori: la loro estrema versatilit&agrave;, il fascino delle forme e dei nomi stampati sul serbatoio e l&rsquo;ottima tenuta dell&rsquo;usato. Difficile chiedere di pi&ugrave;.    Le attuali versioni sono anche estremamente evolute e moderne, infarcite come sono di tecnologia. Pur adottando scelte progettuali diverse (l&rsquo;Africa Twin ha un motore meno potente, &egrave; pi&ugrave; leggera e monta un cerchio anteriore di 21 pollici), finiscono per essere una alternativa all&rsquo;altra. Questo perch&eacute; entrambe sono talmente valide e ben progettate che scegliere, per il cliente finale, &egrave; solo questione di gusti. Con ciascuna di queste due moto si pu&ograve; andar forte, si pu&ograve; andar piano, si pu&ograve; andare ovunque e... a lungo. Cambiano le sensazioni che si provano, non certo l&rsquo;efficacia. Ecco perch&eacute; abbiamo deciso di metterle a confronto.  &nbsp;  AFRICA TWIN, MIGLIORATA CON LA NUOVA VERSIONE  Honda ha presentato qualche mese fa l&rsquo;ultima versione della sua ammiraglia, migliorata sotto tutti i punti di vista. L&rsquo;evoluzione &egrave; partita dal motore che rimane un bicilindrico in linea con manovellismo a 270&deg; e distribuzione Unicam (monoalbero a camme in testa) a 4 valvole. La maggiore corsa del pistone ha fatto crescere la cilindrata fino a 1.084 cm3. Grazie anche ad altre modifiche, ora ci sono 102 CV a 7.500 giri e 105 Nm.  Il bicilindrico lavora a braccetto con un&rsquo;elettronica pi&ugrave; evoluta grazie al debutto della piattaforma inerziale IMU a 6 assi. Questa sovrintende a tutti gli ausili elettronici: controllo di trazione HSTC, anti-impennata e ABS cornering. Sono disponibili 6 riding mode, 4 preimpostati e 2 personalizzabili. Tutto si regola attraverso un inedito schermo TFT a colori da 6,5&rdquo; touchscreen (una primizia) che tra l&rsquo;altro pu&ograve; connettersi agli iPhone via USB e attivare la visualizzazione Apple CarPlay. Volendo &egrave; disponibile il cambio automatico DCT, che ora nelle logiche di funzionamento tiene conto anche dell&rsquo;angolo di piega.    Il telaio ha mantenuto lo schema a doppia trave con semi-doppia culla ma &egrave; stato interamente ridisegnato e alleggerito. Il risultato &egrave; che l&rsquo;Africa Twin di nuova generazione &egrave; 4 kg pi&ugrave; leggera, ora 226 kg con il pieno. A cambiare &egrave; anche l&rsquo;estetica, pi&ugrave; moderna soprattutto per i fanali a led. I prezzi partono da 14.990 euro, 1.000 euro in pi&ugrave; se equipaggiata con il DCT (non nel nostro caso).  &nbsp;  HONDA, SPAZIOSA E AFFASCINANTE  Il mal d&#39;Africa &egrave; sempre in agguato. Inutile negarlo: davanti all&rsquo;eleganza senza tempo dell&rsquo;Africa ci siamo emozionati. Le sue forme slanciate e la sua aria da giramondo la rendono estremamente desiderabile. Approcciarla per&ograve; non richiede capacit&agrave; particolari. La sella &egrave; bassa (ed &egrave; regolabile su due altezze), il peso &egrave; ragionevole, il raggio di sterzata &egrave; contenuto e permette di fare inversione con poche manovre. Da spenta si pu&ograve; spostare senza l&rsquo;aiuto di nessuno, anche in (leggera) salita.  Soprattutto, rimane una Honda in ogni bullone, perch&eacute; con lei ci si sente subito a casa. Bastano 100 metri e una rotonda per avere confidenza con il suo modo di curvare, di frenare e di accelerare. Si capisce che &egrave; una Honda anche perch&eacute; ogni dettaglio &egrave; realizzato con cura: di plastiche posticce o viti fuori posto nemmeno l&rsquo;ombra. La strumentazione touchscreen &egrave; chiara e luminosa, ma i comandi al manubrio sono complicati: ci vuole un bel po&rsquo; prima di capire tutte le funzionalit&agrave;. Frizione e cambio sono morbidi e precisi, il motore ha un suono vigoroso ma non invadente e trasmette le sue lievi pulsazioni attraverso la sella ben imbottita.  C&rsquo;&egrave; spazio, tanto, sia per il pilota sia per il passeggero, e l&rsquo;ergonomia &egrave; confortevole per tutti, anche i pi&ugrave; alti. I primi metri sono confortanti: la sua massa ridotta e la posizione dominante mettono a proprio agio chiunque, anche il pi&ugrave; inesperto dei piloti. Il manubrio largo garantisce il massimo controllo, il serbatoio snello e verticale invece regala agilit&agrave; nei cambi di direzione. Ricorda una moto da enduro vera, solo un po&rsquo; pi&ugrave; ingombrante e confortevole.  L&rsquo;Africa vola sulle asperit&agrave; e scatta baldanzosa, forte di un bicilindrico dolce ma finalmente vigoroso quanto merita. La potenza a disposizione non &egrave; cresciuta poi molto, ma &egrave; l&rsquo;erogazione a essere pi&ugrave; convincente: basta accarezzare il gas per muoversi come si deve. Se poi s&rsquo;insiste si scopre una forza costante e intensa, specie ai medi, che permette di limitare l&rsquo;uso del cambio. L&rsquo;allungo non &egrave; perentorio, ma basta cambiare marcia in anticipo per mantenere una accelerazione consistente. E la GS davanti non scappa&hellip; La ciclistica accompagna il motore con un comportamento neutro e prevedibile. Grazie al peso ridotto l&rsquo;Africa volta in un fazzoletto, ma leggiadra come la pachidermica GS non potr&agrave; mai essere.  &Egrave; bassa e agile, e basta una leggera pressione sulla pedana interna per chiudere ancora un po&rsquo; la traiettoria. E se si esagera non c&rsquo;&egrave; da preoccuparsi: le pinze mordono i dischi con una tenacia inaudita, togliendo manciate di km/h in pochi metri; l&rsquo;elettronica interviene con discrezione ma proprio quando serve. Nella guida pi&ugrave; sportiva emergono principalmente due limiti: la taratura piuttosto sfrenata della forcella, pensata per un utilizzo polivalente (anche in off-road) e la posizione avanzata delle pedane, che non permettono di caricare il peso nella guida pi&ugrave; arrembante. Il comfort di marcia, invece, &egrave; da prima classe&hellip; se equipaggiata come si deve: il cupolino originale non protegge granch&eacute; (il nostro modello era dotato di un cupolino pi&ugrave; alto, optional). Occhio che di serie non &egrave; prevista nemmeno la piastra portapacchi.    &nbsp;  BMW, L&#39;ORIGINALE SI PU&ograve; SOLO IMITARE  BMW deve molto alla sua GS. Da quanto tempo &egrave; la moto pi&ugrave; venduta in Italia? Nemmeno lo ricordiamo pi&ugrave;. L&rsquo;Africa &egrave; riuscita a impensierirla in alcuni momenti, ma spodestarla dal trono, be&rsquo;, quello ancora no. La R 1250 GS di oggi &egrave; un case-history, &egrave; il simbolo stesso del segmento crossover. Alcuni l&rsquo;hanno imitata, senza tuttavia riuscire a coglierne l&rsquo;essenza. Che risiede nell&rsquo;abbinamento di sospensioni particolarissime con l&rsquo;altrettanto unico motore.  Si tratta di un bicilindrico boxer raffreddato ad aria/liquido, 1.254 cm3, dotato di distribuzione a fasatura variabile ShiftCam che lavora sulle valvole di aspirazione. Un&rsquo;ingegnosa furbizia, che permette di avere un&rsquo;erogazione docile ai bassi regimi ma piena e potente agli alti. Lo dice la scheda tecnica: ci sono 136 CV a 7.750 giri e 143 Nm. Il peso per&ograve; non &egrave; il suo punto forte: l&rsquo;ago della bilancia segna 249 kg con il serbatoio al 90%, non proprio una libellula. L&rsquo;elettronica &egrave; completissima (ma per la maggior parte optional...) e grazie alla piattaforma inerziale prevede diverse modalit&agrave; di guida, controllo di trazione, cambio elettroassistito, ABS cornering, ripartitore di frenata e altro ancora.  Si tiene tutto sotto controllo attraverso uno schermo TFT a colori di 6,5 pollici che pu&ograve; collegarsi via Bluetooth allo smartphone. Il telaio ha una struttura mista con motore portante e lavora con le sospensioni a schema Telelever e Paralever, volendo semi-attive (pacchetto Dynamic ESA). I cerchi sono in misura 19&rdquo;-17&rdquo;. Il serbatoio da 20 litri (e il basso consumo del boxer) permette lunghi viaggi senza sosta. I prezzi partono da 18.150 euro, ma &egrave; facile sfondare il muro dei 20.000. &nbsp;    &nbsp;  R 1250 GS, SEMPRE LA PI&ugrave; VENDUTA  La GS &egrave; grossa, pesante e nemmeno cos&igrave; ben rifinita (alcune plastiche non danno l&rsquo;idea premium che invece comunica il prezzo). Eppure guidandola strega. L&rsquo;equilibrio meccanico, il motore pieno di coppia, l&rsquo;incredibile leggerezza con cui si lasciano condurre gli oltre 240 chili: tutte cose che solo una GS pu&ograve; regalare. Il prezzo &egrave; impopolare? Vero, eppure i numeri le danno ragione. &Egrave; sempre stata una moto fantastica, oggi lo &egrave; un pizzico di pi&ugrave;. In sella &egrave; pi&ugrave; alta e raccolta rispetto all&rsquo;Africa: le gambe sono &ldquo;chiuse&rdquo; e le pedane centrali, una posizione pi&ugrave; attiva ma meno rilassata.  Questo per&ograve; non toglie nulla al comfort, sempre di ottimo livello, e al controllo alle basse velocit&agrave;. Anzi: sopra la soglia dei 5 km/h il peso sparisce e le quote ciclistiche sembrano accorciarsi, tanto &egrave; facile da manovrare. Un bel numero di magia, non c&rsquo;&egrave; che dire, ma che l&rsquo;Africa sia pi&ugrave; leggera &egrave; innegabile. Si capisce subito, a qualunque andatura, anche nelle manovre a bassa velocit&agrave;; o guardandole parcheggiate. Uno a zero per il Giappone. La GS per&ograve; pareggia grazie al suo motore.  Ha la forza di un toro da corrida e la delicatezza di una madre premurosa. Il sistema ShiftCam lavora senza soluzione di continuit&agrave;: non c&rsquo;&egrave; un regime preciso in cui avviene il cambio di fase, ma &egrave; la centralina che, analizzando le richieste del pilota, lavora continuamente, nascondendo il fatidico passaggio da una fase all&rsquo;altra. La risposta al gas &egrave; sempre dolce e non ci sono riluttanze, nemmeno sotto i 2.000 giri. Ma attenzione: oltre i 5.000 giri la spinta si fa feroce e intensa, simile a una moto sportiva.  Meglio non lasciarsi trascinare dall&rsquo;entusiasmo: nonostante il notevole impianto frenante e l&rsquo;elettronica efficace, la sua massa segue le leggi della fisica e pu&ograve; catapultarvi in situazioni impreviste. Che tuttavia rimangono gestibili. Nonostante il Telelever, in qualunque modalit&agrave; di guida l&rsquo;avantreno trasmette molta fiducia al pilota, che riesce a governare la GS sempre con facilit&agrave;. Complice l&rsquo;assetto sempre indovinato (un grazie alle sospensioni semi-attive, una gran bella invenzione per avere una moto confortevole o sportiva a seconda delle esigenze), si finisce per divorare i tornanti uno dietro l&rsquo;altro, chiedendosi come sia possibile guidare cos&igrave; in scioltezza quasi 3 quintali di moto. La situazione non cambia ad andature pi&ugrave; compassate: la GS rimane sfruttabile anche in citt&agrave; e nei lunghi trasferimenti grazie all&rsquo;equilibrio di motore, ciclistica ed elettronica. Difficile da credere se si considera la mole, eppure&hellip;  Mercato moto, 2019 in positivo: che sfida tra BMW e Honda 

Due modi diversi di sviluppare il tema &quot;maxienduro&quot;: essenziale Honda, sofisticato BMW. Moto affascinanti e versatili, anche per questo sono le pi&ugrave; apprezzate

Honda Africa Twin e BMW R 1250 GS, nell&#39;Olimpo degli Dei

        Nata dalla collaborazione fra il reparto corse Termignoni e il team R&amp;D dell&rsquo;Andreani Group, la nuova serie di scarichi per Honda CRF 1000L Africa Twin &egrave; stata prodotta in un&rsquo;edizione limitata di soli 100 esemplari personalizzata con la firma di Luigi Termignoni. Lo scarico &egrave; stato realizzato in Titanio CUNB, lo stesso usato per la costruzione dei sistemi di scarico racing, che promette ottima formabilit&agrave; a temperatura ambiente, elevata resistenza meccanica anche dopo i 600&deg; ed &egrave; resistente all&rsquo;ossidazione sopra gli 800&deg;. &ldquo;Oltre ad aumentare la durata e l&rsquo;affidabilit&agrave; dello scarico&rdquo;, &ndash; dicono in Andreani Group &ndash; &ldquo;ci&ograve; permette di ridurre il peso di ben 4,340 kg garantendo un aumento di potenza pari a +4,08 CV a 7.570 rpm e di coppia di 5,28 Nm a 3.000 rpm, prestazioni superiori rispetto a quelle di un impianto realizzato con una lega di titanio commerciale&rdquo;. L&rsquo;edizione limitata Termignoni per Honda CRF 1000L Africa Twin, il cui numero di produzione - se disponibile al momento dell&rsquo;ordine - pu&ograve; essere scelto dall&rsquo;acquirente, &egrave; acquistabile al prezzo di &euro; 2.700 Iva esclusa, comprensiva di paracalore in fibra di carbonio, presso i rivenditori Andreani Group che ne curano la distribuzione in esclusiva a livello mondiale. Ulteriori informazioni possono essere richieste a: info@andreanigroup.com       

Dalla collaborazione del reparto corse Termignoni e il team R&amp;D dell'Andreani Group &egrave; nata la nuova serie di scarichi per Honda CRF 1000L Africa Twin in soli 100 esemplari

Termignoni in edizione limitata per Africa Twin

Il mondo, e quindi anche i gusti degli utenti, &egrave; caratterizzato da cicli. Per questo, la regola del &ldquo;quello piace oggi non &egrave; quello che piaceva ieri&rdquo;, &egrave; vera solo in parte. L&rsquo;Italia degli anni &lsquo;80 racconta il boom delle moto stradali dall&rsquo;impostazione off road e l&rsquo;interesse del grande pubblico verso prodotti in grado affrontare le insidie del fuoristrada.&nbsp;  Poi, vuoi per il declino dei rally e per l&rsquo;ascesa di piloti italiani di altissimo livello nel mondiale prototipi, le &ldquo;endurone&rdquo; sono state sostituite dalle supersportive, che hanno dominato il mercato per circa quindici anni.&nbsp;Oggi i semimanubri sembrano passati di moda, perch&eacute; la voglia di avventura ha preso nuovamente il sopravvento e la classifica delle vendite del 2016 (fino a luglio 2016) lo dimostra.  Parlando di moto, la pi&ugrave; venduta resta la BMW R 1200 GS, con 2811 immatricolazioni, alle quali vanno aggiunte le 1521 immatricolazioni della versione Adventure. In scia alla bicilindrica boxer tedesca c&rsquo;&egrave; la Honda Africa Twin (che all&rsquo;inizio del 2016 era stata a lungo la moto pi&ugrave; venduta), con 2446 immatricolazioni. Ottimo anche il risultato della MT-09 Tracer (2030 immatricolazioni), la scelta pi&ugrave; touring, all&rsquo;interno della famiglia delle tricilindriche in linea di Iwata. La prima moto non turistica &egrave; la Ducati Scrambler; il suo successo conferma che oggi una moto di successo deve avere un &ldquo;retrogusto da fuoristrada&rdquo;.  Analizzando il mercato a 360 gradi, si nota come gli scooter restano i dominatori delle vendite. Honda ha piazzato i tre SH ai primi tre posti della classifica: 6052 immatricolazioni per l&rsquo;SH300i, 5692 immatricolazioni per l&rsquo;SH150i e 5077 immatricolazioni per l&rsquo;SH125i. Nel segmento scooter di grossa cilindrata prosegue il regno dello Yamaha TMAX, che nonostante un prezzo non proprio popolare (da 10.790 euro franco concessionario) ha raggiunto le 3247 immatricolazioni, restando il veicolo di oltre 300 cm3 pi&ugrave; venduto. 

In cima alla classifica resta la BMW R 1200 GS, inseguita dalla Honda Africa Twin e dalla Yamaha MT-09 Tracer. Il turismo senza confini &egrave; la ricetta per piacere.

Le moto 2016 pi&ugrave; vendute: agli italiani piacciono le avventuriere

Nell'ultimo video dedicato alla nuova Africa Twin, Honda ne svela il volto e il profilo. Bicilindrico parallelo, attitudine al fuoristrada e logo magico. Eccola Il debutto ufficiale &egrave; atteso per il prossimo Novermbre, ad Eicma, ma finalmente la nuova Honda Africa Twin ha un volto e un profilo definitivi. Eccola, appare nell'ultimo video dedicato a questa moto, intitolato "The Meeting".&nbsp;  Nei fotogrammi estrapolati si vedono chiaramente le forme di quella che &egrave; una delle moto pi&ugrave; attese degli ultimi anni. La linea richiama quella del prototipo "True Adventure" presentato allo scorso Eicma, le finiture &nbsp;l'assemblaggio denotano come la moto sia, in effetti, in dirittura d'arrivo.  L'Africa Twin 2016 monta un motore bicilindrico parallelo da circa 1.000 cm3 e 94 cavalli e una ciclistica tradizionale ma raffinata: forcella a steli rovesciati, regolabile, telaio in alluminio, forcellone a doppio braccio dello stesso materiale e cerchi a raggi, con l'anteriore da 21". Sar&agrave; disponibile con e senza DCT .  Le forme della carrozzeria richiamano quelle della amatissima capostipite: proiettore sdoppiato , cupolino alto e snello e convogliatori morbidi ed integrati che vanno a coprire il radiatore. La linea del frontale &nbsp;vi ricorda qualche altra maxienduro? Si, &egrave; vero ma la somiglianza fra Africa Twin e SuperT&eacute;n&eacute;r&eacute; e l'acerrima battaglia fra le due ha radici lontanissime, e continuer&agrave;.  Gli appassionati enduristi possono stare tranquilli, la propensione all'off-road della moto &egrave; chiara gi&agrave; dal video. Honda ha cercato di limare il peso pi&ugrave; possibile (voci di corridoio parlano di un peso vicino ai 220 kg in ordine di marcia) e il voluminoso paracoppa in alluminio, perfettamente visibile, rendono bene l'idea dell'indole della moto.&nbsp;  Prezzi? E' ancora presto per parlarne ma verosimilmente la Africa Twin andr&agrave; a posizionarsi fra le maxi da 1.200 cm3 e le "piccole" 800, sia in termini di&nbsp;prestazioni che di esborso richiesto.&nbsp;  Non vediamo l'ora di provarla, e accarezzare quel nome magico tanto fieramente portato sul serbatoio.  Federico Garbin  [gallery ids="24567,24566,24565,24564,24563,24562"]

La nuova Honda Africa Twin &egrave; finalmente realt&agrave;: ecco le forme definitive e le caratteristiche salienti della moto pi&ugrave; attesa degli ultimi anni

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