Pi&ugrave; si avvicinava la data del &ldquo;The Great Rally&rdquo; - il grande tour attraverso le Alpi che da Trieste ci avrebbe condotto a Monaco per celebrare i 100 anni di BMW &ndash; pi&ugrave; un pensiero persistente si andava sedimentando di riunione in riunione: perch&eacute; mai usare un semplice aereo per raggiungere l&rsquo;elegante capoluogo friulano, quando avremmo potuto goderci il tragitto in moto? Nasce cos&igrave; l&rsquo;idea di una piccola avventura nell&rsquo;avventura, una cavalcata con partenza da Roma, toccando alcuni punti particolarmente significativi lungo il percorso per piacere di guida, paesaggi e ricchezza culturale. Il tutto in sella a due modelli che per la Casa tedesca rappresentano la massima espressione del turismo in salsa boxer: la R 1250 GS nella versione celebrativa Ultimate Edition, e la R 1250 RT.    Il viaggio con l&#39;RT...  Salutiamo Roma sotto un cielo di inizio luglio insolitamente grigio, preludio di un&rsquo;instabilit&agrave; che avrebbe accompagnato tutta la prima parte dell&rsquo;avvicinamento a Trieste. Ad un&rsquo;estate che stenta, ad ogni modo, non corrisponde la determinazione con cui le nostre moto si bevono, tutti d&rsquo;un sorso, i chilometri che ci separano da Orvieto dove lasciamo finalmente l&rsquo;autostrada. Due vere passiste di rango! Entrambe, GS ed RT, condividono molta della tecnologia a bordo e sono spinte dall&rsquo;ultima evoluzione del bicilindrico boxer di 1254 cm3, con fasatura variabile ShiftCam dell&rsquo;albero a camme che incrementa la coppia su tutto l&rsquo;arco di erogazione e migliora l&rsquo;efficienza: 136 CV, la potenza massima erogata e riding mode perfetta- mente a punto, che ne modulano l&rsquo;intensit&agrave;, integrandola con l&rsquo;elettronica di bordo in base al tipo di percorso e alle condizioni di marcia.  Le prime pieghe appenniniche sulla &ldquo;Millecurve&rdquo;, la celebre strada che corre lungo il versante nord del lago di Corbara (bacino umbro nato dallo sbarramento del fiume Tevere) mettono immediatamente in luce la natura differente di questi mezzi. I tratti pi&ugrave; caratterizzanti della RT sono l&rsquo;incredibile versatilit&agrave;, il comfort negli spostamenti, e il coniglio che nasconde nel cilindro. Un modello che interpreta in maniera magistrale il concetto di granturismo, con un pacchetto tutto &ldquo;comodit&agrave; e tecnologia&rdquo; che la piazza dritta nell&rsquo;olimpo delle regine delle grandi distanze. Per combattere la noia sui lunghi trasferimenti, &egrave; sufficiente rimanere in poltrona (la seduta &egrave; meglio di una Frau), alzare al massimo il parabrezza con regolazione elettrica e, perch&eacute; no, gustarsi la musica che fuoriesce dal potente impianto audio. Poi quando arrivano le curve, ecco il colpo di magia, il coni- glio nascosto nel cilindro: il bisonte si trasforma in gazzella. Non si pu&ograve; che rimanere sbalorditi davanti alla capacit&agrave; di questa moto di piegare forte e di muoversi nel misto stretto con la stessa agilit&agrave; di una naked guizzante; e que- sto, nonostante la mole e i 279 chili di peso. Chapeau!    &hellip; e con la GS  Gelande/Strasse, fuoristrada/ strada, tale &egrave; il significato dell&rsquo;acronimo G/S: una sigla che da oltre 8 lustri simboleggia il mito delle bavaresi pronte a tutto. Pi&ugrave; che una famiglia di modelli, ormai, una vera categoria motociclistica, apprezzata in tutto il mondo da chi ama consumare gomme su ogni terreno. Un concetto evolutosi negli anni, fino a raggiungere lo stato dell&rsquo;arte con l&rsquo;attuale modello in commercio. In particolare, la versione usata durante il viaggio &egrave; una Ultimate Edition, prevista in soli 2100 esemplari su base Triple Black e caratterizzata da una serie di dettagli dedicati e da una dotazione particolarmente completa.  Un equipaggiamento premium &ndash; anche elettronica e componentistica sono al top &ndash; capace di innalzare l&rsquo;inossidabile concetto GS al suo massimo: guidabilit&agrave; estrema su ogni percorso, divertimento nel misto, efficacia in fuoristrada; il tutto, in qualunque con- dizione di guida, anche a pieno carico. Con una capacit&agrave; di muoversi nello stretto, e un&rsquo;agilit&agrave; sui tornanti, semplicemente sorprendenti per una moto cos&igrave;. In ogni caso, si tratta del &ldquo;canto del cigno&rdquo; per quest&rsquo;ultima generazione di GS prima dell&rsquo;arrivo (in autunno) della nuova 1300, che metter&agrave; in campo un progetto totalmente rivisto.    Le moto messe alla prova  Il tempo di rientrare in autostrada nei pressi di Firenze per un breve trasferimento alla volta di Barberino del Mugello, che un temporale si abbatte impetuoso sulle nostre teste. Qui la protettivit&agrave; totale della RT fa subito la differenza: incredibile come i guanti riescano a rimanere pressoch&eacute; asciutti nonostante il muro d&rsquo;acqua. Allo stesso modo, la posizione di guida della GS infonde grande fiducia e una sensazione di controllo imperturbabile; cos&igrave; riusciamo a raggiungere velocemente la meta senza particolare affanno e dopo una fiorentina d&rsquo;ordinanza, perfetta per risollevare il morale della truppa, siamo nuovamente pronti a partire. Le moto non sono di quelle adatte a incrociare i cordoli, e dunque il circuito del Mugello lo sfioriamo appena (impossibile, comunque, non sentire i tamburi tribali della San Donato echeggiare nel casco) e decidiamo di andare a esplorare i dintorni del lago di Bilancino a caccia di scorci &ldquo;fuori rotta&rdquo;.    Arrivo a Padova  Qui, tra stradine in salita dalla carreggiata strettissima, asfalto non proprio perfetto e casali in pietra persi nel nulla, la GS &egrave; indiscutibilmente protagonista. Il manubrio largo offre una leva infinita e una manovrabilit&agrave; totale, resa ancora pi&ugrave; agevole dalla posizione di guida col busto eretto e dal peso tenuto in basso dalle teste dei cilindri che si sviluppano in orizzontale. Non &egrave; un caso che questa moto sia tra le pi&ugrave; gettonate &ldquo;globetrotter&rdquo; di tutti i tem- pi. La RT, invece, decisamente fuori dal suo habitat, impegna un po&rsquo; di pi&ugrave; alla guida ma avanza senza problemi. Un ultimo colpo di reni, e con le vorticose pieghe appenniniche oramai alle spalle iniziamo la traversata della Pianura Padana per raggiungere Padova. La citt&agrave; ci accoglie con gli 88.620 m2 del Prato della Valle, che per estensione &egrave; seconda solo alla Piazza Rossa di Mosca. Al suo centro si trova l&rsquo;iso- la Memmia circondata da un canale lungo 1,5 chilometri e da una doppia fila di statue (sono ben 78) raffiguranti personaggi del passato.    Al GALOPPO FINO A TRIESTE  Un colpo d&rsquo;occhio semplicemente impressionante; proprio come quello che si gode all&rsquo;interno della Cappella degli Scrovegni, dove &egrave; il genio di Giotto ad andare in scena con un ciclo di affreschi consi- derato il pi&ugrave; importante al mondo; o al cospetto della basilica di Sant&rsquo;Antonio, con la facciata romanica, le cupole bi- zantine e i campanili moreschi.&nbsp;Poco pi&ugrave; avanti, sono invece le eleganti ville della Riviera del Brenta &ndash; magnifica, in particolare, Villa Pisani &ndash; ad accogliere le nostre BMW al trotto, prima della galoppata finale per raggiungere Trieste. Citt&agrave; di mare e di frontiera, la vista dall&rsquo;alto sul suo golfo immerso in un bagno di sole, &egrave; di quelle immagini che tolgono il fiato e alimentano l&rsquo;urgenza di raggiungere la meta. E allora gi&ugrave;, a cilindri spiegati. In picchiata fino al Molo Audace attraverso le ripide discese che tagliano i palazzi come le strade di San Francisco. E pensare che volevano farci viaggiare in aereo.    BMW PRESENTA IL CUSTOM CONTEST DEDICATO ALLE R 18 

<p>Un appassionante viaggio con due modelli &ldquo;Boxer Doc&rdquo; senza confini. Tra appennino, pianura e mare: paesaggi unici senza stress</p> 

Da Roma a Trieste con le BMW R 1250 GS Ultimate Edition e R 1250 RT

Presentata al Salone di Tokio del 1970 e in versione definitiva al Salone di Parigi del 1971, la GT 750 di Suzuki inizi&ograve; a essere distribuita in Italia nel marzo del 1972 e durante la sua carriera ne furono vendute circa 67.000 unit&agrave;. Si trattava di una vera Granturismo 2T, raffreddata a liquido, con l&rsquo;avviamento elettrico e il cambio a cinque marce. Costava 1.340.000 Lire e aveva un forte fascino. Maneggevole, ottima anche per viaggiare in due e rifinita alla perfezione, disponeva di forme maestose e livree metallizzate curatissime che esaltavano il senso di comfort che trasmetteva.&nbsp;  TRA KAWASAKI E HONDA    L&rsquo;allora ammiraglia Suzuki arrivava tardi rispetto alla cattivissima Kawasaki Mach IV e alla lussuosa Honda CB 750, ma non era stata sviluppata per contrastare la prima, e rappresentava una buona alternativa alla seconda. L&rsquo;unico problema era che l&rsquo;epoca motociclistica appena iniziata procedeva con tempi e ritmi sempre pi&ugrave; veloci, e di l&igrave; a poco il marchio delle &ldquo;Verdone&rdquo; avrebbe calato un nuovo asso chiamato Z 900, alzando nuovamente limiti e prestazioni che solo pochi anni prima parevano irraggiungibili oltre che insuperabili.  Motore    Fedele al suo nome, la GT 750 non era stata pensata per prestazioni di punta, ma vantava un tricilindrico solido e possente - degno rappresentante dell&rsquo;alta scuola nipponica 2T - con la novit&agrave; assoluta del raffreddamento ad acqua che garantiva un migliore raffreddamento dei cilindri, seppure perdendo in dimensioni e impatto estetico rispetto alla tradizionale impostazione del raffreddamento ad aria. Versatile, di ottime prestazioni, con un motore che sopportava i maltrattamenti senza accusare il minimo cedimento, aveva il fascino del moderno, soprattutto grazie alla scelta del raffreddamento che la diversificava dalla concorrenza e che, oltre ad una temperatura uniforme, vantava prerogative quali minor ingombro laterale (quindi minor larghezza e maggiore robustezza dell&rsquo;albero motore) e minore rumorosit&agrave; meccanica. Meno visibile della termica raffreddata a liquido, ma non certo meno importante, era l&rsquo;innovativo quanto complesso sistema di lubrificazione separata denominato CCI (Cylinder and Crankshaft Injection), che riusciva a ottimizzare la lubrificazione dei vari organi meccanici e a diminuire la fumosit&agrave; di scarico grazie ai molteplici diffusori alimentati&nbsp; da una pompa a portata variabile. Oltre a questo va considerato che un motore 2T a tre cilindri &egrave; equilibrato quanto un motore 4T a sei cilindri e gira nella quasi totale assenza di vibrazioni. Doti ottime per qualsiasi moto, ma ancora pi&ugrave; apprezzabili su una Granturismo.  Ciclistica e guida    Anche le sospensioni erano adatte allo scopo, al pari della posizione di guida estremamente comoda grazie alla confortevole sella e all&rsquo;imponente manubrio stile &ldquo;Yankee&rdquo;, che per&ograve; diventava impegnativa alle alte velocit&agrave;. Il telaio, infine, &egrave; in tubi d&rsquo;acciaio, nella classica conformazione a doppia culla chiusa. Ottima pure la posizione della strumentazione che, oltre a tachimetro e contachilometri, disponeva anche del termometro per la temperatura dell&rsquo;acqua.  Grazie ai suoi 67 CV a 6.500 giri/min, la GT dichiarava una velocit&agrave; di 180 km/h, ma con il manubrio cos&igrave; alto si riusciva a malapena a toccarli, in compenso risultava molto appagante in tutte le altre situazioni, compreso il districarsi nel traffico. La prima serie denominata &ldquo;J&rdquo; &egrave; l&rsquo;unica ad avere il freno anteriore a tamburo da 230 mm con quattro ganasce e quattro camme,&nbsp; presto sostituito con un valido, ma meno fascinoso, doppio freno a disco da 260 mm, mentre il posteriore da 200 mm rimarr&agrave; inalterato.  Estetica    Nel 1972 la moto era disponibile in livrea verde acqua, lilla e oro, tutte contraddistinte dalla grafica bianca sul serbatoio e da faro e mascherine del radiatore in tinta. Con le serie successive arrivarono altre colorazioni e numerosi dettagli vennero evoluti.  Altro dettaglio presente sulla prima serie sono i tronchi di cono neri e smontabili che equipaggiano il lussuoso impianto di scarico a quattro terminali (quello interno sdoppiato e con compensatori che collegano trasversale i tre collettori). Alimentata da tre carburatori Mikuni da 32 mm, la GT 750 veniva segnalata all&rsquo;epoca come &ldquo;meno assetata di altre tricilindriche 750 (Kawasaki)&rdquo; e che con la sua capienza carburante di 18 litri, riusciva a fare anche 150 km (!).  Il modello continu&ograve; ad essere migliorato nei dettagli di anno in anno, e con la terza serie la potenza venne aumentata di 4 CV, fino al 1978 (suo ultimo anno di produzione) quando passo il testimone alla quadricilindrica a quattro tempi GS 750. Globalmente ebbe un buon successo di vendita, con un certo numero di estimatori anche in Italia, mercato dove non spicc&ograve; particolarmente.  ACQUISTO MOTO USATA: ECCO I CONSIGLI PER EVITARE BRUTTE SORPRESE 

<p>Il versatile motore 2T raffreddato a liquido, un&#39;estetica accattivante e una contenuta rumorosit&agrave; meccanica hanno fatto apprezzare questo modello&nbsp;</p> 

Suzuki GT 750, la vera Granturismo degli anni &#39;70

Non sar&agrave; proprio come guidare una moto vera ma bisogna ammettere che "smanettare" un po' con i videogiochi &egrave; davvero divertente.  Tantissimi i titoli nel mondo dei motori, ma non troppi quelli dedicati alle due ruote: quelli davvero belli poi... Si contano sulle dita di una mano e le nuove uscite sono abbastanza distanziate nel tempo.  Non dovete temere per&ograve; perch&eacute; finalmente si conosce la data del nuovo attesissimo arrivo. 20 Marzo 2015 (tra pochissimo) &egrave; la scadenza per il debutto di Ride piattaforma di altissimo livello realizzata dall'italiana Milestone. La prima del videogame sar&agrave; disponibile per Xbox 360, Xbox One, PlayStation3, PlayStation4, Windows PC, Steam.  Il Gran Turismo delle&nbsp;due ruote, questa l'ambizione degli sviluppatori. Creato sull'esperienza dei motociclisti&nbsp;appassionati, Ride offre la possibilit&agrave; di scegliere tra oltre 100 moto divise in: Superbike, Supersports, Naked e Moto Storiche. Una grande variet&agrave; di tracciati e la possibilit&agrave; di preparare e customizzare il&nbsp;veicolo e personalizzare il pilota appassioneranno tutti i&nbsp;giocatori per diverso tempo.  Tra i brand presenti ovviamente i pi&ugrave; tradizionali come Ducati, Suzuki, Honda, Yamaha, Kawasaki ma anche Triumph, KTM, MV Agusta e Aprilia fino all'elettrica Energica.  Allora... Tutti pronti a piegare sul divano?  Giulia Cassinelli  

Esce a Marzo l'attesissimo videogioco firmato Milestone

Ride: tutti in piega sul divano!

Teaser Ride by Milestone

Il casco AGV GT Veloce &egrave; campione in sicurezza. Ce lo dice&nbsp;il team SHARP (Safety&nbsp;Helmet and Assessment Rating Program) che &nbsp;ha valutato il casco ben 5 stelle, il massimo del punteggio.  SHARP &egrave; un programma iniziato nel 2007&nbsp;dal Dipartimento dei Trasporti inglese&nbsp; e&nbsp;nato per offrire una valutazione indipendente sulla sicurezza dei caschi. Sapere che un prodotto italiano ha raggiunto il massimo della valutazione non pu&ograve; che farci&nbsp;piacere, proprio come sapere che l'AGV GT Veloce &egrave; uno dei 310 caschi pi&ugrave; sicuri al mondo.  L'AGV GT Veloce &egrave; pensato per un uso granturistico: il peso ridotto e il sofisticato sistema di ventilazione lo rendono infatti estremamente confortevole oltre che, appunto, sicurissimo.  [gallery ids="4588,4589"]  &nbsp;            &nbsp;  

Il casco AGV GT Veloce si aggiudica 5 stelle in sicurezza. A valutarlo &egrave; stato il team SHARP

5 risultati per 'granturismo'

Da Roma a Trieste con le BMW R 1250 GS Ultimate Edition e R 1250 RT

Suzuki GT 750, la vera Granturismo degli anni '70

Ride: tutti in piega sul divano!

Teaser Ride by Milestone

AGV GT Veloce: campione in sicurezza