        30.000 km in sei mesi in sella alla Multistrada 1200 Enduro: Timo Sch&auml;fer, studente tedesco di ingegneria, ha concluso l&rsquo;ultima tappa del viaggio riportando la Ducati Multistrada 1200 Enduro da dove era partita il 4 luglio scorso: la sede di Borgo Panigale. Ad aspettarlo c&rsquo;erano Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, e molti dipendenti dell&rsquo;Azienda bolognese. Domenicali entusiasta si &egrave; complimentato con Timo e tutti gli altri sei avventurosi globetrotter che si sono avvicendati alla guida della moto, e per aver affrontato con grinta e passione l&rsquo;incredibile giro del mondo. Sch&auml;fer ha 30 anni ed &egrave; di Karlsruhe, in Germania. Studente di Ingegneria Meccanica, &egrave; partito lo scorso 2 dicembre dall&rsquo;Isola di Man, in Inghilterra. Tappa successiva &egrave; stata Maidstone, sempre nel Regno Unito, dove il globetrotter ha incontrato il pilota Paul Smart. Il giovane motociclista tedesco e la vecchia gloria hanno rievocato quella che Ducati considera la vittoria pi&ugrave; importante della sua storia. Il 23 aprile 1972, la prima 200 Miglia di Imola fu infatti vinta da Smart sulla 750 GT di serie; secondo, Bruno Spaggiari sulla stessa moto. L&rsquo;incontro tra il globetrotter Timo Sch&auml;fer e il 73enne Paul Smart si &egrave; concluso in modo davvero speciale. Al momento dei saluti, Smart non ha saputo resistere: &egrave; salito sulla sua Ducati Scrambler e ha accompagnato Sch&auml;fer fino all'imbocco dell'Eurotunnel, nonostante l'asfalto bagnato e con una temperatura di tre gradi sotto zero. Attraversata la Francia, il Belgio e buona parte della Germania e sempre con temperatura sotto zero, Timo Sch&auml;fer ha raggiunto Ingolstadt, in Baviera dove ha visitato l'Audi Museum Mobil, che fino al 30 aprile 2017 ospiter&agrave; la mostra "More Than Red - Passione Ducati" dedicata ai 90 anni della Casa motociclistica bolognese.&nbsp; Il globetrotter ha attraversato il valico delle Alpi per tornare in Italia e arrivare al Circuito di Monza. Qui, nel 1958 l&rsquo;allora avveniristica Ducati Siluro di soli 100 cm3 stabil&igrave; in una sola giornata - il 30 novembre &ndash; ben 44 record mondiali di velocit&agrave;. Uno degli eroi di quell'impresa fu Santo Ciceri e il globetrotter Timo Sch&auml;fer lo ha incontrarlo proprio su questa stessa pista. Poi, la Multistrada 1200 Enduro &egrave; arrivata a Firenze per salutare un'altra leggenda vivente della Ducati: Giuliano Maoggi, classe 1926, che nel 1956 vinse il 4&deg; Motogiro d&rsquo;Italia sulla Gran Sport 100, detta Marianna, progettata da Fabio Taglioni. Valicato il mitico passo della Futa, il giovane tedesco &egrave; arrivato a Borgo Panigale il 15 dicembre concludendo cos&igrave; questo Globetrotter 90&deg;. Nei cinque mesi di questo speciale viaggio dedicato ai 90 anni della Ducati, i protagonisti sono stati l&rsquo;indiano Vir Nakai e poi il francese Laurent Cochet, la belga Jessica Leyne, il brasiliano Eduardo Generali, l'australiano Steve Fraser e l'inglese Hugo Wilson. Tutti sono esperti motociclisti, appassionati viaggiatori e soprattutto abili narratori. Giorno dopo giorno sul blog Globetrotter90&deg;.ducati.com hanno infatti tenuto un diario di bordo, per raccontare ai fan Ducati cosa stava succedendo durante la loro avventurosa esperienza. Tappa dopo tappa i sette globetrotter si sono passati la speciale fiaccola, simbolico testimone della staffetta creato dal Ducati Design Center e con all&rsquo;interno una telecamera per filmare e condividere ogni emozione di questa avventura mai tentata prima. Da Bologna alla Scandinavia, poi in Russia e attraverso la leggendaria Transiberiana fino al Giappone, gli Stati Uniti, di nuovo per mezza Europa: finalmente fiaccola e Multistrada 1200 Enduro sono tornati a casa, dopo aver toccato i luoghi simbolo della storia Ducati.       

L'ultimo dei sette globetrotter riporta moto e fiaccola a Borgo Panigale dopo il giro del mondo. Ad aspettarlo c'&egrave; anche Paul Smart. 30.000 km in sei mesi in sella alla Multistrada 1200 Enduro

Ducati Globetrotter 90°: missione compiuta!

        La Ducati Multistrada guidata dell&rsquo;inglese Hugo Wilson &egrave; arrivata all&rsquo;Isola di Man. Il nuovo globetrotter ha 54 anni, editore di riviste di motociclismo, ha viaggiato in moto in lungo e in largo per l'Europa e intorno al Mediterraneo. Scrittore e fotografo, Wilson si &egrave; appassionato alle due ruote all&rsquo;et&agrave; di 10 anni. &ldquo;Quando ho visto per la prima volta la Ducati di mio cugino &egrave; stato amore a prima vista!&rdquo; racconta il globetrotter &nbsp;E quando ho finalmente comprato la mia prima moto era ovviamente una Rossa&hellip; Una Ducati &egrave; per sempre&rdquo;. Hugo Wilson ha fatto varie soste, ha visitato Silverstone dove il mitico campione Mike Hailwood nel 1960 vinse due gare nello stesso giorno e in due classi diverse, ma sempre su una Ducati. Meta successiva del sesto globetrotter &egrave; stata la citt&agrave; di Donington, in UK, dove il 3 aprile 1988 si disput&ograve; la prima gara in assoluto del mondiale Superbike, vinta da Marco Lucchinelli sulla neonata 851 SBK. Destinazione ultima della sesta tappa di Globetrotter 90&deg; &egrave; stata infine, l'Isola di Man dove c&rsquo;&egrave; stata la pi&ugrave; bella vittoria di Mike Hailwood, quella del Tourist Trophy il 2 giugno 1978 sulla Ducati 900 SS TT IOM. &ldquo;Il mio contributo per il chilometraggio totale del progetto Globetrotter ammonta solo a 1.605,75 miglia che per la maggior parte ho percorso su autostrade&rdquo;, ha detto Hugo Wilson al suo arrivo. &ldquo;Fortunatamente le ultime 37,73 miglia hanno compensato la monotonia di gran parte delle precedenti 1.568,02 miglia. Un giro del percorso TT &egrave; stato interessante, anche a dicembre".  &nbsp;&ldquo;Io non sono un esperto di The Mountain Course ma ho guidato qui un sacco di volte. Ci sono stato 15 volte, mi pare, e credo di conoscere l'isola abbastanza bene". &ldquo;Una delle mie cose preferite dell'isola &egrave; la vista dall'alto della montagna in una giornata limpida. &Egrave; stato bello avere potuto mostrare queste cose a Timo Schaefer, che porter&agrave; la Ducati in Italia. Non era mai stato sull'Isola di Man, ma ha promesso che torner&agrave; per il TT l&rsquo;anno prossimo&rdquo;. Dopo la cerimonia della consegna della fiaccola Timo Schaefer &egrave; subito partito alla volta di Bologna per l&rsquo;ultima tappa di questo straordinario viaggio intorno al mondo.       

Il giro del mondo dei sette motociclisti iniziato da Borgo Panigale il 4 luglio scorso volge al termine: la fiaccola &egrave; ripartita alla volta di Bologna.

Ducati Globetrotter 90°: dall'Isola di Man verso Bologna

        Il viaggio intorno al mondo in sella alla Multistrada 1200 Enduro nei luoghi e sulle strade simbolo dei primi novant&rsquo;anni di storia Ducati &egrave; ripartito dalla siberiana Vladivostok con Jessica Leyne, l&rsquo;unica donna tra i sette finalisti scelti per questo giro del mondo.  La fiaccola - Partita da Borgo Panigale il 4 luglio scorso la fiaccola &egrave; giunta a Mosca con l'indiano Vir Nakai, &egrave; proseguita con il francese Laurent &ldquo;Lolo&rdquo; Cochet fino a Vladivostok, ed adesso &nbsp;&egrave; appena iniziata la tappa di Jessica Leyne, l'unica donna di Globetrotter 90&deg;.&nbsp;Jessica viagger&agrave; per 2.659 km sulle strade nipponiche, raccontando la sua avventura grazie alla fiaccola Globetrotter: l&rsquo;ormai &ldquo;celebre&rdquo; testimone, creato dal Ducati Design Center e dotato di telecamera per condividere il diario di viaggio su globetrotter90.ducati.com Jessica, originaria di Leke Fiandre Occidentale,&nbsp;dice: &ldquo;Nelle mie vene scorre pi&ugrave; olio e carburante che sangue!&rdquo; &nbsp;&Egrave; arrivata fino in Norvegia e Romania, Slovacchia e Italia senza ostacoli che la fermassero. &ldquo;In moto ho avuto molti giorni impegnativi, ma mai una brutta giornata!&rdquo; esclama. &ldquo;Con i miei 162 cm di altezza controllo anche le grosse cilindrate, per me &egrave; come andare in bicicletta&rdquo;.&nbsp; Il suo viaggio la porter&agrave; nell'isola di Kyushu e visiter&agrave; il museo di Hiroaki Iwashita a Yufu,&nbsp;dove si trova l&rsquo;unico prototipo ancora esistente al mondo della Ducati Apollo: con i suoi 1257 cc, l'Apollo &egrave; stata la prima maxi-moto di Borgo Panigale creata nel 1968 da Fabio Taglioni. E soprattutto, la Ducati Apollo &egrave; stata la prima ad avere due cilindri a elle di 90&deg;, da allora uno dei segni distintivi della Ducati. Il 29 settembre Jessica Leyne sar&agrave; al Twin Ring Motegi, il circuito dove nel 2007 Casey Stoner conquist&ograve; con Ducati il titolo mondiale MotoGP. Gara indimenticabile per la Casa di Borgo Panigale che oltre il titolo mondiale con Stoner si aggiudic&ograve; il podio con Loris Capirossi in sella alla seconda Desmosedici. Dopo Motegi, Jessica arriver&agrave; a Sugo, dove nel circuito Sportsland nel 1998 Carl Fogarty vinse la gara decisiva per conquistare il suo terzo titolo mondiale Superbike, il settimo per Ducati. L'avventura di Jessica si concluder&agrave; con la traversata dell'Oceano Pacifico e l'arrivo il 5 ottobre a San Francisco, per il passaggio di moto e &ldquo;fiaccola&rdquo; al brasiliano Eduardo Generali, 28 anni. Sar&agrave; lui a sfidare per primo le strade degli States, guidando fino a Indianapolis per 3.900 km in 13 giorni. Sette sono i piloti che si scambieranno la fiaccola e che Ducati ha selezionato su tremila candidati. I &ldquo;magnifici sette&rdquo; percorreranno in totale 30.000 chilometri in solitaria in sella alla Multistrada 1200 Enduro portando la simbolica fiaccola Globetrotter nel luoghi sacri della storia dei primi 90 anni di Ducati.       

La fiaccola Ducati &egrave; ora con la belga Jessica Leyne, unica donna tra i 7 Globetrotter: percorrer&agrave; le strade del Sol Levante fra circuiti gloriosi e grandi collezionisti.

Ducati Globetrotter 90°: inizia l’avventura in Giappone

Per celebrare i 90 anni del marchio, la Casa di Borgo Panigale ha lanciato un viaggio intorno al mondo che coinvolge sette motociclisti che percorrono in sella a una Multistrada (usata a staffetta), 29.450 km in 145 giorni

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