        Romanzo Criminale &egrave; una delle serie tv pi&ugrave; amate in Italia. La storia della banda della Magliana ha appassionato milioni di persone, accompagnati nei meandri pi&ugrave; oscuri della Roma anni 80' e 90' attraverso le impeccabili interpretazioni di grandi attori come Vinicio Marchioni ("Freddo"), Alessandro Roja ("Dandi") Francesco Montanari ("Libanese") e tanti altri. Proprio quest'utimo nella vita reale &egrave; un grande appassionato di moto, sopratutto della sua Triumph: ironia del destino, proprio una moto &egrave; coinvolta nell'uccisione del suo personaggio della prima stagione della serie.  TOM CRUISE SENZA LIMITI: PER MISSION IMPOSSIBILE 7 SI LANCIA NEL VUOTO CON UNA HONDA CRF Coincidenze e passioni Due moto compaiono nelle due stagioni della serie tv Romanzo Criminale: una Yamaha XJ550 del 1984 e una Honda CB Four, con il loro inconfondibile stile retr&ograve; che non passa mai di moda. Ed &egrave; proprio questo tipo di moto che fa impazzire Francesco Montanari, per il grande schermo "Il Libanese" della banda della Magliana, paradossalmente ucciso nella serie proprio da due uomini a bordo di una moto. Nella vita reale infatti, l'attore &egrave; solito sfrecciare in sella alla sua Triumph Scrambler 1200 XC che, insieme alla sua compagna e ai suoi amici, &egrave; la protagonista dei suoi profili social.&nbsp; Una passione nata quando era bambino grazie a suo padre, accanto alle spiagge di Santa Severa, sul litorale romano, dove giocava a fare il centauro insieme ai suoi amici. Dopo il motorino acquistato in adolescenza, &egrave; arrivato il momento della sua prima moto, una Ducati Monster 620 acquistata proprio durante le riprese di Romanzo Criminale. Oggi &egrave; Brand Ambassador di Triumph, un marchio che lo ha portato ad amare sempre pi&ugrave; il mondo delle due ruote e che ora accompagna, attraverso una 1200 XC le giornate del Libanese tra un set e l'altro. LA TRIUMPH DI JAMES BOND VENDUTA ALL'ASTA PER 160MILA EURO       

L'attore romano gira l'Italia in sella ad una 12200 XC: sui suoi social spuntano numerose foto insieme alla compagna e agli amici mentre sfreccia in moto. Da anni &egrave; Brand Ambassador Triumph

"Il Libanese sulla Triumph": Montanari pazzo della sua Scrambler

Francesco Montanari, entrato nel cuore degli italiani nel ruolo di Libano in Romanzo Criminale, è da anni Brand Ambassador di Triumph. I suoi social sono pieni di foto che lo ritraggono in sella alla sua Triumph Scrambler 1200 XC da cui non si separa mai.

Francesco Montanari, "il Libano" sempre insieme alla sua Triumph

Non succedeva dai tempi delle Dakar degli anni Ottanta, quando Francia e Italia si contendevano il record di iscrizioni nella lista dei partecipanti. E questa volta l&#39;obiettivo &egrave; stato centrato: l&#39;Italia sar&agrave; la nazione con il numero pi&ugrave; alto di concorrenti e 19 di questi correranno su due ruote. Lo scenario &egrave; quello della 14esima edizione dell&#39;Africa Eco Race, che prender&agrave; il via sabato 15 ottobre, alle verifiche di Mentone, aperte al pubblico.  TOP5: LE LEGGENDE DELLA DAKAR  Il primo ad affrontare le operazioni preliminari sar&agrave; il team Orobica Raid, che si presenta con due moto, quelle di Fabio Vettore e Bruno Arcuri, e un camion in gara che rivede insieme la coppia formata da Giulio Verzeletti e Giuseppe Fortuna, a bordo del Mercedes Unimog. Per la prima volta al via ci saranno Giuseppe Pozzo, Paolo Bellini, Francesco Tognato, Giulio Ciabatti, Massimiliano Guerrini, Lucio Belluschi, Alessandro Madonna, Wolfang Piccardo, Salvatore Di Benedetto, Francesco Puocci e i gi&agrave; citati Vettore e Arcuri. Ci sono poi due presenze di spicco fra i &quot;debuttanti&quot;: Maurizio Gerini, che dopo 5 Dakar ha deciso di sperimentare le vie africane e partecipa in sella alla Husqvarna 450 del team Solarys, e Francesca Gasperi, al via nelle fila del team RS Moto di Simone Agazzi, che in sella alla Honda 450RX Rally sar&agrave; l&#39;unica donna presente nella categoria delle moto. Nello stesso team del bergamasco torna anche Stefano Chiussi.    Africa Eco Race 2022: gli altri partecipanti  Ritorna a difendere le sue ultime due vittorie Alessandro Botturi, che esordisce all&#39;Africa Race con la T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 di Yamaha Europe; al suo fianco ci sar&agrave; lo spagnolo Pol Tarres. La squadra del T&eacute;n&eacute;r&eacute; World Raid Team &egrave; capitanata da Manuel Lucchese, assieme a lui anche Belluschi e Piccardo, oltre a Sas&agrave; Di Benedetto. Altra presenza importante quella di Nicola Dutto (KTM), di nuovo al via con la squadra Banca Mediolanum Race Team. Agli oltre venti concorrenti italiani si affiancheranno anche Andrea Tronconi e Alberto Bertoldi, anche loro al debutto nella AER, che correranno con un team olandese, QFF, al volante di un Can Am nella categoria Xtreme Race riservata appunto ai SidebySide. Il Team Solarys di Castiglion Fiorentino oltre a Maurizio Gerini porter&agrave; in gara anche Massimiliano Guerrini e supporter&agrave; Stefano Turchi, che ha gi&agrave; corso diversi anni fa all&#39;Africa Race, e Giulio Ciabatti.  Nel listino dell&#39;usato di InMoto, tante occasioni da non perdere a portata di click 

La motociclista del team RS Moto, in sella alla Honda 450RX Rally, sar&agrave; la sola presenza femminile nella categoria delle moto. Ecco tutti i protagonisti della gara africana

Francesca Gasperi, unica donna tra le moto all&#39;Africa Eco Race 2022

La motociclista del team RS Moto, in sella alla enduro nipponica, sarà la sola presenza femminile nella categoria moto della gara africana

Africa Eco Race 2022, Francesca Gasperi corre in sella alla Honda 450RX Rally

        I capelli biondi sono di mamma Ilary ma il sorriso, quello &egrave; tutto di pap&agrave; Francesco. Cristian Totti, insieme all'eterno numero 10 della Romam sono decisi a scacciare via tutte le dicerie, i gossip e le spietate copertine che negli ultimi mesi non hanno lasciato in pace la loro famiglia. La separazione tra la showgirl e l'ex capitano della Roma ha sconvolto tutti, ma &egrave; giusto rimboccarsi le maniche e ripartire...in motorino!  Passeggiata scaccia pensieri Mentre la separazione tra la showgirl e l'ex calciatore fa sorgere molti dubbi, tra chi si chiede a chi andr&agrave; il garage milionario della coppia, a come andr&agrave; a finire la "questione alimenti", per le vie della Capitale c'&egrave; ci proprio non sembra farsi toccare dalle mille voci che colpiscono i due e i rispettivi fantomatici&nbsp; "amanti". Francesco Totti infatti ha da poco pubblicato una storia Instagram in cui si mostra sorridente insieme a suo figlio Cristian in sella al loro motorino. Con tanto di caschi in testa i due sembrano spensierati e felici, nonostante qualche espressione imbrarazzata del ragazzo, la tipica reazione di ogni adolescente che sa di finire presto sul profilo social del proprio genitore. In sottofondo la famosissima "Il ragazzo della via Gluck" di Adriano Celentano, perch&eacute; per pap&agrave; Francesco gli anni non passano mai. Non sar&agrave; pi&ugrave; l'amore eterno di Ilary ma resta sempre quel ragazzo, quel capitano e quel pap&agrave; che Cristian adora.&nbsp; MOTO VIETATE AI CALCIATORI, MA C&rsquo;&Egrave; CHI DELLA REGOLA NON NE VUOLE PROPRIO SAPERE!       

Sul profilo Instagram dell'ex capitano giallorosso &egrave; comparso un video in cui si vedono i due divertirsi con tanto di casco in testa

Totti, in motorino per le vie di Roma e con lui c'è... il figlio Cristian!

Altro che tristezza post separazione, Francesco Totti è più sorridente che mai in motorino per le vie di Roma insieme a suo figlio Cristian. Il video social con Celentano in sottofondo.

Francesco Totti e il figlio Cristian in motorino

        Ci sono consegne di moto speciali, alcune emozionanti, altre invece a stampo comico, dove la risata e l&rsquo;ilarit&agrave; accompagnano il momento unico in cui si prendono le chiavi della &ldquo;nuova&rdquo; compagna che ci far&agrave; assaporare nuove avventure. &Egrave; questo quello che &egrave; successo nella concessionaria Triumph&nbsp;Napoli Centro, dove una nuova Bonneville T120 &egrave; stata consegnata all&rsquo;attore e comico napoletano Francesco Paolantoni. Fra battute e divertimento Il video che riprende la scena del comico che finalmente pu&ograve; toccare con mano la sua moto, &egrave; stato pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook della concessionaria e assomiglia quasi a uno sketch. Paolantoni fa credere di non sapere come usare la Bonneville e cerca di mettersi in sella per trovare la posizione corretta e farsi spiegare come guidarla, tutto sotto le risate dei presenti, che lo accerchiano per filmare la simpatica scena. A corredo del video, la concessionaria Triumph scrive: "La consegna moto pi&ugrave; comica di sempre! Grazie a Francesco Paolantoni per aver scelto Triumph Napoli Centro. Buona strada a bordo della tua nuova Bonneville T120.&rdquo;  SOGNI DI FINE ESTATE, LE NOVIT&Agrave; PER IL 2023: CHE MOTO VEDREMO IN AUTUNNO?       

L&rsquo;attore si &egrave; recato nella concessionaria Triumph per ricevere la moto, e ne &egrave; scaturito un momento di risate e ilarit&agrave;

La consegna di una Bonneville a Francesco Paolantoni è uno sketch comico

        In occasione del MiMo, la manifestazione lombarda dedicata al mondo delle due e soprattutto quattro ruote, abbiamo incontrato Francesco Vanni, Managing Director di Harley-Davidson per Italia, Spagna e Portogallo, con cui abbiamo fatto il punto della situazione sul nostro mercato e sulle iniziative del brand americano. In Harley dal giugno del 2021, Vanni ha maturato considerevoli esperienze nel mondo delle quattro ruote prima di approdare alle due, lavorando negli ultimi anni anche in Alfa Romeo, in Fiat e Abarth con riferimento al mercato Inglese, e ancora prima in FCA. - Domanda di rito... come sono andati i primi sei mesi dell'anno per Harley-Davidson rispetto al 2021, anno di ripartenza dopo il Covid? &ldquo;Il 2022 &egrave; partito bene, per Harley ma anche per i nostri competitor. E come ogni anno abbiamo messo sul tavolo nuovi prodotti: ad aprile &egrave; arrivata la Nightster, esposta anche qui al MiMo, che stiamo consegnando proprio in questi giorni alla rete per le prime prove. Moto che monta lo stesso motore della Pan America. Insomma, la situazione va molto bene tornando alla tua domanda, qui da noi ma anche in Spagna e Portogallo&rdquo;. USATO, NOLEGGIO A LUNGO TERMINE E LIFESTYLE  - Harley-Davidson &egrave; un brand a livello mondiale che va oltre il semplice concetto di motocicletta. State lavorando su altri asset in ottica futura? &ldquo;Quest'anno ci siamo concentrati principalmente sui servizi. Guidare un'Harley &egrave; una esperienza. Per migliorare questa esperienza, per vivere e amplificare la percezione del brand da parte del cliente, abbiamo pensato di lavorare su alcuni programmi. Il primo &egrave; la certificazione dell'usato e si chiamer&agrave; Harley-Davidson Certified: rientreranno all'interno di questo programma tutte le moto che soddisferanno 120 fattori di qualit&agrave; per la massima garanzia nei confronti del cliente. Le moto dovranno avere una anzianit&agrave; massima di quindici anni e ottantamila chilometri. Il cliente avr&agrave; il beneficio di acquistare un'Harley usata presso la nostra rete di vendita super certificata con un anno di garanzia e un anno di assistenza stradale. Il nostro obiettivo &egrave; lavorare per preservare il valore residuo dei nostri prodotti, che &egrave; gi&agrave; alto se lo paragoniamo ad altri brand. E noi vogliamo continuare a investire sul valore dell'usato. Chi compra Harley deve essere sicuro di aver acquistato un valore che si mantiene nel tempo. Ma stiamo lavorando anche ad altro&hellip;". - Ovvero? &ldquo;Il noleggio a lungo termine. &Egrave; la prima volta che una Casa motociclistica attiva ufficialmente un servizio di questo tipo. Vogliamo essere dei pionieri in questo. Si chiamer&agrave; Harley Lease ed &egrave; un programma che permetter&agrave; di entrare nel mondo Harley non comprando la moto, ma con un canone mensile all-inclusive: si pu&ograve; scegliere la durata di 36 o 48 mesi, e prevede una offerta assicurativa completa, manutenzione esclusiva presso la rete, un anno di iscrizione all'HOG, e la possibilit&agrave; di includere nella rata la personalizzazione della moto con accessori. Tutta una serie di servizi, insomma, che permetteranno di essere tranquilli con la propria moto. Un'opportunit&agrave; rivolta ai privati, alle aziende, alle pubbliche amministrazioni... in linea con le tendenze del mercato. Pensiamo al cliente Pan America, con il segmento dell'adventouring in crescita, ma &egrave; un servizio che riguarda tutta la gamma&rdquo;. - Moto, ma non solo... giusto? &ldquo;Esatto. Il terzo programma riguarda i PopUp Store Harley-Davidson. Il primo l'abbiamo aperto a gennaio a Cortina ed &egrave; stato un successo. Recentemente ne abbiamo aperto uno a Lazise sul Lago di Garda, davvero bello e molto attivo con vari eventi. &Egrave; stato un tale successo che ne stiamo aprendo altri: questa estate apriremo a Venezia (aperto il 5 luglio,ndr), a Roma (apertura avvenuta il 1 Agosto, ndr) e sull'isola di Madeira. Stiamo facendo proprio in questo periodo l'allestimento dei locali&rdquo;. - Come sono strutturati questi shop Harley? &ldquo;Saranno delle boutique Harley-Davidson focalizzate sull'abbigliamento lifestyle del brand dove si potranno trovare tutte le nostre collezioni originali ufficiali. &Egrave; un ambiente rivolto non solo ai riders, che come al solito hanno come riferimento le concessionarie per l'acquisto ad esempio dell'abbigliamento tecnico, ma anche a un pubblico pi&ugrave; ampio attirati dal brand. Persone che magari non possono comprare una moto ma che si sentono vicini al marchio e decidono di vestire una t-shirt iconica. E Harley &egrave; un brand iconico. Non stiamo inventando niente di nuovo visto che comunque l'abbigliamento &egrave; uno dei pilastri della nostra strategia commerciale&rdquo;. LA PAN AMERICA? PER IL CLIENTE &Egrave;&nbsp;HARLEY AL 100%  - Harley-Davidson ha radici profonde. Ben radicate. E una clientela ben precisa. Come si sta evolvendo l'appassionato, il vostro cliente tipo? &ldquo;Harley &egrave; un brand che l'anno prossimo compir&agrave; 120 anni. Dal 1903 ad oggi &egrave; sempre riuscita a bilanciare tradizione e innovazione. Questa &egrave; la chiave del successo del brand. L'anno scorso abbiamo lanciato la Pan America, siamo entrati nel segmento dell'adventouring. L'abbiamo fatto con una moto che ha tutti gli stilemi Harley-Davidson. E il cliente Harley la riconosce al 100% come parte del percorso del brand, ma allo stesso tempo la vede al 100% come una moto adventouring. La mission di Harley, fin dalla nascita, &egrave; la ricerca di avventura. Entrare in questo segmento ha significato ritornare alle nostre origini, rafforzando l'identity del brand. Insomma, il nostro cliente si evolve al pari del marchio, esattamente come &egrave; successo dal&nbsp;1903 ad oggi, rimanendo ancorato ai nostri valori&rdquo;. LE HARLEY? ALCUNE IMPENSABILI, EPPURE...  - Harley per molti versi ha saputo stupire il mercato negli ultimi anni, con prodotti davvero impensabili... &ldquo;Per la storia che ha Harley, molti dei suoi prodotti sono da considerasi impensabili. Immagina la Sportster del 1957. Anche allora si tratt&ograve; di una novit&agrave; importantissima, rivoluzionaria. Oggi, potremmo pensare a una Harley senza la Sportster in gamma? Certo che no... Innovazione e tradizione. Nessuno al giorno d'oggi ha bisogno di un'Harley-Davidson, ma tutti ne vogliono una&rdquo;. - L'et&agrave; media del motociclista si sta alzando. Come interpretare questo fatto? &ldquo;Non possiamo legare questo trend a un singolo brand. &Egrave; qualcosa che va ricondotto all'economia, alle dinamiche sociali. Di sicuro Harley &egrave; sempre stata brava a unire le generazioni. E ogni volta che questo accade emergono i contrasti, le barriere culturali. Qui da noi, ma nulla cambia anche se parlassimo dei motociclisti svedesi... Insomma, se guardiamo la questione da un altro punto di vista, i giovani arrivano, ma siamo anche bravi a mantenere in Harley i motociclisti che hanno qualche anno in pi&ugrave;. Prendi il nuovo Nightster, ha la silhouette dello Sportster ma la tecnologia del motore Revolution Max con, ad esempio, le tre mappature. Devi parlare con i prodotti. Con le moto, con l'abbigliamento. Parliamo alle diverse generazioni come abbiamo sempre fatto&rdquo;. Soffrite d'ansia? La medicina ha due ruote        

Facciamo il punto sul mercato e sulle iniziative del brand americano nel nostro Paese con Francesco Vanni, Managing Director, da un anno alla guida della filiale italiana

Harley-Davidson: "Nessuno oggi ne ha bisogno, ma tutti la vogliono"

        Niente pu&ograve; essere travolgente quanto la passione per i motori, per le moto. Chi ama le due ruote questo lo sa benissimo. Lo sa altrettanto bene anche Francesca Gasperi, amante delle due ruote da sempre, pilota non professionista di moto-rally, tester Kawasaki dal 2006, tutor di giovani donne pilota e anche tester per le pagine di Moto Sprint e In Moto, che ora prover&agrave; anche a coronare il sogno di una vita: quello di correre la Dakar, madre di tutti i rally! Turismo: ecco i migliori eventi Adventouring del 2021 Verso la Dakar 2022 Prima per&ograve;, per prepararsi alla traversata in Arabia Saudita prevista per gennaio 2022, dal 12 al 16 maggio 2021 Francesca Gasperi parteciper&agrave; all&rsquo;Andalucia Rally, una gara necessaria a qualificarsi, al Transanatolia Rally Raid (13-21 agosto 2021) e al Marocco Training (ottobre 2021). Tutti eventi che la biker affronter&agrave; sotto il moto di &ldquo;Never Stop Dreaming&rdquo;. S&igrave;, perch&eacute; per Francesca la Dakar &egrave; il sogno di una vita intera: "Se &egrave; il tuo sogno, devi crederci, sempre! - ha spiegato - Per questo la mia Dakar sar&agrave; un inno all&rsquo;idea di &ldquo;Never Stop Dreaming&rdquo;, un messaggio di cui mi faccio testimonial e che intendo portare, in particolare, alle donne di ogni et&agrave; [&hellip;]. Sar&agrave; un percorso lungo e insidioso [&hellip;] ma sono felice di poter portare un messaggio di incoraggiamento; vorrei che chi mi guarda affrontare il rally possa pensare &ldquo;Se ce la fa lei, posso farcela anch&rsquo;io!&rdquo;. Mototerapia, un gesto importante Eppure, un&rsquo;impresa titanica, anche molto pi&ugrave; imponente della Dakar, Francesca l&rsquo;ha gi&agrave; fatta assieme a Maurizio Gerini e ad un altro campione di generosit&agrave; ed energia quale Vanni Oddera, campione di motocross freestyle. Con loro, infatti, ha portato avanti la mototerapia per bambini e ragazzi disabili, autistici o con gravi patologie, mentre con Simone Zignoli e al team de &ldquo;Le Iene&rdquo; ha raccontato &ldquo;L&rsquo;incredibile viaggio di Marika&rdquo;. "Marika in sole due settimane mi ha dato tantissimo, e con lei probabilmente ho capito il vero significato della frase Never Stop Dreaming, e quindi dedico anche a lei questa mia nuova avventura". In Bocca al lupo, Francesca! Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge: si parte, con InMoto in gara       

Alla Dakar c&rsquo;&egrave; gi&agrave; stata nel 2019, come fotografa, al seguito di Nicola Dutto, pilota paraplegico e suo amico da anni, ma ora ha deciso di affrontare la sfida in prima persona sotto il grido di &ldquo;Never Stop Dreaming&rdquo;

Storie, Francesca Gasperi: alla Dakar per coronare un sogno

Il futuro pilota ufficiale di Borgo Panigali non ha dubbi sul mezzo ideale per viaggiare a due ruote, ma ammette: "io ho un'anima un po' tamarra, quindi mi piace la Diavel". Per l'intervista completa, guardate il video!

Motoweek, Bagnaia: "La moto per un viaggio? La Ducati Multistrada"

Il motociclismo italiano perde un altro pezzo di storia. Primo di tre fratelli nel 1968 fond&ograve; la Moto Villa. Lo vogliamo ricordare in una intervista fatta su InMoto oltre che attraverso le immagini della sua officina (di William Toscani)

Morto Francesco Villa: pilota-costruttore e, soprattutto, uomo FOTO

Dopo Giancarlo Morbidelli, a pochi giorni di distanza, se ne va un altro pezzo di storia del motociclismo: si &egrave; spento ieri (19 febbraio,ndr)&nbsp;Francesco Villa, il primo dei fratelli che fondarono la gloriosa Moto Villa. Classe 1933, modenese, era l&rsquo;ultimo dei fratelli Villa ancora in vita.&nbsp;&nbsp;  &ldquo;Da qualche ora Francesco ha raggiunto i suoi fratelli Walter, Alfonso e Romano&rdquo;, &egrave; l&rsquo;annuncio che compare sul profilo social di Moto Villa. Francesco Villa ha trascorso i suoi ultimi giorni in ospedale, cercando di combattere la sua gara pi&ugrave; difficile, ma questa volta per lui &egrave; stata l&rsquo;ultima bandiera a scacchi.  Nel 2014&nbsp;realizzammo una intervista&nbsp;pubblicata sulle pagine di In Moto. Eccone uno stralcio che aiuta a descrivere meglio lo spirito di un uomo che ad 82 anni (al periodo) non smetteva mai di costruire moto e soprattutto di&hellip; sognare.  (Tratto da una intervista di Federico Garbin)  Signor Villa, ci racconti di lei. Cominciamo da quello che sta facendo oggi...  &ldquo;Sto costruendo una moto da cross, una 125 a due tempi, e non solo: &egrave;&nbsp;in cantiere anche la versione di 340 cc. S&igrave;, perch&egrave;&nbsp;io nel 2002 ho venduto tutto e qui non c&rsquo;era rimasto quasi niente: avevamo torni e frese, un&rsquo;attrezzatura abbastanza importante e moderna che &egrave;&nbsp;stata venduta ai malesi. Si erano impegnati ad acquistare tutto a patto che andassi qualche anno l&agrave;&nbsp;con loro, ad insegnare quello che sapevo. Mi sono detto: perch&eacute;&nbsp;no,&nbsp;Poi quando torner&ograve;&nbsp;a casa avr&ograve;&nbsp;gi&agrave;&nbsp;pi&ugrave;&nbsp;di settant&rsquo;anni... andr&ograve; in pensione e fine&rdquo;.  - E invece?  &ldquo;Invece non &egrave;&nbsp;stato cos&igrave;: quando sono tornato a Modena mi ha telefonato uno di Padova e mi ha detto &ldquo;Signor Villa, son due anni che la cerco: ho una sua moto e la vorrei mettere a posto&rdquo;... E visto che mi sembrava cos&igrave; entusiasta gli ho detto di venirmi a trovare, e mi ha lasciato qui la moto. Cos&igrave;&nbsp;sono andato a comprare un trapano vecchio, un tornio, una fresa... E mi sono rimesso al lavoro. E ora sono gi&agrave;&nbsp;quattro anni che vinciamo i campionati d&rsquo;epoca con Ulivi e Gallingani&rdquo;.    - Non si pu&ograve; dire che non sia innamorato del suo lavoro&hellip;  &ldquo;Io ho avuto la fortuna di fare un lavoro che mi piace e non mi affatica farlo. Solo che il problema che ho avuto (un grave problema cardiologico, n.d.r.) mi ha creato qualche fastidio. Ho i muscoli delle gambe che sembrano di pietra. Ma per il resto mi sento abbastanza bene e continuo a fare ci&ograve;&nbsp;che mi piace&rdquo;.  - E di stare fermo non se ne parla, vero?  &ldquo;Si sa come sono i motori... quando uno c&rsquo;entra dentro poi &egrave;&nbsp;dura uscirne&hellip;&rdquo;  - Eh gi&agrave;... Ora sta sviluppando una nuova moto: una 125 da cross che riporter&agrave;&nbsp;in vita il marchio Villa. Come mai ha deciso di ributtarsi in un&#39;impresa ardua come questa? Con i tempi che corrono poi...  &ldquo;Se uno vuole fare solo qualche moto c&rsquo;&egrave;&nbsp;ancora un mercato, specialmente nel fuoristrada. Le moto da cross fanno parte della nostra storia: quando mio fratello (il compianto Walter, 4 volte campione del mondo, n.d.r.) and&ograve;&nbsp;all&rsquo;Aermacchi, la Villa si &egrave;&nbsp;messa a fare moto da cross. E abbiamo vinto anche&rdquo;.    - Non &egrave;&nbsp;per&ograve;&nbsp;chiaro perch&egrave;&nbsp;ad un certo punto la Villa si &egrave;&nbsp;buttata a capofitto nelle moto da fuoristrada. Sia lei che suo fratello eravate piloti da asfalto&hellip;  &ldquo;Per una questione di esigenze. Io sono stato alla Ducati, alla Mondial e poi alla Montesa. Ad un certo punto ho sentito la necessit&agrave;&nbsp;di fare qualcosa di mio. Allora cominciai a costruire il 125 da velocit&agrave;, e ne vendevamo abbastanza: 10-15 all&rsquo;anno. Tanto da riuscire a viverci, per dire. Non &egrave;&nbsp;per&ograve;&nbsp;durato molto: dopo qualche anno la Yamaha ha fatto il 125 da velocit&agrave;&nbsp;per i piloti privati e delle nostre moto non ne abbiamo pi&ugrave;&nbsp;venduta una... La Yamaha era pi&ugrave;&nbsp;bella, andava meglio e costava meno della met&agrave;... Mio fratello ha poi avuto l&rsquo;offerta dalla Aermacchi e non se la lasci&ograve;&nbsp;scappare... Stavamo finendo di costruire un capannone cos&igrave;&nbsp;tutto quello che c&rsquo;era a Modena (prima sede dell&rsquo;Azienda, n.d.r.) l&rsquo;ho lasciato a mio fratello, che si arrangiasse e facesse quel cavolo che voleva: a me la velocit&agrave;&nbsp;non interessava pi&ugrave;. Sono venuto qui e ho cominciato con le moto da cross&rdquo;.  - E se potesse tornare indietro?  &ldquo;Rifarei la stessa strada, tutto&rdquo;.  - Non trova che sia bellissimo vedere di nuovo scritto &ldquo;Moto Villa&rdquo; sui carter di una moto progettata e costruita da lei?  &ldquo;Sono sempre stato uno che non si esalta facilmente. C&rsquo;&egrave;&nbsp;gente che allestisce, stampa e via... ha fatto la moto. Io dico &ldquo;andiamo con calma e poi vediamo&rdquo;. Sar&agrave;&nbsp;cos&igrave;&nbsp;anche con il 125: se saremo competitivi andremo fuori, se no, pace. Io finora ne ho fatti tre... Ho gi&agrave;&nbsp;delle gente che vorrebbe prenotarlo. &ldquo;Andiamo con calma&rdquo; dico io, le mie moto devono innanzitutto funzionare, non voglio che finiscano dimenticate in qualche salotto&rdquo;.  Forza incredibile  La forza di quest&rsquo;uomo &egrave; incredibile. Saltella qua e l&agrave;&nbsp;ci mostra le moto, i disegni, scatole su scatole di materiale. Mi guardo intorno: moto, motori e telai ovunque. Scatole piene di ricambi, disegni, prototipi e stampi. Per chi ama il metallo, magari ancora pi&ugrave;&nbsp;dei motori, questo luogo potrebbe essere qualcosa di molto simile al Paradiso. Ma... Qualcosa manca. Non ho nemmeno bisogno di porre la domanda, Francesco Villa me la legge negli occhi. Riesco a dire solo &ldquo;beh per&ograve;&rdquo;...    &nbsp;&ldquo;Qui ci sarebbe da lavorare. Ci vorrebbe un ragazzino giovane, che abbia voglia di imparare. Ma non vengono. Non vengono perch&eacute;... prima di tutto perch&eacute;&nbsp;si sporcano. Questo &egrave;&nbsp;un mestiere che d&agrave;&nbsp;preoccupazioni, molte, e anche qualche momento di tristezza. Ma quando ti d&agrave;&nbsp;una soddisfazione... beh, &egrave;&nbsp;una soddisfazione di quelle vere&rdquo;.    - Qual &egrave;&nbsp;una soddisfazione? Veder nascere la moto? Provarla la prima volta? O correre?  &quot;Quando la moto che hai costruito vince, questa &egrave;&nbsp;la pi&ugrave;&nbsp;grande soddisfazione&quot;.  - Mi dica la verit&agrave;, Villa: lei qui si diverte, o no?  &ldquo;Sicurissimo. Io tutte le mattine prima di venire qui vado a fare colazione al bar. Guardo la Gazzetta e mi fa incazzare. Io sono un estimatore di Pedrosa e noto che anche se vince gli danno un voto sempre pi&ugrave;&nbsp;basso di tutti gli altri... Ma &egrave;&nbsp;mai possibile? Poi vengo qui nel mio buco dove mi rilasso, mi diverto, e lavoro&rdquo;.  &nbsp;- L&rsquo;ha detto lei: bisognerebbe nascere tre volte...  (Ride) &ldquo;S&igrave;, s&igrave;: due sono poche&rdquo;.  &nbsp;- Lei si sente pi&ugrave;&nbsp;corridore, costruttore o inventore?  &quot;Nonostante abbia vinto quattro Campionati Italiani senior, due 24 ore di Barcellona, un secondo a posto a Daytona nel 1960, mi sento un costruttore&quot;.  - E qual &egrave; la moto che ha amato di pi&ugrave;?  &quot;La 250 bicilindrica. Era proprio una bella moto. Quando abbandonammo la velocit&agrave;&nbsp;e Walter and&ograve;&nbsp;all&rsquo;Aermacchi, mi port&ograve;&nbsp;indietro tutta la roba che avevo lasciato a Modena. E io ho venduto tutto e, ahim&egrave;, ho fatto una super cazzata&quot;.  - E le moto: meglio oggi o allora?  &ldquo;A quelle di oggi manca solo la parola: sono delle meraviglie. Se pensi che nella MotoGP fanno il giro di ricognizione, si fermano sulla griglia a mettersi a posto le palle con il motore al minimo che fa &ldquo;plop-plop-plop&rdquo;. C&rsquo;&egrave;&nbsp;una bella differenza con una volta! All&rsquo;epoca bisognava mettersi l&igrave;&nbsp;con il motore che urlava&rdquo;.  - Vede, qualcosa &egrave; migliorato! Ieri lo sappiamo, oggi lo abbiamo scoperto, ma domani cosa far&agrave;&nbsp;Francesco Villa?  &quot;Ma cosa vuoi, alla mia et&agrave;... Non ho pi&ugrave;&nbsp;carica!&quot;.  - Se non avesse carica non verrebbe tutte le mattine qui a lavorare. E non si metterebbe a fare ci&ograve;&nbsp;che sta facendo...  &quot;Beh s&igrave;. Ma sai qual &egrave;&nbsp;la mia tristezza? Non essere riuscito a tirarmi su un ragazzo. Io vorrei trovare una persona di met&agrave;&nbsp;et&agrave;&nbsp;che voglia andare avanti. Sai io quasi ottantadue anni. Non posso fare programmi a lungo termine. Ecco vorrei che tutto questo non finisse con me. Io non mi sono mai fermato e non voglio farlo&quot;.  - Villa, &egrave; ora di mangiare. Andiamo a masticare qualcosa, va...  &quot;La prossima volta che mi vieni a trovare ti preparo gli spaghetti al tonno. Sono la mia specialit&agrave;&quot;.  - E&#39;&nbsp;sicuro che sia proprio quella la sua specialit&agrave;?  (Ride.) 

Il motociclismo italiano perde un altro pezzo di storia. Primo di tre fratelli, nel 1968 fond&ograve; la Moto Villa. Lo vogliamo ricordare in una intervista fatta su InMoto

Morto Francesco Villa: pilota-costruttore e, soprattutto, uomo

        Il Museo Morbidelli di Pesaro &egrave; in vendita da febbraio per i troppi problemi economici, ma non si &egrave; fatto avanti nessun investitore, fino a che non &egrave; arrivato Francesco Bazzani: un commerciante veneto di mobili, ma soprattutto grande collezionista e appassionato di moto. L'idea di Bazzani &egrave; quella di prendere le moto del museo Morbidelli, trasferirle a Modena ed unirle alle sue 200 moto (tra cui la Indian che venne regalata in America a Giacomo Puccini), cos&igrave; da creare una nuova mostra su due ruote. FRANCESCO BAZZANI ha inviato un delle lettere al&nbsp;ministro della Cultura Dario Franceschini e al sindaco di Pesaro Matteo Ricci affinch&eacute; possa riuscire nel suo intento. Nonostante l'imprenditore sia Sanguinetto di Verona, avrebbe l'intenzione di spostare il museo a Modena perch&eacute; non solo dispone di un capannone di 3.000 metri quadrati, ma perch&eacute; ha anche un grande parcheggio e delle aree adiacenti che potrebbero essere sviluppate per farci attivit&agrave; di contorno al museo, compreso un hotel. Inoltre, l'Emilia &egrave; la terra dei motori ed oltre a moltissimi appassionati ci sono&nbsp;il museo Ferrari, la Lamborghini e la Maserati. LE MOTO sono un patrimonio unico, delle opere d'arte, ma da agosto le moto del museo Morbidelli sono bloccate in Inghilterra. Per questo a metterci i soldi non dovrebbe essere solo Francesco Bazzani, ma anche il Ministero dei Beni Culturali. L'idea dell'imprenditore &egrave; quella di far nascere il pi&ugrave; grande museo di moto d&rsquo;Europa.&nbsp;       

La proposta &egrave; stata fatta da un imprenditore e collezionista che metterebbe a disposizione un capannone di 3000 metri quadrati per mettere in piedi il pi&ugrave; grande museo di moto in tutta Europa

Pesaro, il Museo Morbidelli potrebbe trasferirsi a Modena

        Una firma d&rsquo;autore, quella apposta da Papa Francesco su una Harley-Davidson al termine dell&rsquo;Udienza Generale di mercoled&igrave; 29 maggio cui hanno presenziato, a San Pietro, 17.000 fedeli provenienti da tutto il mondo. TRA I PARTECIPANTI ALL'UDIENZA c'erano anche i membri di un gruppo di motociclisti tedeschi provenienti da Wurzburg, i "Jesus Bikers". I&nbsp; centauri hanno regalato a Papa Francesco una maglia del club col suo nome per poi mostrargli una Harley-Davidson personalizzata in suo onore con una una corona di spine sul parafango e una croce dorata incisa, simboli quest'ultimi comuni nell'iconografia cristiana.&nbsp; Il Pontefice ha gradito l'omaggio e firmato il serbatoio della moto, dimostrando, come sempre, una grande disponibilit&agrave; al contatto con i fedeli dopo udienze e funzioni religiose.&nbsp; La Harley-Davidson firmata da Papa Francesco sar&agrave; messa all'asta dai Jesus Bikers con l'obiettivo di raccogliere fondi per la costruzione di un orfanotrofio in Uganda.&nbsp; Prima dell'asta, la Harley parteciper&agrave; a un "viaggio della pace" dalla Baviera a Roma.&nbsp;&nbsp; NON E' LA PRIMA VOLTA che Papa Francesco ha a che fare con le Harley Davidson. Nel 2013, il Pontefice, a bordo di una jeep scoperta, si &egrave; imbattuto, benedicendoli, in un numeroso gruppo di centauri arrivati a Roma in occasione del 110esimo anniversario del marchio di Milwaukee. Nel 2015, invece, Papa Francesco ha deciso di far vendere a una casa d'aste francese una Harlety precedentemente regalata al suo predecessore Papa Benedetto XVI. Il ricavato di 46mila euro &egrave; servito per sostenere le attivit&agrave; assistenziali per orfani e famiglie in difficolt&agrave; di un'associazione polacca.&nbsp;           

Al termine dell'udienza generale di mercoled&igrave; 29 maggio, Papa Bergoglio ha apposto la sua firma su una Harley-Davidson che sar&agrave; messa all'asta per raccogliere fondi per la costruzione di un orfanotrofio

Papa Francesco firma una Harley-Davidson personalizzata in suo onore

TERNI -&nbsp;Terra dei motori. &Egrave; cos&igrave; che pu&ograve; essere definita&nbsp;Terni, la citt&agrave; umbra famosa per l&rsquo;acciaieria, l&rsquo;attivit&agrave; che &egrave; stata e, in forma minore, &egrave; ancora il motore dell&rsquo;economia locale, e per le&nbsp;tristi vicissitudini della Thyssenkrupp, che come molte altre multinazionali ha deciso di ridurre personale nel nostro Paese, avviato.&nbsp;Terni &egrave; famosa anche per la squadra di calcio, che in serie A ha giocato tanti anni fa e che oggi, pur non essendo pi&ugrave; sul pi&ugrave; importante palcoscenico nazionale e internazionale, cattura l&rsquo;attenzione di molti.  IN PASSATO, NULLA DI FATTO -&nbsp;A Terni, per&ograve;, hanno vissuto e vivono anche tanti altri personaggi che si sono fatti conoscere nel mondo, dove, per assurdo, sono pi&ugrave; seguiti e rispettati che nella loro citt&agrave; natale.&nbsp;A Terni sono nati campioni di automobilismo e motociclismo, manager di successo, che hanno scritto pagine importanti degli sport motoristici. Terni avrebbe dovuto valorizzare queste risorse, creando una scuola e un business in grado di rilanciare l&rsquo;economia, che invece &egrave; in stallo, perch&eacute;&nbsp;in tanti anni nessuno &egrave; riuscito a costruire neppure un impianto permanente, n&eacute; da veloci&agrave;, n&eacute; da fuoristrada.  FRANCESCO PILERI -&nbsp;In ordine temporale, l&rsquo;ultimo tentativo &egrave; stato fatto da&nbsp;Francesco Pileri (In alto a sinistra), ex manager di spicco del motomondiale degli anni &lsquo;80 e &lsquo;90, nonch&eacute; fratello di Paolo Pileri, il campione del mondo della classe 125 nel 1975, scomparso prematuramente nel 2007. Francesco Pileri sta investendo il suo tempo e sfruttando le sue conoscenze per avviare un&nbsp;progetto ambizioso e meraviglioso: realizzare un&nbsp;autodromo internazionale (quindi con lunghezza superiore ai 4 km) a Narni.  RICHIESTA DI CONSULENZA -&nbsp;Pileri, che conosce bene gli ostacoli che hanno fermato quelli che l&rsquo;hanno preceduto, si sta avvalendo di consulenze importanti, attraverso le quali vuole spiegare alle istituzioni che la sua idea non &egrave; un gioco ma una immensa fonte di business che potrebbe fare ripartire l&rsquo;economia della citt&agrave;. Per trasformare questo concetto in un progetto con dati e numeri,&nbsp;Pileri ha addirittura contattato Walter Sciacca (in alto a destra), esperto del settore autodromi, gi&agrave; ex Amministratore Delegato e Direttore Generale di Imola e ora impegnato nella realizzazione del circuito internazionale di Tenerife, del quale sar&agrave; Direttore Generale.  DIALOGO CON LE ISTITUZIONI -&nbsp;Sciacca &egrave; stato a Terni per effettuare una prima valutazione di alcune aree dove, secondo Pileri, potrebbe sorgere il circuito.&nbsp;Con Sciacca e Pileri era presente anche l&#39;ingegnere Adamo Leonzio, autore di diversi progetti internazionali, tra cui quello dell&rsquo;autodromo Tenerife. Sciacca e Leonzio, su richiesta di Pileri, hanno fornito alcune preziose indicazioni, che l&rsquo;ex manager ternano utilizzer&agrave; per avviare un dialogo con le amministrazioni comunali e per verificare la fattibilit&agrave; del progetto.  SVILUPPO ECONOMICO -&nbsp;Pileri starebbe lavorando insieme a degli&nbsp;importanti investitori privati, disponibili a finanziare tutta l&#39;operazione, che per&ograve; &egrave; per l&rsquo;ennesima volta arrivata sul tavolo della politica, dove in passato il progetto si &egrave; spesso arenato.&nbsp;Questa volta le istituzioni hanno una grossa responsabilit&agrave; e dovranno valutare con attenzione il da farsi, perch&eacute;, se la base di questo progetto &egrave; sana, non effettuare un&rsquo;attenta analisi, significherebbe bloccare lo sviluppo economico della zona. 

L&#39;ex manager del motomondiale avrebbe investitori privati pronti a finanziare il progetto, per il quale sono state richieste consulenze importanti. Ora la parola passa alla politica.

Francesco Pileri e il sogno dell&#39;autodromo internazionale a Terni

Una piazza gremita all&rsquo;inverosimile e una bella giornata di sole hanno fatto da cornice al Giubileo dei Motociclisti.  E' stata una giornata storica per la Federazione Motociclistica Italiana e per tutti gli appassionati di due ruote.  Questa mattina in Piazza San Pietro a Roma, infatti, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza Giubilare 7.500 persone fra Autorit&agrave;, Tesserati e Moto Club della FMI. Insieme alle migliaia di persone appartenenti al mondo motociclistico, erano presenti diverse associazioni di volontariato e di donatori di sangue che hanno contribuito a gremire la piazza.  Hanno partecipato all&rsquo;evento &ndash; denominato Giubileo dei Motociclisti - il Presidente della FMI, Paolo Sesti, i Vice Presidenti Giovanni Copioli e Fabio Larceri, il Segretario Generale, Alberto Rinaldelli, i Presidenti dei Comitati Regionali e molti piloti tra i quali Loris Capirossi (tre volte Campione del Mondo nel Motomondiale), Antonio Cairoli (otto volte Campione del Mondo di Motocross), David Philippaerts (Campione del Mondo di Motocross nel 2008), Giovanni Sala (cinque volte iridato di Enduro) e Alex Salvini (Campione del Mondo di Enduro nel 2013).  Il Santo Padre ha salutato tutti i fedeli presenti in Piazza San Pietro e la FMI poi, al termine dell&rsquo;Udienza Giubilare, il Presidente Sesti ha voluto consegnargli una targa ricordo e, insieme a Cairoli, la Maglia Azzurra utilizzata nelle competizioni fuoristrada a squadre nazionali.  &ldquo;Poter partecipare ad un evento di tale portata &egrave; stato molto emozionante&rdquo;, ha spiegato Paolo Sesti. &ldquo;Il Santo Padre ha dimostrato nuovamente di essere una persona di grande spessore, ponendo attenzione a tematiche di forte interesse sociale. Per la Federazione Motociclistica Italiana, rappresentata da migliaia di appassionati, &egrave; stata una giornata storica che rimarr&agrave; nella memoria di tutti. Voglio ringraziare i nostri tesserati e Moto Club che sono arrivati a Roma da tutta Italia, condividendo cos&igrave; i valori umani e sportivi che la nostra passione trasmette&rdquo;.  (Nella foto in evidenza: Papa Francesco incontra Paolo Sesti)        

Una piazza gremita all&rsquo;inverosimile e una bella giornata di sole hanno fatto da cornice al Giubileo dei Motociclisti 

7.500 motociclisti in Vaticano

Con l&rsquo;approssimarsi dell&rsquo;Udienza Giubilare del prossimo 20 febbraio la Prefettura Pontificia&nbsp;ha inviato a Federmoto il programma definitivo per l&rsquo;Udienza papale.  La sede di svolgimento dell&rsquo;Udienza Giubilare sar&agrave; in Piazza San Pietro (e non nell&rsquo;aula Paolo VI come precedentemente comunicato), unitamente ad altre organizzazioni di volontariato.  L&rsquo;orario di inizio dell&rsquo;udienza &egrave; stato anticipato alle ore 10:00.  L&rsquo;accesso a Piazza San Pietro &egrave; previsto dalle ore 7.00 sino alle ore 9.30.  Sono previsti posti a sedere a libero accesso per tutti i partecipanti in possesso di biglietti, ma non sono previsti spazi o settori dedicati.  Successivamente all&rsquo;orario sopra indicato non sar&agrave; garantito l&rsquo;accesso alle sedute ma si potr&agrave; assistere all&rsquo;Udienza dai lati della piazza.  Si ricorda che l&rsquo;accesso all&rsquo;Udienza pu&ograve; avvenire esclusivamente se in possesso dei biglietti.  Per coloro che arriveranno al venerd&igrave;, i Referenti dell&rsquo;Evento, gi&agrave; indicati alla Segreteria Organizzativa potranno ritirare le buste presso la sala 2 del Palazzo delle Federazioni Sportive sito in viale Tiziano 70 a Roma dalle ore 10.00 sino alle ore 21.30.  Nella giornata di sabato sar&agrave; predisposto un punto ritiro, operativo fin dalle ore 6.00, in prossimit&agrave; di piazza San Pietro, di cui Federmoto comunicher&agrave; i dettagli, non appena avr&agrave; ottenuto le necessarie autorizzazioni.

 Il 20 febbraio appuntamento in piazza san Pietro per l&rsquo;Udienza di Papa Francesco. Ecco il programma definitivo

Giubileo dei Motociclisti

L&rsquo;evento si avvicina. Il prossimo 20 febbraio sar&agrave; una data da ricordare per la FMI: una folta delegazione sar&agrave; ricevuta da Sua Santit&agrave; Papa Francesco per un&rsquo;Udienza speciale che si svolger&agrave; nella prestigiosa Aula Nervi, all&rsquo;interno della Citt&agrave; del Vaticano. Un vero e proprio Giubileo dei Motociclisti, al quale sono invitati tutti i Moto Club FMI.  La Federazione informa&nbsp;i Presidenti di Moto Club che i termini per la presentazione dei moduli di adesione all&rsquo;udienza&nbsp;Giubilare sono stati prorogati al 30 novembre 2015. I moduli, una volta compilati indicando il numero delle persone partecipanti, dovranno essere&nbsp;inviati all&rsquo;indirizzo di posta elettronica: udienzapapale@federmoto.it  La FMI si riserva comunque la possibilit&agrave; di limitare tale richiesta nel caso in cui si dovesse giungere ad adesioni superiori rispetto ai posti a disposizione.  Qui il modulo di adesione: http://www.federmoto.it/wp-content/uploads/sites/2/2015/11/Udienza-Papale-Comunicazione-Moto-Club-FMI.pdf  (Nella foto in evidenza: la benedizione delle Harley-Davidson)

20 febbraio una data da ricordare: l&rsquo;incontro dei Motoclub con Papa Francesco in Citt&agrave; del Vaticano. Adesioni prorogate al 30 novembre

Non tutti i giorni accadono cose di questo genere... E una moto in Vaticano &egrave; davvero un evento curioso. Nulla da biasimare per&ograve;: quello che sta attorno all'evento parte davvero da ottimi propositi. Questa mattina, durante l'Udienza del Mercoled&igrave;&nbsp;a&nbsp;San Pietro, l'Associazione culturale senza scopo di lucro&nbsp;Motomorphosis&nbsp;(attiva nel promuovere progetti di sensibilizzazione sulla della sicurezza stradale), ha portato in dono a Papa Francesco una monotipo in vetroresina della Motoparade. Un'Udienza oggi dedicata alla famiglia, perfetta per introdurre anche l'aspetto della formazione stradale&nbsp;e quindi l'importanza di mostrare sempre comportamenti corretti a chi tra poco sar&agrave; alla guida. La creazione&nbsp;presentata&nbsp;&egrave; stata decorata dall'artista novarese Alessandra Barocco con frasi sul tema della sicurezza, dell'educazione e della mobilit&agrave;. La moto scelta come mezzo simbolico, per la sua evidente esposizione maggiore ai pericoli della strada (anche per colpa di terzi), ma anche come rappresentazione di libert&agrave; e indipendenza: un gesto, quello di Motomorphosis, che vuole promuovere i temi della prevenzione e della "cultura" alla guida attraverso l'arte con&nbsp;messaggi diretti a tutti, non solo agli utenti delle due ruote. Il progetto Motomorphosis, voluto fortemente dal Presidente dell'Associazione Andrea C.C. Ducati,&nbsp;propone&nbsp;anche un concorso che prevede la presentazione di un'idea creativa, grafica ed estetica per "vestire" la silhouette&nbsp;disegnata da Pino Spagnolo. Gi&agrave; dal 19 Gennaio &egrave; possibile proporre i lavori.&nbsp;Tra tutti ne saranno poi selezionati cinquanta che saranno riprodotti da artisti che realizzeranno in vetroresina le moto che parteciperanno,&nbsp;nell'estate del 2016, alla Motoparade europea. Visitando il sito www.motomorphosis.it potrete scoprire tutti i dettagli dell'iniziativa. Giulia Cassinelli  [gallery ids="17094,17096,17095"] 

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