Non di soli tempi in pista si vive, ma la BMW convince anche per altri motivi  Il fine ultimo non era definire la moto pi&ugrave; veloce sul giro, bens&igrave; cercare quella che mediamente si comporta meglio in mano a tester diversi, tenendo ben presente anche le caratteristiche che deve avere la moto ideale per un utilizzo stradale. La classifica quindi &egrave; frutto di queste considerazioni, come anche del prezzo di acquisto, una variabile che oggi risulta quanto mai importante. Nazioni diverse e stili diversi, ma ancora una volta c&rsquo;&egrave; un&rsquo;opinione comune: indipendentemente dai tempi ottenuti la moto migliore di questa prova &egrave; la BMW. Le sue prestazioni sono inavvicinabili, anche se per fare la differenza in pista serve un pilota esperto. Ma &egrave; l&rsquo;assieme di tutte le sue caratteristiche a convincere, razionale in ogni sua scelta, disponibile con tantissimi accessori a corredo, utilizzabile anche per strada e dotata di tutte le soluzioni che possono risultare un valido contributo alla sicurezza attiva.  1&deg;&nbsp; classificata: BMW I tempi sul giro la dichiarano la pi&ugrave; veloce sia in mano a piloti che a comuni mortali. La qualit&agrave; poi non si discute, tantomeno la dotazione tecnica e l&rsquo;affidabilit&agrave;. Per averla full optional bisogna spendere, ma si viene ripagati dalle prestazioni. Attenzione solo ai pruriti del polso destro.  2&deg;classificata: Kawasaki La verdona ha realizzato il secondo tempo assoluto, e ben si &egrave; comportata in mano a tutti i tester, che hanno lamentato solo un motore meno pieno di altri ai medi regimi e un minor feeling. La dotazione tecnologica &egrave; pi&ugrave; che completa, a un prezzo alto ma non esorbitante. L&rsquo;utilizzo su strada &egrave; a largo spettro.  3&deg; classificata: Honda Per alcuni tester &egrave; la seconda classificata, per via della facilit&agrave; di guida che le permette di rivaleggiare in pista anche con avversarie pi&ugrave; dotate di cavalli e tecnologia. Terza quindi a un&rsquo;incollatura, pi&ugrave; che altro per alcune mancanze che dispiacciono su una moto presentata nel 2012.  4&deg; classificata: MV Agusta Per look e componentistica sarebbe la prima classificata, e le prestazioni in pista sono da podio, ma solo se messa nelle mani giuste. L&rsquo;esclusivit&agrave; si paga cara e un eventuale uso per strada implica grosse limitazioni. Da rivedere anche qualche parametro della mappa motore.  5&deg; classificata: Yamaha Facile da guidare in scioltezza, un po&rsquo; meno da portare al suo limite. Le prestazioni sono allineate alle rivali, ma leggermente inferiori. In pista servirebbe una ciclistica pi&ugrave; sostenuta, su strada un motore e un impianto di scarico che scaldassero di meno. Manca l&rsquo;ABS e il prezzo d&rsquo;acquisto &egrave; alto. n

Comparativa 1000 sportive - finale -BMW S 1000 RR - Honda CBR1000RR C-ABS - Kawasaki ZX-10R - MV Agusta F4 RR - Yamaha YZF-R1

Rimane il riferimento estetico, e con pochi aggiornamenti &egrave; ancora innovativa. Infinite personalizzazioni per meccanica ed elettronica  Le linee tese e affilate non sono cambiate, ma le novit&agrave; sulla F4 RR sono tantissime, al punto che quasi dispiace che le carene siano cos&igrave; estese da coprire l&rsquo;affascinante meccanica. Il telaio a struttura mista &egrave; stato rivisto nelle dimensioni, ma il traliccio in acciaio &egrave; sempre saldato superbamente a mano e le piastre in alluminio posteriori ottimamente realizzate offrono anche la possibilit&agrave; di variare l&rsquo;altezza del fulcro del forcellone. Poco da dire sulle sospensioni, con un ammortizzatore pronto gara al posteriore e la forcella, con regolazioni separate per ogni stelo, che presenta la chicca dei piedini lavorati CNC. Gli stessi cerchi sono il meglio sul mercato ottenuti per forgiatura e poi finiti per asportazione di truciolo per ridurre al massimo il valore delle masse non sospese. L&rsquo;impianto frenante anteriore Brembo potrebbe tranquillamente essere adottato in Superbike, ma le modifiche pi&ugrave; importanti sono sul &ldquo;cuore&rdquo; della moto. Il quattro cilindri a valvole radiali &egrave; stato stravolto per ottenere pi&ugrave; potenza: ora le misure di alesaggio e corsa sono molto pi&ugrave; spinte con pistoni di 79 mm &Oslash;, secondi solo a BMW. Forte di queste misure, la testata del motore &egrave; stata riprogettata, con condotti pi&ugrave; ampi e rettilinei e valvole di maggior diametro sia in aspirazione che in scarico e tutte realizzate in titanio. Gli sforzi dei tecnici si sono indirizzati anche a ridurre gli attriti e le perdite di potenza, in questo senso va anche la scelta di un nuovo ingranaggio della trasmissione primaria che ha consentito di ridurre il regime di rotazione del generatore e della pompa dell&rsquo;acqua. Rispetto alle precedenti versioni &egrave; stato rivisto il sistema di bilanciamento dell&rsquo;albero motore, che ora &egrave; pi&ugrave; leggero a tutto vantaggio della rapidit&agrave; a prendere giri. Ovvio poi che anche l&rsquo;elettronica di gestione motore &egrave; rinnovata, sia per la necessit&agrave; di dover gestire le trombette ad altezza variabile, sia per implementare due mappe differenti, senza dimenticare il sistema di controllo di trazione impostabile su otto livelli.&nbsp;    Ogni tester ha avuto le stesse parole: la migliore MV di sempre, ma non &egrave; per tutti! E se il prezzo di listino sembra sottolineare che &egrave; una moto da corsa fatta e finita, anche solo salire in sella ne &egrave; la riprova. La posizione di guida &egrave; unica, letteralmente sopra la moto, non inseriti: la sella &egrave; alta, i semimanubri sono aperti e lontani e il motore avvolge con un rombo inconfondibile! In marcia anche le reazioni sono quelle di una moto da corsa. In rettilineo si &egrave; in posizione aerodinamica e il cupolino cinge da vicino il casco. Gli specchi sono vicini alla carena, e se non sono particolarmente efficienti, di sicuro non disturbano quando ci si sporge. L&rsquo;impianto frenante &egrave; da riferimento, ora l&rsquo;anteriore tutto Brembo con una bella pompa radiale risulta perfino eccessivo a bassa velocit&agrave;, ma d&agrave; il massimo nelle violente decelerazioni da altissima velocit&agrave;, frangente in cui il pilota riesce a puntellarsi al meglio grazie al serbatoio. Se ci si sente in vena di esagerare si pu&ograve; provare a staccare con sempre maggiore violenza, il risultato sar&agrave; un anteriore sempre irreprensibile e il posteriore che grazie ad un ammortizzatore eccellente e alla frizione antisaltellamento non perder&agrave; mai il contatto con l&rsquo;asfalto; al massimo inizier&agrave; a scivolare in maniera controllabile. L&rsquo;ammortizzatore si rivela poi fantastico anche nell&rsquo;assorbimento delle asperit&agrave; pi&ugrave; pronunciate al punto da istigare il pilota a tagliare le chicane saltando sui cordoli, sicuro di non incorrere in scompensi di assetto. La discesa in curva poi &egrave; fulminea, sia ci si trovi a gas chiuso sia con i freni tirati: la moto punta talmente in fretta al cordolo che non &egrave; raro trovarsi in anticipo di linea. Un vero pilota alla guida pu&ograve; fare la differenza. In percorrenza poi le sospensioni riescono a copiare le piccole asperit&agrave; quasi con disinvoltura, ma poi raggiungere il massimo angolo di piega non &egrave; cos&igrave; intuitivo, bisogna entrare forte e piegare con decisione, anche per vincere la spalla dell&rsquo;anteriore Michelin che regala grande grip, ma richiede di essere tenuto gi&ugrave; a forza. La fase in cui la MV convince meno &egrave; l&rsquo;accelerazione. Manca un po&rsquo; di coppia ai bassi regimi e soprattutto il motore ha mostrato un palese &ldquo;rifiuto&rdquo; in piena accelerazione attorno ai 10.000 giri, dopodich&eacute; torna a spingere con piena energia. Un tentennamento che non aiuta la pulizia di guida soprattutto quando ci si trova a quel regime a moto inclinata. Si tratta di un problema di elettronica, forse legato all&rsquo;azionamento delle trombette ad altezza variabile. Bene invece il traction control se usato a livelli bassi, dosando a dovere il comando del gas e beneficiando solo delle piccole correzioni che l&rsquo;elettronica apporta.

MV AGUSTA F4 RR

Sul circuito di Almeria, il meteo clemente ci ha permesso di mettere alla frusta le maxisportive del 2012. Piccole e grandi modifiche pensate dalle Case per detronizzare l&rsquo;Aprilia RSV4 vincitrice lo scorso anno. Arriva la Kawasaki, mancano la Suzuki GSX-R 1000 e la Ducati 1199 Panigale  Ci sar&agrave; anche la crisi, ma qualcosa bisogna pur fare, direbbe qualcuno! Il mercato delle sportive anni fa era una miniera d&rsquo;oro per le Case, e oggigiorno non rinuncia al suo prestigio, anche se crisi economica, costo dei carburanti, condizioni delle strade e limiti di velocit&agrave; raffreddano parecchi bollori. Ma gli appassionati restano e le piste continuano ad attirare. Anzi quasi tutti hanno capito ormai che &egrave; solo l&igrave; che certe moto possono essere godute, e solo l&igrave; si pu&ograve; dare libera soddisfazione alla voglia di guida sportiva, nell&rsquo;impianto sportivo dedicato a questa attivit&agrave;, come un campo da tennis, una pista di atletica ecc... Anno dopo anno le moto diventano pi&ugrave; performanti, anche sotto la spinta tecnologica di un mondiale Superbike sempre pi&ugrave; seguito, e in effetti sono tante le Case che propongono per il 2012 maxisportive rinnovate. BMW ha lavorato di fino e in profondit&agrave; per regalare un po&rsquo; di agilit&agrave; a una moto tremendamente performante e, come se non bastasse, ha migliorato anche la gestione del motore. Ciclistica profondamente rivista per Honda, mentre Kawasaki non presenta novit&agrave; ma finalmente possiamo mettere alla prova la ZX-10R introdotta a 2011 avanzato. MV invece ha rinnovato profondamente a livello di motore la sua F4 RR. Infine per Yamaha da segnalare l&rsquo;adozione di un avanzato sistema di controllo della trazione e di piccoli ma fondamentali ritocchi al setting delle sospensioni. Forza, si parte anche quest&rsquo;anno, vediamo come va a finire. 

3 risultati per 'f4-rr'

Comparativa 1000 sportive - finale -BMW S 1000 RR - Honda CBR1000RR C-ABS - Kawasaki ZX-10R - MV Agusta F4 RR - Yamaha YZF-R1

MV AGUSTA F4 RR

Comparativa 1000 sportive - BMW S 1000 RR - Honda CBR1000RR C-ABS - Kawasaki ZX-10R - MV Agusta F4 RR - Yamaha YZF-R1