L&rsquo;obbligo di verifica tecnica nel 2023 per i veicoli a due ruote e tre ruote (ma anche per i quadricili) motorizzati &egrave; stato abolito in Francia dopo la dura lotta dei motociclisti. Secondo il Decreto n&deg; 2022-1044 del 25 luglio 2022. Adesso &egrave; allo studio un&rsquo;alternativa che sia altrettanto valida. Il decreto 2021-1062 che aveva stabilito tale controllo periodico era stato introdotto il 9 agosto 2021. Si esprime cos&igrave; il Presidente della Federazione Motociclistica Francese, S&eacute;bastien Poirier: &quot;Accogliamo con favore la pubblicazione del decreto che abroga i controlli tecnici, rispettando cos&igrave; gli impegni presi dal Presidente della Repubblica. Nella continuit&agrave; del suo predecessore, il Ministro si &egrave; dimostrato particolarmente attento alle nostre raccomandazioni&quot;.  C&eacute;line Aubrun, coordinatrice dell&#39;ufficio nazionale della Federazione Francese dei Motociclisti Arrabbiati &quot;Il risultato di questo processo dimostra che la consultazione, la padronanza tecnica dei problemi e la volont&agrave; incrollabile di promuovere la sicurezza di tutti gli utenti della strada sono un buon motore per la mobilit&agrave;.&rdquo;  Allo studio una nuova normativa  L&rsquo;intenzione di mettere un controllo obbligatorio tecnico per moto e scooter proviene da una direttiva europea del 2014, secondo cui il documento prevedeva l&rsquo;imposizione di una verifica&nbsp;per i veicoli a due e tre&nbsp;ruote &nbsp;(e quadrcicli) motorizzati entro il 1&deg; gennaio 2022. Inoltre si&nbsp;specifica che il testo prevede deroghe se vengono messe in atto altre misure efficaci. In Francia, il Ministero dei Trasporti e le federazioni di motociclisti stanno lavorando in questa direzione per stabilire una serie di misure alternative affinch&eacute; la sicurezza e le prestazioni ambientali dei veicoli a due ruote vengano migliorate come per esempio una riforma della patente di guida, l&#39;obbligo di indossare determinati dispositivi di sicurezza come l&#39;airbag; ma&nbsp;anche&nbsp;campagne di sensibilizzazione e controlli automatici delle emissioni sonore sono tra le opzioni allo studio.  MERCATO MOTO: LUGLIO A -7%, MA LA RICHIESTA C&rsquo;&Egrave; 

Il controllo obbligatorio proveniva da una direttiva europea del 2014. Allo studio, adesso, soluzioni alternative e ugualmente efficaci

Francia, ufficiale: dal 2023 abolita la revisione per veicoli a due e tre ruote

Si chiama Focus 2R, e per il sesto anno consecutivo &egrave; il rapporto elaborato da Confindustria ANCMA e Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia, per fotografare la situazione della mobilit&agrave; ciclistica e motociclistica nelle nostre citt&agrave;. 106 le citt&agrave; che hanno ricevuto le domande, 94 quelle che hanno risposto con dati relativi al 2020. Per altre 10 sono stati usati i dati del 2019, per Cosenza quelli del 2018, Viterbo non ha fornito nessuna risposta.  Il rapporto finale &egrave; stato presentato in una lunga videoconferenza, alla quale hanno fatto seguito una tavola rotonda con gli assessori alla mobilit&agrave; delle principali citt&agrave; italiane. In chiusura non &egrave; mancata la good news, la buona notizia. Meno male, perch&eacute; il resto del convegno non &egrave; stato esaltante per noi motociclisti.  Si sono dimenticati delle moto?  Tanto per cominciare si &egrave; parlato praticamente solo di biciclette. La sbornia dei comuni oggi &egrave; tutta per le bici, meglio se a pedalata assistita. Poi per&ograve;, quando al mattino si prova a entrare in citt&agrave;, o a muoversi sulle vie urbane, ci si scontra con file chilometriche di automobili bloccate. E moto e scooter dovrebbero essere considerati un&#39;arma potentissima contro la piaga del traffico, che consuma carburante, inquina, fa perdere tempo e soldi.  Insomma, bisognerebbe pensare di pi&ugrave; alle moto! Invece fa sorridere amaramente che il 14% dei comuni abbia gi&agrave; deliberato restrizioni per l&rsquo;accesso di moto e scooter alle ZTL. Il 10% pensa a fermare i modelli pi&ugrave; vecchi e inquinanti, il 4% pensa a limitare moto e scooter con motore termico. Per ora comunque, l&rsquo;accesso alle ZTL per i mezzi a due ruote &egrave; libero nel 56% dei comuni.  Dove parcheggio la moto? E come arrivo in centro?  La carenza di parcheggi dedicati incentiva il parcheggio selvaggio dei mezzi a due ruote  Una volta arrivati a destinazione continua a porsi il problema di dove parcheggiare. Perch&eacute; un terzo dei comuni, il 33% se preferite ragionare per percentuali, ha meno del 5% di stalli dedicati alle 2 ruote a motore. E dire che la nostra categoria numericamente sarebbe anche ben rappresentata, visto che in media in Italia ci sono 13 moto ogni 100 abitanti. Con il record di Imperia, dove di moto ce ne sono 24, Savona a quota 22, Pesaro a 19.  A proposito, anche per arrivare in centro, pure noi motociclisti e scooteristi siamo un po&rsquo; penalizzati dal traffico. Perch&eacute; le corsie dei mezzi pubblici ci sono ancora precluse nell&rsquo;84% dei comuni. In pratica sono percorribili in 8 comuni (erano 6 lo scorso anno): Ascoli Piceno, Imperia, L&rsquo;Aquila, Lecce, Milano, Padova, Taranto, Venezia. E sono parzialmente percorribili in altri 4: Bergamo, Como, Genova, Pescara.  Chi si preoccupa della sicurezza dei motociclisti?  L&rsquo;apoteosi per&ograve; sono le risposte alla domanda sulla sicurezza dei motociclisti. Solo il 9% dei comuni la considera una priorit&agrave; molto alta, contro il 33% di quelli sensibili alla sicurezza dei ciclisti. Per il 51% dei comuni la nostra sicurezza non &egrave; una priorit&agrave;; percentuale che scende al 20% per le biciclette.  Firenze svetta  La citt&agrave; di Firenze ha pi&ugrave; parcheggi delle altre: 94 stalli per 1000 abitanti (erano 84 nel 2019). Stacca tantissimo tutte le altre, a cominciare dalla seconda classificata, La Spezia a quota 38.  Situazione analogamente positiva per quanto concerne le colonnine di ricarica. Roma ne ha 185, Milano 302, Firenze 410. Paragonando l&rsquo;estensione e la popolazione delle tre citt&agrave; indicate, si capisce quanto il capoluogo toscano sia avanti.  E ora la good news  In chiusura il futurologo Antonio Furlanetto, CEO di Skop&igrave;a, ha fatto una presentazione sulla mobilit&agrave; del futuro. Interessanti i contenuti proposti e gli esempi portati. Meglio ancora la conclusione: fra 50 anni le auto saranno completamente automatizzate, e si perder&agrave; del tutto la dimensione della passione di guida. Che rester&agrave; relegata a hobby vintage per amatori.  E le moto? &ldquo;Al contrario nel mondo delle due ruote, le emozioni individuali e condivise del guidare con il manubrio, della pedalata competitiva, del riding vagabondo, i riti familiari dei giorni di festa, il sano agonismo degli amatori, il riconoscersi e salutarsi sulle strade, il piacere di spostarsi intabarrati anche in inverno sulle strade urbane, ecc. manterranno intatto il loro fascino, la loro carica ludica e il loro potere liberatorio, la loro forza di aggregazione&rdquo;.  Hai detto niente?!? 

La 6a edizione di Focus2R, il rapporto riguardante la mobilit&agrave; a due ruote nei comuni italiani, regala un&rsquo;immagine di indifferenza delle municipalit&agrave; nei nostri confronti. Pochi parcheggi, poca attenzione alla sicurezza

Mobilit&agrave;: le citt&agrave; italiane poco interessate a moto e scooter

Il mondo sta cambiando e ormai da diverso tempo si sta muovendo in direzione dell&rsquo;elettrico e di soluzioni in grado di ridurre l&rsquo;impatto ambientale. Il trasporto su strada, infatti, risulta una delle principali fonti di inquinamento atmosferico, tanto pi&ugrave; a Bruxelles, in Belgio, dove solo nel 2016 &nbsp;&egrave; stato responsabile di un buon 61% delle emissioni di ossido di azoto e del 26% di particolato.  Proprio per questo motivo, quindi, il Governo belga si &egrave; posto come obiettivo quello di vietare i veicoli diesel entro il 2030 e quelli benzina, GPL e metano entro il 2035.  La moto in Europa: quali i limiti nella UE?  Zero emissioni entro il 2035  Una notizia, questa, che arriva direttamente da Bruxelles Environnement - amministrazione per l&#39;ambiente e l&#39;energia della regione di Bruxelles-Capitale -, che ha spiegato l&rsquo;importanza di proseguire lo sviluppo della Low Emission Zone (LEZ) e portare all&#39;uscita del diesel al pi&ugrave; tardi entro il 2030 e all&rsquo;uscita di benzina, GPL e metano entro il 2035.  L&rsquo;obiettivo? Costruire un ambiente sano e decarbonizzare la mobilit&agrave; in modo che tutti possano muoversi nella Regione di Bruxelles senza inquinare e senza compromettere la propria salute o quella degli altri.  Il futuro delle due ruote  Grazie allo studio portato avanti dalla stessa amministrazione belga, infatti, si &egrave; potuto osservare come il graduale divieto, unito alla riduzione del traffico prevista dal piano Good Move, potrebbe portare a una riduzione di un buon 75% delle emissioni di CO2 legate ai trasporti.  E le due ruote? La tabella prodotta Bruxelles Environnement non porta con s&eacute; buone notizie: la novit&agrave; principale, per&ograve;, riguarda solo gli scooter che saranno i primi ad essere colpiti, ancor prima dei diesel. I veicoli di categoria L1 e L2, infatti, non saranno pi&ugrave; tollerati a partire dal 2028.  Tuttavia, non sar&agrave; lo stesso per le&nbsp;moto (categoria L3-L7). Secondo le attuali linee guida presenti in tabella, infatti, i veicoli a due ruote appartenenti a tali categorie non saranno banditi prima del 2035.  Inquinamento moto: a Singapore stop ai vecchi modelli entro il 2028   

Il Governo si &egrave; posto l&rsquo;obiettivo di vietare veicoli diesel entro il 2030 e benzina, GPL e metano entro il 2035. La roadmap prodotta da Bruxelles Environnement penalizza fin da subito gli scooter

Belgio, stop ai motori a scoppio: scooter dal 2028 e moto dal 2035

        &ldquo;Due ruote, la mobilit&agrave; gi&agrave; sostenibile&rdquo;. &Egrave; questo il titolo del documento programmatico promosso da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) per comunicare a istituzioni e stakeholder i temi e le priorit&agrave; del comparto. Messe nero su bianco, in quattordici pagine, non solo le richieste del settore, ma anche i progetti dell&rsquo;associazione e la fotografia di un&rsquo;industria trainante e di una filiera fatta di eccellenze. 101 anni di storia e 160 imprese associate, ANCMA rappresenta oggi una realt&agrave; produttiva che in Italia fattura oltre 8 miliardi di euro e offre impiego a oltre 60mila operatori diretti e indiretti. Punto Uno: la sicurezza stradale dei motociclisti Al centro della pubblicazione di ANCMA trova spazio la promozione della sicurezza stradale e, tra le altre istanze, gli interventi sul Codice della Strada, quali l&rsquo;accesso in autostrada e sulle tangenziali per i motocicli 125cc e per quelli elettrici, la definita e strutturale introduzione dello sconto del 30% ai motociclisti sul pedaggio autostradale, ma anche la richiesta di investimenti per l&rsquo;infrastrutturazione ciclabile e molto altro ancora. Attenzione, inoltre, al settore dei componenti, dell&rsquo;abbigliamento protettivo e dei caschi, a quello dei quadricicli e a quello della bici che, grazie anche alla grande vitalit&agrave; del mercato, sta vivendo un momento ricco di incognite e opportunit&agrave; importanti, rese vive delle prove globali imposte dalla pandemia da Covid-19 e da una nuova domanda di mobilit&agrave; sostenibile. Confindustria ANCMA mette dunque nero su bianco le richieste del mondo delle due ruote tutto, da ciclomotori, moto e scooter alle bici; senza tralasciare il comparto degli accessori e dell&rsquo;abbigliamento tecnico o dei caschi. Un settore economicamente importante e florido, come &egrave; sottolineato nel documento. E i numeri citati impongono al mondo politico di dare attenzione al settore industriale delle due ruote. Vedi anche: Ancma e FMI incontro al MIT per le esigenze dei motociclisti       

Confindustria ANCMA, l&rsquo;Associazione delle industrie del mondo delle due ruote, pubblica un documento programmatico per ribadire la sostenibilit&agrave; gi&agrave; raggiunta da biciclette, moto e scooter. E ricorda al mondo politico le richieste gi&agrave; avanzate in recenti incontri

L’Ancma rilancia la mobilità già sostenibile delle due ruote

        Moto e auto, due e quattro ruote. Da oltre un secolo Suzuki incarna alla perfezione questi due mondi apparentemente opposti, ma che in realt&agrave; hanno pi&ugrave; di qualcosa in comune. Proprio seguendo questa filosofia, infatti, il Centro Stile Suzuki - in collaborazione con lo IED (l&rsquo;Istituto Europeo del Design di Torino) &ndash; ha presentato un nuovo concept vehicle capace di unire in un unico modello le due diverse anime della casa nipponica. Prova Suzuki GSX 1300 R Hayabusa: pronta al decollo  Due concetti, una sola anima Si chiama Suzuki Misano ed &egrave; il risultato di un progetto di tesi di 24 studenti del master in Transportation Design di IED Torino, realizzato principalmente per risponde ad un quesito: &egrave; possibile unire due mondi, quello delle auto e quello delle moto, in un unico veicolo? Presto fatto. Suzuki Misano IED, infatti, &egrave; in tutto e per tutto un concept a due posti in tandem (uno dietro l&rsquo;altro, quindi come si sta in due sulle moto) e a cielo aperto (anche qui come per le moto) capace di evocare la sportivit&agrave; motociclistica ma anche la classicit&agrave; derivata dalla sua rilettura in chiave avveniristica della classica &ldquo;barchetta&rdquo;. Quattro ruote d&rsquo;ispirazione motociclistica Per quanto riguarda il design, in generale i due posti presenti nel concept occupano solamente met&agrave; dello spazio in lunghezza e sono protetti esclusivamente da un piccolo parabrezza che ricorda un cupolino, con il conducente in grado di controllare la vettura non con un volante, ma con una cloche di chiara ispirazione motociclistica. "Grazie alla collaborazione tra IED e il brand Suzuki, &egrave; stato creato un concept vehicle che guarda alle due anime della produzione Suzuki, compact car e moto&rdquo; ha dichiara Kimihiko Nakada, Direttore Suzuki Design Center &ldquo;Una tesi nata dalla passione dei giovani studenti e sviluppata come un progetto di un vero centro stile per offrire una nuova esperienza alla prossima generazione&rdquo;. Suzuki V-Strom Academy 2021: iscrizioni aperte per l'avventura off-road       

Stando alle parole della Casa nipponica, Misano &egrave; stata progettata dagli studenti delllo IED per avvicinare un pubblico appassionato di due ruote al mondo automobilistico Suzuki

Suzuki Misano, il concept vehicle unisce moto e auto

Il veicolo è stato pensato dal Centro Stile Suzuki e da alcuni studenti dello IED di Torino e presenta due posti in tandem ad occupare solamente metà dello spazio in lunghezza e protetti esclusivamente da un piccolo parabrezza che ricorda un cupolino, con il conducente in grado di controllare la vettura non con un volante, ma con una cloche di chiara ispirazione motociclistica. Ecco alcune foto

Suzuki Misano, concept vehicle tra moto e auto

Con oltre 700 partecipanti, pi&ugrave; della met&agrave; dei quali online, Aste Bolaffi fa segnare numeri da record per l&rsquo;asta &ldquo;360 ruote, ciclomotori, scooter &amp; motociclette&rdquo;, divenuta l&rsquo;asta con la pi&ugrave; grande partecipazione di pubblico in oltre 30 anni di attivit&agrave; di Aste Bolaffi.  Della grande iniziativa con protagonisti i pi&ugrave; variegati modelli mai prodotti avevamo gi&agrave; parlato in precedenza e, a dirla tutta, avevamo gi&agrave; immaginato una grande affluenza di pubblico, soprattutto visti i rari modelli proposti da Bolaffi. Ora, per&ograve;, con la casa d&rsquo;aste che comunica 600mila euro di risultato totale in oltre sei ore di asta, il 97% dei lotti venduti e un rialzo medio del 190% su ogni singolo lotto, ne abbiamo tutti avuto la certezza.  Asta Bolaffi per 180 moto d&#39;epoca: ecco le pi&ugrave; curiose    Scooter e moto vanno a ruba  Contesissimi gli scooter, sui quali i collezionisti si sono dati battaglia. Il top lot dell&rsquo;intera vendita, infatti, con un nuovo primato mondiale per questo pezzo, &egrave; stato il Piattello: 25.500 euro da un prezzo di partenza di 3.500 euro. Record mondiale anche per il Ducati cruiser carrozzato Ghia, aggiudicato a 19.600 euro.  Apprezzate anche le moto Rumi - un Formichino prima serie &egrave; stato venduto a 9.200 euro, oltre cinque volte la base &ndash; la Gilera Otto Bulloni venduta per 17.200 euro, diverse Moto Guzzi &ndash; GTS del &rsquo;35 e GTV Bituto vendute tra le 14 e le 16 mila euro &ndash; e l&rsquo;originale Aermacchi Chimera 250 chiuso a 9.800 euro.  Micromotori e Lambrette  Tutto esaurito anche per i micromotori, con rialzi almeno cinque volte superiori alle basi, i motorini vintage tra cui il Mosquito Garelli 38 cc - aggiudicato a 1.600 euro da 300 di base - e il Piaggio Toledo Sc a 1.200 euro e le Lambrette, con la 150 D delle Poste francesi con carrellino venduta a 8.900 euro e la 125DL &ldquo;Macchia Nera&rdquo; a 4.100 euro.  La collezione ASI &ldquo;micromotori&rdquo;: pezzi di storia esposti a Villa Rey 

Collezionisti e appassionati di tutto il mondo si sono dati battaglia per conquistare il lotto preferito tra 186 motociclette, biciclette a motore e scooter. Raggiunte le 600 mila euro di incasso

Aste Bolaffi: 25.000 euro per lo scooter Piattello

La storia dei mezzi a due ruote protagonista da Aste Bolaffi grazie all&rsquo;esposizione &ldquo;360 ruote, ciclomotori, scooter &amp; motociclette&quot;, una grande asta con i pi&ugrave; variegati modelli mai prodotti. In programma il prossimo 27 aprile saranno protagonisti oltre 180 lotti.  Moto Guzzi, asta per 30 moto da leggenda: dalla Normale alla Le Mans  MOTO PER OGNI BUDGET  Il catalogo messo a disposizione racconta l&rsquo;intera evoluzione delle due ruote, dagli albori del XX secolo fino agli anni &rsquo;70, attraverso una selezione di 180 lotti &ndash; da qui il titolo dell&rsquo;asta &ndash; tra bici, motorini, scooter e moto. Queste ultime, in larga parte di piccola cilindrata.  &ldquo;[&hellip;] Ce n&rsquo;&egrave; per tutti i gusti e per ogni budget. Un&rsquo;occasione unica per arricchire la propria collezione o anche solo per conquistare un oggetto simbolo del costume della nostra societ&agrave; e della nostra storia&rdquo;, ha commentato l&rsquo;a.d. di Aste Bolaffi, Filippo Bolaffi.  La selezione, infatti, &egrave; ampia e in grado di soddisfare anche gli appassionati di moto pi&ugrave; esigenti. Particolarmente interessante un esemplare storico di Rumi Formichino &ndash; stimato tra le 2 e le 4mila euro e ancora perfettamente funzionante -, il raro e inconfondibile Piatti disegnato da Vincenzo Piatti nel 1952 &ndash; stimato tra le 7 e le 9mila euro &ndash; alcuni modelli di MV Agusta, diverse Lambrette tra cui la 125DL &ldquo;Macchia Nera&rdquo; e la 150 D, una Indian 750 del 1950 &ndash; stimata 18mila euro -, una Gilera Otto Bulloni, grande classico della Casa motociclistica, diverse Moto Guzzi tra cui una GTW Bitubo del &rsquo;38 e una Mondial 175 Super sprint della nota azienda milanese fondata nel 1929 dai Fratelli Boselli, diventata famosa per aver vinto ben 5 titoli mondiali di velocit&agrave;.  Insomma, sar&agrave; quasi impossibile resistere alla tentazione di provare a portarsi a casa uno di questi splendidi e rari modelli. Appuntamento, quindi, il prossimo 27 aprile presso la casa d&rsquo;aste di Torino o in live streaming sul sito ufficiale di Aste Bolaffi.  Bimota DB2: sportiva anni &#39;90 all&#39;asta da Bring a Trailer    &nbsp; 

Il prossimo 27 aprile a Torino &ndash; e in live sul sito ufficiale della casa d&rsquo;aste &ndash; saranno battuti all&rsquo;asta una selezione di mezzi a due ruote che hanno fatto la storia dagli albori fino agli anni &lsquo;70

Oltre 180 modelli storici all&rsquo;asta: da Bolaffi si celebrano le due ruote

Il catalogo messo a disposizione racconta l’intera evoluzione delle due ruote, dagli albori del XX secolo fino agli anni ’70, attraverso una selezione di 180 lotti tra bici, motorini, scooter e moto. Ecco alcuni dei modelli presenti

Oltre 180 modelli storici all’asta da Bolaffi

        Moto Guzzi traina tutto il Gruppo Piaggio e rafforza una posizione di leadership gi&agrave; solida nel mercato delle due ruote. Non male per un Marchio che si accinge a festeggiare il suo primo centenario, tra meno di due settimane. La Casa di Mandello si fa forte dell&rsquo;enduro Moto Guzzi V85TT e di Moto Guzzi V7, capaci di un +26% nel secondo semestre 2020.  2020 IN POSITIVO Il Gruppo Piaggio ha occupato, nel 2020, la quota del 14,2% di mercato, dato certificato da Pontedera che conferma i ricavi al +1,3% nel periodo luglio-dicembre 2020, se paragonati allo stesso periodo del 2019. Un utile di 31,3 milioni di euro netti. In tutto il mondo sono 384.700 le vendite del Gruppo, che includono Aprilia, Gilera, Derbi e la gi&agrave; nominata Moto Guzzi: fatturato netto di oltre un miliardo di euro, considerando anche gli utili derivati da ricambi e accessori (l&rsquo;11% della cifra totale). V7 E V85TT PROTAGONISTE Anche in Europa i dati fanno sorridere Piaggio, con 207mila unit&agrave; immatricolate nei vari paesi per un aumento del 6% rispetto al 2019, mentre in Italia spicca il contributo di Moto Guzzi che registra numeri importanti: la V7 ha venduto 1.409 unit&agrave;, seguita dalle 1.324 di V85TT, decima e 13esima nella classifica dei modelli pi&ugrave; di successo. Il 2021 &egrave; iniziato in pompa magna per la Casa di Mandello, che approfittando del centenario ha annunciato diverse novit&agrave; come la Livrea Centenario per V7, V9 e V85TT o la riqualificazione della sede di Mandello del Lario. 11 NOVIT&agrave; DAL GRUPPO PIAGGIO Dal Gruppo Piaggio, quest&rsquo;anno, sono annunciati 11 nuovi modelli tra moto e scooter, nonch&eacute; la costruzione del nuovo dipartimento e-mobility a Pontedera e un nuovo stabilimento in Indonesia. L&rsquo;annuncio della societ&agrave; &egrave; di &ldquo;rispettare impegni e obiettivi, mantenendo in essere tutte le misure necessarie a rispondere in modo flessibile ed immediato alle situazioni inattese e difficili che dovessero ancora manifestarsi, grazie ad una attenta ed efficiente gestione della propria struttura economica e finanziaria&rdquo;. A Febbraio il mercato moto soffre, ma torna in positivo       

I numeri del 2020 fanno sorridere a livello italiano, europeo e mondiale. Da Mandello del Lario la spinta necessaria agli utili: tante le novit&agrave; per festeggiare i cento anni

Moto Guzzi: V7 e V85TT convincono sul mercato, Piaggio ringrazia

        Per contenere l&rsquo;epidemia di Coronavirus in questi giorni siamo tutti obbligati a stare casa e le sole uscite autorizzate sono per chi deve recarsi al lavoro o compiere attivit&agrave; indispensabili, come fare la spesa o andare in farmacia. No ai contatti ravvicinati Per questi spostamenti, una soluzione sicura, quando possibile e giustificata, sembra quella di utilizzare delle due ruote. Il consiglio arriva da ANCMA, l&rsquo;Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, che sottolinea come le due ruote, sia motorizzate che elettriche o a pedale, consentono di evitare l&rsquo;uso dei mezzi pubblici quali metr&ograve;, autobus, tram che comunque sono mezzi a rischio per la quasi impossibilit&agrave; di evitare contatti ravvicinati.  Con le strade semideserte, poi, i rischi per gli utenti vulnerabili della strada si riducono drasticamente. Inoltre, le officine moto e bici sono aperte per garantire i servizi necessari a chi avesse problemi meccanici o di semplice manutenzione. Insomma, con la complicit&agrave; anche del meteo, che in questi giorni &egrave; particolarmente favorevole alle uscite in moto, in scooter o anche in bici, le due ruote si confermano un mezzo di spostamento privilegiato, anche nella lotta all&rsquo;espansione del COVID-19. Coronavirus, a rischio la vendita di moto e scooter Euro 4       

E&rsquo; il consiglio per chi deve uscire in tempi di Coronavirus: in moto, scooter o anche in bici, infatti, si evitano i contatti ravvicinati

ANCMA: #Iorestoacasa, oppure muovetevi su due ruote!

        Rinomato chef e conduttore di programmi tv di successo, Alessandro Borghese (classe 1976) dichiara una passione per i motori che affonda le radici in una consolidata tradizione di famiglia, che pu&ograve; vantare diverse generazioni a tutto gas. Il pap&agrave; e il nonno, infatti, hanno amato alla follia auto e moto, partecipando persino a numerose competizioni. Alessandro non intende in alcun modo essere da meno... Max Pezzali: 883 e Harley-Davidson, che vita rumorosa! Alessandro, da appassionato, che idea hai del settore due ruote? &laquo;Vedo un sacco di giovani che tornano ad appassionarsi, avvicinandosi al mondo della motocicletta; ma anche tante persone che non hanno mai avuto esperienze con le due ruote. Senza contare chi, non pi&ugrave; in tenera et&agrave;, si sta buttando sull&rsquo;acquisto di mezzi perfetti per affrontare la giungla urbana. Lo vedo anche tra le persone che lavorano in azienda con me. Poi oggi il mercato offre molto di pi&ugrave;, compreso il mondo un po&rsquo; nostalgico e attraente delle caf&eacute; racer, delle classiche e delle custom, grazie ad aziende come Triumph, Guzzi, Benelli, Royal Enfield, brave a riproporre modelli che andavano molto negli Anni &rsquo;50 e &rsquo;60. Sono tante le aziende che negli ultimi 6-7 anni hanno avuto un grande successo con questo genere di moto&raquo;. Si reinterpreta il passato... &laquo;S&igrave;, come BMW che ha fatto riedizioni, o Ducati con la Scrambler. C&rsquo;&egrave; tanto fermento, anche per quanto riguarda la customizzazione&raquo;. Tuo pap&agrave;, ma anche tuo nonno, sono stati grandissimi appassionati. Quella dei Borghese con i motori &egrave; una vera e propria storia d&rsquo;amore... &laquo;S&igrave; s&igrave;, io adesso per esempio corro in macchina. Ho spostato il mio asse dalle 2 alle 4 ruote da un decennio per una questione di figlie e di et&agrave;. Qualche domenica fa, a Monza, stavo chiacchierando con Guido Meda, che mi raccontava di una competizione con moto storiche, al Mugello, a cui avrebbe partecipato. A un certo punto mi fa: ancora mi prendo a sportellate con i ventenni sulla motocicletta. Io invece mi prendo a sportellate con i ventenni con le macchine, e mi faccio meno male, gli ho detto. Per&ograve; ancora c&rsquo;&egrave; la voglia. Pensa, a Monza anche questa domenica, stavo correndo con le macchine, corro con le Porsche...&raquo;.  Oggi sei un harleista. Per&ograve;, qualche tempo fa, ti ricordo in pista a Vallelunga, con Luca Scassa su una R1. Il fascino delle sportive lo subisci ancora? &laquo;S&igrave;, comprerei una Panigale, ma non ho pi&ugrave; il fisico o la reattivit&agrave; per quei mostri. E poi se mi faccio prendere la mano &egrave; pericoloso. Invece mi sono fatto una Harley grossa che mi permette di andare in giro, di avere la libert&agrave; del motociclista con la soddisfazione del bicilindrico che a me piace tantissimo. Certo non posso mettere il ginocchio e il gomito a terra, n&eacute; correre a 300 km/h. Che sono le cose che facevo prima. Per&ograve; domenica sul rettilineo abbiamo toccato i 280 con la Porsche. Ormai sono pilota da pista con le macchine, la velocit&agrave; la vivo cos&igrave;&raquo;. Vi abbiamo incuriosito? Volete sapere cos'altro ci ha svelato&nbsp;Alessandro Borghese sulla sua passione a due ruote? Sul nuovo numero di&nbsp;In Moto in edicola, o in versione digitale (qui), trovate l'intervista completa.       

La passione per i motori affonda le radici in una consolidata tradizione di famiglia. Lo chef, star di "Quattro ristoranti" e di altri numerosi successi televisivi, ci ha raccontato le sue avventure in sella alla sua Harley-Davidson e di quella volta a Vallelunga con Luca Scassa su una Yamaha R1&nbsp;

Alessandro Borghese, passione a due ruote da Dieci e Lode

        Come di consuetudine, alla vigilia dell&rsquo;esodo estivo &egrave; stato diffuso il rapporto ACI-ISTAT con i dati relativi all&rsquo;incidentalit&agrave;. Ne risulta che in Italia gli incidenti stradali nel 2018 sono diminuiti dell&rsquo;1,5% (172.344 rispetto ai 174.933 dell&rsquo;anno precedente), con un calo complessivo dei morti dell&rsquo;1,6% (3.325 contro i 3.378 del 2017) e dei feriti &nbsp;((242.621, erano 246.750 nel 2017: -1,7%), ma con un aumento delle vittime nelle categorie vulnerabili.  L&rsquo;aumento dei morti ha riguardato, in modo particolare, ciclomotoristi (108; +17,4%) - che si confermano tra&nbsp; le categorie pi&ugrave; a rischio - e pedoni (609; +1,5%). Nel complesso, gli utenti vulnerabili rappresentano circa il 50% dei decessi (1.621 su 3.325). Nel 2018 si sono registrate 1.420 vittime tra conducenti e passeggeri di autovetture (-3%), 685 tra i motociclisti (-6,8%), 219 tra i ciclisti (-13,8%). INCIDENTI IN AUMENTO IN AUTOSTRADA - Aumentano i morti sulle autostrade, diminuiscono in citt&agrave; e sulle strade extraurbane. Nel 2018 &egrave; diminuito il numero di incidenti su strade urbane (126.701; -2,9%) e autostrade (9.372; -0,2%), mentre &egrave; aumentato sulle extraurbane (36.271; +3,4%). In citt&agrave; e in autostrada sono diminuiti anche i feriti (169.573 e 15.440 rispetto a 174.612 e 15.844 del 2017, pari a -2,9 e -2,5%). Crescono (+10,5%) i morti su autostrade (i 43 morti di Genova sul Ponte Morandi sono compresi nella statistica), mentre scendono quelli all&rsquo;interno dei centri abitati (-4,4%) e sulle strade extraurbane (-1,2%). LE CAUSE -&nbsp;Distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocit&agrave; troppo elevata si confermano, anche nel 2018, le prime tre cause di incidente (complessivamente il 40,8% delle circostanze). Tra le altre cause pi&ugrave; rilevanti: distanza di sicurezza (20.443), manovra irregolare (15.192), comportamento scorretto verso il pedone (7.243) o del pedone (7.021), presenza di buche o ostacoli accidentali (6.753): rispettivamente il 9,2%, il 6,9%, il 3,3%, il 3,2% e il 3,1% del totale. Sulle strade urbane la prima causa di incidente &egrave; il mancato rispetto di precedenza o semafori (17%), seguito dalla guida distratta (14,9%); sulle strade extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (20,1%), velocit&agrave; troppo elevata (14%) e mancata distanza di sicurezza (13,8%). AGOSTO IL MESE PIU&rsquo; PERICOLOSO - I mesi estivi si confermano il periodo con il maggior numero di incidenti e vittime. Agosto &egrave; il mese pi&ugrave; pericoloso per il numero di incidenti gravi in tutti gli ambiti stradali (2,7 morti ogni 100 incidenti). Giugno e luglio quelli con pi&ugrave; incidenti nel complesso, (rispettivamente 16.755 e 16.856). Gennaio e Febbraio, viceversa, i mesi con il minor numero di incidenti. Di notte (tra le 22 e le 6 del mattino) e nelle ore di buio aumentano sia l&rsquo;indice di mortalit&agrave; che quello di lesivit&agrave; (rispettivamente morti e feriti ogni 100 incidenti). &nbsp; &nbsp; &nbsp;       

Nel 2018 si sono registrati 108 incidenti mortali sul ciclomotore, che si conferma la categoria pi&ugrave; a rischio, con un aumento del 17,4%. In leggera diminuzione le vittime in moto: 685 lo scorso anno

Incidenti: aumentano le vittime sui ciclomotori

        Gli utenti &lsquo;deboli&rsquo; della strada rappresentano il 70% di coloro che perdono la vita o che restano gravemente feriti sulle strade urbane: secondo i dati rivelati da uno studio condotto dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti coloro&nbsp;che rimangono uccisi nel traffico urbano sono per 40% pedoni, per 18% motociclisti e per il 12 % ciclisti, mentre i feriti gravi si attestano rispettivamenter rispettivamente al 25%, al 22% e al 23%. Lo European Transport Safety Council - ente no profit&nbsp;dedito&nbsp;alla riduzione del numero di morti e feriti nel settore dei trasporti in Europa &ndash; ha scattato una fotografia di ogni Paese europeo, e i dati relativi all&rsquo;Italia sono particolarmente preoccupanti. LA FOTOGRAFIA DELL'ITALIA IN MOTO - Emerge infatti che il 28% di tutti i decessi stradali nelle aree urbane in Italia &egrave; costituito da utenti delle due ruote motorizzate: per il 24% sono motociclisti e per il 4% ciclomotoristi.Secondo i dati dello European Transport Safety Council &nbsp;numero di motociclisti in Italia sta crescendo. La flotta di moto &egrave; aumentata del 3,6% dal 2015 e del 7,5% dal 2010, mentre il numero di ciclomotori registrati rimane stabile. C'&egrave; un motociclo ogni nove abitanti e un mezzo a due ruote motorizzate ogni sette abitanti comprendendo i ciclomotori. Il 36% di tutte le motociclette &egrave; immatricolato nei capoluoghi di provincia, il che significa che in Italia c&rsquo;&egrave; una motocicletta ogni 7,4 abitanti. Ben l'85% dei trasporti in citt&agrave; nel 2017 sono stati effettuati da autoveicoli privati: di questi i viaggi con veicoli motorizzati a due ruote rappresentano il 9% dei trasferimenti nelle grandi citt&agrave; (250.000 abitanti) e il 4% nelle citt&agrave; di medie dimensioni (50.000 - 250.000 abitanti) in Italia.Un&rsquo;approfondita ricerca condotta da ACI - Fondazione Caracciolo sulla sicurezza delle due ruote motorizzate a Roma evidenzia la necessit&agrave; di azioni coordinate di sicurezza stradale su veicoli, infrastrutture e comportamento dei conducenti. ABBIGLIAMENTO, BUCHE E VELOCITA' - Circa il 70% dei motocicli immatricolati in Italia ha pi&ugrave; di 10 anni e non dispone di sistemi di sicurezza come l&rsquo;ABS, che &egrave; molto efficace nel ridurre alcuni tipi di collisioni di motociclette. La mancanza di manutenzione stradale, in particolare la presenza di buche e tombini, &egrave; identificata come un importante fattore di rischio da quasi tutti i motociclisti a Roma. Inoltre, sempre secondo la ricerca della Commissione Europea, i motociclisti tendono a sottovalutare l'importanza delle protezioni. I tassi di usura del casco sono del 99% e il 67% usa i caschi jet o demi-jet. Sulla base di un'indagine sull'attitudine dell'utente stradale, il 44% degli intervistati non usa guanti tecnici - o li usa solo occasionalmente, il 75% non indossa una giacca tecnica, il 93% non indossa stivali e pantaloni tecnici. Emerge anche che i motociclisti di Roma di solito superano i limiti di velocit&agrave;, hanno l'abitudine di attraversare linee continue, zigzagando attraverso il traffico e attraversano gli incroci con il semaforo giallo. Inoltre, un motociclista su quattro ammette di utilizzare uno smartphone mentre guida. Tre su quattro motociclisti riconoscono la necessit&agrave; di migliorare i corsi di guida per ottenere la patente. WEEKEND DRAMMATICO&nbsp; - Intanto, secondo i dati raccolti dall&rsquo;Osservatorio Asaps, l&rsquo;associazione sostenitori della Polstrada, Sono stati 22 i motociclisti morti in incidenti stradali nello scorso fine settimana sul territorio nazionale. &ldquo;Tacciamo di responsabilit&agrave; quanti nella politica e nelle agenzie di controllo non intervengono per stoppare questa assurda catena di vittime&rdquo;, commenta il presidente Asaps, Giordano Biserni, definendola una &rdquo;carneficina silenziosa di cui nessuno parla&rdquo;. &nbsp;&nbsp;&nbsp;       

Da uno studio europeo emerge che il 28% degli incidenti stradali mortali nel nostro Paesi coinvolge le due ruote motorizzate. Circa il 70% fra moto e scooter in Italia ha pi&ugrave; di 10 anni

Incidenti su due ruote: allarme per l’Italia

Sono sempre di più le vip, nostrane e internazionali, che per lavoro o per passione si avvicinano al mondo delle due ruote. Ecco alcune delle immagini che fanno impazzire i social.

Bellezze in sella - LE FOTO

E chi l&#39;ha detto che le moto sono solo per gli uomini? Il mondo delle due ruote sta riscuotendo sempre pi&ugrave; successo nel genere femminile, soprattutto tra le vip che, per lavoro o per passione, non vogliono rinunciare a farsi un giro in moto e immortalare il momento per condividerlo sui social.    VIP ITALIANE&nbsp;- Una delle prime star italiane a innamorarsi delle moto &egrave; sicuramente Maddalena Corvaglia che, nel corso degli anni, non ha mai mancato di trasmettere questa sua grande passione ai fan. Francesca Brambilla, modella e protagonista di Avanti un altro, ha l&#39;hobby del motocross e spesso si diverse con corse spericolate. Su Instagram, scatti in sella ai ciclomotori anche per Elena Santarelli, Belen Rodriguez e Melissa Satta. Oltre al tempo libero, le vip partecipano di solito come ospiti o presentatrici a eventi in cui il mondo delle due ruote &egrave; l&#39;assoluto protagonista.&nbsp;  STAR INTERNAZIONALI&nbsp;- Le moto riscutono molto successo anche tra le star internazionali. Tra tutte spiccano le cantanti Pink e Lady Gaga. Mentre per la prima le due ruote sono un grande amore fuori dal lavoro, per la neo vincitrice degli Oscar le moto sono parte integrante di molti video delle sue canzoni. 

Una passione che sta conquistando sempre pi&ugrave; consensi. Le star sui social si mostrano in sella alle due ruote

Da Maddalena Corvaglia a Lady Gaga: le vip amano le moto

        Crescita sostenuta per le immatricolazioni delle due ruote, che a novembre fanno registrare un incremento superiore alla media. I dati, rivelati da ANCMA, l&rsquo;Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo, parlano di 9.330 veicoli venduti, pari al +10,7% rispetto a novembre dello scorso anno. I DATI - Le moto con 3.784 unit&agrave; totalizzano un +21,3%, mentre gli scooter, con volumi maggiori, hanno venduto 5.546 pezzi pari al +4,5%. Il mercato dei 50cc, &egrave; in ripresa e, con 1.578 registrazioni, sale del +17%. Il mese di novembre pesa in media circa il 4% del totale vendite dell&rsquo;anno. Da gennaio a novembre 2018 sono stati immatricolati 212.158 veicoli, con un incremento del +6,3% rispetto ai primi 11 mesi dell&rsquo;anno scorso. Gli scooter totalizzano 122.780 unit&agrave;, con un progresso del +3,2%, mentre le moto raggiungono 89.378 &nbsp;unit&agrave; con un aumento pari al +10,8%. I &ldquo;cinquantini&rdquo; da gennaio a novembre consuntivano 19.640 registrazioni con un -11,4%, rispetto al 2017. ANCMA sottolinea che il mercato complessivo delle due ruote a motore italiane nei primi 11 mesi del 2018 ammonta a 231.798 veicoli, pari al +4,5% rispetto allo stesso periodo dell&rsquo;anno scorso. PREVISIONI POSITIVE &ndash; Oltre ai dati gi&agrave; riscontrati, anche le previsioni per la chiusura dell&rsquo;anno sono positive. &ldquo;Ancora una volta il nostro mercato fornisce un contributo positivo, nonostante un peggioramento del quadro economico&rdquo;, sottolinea Andrea Dell&rsquo;Orto, Presidente di Confindustria ANCMA.  &ldquo;Quest&rsquo;anno contiamo di aumentare le vendite con un saldo positivo di circa 11.000 veicoli in pi&ugrave; dell&rsquo;anno scorso. L&rsquo;andamento della congiuntura economica non aiuta, con una produzione industriale stagnante e la fiducia delle imprese che scende. I mercati finanziari sono in tensione e la domanda interna &egrave; debole, ma la preoccupazione maggiore riguarda la manovra che rischia di aumentare la tassazione per le imprese. &ldquo;Da parte nostra e soprattutto grazie al successo di EICMA, che cresce e diventa sempre pi&ugrave; il riferimento internazionale per il settore, con espositori provenienti da 44 Paesi, dimostriamo la vitalit&agrave; delle nostre aziende e la voglia di crescere. Nonostante il costante recupero a partire dal 2014 dobbiamo ancora moltiplicare gli sforzi per tornare ai volumi pre-crisi. Le centinaia di anteprime che hanno impressionato il pubblico degli appassionati ci fanno ben sperare anche per il prossimo anno.  &ldquo;Contiamo su un proficuo dialogo con l&rsquo;esecutivo per cogliere tutte le opportunit&agrave; legate alle 2 ruote, per favorire gli investimenti dedicati all&rsquo;innovazione e per una valutazione positiva in merito alle nostre proposte in tema di sicurezza e infrastrutture. Con queste premesse il settore continuer&agrave; il percorso virtuoso di sviluppo&rdquo;, conclude Dell&rsquo;Orto.  GLI SCOOTER - Negli scooter si affermano i 125cc come segmento principale con 45.335 vendite pari al +11,1%. Abbastanza vicini come volumi i 300-500cc, con 43.617 scooter pari al +4,5%. A seguire i 150-250cc con 23.563 unit&agrave; che scendono del -6,1%. In arretramento anche i maxi scooter oltre 500cc che con 10.265 unit&agrave; mostrano una flessione del -9,7% sempre rispetto allo stesso periodo dell&rsquo;anno scorso. LE MOTO - Nel comparto moto gli andamenti sono pi&ugrave; positivi: il segmento pi&ugrave; importante resta quello delle 800-1000 cc con 23.947 vendite, in leggero calo del -1,4%; tallonate dalle maxi moto oltre 1000cc con 22.897 veicoli venduti e un risultato pari al +5%. Le cilindrate intermedie tra 650 e 750cc con 14.301 unit&agrave; confermano i volumi dell&rsquo;anno scorso&nbsp; +0,3%; il segmento delle moto da 300 a 600cc con 15.352 pezzi registra una crescita eccezionale pari al +53,6%; le moto 150-250cc con 2.503 vendite salgono e segnano un +9,9%. Si consolida anche la crescita delle 125cc che con 10.378 pezzi mostrano uno sviluppo costante pari al +29,3% a dimostrazione di un maggiore interesse degli utenti pi&ugrave; giovani.       

Crescita del 21,3% per le moto. Salgono anche gli scooter, con un +4,5% in pi&ugrave; rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In ripresa anche i cinquantini, con un 17% in positivo

Immatricolazioni: novembre positivo

Le vendite di moto e scooter fanno registrare il segno &lsquo;pi&ugrave;&rsquo; nel mese di settembre. Sono ben 17.515 le immatricolazioni dei mezzi a due ruote superiori ai 50 cc, con un incremento del 6,7%. In particolare, dai dati divulgati da ANCMA, l&rsquo;Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori, emerge un andamento in crescita delle moto che con 6.371 unit&agrave; arrivano ad una crescita dell&rsquo;8,2%, mentre gli scooter, pur con volumi pi&ugrave; importanti, pari a 11.144 pezzi realizzano un +5,9% rispetto ai volumi del settembre 2017. I 50cc con 1.696 registrazioni mostrano una significativa flessione pari al -22,5%. ANCMA ammonisce che settembre pesa circa l&rsquo;8% del totale vendite dell&rsquo;anno.  UN MERCATO DI 8.600.000 UTENTI - &ldquo;Il mercato con il mese di settembre consolida il trend di crescita dell&rsquo;ultimo trimestre, ma ci&ograve; che &egrave; pi&ugrave; importante &egrave; il dato progressivo che conferma la striscia positiva in atto gi&agrave; da 4 anni&rdquo;, commenta Andrea Dell&rsquo;Orto, Presidente di Confindustria ANCMA.   &ldquo;Dobbiamo ancora lavorare molto in questa direzione per tornare ai volumi di 10 anni fa. La congiuntura economica presenta ancora molte incertezze e l&rsquo;aumento del debito pubblico annunciato con la prossima manovra non pu&ograve; non preoccupare se non collegato ad investimenti per la crescita.  &ldquo;Il nostro settore sostiene la ripresa e tutto il comparto si aspetta di giocare un ruolo determinante nell&rsquo;ambito della mobilit&agrave; urbana sostenibile. Gli investimenti dedicati all&rsquo;innovazione dei veicoli dimostrano la volont&agrave; di sviluppo che contraddistingue le nostre aziende. Ora attendiamo che anche le decisioni politiche, in merito ai temi che abbiamo indicato nel nostro libro bianco sulla mobilit&agrave;, siano coerenti consentendo lo spazio di crescita che ci compete e favorendo l&rsquo;utilizzo responsabile delle 2 ruote, che coinvolgono oltre 8.600.000 utenti.   &ldquo;Nel frattempo la prossima edizione di EICMA a novembre si annuncia con premesse pi&ugrave; che positive e le novit&agrave; che saranno presentate agli appassionati non mancheranno di suscitare l&rsquo;interesse e l&rsquo;entusiasmo nei confronti di moto e scooter.&rdquo;   COSI&rsquo; DA GENNAIO - Le vendite da gennaio a settembre totalizzano 186.281 immatricolazioni di veicoli over 50cc pari al +5,1% rispetto all&rsquo;anno scorso; di cui 106.934 scooter pari al +1,9% e 79.347 moto con un&rsquo;accelerazione del +9,7%. I &ldquo;cinquantini&rdquo; invece con 15.895 pezzi presentano un deficit di volumi pari al -15,6%. La somma totale del mercato delle 2 ruote, compresi i cinquantini, da gennaio a settembre arriva a 202.176 veicoli pari al +3,1% rispetto allo stesso periodo dell&rsquo;anno scorso.  I SEGMENTI - Analizzando le diverse cilindrate emerge la leadership del segmento degli scooter 125cc con 39.233 pezzi e un significativo +10,5%; seguono i veicoli tra 300-500cc con 38.115 pezzi pari al +2,8%. Al terzo posto troviamo gli scooter da 150-250cc con 20.108 vendite in flessione del -8,5%. Analogo il risultato per i maxiscooter oltre 500cc, con 9.478 immatricolazioni e un -8,9%.  COSI&rsquo; LE MOTO - Passando alle moto le 800-1000cc con 21.754 unit&agrave; restano le pi&ugrave; vendute nonostante un lieve calo del -3%. Seguono da vicino le cilindrate superiori ai 1000cc con 20.712 pezzi e un +5,5%. Anche le cilindrate tra 650 e 750cc scendono di poco con 12.912 moto pari a un -1,2%. Il miglior risultato lo realizzano le 300-600cc con 13.201 pezzi pari a un eccezionale +56,4%; crescono i modelli da 150 a 250cc con 2.008 pezzi totalizzando un +5,2%. Notevole anche il successo delle 125cc che con 8.756 moto registrano un +28,4%.  L&rsquo;andamento dei segmenti vede prevalere le naked con 31.128 unit&agrave; pari al +13,1%, al secondo posto le enduro stradali con 25.561 pezzi e un +12,4%. Seguono pi&ugrave; distanziate le moto da turismo con 10.323 immatricolazioni, stabili +0,4%; positive le custom con 4.893 vendite e un +4,9%; vanno meglio le sportive con 4.107 moto in aumento di un +8,6%; infine ferme le supermotard con 2.526 moto e un +0,1%. 

Con 6.371 unit&agrave; vendute, le moto fanno registrare un incremento del 8,2%. Crescono anche gli scooter: quasi il 6% in pi&ugrave; rispetto a settembre dello scorso anno. Ancora in calo i &#39;cinquantini&#39;

Immatricolazioni: settembre positivo per le moto

        Notizie complessivamente buone da Confindustria ANCMA per quanto riguarda il mercato delle due ruote motorizzate: &egrave; vero che nel mese di giugno si assiste ad una flessione delle vendite per le immatricolazioni (moto e scooter &gt;50cc) che totalizzano 27.496 unit&agrave; pari al -5,8%, ma il fatto va confrontato con un giugno 2017 eccezionale che aveva registrato un +26%. Le moto confermano i volumi dell&rsquo;anno scorso con 10.733 unit&agrave; e un -0,8%, mentre gli scooter registrano 16.763 veicoli immatricolati con una diminuzione dell&rsquo;8,8%. I &ldquo;cinquantini&rdquo; perdono ancora volumi, con 2.405 vendite e un -22,6%. Giugno rappresenta il picco di massima stagionalit&agrave; e vale poco pi&ugrave; del 13% del totale venduto dell&rsquo;anno. Chiude per&ograve; in positivo il primo semestre per le 2 ruote. I PRIMI SEI MESI - Da gennaio a giugno di quest&rsquo;anno sono stati immatricolati 130.297 veicoli pari al +4,3. Sostanzialmente stabili gli scooter con 72.039 pezzi pari al +0,3%, mentre le moto con 58.258 unit&agrave; mostrano una crescita pi&ugrave; significativa pari al +9,8%. Sempre nei primi sei mesi dell'anno i ciclomotori (moto e scooter 50cc) si attestano a 9.897 registrazioni, con un decremento del -17,7%. In totale da gennaio a giugno 2018 sono state vendute in Italia 140.124 due ruote a motore (moto e scooter immatricolati + veicoli 50cc), con una crescita pari al +2,4% rispetto al primo semestre del 2017. PERCHE&rsquo; SI VA A RILENTO - "Gli analisti di Confindustria stanno modificando gli indicatori macroeconomici perch&eacute; la ripresa sta rallentando&rdquo;, ha&nbsp; dichiarato Andrea Dell&rsquo;Orto, Presidente di Confindustria ANCMA, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori. &ldquo;Le preoccupazioni legate alle politiche protezionistiche mettono in evidenza il rischio di una guerra commerciale che non conviene a nessuno e tanto meno all&rsquo;Italia che ha una vocazione all&rsquo;export.  &ldquo;L&rsquo;occupazione appare ancora in crescita, ma solo per quanto riguarda contratti a tempo determinato e part- time. A tutto questo si aggiunge l&rsquo;incertezza delle iniziative di governo ancora poco chiare in termini di coperture&rdquo;, aggiunge Dell&rsquo;Orto.  &ldquo;Nonostante tutto ci&ograve; la voglia di moto non arretra e il nostro mercato fornisce un contributo positivo, mantenendo una domanda relativamente sostenuta. In occasione della nostra recente assemblea abbiamo presentato una serie di proposte che vanno dalla riforma del Codice della Strada, al miglioramento della sicurezza stradale anche attraverso infrastrutture dedicate, fino all&rsquo;attenzione in merito alla nuova mobilit&agrave; elettrica che necessita di colonnine di ricarica e incentivi mirati. Abbiamo la necessita di confrontarci con gli organi di governo al fine di supportare le decisioni che vanno nella direzione di una mobilit&agrave; sostenibile, dove le due ruote devono giocare un ruolo insostituibile&rdquo;, conclude Dell&rsquo;Orto. COSI&rsquo; GLI SCOOTER - Dall&rsquo;analisi per cilindrata emergono due categorie di scooter quelli tra 300-500cc con 25.967 veicoli e un incremento pari al +2,5%; a seguire da vicino ci sono i 125cc con 25.740 immatricolazioni e un andamento pi&ugrave; dinamico pari al +8,4%. Le cilindrate tra 150 e 250cc totalizzano 13.537 pezzi pari al -12,8%. In flessione anche i maxi-scooter oltre 500cc con 6.795 unit&agrave; e un -6,3%. COSI&rsquo; LE MOTO - Anche nel comparto moto, vi sono due categorie con vendite identiche: le moto oltre 1.000cc con 16.022 unit&agrave; in crescita con un +5,4% mentre i veicoli tra 800 e 1000cc sono in flessione con 16.022 unit&agrave; e un -6,9% rispetto al 2017. Stabili le medie cilindrate tra 600 e 750cc con 10.100 pezzi segnano un +0,4%. Eclatante il risultato delle 300-500cc con 8.955 veicoli e un +74,6%. Pi&ugrave; contenuto il trend delle 150-250cc con 1.532 pezzi e un +14,4%. &nbsp;Significativi i volumi delle 125cc con 5.627 moto e un incremento pari al +36,1%. L&rsquo;andamento dei segmenti moto vede prevalere le naked con 22.663 pezzi pari al +14%; seguono le enduro stradali che totalizzano 18.715 unit&agrave; pari al +12,5%. Lieve calo per le moto da turismo con 7.696 unit&agrave; e un -1,9%; volumi pi&ugrave; contenuti per le custom con 3.558 immatricolazioni e un +3,5%; in ripresa anche le sportive con 3.192 pezzi e un +9,6%, infine qualche unit&agrave; in pi&ugrave; per le supermotard con 1.780 moto e un +2,3%.       

Da gennaio a giugno sono stati immatricolati 130.297 tra ciclomotori e moto, con un +4,3%.  In decremento i "cinquantini" che si fermano a 9.827 unit&agrave; pari al -17,7%

Immatricolazioni: la prima metà dell’anno è positiva

Quest&rsquo;anno il mercato delle due ruote a motore in Italia &egrave; partito alla grande, con un&rsquo;inaspettata impennata delle immatricolazioni: sono stati venduti 13.016 fra scooter e moto, il che significa che le immatricolazioni sono salite del +33,6%. In particolare accelerano le moto con 6.124 unit&agrave; pari al +41,4% mentre gli scooter realizzano 6.892 vendite pari al +27,4%. In ripresa anche i &ldquo;cinquantini&rdquo; con 1.211 registrazioni e un +5,2%. Il mese di gennaio vale intorno al 5% sul totale venduto nell&rsquo;anno.  I dati arrivano da Confindustria ANCMA, l&rsquo;Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori che costantemente monitora l&rsquo;andamento delle vendite.  &ldquo;Prosegue il miglioramento della fiducia dei consumatori grazie al recupero dell&rsquo;occupazione e anche ordini e investimenti sono in rialzo&rdquo;, commenta Andrea Dell&rsquo;Orto, Presidente di Confindustria ANCMA &ldquo;In particolare le esportazioni accelerano la richiesta dei nostri prodotti. Il settore automotive conferma l&rsquo;effetto traino sulla ripresa e le due ruote esprimono il loro potenziale attraverso la rinnovata passione per le moto, che acquisiscono nuovi clienti, e il ruolo indispensabile degli scooter per la mobilit&agrave; sostenibile&rdquo;.  DUE RUOTE PROTAGONISTE - Confindustria ANCMA &egrave; impegnata su vari settori che riguardano possibili agevolazioni per gli utenti delle due ruote. &ldquo;Le condizioni favorevoli che riscontriamo ci spronano a sollecitare una maggiore attenzione al settore da parte della politica che si appresta a rinnovare il Parlamento ed il Governo. 8.600.000 utenti si aspettano una rapida approvazione delle modifiche al codice della Strada, in stallo da anni&rdquo;, aggiunge Andrea Dell&rsquo;Orto. &ldquo;Dalle amministrazioni pubbliche si attendono i necessari investimenti, anche utilizzando i proventi delle multe, per aumentare la sicurezza stradale con infrastrutture che tengano conto di chi viaggia su due ruote. Confindustria ANCMA continuer&agrave; ad attivarsi perch&eacute; le due ruote siano inserite da protagoniste nei piani di mobilit&agrave; sostenibile.&rdquo;  GLI SCOOTER - Fra scooter con cilindrata superiore a 50cc, il dettaglio per cilindrata delle immatricolazioni mostra un buon incremento di volumi per i 125cc con 2.440 unit&agrave; e un +24,8%, seguiti dagli scooter tra 300-500cc con 2.255 pezzi e un +20,1%. In linea anche le cilindrate da 150 fino a 250cc con 1.559 veicoli immatricolati, pari al +22,4%; exploit per i maxiscooter oltre 500cc con vendite pi&ugrave; che raddoppiate nel mese pari a 638 scooter e un +109%.  LE MOTO - Nelle immatricolazioni moto l&rsquo;andamento delle cilindrate &egrave; pi&ugrave; articolato. A gennaio, il segmento pi&ugrave; importante risulta quello oltre 1000cc con 1.840 moto e un +37,7%. Seguono le 800-1000cc in controtendenza con 1.215 unit&agrave; e un -5,9%. Straordinaria la crescita delle cilindrate da 300 fino a 500cc che raddoppiano i volumi con 1.178 pezzi venduti pari al +100,7%. Le medie cilindrate tra 600 e 750cc con 913 pezzi totalizzano un +49,2%. &nbsp;Risultato eccezionale anche per le 125cc con 725 vendite pari al +125,2 %. Infine le 150-250cc con 253 moto e un +38%.  Passando all&rsquo;analisi per segmenti delle moto emergono al primo posto le enduro stradali con 2.387 pezzi e un +54,9%; al secondo posto le naked&nbsp; con 1.909 unit&agrave; segnano un +61,1%. A seguire le moto da turismo con 806 pezzi pari al +12,9%; leggera crescita anche per le custom con 339 pezzi e un +5,9%.&nbsp; Buono l&rsquo;andamento delle sportive con 317 vendite e un +32,6%, infine le supermotard totalizzano 225 moto pari al +19,7%. 

Le vendite delle moto crescono del 41,4%, quelle degli scooter del 27,4%. In ripresa anche i cinquantini

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