        Il Diavel V4, la muscle cruiser da Ducati con la World Premi&egrave;re 2023, ha raggiunto un successo internazionale in soli dodici mesi dalla sua nascita. Il design distintivo del modello, caratterizzato da un aspetto muscoloso, sportivit&agrave; ed eleganza, ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il prestigioso Good Design Award e la Special Mention ai German Design Awards 2024.  I premi ottenuti Il Good Design Award, il pi&ugrave; antico premio mondiale di design, &egrave; stato assegnato dalla giuria del "Chicago Athenaeum: Museum of Architecture and Design". I German Design Awards, invece, sono stati conferiti dal German Design Council.&nbsp; Il Diavel V4 ha brillato nelle Diavel Design Nights in diverse citt&agrave; e ha ottenuto il titolo di "Moto pi&ugrave; bella" all'EICMA 2022 pochi giorni dopo la sua presentazione. La moto ha anche ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso del 2023, tra cui il Cruiser of the Year agli MCN Awards e Best Naked Motorcycle of the Year da Motorcycle.com. Diavel for Bentley La muscle cruiser ha saputo affascinare anche gli amanti del lusso automobilistico con la serie Diavel for Bentley, una collaborazione esclusiva tra Ducati e Bentley. Questo modello da collezione &egrave; stato presentato durante un evento fuorisalone a Miami Beach. Basato sulla piattaforma tecnica avanzata del Diavel V4, il Diavel for Bentley unisce elementi di stile distintivi della Batur. La serie numerata e limitata comprende 500 Diavel for Bentley e 50 esclusive unit&agrave; Diavel for Bentley Mulliner, riservate ai fortunati clienti Bentley.  DUCATI SEASONAL CHECK-UP, FINO AL 10 MARZO -20% SULLA MANUTENZIONE       

Dal Good Design Award, premio pi&ugrave; antico al mondo per il design, alla Special Mention ai German Design Awards 2024, ecco tutti i riconoscimenti

Ducati Diavel V4, successo mondiale per la naked-muscle cruiser

        Ducati e Bentley uniscono forze e creativit&agrave; per annunciare il Ducati Diavel for Bentley: lo speciale allestimento della sport cruiser bolognese che verr&agrave; presentato durante l'Art Basel a Miami Beach. Si parte della base Diavel V4, con motore &nbsp;V4 Granturismo da 1.158 cc, con potenza di 168 CV,&nbsp;con l'aggiunta di caratteristiche che arrivano direttamente dalla lussuosa Bentley Batur. Il Diavel for Bentley sar&agrave; realizzato in serie numerata e limitata a 500+50, con gli ultimi 50 riservati ai clienti Bentley.  DUCATI, SAR&Agrave; DI NUOVO FESTA MONDIALE: A BOLOGNA IL 15 DICEMBRE Estetica Il Centro Stile Ducati ha preso ispirazione dalla Batur,l&rsquo;auto di serie piu? potente mai realizzata da Bentley, spinta da un motore W12 biturbo da 740 cavalli, di cui solamente 18 esemplari verranno realizzati artigianalmente da Bentley, con il&nbsp;colore Scarab Green, utilizzato su tutta la carrozzeria, ricco di sfumature metallizzate.  I cerchi forgiati, disegnati e realizzati appositamente per questa moto, sono verniciati in Dark Titanium Satin. Le prese d&rsquo;aria laterali riprendono la griglia frontale bicolore, mentre gli estrattori posteriori triangolari si rifanno ai corrispondenti elementi della vettura. Il parafango anteriore, il cupolino e il serbatoio richiamano le nervature sul cofano anteriore, mentre il codino monoposto, che pu&ograve; essere&nbsp;sostituito con la sella passeggero, riprende le linee del tre quarti posteriore dell&rsquo;auto. Parafanghi, palpebra fanale, cover motore, scarico, radiatore, convogliatori, puntale, fianchetti e codino sono realizzate in fibra di carbonio, mentre la sella del pilota in alcantara, &egrave; ispirata agli interni della vettura, con il tessuto rosso sottostante che si intravede. Le rifiniture rimandano i sedili della Batur e il cuscinetto posteriore sfoggia il logo Bentley. Lo scarico a doppia uscita, con la relativa cover, &egrave; stato ridisegnato. Esclusivit&agrave; e lusso  Ai 500 esemplari di Diavel for Bentley, Ducati aggiunge 50 esemplari di Diavel for Bentley Mulliner, dal nome del reparto dove vengono realizzate le special e le one-off Bentley, i quali saranno disponibili esclusivamente per altrettanti clienti della casa automobilistica, che attraverso una collaborazione diretta con i designer del Centro Stile Ducati, potranno configurare il proprio "Mulliner" con diversi colori per sella, pinze freno anteriori, parti in fibra di carbonio e cerchi. A scelta alcune parti della carrozzeria dello stesso colore della propria auto. Il Diavel for Bentley viene consegnato con il certificato d&rsquo;autenticit&agrave;, la sella passeggero, una sella pilota alternativa e il telo coprimoto. Il nome del modello e il numero vengono riportati su una targhetta inserita nella cover in fibra di carbonio della testata verticale,&nbsp;sul lato destro della moto. Sia il cruscotto, dotato di serie di navigatore turn-by-turn, che la matrice di LED del gruppo ottico posteriore propongono al key-on un&rsquo;animazione speciale che rende ancora pi&ugrave; inconfondibile il Diavel for Bentley. Ciascun Diavel for Bentley sar&agrave; consegnato in un&rsquo;esclusiva cassa in legno personalizzata. La collaborazione fra le due Case ha portato anche alla creazione di una Capsule Collection, riservata ai possessori di Diavel for Bentley, che permette di completare il proprio look con un casco jet e un giubbotto tecnico in edizione limitata.  DUCATI REGINA DEL MONDO, SI PRENDE TUTTO: MOTOGP, SBK E SSP (IN ATTESA DEL CROSS)       

Uno speciale allestimento per la cruiser V4, basato sulla esclusiva Batur, verr&agrave; realizzato in serie numerata e limitata a 500+50: questi ultimi destinati ai clienti della Casa automobilistica britannica

Ducati Diavel for Bentley, la moto nata da una partnership extra lusso

        Il Diavel V4 di Ducati sta attraversando un tour mondiale chiamato "Ducati Diavel V4 Design Nights": dopo Amsterdam, Parigi, Bruxelles, Londra, New York e Kyoto, questo nuovo modello ha fatto il suo debutto in Cina, in un evento esclusivo organizzato dalla Casa di Borgo Panigale al prestigioso Museum of Art Pudong a Shanghai.  DUCATI: &Egrave; TEMPO DI... RALLY PER LA DESERTX! Ducati Diavel V4 Design Nights L'evento di presentazione si &egrave; tenuto all'interno di questo moderno museo d'arte ed &egrave; stato un successo con oltre 200 partecipanti, tra cui appassionati di Ducati, giornalisti e personaggi di spicco. La serata &egrave; iniziata con un discorso del General Manager di Ducati China, Luca Battiloro, seguito da una live session di disegno della moto da parte di un designer del Centro Stile Ducati. Poi i presenti si sono trasferiti sul tetto dell'edificio per una serata all'insegna della musica e del divertimento.&nbsp; In concomitanza con la "Diavel V4 Design Night" di Shanghai, Ducati ha organizzato una mostra speciale all'interno del Museum of Art Pudong, che ha raccontato l'evoluzione del design della famiglia Diavel. Il Diavel V4 &egrave; disponibile presso le concessionarie Ducati, sia nella classica colorazione Rosso Ducati che nella versione elegante in nero lucido, denominata Thrilling Black. SCOOP DUCATI, ARRIVA IL MONOCILINDRICO: ECCO LA PROSSIMA MOTARDONA IN ROSSO       

La cruiser bolognese continua il suo tour mondiale: a Shanghai l'azienda di Borgo Panigale ha voluto organizzare un evento esclusivo nel Museum of Art Pudong

Ducati, in Cina una notte tutta dedicata al Diavel V4

Il Diavel V4 di Ducati ha fatto il suo debutto trionfale a Shanghai durante l'esclusivo evento "Ducati Diavel V4 Design Night". L'evento si è tenuto al Museum of Art Pudong e ha attirato oltre 200 appassionati

Ducati Diavel V4 Design Night

Negli ultimi 20 anni Ducati ha subito una trasformazione da azienda di tradizione ad azienda di innovazione e tecnologia. In questo lento switch sotto il segno dell&#39;eccellenza italiana, abbiamo assistito ad anteprime tecnologiche importanti che hanno rappresentato vere e proprie pietre miliari per l&#39;industria motociclistica, principalmente nel campo dell&#39;elettronica. Ducati infatti &egrave; stata la prima ad introdurre numerosi dispositivi e controlli che ora sono normalit&agrave; nei listini di tutte le altre aziende... ecco tutte le innovazioni dal 2008 a oggi.    2008, Traction Control DTC su 1098 R  Tutte le Ducati contraddistinte dalla lettera &quot;R&quot; sono modelli estremi di moto sportive che portano al limite le prestazioni prendendo a piene mani dalle competizioni. Nel 2008, con la neonata 1098 R, la pi&ugrave; grande innovazione arrivata dalle piste &egrave; stata il controllo di trazione DTC.&nbsp;  Nessuno prima di Ducati l&#39;aveva mai installato su una moto stradale e questo fu un passo avanti enorme per la sicurezza alla guida. Oggi &egrave; normalit&agrave; su moto di tutte le categorie e quasi ci sembra strano quando una nuova motocicletta non lo offre di serie.&nbsp;    &nbsp;  2009, Faro anteriore LED su Streetfighter 1100  La Streetfighter 1100 &egrave; stata una moto sorprendente sotto tantissimi punti di vista, probabilmente la prima vera Hypernaked derivata da una moto ad altissime prestazioni e scarenata pensata per dare il meglio di s&egrave; anche in pista. Nel design innovativo del modello notiamo per la prima volta una firma luminosa a LED che riprende la forma del faro sdoppiato della 1098, un tocco di design che &egrave; anche una primissima mondiale. Le luci diurne a LED con una firma luminosa ben distinta ora sono usate ampiamente da tutte le case costruttrici.    &nbsp;  2010, Riding Mode su Multistrada 1200 S  I Riding Mode sono stati introdotti per la prima volta dalla Multistrada 1200 S, che nel lontano 2010 ha dato la possibilit&agrave; agli utenti di scegliere la mappa motore pi&ugrave; adatta al tipo di utilizzo che si sta facendo del mezzo, sia questo turistico, sportivo o su asfalto bagnato.&nbsp;  Con questa soluzione l&#39;elettronica ha fatto un passo avanti e non &egrave; altro che l&#39;introduzione a un mondo che &egrave; diventato sempre pi&ugrave; complesso e che su parecchi modelli di questi anni offre mappe personalizzabili e una enorme variet&agrave; di controlli settabili a proprio piacimento.    &nbsp;  2011, Strumentazione TFT su Diavel  Di per s&egrave;, la Diavel &egrave; una moto che merita un capitolo a parte in tema di innovazioni, ma c&#39;&egrave; stata una premiere mondiale assoluta che vale la pena ricordare, perch&egrave; al tempo era semplicemente un dettaglio tecnologico di poco conto: la strumentazione TFT.&nbsp;  Questo modello fu lanciato con un classico display LCD con le informazioni di marcia e un pi&ugrave; piccolo TFT a colori disposto sul serbatoio, con altre informazioni utili. Ora si &egrave; passati a veri e propri computer con tanto di infotainment e funzioni molto complesse, ma sempre con tecnologia grafica TFT come quella vista sulla primissima Diavel.    &nbsp;  2012, Gestione elettronica freno motore (EBC) e Faro anteriore full-LED su Panigale 1199  Quando si tratta di moto supersportive ad alte prestazioni, Ducati &egrave; sempre l&igrave; in prima fila e come con la 1098R del 2008, anche nel 2012 arriva un&#39;anteprima di mercato sulla nuova 1199 presa direttamente dalle competizioni: &egrave; il sistema EBC di controllo e gestione del freno motore, che per la prima volta compare su una moto con la targa e fa da trend setter per tutte le competitor nella categoria delle ipersportive. Inoltre &egrave; stato il primo modello di serie ad offrire un faro anteriore Full LED.    &nbsp;  2021, Adaptive Cruise Control/Blind Spot Detection su Multistrada V4  Con la Multistrada il modello turistico di Borgo Panigale ha cambiato completamente faccia e cuore, grazie all&#39;adozione del motore V4 e allo sviluppo di una moto crossover completamente nuova e mai vista prima. Tra le tante chicche elettroniche offerte dal modello c&#39;&egrave; anche il primo radar di derivazione automotive adattato per un uso motociclistico, che permette grazie a due sensori (anteriore e posteriore) di usare la funzione di Adaptive Cruise Control e di Blind Spot Detection, quindi di controllo dell&#39;angolo cieco con led luminosi di avviso dispositi sugli specchietti retrovisori. Prima di lei, nessuno aveva mai sviluppato questa tecnologia, e ora &egrave; nei listini di quasi tutti i brand premium.    &nbsp;  2023, Extended Deactivation su Multistrada V4 Rally  L&#39;ultimo sistema tecnologico introdotto sul mercato da Ducati &egrave; di quest&#39;anno, perch&egrave; nel 2023 la versione Rally della Multistrada V4 ha portato al debutto un&#39;altra innovazione elettronica che arriva dal mondo automotive, l&#39;Extended Deactivation, ovvero la possibilit&agrave; di disattivare due dei quattro cilindri in condizioni di uso tranquillo o in fase di crociera autostradale, per migliorare consumi e ridurre il calore che investe il corpo del pilota. Se la storia &egrave; destinata a ripetersi sempre, i concorrenti seguiranno a ruota!    Ducati: elenco modelli con listino prezzi e schede tecniche  &nbsp; 

La Casa di Borgo Panigale ha spesso introdotto sul mercato novit&agrave; assolute e anteprime tecnologiche che hanno segnato la strada per tutto il mercato. Ecco le pi&ugrave; significative dal 2008 al 2023

Dalla 1098 alla Multistrada V4 Rally: 15 anni di innovazioni elettroniche Ducati

L&rsquo;arrivo del V4, su un modello cruiser &ndash; segmento che nell&rsquo;immaginario collettivo si identifica di base col 2 cilindri &ndash; era tutt&rsquo;altro che scontato. Se si guarda indietro, infatti, vengono in mente pochissimi esempi, Yamaha VMax, Honda Magna (per chi la ricorda) e poco altro... insomma, &ldquo;oggetti&rdquo; di nicchia. Come nasce, quindi, l&rsquo;idea di una simile evoluzione per il Diavel?&nbsp;  DUE MONDI NEL DIAVEL    &quot;Questo modello ha sempre rappresentato l&rsquo;unione di due mondi - le parole di Stefano Tarabusi, project manager della Diavel V4 - quello cruiser, appunto, e quello delle naked sportive. L&rsquo;obiettivo che ci siamo prefissati, con il nuovo V4, &egrave;di fare un passettino avanti nella fruibilit&agrave;e nel piacere di guida. Una moto ancora pi&ugrave; sorprendente delle generazioni precedenti, che erano gia? degli &ldquo;animali&rdquo; un po&rsquo; diversi nel segmento cruiser. Fatta questa precisazione, il V4 &egrave; un motore fruibile, regolare, che pu&ograve; essere utilizzato, sia con facilit&agrave; dall&rsquo;utente poco esperto, che da clienti molto pi&ugrave; esigenti, viste le prestazioni assolute. Ci &egrave; sembrato un connubio perfetto con la Diavel, e gi&agrave; ampiamente apprezzato sulla Multistrada V4&quot;.  &quot;La Diavel ha sempre impressionato per lo stacco tra la moto che uno vede staticamente e la moto che uno guida - ci racconta Eugenio Gherardi, product manager - e con questa V4 abbiamo fatto passi in avanti enormi: 13 kg in meno sono un numero folle, che incide in maniera evidente sul piacere di guida. Il target iniziale era di toglierne 8, poi ci abbiamo preso gusto e siamo andati oltre. Col nuovo motore ne abbiamo sottratti 5&quot;.  Per scoprirne di pi&ugrave; sui segreti della nuova Ducati Diavel V4 clicca play sull&#39;immagine di copertina.  Qui invece trovate il video della intervista fatta a Andrea Amato, capo designer della&nbsp; sport cruiser bolognese  &nbsp; 

Eugenio Gherardi e Stefano Tarabusi - rispettivamente, project manager e product manager del &ldquo;diavolo&rdquo; bolognese - ci hanno condotto attraverso le trame evolutive di uno dei modelli pi&ugrave; intriganti sul mercato

Ducati Diavel V4: una creatura fuori dagli schemi VIDEO

In occasione di un&#39;appassionante tavola rotonda presso il Centro Stile Ducati, a Borgo Panigale, Eugenio Gherardi e Stefano Tarabusi - rispettivamente, project manager e product manager del &ldquo;diavolo&rdquo; bolognese - ci hanno condotto attraverso le trame evolutive di uno dei modelli pi&ugrave; intriganti sul mercato.

Ducati Diavel V4, una creatura fuori dagli schemi: video-intervista

Con Adrea Amato, chief designer della Diavel V4, siamo andati alla scoperta dell&#39;ultima generazione (la terza) della &quot;cruiser/non cruiser&quot; firmata Ducati. Una moto, che attorno al nuovo motore V4, rilancia la sua forte impronta identitaria, anche sul fronte del look.

Video-intervista Ducati Diavel V4: scelte di carattere

        Ducati lancia una serie di eventi internazionali dedicati al nuovo Diavel V4. La cruiser bolognese &egrave; stata protagonista ad Amsterdam, Parigi, Bruxelles, Londra e New York con le Diavel V4 Design Nights.  Cinque serate esclusive: il VIP &egrave; Diavel V4 Nel corso di cinque serate esclusive, Ducati ha presentato a un pubblico di soli invitati la Diavel V4 focalizzandosi sul design del modello e della relativa gamma. Le location di tutti gli eventi - la Klibansky Gallery (Amsterdam), il Sinner Paris (Parigi), il The Merode Club (Bruxelles), il The Gherkin (Londra) e i Moonlight Studios (New York) - sono state selezionate privilegiando un'atmosfera ricercata e un gusto raffinato. "Ducati ha una filosofia di design unica al mondo che deriva da una straordinaria attenzione ai dettagli e pone lo stile come elemento centrale e distintivo in ogni nostra creazione - ha dichiarato il Direttore del Centro Stile Ducati Andrea Ferraresi presentando la Diavel V4 Design Night di New York -. La famiglia Diavel &egrave; speciale per il Centro Stile perch&eacute; &egrave; nata da una nostra proposta forte e innovativa in cui l&rsquo;Azienda ha creduto fortemente. Con il nuovo Diavel V4 abbiamo confermato un design audace e muscolare, in grado di magnetizzare l&rsquo;attenzione in qualsiasi contesto. Siamo molto fieri del risultato finale e in particolare del lavoro sui dettagli, che rendono lo stile di questa moto assolutamente inconfondibile". Le Diavel V4 Design Nights&nbsp;proseguiranno con altri appuntamenti nei prossimi mesi. DUCATI DIAVEL V4, GLI ACCESSORI PER LA NUOVA SPORT CRUISER BOLOGNESE       

La cruiser di Borgo Panigale protagonista di cinque serate esclusive all'insegna dell'eleganza

Ducati, sport e raffinatezza con Diavel V4 Design Knights

Nuovi accessori per Ducati Diavel V4. Sono i pacchetti Style, Sport e Touring, tre proposte diverse per la cruiser di Borgo Panigale che grazie alle prestazioni del suo 4 cilindri Granturismo 1.158 cc e 168 cv riesce a trasformarsi in una vera e propria &quot;naked&quot; da domare.    Sport, per chi pensa alle prestazioni  Il pacchetto Sport comprende una selezione di accessori che esaltano le connotazioni sportive della moto. Il tappo serbatoio realizzato in alluminio dal pieno mantiene l&#39;aspetto originale nel tempo grazie all&#39;anodizzazione di alta qualit&agrave; ed &egrave; dotato di sistema anti-manomissione con chiave su cui &egrave; riprodotto il logo Ducati. Il carbonio del parafango anteriore e della cover serbatoio, insieme alla cover scarico omologato che completa la dotazione, impreziosiscono il tutto.  Style, per i fanatici dello stile  Il pacchetto Style &egrave; costituito dal parafango posteriore in fibra di carbonio, oltre che da una serie di accessori Ducati by Rizoma come leve, specchi, cover serbatoi fluidi freno e frizione nonch&eacute; tappo carico olio in alluminio dal pieno. Presenti anche le pinze freno anteriori disponibili in rosso e nero. Create in collaborazione con Brembo, mantengono le caratteristiche frenanti di quelle di serie ma sono rifinite con una speciale vernice resistente alle forti sollecitazioni termiche.  Touring, dedicato agli amanti del turismo  Il pacchetto Touring &egrave; invece pensato per l&#39;anima da tourer del modello bolognese. Comprende un set di manopole riscaldabili, una coppia di borse laterali semirigide e un poggiaschiena posteriore per il passeggero. Le valigie laterali si montano su attacchi integrati nel codino e possono diventare impermeabili applicando l&#39;apposita cuffia. I cerchi in alluminio forgiato, dalle misure 3.50&quot;x17&quot; e 8.00&quot;x17&quot;, completano il quadro.    PROVA DUCATI DIAVEL V4: DIAVOLO, CHE MOTO! VIDEO 

La Casa di Borgo Panigale presenta tre pacchetti di accessori cuciti in base alle esigenze di ognuno: Sport, Style e Touring

Ducati Diavel V4, gli accessori per la nuova sport cruiser bolognese

I pacchetti Sport, Style e Touring esaltano le connotazioni sportive e turistiche della cruiser di Borgo Panigale spinta dai 168 cv del suo 4 cilindri Granturismo

Nuovi accessori per Ducati Diavel V4

Se fino ad oggi, lo stacco tra ci&ograve; che vedevi nel parcheggio e ci&ograve; che guidavi una volta in sella produceva il semplice e istantaneo cedimento della mascella, l&#39;ultima evoluzione del Diavolo bolognese, la nuova Ducati Diavel V4, va oltre e rompe definitivamente gli schemi. Un corto circuito totale. Anzi, meglio. Uno scollamento dei sensi, che costringe a riparametrare vista, udito - e anche il sesto, l&rsquo;istinto - per riuscire a comprendere il sortilegio che viene lanciato quando si afferra il manubrio e ci si scatena tra le curve. Ve la raccontiamo in questo video.  DUCATI DIAVEL V4: COME &egrave; FATTA    Eredita il motore della Multistrada, che in questo caso &egrave; il V4 Granturismo, un propulsore che abbiamo gi&agrave; imparato a conoscere e ad amare per le sue incredibili doti di potenza, dolcezza e qualit&agrave; di erogazione (per non parlare del sound). Parliamo di un 4 cilindri a V di 1.158 cc con ordine di accensione chiamato Twin Pulse (simile a un classico bicilindrico a V), distribuzione tradizionale (cosa che ha permesso di avere intervalli del gioco-valvole ogni 60.000 km) che qui eroga 168 CV a 10.750 giri (+9 CV) e 126 Nm (-3 Nm). Ai bassi regimi pu&ograve; disattivare la bancata dei cilindri posteriori e avere cos&igrave; consumi pi&ugrave; contenuti.  Il telaio &egrave; un monoscocca anteriore e ha un monobraccio (sulla Multi c&rsquo;&egrave; un forcellone bibraccio), entrambi in alluminio, che utilizzano il motore come parte integrante. Il peso dichiarato a secco &egrave; cos&igrave; di 223 kg, 13 kg meno della precedente Diavel 1260 S. 

Due cilindri in pi&ugrave;, tanto peso in meno, la pi&ugrave; atipica delle bolognesi alla sua terza generazione non smette di sorprendere

Prova Ducati Diavel V4: Diavolo, che moto! VIDEO

se fino ad oggi, lo stacco tra ciò che vedevi nel parcheggio e ciò che guidavi una volta in sella produceva il semplice e istantaneo cedimento della mascella, l'ultima evoluzione del Diavolo bolognese, la nuova Ducati Diavel V4, va oltre e rompe definitivamente gli schemi. Un corto circuito totale. Anzi, meglio. Uno scollamento dei sensi, che costringe a riparametrare vista, udito - e anche il sesto, l’istinto - per riuscire a comprendere il sortilegio che viene lanciato quando si afferra il manubrio e ci si scatena tra le curve. Ve la raccontiamo in questo video.

Video prova: Ducati Diavel V4

Sulla mitica Jebel Hafeet Road, per la prova della nuovissima roadster Italiana firmata Ducati, la Diavel V4

In Moto di Marzo è in Edicola!

A cosa serve una moto cos&igrave;? Se vi state ponendo questa domanda - ammettetelo! - non avete mai poggiato il posteriore su una Ducati Diavel. Un mezzo che, per quanto si possa essere lontani da un certo tipo di motociclismo, non pu&ograve; lasciare indifferente neanche chi, da bambino, in cameretta, aveva una carenata race replica al posto della culla. Ma se fino ad oggi, lo stacco tra ci&ograve; che vedevi nel parcheggio e ci&ograve; che guidavi una volta in sella produceva il semplice e istantaneo cedimento della mascella (una cosa da non credere), la nuova V4 va oltre e rompe definitivamente gli schemi.&nbsp;Un corto circuito totale. Anzi, meglio. Uno scollamento dei sensi, che costringe a riparametrare vista, udito - e anche il sesto, l&rsquo;istinto - per riuscire a comprendere il sortilegio che viene lanciato quando si afferra il manubrio e ci si scatena tra le curve. Tutto questo, per&ograve;, in Ducati lo sapevano bene da un pezzo. Cos&igrave;, per rendere ancora pi&ugrave; roboante l&rsquo;effetto WOW, e godersi le facce attonite dei giornalisti tra una sosta e l&rsquo;altra, hanno deciso di presentarcela sulla Jebel Hafeet Mountain Road, negli Emirati, dalle parti di Abu Dhabi. Una sorta di Pikes Peak araba. Una pista playmobil, dalle geometrie circensi, su cui abbiamo consumato gomme e limato pedane, come si farebbe con una sportiva alla nitroglicerina. Poi, la Diavel &egrave; anche una bella &ldquo;cruiser&rdquo; e ci vai pure a spasso&hellip; se proprio devi. Di seguito, l&rsquo;analisi &ldquo;voce per voce&rdquo; nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualit&agrave;/prezzo. Il test completo, insieme agli approfondimenti, le interviste e i contenuti esclusivi, li trovate invece sul prossimo numero di In Moto in edicola.  Ducati Diavel V4: DESIGN    L&rsquo;idea alla base del progetto stilistico, fin dalla prima Diavel, &egrave; stata quella di rappresentare un centometrista al momento della partenza, appena prima dello sparo. A differenza delle versioni precedenti, per&ograve;, pi&ugrave; &ldquo;omogenee&rdquo; nelle linee, la nuova V4 propone una pi&ugrave; articolata composizione di volumi, l&rsquo;insieme dei quali contribuisce a creare la proporzione generale. Ne sono un esempio le prese d&rsquo;aria molto esagerate, per esprimere un&rsquo;immediata sensazione di forza. Altri elementi impattanti della moto, oltre ovviamente allo scarico a 4 vie, che comunica all&rsquo;istante l&rsquo;esordio a bordo dell&#39;inedita motorizzazione a 4 cilindri, sono il faro anteriore (che &egrave; un po&rsquo; la firma di questa terza generazione), la fanaleria posteriore, con i particolari led &quot;destrutturati&quot; quasi a disegnare una matrice, e le pedane e maniglie passeggero a scomparsa. Il risultato complessivo &egrave; oggettivamente di grande fascino. Due le colorazioni disponibili, Rosso Ducati e Thrilling Black. Entrambe molto belle, ma una terza livrea non avrebbe guastato. VOTO: 8  Ducati Diavel V4: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE  Facciamo un passo indietro. Per comprendere come si sia giunti fin qui, occorre partire dall&rsquo;inizio. Da quando, oramai diversi anni fa, un gruppo di visionari e sciamani della Casa bolognese decise di dar vita ad un modello che non avesse alcun riferimento specifico nel mondo moto; nessun target o segmento in cui inserirsi&nbsp; (&quot;O famo strano?&quot; avrebbe detto Verdone in &ldquo;Viaggi di Nozze&rdquo;). Doveva essere una moto esagerata, eccessiva. &ldquo;Ignorante&rdquo; ma anche elegante. E soprattutto, doveva essere una Ducati fino in fondo, fin dentro al midollo: performante, efficace e divertente, senza riserve. E in effetti, &egrave; andata proprio cos&igrave;. Un mezzo in bilico tra due mondi, quello cruiser e quello naked, dalla personalit&agrave; smisurata. Le prime due generazioni si sono affidate ai capisaldi storici del brand: il bicilindrico e il telaio a traliccio. Quest&#39;ultima evoluzione, invece, sterza in maniera brutale. E badando bene a non tradire la filosofia del modello, ne riscrive totalmente la grammatica progettuale: arriva il motore V4 Granturismo, gi&agrave; apprezzato sulla Multistrada, e al posto del traliccio debutta un leggero telaio monoscocca in alluminio. Partiamo dal primo iniziando a snocciolare qualche dato: 1.158 cm3, 168 CV a 10.750 giri/min e un picco di coppia di 126 Nm che arriva ai 7.500. Numeri da sportiva fatta e finita, che fanno il paio con soluzioni tecniche particolarmente raffinate; come l&rsquo;albero motore controrotante di derivazione MotoGP, che lavora &ldquo;contro&rdquo; l&rsquo;inerzia giroscopica delle ruote; o l&rsquo;ordine di scoppio Twin Pulse determinato dall&rsquo;albero motore con perni sfalsati di 70&deg;, che dona corpo all&rsquo;erogazione a tutti i regimi, rendendo il sound del V4 ancora pi&ugrave; gratificante.&nbsp; Ma la vera chicca, quest&rsquo;anno al debutto anche sulla Multistrada V4 Rally, &egrave; il sistema di deattivazione estesa della bancata posteriore: in pratica, durante le soste a motore acceso, o quando si guida a bassi regimi in determinate condizioni - la soglia &egrave; posta intorno ai 4.000 giri - i due cilindri posteriori si disattivano, a tutto vantaggio di consumi, emissioni e comfort termico. All&rsquo;aumentare della velocit&agrave;, o sopra una certa richiesta di coppia dalla manopola dell&rsquo;acceleratore, i cilindri vengono riattivati (circostanza segnalata da un chiaro cambio di sound allo scarico).&nbsp; Il sistema &egrave; operativo in tutti i Riding Mode. Quest&#39;ultimi sono 4: Sport, Touring, Urban e Wet; ciascuno dei quali &egrave; associato a uno dei tre Power Mode a disposizione: High, Medium e Low (i primi due sono a potenza piena ma con diverse tarature delle mappe Ride by Wire). Il Power Mode High, associato nei valori predefiniti al Riding Mode Sport, &egrave; per la guida pi&ugrave; aggressiva. Medium, attribuito invece nel valore di default al Riding Mode Touring, ha una risposta pi&ugrave; progressiva e dolce. Low, infine, in combine con i Riding Mode Urban e Wet, &egrave; stato studiato per la guida su fondi a bassa aderenza, con potenza limitata (115 CV) e una risposta al gas particolarmente gestibile. Ovviamente, i diversi Riding Mode hanno anche setting dedicati per quanto riguarda i livelli di traction control, Wheelie Control e ABS EVO (di tipo cornering). Tutti i parametri preimpostati, in ogni caso, possono essere sempre modificati dal pilota a seconda delle preferenze.&nbsp; Di serie, il resto dell&rsquo;elettronica (che sfrutta una piattaforma inerziale a 6 assi) prevede il Quick Shift up/down, il Cruise Control e il Power Launch. Quest&rsquo;ultimo, regolabile su tre livelli, serve a godersi partenze fulminee, da vera &ldquo;bruciasemafori&rdquo;, in tutta sicurezza. L&rsquo;accensione &egrave; di tipo &ldquo;keyless&rdquo; e la strumentazione sfrutta un TFT a colori da 5&rdquo; che si pu&ograve; connettere con lo smartphone via bluetooth. Altro elemento rilevante, per questa terza generazione Diavel, &egrave; il dimagrimento rispetto alla precedente versione. Ben 13 chili persi, tra i quali, degni di nota, sono i 5 dal motore, i 4,5 dal telaio, i 0,9 dei cerchi e i 0,6 dei dischi, che vanno a incidere in maniera importante sulla maneggevolezza della moto. Il peso totale scende a 223 kg a secco. VOTO: 9  Ducati Diavel V4: ERGONOMIA E COMFORT  Prima di lanciarsi nell&rsquo;analisi dinamica, una battuta su posizione di guida, comfort ed ergonomia, che beneficiano di alcuni piccoli aggiornamenti, come il manubrio pi&ugrave; vicino al busto del pilota (20 mm), la seduta ridisegnata e le sospensioni dall&rsquo;escursione maggiore (15 mm rispetto al passato), in grado di migliorare la manovrabilit&agrave; nello stretto, la libert&agrave; di movimento durante la guida sportiva, e la comodit&agrave;, anche su fondi non omogenei, per pilota e passeggero. Quest&rsquo;ultimo, una volta rimossa la cover della sella posteriore (di serie), pu&ograve; fare affidamento su pedane e maniglione a scomparsa (quindi invisibili in posizione chiusa); il tutto, per un&rsquo;accoglienza &ldquo;dignitosa&rdquo; ma non certo da tourer. VOTO: 7,5  Ducati Diavel V4: PIACERE DI GUIDA    Afferrate le estremit&agrave; del manubrio, come si farebbe con le corna di un toro, ci si ritrova ben inseriti nel corpo moto, a proprio agio, pronti a scatenare la belva. Attenzione per&ograve;: una belva &ldquo;on demand&rdquo;; che c&rsquo;&egrave; solo se la vuoi. Perch&eacute;, guidata in maniera &ldquo;normale&rdquo;, grazie all&rsquo;equilibrio generale, all&rsquo;erogazione del 4 cilindri ai bassi, e all&#39;elettronica super sofisticata, basta davvero un minimo di esperienza per andare a spasso con la Diavel, anche con brio.&nbsp;&nbsp; Ma dicevamo, la belva. Ed &egrave; qui che scatta la magia. Che &quot;l&#39;insospettabile&quot; mette galassie di distanza tra s&eacute; e il mondo cruiser. In modalit&agrave; di guida Touring ce n&rsquo;&egrave; gi&agrave; abbastanza per star dietro a mezzi di ben altra derivazione; ma &egrave; passando a Sport, che le progressioni si fanno martellanti e il 4 cilindri Granturismo rinnega il suo nome e diventa &ldquo;Granteppismo&rdquo;. Esplosivo ai medio/bassi, arrogante in allungo, perfettamente supportato da un cambio quick shift morbido, preciso, che non sbaglia un colpo; e da un sound coinvolgente, direttamente connesso all&rsquo;orecchio e al polso destro. Se ci si fermasse solo a questo, per&ograve;, la Diavel sarebbe s&igrave; entusiasmante, ma tutto sommato simile ad altri &ldquo;cacciabombardieri&rdquo; in circolazione. &Egrave; tra le curve infinite di una strada simile ad una pista come la Jebel Hafeet, invece, che l&rsquo;incantesimo prende forma fino in fondo. E a questo punto, non ce n&rsquo;&egrave; pi&ugrave; per nessuno. Gli oltre 240 chili in ordine di marcia spariscono all&rsquo;istante, e lo scenografico gommone posteriore 240/45 si comporta come il 180 di una qualunque &ldquo;piegatrice pura&rdquo;, tanto la moto risulta facile da sbattere da una parte all&rsquo;altra senza piet&agrave;. Manovre veloci e precise, che in genere ci si aspetta da tutt&rsquo;altre &ldquo;rosse&rdquo; nei listini Ducati. Certo, le masse in gioco sono importanti e nei cambi di direzione pi&ugrave; repentini si fanno sentire tutte nei bicipiti. Ma sono masse &ldquo;obbedienti&rdquo;, che si lasciano timonare con facilit&agrave; anche quando non si va forte ma fortissimo (perch&eacute;, inutile nascondersi dietro a un dito, questa bolognese &egrave; una continua istigazione a delinquere). Ottimo il sostegno offerto dalle sospensioni (completamente regolabili), con la forcella da 50mm che fa un gran lavoro nelle staccate assassine. Eccellenti i freni Brembo, con un bel mordente (fin troppo, quello posteriore), e una modulabilit&agrave; esemplare (quelli davanti), che permette di dosarne l&rsquo;azione in maniera sempre efficace e precisa. VOTO: 10  Ducati Diavel V4: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  La dotazione &egrave; super completa, e la qualit&agrave; costruttiva fuori discussione. Ma il prezzo, a partire da 26.390 euro, &egrave; davvero molto alto. VOTO: 7,5  Ducati Diavel V4: CONCLUSIONI  Trovare una concorrente diretta della Diavel V4 all&rsquo;interno uno specifico segmento &egrave; pressoch&eacute; impossibile: nessuna cruiser &egrave; capace, come lei, di andar forte come una muscle-naked; e nessuna naked somiglia cos&igrave; tanto ad una cruiser. Il meglio dei due mondi? No! Decisamente un mondo a parte.&nbsp; VOTO FINALE: 8,4   

La pi&ugrave; atipica tra le bolognesi non smette di sorprendere: la terza generazione alza l&rsquo;asticella e rompe definitivamente gli schemi. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, scopriamo con quali voti ha superato il nostro test

Test Ducati Diavel V4: i voti del #SottoEsame

Abbiamo provato l'ultima evoluzione del diavolo bolognese su una delle strade più belle del mondo, la Jebel Hafeet Mountain Road negli Emirati Arabi Uniti

Ducati Diavel V4: la Gallery del test

La sport cruiser di Borgo Panigale si svela con il nuovo motore V4 Desmosedici Stradale, ed un design fatto di linee muscolose ed aggressive

Eicma 2022, la nuova Diavel V4 sotto i riflettori

        Il diavolo cambia pelle, diventa pi&ugrave; muscoloso e sfoggia due cilindri in pi&ugrave; con il motore V4 Granturismo che gi&agrave; aquipaggia la Multistrada. La Diavel 2023 rimane fedele al concetto di power cruiser ad alte prestazioni che l'ha resa un unicum nel panorama motociclistico, ma ha linee pi&ugrave; morbide e fa pensare pi&ugrave; a un corpo muscoloso e scolpito rispetto alla versione che sostituisce, pi&ugrave; "mostro meccanico" che organico. Per capire meglio questo concetto, abbiamo messo la nuova e la vecchia una accanto all'altra, e le differenze sono oggettivamente enormi. Pi&ugrave; curve e complessit&agrave; di linee  In rosso si apprezza meglio, ma anche nelle versioni di colore pi&ugrave; scuro possiamo notare come il profilo della moto non sia cambiato pi&ugrave; di tanto. Rimangono simili sia le proporzioni che la sensazione di un animale in posizione di attacco, pronto a saltare sulla preda. Linee generali a parte, per&ograve;, &egrave; tutta diversa a partire dal serbatoio, prima collegato in modo continuo con i convogliatori d'aria e ora separato quasi a ricordare una moto pi&ugrave; sportiva. Le "bocche" di aspirazione sono ora pi&ugrave; grandi, con convogliatori dall'andamento sinuoso che coprono il nuovo telaio monoscocca, il flusso continua nella parte bassa dei fianchetti e nel puntale che che forma curve e linee meno meccaniche e pi&ugrave; organiche. Da qui anche la scelta di usare elementi in tinta con la carrozzeria e non in metallo satinato.&nbsp; Scarico: dal cannone al mitra  Sul posteriore rimangono invariati elementi cardine come il forcellone monobraccio e il cerchio dal canale enorme, che catalizza lo sguardo, e la luce posteriore a due elementi sulla parte del sottocodone. Ora non c'&egrave; pi&ugrave; la doppia striscia a led ma una costellazione di punti luce che crea un pattern a triangoli davvero particolare. Fa una certa scena lo scarico a 4 uscite raccolte insieme, come un gatling gun, al posto del doppio cannone della precedente versione. Rimane comunque l'ispirazione di un'arma da fuoco.&nbsp; Nel complesso c'&egrave; chi amer&agrave; questa versione e chi preferir&agrave; la precedente. Quando la diavel venne presentata nella sua prima serie era qualcosa di unico e mai visto prima, ora serviva reinterpretare il concetto senza stravolgerlo, ma dandole una rinnovata vitalit&agrave; che per forza di cose non fa strappare i capelli come nel 2011. Si tratta comunque di un'interpretazione riuscitissima, che continua a portare avanti la singolarit&agrave; di un concetto unico nel suo genere pur reinventandosi con un motore V4 al posto del classico due cilindri Testastretta. Come al solito noi possiamo valutare oggettivamente i cambiamenti senza esprimere pareri, ma siamo sicuri che questa "new wave" della Diavel far&agrave; discutere gli appassionati.  Ducati Diavel V4 2023: la prepotenza fatta moto       

La Diavel non &egrave; pi&ugrave; bicilindrica, ma ora sfoggia il motore V4 Granturismo e una veste estetica inedita, che porta a un nuovo livello il concetto di power cruiser made in Italy. Una moto tutta nuova che messa accanto alla precedente per scoprire come cambia

Come Cambia: Ducati Diavel V4

Il posteriore di una moto non &egrave; sempre facile da riconoscere, soprattutto quando una foto non &egrave; nitida e perfetta. Questo, per&ograve;, non sembra essere il caso, perch&egrave; un nostro lettore ha scattato un paio di foto nei dintorni di Pisa che pare ritraggano il muletto di una moto che conosciamo bene... la Ducati Diavel. Ma &egrave; una normale Diavel in fase di test o c&#39;&egrave; dell&#39;altro?  E quegli scarichi?    Anche se quella sella con doppio faro &egrave; abbastanza palese (cos&igrave; come la gomma posteriore di grande sezione e la targa ancorata al supporto del forcellone), non abbiamo alcuna conferma ufficiale che si tratti di una Diavel... possiamo solo ipotizzare. E&#39; vero anche che alternative con questo design non ce ne sono molte in giro, e la Benelli 502C che si ispira strettamente alla cruiser Ducati, non ha di certo questa enorme ruota posteriore e cos&igrave; tanti muscoli.  Vi invitiamo ad osservare meglio le immagini, per&ograve;, per capire che si potrebbe trattare di una Diavel del tutto nuova. Nella zona dove normalmente ci sono le due uscite basse del terminale, sotto il motore e appena prima della gomma, notiamo quello che sembra uno scarico a quattro uscite. Che sia il muletto di una Diavel con motore V4 Granturismo? Per intenderci quello che ha debuttato sulla Multistrada V4.&nbsp;Potrebbe essere plausibile.  Non &egrave; una novit&agrave; che una delle ispirazioni di Ducati nella realizzazione della Diavel sia stata la Yamaha VMax, cruiser iconica ad alte prestazioni dotata di motore V4. Fu lo stesso Claudio Domenicali a parlarne prima del lancio, e con la possibile adozione del 4 cilindri per la prossima versione si potrebbe decisamente fare un confronto diretto. Per il momento non sappiamo se fra le World Premi&egrave;re di questo autunno ci sar&agrave; anche una cruiserona V4, ma possiamo metterla fra le papabili novit&agrave; che vedremo nelle 7 presentazioni che verranno messe online fra settembre e novembre. Attendiamo con pazienza.    Honda Hornet: ecco come potrebbe essere 

Beccato da un nostro lettore il&nbsp;muletto di una nuova cruiser. Immagini non&nbsp;cos&igrave; esplicative ma possiamo fare delle ipotesi di un nuovo arrivo a Borgo Panigale

Foto spia: Ducati prepara una Diavel V4?

Nera e aggressiva. Si presenta cos&igrave; la nuova Ducati Diavel 1260 S &ldquo;Black and Steel&rdquo;, che a partire da luglio far&agrave; il suo debutto ufficiale nei concessionari del Marchio e che dal 10 al 13 giugno sar&agrave; possibile ammirare in esposizione in Piazza Duomo a Milano per il MIMO Motor Show.  Diavel 1260, arriva la moto Ducati-Lamborghini    Livrea speciale che ne esalta l&rsquo;aggressivit&agrave;  Ispirata deliberatamente al concept del Diavel &ldquo;Materico&rdquo;, la nuova moto targata Ducati si caratterizza per un&rsquo;inedita livrea con grafica asimmetrica che accosta grigio lucido, nero opaco e dettagli in giallo. Il tutto ad avvolgere, donando un tono ancora maggiore al suo carattere, il telaio, la parte inferiore della coda e la sella.  &ldquo;La famiglia Diavel 1260, sinonimo di stile, innovazione e performance, ha conquistato prestigiosi riconoscimenti internazionali di design [&hellip;]. Presentare questa nuova versione a Milano, citt&agrave; che rappresenta un riferimento in questo ambito, ci fa davvero piacere. &ndash; ha spiegato Andrea Ferraresi &ndash; Il Diavel 1260 S &ldquo;Black and Steel&rdquo; &egrave; una moto che non passa inosservata. Tutto a livello grafico &egrave; stato pensato per esaltare potenza, design e sportivit&agrave;&rdquo;.  Museo Ducati: mostra dedicata a Troy Bayliss per i 20&deg; dal primo titolo SBK 

Disponibile nei concessionari a partire da luglio 2021, la nuova versione verr&agrave; presentata dal vivo dal 10 al 13 giungo in Piazza Duomo a Milano per il MIMO Motor Show

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