        Il brand Kove meriterebbe uno studio approfondito come fenomeno commerciale e di marketing, perch&eacute;, sbucato dal nulla ad Eicma 2022, ha immediatamente attratto l&rsquo;attenzione di tutti, e non grazie a qualche mirata campagna di comunicazione, ma solo perch&eacute; il suo staff ed i suoi prodotti hanno immediatamente trasmesso sensazione di seriet&agrave;, competenza tecnica e qualit&agrave;. Mai una casa cinese aveva sortito questo effetto sul pubblico Europeo. La prima conferma &egrave; arrivata dalla 450 Rally e ora viene bissata con questa 800X in versione PRO, ovvero il modello che sta a met&agrave; strada tra la versione base della 800X e la pi&ugrave; estrema Rally. Kove e Pelpi, l&rsquo;importatore italiano, hanno fatto bene a mettere avanti a tutte questa PRO, perch&eacute; &egrave; decisamente quella pi&ugrave; adatta ai gusti di chi ama viaggiare anche su terra. Indice:  Design Contenuti tecnici e dotazioni/ Comfort/&nbsp;Piacere di guida e fattore emozionale (pag.2) Rapporto qualit&agrave;-prezzo e conclusioni (pag.3)  Kove 800X Pro: Design Alla fine &egrave; questione di gusti, ma questi volumi snelli e dalle forme leggermente appuntite, sanno molto di cavallo di razza e fanno venire voglia di guidarla al solo guardarla. Globalmente &egrave; compatta, quasi fosse di cilindrata minore, si riconosce immediatamente dal doppio faro poliellissoidale a led, che visivamente domina il frontale. Giuste le dimensioni del cupolino, a mezza via tra protezione e snellezza per la guida in off, con un parabrezza di ridotte dimensioni, purtroppo non regolabile in altezza. Risulta stretta anche ad altezza convogliatori del radiatore, dove sono fissati due furbi tubi di protezione in alluminio, ben integrati nel profilo della moto. Il serbatoio da 19 litri, realizzato in plastica, si sviluppa anche verso il basso, infilandosi sotto la parte anteriore della sella. Quest&rsquo;ultima &egrave; molto scavata, nel tentativo di non risultare troppo alta e dare comunque un buon appoggio al fondoschiena. Magro e perfettamente raccordato sui fianchi anche il telaietto posteriore, che termina con un minimale, ma funzionale portapacchi in alluminio. Nulla da dire su qualit&agrave; di materiali e finiture, non sono certo da classe premium, ma risultano totalmente all&rsquo;altezza del loro compito. Mancano la regolazione distanza delle leva frizione e un sistema rapido per quella in altezza di cambio e freno posteriore, accessori quasi essenziali per una vera dual come questa. Voto: 8,5  &nbsp; Kove 800X Pro: Contenuti tecnici e dotazioni Qui non si gioca sulla ricchezza di accessori, perch&eacute; per esempio la voce elettronica va poco oltre l&rsquo;indispensabile, per&ograve; tutto quello che serve per godersi questa moto c&rsquo;&egrave;, ed &egrave; pure pensato bene. Fabbricato da Kove stessa, il bicilindrico in linea, &nbsp;DOHC di 799 cc ha scoppi fasati a 270&deg;, comandi a cavo per gas e frizione antisaltellamento. Buoni i valori di 94,5 CV a 9.000 giri e 79 Nm a 7.500 giri di cui &egrave; capace. Il telaio in acciaio &egrave; un semi-doppia culla, con il telaietto posteriore purtroppo saldato e non imbullonato. Bella e solida la forcella, una Kayaba da 40 mm &Oslash; e 240 mm di escursione, ultra regolabile anche nel precarico. Kayaba &egrave; pure il monoammortizzatore, dotato di tutte le regolazioni e con pomello per il precarico. Lavora con leveraggi sul forcellone in alluminio, con escursione ruta di 240 mm. La coppia di cerchi 21&rdquo;-18&rdquo; ha i raggi tangenziali, quindi adatta a pneumatici tubeless. Notevole l&rsquo;impianto il freno anteriore, con due dischi flottanti da 320 mm &Oslash;, morsi da pinze radiali monoblocco marchiate Taisko. La voce elettronica vede un ABS totalmente disinseribile e con mappa off-road, altre al controllo trazione a due livelli d&rsquo;intervento e possibilit&agrave; di esclusione totale. Minimali anche le mappe motore, che sono solo 2: &ldquo;Sport&rdquo; ed &ldquo;Eco&rdquo;. Bello il display verticale TFT a colori da 7&rdquo;, in futuro collegabile via blutooth per fare mirroring delle schermo degli smart phone Voto: 8  Kove 800X Pro: Ergonomia e comfort Bella sensazione quella di salire in sella ad una bicilindrica cos&igrave; snella e leggera! Eliminando un paio di nei, tra l&rsquo;altro facili da sistemare, potrebbe essere perfetta. La sella bassa &egrave; un pregio e allo stesso tempo un difetto. Da un lato permette un appoggio a terra ultrasicuro, che unito al peso contenuto della moto, permette relativamente facili manovre, su asfalto come in fuoristrada. Dall&rsquo;altro lato per&ograve; ti lascia in posizione molto bassa e meno incisiva nella conduzione dell&rsquo;avantreno, oltre a rendere meno agevole l&rsquo;alzarsi in piedi in fuoristrada. A questo proposito una sella pi&ugrave; alta e rettilinea, magari quelle della versione rally, potrebbe ottimizzare la postura. Per il resto tutto &egrave; al proprio posto, con manubrio alla giusta distanza, serbatoio decisamente stretto tra le gambe e pedane perfettamente posizionate per la guida su strada e in off. Funzionali i comandi al manubrio, con una frizione a cavo morbidissima (peccato senza regolazione distanza) e una manopola del gas da regolare bene per limitare il gioco a vuoto. Pratici e intuitivi anche i blocchetti elettrici, anche se le funzioni selezionabili, alla fine non sono tante. Appoggiando sulle pedane con l&rsquo;avampiede, nella guida in piedi il tacco destro dello stivale interferisce con il rigonfiamento del catalizzatore sullo scarico; la cosa non &egrave; particolarmente fastidiosa, ma l&rsquo;unica soluzione crediamo possa essere un decat con adozione di un collettore a sezione costante. Voto: 9  Kove 800X Pro: Piacere di guida e fattore emozionale Nonostante qualche difetto, anche qui perfettibile sulla versione definitiva, la 800X &egrave; uno strumento veramente affilato, con cui godersi a pieno la guida in off e pure quella su strada, qui con i dovuti limiti della lunga escursione sospensioni. La prima impressione &egrave; quella di un manubrio molto leggero da gestire, con grande facilit&agrave; nel dirigere l&rsquo;avantreno. Per fare un paragone, questa sensazione di leggerezza su una bicilindrica l&rsquo;ho avuta solo sulla Tuareg. Il testa &egrave; partito sulla pista da cross di Ceriano Laghetto, parzialmente ruspata, ma con ancora qualche buca e canali. Gli Scopion STR montati di serie non sono certo il massimo per un terreno semi sabbioso, ma nonostante questo, la naturalezza di gestione dell&rsquo;anteriore e la notevole precisione che regala anche passando nei canali, sono sensazioni quasi sconosciute su una bicilindrica, che rendono questa Kove davvero valida. Dati alla mano, temevo il motore non avesse sufficiente schiena in basso per essere efficace in off, invece, complice il peso decisamente ridotto, si riesce a sfruttare bene anche a bassi regimi, dove ci sono sufficienti spinta e reattivit&agrave;. Decisamente a punto il reparto sospensioni, all&rsquo;altezza di digerire perfettamente qualche salto e ogni sorta di buche della pista. Ci resta da fare un test su fondi sassosi, perch&eacute; in questa rapida prova non ne abbiamo trovati. In off ce l&rsquo;aspettavamo, ma che andasse cos&igrave; bene anche su strada, proprio no. A parte un fastidioso on-off alle basse andature, il motore &egrave; molto brillante quando lo si tiene pi&ugrave; alto di giri, dove risponde al gas con molta prontezza. Anche la agile ciclistica, nonostante le sospensioni a lunga &nbsp;escursione, mantiene un assetto relativamente stabile per essere precisa in rettilineo, come in piega.Voto: 9 &nbsp; Kove 800X Pro: Rapporto qualit&agrave; prezzo Siamo quasi ai confini della realt&agrave;, non capiamo come Kove possa offrirla a 9.790 euro&nbsp;f.c., un prezzo decisamente inferiore a tutta la concorrenza, vista l&rsquo;elevata qualit&agrave; d&rsquo;insieme della moto. Ci sembra quasi di rivedere i prezzi delle prime T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, che per&ograve; non erano cos&igrave; sofisticate, specialmente a livello sospensioni. A nostro avviso, fare meglio di cos&igrave; sarebbe impossibile. Ci auguriamo che, anche nel futuro, la Casa riesca a mantenere tale livello di prezzi e qualit&agrave;, portando a casa sufficienti profitti.Voto: 10 Kove 800X Pro: Conclusioni Prima di decidere per una 800 X Pro, chiedetevi cosa cercate da una big enduro, perch&eacute; se siete disposti a qualche piccola rinuncia, del tipo non fare viaggi in coppia e non avere troppi gadgets elettronici, e se volete godere come non mai con una bicilindrica in off-road, allora questa Kove fa maledettamente al caso vostro, a prescindere dal prezzo, tra l&rsquo;altro super invitante. Ora gli unici punti ancora da verificare sono l&rsquo;affidabilit&agrave; e la bont&agrave; delle rete di assistenza, punto su cui Pelpi, l&rsquo;importatore, sta lavorando seriamente. Attenzione, perch&eacute; &nbsp;non &egrave; finita qui, in autunno arriver&agrave; la versione Rally, che non vediamo l&rsquo;ora di provare, viste le promesse. To be continued&hellip; Voto finale: 8,9         

Attesissima da tutti, sulla carta ha numeri che spaccano, ma sul campo (anche da motocross) e su asfalto, mantiene le tante promesse? Scopriamolo&nbsp;

TEST Kove 800X Pro: I VOTI DEL #SOTTOESAME

Attesissima da tutti, sulla carta ha numeri che spaccano, ma sul campo (anche da motocross) e su asfalto, mantiene le tante promesse? Scopriamolo qui.

A Monaco gli ingegneri di BMW hanno ulteriormente migliorato la S 1000 XR, che per il 2024 si presenta più in forma che mai. L’abbiamo provata: ecco le foto della prova

Test BMW S 1000 XR 2024, LE FOTO DELLA PROVA

Cercate una moto sportiva, vera, ma siete stanchi dei semi-manubri e dei polsi affaticati? BMW, da qualche anno, ha la moto che fa per voi: si chiama S 1000 XR ed &egrave; una crossover cazzutissima. In realt&agrave; sfrutta una ricetta abbastanza semplice. In BMW hanno preso la propria sportiva, la S 1000 RR, l&rsquo;hanno alzata, allungata e resa un filo pi&ugrave; confortevole; ci hanno piazzato un plexiglass sul cupolino, due attacchi per le borse et voil&agrave;, ecco la XR.  Ovviamente c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;, ma il concetto alla base &egrave; proprio questo. E per molti, &egrave; stata la ricetta della felicit&agrave;: nonostante sia una moto di nicchia, o comunque non per tutti, l&rsquo;anno scorso &egrave; stata la quinta moto BMW pi&ugrave; venduta. Considerato il notevole riscontro, quindi, BMW ha saggiamente deciso di aggiornarla all&rsquo;Euro5+, migliorandola anche in qualche dettaglio. L&rsquo;abbiamo provata e vi raccontiamo com&rsquo;&egrave; andata in questo #SottoEsame.  Indice:    Design  Contenuti tecnici e dotazioni/ Comfort/&nbsp;Piacere di guida&nbsp;(pag.2)  Rapporto qualit&agrave;-prezzo e conclusioni (pag.3)     BMW S 1000 XR: DESIGN  Diciamola tutta: la BMW S 1000 XR non &egrave; mai stata una moto aggraziata, e anche questa versione 2024 non eccelle per proporzioni dei volumi. Per&ograve; &egrave; minacciosa, imponente, ed &egrave; ci&ograve; che vogliono molti motociclisti. Rispetto alla precedente versione non &egrave; cambiato quasi nulla, a meno dei nuovi pannelli laterali posteriori e delle prese d&#39;aria ispirate al Motorsport. Inoltre, il rivestimento del radiatore presenta una superficie strutturata e il becco sotto al faro, precedentemente di colore nero, &egrave; ora in tinta con la carrozzeria. VOTO: 7    &nbsp;  BMW S 1000 XR: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE  A livello di tecnica, a Monaco non hanno stravolto nulla. Giusto il motore, 4 cilindri in linea di 999 cc di derivazione racing (ma in questo non c&rsquo;&egrave; la fasatura variabile ShiftCam), per il 2024 la potenza massima aumenta di 5 CV (come se ce ne fosse bisogno&hellip;) per toccare quota 170 CV a 11.000 giri. Valore ottenuto grazie a una differente geometria dei canali di aspirazione e una diversa mappatura. Invariata invece la coppia di 114 Nm.  Il motore lavora con un telaio in alluminio che funge da elemento stressato, sospensioni a lunga escursione (150 mm), forcella di 45 mm e mono agganciato direttamente al forcellone, rivisto nella taratura (dovrebbe essere pi&ugrave; confortevole). Di serie il Dinamyc ESA (sospensioni semi-attive), ma la regolazione automatica del precarico e le due diverse modalit&agrave; per le sospensioni sono optional (pacchetto Dynamic ESA Pro). Anche il peso &egrave; quasi invariato, 227 kg col pieno (+1 kg).  A livello di modifiche si segnala anche il quickshifter migliorato negli innesti e un pacchetto di serie leggermente pi&ugrave; ricco: ora ci sono le Headlight Pro, luci adattive, DRL, chiave keyless, presa USB e batteria da 12 Ah (prima 9). A livello di optional, invece, ora anche la XR pu&ograve; essere equipaggiata con i preziosi cerchi in carbonio (inclusi nel pacchetto M, alla modica cifra di 5.300 euro) e con il sistema di GPS Laptrigger (utile in pista). Ovviamente completissimo il pacchetto elettronico, che prevede tre Riding Mode (Rain, Road e Dynamic), controllo di trazione e mappe motore. Cruise control e manopole riscaldabili invece sono optional (consigliatissimi). VOTO: 8    BMW S 1000 XR: COMFORT ED ERGONOMIA  Un&rsquo;altra novit&agrave; introdotta dalla BMW S 1000 XR 2024 &egrave; proprio a livello di comfort. La versione precedente, infatti, era criticata soprattutto per via della seduta, in quanto non lasciava possibilit&agrave; di avanzare o arretrare col bacino. L&igrave; si era, l&igrave; si rimaneva. Per il 2024 c&rsquo;&egrave; una nuova sella, che offre 10 mm di altezza in pi&ugrave; (850 mm) e pi&ugrave; spazio di seduta, sia in lunghezza sia in larghezza.  All&rsquo;atto pratico c&rsquo;&egrave; in effetti maggiore libert&agrave; di movimento, anche se forse c&rsquo;&egrave; ancora margine. In generale la XR &egrave; una moto imponente, non per tutti. Tra le gambe ci si trova un serbatoio importante, sotto le mani si impugna un manubrio largo, a media altezza (&egrave; nuova anche la piastra di sterzo), il peso &egrave; ben avvertibile. Una motorona, che offre un ottimo livello di comfort generale; due sole cose lo rovinano. Primo, le vibrazioni. La XR ne &egrave; sempre stata afflitta; con questa versione sembrano ridotte al minimo, ma sulle pedane sono ancora presenti (attorno ai 5-6.000 giri). Secondo, il calore trasmesso dal motore, che anche a temperature miti (20 - 24&deg;) &egrave; ben avvertibile. VOTO: 8    BMW S 1000 XR: PIACERE DI GUIDA  Lasciate perdere quello che ho appena detto. Per dimenticarsi delle vibrazioni o del calore trasmesso dal motore, basta girare la chiave e premere il magico pulsante rosso: il 4 cilindri di Monaco si risveglia urlando a tutti le sue intenzioni bellicose. E gi&agrave; dai primi metri mi ricordo perch&eacute; &egrave; stato tanto decantato. Nonostante la sua potenza siderale ha un&rsquo;erogazione incredibilmente fluida, lineare, anche a regimi infimi non strappa e non scalcia. Per di pi&ugrave;, il comando del gas sembra avere una connessione diretta con le sinapsi tanto &egrave; preciso nel rispondere agli input. L&rsquo;altra faccia della medaglia, per&ograve;, &egrave; che un motore con una configurazione cos&igrave; verticale sposta in alto il baricentro. E questo, tra le altre cose, toglie parte del rinomato feeling dei primi metri: serve qualche chilometro per capire che s&igrave;, di grip ce n&rsquo;&egrave; in abbondanza, e s&igrave;, il telaio &egrave; rigido, ma pensato per la guida in strada.  Tolti i primi timori reverenziali, per&ograve;, la XR offre una qualit&agrave; di guida eccellente: la protezione del piccolo plexi &egrave; ottima anche per i pennelloni (rimangono fuori giusto le spalle e la parte alta del casco), la schiena non si stanca. Insomma viaggiare con lei &egrave; un vero spasso, anche a velocit&agrave; di crociera supersoniche. Hai per le mani una supersportiva vera, ma sei comodo. E poi, come non rimanere conquistati dal motore? Fino a 6.000 giri &egrave; forte, potente ma gestibile. Oltre e fino alla zona rossa, fissata a quota 11 mila giri, si entra nella zona off limits, dove lo spazio e il tempo acquisiscono un altro significato.  L&rsquo;allungo &egrave; perentorio, devastante e non molto diverso da quello di una supersportiva di qualche anno fa. Con questa sovrabbondanza di cavalli, per&ograve;, la ciclistica si trova a dover gestire situazioni spinose: se il telaio &egrave; lo stesso delle sorelle sportive, &egrave; anche vero che qui le masse in gioco sono superiori e posizionate pi&ugrave; in alto. Significa avere reazioni e inerzie pi&ugrave; importanti, in ogni frangente.  Proprio per questo non &egrave; una moto per tutti: esclusa la cavalleria, bisogna essere decisi ma dolci nei comandi impartiti, dalla frenata all&rsquo;uscita di curva, pena un bello scossone all&rsquo;assetto. Capita l&rsquo;antifona, per&ograve;, la XR comincia a farsi gustosa: non &egrave; agilissima nei cambi di direzione ma si getta verso la corda con la rapidit&agrave; di moto molto pi&ugrave; leggere. E con un avantreno che sembra solcare l&#39;asfalto, per quanto &egrave; piantato a terra. Alla fine la paragoni pi&ugrave; a una hypernaked che a una crossover, e questo fa gi&agrave; capire l&rsquo;indole di questa moto. E ben venga il DTC: con una simile cavalleria, meglio essere (ben) protetti. VOTO: 9    &nbsp;  BMW S 1000 XR: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  Considerato tutto, la nuova BMW S 1000 XR costa il giusto: si parte da 19.950 euro, ma come spesso accade in BMW, per averla accessoriata come si deve bisogna attingere in maniera importante dal catalogo optional. VOTO: 6,5  BMW S 1000 XR: CONCLUSIONI  A conti fatti, non vedo una reale concorrente della BMW S 1000 XR. S&igrave;, c&rsquo;&egrave; la Multistrada V4 Pikes Peak, ma &egrave; pi&ugrave; costosa ed esclusiva. La XR &egrave; una vera moto sportiva, solo che pu&ograve; farvi viaggiare comodamente seduti e riparati. Volendo anche in due. Il perfetto anello di congiunzione tra i due mondi? Probabilmente s&igrave;. VOTO FINALE: 7,7   

A Monaco gli ingegneri di BMW hanno ulteriormente migliorato la S 1000 XR, che per il 2024 si presenta pi&ugrave; in forma che mai. L&rsquo;abbiamo provata: ecco i voti del #SottoEsame

Test BMW S 1000 XR 2024, i voti del #SottoEsame

        Una corsa sul Mountain - il tratto pi&ugrave; celebre del Tourist Trophy - riesce a ricordarti all&rsquo;istante qual &egrave; il valore esatto di un&rsquo;emozione. In occasione del lancio dei nuovi Roadtec 02, Metzeler ha deciso di portare la stampa specializzata in uno dei templi della velocit&agrave; su due ruote pi&ugrave; celebri al mondo: l&rsquo;isola di Man. Un bel rischio, se ci pensate: nastri d&rsquo;asfalto velocissimi; tratti &ldquo;al limitatore&rdquo; che necessitano di grande sensibilit&agrave; da parte del pilota; e comunicativit&agrave;, da parte delle gomme; un meteo a dir poco variabile, tipico delle terre del nord dove pioggia e umido sono sempre dietro l&rsquo;angolo. Ma evidentemente, gli uomini "dell'elefantino" erano talmente convinti del fatto loro, da non temere nulla di tutto ci&ograve; per il lancio del loro nuovo &ldquo;Super-Sport-Touring&rdquo;, il Roadtec 02, gomma alla ricerca della sintesi perfetta tra i due mondi, quello supersport e quello sport-touring. Convinti, a tal punto, che per rendere l&rsquo;experience ancora pi&ugrave; intensa, hanno voluto prevedere anche una corsa "a manetta sciolta" sulla mitica &ldquo;Mountain Road&rdquo;, con strada chiusa al traffico e i marshall del TT a farci da apripista. Che poi, l&rsquo;isola &egrave; anche molto bella da visitare, con scorci unici e atmosfere incantate, e cos&igrave; non sono mancati momenti decisamente pi&ugrave; turistici per poter comprendere a fondo anche la natura pi&ugrave; touring di queste eclettiche 02. Iniziamo a scoprire come sono fatte e quali novit&agrave; tecnologiche si portano in dote.  Metzeler Roadtec 02: le gomme &ldquo;adattive&rdquo; Si tratta del primo pneumatico ad utilizzare la tecnologia Dynatread con disegno del battistrada adattivo che gli consente di adeguare il comportamento, da sport-touring a supersport, in base allo stile di guida del motociclista. Con una guida turistica, o in condizioni di bagnato, i lunghi incavi del disegno favoriscono l&rsquo;evacuazione dell&rsquo;acqua e la corretta mobilit&agrave; della mescola della fascia battistrada. Quando, invece, si guida in maniera sportiva, in condizioni per lo pi&ugrave; di asciutto, i trasferimenti di carico e le spinte laterali maggiori dovute anche ad angoli di piega pi&ugrave; elevati, generano una pressione sugli pneumatici che attua la chiusura di una parte degli intagli aumentando cos&igrave; la compattezza e la stabilit&agrave; della fascia battistrada. Secondo i tecnici Metzeler, a cui abbiamo posto direttamente la domanda, in condizioni di guida molto veloce, a ritmi sostenuti (e soprattutto con moto pi&ugrave; pesanti), gli intagli possono arrivare anche a &ldquo;chiudersi&rdquo; completamente offrendo una percentuale di gomma a terra, e quindi di grip, molto elevati; pi&ugrave; da gomma supersport che da sport-touring.Pneumatici anteriori e posteriori sono stati inoltre progettati con il medesimo disegno battistrada (ispirato al supersportivo SPORTEC M9 RR) per garantire lo stesso comportamento adattivo su entrambi gli assi e migliorare il comfort acustico. Rispetto al suo predecessore ROADTEC 01 SE, aumenta il rapporto pieni/vuoti, incrementando l&rsquo;impronta a terra a favore del grip e rendendolo pi&ugrave; uniforme al variare dell&rsquo;angolo di piega, cos&igrave; da favorire una guida pi&ugrave; fluida e precisa. Inoltre, una minore presenza di intagli comporta un numero minore di interruzioni sulla fascia battistrada, a vantaggio del comfort acustico. Arrivano anche nuove mescole full-silica - per l&rsquo;anteriore e per le spalle del posteriore - che ottimizzano il grip chimico, in particolare su strade bagnate. Centro e base dei posteriori sono invece ad alto contenuto di silica (&gt;80%) per bilanciare al meglio il grip con la stabilit&agrave; termica. Lo pneumatico posteriore &egrave; quindi bimescola.  Metzeler Roadtec 02: pi&ugrave; attenzione all&rsquo;ambiente Quello dell&rsquo;impatto ambientale &egrave; (e sar&agrave; in futuro) un argomento sempre pi&ugrave; caldo sul fronte pneumatici. Il nuovo Roadtec 02 &egrave; realizzato con pi&ugrave; del 43% di materiali di origine naturale e riciclati (appositamente selezionati anche per il contributo che possono dare alle prestazioni dello pneumatico), affermazione certificata da Bureau Veritas, leader mondiale nei servizi di verifica di conformit&agrave; e certificazione per qualit&agrave;, ambiente, salute, sicurezza e responsabilit&agrave; sociale (riferimento: standard ISO14021).&nbsp; METZELER ROADTEC 02: la prova  Una gomma in grado di adattarsi a diverse tipologie di moto, come i Roadtec 02, se un tempo doveva per forza piegarsi a tutta una serie di compromessi, oggi, grazie alle ultime tecnologie e ai materiali impiegati, pu&ograve; soddisfare (in maniera impensabile fino a qualche anno fa) gran parte delle esigenze d&rsquo;uso su strada, dalle passeggiate alle scorribande in cima al passo. Durante il test abbiamo messo alla prova le Metzeler guidando crossover, naked (di diversa tipologia) e sportive stradali, in condizioni di asciutto, asciutto/umido, compreso un bello scroscio di pioggia battente a fine giornata.&nbsp; In ogni contesto, la prima sensazione evidente &egrave; stato il senso di fiducia: in piega, oppure frenando forte, sia su asciutto che sulle insidiose transizioni asciutto/umido, si ha sempre una percezione di &ldquo;presa costante&rdquo; con l&rsquo;asfalto. Non solo in termini di grip assoluto, ma proprio di costanza di rendimento nonostante il mutare dello scenario. Un&rsquo;altra caratteristica emersa &egrave; stata poi la buona capacit&agrave; di rendere &ldquo;svelto&rdquo; l&rsquo;avantreno della moto nei cambi di direzione; anche se - su questo particolare aspetto, come anche per quanto riguarda il grip ad angoli di inclinazione elevati - ci riserviamo di rinnovare il giudizio dopo che avremo provato le gomme su un percorso misto pi&ugrave; sostenuto e articolato. Il tracciato del TT, infatti, per quanto emozionante, &egrave; pi&ugrave; vicino a un concetto di sportivit&agrave; motociclistica tipicamente britannico: lunghi rettilinei da affrontare &ldquo;in carena&rdquo;, a tutta birra, intervallati da cambi di direzione per lo pi&ugrave; &ldquo;scorrevoli&rdquo; (e con gradi di inclinazione mai eccessivi). Ad ogni modo, se con moto come ad esempio la Hornet, i vari benefici apportati dai Roadtec 02 si avvertono, ma in maniera pi&ugrave; sfumata, &egrave; su moto con piglio prestazionale pi&ugrave; marcato, e anche pi&ugrave; pesanti, che si apprezza all&rsquo;istante il salto evolutivo rispetto ai 01 SE. Questo, probabilmente, perch&eacute; certi modelli riescono a sollecitare di pi&ugrave; la caratteristica &ldquo;responsive&rdquo; della nuova gomma.&nbsp; In particolare, alcuni dei matching pi&ugrave; interessanti testati sul campo sono stati quelli con crossover prestazionali come ad esempio BMW S 1000 XR o KTM 890 SMT (ma anche Yamaha Tracer 9 GT+), o con &ldquo;pepper naked&rdquo; come la Triumph Street Triple 765&nbsp;e la KTM 990 Duke.&nbsp;Un&rsquo;ultima considerazione, infine, sul comfort di marcia, particolarmente elevato grazie al livello di rumorosit&agrave; molto basso verificato anche su fondi rovinati e disomogenei.&nbsp; I Metzeler ROADTEC 02 sono disponibili nelle seguenti misure: ANTERIORI 120/70 ZR17 M/C (58W) TL120/70 ZR17 M/C (58W) TL (C)110/80 R 19 M/C 59V TL&nbsp;120/70 ZR19 M/C 60W TL&nbsp; POSTERIORI 150/70 R 17 M/C 69V TL&nbsp;160/60 ZR 17 M/C (69W) TL&nbsp;170/60 ZR 17 M/C 72W TL&nbsp;180/55 ZR 17 M/C (73W) TL&nbsp;180/55 ZR 17 M/C (73W) TL (C)190/50 ZR 17 M/C (73W) TL&nbsp;190/55 ZR 17 M/C (75W) TL&nbsp;190/55 ZR 17 M/C (75W) TL (O)       

La Casa dell'elefantino li definisce "super-sport-touring" per la loro capacit&agrave; di unire i due mondi, quello supersport e quello sport-touring. Scopriamo se &egrave; davvero cos&igrave;...

Test: con i nuovi Metzeler Roadtec 02 sull’isola di Man

Abbiamo testato l'ultima evoluzione dei Roadtec in uno dei templi della velocità su due ruote più famosi al mondo

Metzeler Roadtec 02: la gallery del test sull'isola di Man

        Nel 2023 sono stati rubati 31.856 mezzi a due ruote, il 2% in pi&ugrave; rispetto al 2022. Un dato negativo per il suo trend di crescita; ma le moto sono quasi un settore felice, in un contesto italiano ben peggiore. Nello stesso periodo, infatti, i furti di auto sono cresciuti dell&rsquo;11%, con quasi 100mila pezzi rubati nell&rsquo;anno. Non tira una buona aria nel nostro Paese, dove il totale dei veicoli rubati nel 2023 ammonta a 131.679: siamo secondi per numero di furti in Europa, preceduti solo dalla Francia.I dati sono stati diffusi da LoJack, societ&agrave;&nbsp; specializzata nell&rsquo;offerta di soluzioni telematiche per il recupero di veicoli rubati. Ma andiamo subito ai numeri che pi&ugrave; ci riguardano. Indice:  I modelli pi&ugrave; rubati&nbsp; La classifica europea (pag.2) Come difendersi dai ladri (pag.3)  Quali sono i modelli pi&ugrave; rubati Lo scorso anno sono state rubate 31.856 due ruote a motore. Di queste, poco pi&ugrave; di 13mila (il 42%) sono state restituite ai legittimi proprietari, la restante parte (28mila unit&agrave;) &egrave; sparita nel nulla, per essere rivenduta soprattutto in Paesi dell&rsquo;Est Europa o per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio usati. Approfondendo la distribuzione dei numeri, emergono alcune peculiarit&agrave; &nbsp;di questo business criminale. Se, infatti, si conferma il primato di Campania e Lazio, rispettivamente con 6.272 e 5.842 sottrazioni, al terzo posto, sul gradino pi&ugrave; basso del podio si colloca la Sicilia (5.298), seguita da Lombardia (4.613), Toscana (2.061) e Puglia (1.541). Gli aumenti pi&ugrave; significativi dei furti si sono registrati lo scorso anno nel Lazio (+12%) e in Lombardia (+11%), mentre la Campania ha segnato un calo del 10%. Fra le regioni a basso impatto di furti figurano Basilicata, Valle D&rsquo;Aosta, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Trentino-Alto Adige e Umbria. La top 5 dei modelli pi&ugrave; rubati vede il primato incontrastato dell&rsquo;Honda SH (7.226 unit&agrave; rubate nel 2023, quasi 1 moto/scooter rubata su 4 &egrave; SH), seguito dal Piaggio Liberty (2.332, in forte crescita), dalla Vespa (1.878), dall&rsquo;Aprilia Scarabeo (1.840) e dal Kymco Agility, che entra nella top five con 1.382 sottrazioni. SH e Vespa, rispettivamente con il 38% e il 34%, sono i mezzi pi&ugrave; difficili da ritrovare. Dunque i modelli pi&ugrave; rubati sono tutti scooter. Le cause sono da ricercare nella loro ampia diffusione, che origina probabilmente anche una richiesta sul mercato del riciclaggio, e forse nella superiore facilit&agrave; di furto, vuoi perch&eacute; spesso lasciati in strada vuoi perch&eacute; dotati di antifurto meno sofisticati. Gli scooter di cilindrata non elevata sono tra l&rsquo;altro pi&ugrave; facili da caricare manualmente su un furgone. MOTO RUBATE IN ITALIA: PERCH&Egrave; E DOVE FINISCONO? &nbsp; Solo la Francia peggio di noi LoJack nel dossier 2024 ha introdotto anche una classifica europea dei furti di veicoli, elaborando informazioni prese da Eurostat e dal rapporto &ldquo;Organized Vehicle Crime in Europe&rdquo; del Vehicle Crime Barometer, che analizza il fenomeno dei furti in sei Paesi europei (Germania, Francia, Italia, Bulgaria, Olanda e Belgio). Dall&rsquo;incrocio tra i dati continentali e quelli nazionali, emerge la poco invidiabile leadership del nostro Paese nel ranking delle nazioni con il pi&ugrave; alto numero di furti di veicoli, con oltre 110mila mezzi rubati nel 2021. Ci precede la Francia, con 122.000 denunce. Il Belpaese &egrave; seguito poi, a distanza siderale, dalla Germania con 39mila furti e da Turchia (33.000), Olanda (22.000) e Spagna (20.000). In gran parte dei Paesi UE il numero dei furti non raggiunge le 1.000 unit&agrave;. Tre le principali tendenze rilevate dallo studio Del Vehicle Crime Barometer a livello continentale negli ultimi 20 anni vediamo: un significativo calo del numero di veicoli rubati in quasi tutti i Paesi analizzati - non in Italia per&ograve; - cui fa da contraltare il recente boom dei furti parziali di componenti. La seconda &egrave; l&rsquo;aumento dei furti di veicoli di lusso e di ultima generazione sottratti con l&rsquo;ausilio di strumenti hi-tech, come la riprogrammazione della smart key e il relay attack. In pratica i furti vengono effettuati con l&rsquo;ausilio di dotazioni elettroniche capaci di emulare la chiave elettronica originale, dotazioni che di solito si trovano a basso costo sui canali dell&rsquo;e-commerce. La terza evidenza &egrave; che ormai il business dei furti di veicoli &egrave; in mano a grandi bande criminali, in grado di operare a livello internazionale sfruttando gli hub portuali europei per movimentare veicoli interi e ricambi rubati verso i mercati di destinazione.  &nbsp; Come difendersi dai ladri di moto La ridondanza di sistemi antifurto &egrave; sempre il migliore degli strumenti di dissuasione. Dando per scontato che il ladro &ldquo;bravo&rdquo; se ha tempo e motivazione elude qualunque antifurto, l&rsquo;arma migliore &egrave; quella di rendergli la vita difficile, di fargli perdere molto tempo. In modo che si volti da un&rsquo;altra parte e decida di prendersi un veicolo meno protetto. Ecco perch&eacute; ci si difende utilizzando simultaneamente pi&ugrave; antifurto. Ottima l&rsquo;idea di catena e lucchetto, se moderni e di qualit&agrave; (quindi anche non economici), e ottimi anche gli antifurto elettronici, che spesso aiutano a ritrovare la moto.Parallelamente ci sono una serie di precauzioni da prendere. Dalla non abitudinariet&agrave; del parcheggio, altrimenti imparano che di notte alla tal ora la nostra moto sar&agrave; sempre &ldquo;disponibile&rdquo; in un determinato posto, alla scelta di una zona di parcheggio difficilmente accessibile dalla strada. Perch&eacute; spesso rubano con un furgone, sul quale caricano a forza la moto lavorando in 2 o in 4. Ci mettono pochissimo, ma se la nostra moto &egrave; lontana dalla strada e, magari, davanti ha degli ostacoli fisici come ringhiere o staccionate, per i ladri il compito diviene pi&ugrave; difficile.        

Lo afferma il Dossier LoJack 2024, che introduce anche una comparazione europea. Come non farsi scippare il proprio mezzo a due ruote? Ecco alcuni consigli

Furti di moto in aumento: come difendersi dai ladri?

        Il carburo di silicio &egrave; noto da tempo ed &egrave; usato in diversi settori, ma, negli ultimi anni, grazie alla costante ricerca tecnologica, sta trovando nuove applicazioni nel campo dell&rsquo;elettronica di potenza. Ma andiamo con ordine: si tratta di un materiale ceramico, ovvero non metallico, composto da un uguale numero di atomi di carbonio (C) e silicio (Si) da cui la formula SiC, ha basso peso specifico (di poco superiore all&rsquo;alluminio), alta durezza (paragonabile al diamante) ed eccellenti caratteristiche refrattarie, ovvero &egrave; in grado di resistere ad altissime temperature. Indice:  Perch&eacute; interessa nel settore dell'automotive Quando, un veicolo elettrico, risulta efficiente &amp; Le qualit&agrave; del carburo di silicio (pag.2) Il futuro delle moto elettriche (pag.3)  Carburo di silicio: perch&eacute; interessa nel settore dell'automotive Raro in natura, &egrave; tutto sommato semplice da creare artificialmente, almeno fino a quando non si ricercano particolari caratteristiche di purezza. Inizialmente venne sfruttata la sua durezza per usarlo come abrasivo, ha poi trovato applicazioni particolari in gioielleria ed &egrave; entrato nel mondo delle auto ad alte prestazioni come costituente dei costosi dischi freno carboceramici, decisamente superiori a quelli in metallo per leggerezza, durata e resistenza alle alte temperature.Il rinnovato interesse del settore automotive &egrave; legato alla trazione elettrica, dove viene sfruttato, al posto del silicio monocristallino, come semiconduttore per la realizzazione dei wafer, termine che in microelettronica identifica la lamina di materiale sulla quale vengono realizzati i circuiti integrati. Ma perch&eacute; si sta utilizzando un nuovo materiale al posto del silicio che ha fatto la storia dell&rsquo;informatica? Il SiC sta prendendo piede in applicazioni che richiedono efficienze sempre maggiori ed alta affidabilit&agrave; anche in presenza di ambienti di lavoro &ldquo;complessi&rdquo;, la trazione elettrica &egrave; uno di questi casi. MOTO A METANO: BAJAJ PRONTA A LANCIARLA ENTRO IL 2025  &nbsp; L'efficienza per un veicolo elettrico Quando si parla di efficienza per un veicolo elettrico ci si riferisce alla riduzione delle perdite di energia che sono proporzionali, sia alle correnti in gioco, sia alle conversioni da corrente continua ad alternata che avvengono nel passaggio fra i vari componenti in fase di carica e di scarica. Per ridurre le perdite vanno seguite due strade: bisogna ridurre le correnti in gioco, e questo &egrave; possibile solo alzando le tensioni di lavoro, e va migliorata l&rsquo;efficienza di tutti quei componenti che aprendo e chiudendo i circuiti &ldquo;raddrizzano&rdquo; o cambiano le forma d&rsquo;onda delle correnti. L&rsquo;apertura e la chiusura di diodi, transistor e mosfet ha &ldquo;tempi morti&rdquo; che creano inefficienze sempre maggiori all&rsquo;aumentare delle frequenze di lavoro (i puristi rabbrividiranno davanti a questa semplificazione, ma rende l&rsquo;idea). Stiamo parlando dei componenti che gestiscono l&rsquo;elettronica di potenza come gli inverter e i BMS (sistemi che regolano la carica delle celle delle batterie); sono i veri rubinetti del sistema, quelli che fanno entrare ed uscire l&rsquo;energia elettrica dalle batterie, dai motori e, in ottica idrogeno, dalle celle a combustibile. Le qualit&agrave; del carburo di silicio Ebbene, in questi componenti quando si lavora a tensioni superiori ai 650V, con alte frequenze ed alte temperature, il SiC si rivela superiore: &egrave; pi&ugrave; efficiente, stabile e permette di realizzare componenti pi&ugrave; piccoli. A parit&agrave; di correnti di alimentazione si riesce a &ldquo;riempire&rdquo; meglio e pi&ugrave; in fretta ogni singola cella, quindi i tempi di ricarica possono calare anche del 50%, le batterie si usurano di meno e la maggiore efficienza nelle operazioni di commutazione riduce le perdite (cala la differenza fra l&rsquo;energia che &ldquo;si paga&rdquo; e quella che si sfrutta davvero). Aggiungiamo che potendo lavorare a temperature pi&ugrave; alte, fino a oltre 200 &deg;C, si possono adottare sistemi di raffreddamento pi&ugrave; piccoli e si deve utilizzare meno energia per raffreddare i sistemi, quindi gli stessi inverter possono avere dimensioni fino al 90% minori. Finora abbiamo parlato di dimensioni, ma di pari passo si assiste ad una diminuzione dei pesi, e se invertere BMS su un&rsquo;automobile elettrica ingombrano solo marginalmente in confronto alle batterie, su un motociclo poter recuperare anche solo pochi chilogrammi e qualche dm3 di volume pu&ograve; fare davvero la differenza.  &nbsp; Ecco quindi che il puzzle inizia a prendere forma: il futuro delle moto elettriche sar&agrave; ad alta tensione, non dimentichiamo che la Ducati MotoE ha un&rsquo;architettura di bordo a 800V, il contenimento dei pesi e degli ingombri sar&agrave; sempre al centro dello sviluppo e quindi il carburo di silicio sar&agrave; fondamentale. Il futuro delle moto elettriche Il SiC ha un ulteriore punto di forza: si tratta di una tecnologia nella quale il mondo occidentale &egrave; leader di mercato e riduce la dipendenza dal silicio monocristallino, tutti motivi per continuare a spingere in questa direzione.Non &egrave; un caso che il colosso italo-francese STMicroelectronics abbia recentemente aperto una nuova fabbrica nella sua sede siciliana, con la concreta speranza che le economie di scala spingano a rendere pi&ugrave; efficiente la produzione, che al momento &egrave; da tre a cinque volte pi&ugrave; costosa rispetto a componenti in silicio. L&rsquo;obiettivo a medio termine &egrave; abbassare i costi dell&rsquo;utilizzo delle alte pressioni e temperature necessarie per sintetizzare il SiC e rendere pi&ugrave; efficiente la sua raffinazione, che attualmente comporta ancora molti scarti sui wafer semilavorati per la difficolt&agrave; di ottenere i necessari valori di purezza e finitura superficiale. VEICOLI ELETTRICI INEFFICIENTI COL FREDDO? ANALIZZIAMO I FATTI        

Nel mondo della trazione elettrica l&rsquo;obiettivo &egrave; migliorare efficienza, pesi e costi. E un materiale gi&agrave; conosciuto potrebbe rivelarsi assai importante nel settore moto

Carburo di silicio: nuove tecnologie. Cosa ne sarà delle moto elettriche?

Così com'era subito dopo la bandiera a scacchi a Dakar, abbiamo guidato la creazione del team Kapriony sulla pista sabbiosa di Pomposa. Ecco il racconto di un'emozionante giornata

Ducati MINA: una DesertX per l'Africa Eco Race

        La Federazione Motociclistica Italiana (FMI) ha realizzato il suo canale WhatsApp, un nuovo strumento di connessione diretta con gli appassionati del motociclismo. Un modo semplice e immediato di ricevere aggiornamenti sullo sport internazionale e nazionale, sulle attivit&agrave; dedicate ai giovani, sul mototurismo, sulle moto d&rsquo;epoca e, in generale, tutto ci&ograve; che riguarda il mondo delle due ruote. Inoltre tramite questo servizio, Moto Club e Tesserati potranno approfondire le informazioni sui servizi esclusivi loro dedicati.  Come iscriversi al canale Whatsapp&nbsp; L'obiettivo della FMI con l'introduzione di questo nuovo canale comunicativo &egrave; di accorciare le distanze con gli appassionati, coinvolgendoli attivamente grazie alle potenzialit&agrave; dei media digitali. Per iscriversi al canale WhatsApp della Federazione Motociclistica Italiana, basta aprire l'applicazione sul proprio dispositivo mobile o desktop, selezionare la voce "Canali" o "Aggiornamenti" e quindi cercare "Federazione Motociclistica Italiana".&nbsp; Giovanni Copioli, Presidente FMI: &ldquo;la&nbsp;Federazione Motociclistica Italiana vuole essere vicina ai motociclisti, in particolare a Moto Club e Tesserati. Il Canale WhatsApp &egrave; una grande opportunit&agrave; per continuare a perseguire questo obiettivo, per diffondere e condividere informazioni e trasmettere la nostra passione. Abbiamo deciso di aprirci a questa forma di comunicazione per dare un ulteriore servizio a tutti i motociclisti, tenendoli aggiornati sulle maggiori tematiche &ndash; sportive e non- e su informazioni di carattere generale. Inoltre mettiamo a disposizione questo nostro canale ai Moto Club che vogliono dare visibilit&agrave; alle loro iniziative come gi&agrave; accade con Motitalia, sito federmoto e profili social&rdquo;. INCENTIVI MOTO 2024: CHI NE PU&Ograve; BENEFICIARE       

La piattaforma dar&agrave; l'opportunit&agrave; a tutti gli amanti delle due ruote di ricevere aggiornamenti in tempo reale su tutto ci&ograve; che riguarda le moto

FMI, arriva il canale Whatsapp: come iscriversi

        Nital S.p.A. presenta la nuova videocamera Insta360 X4, con la quale &egrave; possibile produrre video a 360&deg; in 8K e far esplodere la propria creativit&agrave;. L' 8K, assieme ai video in 5,7K a 60fps e 4K a 100fps, aggiungono una qualit&agrave; d'immagine elevata alle infinite possibilit&agrave; creative dell'acquisizione a 360&deg;, tra cui la possibilit&agrave; di "registrare prima ed inquadrare dopo" e l'effetto Selfie Stick Invisibile. La X4 si trasforma all'occorrenza in una action cam tradizionale, con la modalit&agrave; Obiettivo Singolo ora aggiornata a 4K a 60fps e al Max view a 170&deg;. JK Liu, fondatore di Insta360, ha spiegato che &ldquo;l'8K sar&agrave; rivoluzionario per qualsiasi content creator, perch&egrave; i video dopo il reframing presenteranno la stessa qualit&agrave; di quelli girati con videocamere tradizionali. Ma la X4 non si limita esclusivamente alla qualit&agrave; delle immagini: &egrave; stata progettata per essere la videocamera 360 pi&ugrave; robusta e facile da usare, indipendentemente dal livello d'esperienza dell'utente. Questa idea &egrave; stata alla base di molti dei cambiamenti che abbiamo apportato."  L'alta risoluzione della nuova Insta360 X4 2 videocamere in 1 Editing IA Quanto costa  L'alta risoluzione della nuova Insta360 X4 La risoluzione 8K a 30fps permette ai content creator di scegliere qualsiasi angolazione in un secondo momento (il cosiddetto reframing). I filmati rimangono dettagliati anche dopo il reframing e possono essere utilizzati come clip indipendenti, oppure, integrati con altro materiale in qualsiasi tipo di montaggio video. Per le riprese d'azione o in slow motion, i video a 360&deg; sono ora disponibili a 60fps e in 5,7K per immagini fluide e nitide in qualsiasi circostanza. &Egrave; anche disponibile una nuova modalit&agrave; slow motion in 4K a 100fps per riprese cinematografiche stile matrix. Qualunque sia la risoluzione o la frequenza dei fotogrammi, le riprese a 360&deg; con la X4 offrono dei vantaggi come l'effetto Selfie Stick Invisibile, di cui accennavamo in apertura, che crea prospettive in terza persona simili a quelle di un drone. Questo vale anche per le foto: la X4 &egrave; in grado di scattare foto a 360&deg; da 72MP, ora anche con riduzione del rumore d'immagine grazie all&rsquo; IA integrata. Con la Modalit&agrave; Selfie, la X4 &egrave; in grado persino di inquadrare automaticamente il soggetto mantenendo invisibile il selfie stick.  Insta360 X4: 2 videocamere in 1 La X4, poi, &egrave; sia una videocamera a 360&deg; che una tradizionale action cam grandangolare. Quando si sa esattamente cosa si vuole riprendere, ad esempio un POV in prima persona dalla prospettiva del petto, basta passare alla modalit&agrave; Obiettivo Singolo per ottenere un video grandangolare coinvolgente. La Modalit&agrave; Obiettivo Singolo &egrave; stata potenziata per la X4 con video fluidi in 4K a 60fps, offrendo anche una prospettiva ultra-ampia di 170&deg; in 4K a 30fps con MaxView. L' X4 &egrave; molto versatile. Se non si ha la videocamera a portata di mano, si potr&agrave; utilizzare il controllo gestuale per avviare/interrompere la ripresa o scattare una foto, oppure utilizzare il Controllo Vocale 2.0. La registrazione programmata accender&agrave; la X4 all'orario impostato, registrer&agrave; il contenuto e spegner&agrave; automaticamente la videocamera. &Egrave; resistente al freddo. Sa gestire con facilit&agrave; temperature fino a -20&ordm;C. Per chi invece desidera portarla fino a 10 metri di profondit&agrave; senza l'aggiunta di nessun accessorio, oppure per riprese a 360&deg; cristalline fino a 50 metri, potr&agrave; provare il nuovo Case Subacqueo Invisibile. Sono&nbsp;disponibili molti altri effetti creativi come il Motion ND, per raggiungere un motion blur cinematografico senza l'utilizzo di nessun filtro ND. Per i motociclisti e gli amanti delle due ruote, potete provare a sovrapporre al video, alcuni dati come il GPS, la velocit&agrave; e l'indicatore del livello della batteria del proprio dispositivo Garmin o Apple Watch, con una scelta di dashboard interattive per ogni tipo di statistica (all'interno dell'app Insta360).  Editing IA grazie a Insta360 X4 La suite di editing Insta360 &egrave; dotata di diverse opzioni adatte a ogni content creator, dall'editing IA con un semplice tocco, all'editing manuale interamente personalizzato. Il reframing dall'app Insta360 ha due opzioni aggiornate. Con Quick Edit (precedentemente noto come Snap Wizard), &egrave; sufficiente muovere lo smartphone o utilizzare il joystick virtuale per impostare la prospettiva desiderata. Una volta impostata la prospettiva i video verranno immediatamente salvati e saranno pronti per la condivisione sui social! Se non si ha voglia o tempo per le modifiche fai da te, si pu&ograve; provare l'Editing IA. L'algoritmo di Insta360 gestisce l'intero processo di reframing, ora ancora pi&ugrave; veloce grazie al miglioramento del rilevamento dei volti. L'app Insta360 dispone anche di Shot Lab, una centrale creativa con pi&ugrave; di 30 effetti super innovativi. Per coloro che preferiscono un editing dal desktop, Insta360 Studio, recentemente aggiornato, &egrave; un software altamente versatile che consente di realizzare modifiche professionali pronte per la condivisione con la massima risoluzione, compatibile sia con video a 360&deg; che con video standard. Insta360 X4: quanto costa Sia l'app per smartphone che il software per desktop sono gratuiti, non &egrave; necessario alcun abbonamento. Inoltre, Insta360 ha appena lanciato Insta360 Reframe, il proprio plugin per Adobe Premiere Pro. Gli utenti potranno effettuare il reframing dei video 360 girati con la X4 direttamente da Premiere Pro con un'esportazione nella massima qualit&agrave; d'immagine. Insta360 X4 sar&agrave; disponibile per l'acquisto presso tutti i migliori rivenditori dei prodotti Insta360 e su Insta 360 X4 , al prezzo di 559,99 &euro;. INSTA360 ACE PRO, LA ACTION CAM CON AI ORA &Egrave; COMPATIBILE CON GLI INTERFONI       

Alta risoluzione, versatile e resistente al freddo. Adatta ai motociclisti perch&eacute; dispone di effetti ad hoc come: GPS e velocit&agrave;. Tutte le info e il prezzo

Insta360 X4: la videocamera in 8K per far esplodere la creatività

A EICMA 2023 abbiamo visto in anteprima le CB650R e CBR650R 2024 nelle quali è stato installato il nuovo sistema di frizione automatica E-Clutch, e abbiamo intuito subito che sarebbe stato uno degli argomenti caldi del 2024. Di conseguenza, quando è arrivato l'invito di Honda a provare in anteprima questa chicca tecnologica, abbiamo risposto con entusiasmo. Vi diciamo come sono fatte e come vanno, buona visione!

PROVA Honda CB650R e CBR650R con E-Clutch: è ora di cambiare (senza frizione)!

        Husqvarna presenta una promozione chiamata&ldquo;Cogli l'attimo&rdquo;, ed &egrave; un' iniziativa sviluppata in collaborazione con Husqvarna Motorcycles Finance. In cosa consiste? Fino al 30 aprile 2024 si pu&ograve; acquistare una Norden 901, una Norden 901 Expedition e una Svartpilen 401 &ndash; tutte in versione 2024 - versando subito il 50% del prezzo della moto, per poi saldarla dopo due anni. In cosa consiste la promozione di Husqvarna  Trascorsi 23 mesi, se la si vuole tenere, bisogner&agrave; versare una maxi-rata finale pari al Valore Futuro Garantito, oppure la si potr&agrave; restituire o sostituire con un nuovo modello. Per esempio, chi ha scelto la Norden 901 2024, la pu&ograve; acquistare versando un anticipo di 8.050 euro e dopo 23 mesi saldare la moto versando la maxi-rata finale di 7.850 euro.Se invece si preferisce la Norden 901 Expedition 2024, si dovr&agrave; dare un anticipo di 8.990 euro e poi saldare dopo 23 mesi i rimanenti 8.790 euro. Infine, se la scelta cadr&agrave; sulla Svartpilen 401 2024, che pu&ograve; essere propria con un anticipo di 3.490 euro, cui seguir&agrave; un saldo di 3.390 euro da versare dopo 23 mesi. HUSQVARNA, CON STILE GARANTITO LA GARANZIA SI ESTENDE        

L'iniziativa &egrave; valida fino al 30 aprile sulla Norden 901, Norden 901 Expedition e Svartpilen 401

Husqvarna: arriva la promozione “Cogli l'attimo”

        La bella stagione far venir voglia di trascorrere le giornate all'aria aperta, magari in compagnia della propria moto con la quale passare una lunga giornata fuori porta. Bisogna per&ograve; sempre essere attrezzati. A tal proposito ci pensa Moto Morini a presentare, in collaborazione con Piquadro, lo zaino baiker Moto Morini Bacpack by Piquadro. Quanto costa lo zaino di Moto Morini Bacpack by Piquadro Moto Morini Backpack by Piquadro &egrave; stato pensato per accompagnare sia i biker che non vogliono rinunciare allo stile sia chi cerca uno zaino sportychic e per essere una soluzione versatile e sostenibile che si adatta perfettamente a qualsiasi esigenza, impegno quotidiano e situazione atmosferica. Grazie al trattamento con TPU garantisce inoltre la massima resistenza e impermeabilit&agrave;. &Egrave; disponibile presso i concessionari ufficiali Moto Morini al prezzo di 219 euro.  MOTO MORINI, AL VIA I RIDING DAYS 2024        

Zaino dalla linea moderna, versatile e che si adatta a qualsiasi esigenza, impegno quotidiano e situazione atmosferica. Ecco quanto costa

Moto Morini Bacpack by Piquadro, un accessorio da avere!

Cos&igrave; com&#39;era subito dopo la bandiera a scacchi a Dakar, abbiamo guidato la creazione del team Kapriony sulla pista sabbiosa di Pomposa. Ecco il racconto di un&#39;emozionante giornata

        In occasione del 140esimo anniversario di Piaggio, arriva una nuova edizione speciale della Vespa. Realizzato dal Centro Stile Piaggio, il modello &egrave; destinato a soli 140 collezionisti. Gli esemplari saranno disponibili per quattro giorni durante il raduno mondiale Vespa World Days 2024 a Pontedera.  PIAGGIO URBAN DAYS, LE PROMOZIONI DI APRILE DA NON PERDERE Vespa 140th La versione esclusiva &egrave; basata sul modello Gtv e si mostra come un unione tra le forme classiche e quelle moderne. Presenta un faro basso, un manubrio in tubo a vista, finiture sportive e tecnologia avanzata. La grafica in blu e celeste su sfondo bianco, con il nuovissimo monogramma Vespa e il logo commemorativo dei 140 anni. La sella blu, con cuciture a contrasto e i cerchi ruota blu con inserti azzurri aggiungono sportivit&agrave;. Il modello &egrave; completato da finiture nere su scudo, specchietti, marmitta e pedane estraibili. Tecnologia a LED per la fanaleria e strumentazione digitaleOgni esemplare avr&agrave; una targhetta numerata celebrativa e sar&agrave; spinta dal potente motore monocilindrico 300 hpe, il pi&ugrave; performante mai montato su una Vespa. Aggiunte funzionalit&agrave; come il sistema keyless per l'accensione, il controllo della trazione elettronico ASR e il sistema antibloccaggio ABS. WORLD VESPA DAYS 2024 A PONTEDERA: APPUNTAMENTO DAL 18 AL 21 APRILE       

La Vespa 140th sar&agrave; prodotta in soli 140 esemplari e si mostra come l'unione tra i tratti distintivi dello scooter ed elementi moderni

Piaggio compie 140 anni e festeggia con una Vespa in versione limitata

        Benelli conferma la promozione esclusiva dedicata agli appassionati delle TRK 702 e TRK 702 X: un tris di valigie incluso nel prezzo di listino del veicolo (7.490 euro) per tutte le moto ordinate ed immatricolate entro il 30 settembre 2024 nelle concessionarie ufficiali.  BENELLI: ARRIVA LA PROMO DEDICATA ALLA TRK 502! "Per celebrare la passione per il viaggio" La decisione di prolungare ulteriormente l'offerta &egrave; gi&agrave; estesa fino alla fine di aprile. Il modello detiene attualmente la leadership nella classifica delle moto pi&ugrave; vendute in Italia. "&Egrave; un modo per celebrare la passione per il viaggio su due ruote e offrire un valore aggiunto ai nostri clienti. Siamo entusiasti di continuare a soddisfare le loro esigenze e di accompagnarli con la qualit&agrave; e l'eccellenza che contraddistinguono il marchio Benelli", ha affermato Gianni Monini, Responsabile Commerciale Mercato Italia di Benelli. Per ulteriori dettagli e informazioni sulla promozione, &egrave; possibile contattare i punti vendita Benelli presenti sul territorio nazionale aderenti all'iniziativa o consultare il sito web.  BENELLI TRK 552 SVELATA IN CINA. E IN ITALIA?       

La promozione &egrave; stata estesa fino alla fine di aprile e sar&agrave; disponibile per le moto immatricolate entro il 30 settembre 2024

Benelli TRK 702 e TRK 702 X: continua la promo! Chi può goderne

L’azienda vicentina, leader nel settore della mobilità elettrica, lancia un nuovo scooter con nuovo motore elettrico da 4,1 kW e 160 Nm di coppia.  Alle tre mappature di guida - ECO, CITY e POWER si aggiunge la funzione BOOST che consente di raggiungere 80 km/h.  L'Askoll XKP 80 è già disponibile al prezzo di 5.390 €. Ma con l'applicazione dell'ecobonus il prezzo scende a soli 3.623 €

Askoll presenta il nuovo XKP 80: il video

        Yamaha ribadisce l'unione tra l'off-road e la sua Spirito T&eacute;n&eacute;r&eacute;, attraverso la conferma dei due grandi eventi organizzati dalla Casa di Iwata: la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge e la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Experience Discovery. La prima manifestazione &egrave; alla sua quarta edizione, mentre la seconda, che torna per la terza volta, si confermano appuntamenti imperdibili per gli amanti del fuoristrada. YAMAHA MT-09, COM'&Egrave; CAMBIATA T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge: di cosa si tratta La T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge &egrave; un trofeo dedicato ai partecipanti al Campionato Italiano Motorally che gareggiano con una Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, evento patrocinato dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI). Composto in quattro tappe (da marzo a ottobre) in Italia, si inizia il 19 aprile a Riotorto (LI), prosegue il 29 e il 30 giugno a Foligno (PG), poi il 21 e 22 settembre a Rapino (CH), per concludersi tra il 18 e il 20 ottobre a Olbia (SS). Parteciperanno nella classe G1000, il Team Ufficiale Yamaha CF Racing con Alessandro Botturi e Matteo Drusiani. Il Team VMOTO schierer&agrave; invece Angelo Tazzari e Iarno D&rsquo;Orsogna e supporter&agrave; anche il progetto Girl Full Power con Janina Souza per la classe GPX e Alessia Pozzo con WR250F. Nella categoria GPX, il Team TwinsBike verr&agrave; rappresentato da Niccol&ograve; Pietribiasi. La T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge si compone in due categorie di gara: la TC-GPX, con l'uso di navigatori, e la TC-PRO, con un tradizionale road book cartaceo. L'evento &egrave; dedicato ai&nbsp;piloti meno esperti che seguiranno un itinerario insieme a istruttori esperti. Quest'anno si potr&agrave; partecipare con la propria moto o con una fornita dagli organizzatori, senza necessit&agrave; di licenza, ma con l'abbigliamento tecnico. Le iscrizioni sono aperte a tutti, direttamente sul sito Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; Experience Discovery: caratteristiche dell'evento T&eacute;n&eacute;r&eacute; Experience Discovery d&agrave; l&rsquo;opportunit&agrave; di cimentarsi all'off-road anche per i piloti meno esperti che desiderano avvicinarsi a questo mondo in modo sicuro e divertente. Ci&ograve; &egrave; possibile grazie a un itinerario appositamente studiato, che include strade sterrate e tratti accessibili anche a chi non ha una forte esperienza di guida fuoristrada, e all'assistenza di istruttori esperti che forniranno consigli pratici lungo il percorso. &Egrave; possibile iscriversi sia con la propria T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, sia con una T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700 fornita direttamente dagli organizzatori, in base alla disponibilit&agrave; dei mezzi al momento della registrazione. Per prendere parte all&rsquo;experience, tutti i partecipanti sono invitati a dotarsi dell'abbigliamento tecnico ma non &egrave; necessaria alcuna licenza. Le iscrizioni sono aperte a tutti, direttamente sul sito Yamaha. T&eacute;n&eacute;r&eacute;, compagna di tutti i giorni "La passione per la terra fa parte del nostro DNA sin dalla nostra prima motocicletta, la Yamaha YA-1 Dragon Fly, che partecip&ograve; alla Asama Volcano Race&rdquo; commenta Andrea Colombi, Country Manager Yamaha Motor Europe NV, filiale Italia, che aggiunge: &ldquo;La T&eacute;n&eacute;r&eacute; &egrave; la sintesi di come intendiamo vivere la moto, una compagna di tutti i giorni che durante il weekend pu&ograve; portarci sia a scoprire il territorio, ad esempio attraverso la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Discovery, sia a gareggiare seriamente attraverso la T&eacute;n&eacute;r&eacute; Challenge e il Campionato Italiano Motorally. Offriamo un&rsquo;ampia scelta di attivit&agrave;, di vari livelli, cos&igrave; che tutti gli appassionati possano usare la propria T&eacute;n&eacute;r&eacute; nel suo ambiente naturale&rdquo;. PERCH&Eacute; YAMAHA ABBRACCIA LA FILOSOFIA DEL "LATO OSCURO"       

Emozioni dell'off-road sia per esperti che per neofiti. Tutte le info a riguardo

Yamaha, tornano le Ténéré Challenge e Ténéré Experience Discovery

        Era il 17 marzo, quando ci siamo trovati a dover scrivere un nuovo articolo su un fuoristradista, ucciso da una catena tesa su una strada di campagna. Si chiamava Damiano Bufo e aveva 25 anni. Un ragazzo con la passione della moto. A distanza di tempo, le indagini sembra abbiano messo in evidenza che si &egrave; trattato realmente di un incidente, piuttosto che di una mossa deliberata per fare male a motociclisti o mountain bikers. In quell&rsquo;occasione per&ograve; abbiamo fatto una ricerca, per capire quante altre volte si erano verificati casi di cavi tesi come trappola per noi motociclisti. E ci siamo trovati a compilare una triste contabilit&agrave; &nbsp;che dimostra come questi episodi siano tutt&rsquo;altro che rari. Anche se fortunatamente nella maggior parte dei casi sono meno drammatici. Sull&rsquo;argomento abbiamo fatto un approfondimento con diverse interviste, che uscir&agrave; sul numero di maggio di In Moto, in edicola dal 20 aprile. A parte abbiamo per&ograve; contattato alcuni colleghi stranieri, per capire se anche in altri paesi europei c&rsquo;&egrave; la stessa intolleranza aggressiva nei confronti dei fuoristradisti. Pensavamo fosse un fenomeno solo italiano, invece abbiamo scoperto situazioni simili anche in altri paesi. Catene tese per motociclisti in off-road: la situazione in Europa Il primo a risponderci &egrave; stato Marien Cahuzak, caporedattore delle riviste olandesi Motor e Moto73, che ci ha raccontato di aver pubblicato un articolo sullo stesso argomento poco tempo fa. E ci ha lanciato una palla: &ldquo;magari in futuro possiamo fare qualcosa l&rsquo;uno per l&rsquo;altro&rdquo;. Germania Poi abbiamo sentito l&rsquo;amica Eva Breutel, di Motorrad: &ldquo;In Germania off-road non vai da nessuna parte. Almeno non al Sud. &egrave; vietato dappertutto! All&rsquo;Est, dove abita poca gente, &egrave; pi&ugrave; facile&rdquo;. Spagna Situazione simile in Spagna. Antonio Regidor, direttore della rivista Solo Moto: &ldquo;Ne abbiamo parlato anche sul nostro sito. Qui ci troviamo con gli stessi problemi da molti anni, non solo con le moto, anche con le mountain bike. Alcuni mettono chiodi per far scoppiare le gomme, o fili di ferro all&rsquo;altezza del petto. Conosco un ragazzo che si &egrave; fatto male con un cavo ma, miracolosamente, non &egrave; successo niente. Qui in Spagna dal 2015, se non sbaglio, &egrave; vietata la guida fuoristrada. Si pu&ograve; circolare solo su strade larghe almeno 4 metri. Fare off-road &egrave; vietato, Enduro, Trial o anche soltanto circolare in moto &egrave; vietato&rdquo;. Francia Dalla Francia Pierre Orluc, direttore di Moto Magazine ci ha mandato un suo articolo, uscito a met&agrave; &nbsp;gennaio, nel quale si parla di una legge che renda obbligatorio segnalare con cartelli ben visibili le chiusure di strade e sentieri privati. Una legge che &egrave; stata gi&agrave;&nbsp; presentata pi&ugrave; di una volta (la prima 13 anni fa) e che non riesce mai ad arrivare alla promulgazione. Nel frattempo la situazione dei cavi tesi in Francia &egrave; peggiore che in Italia, colpendo anche mountain bikers, escursionisti e addirittura canoisti sui fiumi. E la contabilit&agrave; &egrave; tremenda: dal 2004 si sono registrati 11 morti e 61 feriti. Drammatico. Regno Unito Infine il Regno Unito, con Llewellyn Pavey, titolare e direttore di Brake.Magazine.com, testata specializzata in fuoristrada, anzi, in &ldquo;Adventure travel &amp; Adventure Motorcycle&rdquo;. Llewellyn, appassionatissimo e gentilissimo, ci ha risposto con una mail affettuosa, affermando che anche nel Regno Unito ci sono problemi simili, sebbene finora non ci sia fortunatamente scappato il morto. E ha scritto un testo appositamente per noi, che vi proponiamo: &rdquo;La situazione della guida off-road nel Regno Unito non &egrave; la migliore, ma potrebbe essere peggiore. Abbiamo ancora una guida fantastica nel Regno Unito, ma la portata &egrave; limitata rispetto ad altri paesi in Europa. In Scozia &egrave; ancora pi&ugrave; difficile e ampie sezioni dell'Inghilterra centrale sono terreni agricoli e densamente popolati. Tuttavia, nel Sud, nel Nord e nel Galles ci sono alcuni sentieri belli e divertenti che portano in alcune delle zone pi&ugrave; belle e panoramiche del Paese. Purtroppo a met&agrave; degli anni 2000 gran parte dei percorsi legali nel Regno Unito sono stati riclassificati come illegali per i veicoli fuoristrada e limitati solo all'uso di cavalli, a piedi e in bicicletta. Da allora ci sono battaglie in corso per conservare ci&ograve; che &egrave; rimasto aperto. E' una lotta continua. La legalit&agrave; &egrave; pi&ugrave; complessa di quanto dovrebbe essere e per sapere quali percorsi sono legali servono mappe specifiche. C'&egrave; una societ&agrave; &nbsp;chiamata Ordnance Survey che fornisce queste mappe e sono decisamente valide. Sono vettorializzate e hanno un'applicazione digitale per la creazione di percorsi. Se conosci le regole, l'uso di queste mappe rende la guida legale relativamente facile, ma richiede tempo. Tuttavia, c'&egrave; un divario culturale nel Regno Unito. Il motociclismo non &egrave; uno sport popolare tra il pubblico in generale. Agli inglesi piace il calcio, il rugby, il cricket, camminare, andare a cavallo e gridare ai motociclisti. Questo a volte &egrave; peggiorato dal comportamento delle persone e ha portato ad alcuni dei problemi che affrontiamo. Ora &egrave; abbastanza difficile vietare i sentieri off-road, poich&eacute; sono stati scolpiti nella pietra di recente - intende probabilmente che sono stati ufficializzati come aperti al fuoristrada, ndr -, quindi qualsiasi controversia sulla loro legalit&agrave; &nbsp;non pu&ograve; essere fatta. Tuttavia, &egrave; ancora possibile chiudere a causa di cattive condizioni. La combinazione di rumore, densit&agrave; abitativa e popolarit&agrave; del camminare a piedi hanno creato un problema. Oltre a questo, il pubblico in generale ha pochissima conoscenza di ci&ograve; che &egrave; legale e di ci&ograve; che non lo &egrave;, creando ancora pi&ugrave; problemi. Ci sono stati diversi incidenti simili al tragico evento che hai menzionato e sono stati presi relativamente sul serio dalla polizia, compresi i procedimenti giudiziari&rdquo;.       

Cavi d&rsquo;acciaio e catene tese sulle strade sono purtroppo frequenti per i fuoristradisti. Non solo in Italia, per&ograve;, almeno stando alle testimonianze di alcuni colleghi giornalisti di altri paesi europei, che abbiamo interpellato

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