Alcuni video postati sui social sono molto curiosi. La piattaforma attraverso la quale riescono a diventare virali, ad oggi, &egrave; sicuramente Tik Tok, ed &egrave; infatti da l&igrave; che arriva molto materiale intrattenitivo il pi&ugrave; delle volte, di dubbio gusto in alcuni casi. Per fortuna non si parla delle sfide sconsiderate che fanno oggi i ragazzini o di vetture che vanno a fuoco, bens&igrave; la testimonianza di quanto sia difficile, per qualche motociclista, attraversare i tratti pi&ugrave; impegnativi del Passo dello Stelvio.  La caduta delle moto  Andando sul canale @Knayarfoto, il tiktoker ha postato dei video nei quali riprende in sequenza moto e maxi-scooter che, arrivati alla curva, finiscono in terra. Ovviamente non parliamo di incidenti importanti, soprattutto perch&eacute; la velocit&agrave; &egrave; molto ridotta e in quello specifico punto si va abbastanza piano. Comunque &egrave; una dimostrazione concreta della difficolt&agrave; di quella tratta. Certo &egrave; che fra coloro che scivolano ci sono anche inesperti, ma per chi invece mastica il linguaggio motociclistico la colpa &egrave; da imputare a manovre errate nell&#39;affrontare il lento rampino. L&#39;errore che si nota &egrave; una traiettoria troppo stretta abbinata a bassa velocit&agrave; con la moto che tende a &quot;cadere&quot;&nbsp;troppo per il tratto di curva in salita. Un buon consiglio potrebbe essere quello di restare, nei limiti della careggiata, un po&#39; pi&ugrave; larghi in ingresso cercando di tenere il motore pi&ugrave; in &quot;tiro&quot;. &nbsp;  &nbsp;   @kanyarfoto Ki kor&aacute;n kel, motort emel. Ezt az esetet nem &eacute;rtj&uuml;k&hellip; tal&aacute;n majd Ti! #curvafoto #kanyarfoto #foryou #dropthebike #passodellostelvio #stelviopass #triumph ? original sound - Luciano Pavarotti     Costruire la sicurezza in moto: ecco quali sono i passi da seguire  &nbsp; 

<p>Un tiktoker ha ripreso, in modo discutibile, i momenti in cui si vedono motociclisti cadere in uno dei tornanti stretti su un tratto molto frequentato dagli appassionati</p> 

Motociclisti che cadono allo Stelvio: quanto &egrave; difficile percorrerlo?

        Un appello dalla pagina Facebook &ldquo;Sostieni la Curva&rdquo; e niente pi&ugrave;: questo &egrave; bastato al mezzo migliaio &ndash; questa la cifra stimata &ndash; di tifosi atalantini per armarsi di moto e realizzare una trasferta di 40 km nella giornata di domenica 21 luglio. Punto di ritrovo, orario e richiesta di passaparola sono stati gli unici elementi annotati nel post di richiamo pubblicato dalla pagina, che gestisce e diffonde le comunicazioni riguardanti il tifo atalantino e in special modo la Curva Nord di Bergamo. DI TUTTI I TIPI &ndash; Senza distinzione di cilindrata, di cavalli e di velocit&agrave; massima: alla trasferta motoristica hanno preso parte mezzi di qualsiasi tipo. Dai cinquantini alle moto da enduro, dai &ldquo;tuboni&rdquo; alle motociclette, dagli scooter alla Vespa. I cinquecento ultras atalantini sono arrivati fino a Clusone, dove la squadra sta preparando la nuova stagione, per far sentire ai loro beniamini l&rsquo;affetto della Curva. Il video, pubblicato poi sulla pagina, &egrave; gi&agrave; diventato virale ma &egrave; servito anche da bollettino per gli aggiornamenti sui partecipanti. DISPERSO &ndash; D&rsquo;altronde, un raduno nato spontaneamente poteva andare incontro a qualche imprevisto. Uno dei motociclisti, eletto capocomitiva, si &egrave; perso dopo pochi chilometri dalla partenza e non &egrave; mai arrivato a destinazione. Dato per disperso, ha provveduto appena possibile a far sapere ai suoi compagni di fede calcistica che stava bene, ma non sono mancati gli sfott&ograve; sulla sua scarsa capacit&agrave; di orientamento. &nbsp;        

<p>Una folla di sostenitori della Dea si &egrave; ritrovata domenica nel quartiere bergamasco di Redona ed &egrave; partita, con centinaia di motocicli, alla volta di Clusone, dove Gomez e compagni sono in ritiro&nbsp;</p>

Atalanta: i tifosi invadono il ritiro in moto

PIEGHE SICURE  Frenare bene e curvare meglio: i suggerimenti  Dopo aver imparato qual &egrave; la traiettoria ideale (sul numero scorso di In Moto, in questa rubrica), vediamo ora come si affrontano le curve. Si comincia frenando...  5. Frenata Frenare dove si pu&ograve; e non dove si deve. Non sempre su strada si pu&ograve; frenare dove abbiamo pensato di farlo, perch&eacute; non &egrave; detto che l&agrave; dove freneremo ci sia un asfalto pulito o in buone condizioni. Frenare al limite, anche a 30 km/h, &egrave; comunque rischioso, perch&eacute; se troviamo dello sporco, della ghiaia o del gasolio in strada, il limite ci porter&agrave; lunghi anche di 2 metri. E nelle curve a destra arrivare lunghi equivale al contromano. Impariamo ad avere la velocit&agrave; minima prima della curva, proprio alla fine del rettilineo, non al centro della curva. In questo modo entreremo pi&ugrave; lenti, ma pi&ugrave; sicuri, e saremo pi&ugrave; veloci e meglio impostati nell&rsquo;uscita. La frenata &egrave; molto importante: frenare male comporta una traiettoria sbagliata o di difficile esecuzione. Frenare solo con l&rsquo;anteriore obbliga la moto ad andare dietro alla pendenza della strada, e trasferire tutta la massa sulla ruota anteriore, separata da noi tramite i cuscinetti di sterzo, non pu&ograve; far altro che muovere lo sterzo, sporcando la traiettoria e in molti casi, se la frenata &egrave; forte, saremo sbilanciati con spiacevoli conseguenze. Usiamo quindi il freno posteriore, e dopo una frazione di secondo l&rsquo;anteriore: questo &egrave; l&rsquo;ordine. Una volta raggiunto il punto di curva, stop al freno anteriore, ma non al posteriore, che manterremo con una leggerissima pressione per tutta la durata della curva: questo serve ad impedire che la traiettoria allarghi e a diminuire il raggio di curva stesso. Tanto in discesa quanto in salita, il freno posteriore controlla tutta la moto, non serve solo per frenare ma ci permette di sfruttare al 100% l&rsquo;anteriore, mantenendo la moto in frenata stabile e lineare. In curva il freno posteriore &egrave; la nostra terza ruota.  6. Curva La curva &egrave; il bello della moto: strade dritte non si sposano con il gusto di guidare, a parte forse gli USA con una Harley...&nbsp; Le fasi della curva sono tre, ingresso, conduzione e uscita. I punti pi&ugrave; pericolosi della curva sono: a destra l&rsquo;uscita di curva, a sinistra l&rsquo;ingresso. Guardare &egrave; importantissimo: l&rsquo;ingresso lo vedo di sicuro, ma esistono molte curve di cui non siamo a conoscenza dell&rsquo;uscita. Anche se stiamo percorrendo una strada nota, in ogni caso non sappiamo chi e cosa ci pu&ograve; essere all&rsquo;uscita. Quindi dobbiamo imparare a guardare mentre stiamo girando e con lo sguardo ad anticipare la moto, solo cos&igrave; non saremo impreparati. Guardare oltre ci permette di vedere anche l&rsquo;arrivo di un&rsquo;auto o un camion, che in una strada stretta pu&ograve; occupare la nostra traiettoria. Guardando prima possiamo anche, in caso di necessit&agrave;, cambiare la traiettoria o fermarci in curva. Fermarci a bordo strada &egrave; sempre meglio che fermarci contro l&rsquo;ostacolo, per poi guardare e decidere dove passare. All&rsquo;inizio magari vi sembrer&agrave; difficile, ma una volta presa l&rsquo;abitudine sar&agrave; normale. Il centro della curva, come abbiamo visto sul numero scorso, va percorso nel 60-70% della nostra carreggiata: ad esempio, se la carreggiata &egrave; larga 2 metri dovremo passare a 1,40 m dal limite di destra. Una volta raggiunta circa la met&agrave; curva, quando si vede l&rsquo;uscita, la punteremo, uscendo sicuramente a destra. Qualcuno dir&agrave;: &ldquo;ma se sto largo in entrata rischio di prendere un&rsquo;auto!&rdquo; No, perch&eacute; ho precedentemente guardato. E ancora no, perch&eacute; sono nella mia destra. In ogni caso, &egrave; meglio stare leggermente larghi dove vedo, piuttosto che uscire larghi dove non vedo! Nelle curve a sinistra, dobbiamo non aver fretta di entrare, anticipare comporta invadere la corsia opposta e poi uscire larghi, rischiando di trovare all&rsquo;uscita problemi, quali: asfalto sporco, brecciolino o peggio ancora una frana che ha portato via gli ultimi 30 cm di asfalto. Arriviamo dalla perfetta frenata, 70% freno anteriore e 30% freno posteriore, via l&rsquo;anteriore e dopo aver visto la curva iniziamo la nostra traiettoria. Dovremo passare sempre sul 70% del nostro lato, questa volta misurato dalla ipotetica mezzeria verso l&rsquo;esterno. Molti passano sulla riga bianca in curva a sinistra, ma questo &egrave; lo zero per cento! Passando larghi, avremo molta pi&ugrave; visuale sull&rsquo;uscita, molto pi&ugrave; spazio tra noi e l&rsquo;ipotetico veicolo dall&rsquo;altro lato e, soprattutto, riusciremo a chiudere la curva per uscire, a curva finita nel centro della nostra mezzeria. Dovremo imparare a fare le curve a sinistra con un raggio pi&ugrave; piccolo del raggio reale della curva stessa.    

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