        Saranno quattro le tappe per la prima edizione della Yamaha R7 Cup, il challenge dedicato ai Gentlemen Riders, e saranno scelte all&rsquo;interno del Campionato Italiano Velocit&agrave; 2022 e in una tappa italiana del Campionato del mondo Superbike 2022. Come funziona? I partecipanti avranno una griglia dedicata e dovranno contendersi il titolo anche in vista della SuperFinale Europea, aperta ai primi cinque classificati, appuntamento questo che si svolger&agrave; in un weekend del WSBK. Iscrizioni aperte da gennaio 2022, con tutte le informazioni disponibili sul sito Yamaha. Un trofeo alla portata di molti &ldquo;La R7 Cup nasce con la volont&agrave; di ingaggiare in un vero trofeo non solo giovani talenti, ma anche piloti amatori, che vogliano sdarsi in pista con una moto gestibile, godibile ed alla portata di molti. La nuova R7 ha debuttato nel segmento delle sportive adatte anche all&rsquo;utilizzo su strada e in versione GYTR diventa una vera Racing Machine. L'R7 Cup coniuga sfida, emozione ed accessibilit&agrave; grazie ai costi contenuti: tre concetti a cui teniamo molto e che sono le basi di tutte le nostre Cup monomarca&rdquo;, dichiara Andrea Colombi, Country Manager Yamaha. Un campionato monomarca con un costo contenuto, quindi, nel quale l&rsquo;R7 come spiega il Country Manager Yamaha pu&ograve; dotarsi del kit GYTR (la linea Yamaha di accessori racing), incluso nella quota d&rsquo;iscrizione. E per questo, sempre a partire da gennaio 2022, i partecipanti potranno rivolgersi a specialisti del racing per la preparazione della moto. La prima edizione della competizione avverr&agrave; in parallelo all&rsquo;inaugurazione da parte di Yamaha di alcuni GYTR Pro-Shop, concessionarie che rappresentano la massima espressione del Racing Yamaha, che operano sul mercato e mettono a disposizione di tutti i clienti, per la prima volta, tutta l&rsquo;esperienza e le competenze sviluppate in Superbike e nei campionati delle derivate di serie. VALENTINO ROSSI, CON YAMAHA A EICMA 2021       

<p>Arriva la prima edizione del challenge riservato alla biciclindrica di Iwata: quattro tappe all&rsquo;interno del CIV e una tappa italiana del Campionato del mondo SBK</p>

Yamaha R7 Cup, arriva il monomarca dedicato a giovani ed amatori

Una storia che nasce nel 1965 e si evolve in due generazioni

Malanca Competizione AM: le foto

La linea da Competizione prima serie &egrave; caratterizzata dal lungo serbatoio squadrato con leggere sfiancature per le ginocchia e da un corto sellino sportivo. Il serbatoio, che ha una estesa protezione imbottita sul dorso, presenta la particolarit&agrave; del tappo di rifornimento spostato sul lato destro.  Malanca Carib&ugrave;, l&#39;incompresa  Semi manubri, forcella ed ammortizzatori con molle scoperte, pedane arretrate e freno posteriore da azionare col tacco (presenti anche versioni con pedale tradizionale) nonch&eacute; le ottime prestazioni fornite dal motore, completano l&rsquo;armamentario utile a ben figurare nell&rsquo;allora nascente segmento dei cinquantini veloci.    LA TESTA ROSSA - Sar&agrave; proprio questo modello (al Salone Milano 1965) a fregiarsi per primo della denominazione &ldquo;testa rossa&rdquo; su una versione meglio rifinita in cui compare la verniciatura rossa per la testa (ovale) del motore.  Il propulsore dotato di un carburatore da 18 mm, ha una potenza similare ai motori P4 della Minarelli o ai Franco Morini a 4 marce, e consentiva a questo veloce motorino di superare gli 80 km/h effettivi.  In contemporanea la Malanca aveva in listino lo Sprint con un serbatoio dal disegno pi&ugrave; tozzo, le pedane poste in posizione classica ed un pi&ugrave; sobrio manubrio rialzato.  Guida all&rsquo;acquisto &ndash; Il &ldquo;resto del mondo&rdquo; negli anni &rsquo;70  LA SECONDA SERIE - Affianca il Testarossa (il Top di gamma della Malanca nei 50 cc sportivi), la seconda serie del Competizione . Si tratta di una versione economicamente pi&ugrave; abbordabile rispetto al modello di punta, ma a tutti gli effetti &egrave; un valido esempio di 50 sportivo. Molto simile nei tratti somatici al Testarossa, di cui conserva l&rsquo;impostazione generale, si distingue a colpo d&rsquo;occhio sia per il diverso telaio privo della triangolatura centrale e dei rinforzi sul cannotto di sterzo che per il serbatoio con tappo di rifornimento in posizione arretrata. Il motore ha sempre il cambio a 4 marce e dispone di pistone a cielo bombato con due fasce. Anche in questo caso la versione Export, che viene fornita con carburatore da 17 mm, consente di raggiungere una velocit&agrave; superiore agli 80 km/h. 

<p>Il modello Competizione di Malanca nasce nel 1965 e si evolve a sua volta in due generazioni completamente diverse per estetica. Ecco tutta la sua storia</p> 

Malanca Competizione 4M: i suoi segreti

Polini ha sviluppato il kit Evolution 2 per le competizioni nella categoria Vespa Classic 135 cm3 Nasce espressamente per le competizioni il nuovo kit gruppo termico Polini dedicato alla Vespa. La particolarit&agrave; del cilindro &nbsp;"Evolution 2" &egrave; che pu&ograve; essere montato sia in posizione "normale" che "girata", spesso utilizzata nei circuiti perch&eacute; agevola le operazioni di manutenzione e lo smontaggio della marmitta.  Il kit "Evolution 2" con immissione a valvola rotante pu&ograve; essere montato su tutti i modelli Vespa 125; la corsa del pistone &egrave; identica all'originale quindi non necessit&agrave; di un albero motore specifico. Polini ha per&ograve; pensato anche a chi vuole il meglio e offre un albero motore con biella ricavata dal pieno, anticipato e bilanciato.  Il cilindro del kit "Evolution 2" &egrave; fuso in alluminio, ha un alesaggio di 58 mm (corsa 51 mm) e una cilindrata di 135 &nbsp;cm3. La canna ha un riporto al Nikel-silicio che migliora lo scorrimento e la resistenza all'usura. Il pistone &egrave; forgiato, dotato di due segmenti mentre la testa &egrave; fusa in unico pezzo. Il cilindro &egrave; dotato di 6 luci di travaso e ha un diagramma di distribuzione molto spinto.&nbsp;  Per il montaggio &egrave; necessaria la barenatura dei carter. Il kit Polini "Evolution 2" &egrave; offerto ad un prezzo al pubblico di 388 Euro +IVA    Giulia Cassinelli  &nbsp;  &nbsp;

Da Polini arriva il gruppo termico "Evolution 2" progettata per le Vespa Classic da competizione

Da Polini per le competizioni Vespa Classic

Nella notte &egrave; mancato Franco Farn&eacute; figura indispensabile per estro e talento nella storia delle competizioni di Ducati: il mondo delle moto &egrave; in lutto Il mondo delle due ruote piange oggi la perdita&nbsp;di un grande uomo e motociclista: Franco Farn&eacute;&nbsp;&egrave; mancato la scorsa notte&nbsp;dopo una lunga malattia all'et&agrave; di 81 anni.  Farn&eacute;,&nbsp;un nome&nbsp;conosciuto e molto apprezzato nell'ambiente delle due ruote,&nbsp;ha accompagnato con dedizione e per tantissimi anni le vicende e il percorso di Ducati.  Gi&agrave; dagli inizi degli anni '50, aveva infatti legato il suo nome alla Casa di Borgo Panigale correndo con il Cucciolo e lavorando contemporaneamente all'interno dello stabilimento.  Fondamentale il suo ruolo come collaudatore,&nbsp;meccanico e progettista, Franco ha collaborato a tutti i successi di Ducati.&nbsp;Negli anni '70 mantenne in vita, assieme ad una piccola cerchia di colleghi, il Reparto Corse del Marchio italiano in un periodo difficile di crisi aziendale.  Segu&igrave; le gesta di campioni del calibro di&nbsp;Mike Hailwood ,&nbsp;Paul Smart, Marco Lucchinelli, Carl Fogarty e tantissimi altri preparandone le moto nelle pi&ugrave; importanti competizioni.  Franco Farn&eacute; fu instancabile&nbsp;ed essenziale nello sviluppo e nella crescita di Ducati nel mondo delle corse&nbsp;per pi&ugrave; di mezzo secolo.  Giulia Cassinelli  [gallery ids="18994,18992,18990,18991"]

E' morto Franco Farn&eacute; legato da sempre a Ducati e alle competizioni

Il mondo delle due ruote piange Franco Farn&eacute;

Il video, ripreso a bordo della Superbike Yamaha YZF-R1 M, regala un assaggio delle impressionanti potenzialit&agrave; di questa sportiva

Yamaha YZF-R1 M: on board camera

Il processo che ha dato inizio a tutto portando fino a noi l'ultima cattivissima Yamaha R1

Yamaha YZF-R1: come nasce il design

Manca poco ad uno degli appuntamenti pi&ugrave; "terrificanti"&nbsp;dell'enduro estremo. Il 14 e 15 Febbraio dimenticate San Valentino perch&eacute; qui di dolcezza ce ne sar&agrave; ben poca...  Difficolt&agrave;? Quante ne volete. Emozioni? Non mancheranno di certo. Sudore, fatica e tanta tantissima passione. Tutto questo &egrave; l' Hell's Gate Metzeler la spettacolare gara ideata da Fabio Fasola che si svolge ormai da undici&nbsp;anni nella Tenuta Turistica de Il Ciocco, sull'Appennino toscano: ogni anno&nbsp;a Febbraio, per avere le condizioni "ideali" a trasformare le bellissime colline toscane in un vero e proprio inferno.  Il programma sempre lo stesso e anche quest'anno, nella prima giornata, i migliori specialisti dell'enduro mondiale si contenderanno lo scettro che da quattro edizioni &egrave; in mano al Graham&nbsp;Jarvis.  La Domenica invece va in scena la terza HsG Lite: la cavalcata amatoriale di Hell's Gate che conserva gli scenari del giorno precedente ma senza tutti i tratti pi&ugrave; terrificanti. Comunque tosta, comunque emozionante tirer&agrave; fuori la grinta e il fiato di&nbsp;tutti i partecipanti.  Molte le novit&agrave; 2015 soprattutto per quanto riguarda gli eventi collaterali.  Arexons: un contest&nbsp;unico tra le fasi eliminatoria del mattino e la finale di Hell&rsquo;s Gate Metzeler 2015.Estrarre La Spada Nella Roccia Con l&rsquo;aiuto di Svitol.  Red Bull Best Rookie: in palio una iscrizione a Erzberg Rodeo 2015 per l'ultimo degli esclusi tra i non professionisti.  Virgin Radio Trophy: il miglior italiano in gara ricever&agrave; la chitarra elettrica firmata Virgin Radio.  Airohnman: all'interno della&nbsp; HsG Lite Airoh&nbsp;propone un contest per misurare l'abilit&agrave; dei piloti sulle salite. Il premio in palio per il riders pi&ugrave; accanito sar&agrave; il casco top della gamma&nbsp;off-road Aviator 2.1 (con grafica dedicata a Tony Cairoli).  Non resta che iniziare il conto alla rovescia...&nbsp;  Giulia Cassinelli      &nbsp;  &nbsp;

A Febbraio torna Hell's Gate: l'inferno dell'enduro estremo

Hell's Gate Metzeler: l'incubo sta per iniziare

Hell's Gate Metzeler 2015: presentazione

Il mercato delle moto ha segnato davvero un 2014 positivo per molti costruttori soprattutto per chi &egrave; riuscito ad interpretare correttamente i bisogni del pubblico. Una notizia pi&ugrave; che mai positiva perch&eacute; indica che l'interesse per le due ruote non &egrave; scemato.  Tra questi non manca il Marchio Husqvarna che pu&ograve; vantare, nell'ultimo anno, di aver raggiunto un fatturato e&nbsp;volumi di vendite da record: a quanto pare l'acquisizione da parte di KTM ha portato notevoli benefici.  Con &nbsp;un totale di 100 milioni di Euro fatturati e 16.337 unit&agrave; immatricolate la Casa di origine svedese&nbsp;pu&ograve; ritenersi soddisfatta anche perch&eacute; questo risultato segna un traguardo mai raggiunto in&nbsp;111 anni&nbsp;di produzione.  In particolare Husqvarna ha guadagnato quote significative all'interno del settore delle enduro da competizione, ma il vero successo viene dal segmento del motocross, dove quasi 6.000 moto sono state vendute&nbsp;in tutto il mondo.  Nel 2015 l'obbiettivo del Brand &egrave; ovviamente quello di crescere ulteriormente perseguendo le proprie strategie e di confermarsi sempre pi&ugrave; profondamente come protagonista dell'off-road.&nbsp;  Giulia Cassinelli  

Un 2014 che ha visto Husqvarna raggiungere volumi di fatturato e di vendite da record

Husqvarna: un incredibile 2014

Motul,&nbsp;grazie ad all'approccio innovativo e alla ricerca di metodi all'avanguardia, offre continuamente un altissimo livello di qualit&agrave; e si conferma continuamente come leader europeo nel settore dei lubrificanti con una presenza a livello internazionale sempre pi&ugrave; importante. Non stupisce&nbsp;quindi che abbia in serbo una nuova gamma di prodotti a 360&deg;.  La linea Powersport &egrave; ideata per tempo libero, citt&agrave; e competizioni: 44 oli motore e 3 segmenti per soddisfare le esigenze di ogni appassionato.  Racing: sette prodotti nati dall'esperienza Motul nel mondo delle competizioni che utilizzano le pi&ugrave; avanzate tecnologie nel campo per assicurare prestazioni elevate per moto stradali e off-road.  Urbano: sono 26 i lubrificanti sviluppati per proteggere i propulsori di moto e scooter nell'utilizzo quotidiano.  Tempo libero: 11 soluzioni ideate per le pi&ugrave; svariate attivit&agrave;&nbsp;(come ATV, kart, motoslitte e moto d'acqua).  La gamma Motul Powersport &nbsp;comprende anche altri prodotti specifici per la manutenzione del veicolo come: liquidi&nbsp;per&nbsp;freni e trasmissione, additivi per carburanti, grassi, olio forcella e ammortizzatore, liquidi refrigeranti e la linea MC Care per la cura della motocicletta.  Giulia Cassinelli    &nbsp;

Una gamma di prodotti nata per soddisfare le esigenze di tutti gli appassionati

Motul lancia la nuova linea Powersport

Due professionisti, due bravissimi&nbsp;artisti ci raccontano la moto attraverso le loro immagini.  Fabio Grandi e Otto Moretti propongono una serata "A tutta velocit&agrave;", questo il nome della mostra che si terr&agrave; questo Venerd&igrave;,&nbsp;per gustarsi con calma alcuni&nbsp;adrenalinici fotogrammi a tema racing.  I due fotografi sportivi, che seguono da tempo anche i campionati MotoGP e Superbike, hanno infatti deciso di condividere la loro esperienza attraverso alcune spettacolari foto tratte dal mondo delle competizioni.&nbsp;Un modo decisamente moderno di pensare all'arte che si unisce ad una realt&agrave; tradizionalmente molto distante, quella sportiva.  Durante la rassegna sar&agrave; presentata una serie di immagini in dissolvenza sonorizzata, commentate dagli autori. Grandi e Moretti saranno poi disponibili poi ad approfondire qualche argomento sulla fotografia.  L'appuntamento &egrave; quindi per il 23 Gennaio alle h 21 in via Don Pasti 80 presso la Biblioteca Centro Culturale di Funo di Argelato, provincia di Bologna. Se volete ulteriori informazioni potete seguire la pagina dell'evento su Facebook.  &nbsp;  Giulia Cassinelli    &nbsp;

Una serata "A tutta velocit&agrave;" con le immagini di due importanti fotografi sportivi: Fabio Grandi e Otto Moretti

Corse e fotografia insieme a due grandi protagonisti

Per tutti i motociclisti che cercano sempre il meglio della tecnologia e qualit&agrave; disponibili, anche nell'abbigliamento, Stylmartin presenta&nbsp;Stealth S.E. Il top di gamma, direttamente derivato dagli ambienti delle competizioni di alto livello, lo stivale racing viene proposto in "Special Edition". Stivale che sar&agrave; oltretutto indossato, proprio nella stagione 2015, dai piloti sponsorizzati da Stylmartin. Grafiche appositamente studiate e colorazione inedita, perch&eacute; anche il look vuole la sua parte: sportivo e accattivante non passer&agrave; certo inosservato. E certamente una qualit&agrave; di altissimo livello, i migliori materiali per una calzata protetta e confortevole e un confezionamento completamente artigianale. Il prezzo al pubblico &egrave; di 365 Euro. Ecco le caratteristiche tecniche come dichiarate dalla Casa:   Tomaia Microfibra Fodera air mesh traspirante Imbottiture interne anatomiche comfort-fit Protezione cambio in PU Protezione anteriore flessibile snodo tomaia shock absorber con protezioni sovra iniezione Protezione tallone Inserto shock absorber su zona tallone Prese d'aria placca e tallone con prese d'aria (posizione ON per aerazione all'interno della gamba, OFF per impedire l'accesso a freddo e pioggia). Regolazione chiusura doppia regolazione chiusura gambale tramite fasce dentate regolabili a pulsante + con leva micrometrica Chiusura Zip protetta Spoiler antitorsione sistema "ankle floating system" che protegge la caviglia e ne contrasta la torsione, regolazione dell'inclinazione gambale tramite canting system Sottopiede anatomico antishock antibatterico con filo d'argento Suola gomma con grip antiscivolo e antiusura Slider sostituibile su punta in titanio, su tallone in pu Taglie 40/47 Varianti colore Special Edition  &nbsp;Giulia Cassinelli    &nbsp; 

Una "dotazione" top di gamma, direttamente dalle competizioni

Stylmartin: stivali Stealth S.E.

Come tutti sapranno siamo ormai alle porte della Dakar.  L'emozionante rally&nbsp;ideato dal pilota Thierry Sabine (che si era perso nel deserto durante un altro raid, la Abidjan-Nizza) ha inizio nel lontano 1979 e da allora non ha "quasi" mai smesso di tenere viva l'attenzione del pubblico&nbsp;di tutto il mondo. Prima si correva nei territori africani, oggi, a causa dell'instabilit&agrave; politico-sociale della zona,&nbsp;&nbsp;la cornice &egrave; cambiata:&nbsp;teatro delle "eroiche" gesta sono gli immensi spazi sudamericani&nbsp;. Il succo per&ograve; &egrave; sempre lo stesso: avventura, adrenalina e competizione.  Oltre ai piloti, alle incredibili e a volte terribili vicende accadute e ai suggestivi e remoti paesaggi esplorati, sono state le moto le grandi protagoniste. Mezzi potenti e performanti che dovevano e devono affrontare migliaia di chilometri in condizioni estreme e percorsi tremendamente impegnativi. Obbiettivo&nbsp;ultimo la vittoria, certo ma anche solamente arrivare era ed &egrave; ancora&nbsp;un arduo&nbsp;traguardo.  Alcune di queste moto hanno segnato profondamente&nbsp;la storia della Dakar&nbsp;e l'immaginario collettivo dando vita a versioni commerciali di&nbsp;grandissimo successo.  Ecco quelle che secondo noi hanno maggiormente colpito nel segno (1979-2002).  Yamaha XT 500: ebbe un successo straordinario durante le prime edizioni del rally in configurazione praticamente standard (a parte serbatoi maggiorati e portapacchi). Vinse moltissimo: anche &nbsp;Cyril Neveau la port&ograve; sul gradino pi&ugrave; alto del podio nel '79 e nel 1980.  BMW R 100 GS: l'arrivo della bicilindrica tedesca segn&ograve; la fine dell'egemonia della Casa dei tre diapason. Vinse nel 1983 con Auriol e nel 1984 e '85 con Gaston Rahier.  Honda NXR 750: il grandissimo successo della Africa Twin inizia con questa&nbsp;bicilindrica da competizione arriv&ograve;&nbsp;sui due gradini pi&ugrave; alti del podio (nel 1986) con Cyril Neveu e Gilles Lalay. Fu solo la prima di quattro vittorie consecutive per l'amatissima Honda.  Suzuki DR-Z 800: fu portata in gara anche dal fortissimo Rahier nella Paris-Dakar del 1988 ma non riusc&igrave; ad andare oltre la 9&deg; posizione assoluta. L'enorme monocilindrico giapponese ebbe per&ograve; un grande successo commerciale proprio per le sue incredibili prestazioni e "misure" (la DR Big venne prodotta fino al 1997 senza particolari modifiche).  Gilera RC 600: la Casa di Arcore con questa moto torna ad essere grande nelle competizioni.&nbsp;La versione ufficiale ottenne&nbsp;numerose vittorie di tappa e vinse nelle categorie Silhouette e Marathon. Dalla versione da 600 cm3 nascer&agrave; il prototipo RC 750 R.  Cagiva Elefant: motore derivato dalla Ducati 900SS, livrea Lucky Explorer e piloti italiani: Orioli e De Petri. Il 1990 &egrave; l'anno della svolta per la Casa italiana. La Elefant, avvantaggiata anche dall'assenza&nbsp;di&nbsp;Honda in forma ufficiale, riusc&igrave;&nbsp;a guadagnare gli allori africani.  Yamaha YZE 750-850 T: nel 1991 Yamaha decise di dare una svolta introducendo&nbsp;il bicilindrico con la&nbsp;sua Super T&eacute;ner&eacute; da competizione. Fu la scelta giusta: la YZE si rivel&ograve; regina della competizione guidata da&nbsp;St&eacute;phane Peterhansel nel '91 e per i due anni successivi.  BMW F 650&nbsp;RR: la monocilindrica tedesca, accreditata di 75 cavalli ed allestita assieme a Touratech, venne portata al successo da Richard Sainct per due edizioni consecutive: 1999 e 2000.  KTM 950: dopo l'entusiasmante debutto al Rally dei Faraoni nel 2001, la bicilindrica austriaca viene portata al trionfo dal fortissimo pilota italiano Fabrizio Meoni che ne cur&ograve; anche lo sviluppo. Lo sfortunato pilota fiorentino mor&igrave;&nbsp;pochi anni dopo, nel 2005, durante quello che avrebbe dovuto essere il suo ultimo raid per complicazioni dovute ad una terribile caduta.  Nella gallery potete ammirare queste&nbsp;moto e le loro evoluzioni&nbsp;in allestimento Dakar.  &nbsp;  Giulia Cassinelli    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

Regine del deserto e del pubblico: hanno vinto, emozionato e fatto sognare

Le Regine della Dakar

La passione per le competizioni &egrave; da sempre al centro dell'interesse di Bitubo, importante azienda di sistemi di smorzamento (non solo a livello motociclistico).  Questo il motivo che spinge la Casa italiana a fare sempre di pi&ugrave; per supportare il motociclismo italiano a livello agonistico.  L'ultima interessante proposta vede protagonisti i team che partecipano a qualsiasi Campionato nel territorio: Bitubo offre infatti un kit&nbsp;di sospensioni ad un prezzo davvero competitivo.  Sar&agrave; inoltre possibile per il pilota ed un tecnico del team partecipare gratuitamente ad un corso sulle sospensioni effettuato da uno dei migliori tecnici che seguono per il Marchio la SBK-GP.  Nel Corso Racing Bitubo si ripasseranno le nozioni base sulle sospensioni e verranno esposte le possibili soluzioni da utilizzare in gara nella ricerca del set-up ideale per ogni pista e condizione.  L'offerta relativa al corso (non per&ograve; quella relativa al&nbsp;kit di sospensioni) &egrave; valida fino all'esaurimento dei posti disponibili.  Per info e adesioni contattare Bitubo@bitubo.com... Sbrigatevi!  &nbsp;  Giulia Cassinelli  

Bitubo supporta tutti i team italiani con il suo pacchetto racing: oltre al kit di sospensioni anche un interessante corso

Bitubo: kit racing

Continua anche nel 2015 la partnership&nbsp;tra Husqvarna e FMF Racing, l'azienda americana produttrice di sistemi di scarico ad alte prestazioni.  &nbsp;  Un'unione proficua gi&agrave; nel 2014, anno che ha visto il ritorno alle competizioni dei team Husqvarna Factory Racing.  Gli scarichi FMF hanno accompagnato i successi di Husqvarna nell'enduro con la vittoria di Pela Renet in sella alla FE450 nel mondiale E2 e i trionfi&nbsp;di Graham Jarvis e Alfredo Gomez&nbsp;&nbsp;in importanti eventi dell'Extreme. Non sono mancate le soddisfazioni neppure nel Campionato di Motocross con gli ottimi piazzamenti di Romain Febvre&nbsp;nella MX2 .  &nbsp;  FMF e Husqvarna&nbsp;guardano ora alle prossima stagione con rinnovato entusiamo,&nbsp;mpegno e un nuovo importante appuntamento: l'AMA Pro racing negli Stati Uniti.  &nbsp;  Giulia Cassinelli   

Dopo una incredibile stagione 2014 si rinnova la collaborazione tra Husqvarna e FMF Racing

Husqvarna e FMF Racing ancora insieme

Ultrabatt, brand distribuito in Italia da Bergamaschi, ha realizzato MultiMIGHTY: una batteria al litio totalmente innovativa che grazie al suo design modulare pu&ograve; essere utilizzata per sostituire tutti gli accumulatori in commercio.  Ogni modulo fornisce una CCA di 90A e una capacit&agrave; equivalente di 6Ah, mantenendo dimensioni contenute e un peso limitato (solo 430 gr). Attraverso appositi adattatori (forniti nel kit) si possono&nbsp;collegare tra di loro le singole unit&agrave; in parallelo per ottenere lo spunto e la capacit&agrave; necessaria. I moduli di batterie sono installabili&nbsp;in qualsiasi verso e posizione grazie alla loro flessibilit&agrave; e alla possibilit&agrave; di invertire i poli negativo e positivo degli accumulatori.  L'innovativa tecnologia Ultrabatt &egrave; brevettata ed &egrave; frutto dell'esperienza del giovane marchio nel mondo delle competizioni.&nbsp;  Giulia Cassinelli [gallery ids="15146,15147,15148"]      

Una sola batteria pu&ograve; rimpiazzarle tutte

Da Ultrabatt la batteria al litio modulare

FG Gubellini Suspension progetta un nuovo mono FFX e una cartuccia a "Pressione Zero" per la Suzuki GSXR 750 2015. Banco di prova una moto che&nbsp;dovr&agrave; partecipare alla selezione per il Tourist Trophy ma poi sar&agrave; guidata anche su strada: il reparto sospensivo dovr&agrave; essere pronto&nbsp;a tutte le evenienze. Caratteristica del nuovo monammortizzatore dovr&agrave; essere l'adattabilit&agrave;: tra le lacune del vecchio mono il problema principale era infatti l'eccessiva rigidit&agrave;. Il nuovo mono FFX &egrave; totalmente regolabile e ha un accurato controllo idraulico: morbidit&agrave; sulle&nbsp;asperit&agrave; dell'asfalto ma controllo durante una competizione in pista. L'avantreno invece &egrave; stato modificato sostituendo la Big Piston originale (freno idraulico non idoneo in sospensione) con due cartucce &nbsp;che utilizzano l'innovativa tecnologia a "Pressione Zero"&nbsp;(sistema idraulico con cartuccia sigillata ad asta passante che migliora&nbsp;sensibilit&agrave; e reattivit&agrave; della forcella), particolarmente adatta all'uso competitivo. Per mettere a punto e collaudare&nbsp;le soluzioni ideate&nbsp;per la GSXR 750, FG&nbsp;&nbsp;far&agrave; a breve alcuni test in Spagna. Giulia Cassinelli 

FG Gubellini Suspension reinterpreta la ciclistica della Suzuki GSXR 750 2015 per la partecipazione al Tourist Trophy con un kit dedicato di sospensioni

FG Gubellini: soluzioni racing per la Suzuki GSXR 750 

Tra le novit&agrave; EICMA di quest'anno abbiamo anche&nbsp;qualche&nbsp;proposta della factory&nbsp;bolognese Pierobon, azienda specializzata in una&nbsp;produzione di componentistica di nicchia, altamente innovativa e specializzata, per i mezzi da competizione.  In questo caso parliamo di uno speciale forcellone studiato per le sportivissime Ducati 1199 e 899.  Il forcellone proposto da Pierobon &egrave; bibraccio e sostituisce quello di serie, monobraccio. Pur garantendo una riduzione delle masse non sospese relative all'asse posteriore della moto, offre al veicolo maggiori caratteristiche di rigidit&agrave; ripetto al componente di serie.  Alcuni elementi del forcellone sono ricavati&nbsp;dal pieno in lega di alluminio (utilizzati nella parte anteriore, perch&egrave;&nbsp;assicurano rigidit&agrave;, peso contenuto e adattabilit&agrave;) mentre altri sono realizzati&nbsp;in lamiera.  Il passaggio da componenti ricavati dal pieno a componenti in lamiera&nbsp;non causa alcuna&nbsp;diminuzione di&nbsp;rigidezza flessionale e torsionale, mantenuta grazie alla sezione trasversale ampia.  Allo scopo di aumentare la rigidezza torsionale complessiva, poich&eacute; l&rsquo;ammortizzatore della Panigale &egrave; fortemente decentrato, le lamiere laterali della gamba destra sono state triangolate nella parte centrale del forcellone, tramite l&rsquo;utilizzo di una terza lamiera, appositamente alleggerita.  Sulla parte finale del forcellone troviamo poi i supporti slitte pensati per consentire, sia il montaggio&nbsp;di quelle&nbsp;di serie&nbsp;che da pista:&nbsp; il&nbsp;perno posteriore &egrave; stato allungato di 14mm, ma il suo peso non &egrave; aumentato grazie al materiale utilizzato.  Il baricentro &egrave; stato invece spostato verso il perno fulcro del&nbsp;forcellone,&nbsp;per&nbsp;consentire di ridurre l&rsquo;inerzia e permettendo&nbsp;al pneumatico di copiare al meglio le asperit&agrave; della pista.  Assieme al forcellone si aggiungono al kit pensato per le Panigale due telaietti: uno anteriore e uno posteriore, entrambi in lega di alluminio.  Professionalit&agrave; e studio al servizio dell'appassionato, questo l'obbiettivo del brand Pierobon, -per accrescere il mito del "hand made in Italy"-.  [gallery ids="14222,14227,14226,14221,14225,14224"]  &nbsp;Giulia Cassinelli  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;

La storica azienda bolognese Pierobon propone un inedito forcellone bibraccio nel suo kit per le sportive di Ducati

Kit Pierobon per la Panigale

La saga dei cinquantini sportivi Malanca inizia con il Nicki, per poi passare allo Sprint e al Competizione, arrivando infine all&rsquo;ambito Testa Rossa, vera icona dell&rsquo;epoca  &nbsp;  Il Malanca Competizione arriva nel 1965 e fin dalla sua prima comparsa dispone di motore con cambio a 4 marce, sebbene con la tondeggiante termica di ridotte dimensioni. Su questo modello sar&agrave; allestita anche una versione con la testa dipinta di rosso, maggiormente curata nel dettaglio. Il Competizione &egrave; in linea con gli sportivi pi&ugrave; estremi dell&rsquo;epoca: lungo serbatoio con tappo sfalsato su un lato, corto sellino con l&rsquo;imbottitura che sale sul dorso del serbatoio, ruote di 18&rdquo;, sospensioni con molle in vista, mezzi manubri e una colorazione aggressiva. Inoltre, come pochi altri, dispone di comandi arretrati. Alla prima versione segue a breve una con la termica maggiorata, in grado di superare comodamente gli 80 km/h nella versione che allora si chiamava, per tutti quelli che volevano dichiarare le prestazioni, &ldquo;esportazione&rdquo;. La seconda serie del Competizione arriva nel &rsquo;69: motore e telaio sono praticamente inalterati, ma l&rsquo;estetica appare completamente rinnovata grazie a un nuovo e slanciato serbatoio dal disegno moderno, con il tappo carburante spostato verso il posteriore. Nuovo anche il sellino con rostro e il bauletto portaferri, mentre la forcella telescopica ha ora molle interne. A tutti gli effetti &egrave; un bel mezzo sportivo, ma ad affiancarlo in listino arriva un altro 50 ancora pi&ugrave; estremo, che manda in fibrillazione i teenager del periodo: il Testa Rossa. Un serbatoio tondeggiante e affusolato e un sellino piatto montati su un bellissimo telaio a doppia culla lo rendono affascinante e ne decretano l&rsquo;immediato successo. Dapprima presentato con una livrea arancio che viene subito sostituita da una bianca con tricolore sui lati del serbatoio (a celebrare i successi ottenuti nelle competizioni nel &rsquo;68 e &rsquo;69) il Testa Rossa monta lo stesso motore a 4 marce del Competizione, costruito in proprio da Malanca, ma con la testa dipinta di rosso e un carburatore di 20 mm anzich&eacute; 18 mm (che gli consente di superare i 90 km/h). L&rsquo;anno successivo (1970) viene presentata la versione a 5 marce. Pochi gli interventi estetici e ciclistici: un nuovo sellino con rostro finale e qualche modifica al telaio, principalmente alle bretelle anteriori per far spazio alla nuova termica. Il motore invece &egrave; una vera sorpresa. Non un&rsquo;evoluzione del precedente, ma un&rsquo;unit&agrave; completamente nuova, con carter &ldquo;a diamante&rdquo; generosamente alettati e una termica che comprende un cilindro in ghisa con alettatura squadrata di grandi dimensioni, e una vistosa testa &ldquo;a ventaglio&rdquo; non pi&ugrave; dipinta di rosso. Come il precedente anche il motore 5M viene costruito in proprio, ma non ha un solo pezzo compatibile con il 4M. Le prestazioni sono appena un po&rsquo; superiori, ma l&rsquo;impatto estetico del nuovo motore manterr&agrave; alto l&rsquo;interesse per il modello ancora per anni. Oltre alla versione tricolore, il 5M verr&agrave; proposto con telaio argento anche con livree arancio, blu o amaranto metallizzato.  

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