        Di custom ormai se ne vedono di tutti i tipi, dalle pi&ugrave; stravaganti a quelle che, seppur modificate, mantengono il loro design originale. Tra le pi&ugrave; estreme creazioni recenti c'&egrave; senza dubbio la Monster Chopper di Grind Hard Plumbing Co., una moto che sembra arrivare direttamente dal set della trilogia di Batman: il dettaglio (che non &egrave; un dettaglio) che salta subito agli occhi gli pneumatici da 46 pollici. CUSTOM ALL'ASTA: A LAS VEGAS CE N'&Egrave; UNA AVVOLTA NEL MISTERO Un'estetica estrema La moto &egrave; equipaggiata con un motore preso da una KTM 1290 Super Adventure della potenza di 160 CV. Ma l'aspetto davvero accattivante di questo esemplare unico nel suo genere &egrave; il suo design: la moto &egrave; a tutti gli effetti "nuda", con la sua struttura totalmente visibile agli occhi. Lo sterzo a mozzo centrale, che pu&ograve; sembrare ordinario su una Bimota, qui appare quasi comune in confronto al mastodontico "forcellone", una struttura che sembra pi&ugrave; un sottotelaio per dimensioni e design. Il sistema idraulico, l'ultima aggiunta a questa costruzione permette al pilota di dominare la strada in modo senza precedenti.  JEDI 250 L, L'HARLEY-DAVIDSON CHE COSTA 2.000 EURO       

Questo esemplare unico &egrave; dotato di pneumatici da 46 pollici e monta un motore KTM da 160 CV

Custom estremi e dove trovarli: ecco la Monster Chopper

        Personalizzare una moto &egrave;, economicamente parlando, una grossa spesa. E a volte, proprio per questo, un desiderio simile non si concretizza. Cos&igrave;, il maestro LEGO Pale4 ha deciso di agire seguendo un'altra strada per dare vita alla sua moto dei sogni: creare un chopper personalizzato mattoncino per mattoncino. Se si guarda alla sua &ldquo;opera&rdquo; sembra vedere la V-Rod di Harley-Davidson. "Sono sempre stato un fan delle moto custom. Poich&eacute; la personalizzazione delle moto &egrave; molto popolare, ho pensato che progettarne una che potesse essere personalizzata dai costruttori dopo la costruzione sarebbe stato un ottimo set per gli appassionati di Lego e Lego Technic. Con i pezzi del set &egrave; facile personalizzare questa moto in stile bobber accorciando la forcella e farla con un angolo pi&ugrave; stretto e accorciando il parafango posteriore". Le caratteristiche della Harley Lego  Il suo modellino &egrave; curato nel minimo dettaglio, dall'assetto lungo e snello della V-Rod al suo bicilindrico a V di 60 gradi, fino alla carrozzeria che richiama lo stile V-Rod, alla sospensione posteriore fino ai comandi completi di tubi dei freni. Nonostante abbia riprodotto fedelmente la Harley-Davidson, le ha conferito anche il suo tocco personale, che si riscontra nel telaio con ruote a sette razze e un avantreno dotato di forcella rovesciata. E ora, la notizia finale. Il modellino potrebbe diventare un set di vendita al dettaglio, considerato che Pale4 partecipa al programma LEGO Ideas. TRE MOTIVI CHE RENDONO LE MOTO SEXY: (PARTE 3) LE HARLEY-DAVIDSON        

Il suo modellino &egrave; curato nel minimo dettaglio, dall'assetto lungo e snello della custom di Milwaukee al bicilindrico a V di 60 gradi

Harley- Davidson: la V-Rod fatta di LEGO

        Harley-Davidson e chopper, un binomio che sa di storia del motociclismo. Come anche tutti coloro che prendono i modelli della Casa di Milwaukee e ne reinventano proporzioni, caratteristiche tecniche e aspetto. Ma ci sono customizzazioni e customizzazioni: quelle del meccanico appassionato texano Christian Newman &egrave; diversa dalle altre, poich&eacute; &egrave; quasi completamente costruita a mano, motore compreso.  IL LAVORO DI CHRISTIAN NEWMAN Intendiamoci, Newman non ha costruito il propulsore ex novo. Ha preso un motore basato su un Flathead Harley-Davidson del 1939 e lo ha personalizzato a dovere, andando contro la "regola" non scritta per cui in genere in una personalizzazione il motore vada modificato il meno possibile. L'adozione di un turbo compressore (posizionato dietro ai due cilindri), la realizzazione di&nbsp;inedite teste a quattro valvole, le guarnizioni sono opera sua, sebbene derivino da una Mazda. Artigianale anche il telaio, in acciaio inossidabile, la trasmissione e la frizione, ed &egrave; stato inoltre inserito un freno posteriore a tamburo. Per costruire il serbatoio, Newman si &egrave; avvalso della collaborazione dell'officina Sosa Metalworks, mentre per la tappezzeria &egrave; stata New Church Moto a dare una mano. Due "chicche" sono rappresentate dalle due monete incastonate nella moto: a sinistra, sul motore, Newman ha fissato 50 centesimi di dollaro risalenti al 1939, mentre a destra trova spazio mezzo dollaro del 2020. HARLEY-DAVIDSON: 10 MOTO SIMBOLO DEL PASSATO E DEL PRESENTE       

Realizzato da Christian Newman, meccanico texano e appassionato customizzatore, la moto colpisce per la qualit&agrave; delle sue componenti, interamente realizzate a mano

Harley-Davidson, il chopper turbo (quasi) tutto artigianale

Un meccanico e customizzatore texano ha realizzato a mano quasi tutte le componenti di questo modello, compreso il motore, basato su un propulsore Flathead del 1939

Harley-Davidson, il chopper custom by Christian Newman

        Chi ha detto che una scrambler, seppure in versione mini, non possa essere anche un chopper? Chiedete all'artista indonesiano Muklay e alla sua collaborazione con la Lemb Inc. di Jakarta, che ha dato vita alla Honda Dax "Ramone", un chopper costruito sulla base della ST, la baby scrambler conosciuta nel mercato europeo come Dax.  STILE E COLORI KITSCH Lemb Inc. ha acquistato telaio, forcellone e serbatoio di una Dax, mentre Muklay ha progettato lo stile, immaginando una moto custom selvaggia, con un motivo a fiamme tipico da anni '70 e la verniciatura viola. Un po' kitsch, in effetti, ma di sicuro impatto, almeno all'occhio. Il nome "Ramone" &egrave; stato scelto dopo aver notato la somiglianza stilistica del modello con il personaggio del film Cars, della Disney, un'auto verniciata di viola e con le fiamme sulla fiancata. UNA FORCELLA DA 107 CM Ovviamente a spiccare &egrave; la forcella da 107 cm, che seppur si combini malissimo con le dimensioni minuscole della Dax, conferisce proprio quel tocco estroverso e originale che evidentemente piaceva a Muklay. Il retrotreno &egrave; stato per&ograve; riprogettato, con conseguente spostamento della sella e dello scarico. Presenti cerchi a raggi da 10" sia all'anteriore che al posteriore. Harley-Davidson Sportster, nel futuro si chiama BAR!STA "Ramone" ha dovuto affrontare anche qualche problema. Il motore originario portato da Mukley, un C70, era difettoso e inadatto, cos&igrave; l'officina ha oprtato per un C86 Supercub. Poi, mentre il progetto era in fase di conclusione, alcuni ladri si sono intrufolati nella sede di Lemb Inc. compiendo un furto e danneggiando il veicolo a livello di verniciatura, poi per fortuna sistemato. E quindi, Honda Dax "Ramone" ha visto la luce. Ci salireste sopra?       

Custom indonesiana realizzata sulla base della mini scrambler giapponese, presenta un eccentrico motivo di fiamme e un'accesa colorazione viola. E quella forcella...

Honda Dax "Ramone", quando il chopper è minuscolo

Su base della piccola scrambler della Casa dell'Ala, ecco il chopper indonesiano color viola e con le fiamme in bella vista, una custom realizzata per l'artista Mukley

Honda Dax "Ramone" by Lemb Inc.

        Insieme a poche altre &egrave; forse una delle motociclette pi&ugrave; iconiche del cinema. Si tratta della Captain America, la Harley-Davidson usata nel 1969 da Peter Fonda nell&rsquo;iconico film &ldquo;Easy Rider&rdquo;, che il prossimo 5 giugno ad Austin, in Texas, verr&agrave; messa all&rsquo;asta da Dan Kruse Classics. Cinema e moto: 10 film imperdibili Asta s&igrave;, ma con il dubbio&hellip; Il prezzo stimato, secondo i banditori, si aggira tra i 300 mila e i 500 mila dollari (tra le 250 e le 400 mila euro al cambio), ma c&rsquo;&egrave; un problema. Secondo quanto fatto sapere dalla rivista Rolling Stone, che ha ripreso la notizia da sito inglese This is Money, pare che il chopper messo all&rsquo;asta negli USA sia solamente una replica dell&rsquo;originale usato nel film. Il dubbio nasce dalla vendita per 1,35 milioni di dollari di una prima Harley-Davidson Captain American, nel lontano 2014, e dichiarata anch&rsquo;essa originale dal suo vecchio proprietario. &Egrave; l&rsquo;originale! Essendoci quindi due chopper, ad oggi nessuno sa con certezza quale dei due sia realmente quello guidato da Fonda nel film diretto da Dennis Hopper. Eppure, la casa d&rsquo;aste americana non ha alcun dubbio sull&rsquo;autenticit&agrave; del pezzo che il prossimo giugno verr&agrave; battuto al Midland County Horseshoe Pavilion. Secondo quanto riferito da un portavoce, infatti, il chopper offerto all&rsquo;asta &egrave; proprio il modello protagonista dell&rsquo;incidente alla fine del film e l&rsquo;unico di quattro modelli originali ancora in circolazione. Orlando Bloom e Aprilia RS 660: nuova moto per l'attore hollywoodiano        

Si tratta dell&rsquo;iconica Harley-Davidson Captain America guidata da Fonda nel film cult del 1969, che il prossimo giugno andr&agrave; all&rsquo;asta da Dan Kruse Classics. Ma &egrave; davvero l&rsquo;originale?

Easy Rider: all’asta il chopper di Peter Fonda

        La EMoS (Electric Mobility of Solutions) di Brisbane, Australia, ha lanciato sul mercato di casa il suo nuovo scooter elettrico Wyld (detto anche "e-chopper"), un mezzo monoposto a zero emissioni dallo stile chopper e con grossi pneumatici. 50 KM/H DI VELOCIT&Agrave;, 80 KM D'AUTONOMIA  Presentato a settembre 2019, il Wyld (che, al cambio, costa circa 2.600 euro) ha 95 Nm di coppia, una velocit&agrave; massima di 50 km/h e un'autonomia da 80 km grazie alla batteria (removibile) da 60 volto e 30 Ah. Si ricarica in 5 ore. Le grandi ruote misurano 18". Il carico massimo &egrave; di 200 kg. In dotazione anche clacson, luci a LED anteriori, indicatori di direzione davanti e dietro, luci dei freni e display LCD.  Il mezzo si guida con le normali patenti di guida (almeno in alcune zone specifiche dell'Australia) ed &egrave; stato progettato seguendo i concetti di sicurezza, agilit&agrave; e divertimento, pronto - secondo le ambizioni del marchio costruttore - ad avvicinare una vasta clientela alla mobilit&agrave; elettrica. CFMoto, lo scooter elettrico ZEEHO Cyber apre una nuova era?       

Il due ruote monoposto australiano si ricarica in 5 ore, vanta 80 km d'autonomia ed &egrave; dotato di grossi pneumatici che avvolgono ruote da 18"

EMoS Wyld, lo scooter elettrico in stile chopper

Il due ruote monoposto australiano si ricarica in 5 ore, vanta 80 km d'autonomia ed è dotato di grossi pneumatici che avvolgono ruote da 18"

La creatura di Sam Nehme &egrave; un modello unico, eccentrico,&nbsp;caratterizzato da un&#39;abbondante placcatura dorata del valore di 25.000 dollari. La special si caratterizza per le forme ardite e le soluzioni tecniche spericolate, come l&#39;enorme ruota posteriore; un eccentrico gioiello che il costruttore ha voluto regalare a s&eacute; stesso

Nehmesis, la Road Star ricoperta d’oro - LE FOTO

Si tratta di un progetto che fa della semplicit&agrave; e dell&rsquo;armonia dell&rsquo;insieme il suo punto di forza. Trae ispirazione dallo stile Old School, ed &egrave; improntato, soprattutto, sulla pulizia delle linee e sull&rsquo;assenza di parti superflue.&nbsp;    IL TELAIO &Egrave; UN PAUCHO RIGIDO, in cui &egrave; stato incastonato un motore H-D Sportster 1000 dell&rsquo;85, ossia il vecchio Sportster ante 883 con le teste di ghisa. In effetti l&rsquo;accoppiata motore/telaio sembra nata per dar vita a un chopper, ma il proprietario non voleva una moto impegnativa con la forcella lunga, cos&igrave; si &egrave; optato per l&rsquo;unit&agrave; originale con gli steli da 35 mm, scelta dettata dalla volont&agrave; di avere una silhouette snella e slanciata. Alla fine gli steli - anzich&eacute; allungati &ndash; sono stati accorciati di 2&rdquo;, cos&igrave; da mantenere la parte inferiore del telaio in linea con il suolo.  I CERCHI NON POTEVANO CHE ESSERE A RAGGI, la misura &egrave; passata dagli originari 16/19&rdquo; ai 18&rdquo; per entrambe le ruote. Anche l&rsquo;impianto frenante &egrave; completamente nuovo e conta su tre dischi, quelli anteriori abbinati a pinze a doppio pistoncino, mentre l&rsquo;idea di montare pneumatici da Trial 400 x 18 &egrave; stata una scelta espressamente voluta dal proprietario. Anche il serbatoio Peanut &egrave; quello montato originariamente sulla 1000, sono stati ritoccati solo gli ancoraggi.  MENTRE IL SERBATOIO DELL&rsquo;OLIO di forma scatolata &egrave; cromato, il motore &egrave; quasi interamente verniciato di nero, colore che fa il paio con il piacevole parafango posteriore munito di nervatura centrale. La livrea &egrave; tutt&rsquo;altro che scontata: difficilmente ci si imbatte in un telaio color avorio, e il serbatoio in veste psichedelica vi si integra splendidamente. OSSERVANDO ATTENTAMENTE si pu&ograve; notare che sono molteplici i dettagli realizzati ad hoc: il supporto del parafango posteriore che vuol essere solo il presupposto di un bassissimo schienale, l&rsquo;originale porta targa laterale, il supporto del carter catena, gli inusuali ancoraggi del piccolo faro anteriore che discendono dall&rsquo;alto, e molto altro da scoprire.    LA STRUMENTAZIONE DIGITALE e le spie di servizio sono inserite nel ponticello dei risers che sostengono il manubrio. Le manopole sono &ldquo;vintage&rdquo; e le frecce poste alle estremit&agrave; del manubrio. Tutto in linea con la sella artigianale rivestita in cuoio e dotata di due piccoli ammortizzatori idraulici che assicurano un minimo di comfort.  IL MOTORE CON CAMBIO IN BLOCCO A 4 MARCE &egrave; stato completamente revisionato e conta su un nuovo filtro aria e un impianto di scarico 2 in 1 con terminale Trumped. Dopo tante ore di lavoro la moto &egrave; pronta a scendere in strada, sia per ripagare delle cure ricevute, sia per attirare sguardi compiaciuti.  (foto di Massimo Del Forno) 

Uno Sportster &ldquo;Ironhead&rdquo; rivisitato alla vecchia maniera e trasformato in un chopper essenziale e psichedelico che sembra arrivare direttamente dagli anni &lsquo;70

H-D Sportster 1000 Chop, vecchia scuola

        La prossima edizione del Motor Bike Expo, in calendario da gioved&igrave; 17 a domenica 20 gennaio a Verona Fiere, si prospetta come sempre ricca di novit&agrave;, sorprese, pezzi unici e anteprime. Tra le novit&agrave;, la Special che Andrea Radaelli di Radikal Chopper sta ultimando per sorprendere il pubblico di Verona. Radaelli, e il suo marchio Radikal Chopper, pi&ugrave; volte premiato a Verona per le sue creazioni uniche, ha raggiunto anche il grande pubblico quando nel 2017 ha trionfato nel reality di Sky &ldquo;Lord of the bikes&rdquo;. &nbsp;ARTIGIANALE AL 100% - &ldquo;Siamo finalmente al termine di una gestazione molto lunga&rdquo; commenta Andrea. &ldquo;Come di consueto per le Special che escono dalla nostra officina, si tratta di una creazione artigianale al 100%, persino il telaio &egrave; stato fatto in casa e non c&rsquo;&egrave; nessuna parte acquistata. &Egrave; una Special che ha una storia lunga e la cui realizzazione ha impegnato un anno di tempo. Siamo partiti con un lavoro low budget; man mano che procedevamo, per&ograve;, il cliente si &egrave; rivelato sempre pi&ugrave; esigente e desideroso di dar vita ad una creazione unica, ed io l&rsquo;ho accompagnato in questo percorso&rdquo;. La creazione di Radikal Chopper &egrave; ancora top secret, ma Andrea Radaelli assicura che &ldquo;&egrave; una moto che colpisce, con soluzioni estetiche davvero innovative, proposte intorno ad un propulsore Harley-Davidson Shovelhead del 1971. La filosofia che ispira le mie motociclette resta invariata, mi piace giocare con materiali come alluminio, ottone e bronzo, lavoro di incudine e martello, curo ogni dettaglio all&rsquo;inverosimile&rdquo;. IL VALORE DELLA MOTO &ndash; Difficile stimare il valore di una Special come questa. &ldquo;Immaginando di attribuirle un valore commerciale, dovrei dire tra i 50 e i 70mila euro, eppure il prezzo finale non terrebbe realmente conto di tutto il lavoro, lo studio e la ricerca che richiede&rdquo;, conclude Radaelli. La presentazione, in anteprima assoluta, della nuova Special avverr&agrave; al Motor Bike Expo: venerd&igrave; 18 gennaio alle ore 11, sul palco principale del Padiglione 1. Nella foto, Andrea Radaelli premiato nell&rsquo;edizione 2016 del Motor Bike Expo.        

L'atelier lombardo sveler&agrave; la sua ultima creazione a Verona: una special firmata Andrea Radaelli, interamente fatta a mano, con motore Harley-Davidson Shovelhead del 1971

Radikal Chopper pronto a stupire al Motor Bike Expo

Un chopper radicale realizzato sulla base di un modello iconico della Casa di Milwaukee

Harley-Davidson Sportster 1200 special

Succede che alla propria moto ci si affezioni e non si voglia sentire parlare di sostituirla. Questo progetto &egrave; stato pianificato dopo che la moto in questione ha subito un grave incidente da cui &egrave; uscito illeso solo il motore e poco altro, da qui l&rsquo;idea del chopper. Come base di partenza &egrave; stato scelto un telaio rigido del customizer austriaco Penz. L&rsquo;idea di fondo era un chopper Old School, infarcito con qualche tocco di modernit&agrave;.  PIU&#39; POTENZA - Il motore &egrave; stato potenziato con pistoni forgiati Wiseco maggiorati, che innalzano la cilindrata a 1200 cm&sup3; e il rapporto di compressione a 9,5:1. L&rsquo;impianto d&rsquo;iniezione &egrave; stato eliminato in favore di un grosso carburatore Mikuni HSR da 42 mm. A dar man forte alla cura ricostituente anche una nuova accensione Altmann e una robusta frizione Barnett, mentre il cambio a 5 rapporti e la trasmissione primaria sono rimasti originali. Risultato: un motore pi&ugrave; esuberante che supera tranquillamente gli 80 CV con un&rsquo;estetica valorizzata dai nuovi coperchi delle valvole con le fattezze dell&rsquo;intramontabile Panhead e lo splendido carter della trasmissione primaria con le alette in rilievo che sembra arrivare direttamente dall&rsquo;ambiente Racer degli anni &rsquo;70.  COMFORT SI... MA CON MODERAZIONE - Il telaio &egrave; stato modificato per ottenere una moto dalla forma allungata e all&rsquo;anteriore viene montata una forcella Springer con cerchio da 23&rdquo;. L&rsquo;impianto di scarico &egrave; artigianale e si sviluppa alto, con una conformazione 2 in 1 il meno invadente possibile. I cavi elettrici scompaiono dentro al manubrio e nel telaio, mentre il supporto della luce posteriore, il portatarga e le frecce vengono integrati nella struttura stessa. Il cerchio posteriore &egrave; da 16&rdquo; con pneumatico da 200/60 sormontato da un corto parafango abilmente sagomato e la sella basculante concede un po&rsquo; di comfort al conducente attraverso un corto ammortizzatore.  MANTELLO VERDE ACIDO - Il serbatoio distrutto nell&#39;incidente &egrave; stato recuperato e arricchito da una piacevole nervatura sul dorso (riproposta anche sul parafango) e alla struttura viene inoltre inglobata l&#39;imboccatura per il tappo Spinner, il supporto porta strumento e il livello laterale del carburante. Per la livrea sono stati scartati vari progetti, arrivando, infine, a un mantello verde acido. La parte grafica &egrave; stata affidata alle cure di &ldquo;Capitan Blaster&rdquo;, la verniciatura e le finiture di livello superiore sono opera di Kosmic Paint, un nome che &egrave; una garanzia. Il risultato &egrave; una Sportster unica e pronta ad iniziare la sua seconda vita in forma smagliante. 

Da molti considerata la &ldquo;piccola&rdquo; di casa Harley, lo Sportster rimane un&rsquo;icona senza tempo, nonch&eacute; un&rsquo;ottima base per un chopper radicale

H-D Sportster 1200: da icona senza tempo a chopper radicale

La moto di &ldquo;Easy Rider&rdquo;&nbsp;&egrave; stata venduta all&rsquo;asta per 1 milione e 350 mila dollari: il chopper Harley guidato nel film da Peter Fonda &egrave; stato acquistato sabato scorso da un collezionista anonimo americano. &ldquo;Captain America&rdquo;&nbsp;sarebbe proprio una di quelle moto originali utilizzate nelle riprese del&nbsp;film&nbsp;del 1969:&nbsp; la moto&nbsp; enduta all&rsquo;asta in California, era accompagnata da tre certificati di garanzia.  Il film era gi&agrave; famoso prima ancora che venisse distribuito nelle sale, tant&rsquo;&egrave; che tre delle speciali motociclette che erano state create per girarlo vennero rubate e non furono mai ritrovate, mentre un'altra prese fuoco. L&rsquo;unica rimasta era quella a bordo della quale viaggiava proprio &ldquo;Captain America&rdquo;, cio&egrave; Wyatt, impersonato da Peter Fonda. La moto era stata disegnata su precise indicazioni di Peter Fonda: fu lui a volere che il serbatoio fosse colorato come la bandiera americana.  La moto di Capitan America, che ha trascorso molto tempo in mostra al Museo Nazionale del Motociclo in Anamosa, nello Iowa (nella foto), &egrave; da oggi la moto pi&ugrave; costosa: ha superato infatti anche il prezzo pagato per la &ldquo;Bathing Suit" Vincent Black Shadow (un milione di dollari).  La motocicletta acquistata ora all'asta &egrave; appartenuta finora a Michael Eisenberg, un uomo d&rsquo;affari californiano che in passato era stato co-proprietario di un ristorante con due dei protagonisti del film, Peter Fonda e Dennis Hopper.  

L&rsquo;unica moto rimasta con la quale Peter Fonda aveva girato il film &ldquo;Easy Rider&rdquo; ha raggiunto all&rsquo;asta la quota di 1 milione e 350 mila dollari

15 risultati per 'chopper'

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