in sella si ha la netta sensazione che tutto sia al posto giusto: ordine e razionalit&agrave; per una supersportiva che risulta comunque comoda  La Fireblade, fedele al progetto che nel 2008 era rivoluzionario e ha aperto una strada (linee compatte e centralizzazione delle masse), ora &egrave; anche pi&ugrave; bella! Poche righe per ribadire il giudizio espresso sul numero scorso di In Moto. La cura che &ldquo;mamma Honda&rdquo; infonde per realizzare la sua moto pi&ugrave; sportiva &egrave; innegabile: difficile trovare dettagli lasciati al caso. Le plastiche, le vernici e i materiali sono ben scelti e le nuove soluzioni adottate migliorano estetica e prestazioni. Il look ora &egrave; pi&ugrave; gradevole grazie a un cupolino pi&ugrave; filante e feritoie nelle carene che ottimizzano il passaggio dei flussi di aria ma allo stesso tempo migliorano il colpo d&rsquo;occhio nella vista laterale. Ovvio poi che Honda abbia pensato a una moto da utilizzare anche tutti i giorni e non solo in pista. Ne &egrave; una prova la possibilit&agrave; di acquistare le manopole riscaldate, optional rarissimo per una sportiva al punto che solo Honda e BMW lo adottano. In ottica miglioramento prestazioni i tecnici giapponesi hanno modificato l&rsquo;elettronica di gestione del motore e del sistema di frenata combinata. Nel primo caso l&rsquo;obiettivo era migliorare la risposta del motore ai comandi del gas, nel secondo si &egrave; cercato di rendere il sistema meglio utilizzabile in pista. Stessa linea guida anche per le sospensioni: non a caso l&rsquo;ammortizzatore, tutto nuovo, &egrave; strutturalmente identico a quello che Showa ha sviluppato per le competizioni SBK. Il sistema Balance Free Rear Cushion consiste in passaggi dell&rsquo;olio completamente separati per estensione e compressione in modo da ottenere regolazioni indipendenti. Nuova per Honda, ma non in assoluto, &egrave; invece la forcella Big Piston, una tecnologia evidentemente efficace visto che equipaggia, seppur con differenze a livello di set-up, tutte le sportive Suzuki e Kawasaki.    IN MARCIA  Un conto &egrave; essere piloti, un conto &egrave; essere amatori che in pista cercano il divertimento: ecco, Honda &egrave; una delle moto migliori per chi quando va in pista &egrave; solito spararsi un centinaio di giri, magari senza la fissa del cronometro, ma godendosi ogni singola piega. Anche a fine giornata la Honda permette di risultare efficaci per via di un ottimo handling, nonostante si debba portare in giro i 10 kg del sistema ABS, di un bel motore che magari ti permette di evitare qualche cambiata e anche grazie allo stesso ABS che se usato a dovere non risulta particolarmente invasivo e pu&ograve; salvare... le castagne dal fuoco. Il sistema antibloccaggio infatti ha il suo limite principale nel sistema di frenata combinata che dovrebbe servire a limitare le variazioni di assetto ma che in pista si rivela una seccatura. Basta avere l&rsquo;accortezza di non iniziare una staccata violenta e contemporaneamente scalare marce in sequenza, abbinamento che il sistema non &ldquo;digerisce&rdquo; volentieri. Basta saper rinunciare a un po&rsquo; di freno motore e la moto si comporter&agrave; in maniera molto pi&ugrave; armoniosa con pulsazioni sulla leva freno e conseguente allungamento degli spazi di frenata assolutamente limitati. Una guida pulita &egrave; il miglior modo per godersi la CBR che ripagher&agrave; con un feeling unico al punto che non si arriver&agrave; a rimpiangere l&rsquo;assenza del traction control nemmeno quando si inizia a spingere sul serio. In piena accelerazione il motore risponde fedele ai comandi dell&rsquo;acceleratore, e si riesce a sfruttare il grande grip dei pneumatici avvertendo l&rsquo;insorgere di piccoli inneschi di perdita di aderenza pi&ugrave; che controllabili. Merito anche delle sospensioni, con l&rsquo;ammortizzatore che se magari non &egrave; irreprensibile in fase di inserimento in curva, dove risulta un po&rsquo; nervosetto, anche per via degli alti valori di precarico molla che abbiamo adottato, in accelerazione &egrave; stato quasi perfetto. Stesso discorso per la forcella: sostiene bene, in accelerazione lavora di concerto col mono e non porta ad allargare le traiettorie come invece abbiamo notato su altre moto.

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HONDA CBR1000RR C-ABS