        Nolan per la stagione 2024 presenta l'integrale X-804 RS Ultra Carbon (omologato UN/ECE R 22-06), un casco in fibra di carbonio per i professionisti e i motociclisti pi&ugrave; esperti, che hanno bisogno di sicurezza, comfort, leggerezza e finezza aerodinamica. Il nuovo modello si ispira alle grandi imprese sportive in MotoGP/Superbike e, come dice Casey Stoner, Brand Ambassador Nolan &ldquo;oggi ci troviamo davanti ad un modello nuovo che per me &egrave; su un livello ancora diverso. Onestamente non sapevo cosa aspettarmi ma questo casco, visto e toccato con mano, ha superato di parecchio le mie aspettative. La strada fatta &egrave; stata molta. Se si pensa a 20 anni fa, e naturalmente a 20 anni prima di me, tutto &egrave; diventato molto pi&ugrave; sicuro. In termini di sicurezza con i caschi lo sviluppo &egrave; stato incredibile. Record di sicurezza! Questo nuovo casco &egrave; un insieme di molte caratteristiche: sviluppo, comprensione delle possibili problematiche e capacit&agrave; di trovare il prodotto che mette insieme tutte le soluzioni e le innovazioni.&rdquo; Caratteristiche  L' X-804 RS Ultra Carbon &egrave; dotato del sistema Safety Visor Lock, che permette alla visiera di rimanere saldamente in posizione e chiusa anche durante le competizioni o gli utilizzi pi&ugrave; estremi, evitando il rischio di apertura accidentale alle alte velocit&agrave;. La visiera &egrave; ultrawide e piatta per offrire una visibilit&agrave; superiore e laterale ottimale, ed &egrave; resistente ai graffi. Inoltre, &egrave; disponibile nelle varianti Clear, Dark Green, Dark Smoke, Iridium Orange, Cosmic Iridium Blue, Iridium Red, Metal Gold, Metal Silver. Passando agli interni, questi sfoggiano imbottiture Carbon Fitting Racing Experience, realizzate con filamenti di carbonio attivo, elemento termoregolabile, antistatico e dissipativo per garantire il massimo comfort in gara. La cuffia agevola la diffusione dell&rsquo;aria nella parte superiore della testa mantenendola fresca e asciutta, mentre i guanciali sono sagomati in 3D per una migliore vestibilit&agrave;. I rivestimenti, invece, sia di questi del sottogola sono rimovibili e lavabili, per rendere il casco particolarmente pratico, semplificandone anche la pulizia. Il casco &egrave; poi dotato anche del sistema LAF &ndash;Liner Adjustable Fitting, che consente la regolazione della cuffia, permettendo l&rsquo;adattamento alle diverse forme e dimensioni della testa. Per quanto riguarda l&rsquo;aerodinamicit&agrave;, essa &egrave; supportata dal sistema RAS &ndash;Racetrack Aerodynamic Spoiler, sviluppato in collaborazione con i piloti ufficiali Nolan: si tratta di uno spoiler progettato attraverso studi di fluidodinamica computerizzata (CFD) e test in galleria del vento. La conformazione della sua parte superiore riduce la resistenza aerodinamica del casco e ne migliora la stabilit&agrave; ad alte velocit&agrave;, soprattutto in continuit&agrave; con l&rsquo;eventuale appendice posteriore presente sulla tuta del pilota. Aggiungiamo che le parti laterali migliorano la stabilit&agrave; del casco nel flusso d&rsquo;aria frontale. Il prezzo dell' X-804 RS Ultra Carbon parte da 649,99 euro. NOLANGROUP, NON SOLO CASCHI: TUTTE LE NOVIT&Agrave; DELL'AZIENDA BERGAMASCA       

Il casco, in fibra di carbonio, &egrave; indirizzato in paticolare ai professionisti e motociclisti pi&ugrave; esperti

Nolan presenta l'integrale X-804 RS Ultra Carbon per la stagione 2024

        Nell'ultimo periodo i produttori di caschi stanno presentando molte novit&agrave; per clienti e motociclisti. Uno di questi &egrave; HJC, sudcoreano, che propone il suo gioiello di gamma &ndash; l'RPHA 91 &ndash; in una sportiva ma raffinata edizione Carbon, dalla composizione pi&ugrave; leggera e con la calotta maggiormente resistente. Caratteristiche Per la costruzione della calotta, HJC utilizza la tecnologia a matrice PIM Evo, la quale non solo va a ridurre il peso, ma aumenta la protezione e la sicurezza grazie alle propriet&agrave; di assorbimento e dissipazione degli impatti della fibra di carbonio. Ci&ograve; si traduce in un casco modulare &ndash; come dicevamo poco sopra - pi&ugrave; leggero di 100 grammi rispetto alla sua versione &ldquo;original&rdquo;. Il casco, inoltre, ha un sistema di ventilazione ACS, uno schermo 3D con smontaggio facile, una pellicola antiappannamento Pinlock 120 di serie e una visiera parasole a scomparsa con possibilit&agrave; di regolazione extra per un comfort e una visione ottimali. Sul fronte prezzi, l'HJC RPHA 91 Carbon non &egrave; del tutto accesibile, infatti parte da un costo di 699,99 euro, ed &egrave; disponibile sia in total black che in versione grafica con colorazioni rosse e bianche al prezzo di 779,90 euro. SCORPION PRESENTA L' EXO-930 EVO, IL NUOVO CASCO MODULARE       

E' un casco modulare, dall'estetica sportiva ma raffinata, dotata di una calotta pi&ugrave; resistente rispetto alla sua versione originale

HJC presenta l'RPHA 91 Carbon, pratico e leggero

        Caberg svela ufficialmente la sua ultima novit&agrave; che fa parte della collezione 2023:&nbsp;il Levo X, un casco flip up ECE 22.06 pensato per i motociclisti da turismo e che cercano il massimo del comfort, ventilazione, aerodinamica e alla visibilit&agrave;. Caratteristica distintiva &egrave; la predisposizione per il sistema Caberg Pro Speak Evo, compatibile con i principali sistemi di connettivit&agrave; delle diverse case motociclistiche.  CABERG TOURMAX X, L'ECCELLENZA ITALIANA IN TEMA DI SICUREZZA E STILE Levo X e Levo X Carbon Il Levo X si distingue per una calotta esterna leggera, realizzata in fibre composite, con un peso di circa 1550 grammi. La sicurezza &egrave; una priorit&agrave;, mantenendo una variazione di peso di 50 grammi per la calotta piccola e taglie XS, S e M, e 100 grammi per la calotta grande nelle taglie L, XL e XXL. Nel catalogo spicca anche il Levo X Carbon, con una calotta interamente in fibra di carbonio, un'opzione che unisce estetica accattivante e leggerezza, con un peso di circa 1450 grammi. L'aerodinamica &egrave; la qualit&agrave; pi&ugrave; importante, rendendo il casco silenzioso anche alle velocit&agrave; pi&ugrave; sostenute, grazie al sistema di ventilazione avanzato. La visiera Panoramic Ultra-wide, la lente antiappannante Pinlock Max Vision e la visiera parasole integrata Double Visor Tech conferiscono al casco una versatilit&agrave; eccellente. Gli interni, realizzati con tessuto traspirante, sono amovibili, lavabili e trattati Sanitized. Prezzi Il prezzo di partenza per le quattro versioni monocolore &egrave; di 419,99 euro, mentre la grafica Levo X Mania sale a 459,99 euro. Per chi cerca l'eccellenza, la versione Carbon &egrave; disponibile al prezzo di 539,99 euro. CABERG DUKE EVO: SICUREZZA E COMODIT&Agrave;       

Il prodotto &egrave; disponibile anche nella versione Carbon, interamente prodotto con fibra di carbonio. Ecco le sue caratteristiche e i prezzi

Caberg Levo X: il casco flip up che strizza un'occhio all'aerodinamica

ALPA Distribution, distributore ufficiale Schuberth per l&rsquo;Italia, ha presentato gli ultimi due modelli del marchio tedesco: il C5 Carbon e l&rsquo;S3.  Schuberth C5 Carbon    Il primo &egrave; l&rsquo;evoluzione a tiratura limitata del C5, un modulare con la calotta in carbonio, realizzata a mano dagli stessi artigiani che assemblano i caschi da F1. Il casco per materiali e finitura risulta molto esclusivo, anche nel prezzo fissato a 1499,99 euro.  Schuberth S3    L&rsquo;S3 rinnova la gamma Sport Touring sia in termini di design che di tecnica. La forma &egrave; piuttosto aggressiva, con importanti prese d&rsquo;aria che ne migliorano l&rsquo;aerazione pur mantenendo altissime prestazioni aero/acustiche. La calzata &egrave; confortevole per tutti, grazie al programma di personalizzazione delle imbottiture interne e la sicurezza &egrave; garantita da due elementi: il sistema rapido di rimozione dei guanciali in caso di emergenza e la calotta realizzata con rinforzi in carbonio, che gli consente, primo casco del marchio, di ottenere l&rsquo;omologazione ECE-R 22.06. Il prezzo &egrave; di 599,99 euro.  Tecnologia  Entrambi dispongono dell&rsquo;innovativo sistema di comunicazione SC2 con altoparlanti ad alta definizione e tre antenne, una FM, una Bluethoot e una per la comunicazione Mesh, con quest&rsquo;ultima che rende immediata la connessione tra pi&ugrave; utenti; il tutto gi&agrave; installato nel casco.  Se siete curiosi di scoprire ulteriori dettagli e sapere come va l&rsquo;S3 su strada, non perdetevi il prossimo numero di INMOTO.  INMOTO IN EDICOLA: NEL NUMERO DI LUGLIO &quot;COSE DA GRANDI&quot; 

Gli ultimi due modelli del Marchio tedesco sono stati appena presentati in Italia da ALPA Distribution: sul prossimo numero di InMoto tutti i dettagli

Schuberth C5 Carbon e S3: due caschi da provare

        Da pochi giorni Suzuki ha annunciato l&rsquo;arrivo della sua prima auto elettrica (durante l&rsquo;Auto Expo di New, con il concept eVX che anticipa il prossimo modello). Ma anche nel versante delle due non sta a guardare (gi&agrave; nell'estate 2022 vi avevamo parlato di un brevetto per uno scooter elettrico). D&rsquo;altronde, con l&rsquo;addio alla MotoGP, la Casa giapponese non aveva nascosto le sue intenzioni: tra i motivi dell&rsquo;abbandono, anche la volont&agrave; di dedicarsi a soluzioni di alimentazione alternative, concentrando le proprie risorse sul futuro. Il futuro elettrico di Suzuki Non sorprende, dunque, apprendere che nella sua strategie aziendale fino al 2030 &egrave; compreso il lancio di una moto elettrica nel 2024 (nella classe di piccola-media cilindrata, quindi probabilmente uno scooter, adatto a chi vive la citt&agrave; e ai pendolari), per un totale di otto modelli elettrici entro il 2030. Una serie di esemplari che rientrano nell&rsquo;obiettivo di raggiungere la carbon neutrality, strada perseguita ormai da tante altre aziende di settore (&egrave; di pochi giorni fa la notizia che Harley-Davidson &egrave; pronta a diventare total electric), chiamate a rispondere a normative sempre pi&ugrave; stringenti. Secondo quanto si apprende, gli otto modelli elettrici costituiranno il 25% della gamma due ruote Suzuki, in vista di ulteriori aumenti futuri. IN MOTO 2023: LE NOVIT&Agrave; CHE NON VEDIAMO L'ORA DI PROVARE       

La Casa giapponese ha annunciato i suoi programmi per il futuro, con l&rsquo;obiettivo di raggiungere la carbon neutrality

Suzuki, il primo modello elettrico arriva nel 2024 (e otto entro il 2030)

Ci impegniamo sempre parecchio nell&#39;offrirvi sul nostro sito articoli originali e questa volta vogliamo proporvi una guida alla scelta ancor pi&ugrave; particolare del solito. Se in genere cerchiamo di rispondere innanzitutto alle domande pi&ugrave; frequenti di chi sta per scegliere la prossima moto, in questo articolo andiamo molto probabilmente ad anticipare alcune curiosit&agrave; su una nicchia forse ancora poco esplorata dagli amanti delle due ruote motorizzate. Non parleremo soltanto di e-bike, ma di quelle bici a pedalata assistita che sono pi&ugrave; vicine nelle forme, nelle intenzioni e perch&eacute; no nell&#39;utilizzo ad una moto o - meglio - ad un ciclomotore. Vi proponiamo una carrellata per conoscere meglio ci&ograve; che il mercato gi&agrave; offre, coglierne le tendenze e magari anche per farvi venire qualche strana idea.  &nbsp;    Un po&#39; e-Bike un po&#39; moto: cosa intendiamo?  Prima di partire a tutta, per&ograve;, &egrave; obbligatoria una brevissima premessa su cosa intendiamo in questo articolo non solo per e-bike ma per &quot;e-bike che sembrano una moto&quot;. Partiamo dalle basi: una bici a pedalata assistita ha chiaramente pedali, un motore elettrico con una potenza nominale continua di 250 Watt ed una batteria. A scanso di equivoci, per&ograve;, specifichiamo che rimangono tali se rientrano nella cosiddetta categoria Pedelec, ovvero se l&#39;assistenza elettrica funziona esclusivamente pedalando e non supera i 25 km/h. Raggiunta questa velocit&agrave; si pu&ograve; superare soltanto contando sulle proprie gambe. Acceleratori o bici che funzionano senza pedalare... beh non sono tali! Non rientrano tra i velocipedi che possono accedere alle ciclabili, ma veri e propri veicoli. Esiste la categoria S-Pedelec che ha &quot;assistenza libera&quot; e che per il Codice della Strada &egrave; assimilabile ad un ciclomotore e necessita quindi di targhino, bollo, assicurazione, casco, specchi retrovisori e indicatori di direzione oltre che la licenza. Qualsiasi e-bike modificata e &quot;sbloccata&quot; &egrave; passibile di pesantissime contravvenzioni che possono arrivare fino a 7.500 euro come vi abbiamo gi&agrave; spiegato in questo articolo.  &nbsp;    &nbsp;  Chiarito dunque che in questa guida alla scelta ci occuperemo di e-bike propriamente dette, andiamo a spiegare anche i criteri che abbiamo adottato nella scelta. Abbiamo scelto cinque rappresentanti per altrettante filosofie costruttive. Si tratta di cinque prodotti molto particolari e originali che in qualche modo ci ricordano nel design o nel modo di essere utilizzate le due ruote motorizzate. Non abbiamo incluso nella selezione delle e-bike puramente tecniche: se ci addentriamo ad esempio nella categoria Enduro, infatti, possiamo trovare delle e-bike che per sospensioni e prestazioni&nbsp; soprattutto in downhill possono essere considerate simili alle moto. Abbiamo per&ograve; inserito qualche prodotto che va addirittura oltre fino a diventare quasi un anello di congiunzione tra bici e moto. Siamo riusciti ad accendere la vostra curiosit&agrave;? Allora andiamo a conoscerle tutte.  &nbsp;  Parilla Carbon    La Carbon di Parilla &egrave; senza ombra di dubbio uno dei progetti pi&ugrave; arditi e originali che si siano visti negli ultimi anni in tema di e-bike e cerca proprio di infilarsi in quella terra di mezzo tra la motocicletta e la e-bike. &Egrave; un piccolo concentrato di tecnologia tutta italiana (ad eccezione del motore), frutto del lavoro di giovani intraprendenti che hanno ripreso il marchio storico Parilla non per un&#39;operazione di rebranding di prodotti asiatici, ma al contrario per realizzare progetti innovativi. La Carbon &egrave; stata interamente ingegnerizzata nella Motor Valley emiliana dove viene realizzata in modo artigianale con tecnologie raffinate. Il telaio monoscocca &egrave; in fibra di carbonio con elementi di rinforzo in alluminio ed &egrave; proposto in tre taglie: S, M ed L. La forcella dall&#39;insolita struttura a parallelogramma &egrave; anch&#39;essa in fibra di carbonio con elementi di rinforzo in alluminio mentre il telaietto centrale si compone di parti in alluminio ricavate dal pieno e assemblate. Il forcellone infine &egrave; composto sia da parti lamierate e sia forgiate e saldate. La cura del dettaglio &egrave; quella che si deve ad un prodotto di altissima manifattura e vista dal vivo &egrave; particolarmente impressionante. Il motore Bafang MMG &egrave; disponibile sia in versione Pedelec da 250 W sia in due versioni S-Pedelec da 500 e 750 W sulle quali &egrave; possibile aggiungere persino l&#39;acceleratore rendendola di fatto una moto. Come detto nella premessa questa versione rende la Carbon adatta all&#39;utilizzo unicamente in aree private in quanto non omologata alla circolazione stradale. L&#39;alimentazione avviene con un&#39;unit&agrave; da ben 840 Wh. Gli ammortizzatori hanno escursione di 165 mm all&#39;avantreno e 205 mm al retrotreno. La sella, infine, &egrave; rivestita in pelle e riporta un marchio che storicamente ha fatto dell&#39;innovazione e dell&#39;originalit&agrave; un tratto distintivo. Con un listino che parte da circa 8.000 euro in s&ugrave;, la Carbon &egrave; gi&agrave; una e-bike esclusiva, ma se si vuole esagerare c&#39;&egrave; anche la possibilit&agrave; di avere una e-bike totalmente personalizzata anche nelle misure con il progetto Ultra Carbon che monta un motore da 4 kW e una batteria da 910 Wh!  &nbsp;  Super73 RX Mojave    La Mojave ricorda le moto da regolarit&agrave; degli anni Settanta con tanto di simil serbatoio sul tubo orizzontale e in effetti anche il telaio monoculla in alluminio ha pi&ugrave; di endurina old school che di bici. Si tratta del modello pi&ugrave; &quot;adventure&quot; del giovane marchio californiano Super73 salito alla ribalta per essere stato il primo a proporre il concetto di e-bike ispirata alle &quot;Saltafossi&quot; degli anni 70 e per essere subito diventato un must have per gli hipster newyorkesi e losangelini. La RX Mojave porta avanti lo stesso concetto spingendolo un po&#39; oltre: rimane una e-bike con motore da 250W ma nell&#39;aspetto e nella fruizione &egrave; un moped tassellato. La batteria &egrave; notevole: 960 Wh. Questo si traduce in un&#39;autonomia stimata in 120 km. Pesa 38 kg - che per una bici sono davvero tanti - e la sella &egrave; ad 81 cm dal suolo senza possibilit&agrave; di essere regolata. Le dimensioni per&ograve; sono tutto sommato contenute e si adattano a tutte le taglie anche perch&eacute; le ruote sono da 20&quot; con sezione da 4,5 e 5&quot;, ovvero le misure delle fat bike pi&ugrave; urbane. Si pu&ograve; acquistare direttamente dal sito di Super73 a 4.599 euro.  &nbsp;  Vintage Electric Roadster    Un giorno Andrew Davidge si &egrave; svegliato e ha pensato che &quot;passato e futuro non devono esistere escludendosi l&#39;un l&#39;altro&quot; ed ha deciso cos&igrave; di costruire una e-bike - oggi una gamma di e-bike a dire il vero - che lo dimostrasse. Lasciandosi ispirare soprattutto dalle linee delle classiche motociclette board tracker degli anni Trenta e dalle fattezze morbide e curate delle bici americane degli anni Cinquanta, ha disegnato una sorta di corto circuito temporale che mischia le lancette pi&ugrave; di Ritorno al Futuro. Sul sito della sua azienda Vintage Electric si pu&ograve; scegliere sia tra e-bike Pedelec sia S-Pedelec. Le prime sono pi&ugrave; bici, le seconde pi&ugrave; moto anche nell&#39;aspetto. Sicuramente uno degli elementi pi&ugrave; caratteristici assieme al telaio in acciaio con forcella in alluminio (ammortizzata o meno a seconda delle versioni), &egrave; la forma del pacco batterie che richiama in qualche modo i classici bicilindrici a V americani ed &egrave; molto fifties nella finitura.  La capacit&agrave; &egrave; di 500 Wh per un&#39;autonomia che dovrebbe arrivare a circa 60 miglia (circa 100 km). Il motore &egrave; nel mozzo ruota posteriore dove troviamo anche una cassetta SRAM GX da 10 pignoni. Le taglie sono tre (S, M ed L) e le ruote sono da 29&quot;. Per la versione Pedelec si parte da 4.495 dollari.  &nbsp;  Stealth Electric Bikes B52    L&#39;australiana Stealth Electric Bikes nasce con l&#39;intento di creare e-bike sempre pi&ugrave; performanti portando questa ricerca anche all&#39;estremo. La gamma si divide tra off road e urban e si tratta in ogni caso di e-mtb molto tecnologiche come ad esempio la B52, una belva da ben 64 kg anche perch&eacute; equipaggiata con una batteria addirittura da 2,5 kWh che da sola incide per 13 kg. Il telaio per&ograve; &egrave; stato pensato per ottimizzare la distribuzione di questi pesi in modo da rendere la guida in salita ma soprattutto in discesa entusiasmante. Non c&#39;&egrave; dubbio che anche solo a guardare i numeri e le forme si intuisca come la B52 possa essere un&#39;arma letale per l&#39;enduro tanto da poter competere con le moto pi&ugrave; che con le bici. Le ruote sono da 27,5&quot; con sezione da 2,8&quot; e al centro della posteriore si trova il motore che ha una potenza di picco di ben 6,2 kW. Le sospensioni hanno 180 mm di escursione e i freni sono a quattro pistoncini. Molto particolare &egrave; la trasmissione elettromeccanica a sei marce, un brevetto di Stealth.  La B52, bench&eacute; abbia i pedali, pu&ograve; raggiungere gli 80 km/h (ovviamente in aree private) ed &egrave; dotata persino di frenata rigenerativa. In Italia si possono trovare le Stealth da Integra ad Erba (LC) o da MotoEngine a Roma, ma si possono anche ordinare online e ricevere direttamente a casa propria.  &nbsp;  Verve Cycleworks Pantera    Quello di Verve &egrave; un marchio nato pochi anni fa per iniziativa di un gruppo di giovani italiani appassionati e con esperienze nel mondo del custom e in passato ci siamo occupati delle loro motociclette. Sin dall&#39;inizio propongono moto dall&#39;aspetto originale e ispirato agli anni Sessanta - Settanta, facili ed economiche e con questa nuova e-bike entrano con lo stesso spirito anche nel mondo dei pedali. Si chiama Pantera ed &egrave; in pratica la reinterpretazione moderna del moped di mezzo secolo fa. Il progetto &egrave; nato interamente in Verve, la componentistica &egrave; cinese e l&#39;assemblaggio avviene in Spagna. Il risultato &egrave; una e-bike divertente, con una dotazione completa e un prezzo molto competitivo: 2.199 euro. Il telaio &egrave; in taglia unica e la sella che si trova a 89 cm da terra non &egrave; regolabile, ma pu&ograve; ospitare anche due persone all&#39;occorrenza grazie alla sua lunghezza. Il peso complessivo &egrave; di 31 kg il che non la rende facilmente trasportabile in auto o sui mezzi pubblici, meglio considerarla proprio come un moped che viaggia a 25 km/h e pu&ograve; andare sulle ciclabili. La batteria &egrave; 500 Wh e il motore nel mozzo.  Il sistema &egrave; dotato sia di sensore di cadenza sia di coppia. Monta anteriormente un faro a led da 5,75&quot; e molto particolare &egrave; il piccolo faro a led posteriore con tanto di luce di stop. Completano il quadro il cambio Shimano Acera con cassetta a 8 pignoni e la forcella regolabile in precarico ed estensione. 

Il confine tra motociclo e bici a pedalata assistita appare talvolta molto sottile per estetica, velleit&agrave; o prestazioni. Vi raccontiamo alcuni dei modelli pi&ugrave; rappresentativi di questo anello mancante

Top 5: le e-bike che sembrano una moto

        Che BMW offra ai suoi clienti una vasta scelta di sospensioni anteriori non &egrave; certo una novit&agrave;, e a questa gamma si aggiunge ora la forcella telescopica in fibra di carbonio che la Casa di Monaco ha sviluppato in collaborazione con ZF Suspension (con cui ha gi&agrave; lavorato in passato), e che ha testato nel BMW Motorrad World Endurance Team. Non una novit&agrave; in senso assoluto, questo tipo di realizzazione da tempo viene usata in MotoGP, ma in una gara di durata rappresenta una novit&agrave;, e questo potrebbe essere un primo passo per saggiarne l'affidabilit&agrave; su lunghe percorrenze e in seguito introdurre la tecnologia dei foderi in carbonio anche su prossime realizzazioni di serie.  Un lavoro di squadra Non gareggiando in MotoGP, il mondiale Endurance &egrave; il banco di prova per gli esperimenti BMW. La forcella &egrave; composta da un fodero in fibra di carbonio accoppiato a un tubo interno in misto acciaio e fibra di carbonio. La scelta di utilizza la fibra di carbonio &egrave; chiaramente un punto a favore per quanto riguarda la riduzione del peso, ma consente anche agli ingegneri BMW e ZF di manipolare con maggiore facilit&agrave; la rigidit&agrave; dell&rsquo;avantreno, e quindi decidere quanto maneggevole sia la moto. &ldquo;L'utilizzo di questo materiale e di questa tecnologia ci consente di spostare la soglia alla quale possono insorgere delle vibrazioni &rdquo;, ha spiegato il direttore di BMW Motorrad Motorsport Mark Bongers.&nbsp;&ldquo;Un obiettivo importante durante lo sviluppo &egrave; stato il design dei carichi flettenti omogenei.&nbsp;L'obiettivo &egrave; che la risposta per il pilota sia estremamente precisa, anche sotto le sollecitazioni pi&ugrave; estreme.&nbsp;E il feedback dei piloti ha confermato che l'obiettivo &egrave; stato raggiunto&rdquo;. E visto che la BMW M 1000 RR numero 37 ha trionfato nella 24 Ore di Spa 2022 del Campionato del Mondo Endurance, la pista ha dato ragione agli ingegneri. Non resta che chiedersi se vedremo questa soluzione anche nella M 1000 RR versione stradale.  MERCATO MOTO: CALO PER HARLEY, TRIUMPH E ROYAL ENFIELD FESTEGGIANO       

La Casa di Monaco, in collaborazione con ZF Suspension, ha testato il sistema nel mondiale Endurance. Lo vedremo anche nella versione stradale?

BMW, la forcella in fibra di carbonio debutta nell'Endurance

        Yamaha sempre pi&ugrave; verso un futuro a zero emissioni. La Casa di Iwata ha infatti annunciato di voler raggiungere l'obiettivo di neutralit&agrave; delle emissioni di carbonio per i suoi stabilimenti, nazionali e internazionali, nel 2035. Un anticipo di 15 anni, quindi, visto che l'intento iniziale era previsto per il 2050. Yamaha, i dettagli del piano "green"  Per raggiungere questo nuovo obiettivo, Yamaha promuover&agrave; iniziative volte a ridurre al minimo il consumo di energia e ad affidarsi a energie pi&ugrave; pulite. Il risultato previsto entro il 2035 &egrave; una riduzione del 92% delle emissioni di CO2 (rispetto al 2010) derivanti dalle operazioni di produzione negli stabilimenti nazionali e internazionali del marchio.Yamaha intende quindi implementare un approccio energetico basato sul valore teorico e promuovere innovazioni di processo per ridurre al minimo l'uso di energia, definendo di valore solo l'energia realmente necessaria per la creazione di prodotti e considerando tutti gli altri tipi di consumo energetico come obiettivi di miglioramento; implementare l'autospegnimento delle apparecchiature per puntare a un consumo energetico fisso e in stand-by pari a zero; introdurre apparecchiature di dimensioni compatte con requisiti energetici minimi, ma che garantiscano comunque un'elevata produttivit&agrave;, al fine di garantire un significativo risparmio energetico; introdurre fonti di energia rinnovabile e promuovere l'uso di combustibili privi di fossili. YAMAHA METTE SUL PIATTO 95 MILIONI PER IL SOSTEGNO DELL&rsquo;AMBIENTE Yamaha intende inoltre, a partire da luglio 2022, passare allo Shizuoka Green Denki di Chubu Electric Power (energia idroelettrica a zero emissioni di carbonio) in tutte le strutture e i cantieri sotto la giurisdizione della sede centrale. Poi sar&agrave; il momento di passare gradualmente all'utilizzo di energia elettrica priva di carbonio presso altre societ&agrave; del gruppo nazionali e internazionali, con l'obiettivo di passare completamente all'elettricit&agrave; priva di carbonio entro il 2030. Il piano prevede anche l'installazione di pannelli solari per aumentare la percentuale di energia elettrica autoprodotta e l'introduzione di versioni elettriche dei forni industriali e di altre attrezzature di fabbrica che generano calore, condizionatori d'aria senza vapore e altro ancora. SCOOTER YAMAHA E01, IL NOLEGGIO COME PRIMA FASE DI SVILUPPO       

Ridurre del 92% le emissioni nocive, dar valore solo all'energia realmente necessaria alla produzione, affidarsi a risorse pi&ugrave; pulite: la Casa di Iwata anticipa di 15 anni il piano "green"

Yamaha vuole diventare carbon neutral entro il 2035

        Un nuovo casco in carbonio, versatile, dall'aspetto vagamente r&eacute;tro ma anche moderno, da streetfighter ma con una calotta dal design inedito: &egrave; l'Exo HX1 Carbon SE di Scorpion, dotato di un meccanismo magnetico brevettato e dalle dimensioni contenute impiegato per i movimenti della visiera. Tale tecnologia &egrave; silenziosa e capace di mantenere sostanzialmente inalterata la linea aerodinamica della calotta anche quando la visiera &egrave; aperta. Scorpion Exo HX1 Carbon SE: caratteristiche  La calotta &egrave; in materiale Ultra-TCT Carbon, con chiusura micrometrica e sistema di aerazione Aero-Tuned. Peack visor e side covers sono incluse nella scatola. I cuscini interni sono removibili e lavabili e rivestiti del tessuto ipoallergenico e traspirante Kwikwick3, mentre il sistema di cuscini interni KwikFit consente di mettere e togliere agilmente i modelli di occhiali pi&ugrave; usati. Come accennato, il sistema di apertura della visiera brevettato &egrave; di tipo magnetico, la visiera solare interna &egrave; retrattile per dare massimo comfort e visibilit&agrave;, e rende la guida pi&ugrave; sicura quando la luce penetra troppo violentemente all'interno del casco. Grazie al suo particolare design, non arriva mai a toccare il volto e/o il profilo del naso. Presente anche un deflettore nasale per impedire l'appannamento della visiera e doppie prese d'aria (su mentoniera e parte alta della calotta. Scorpion Exo HX1 Carbon SE: colori e prezzi  Il peso di Scorpion Exo HX1 Carbon SE &egrave; di 1.390 grammi. Il casco &egrave; disponibile nei colori Nero Carbon e Nero Carbon opaco (prezzo di 439,90 euro) e Black Gold Carbon (469,90 euro). SCORPION EXO-491, CASCO INTEGRALE TECNOLOGICO AD UN PREZZO "EASY"       

Sul mercato un inedito prodotto dotato di meccanismo magnetico brevettato e dalle dimensioni contenute per facilitare i movimenti della visiera

Scorpion Exo HX1 Carbon SE, nuovo casco neo-rétro

        Per chi ama viaggiare in sella alla sua moto il casco Spartan GT Carbon &egrave; da sempre sinonimo di comfort, un prodotto continuamente aggiornato secondo le ultime innovazioni in tema di sicurezza sulle due ruote. Dalla calotta in fibre di carbonio e vetro multi-assiali al poliestere espanso in multidensit&agrave;, ogni elemento che compone questo integrale &egrave; pensato per assicurare la massima protezione. Shark presenta Spartan RS, primo casco ECE 22-06 Le nuove colorazioni Lo Spartan GT Carbon, &egrave; adatto per la guida veloce e nel 2022 &egrave; disponibile in diverse nuove grafiche esclusive ed accattivanti. Tra i modelli acquistabili alcuni presentano una base scura con dettagli a contrasto di diversi colori, come bianco, giallo, rosso e blu elettrico. Altri avranno due colorazioni, mentre il modello Carbon Skin Mat avr&agrave; un design decisamente pi&ugrave; elegante.  Tecnologicamente avanzato Lo Spartan GT Carbon nasce dallo studio e dal conseguente utilizzo di due tecnologie: la FEA (cio&egrave; una simulazione numerica di crash test) per una protezione ottimale e la CFD (fluido dinamica computazionale) al fine di ottimizzare la stabilit&agrave; aerodinamica del casco e i flussi d&rsquo;aria, rendere minimo il rumore e avere un&rsquo;ottimale ventilazione interna grazie al sistema di raffreddamento e ad un sistema di regolazione della temperatura del casco. Il sistema di chiusura della visiera antirumore &ldquo;Autoseal System&rdquo; inoltre permette un sigillo ermetico mantenendo freddo e vento all&rsquo;esterno. La visiera di classe ottica 1 e a spessore variabile, si ispira alla VZ100 utilizzata sul modello racing RACE-R PRO GP adottato dai piloti Shark. Il casco dispone di guanciali &ldquo;morpho&rdquo; 3D che si adattano ad ogni fisionomia. Gli interni sono in tessuto ALVEOTECH garantiti SANITIZED antimicrobiotici, anti odore e anti sudore. In caso di incidente sar&agrave; possibile togliere rapidamente e facilmente il paranuca e i guanciali grazie al concetto SHARK EMERGENCY REMOVE SYSTEM. L&rsquo;integrale &egrave; disponibile dalla taglia XS all&rsquo;XXL in 7 nuove grafiche. Ha una garanzia di 5 anni ed &egrave; acquistabile presso i rivenditori autorizzati al prezzo d 508,99 euro iva inclusa.  MOTO VS FREDDO: CASCO, GUANTI E GIACCA DI SHARK, SEGURA E BERING       

La nuova stagione d&agrave; il benvenuto agli inediti design disponibili per il GT della casa francese

Shark, Spartan GT Carbon con nuove grafiche per il 2022

        Nel mondo dei motori, mentre crescono i modelli ibridi ed elettrici e le aziende fissano scadenze per raggiungere la propria transizione ecologica, si guarda anche a nuove forme di energia andando verso la neutralit&agrave; di emissioni di CO2. Se questi sono gli obiettivi, va specificato che c&rsquo;&egrave; ancora molto da fare in merito, ma qualcosa si sta muovendo a partire dall&rsquo;alleanza stretta tra Kawasaki, Yamaha, Toyota, Subaru e Mazda. Una collaborazione messa in piedi per raggiungere la carbon neutrality e che sta lavorando per studiare l&rsquo;uso dell&rsquo;idrogeno nei motori a combustione interna, non solo per le quattro ruote ma anche per le moto. Ma c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;. Kawasaki ha annunciato che ha dato inizio al progetto di sviluppo, su larga scala, dei macchinari di liquefazione dell&rsquo;idrogeno. Gli obiettivi Oltre agli obiettivi sul rendere la propria produzione a due ruote completamente elettrica entro il 2035 (gi&agrave; quest&rsquo;anno dovrebbero debuttare tre modelli 100% green), come dichiarato dal presidente del marchio Hiroshi Ito, Kawasaki porta avanti la neutralit&agrave; delle emissioni anche su altri fronti. Tutti sanno che la parte dell&rsquo;azienda relativa alle moto &egrave; solo una piccola percentuale del grande colosso Kawasaki Heavy Industries, la cui attivit&agrave; si basa principalmente sui mezzi pesanti e dove l&rsquo;elettrificazione potr&agrave; fare ben poco. Per questo motivo, l&rsquo;azienda si impegna per sviluppare soluzioni alternative laddove sia possibile. Tornando all&rsquo;idrogeno, &egrave; di inizio estate 2021 la notizia dell&rsquo;assegnazione alla Japan Hydrogen Energy Co (branca di Kawasaki) della messa in pratica di un progetto dimostrativo della catena di approvvigionamento di idrogeno liquefatto, commissionato dai alcuni ministeri giapponesi. Il traguardo finale &egrave; chiaramente quello della carbon neutrality, ma l&rsquo;ostacolo grande riguarda il prezzo: per raggiungere il risultato al momento sono stati fissati due prezzi al fornitore, ovvero circa 23 centesimi di euro al metro entro il 2030 e 20 centesimi, questo l&rsquo;obiettivo, entro il 2050. E qual &egrave; il ruolo di Kawasaki? Secondo quando emerso dalle ricerche sull&rsquo;idrogeno, il suo prezzo alto &egrave; dovuto soprattutto dal sistema di liquefazione ed &egrave; su questo che l&rsquo;azienda deve lavorare col suo progetto dimostrativo, per abbattere i costi: da una parte aumentare la scala di produzione e dall&rsquo;altra rendere pi&ugrave; efficiente il processo di liquefazione. Per farlo &egrave; necessario anche adottare l'idrogeno come carburante a emissioni zero per motori a scoppio, un aspetto - guarda caso - a cui Kawasaki sta gi&agrave; lavorando e di cui gi&agrave; si era parlato la scorsa estate. Si tratta chiaramente di un prototipo, pensato per le due ruote, ma che potrebbe rappresentare un ottimo punto di partenza per uno scopo molto pi&ugrave; grande. II FUTURO DEL GREEN: LA BENZINA "ELETTRICA"?       

Alcuni colossi giapponesi, auto e moto (con Kawasaki in prima fila), al lavoro per lo sviluppo su larga scala di macchinari di liquefazione per la produzione in massa dell&rsquo;elemento

Le moto e la frontiera dell'idrogeno: studi e progetti verso la carbon neutrality

L&rsquo;edizione di EICMA 2021 &egrave; stata un successo e sono state davvero tante le novit&agrave; presentate e che gli appassionati hanno potuto ammirare dal vivo. Tra queste, anche quelle portate alla fiera milanese da HP Corse. E in particolare lo scarico SPS Carbon, con omologazione Euro5, realizzato appositamente per la nuova Harley-Davidson Pan America e progettato nel Centro R&amp;D di Bologna.  In titanio e acciaio ceramizzato    Le caratteristiche del nuovo SPS Carbon si sposano con quelle della moto per cui &egrave; stato creato: voglia di libert&agrave; e avventura. Non solo. Rispetto allo scarico originale, migliorano le prestazioni in particolare ai bassi e medi regimi: la differenza, dicono dall&rsquo;azienda, si nota soprattutto montando il raccordo EP (Elimina Pignatta) diretto Slip-On che va a sostituire la pignatta originale. SPS Carbon ha il fondello in fibra di carbonio e un corpo silenziatore, disponibile in titanio e in acciaio total black ceramizzato, di forma ottagonale che si integra con la cover para-calore di serie (che viene mantenuta). All&rsquo;interno del beccuccio ovale ci sono due bocchettoni di uscita dei gas di scarico con DB-Killer, mentre il logo &egrave; inciso al laser. Per quanto riguarda i prezzi, cambiano a seconda della varie versioni: SPS Carbon in titanio 690 euro; SPS Carbon in acciaio ceramizzato nero 640 euro; Raccordo EP 80 euro.  HARLEY-DAVIDSON PAN AMERICA, NEGLI STATI UNITI BOOM DI VENDITE 

Presentato a EICMA 2021, &egrave; pensato per migliorare le prestazioni della moto, in particolare ai bassi e medi regimi. Disponibile in due materali: titanio e acciaio ceramizzato

HP Corse SPS Carbon, lo scarico per Harley-Davidson Pan America

        Harley-Davidson &egrave; pronta a sfruttare il nuovo scarico progettato dall&rsquo;italiana HP Corse, ideato nella nostra Terra dei Motori e dedicato alla Pan America di Milwaukee.  Elimina Pignatta La Pan America &egrave; una creatura robusta, pronta ad affrontare l&rsquo;avventura e a incarnare lo spirito tutto americano di Harley. La proposta del Centro R&amp;D unisce le strade della via Emilia e del West con HP Corse SPS Carbon, omologato Euro 5 e capace di resistere alle situazioni pi&ugrave; impegnative e ai percorsi pi&ugrave; lunghi. Rispetto allo scarico originale della Pan America, troviamo prestazioni migliori soprattutto a basso e medio regime, sfruttando il Raccordo EP (Elimina Pignatta) diretto Slip-On che va a sostituire la pignatta originale. Peso e prezzo SPS Carbon ha un fondello e un corpo silenziatore di forma ottagonale, che si integra con la cover para-calore di serie Harley. Il beccuccio ovale, al cui interno sono presenti i due bocchettoni di uscita dei gas di scarico con DB-Killer, &egrave; avvolto in un fondello in fibra di carbonio sfaccettato; il logo &egrave; inciso al laser. Due i materiali disponibili per il corpo silenziatore: Titanio e Acciaio total black ceramizzato. SPS Carbon pesa 3,4 kg (in titanio senza raccordo) e i prezzi vanno dai 640 euro per la versione in acciaio ceramizzato nero ai 690 euro per SPS Carbon titanio; il raccordo EP aggiunge 80 euro a entrambe le versioni - tutti i prezzi sono da considerare Iva esclusa. BMW R 1250 GS E ADVENTURE, NUOVE SELLE WUNDERLICH RISCALDATE       

Disponibile in acciaio o in titanio, con raccordo Elimina Pignatta, il silenziatore realizzato a Bologna &egrave; omologato Euro 5 e aumenta le prestazioni a bassi e medi regimi

Harley-Davidson Pan America, da HP Corse lo scarico SPS Carbon

Omologato Euro 5, è disponibile in due versioni con il corpo silenziatore in titanio o in acciaio total black ceramizzato. Sfrutta il raccordo Elimina Pignatta diretto Slip-on che sostituisce l'originale Harley. Peso di 3,4 chilogrammi

HP Corse, scarico SPS Carbon per Harley-Davidson Pan America

        Tra gli anni '90 e '00 la fibra di carbonio ha iniziato a vedersi pi&ugrave; spesso sulle moto, soprattutto quando il mondo delle supersportive aveva un ruolo di primaria importanza sul mercato. La fibra di carbonio - da sempre simbolo di leggerezza e sportivit&agrave; - si &egrave; cos&igrave; fatta largo sul mercato sia come finitura originale delle moto pi&ugrave; esclusive che come accessori aftermarket su cataloghi ufficiali e non.&nbsp; Nello stesso periodo, in parallelo al boom della fibra, si &egrave; sviluppata anche la versione economica della fibra di carbonio, chiamata in gergo "carbon look", che non &egrave; altro che plastica rivestita di un adesivo vinilico che riprende il colore e la trama della fibra di carbonio. Senza rendercene conto, gli accessori in carbon look hanno preso piede in modo rapido e abbiamo iniziato a vedere in giro parecchi specchietti, indicatori di direzione, cover e protezioni, puntali, unghie monoposto ecc. in un palese finto carbonio che il mondo degli appassionati ha accettato e diffuso. Se &egrave; finto, &egrave; brutto Bench&egrave; da una certa distanza sia difficile comprendere se si tratti di carbonio vero o finto, quando si guarda da vicino il carbon look &egrave; palesemente riconoscibile. Un adesivo in finto carbonio non avr&agrave; mai la profondit&agrave; tridimensionale e i giochi di luce tipici della vera trama di fibra, e questo causa una certa delusione in chi si accorge della "fregatura".&nbsp;Ormai gli accessori carbon look sono sempre meno, la richiesta da parte dell'utenza scarseggia e i produttori aftermarket non puntano pi&ugrave; su questo tipo di prodotti. La moda &egrave; per fortuna passata, ma ci sono ancora molti motociclisti che continuano a installare elementi in finto carbonio o a wrappare parti della propria moto con il vinile carbon look.&nbsp;  Il principio dietro la scarsa accettazione del carbon look (da parta di chi scrive, ovviamente) si pu&ograve; applicare anche alla moda, quando ci si trova davanti a una copia contraffatta di un prodotto esclusivo, ma realizzato con materiali di scarsa qualit&agrave;. Fondamentalmente, "mascherare" qualcosa per provare a dargli pi&ugrave; valore cercando di fregare l'occhio di chi guarda, &egrave; un modo davvero brutto di darsi un tono. Si tratta del classico "vorrei ma non posso", una storpiatura della societ&agrave; moderna che ci vede pronti anche a fingere pur di essere in grado di competere ed essere accettati. Spesso chi compra carbon look &egrave; inconsapevolmente vittima di questa logica. Se il carbonio costa troppo, ci sono altre alternative Il carbonio, quello vero, costa molto e non tutti se lo possono permettere. Questo &egrave; un dato di fatto, ed &egrave; fondamentalmente il motivo principale della larga diffusione del carbon look negli anni: sembra carbonio, ma &egrave; molto pi&ugrave; economico. Il fatto &egrave; che poi, facendo questa scelta di cattivo gusto, si incappa spesso ( e involontariamente) nel vorrei ma non posso di cui sopra. Non trascuriamo anche il fatto che una moto strapiena di finto carbonio &egrave; penalizzata nel mercato dell'usato: di questi tempi, la maggior parte degli utenti che vedono il carboon look su una moto in vendita, vorrebbero rimpiazzarlo con carbonio vero o alternative meno "fake", quindi un'ulteriore spesa e un possibile deterrente per l'acquirente. Per fortuna la sensibilit&agrave; dell'utenza &egrave; cambiata negli anni e ora, piuttosto che montare carbonio finto, si scelgono soluzioni pi&ugrave; esteticamente e moralmente accettabili come l'alluminio o plastiche di alta qualit&agrave;, ma gli irriducibili del carbon look sono ancora tra noi!&nbsp; Ducati Performance: come nascono gli accessori per le moto di Borgo Panigale       

La fibra di carbonio &egrave; meravigliosa sulle moto, ma tutto quello che la imita in modo pi&ugrave; o meno credibile &egrave; decisamente di cattivo gusto. Ecco perch&egrave; il "carbon look" &egrave; sempre stato, e sempre sar&agrave;, una pessima scelta stilistica

Accessori moto in carbon look: stile racing o cattivo gusto?

Per cercare di imporsi sul mercato, Zapp &ndash; start-up britannica che progetta, produce e vende veicoli elettrici ad alte prestazioni &ndash; ha dato vita allo scooter elettrico i300 Carbon: letteralmente il primo veicolo a due ruote a utilizzare un corpo composito in fibra di carbonio.  Transizione ecologica? Occhio a non &quot;sputtanare&quot; tutto    Un po&rsquo; di specifiche  Con un design proveniente direttamente dal futuro, l&rsquo;i300 Carbon si presenta sul mercato con un peso a vuoto (incluso di batterie) di circa 90 kg. Il tutto, stando alle parole della Casa, &egrave; reso possibile da un esoscheletro in alluminio monopezzo ultraleggero e da una serie di altre componenti in grado di conferire allo scooter britannico un&rsquo;infinita dose di leggerezza e manovrabilit&agrave;.  Oltre al design a &ldquo;Z&rdquo; del telaio ultraleggero, per&ograve;, lo Zapp i300 Carbon possiede anche altre caratteristiche degne di nota per il segmento degli scooter elettrici da citt&agrave;. Incastonato nelle sue forme, infatti, si trova un motore elettrico a magneti permanenti raffreddato ad aria da 18kW (20cv) capace di spingerlo fino a 96 km/h, un pacco batterie a agli ioni di litio da 72V e una trasmissione a cinghia rinforzata in carbonio.  Ciclistica  Lato ciclistica, invece, troviamo un forcellone monobraccio in alluminio leggero con precarico a molla regolabile, forcella a steli rovesciati all&rsquo;anteriore, cerchi da 14&rdquo;, freno a disco singolo completamente flottante con pinza radiale a 4 pistoncini all&rsquo;anteriore e disco singolo con pinza a doppio pistoncino al posteriore.  Prezzo e accessori  Immancabile su uno scooter di questo tipo lo schermo multifunzione con display a colori e ben tre modalit&agrave; di guida, Eco, Power e Zapp, rispettivamente in grado di fornire una potenza limitata di 4, 11 e 18 kW.  Acquistabile direttamente sul sito del produttore, il prezzo base dello Zapp i300 &egrave; di 8.900 euro. Tuttavia, lo stesso pu&ograve; variare in base alla scelta della verniciatura (disponibile in Guards Red, + Old English White, Piano Black, Battleship Grey e Powder Blue) della sella, dei cerchi e dei vari accessori, che possono essere implementati direttamente nel configuratore prima dell&rsquo;ordine.  Test Moto Morini X-Cape: i voti del #SottoEsame   

Incastonato nel suo particolare esoscheletro a &ldquo;Z&rdquo; si trova un motore elettrico a magneti permanenti raffreddato ad aria da 18kW (20cv) capace di spingere lo scooter fino a 96 km/h

Zapp i300 Carbon: futuristico scooter cittadino in fibra di carbonio

        Un casco integrale caratterizzato da parti in carbonio che ne esaltano l&rsquo;aspetto e le qualit&agrave; racing. Si chiama EXO 1400 Air Carbon il casco premium prodotto da Scorpion, che grazie alle sue caratteristiche si adatta bene anche al turismo e ai lunghi viaggi in sella alla propria moto. Scorpion EXO 930 e EXO 930 Smart: il casco modulare si reinventa Calotta in Ultra TCT Carbon La calotta dell&rsquo;EXO 1400 Air Carbon &egrave; disponibile in tre diverse misure ed &egrave; realizzata in Ultra TCT Carbon, miscelando la fibra TCT (Thermodynamic Composite Technology) con quella pi&ugrave; classica del carbonio. Un connubio che portare il peso a soli 1250 gr e promette, in aggiunta, ottima resistenza e un grande assorbimento degli urti. Prese d&rsquo;aria profilate, interni avvolgenti - estraibili e lavabili &ndash; e il sistema Airfit fanno il resto, donando allo Scorpion EXO 1400 Air Carbon grande possibilit&agrave; di personalizzazione, per un livello di comfort e sicurezza capaci di durare nel tempo. Visiera e interni La visiera &egrave; dotata di sistema Ellip-Tec, che permette la rimozione e la sostituzione senza bisogno di particolari utensili, ma che allo stesso tempo &egrave; in grado di offrire un serraggio ermetico e silenzioso. In caso di caduta, poi, il sistema promette di essere resistente e in grado di mantenere la visiera in posizione e senza rischi per il pilota. Non mancano poi il PinLock 100% Max Vision, la lente della visiera antiappannamento, il tessuto interno antibatterico Kwikwick capace di mantenere sia la testa che il viso asciutti e freschi durante il periodo estivo e il sistema di cuscinetti gonfiabili interni KwikFit che consentono di mettere e togliere agilmente i modelli di occhiali pi&ugrave; usati. Taglie, colori e prezzi Diverse le taglie (XS-M - L - XL-XXL), come diverse sono le nuove grafiche Obscura, Drik, Legione e Beaux. Il prezzo si attesta tra le 439,90 euro per queste ultime, mentre si abbassa a 389,90 euro per la versione Solid Black e 409,90 euro per la versione Solid Matt Black. Scorpion EXO R1 Air, il casco racing si fa pi&ugrave; leggero e funzionale       

Il carbonio ne esalta le qualit&agrave; racing, ma dietro l&rsquo;utilizzo della fibra si cela un casco gran turismo che punta tutto su leggerezza, comfort e grafiche aggiornate

Scorpion EXO 1400 Air Carbon: il casco premium in fibra ultra-TCT

Un casco nato per sconvolgere le regole, capace come pochi altri di incontrare tutte le richieste e le voglie di chi ama la propria moto e la propria libert&agrave; al di l&agrave; della meta che lo attende. In citt&agrave;, come lungo le strade che inseguono i sogni, Exo-Tech Carbon (novit&agrave; Scorpion Sports 2021) sapr&agrave; accompagnare i vostri viaggi facendovi godere di un comfort e di una praticit&agrave; mai provate sino ad oggi.  Exo-Tech Carbon: caratteristiche    Exo-Tech Carbon &egrave; un apribile Flip back (con mentoniera ribaltabile) e naturalmente nasce sulle orme del modello Exo Tech (disponibile nel nuovo catalogo in tanti nuovi e bellissimi colori e grafiche). Cambia per&ograve; la calotta che, come suggerisce il nome, su questo modello &egrave; in Ultra-TCT&trade; CARBON. Il risultato &egrave; un casco dalle dimensioni contenute, leggero e incredibilmente confortevole, dotato di doppia omologazione (P/J) e dal look, insieme, nobile e sportivo.  Exo-Tech Carbon non &egrave; soltanto una semplice alternativa a ci&ograve; che il mercato attualmente offre in ambito caschi modulari flip-back, ma &egrave;&nbsp; un prodotto assolutamente unico, straordinario e bellissimo con il suo design full-face, la grande visibilit&agrave; offerta dall&rsquo;amplissima visiera con sistema Pinlock&reg; (disponibile di serie nella confezione), le dimensioni ridotte, il peso contenuto, la facilit&agrave; con la quale si attiva il meccanismo di apertura della mentoniera e la grande presa d&rsquo;aria superiore apribile tramite un semplice tocco e capace di garantire un grandissimo flusso d&rsquo;aria al suo interno.  Questo nuovissimo casco, pratico e polivalente, mantiene un rapporto qualit&agrave;/prezzo inarrivabile per la concorrenza ed &egrave; in grado di soddisfare davvero qualsiasi esigenza e richiesta grazie alla sua enorme versatilit&agrave;.  In posizione &ldquo;full-face&rdquo; (integrale), la visiera garantisce sempre una visione ampia e sicura, visiera che si alza automaticamente con l&rsquo;apertura della mentoniera.  Le linee eleganti fendono l&rsquo;aria, l&rsquo;aerodinamica studiata in galleria del vento aiuta a ridurre i rumori, anche alle alte velocit&agrave;. La calotta, inoltre, si &ldquo;sposa&rdquo; perfettamente con la mentoniera quando questa &egrave; in posizione aperta e ribaltata riducendo al minimo le fastidiose turbolenze e i vortici d&rsquo;aria.  Exo-Tech Carbon &egrave; davvero un casco capace di farsi notare sia per le sue caratteristiche tecniche ed estetiche (carbonio a vista in versione &ldquo;Black&rdquo; o &ldquo;Matt Black&rdquo;), sia per il suo grande comfort al quale sin dal primo momento sar&agrave; impossibile rinunciare.    Caratteristiche in breve:   - Interni estraibili e lavabili in morbida schiuma 3D rivestita del tessuto anallergico, antimicrobico e traspirante KwikwickIII&reg; - Sistema di cuscinetti interni KwikFit&trade; che consentono di mettere e togliere agilmente i modelli di occhiali pi&ugrave; usati - Visiera solare interna retrattile &ldquo;Speedview&rdquo; di grandi dimensioni disegnata per dare il massimo comfort e la massima visibilit&agrave;. Rende la guida pi&ugrave; sicura quando la luce penetra troppo violentemente all&rsquo;interno del casco Pinlock&reg;: una esclusiva lente Pinlock&reg; 70 &egrave; presente nella confezione - Una visiera &ldquo;Dark Smoke&rdquo; &egrave; presente di serie nella confezione - Predisposto per ospitare altoparlanti da 40 mm - Chiusura Micrometrica - Calotta in Ultra-TCT&trade; CARBON - Misure disponibili: XS &ndash; S &ndash; M &ndash; L &ndash; XL &ndash; XXL - EXO-COM Prepared (nuovo interfono Scorpion) - Calotta in due diverse misure:&nbsp; 1&deg; misura -&gt;XS-L&nbsp; &ndash;&nbsp; 2&deg; misura -&gt;XL-XXL - Doppia Omologazione: P/J - Peso: 1.500 g in tg M (+/- 50 gr) - Garanzia: 5 anni  CONNESSI CON IL SISTEMA &quot;EXO COM&quot;  L&#39;Exo Tech Carbon, infine, si dimostra sempre pi&ugrave; &ldquo;connesso&rdquo; alle esigenze del motociclista grazie alla sua predisposizione per il sistema di comunicazione, perfettamente integrato, &ldquo;EXO-COM&rdquo;, altra novit&agrave; di casa Scorpion presente nel nuovo catalogo 2021.  Grafiche e prezzi al pubblico listino 2021 (IVA compresa): Solid&nbsp;Carbon Nero - Carbon Nero Opaco:&nbsp;439,90 Euro   

La proposta dell&#39;azienda coreana si aggiorna per il 2021 per un casco dall&#39;uso polivalente e dal convincente rapporto qualit&agrave;-prezzo

Scorpion EXO Tech Carbon: apribile Flip-Back dall&#39;animo supersportivo

Un casco nato per sconvolgere le regole, capace come pochi altri di incontrare tutte le richieste e le voglie di chi ama la propria moto e la propria libertà al di là della meta che lo attende. In città, come lungo le strade che inseguono i sogni, Exo-Tech Carbon (novità Scorpion Sports 2021) saprà accompagnare i vostri viaggi facendovi godere di un comfort e di una praticità mai provate sino ad oggi.

Scorpion EXO Tech Carbon 2021 FOTO

La fibra di carbonio &egrave; un materiale che troviamo ormai di frequente tra le componenti della moto: &egrave; leggero ma resistente al tempo stesso e per molto tempo tante aziende hanno provato a utilizzarlo nel telaio. Ci sono riusciti in pochi (e con prezzi elevati), tutti gli altri hanno continuato a utilizzare acciaio o alluminio. Ma perch&eacute; questa difficolt&agrave;? La fibra di carbonio &egrave; difficile da lavorare per componenti strutturali complesse oltre ad avere l&#39;intrinseca caratteristica di essere struttura&nbsp;anisotropa, cio&egrave;&nbsp;la&nbsp;resistenza offerta&nbsp;dipende da una direzione particolare dello sforzo. E questo si pu&ograve; mal legare con le necesst&agrave; di torso-flessione di un telaio. Sembra per&ograve; che BMW abbia trovato una soluzione, depositando il brevetto di un telaio in carbonio per la Superbike S 1000 RR.  BMW d&agrave; la scossa al motociclista, in tutti i sensi  Il brevetto    L&rsquo;azienda tedesca non &egrave; nuova alla produzione in serie di componenti in fibra di carbonio. Aveva iniziato nei primi anni 2000 sulle auto, poi &egrave; passata alle due ruote realizzando la costosissima HP4 Race Superbike, ma solo per l&rsquo;uso in pista (e basata S 1000 RR). Adesso col brevetto BMW vorrebbe dimostrare i vantaggi del telaio in carbonio su una moto da strada ma senza dover arrivare agli elevati costi della HP4.  Qual &egrave; l&rsquo;idea?  Aggiungere a un telaio standard in alluminio dei pannelli di rinforzo in fibra di carbonio. Questo passaggio, secondo i piani BMW, dovrebbe rendere la parte in lega della struttura pi&ugrave; sottile, leggera e meno resistente con le parti in carbonio che reintroducono la rigidit&agrave; perduta. A ci&ograve; va aggiunto che, cos&igrave; facendo, l&rsquo;equilibrio della rigidit&agrave; del telaio pu&ograve; essere facilmente modificato o regolato semplicemente ridisegnando il pannello in carbonio (che un solo elemento, molto pi&ugrave; facile da produrre rispetto a un telaio completo).  Le novit&agrave; apportate da BMW    Un&rsquo;idea presa in prestito dalla MotoGP, sulle cui moto si utilizzano frequentemente pannelli di rinforzo in carbonio sui telai e forcelloni in alluminio, aggiungendo cos&igrave; maggiore rigidit&agrave; in torsione o flessione dove serve. Qui che &egrave; intervenuta BMW, proponendo parti in carbonio rimovibili e sostituibili anche per il proddotto di serie. Attualmente, la parte di telaio in carbonio utilizzata sui telai delle moto della MotoGP &egrave; incollato, ma l&rsquo;azienda tedesca vorrebbe imbullonare i pannelli attraverso staffe di montaggio posizionate strategicamente. I vantaggi? I pannelli non sono fissati in modo permanente, quindi le parti in carbonio possono essere facilmente sostituite con altre e questo rende l&rsquo;operazione pi&ugrave; semplice dal punto di vista della produzione in serie. Ma anche la costruzione del telaio stesso ne beneficia. Nel brevetto, infatti, la parte in carbonio &egrave; mostrata all&#39;angolo del telaio, sopra il perno del forcellone, dove il telaio ausiliario si monta sul telaio principale. Si avvita a cinque fori filettati, quattro dei quali sono gi&agrave; presenti sul telaio della S 1000 RR e dall&rsquo;altro lato andrebbe fissato un altro rinforzo in carbonio. Tutto questo entrerebbe tranquillamente nell&rsquo;equilibrio produttivo di BMW che ha gi&agrave; stabilimenti dedicati alla produzione in grande quantit&agrave; di parti in carbonio.  Fonte| CycleWorld  Moto e design (parte 3), le BMW che hanno lasciato il segno 

L&rsquo;azienda tedesca ha depositato un brevetto che aggiunge al telaio standard in alluminio dei pannelli di rinforzo in fibra di carbonio rimovibili e sostituibili

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