        Yamaha&nbsp;ha avviato una collaborazione con l&rsquo;Arma dei Carabinieri: 48 flotte di Yamaha Tracer 9 sono state gi&agrave; consegnate alle Forze dell&rsquo;Ordine e presto ne verranno aggiunte altre 35, tutto questo grazie al programma Yamaha for Police. Andre Colombi, Country Manager di Yamaha Italia, si esprime cos&igrave;: &ldquo;Siamo molto soddisfatti e consideriamo questa la tappa di un percorso lungo e duraturo. Yamaha for Police &egrave; un altro modo di tradurre concretamente il nostro impegno nei confronti della collettivit&agrave; e di mettere a servizio dell&rsquo;Autorithy il nostro know-how, la nostra tecnologia e la nostra propensione a essere tra la gente, anche per funzioni di tutela e supporto.&rdquo; In supporto alle Forze dell'Ordine  Le Tracer 9 di cui disporranno i Carabinieri per svolgere il loro lavoro quotidiano, sono una giusta soluzione in quanto si caratterizzano per agilit&agrave;, affidabilit&agrave; e versatilit&agrave;, perci&ograve; adatte per affrontare ogni tipo di situazione e strada. Le moto, oltre ad avere i colori istituzionali di questa specifica categoria delle Forze dell&rsquo;Ordine, con tanto di logo, vantano un allestimento specifico progettato in collaborazione con INTAV Srl composto da faro lampeggiante a tecnologia LED, kit sonoro formato da una coppia di altoparlanti in neodimio con profilo ribassato, master e slave, doppia coppia di lampeggianti frontali a tecnologia LED integrati al parabrezza di serie e sistema di gestione con pulsantiera stagna dotata di pulsanti retroilluminati, predisposizione radio veicolare per la connessione della flotta. RARA YAMAHA R1 DEL 2001 "LE" VENDUTA A 20.000 EURO       

La Casa di Iwata ha reso disponibili gi&agrave; 48 flotte per le forze dell&rsquo;ordine; le altre verranno integrate alla fine dell&rsquo;anno

Yamaha, collaborazione con i Carabinieri: arrivano 35 Tracer 9

Yamaha ha siglato la prima partnership con i Carabinieri. 48 flotte sono già pronte e disponibili, mentre altre 35 verranno integrate alla fine dell'anno. La moto si presenta con logo e colori tipici dell'Arma dei Carabinieri, disponendo inoltre di un allestimento specifico progettato in collaborazione con INTAV Srl. 

Le Yamaha Tracer 9 dell'Arma dei Carabinieri

I Carabinieri hanno annoverato nella propria flotta alcuni tra i modelli pi&ugrave; famosi della storia motoristica italiana e non solo. Le moto della Casa di Mandello sono le pi&ugrave; celebri ancora oggi, ben accompagnate da Aprilia e Ducati, fino al marchio bavarese. Adoperate per compiti di pattugliamento o di rappresentanza istituzionale, queste moto hanno coperto un periodo che va dalla fine del secondo conflitto mondiale ai giorni nostri

Carabinieri: da Moto Guzzi a BMW, le moto più famose dell'Arma

        6 moto davvero particolari quelle che sono state esposte presso il BMW Roma Urban Store di Roma nella celebre Via Barberini. Nella fattispecie sono i modelli utilizzati dalle forze dell&rsquo;Ordine per il loro delicato lavoro nella Capitale. Tra i veicoli a due e quattro ruote presenti anche il nuovo scooter elettrico CE-04 in versione destinata alle forze dell'Ordine. BMW M 1000 RR, AL VIA DA MILANO IL TOUR NEI LEGO STORE ITALIANI I modelli  L&rsquo;evento, organizzato da BMW Italia in collaborazione con i responsabili di BMW AG, ha visto presenti numerosi rappresentati delle Autorit&agrave; e della Pubblica Amministrazione. Gli esemplari esposti sono stati dotati di tutti gli equipaggiamenti speciali come le sirene acustiche e la predisposizione per la radio di servizio. Estremamente accattivante la storica BMW R1250 RT-P, cos&igrave; come l&rsquo;enduro BMW F850 GS-P dall&rsquo;assetto pi&ugrave; sportivo e perfetta sia per l&rsquo;utilizzo in citt&agrave; che fuori strada. Presente anche la cross over BMW F 900 XR-P e la punta di diamante della flotta, il nuovissimo scooter elettrico BMW CE 04-P presentato ancora prima dell&rsquo;entrata sul mercato con l&rsquo;equipaggiamento di servizio. Esposte anche le automobili BMW Serie 1 con doppia configurazione per la Polizia e per i Carabinieri e la BMW X5 Protection VR6 blindata. CARO BENZINA: TAGLIO ALLE ACCISE DI 10 CENTESIMI (MA SI PARLA DI 25 CENT)       

BMW Roma Urban Store della Capitale erano presenti i modelli impiegati dalle Autorit&agrave;

BMW,  a Roma in passerella i veicoli delle forze dell’Ordine

        Sembra una scena di un classico film d'azione americano, eppure quello che ha combinato un 21enne romano per le strade della Capitale non &egrave; frutto di alcun copione. Il giovane in sella alla sua Mv Agusta F3 800 alle 2 di notte di gioved&igrave; 3 febbraio &egrave; arrivato in Via delle Medaglie D'oro e all'alt della polizia &egrave; sfrecciato via verso il quartiere Prati. IN MOTO SENZA PATENTE E ASSICURAZIONE: 15 MULTE E 8.000 EURO Fast and Furious Immediatamente &egrave; partito l'inseguimento, andato avanti per circa 5 chilometri. La pattuglia ha ovviamente allertato gli altri agenti della questura di Roma: il pilota, ad una velocit&agrave; di 150 km/h, &egrave; arrivato sul lungotevere Grande Ammiraglio Thaon di Revel per poi fermarsi nel quartiere Flaminio dove si &egrave; scontrato con una delle pattuglie intente ad intercettare la sua folle corsa. Nell'impatto due poliziotti sono rimasti feriti e trasportati all'ospedale Cristo Re, mentre il ventunenne &egrave; rimasto illeso ma non ne &egrave; uscito senza conseguenze: risultato positivo al test alcolemico &egrave; stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento ai beni dello Stato. Una corsa che gli &egrave; costata cara e una vicenda che sicuramente gli ha insegnato una lezione importante, quella di non mettere in pericolo la sua vita per il brivido della velocit&agrave; e magari con un'andatura pi&ugrave; lenta la prossima volta si godr&agrave; le mille bellezze di Roma. FORZA IL BLOCCO CON LA MOTO, CADE E PROSEGUE A PIEDI: MULTATO E DENUNCIATO       

In sella alla sua Mv Agusta il giovane motociclista ha ignorato l'alt della polizia ed &egrave; scappato verso il quartiere romano Prati

Inseguimento dalla Balduina al Flaminio: sin moto a 150 km/h

        L&rsquo;Arma dei Carabinieri viagger&agrave; in elettrico. La notizia arriva da FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici), che ha da poco annunciato l&rsquo;implementazione di biciclette a pedalata assistita nel parco mezzi a della Benemerita. Le moto elettriche dovrebbero fare rumore? Mobilit&agrave; elettrica per l'Arma L&rsquo;eBike dell&rsquo;Arma &ndash; cui un primo stock di 60 unit&agrave; verr&agrave; gi&agrave; consegnato entro la fine dell&rsquo;anno - nasce sulla base del top della gamma trekking Italwin, la Train Ultra. Le nuove bici, infatti, sono tutte prodotte dal marchio bolognese e tra le loro caratteristiche principali troviamo un telaio interamente in alluminio con livrea dedicata, una forcella anteriore ammortizzata da 75 millimetri, pneumatici a impronta larga, freni a disco idraulici, cambio a 10 rapporti e un motore centrale di seconda generazione FIVE F90 da 630 wattora e un display LCD multifunzione da 3,5 pollici che trova posto sul manubrio. &ldquo;&Egrave; per noi un motivo di grande orgoglio &ndash; ha dichiarato Fabio Giatti, a.d. del gruppo FIVE - aver realizzato questo prodotto in collaborazione con l&rsquo;Arma dei Carabinieri, che sceglie di puntare sulla mobilità elettrica attraverso la dotazione di un&rsquo;e-bike interamente prodotta in Italia&rdquo;. FMI, pronto il progetto di formazione per Carabinieri Motociclisti        

Tutte prodotte in Italia, le nuove eBike andranno ad arricchire il parco mezzi dell&rsquo;Arma con un primo stock in arrivo gi&agrave; entro la fine del 2021. Ecco le caratteristiche

Carabinieri in eBike: pronte 60 bici a pedalata assistita

        Dopo che la FMI aveva annunciato lo scorso novembre il via della nuova campagna tesseramenti per il prossimo 2021, ecco che arrivano ulteriori novit&agrave; dalla Federazione. Infatti, &egrave; notizia di pochi giorni fa quella della nuova collaborazione tra la Federazione Motociclistica Italiana e l&rsquo;Arma dei Carabinieri - anch&rsquo;essa fresca di un recente accordo con ACI sui temi della sicurezza e la mobilit&agrave; sostenibile -, che riguarder&agrave; la formazione, da parte della FMI, dei Carabinieri Motociclisti. &ldquo;[&hellip;] Siamo onorati di poter contribuire alla crescita dei Carabinieri motociclisti dell&rsquo;Arma e non solo in una accezione squisitamente tecnica, ma ci proponiamo di formare persone che, oltre ad essere validi motociclisti, siano un efficace modello civico per la cultura della sicurezza stradale". Ha dichiarato a tal proposito il Coordinatore Direzione Tecnica FMI, Raffaele Prisco ACI e Carabinieri insieme per la sicurezza stradale &ldquo;FORMEREMO CARABINIERI AL SERVIZIO DELLA CITTADINANZA&rdquo;  La nuova iniziativa - frutto di un&rsquo;intesa che risale al 2017 e rinnovata lo scorso luglio tra il presidente FMI Giovanni Copioli e dal Capo di Stato Maggiore dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, Teo Luzi - vedr&agrave; il coinvolgimento dell&rsquo;intera direzione tecnica della Federmoto e del Dipartimento Politiche Istituzionali, e sar&agrave; suddivisa in due fasi distinte. Durante la prima, la FMI avr&agrave; il compito di formare 40 istruttori dell&rsquo;Arma attraverso un corso di 5 giorni, che vedr&agrave; il susseguirsi di giornate dedicate alla teoria in aula e giornate in sella alle motociclette per la parte pratica, con lezioni dedicate al ride handling (manovre in spazi stretti su piazzale) e guida su strada. La seconda fase, invece, vedr&agrave; protagonisti gli stessi 40 istruttori dell&rsquo;Arma - affiancati da istruttori FMI - per formare a loro volta i Carabinieri Motociclisti, che ad oggi in Italia sono oltre 1.300. &ldquo;Il Protocollo di Intesa con l&rsquo;Arma dei Carabinieri si concretizza in attivit&agrave; che portano benefici a tutta la societ&agrave; civile. Grazie al progetto appena concordato - ha affermato Giovanni Copioli, Presidente FMI - formeremo Carabinieri che quotidianamente, in sella ai loro mezzi, sono al servizio della cittadinanza. La priorit&agrave; &egrave; fornire loro le conoscenze per agire non solo tempestivamente come gi&agrave; avviene, ma anche in maggiore sicurezza&rdquo;. FMI, il Registro Storico raggiunge la quota di 250.000 moto iscritte       

L&rsquo;iniziativa vedr&agrave; il coinvolgimento della direzione tecnica di Federmoto e quello del Dipartimento Politiche Istituzionali e sar&agrave; suddivisa in due fasi: formazione in aula e lezioni di guida su strada

FMI, pronto il progetto di formazione per Carabinieri Motociclisti

        Rafforzare le sinergie con l'obiettivo di aumentare la sicurezza stradale e la mobilit&agrave; sostenibile: sono i concetti dell'accordo stipulato tra l'Arma dei Carabinieri e ACI. Carabinieri motociclisti: sacrificio e passione al servizio dei cittadini CINQUE PUNTI Il documento, firmato dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, e dal Presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani, alla presenza del Segretario Generale ACI, Gerardo Capozza, definisce cinque aree prevalenti di collaborazione: la promozione di iniziative a favore dei giovani in tema di diffusione della cultura della sicurezza stradale, da veicolare anche tramite social network; la realizzazione di corsi, stage e giornate di sensibilizzazione per la formazione alla guida sicura; l'organizzazione di conferenze e incontri su tematiche di interesse comune con finalit&agrave; educative e divulgative; l'analisi e lo studio dei fenomeni connessi alla mobilit&agrave; stradale; l'utilizzo dei fondi strutturali ed europei. Le strade pi&ugrave; pericolose d'Italia: lo studio ACI sugli incidenti Grazie all'accordo, inoltre, l'Arma fornir&agrave; supporto ad ACI per lo svolgimento delle competizioni sportive motoristiche.       

Accordo tra l'Arma e l'Automobile Club d'Italia in tema mobilit&agrave;: ecco i cinque punti fondamentali

ACI e Carabinieri insieme per la sicurezza stradale

Spedite nel traffico, e capaci di raggiungere luoghi impervi;&nbsp;ma anche idonee a trasportare equipaggiamenti ingombranti e dispositivi complessi: per le forze dell&rsquo;ordine, le moto rappresentano da sempre uno strumento privilegiato per il controllo del territorio e la lotta alla criminalit&agrave;; e non &egrave; un caso, quindi, che i carabinieri le usino da oltre cent&rsquo;anni. Quella dei motociclisti, tra le specialit&agrave; dell&rsquo;Arma, la si pu&ograve; considerare quasi una &ldquo;professione nella professione&rdquo;. Un&rsquo;attivit&agrave;, che alle mansioni istituzionali di tutela dell&rsquo;ordine, somma il fascino di una vita su due ruote, con un diktat di base imprescindibile: occorre possedere capacit&agrave; e doti di controllo del mezzo fuori dal comune, per poter far fronte a situazioni estreme, complesse, e talvolta imprevedibili.&nbsp; Non un mestiere per tutti, quindi. Al fine di comprenderne al meglio ogni aspetto, e le modalit&agrave; di accesso, siamo stati ricevuti presso la caserma Podgora di Roma, dove &egrave; d&rsquo;istanza la sezione Carabinieri Motociclisti della Capitale. Un reparto inserito all&rsquo;interno del Nucleo Radiomobile comandato dal tenente colonnello Domenico Baldassarre, che ci ha guidati in questo affascinante viaggio, alla scoperta di un lavoro pericoloso, ma anche ricco di soddisfazioni.  ENTRARE NON &Egrave; SEMPLICE  La cosa che colpisce subito, camminando tra gli uomini del reparto (circa un centinaio, a Roma, tutti appassionati di moto anche fuori dall&#39;orario di lavoro) &egrave; il rapporto strettissimo con il mezzo assegnato. Oltre ad utilizzarlo in servizio, si occupano di mantenerlo pulito, in ordine e in perfetta efficienza. E non manca chi, alla sua fidata compagna di lavoro, finisce persino col dare un nome. Ma come si fa ad entrare in questo particolare mondo? Prima di tutto &egrave; necessario superare il concorso da carabiniere, dopodich&eacute; ci si abilita alla guida delle due ruote e si pu&ograve; accedere ad un&rsquo;interpellanza, presentando domanda per i reparti dell&rsquo;Arma che prevedono il servizio in moto: come ad esempio, la relativa sezione del Nucleo Radiomobile di Roma, o i nuclei radiomobili che si trovano in tutta Italia, nelle sedi di comando intermedio, o presso i comandi provinciali. &ldquo;Le richieste sono sempre molto numerose, soprattutto da parte del personale pi&ugrave; giovane - ci spiega il tenente colonnello Baldassarre - un tipo di attivit&agrave; bella e interessante, perch&eacute;, oltre ai compiti di polizia, si svolgono anche servizi di scorta d&rsquo;onore ai capi di stato, e servizi di rappresentanza in occasione di summit internazionali; oltre, naturalmente, a trascorrere gran parte della propria giornata in moto&rdquo;.    GUIDARE BENE NON &Egrave; SUFFICIENTE  Un lavoro, quindi, particolarmente appassionante e attrattivo, ma il colonnello precisa subito: &ldquo;attenzione, per&ograve;, occorre essere consapevoli anche delle innumerevoli difficolt&agrave; che lo accompagnano. Per utilizzare le due ruote in servizio, si devono possedere caratteristiche fisiche e psicologiche ben precise. Perch&eacute; svolgere attivit&agrave; di pronto intervento in moto, in citt&agrave; complesse come Roma, Milano o Napoli, non &egrave; uno scherzo. Non basta essere abili in sella. Abbiamo avuto casi di ragazzi, anche abilitati alla guida motociclistica, che una volta arrivati al reparto si sono resi conto, davanti alla realt&agrave; delle cose, di quanto fosse complicato il servizio: gestire, in situazioni operative o di emergenza, un mezzo che con gli equipaggiamenti (armi, giubbotto antiproiettile, abbigliamento tecnico e tutto il resto) supera i 300 chili, non &egrave; affatto semplice. Non si tratta di guidare la moto, ma di lavorare, con la moto. Basta immaginare quante sollecitazioni e&nbsp; stress psicologico comporti un inseguimento sulle strade trafficate di Roma; senza mai sapere, inoltre, chi ci si pu&ograve; trovare davanti. Non &egrave; una cosa per tutti&rdquo;.  Proprio per questo &egrave; fondamentale l&rsquo;attivit&agrave; di addestramento. Una volta accertata &ldquo;sulla carta&rdquo; l&#39;idoneit&agrave; psico-fisica attitudinale, si giunge al reparto, dove si partecipa ad appositi corsi addestrativi predisposti dal comandante. Una sorta di periodo di prova in cui avviene un&rsquo;ulteriore selezione. Innanzitutto, si verifica l&rsquo;abilit&agrave; nella gestione della moto attraverso esercizi di di guida, di equilibrio, di controllo dei pesi; poi vengono valutate anche capacit&agrave; di concentrazione e di reazione: bisogna dimostrare di essere in grado di far fronte anche a situazioni impreviste e imprevedibili. Al termine di questa fase, il comandante del reparto decide se assegnare o meno l&rsquo;idoneit&agrave; all&rsquo;aspirante carabiniere motociclista. Chi non supera il corso, rientra al reparto di appartenenza.  ECCELLENZA ITALIANA  &ldquo;I corsi - ci viene spiegato - si articolano in una fase teorica, che comprende elementi di viabilit&agrave;, di meccanica e di dinamica dei mezzo; e una sul campo, in cui le nozioni vengono messe in pratica. Una parte fondamentale riguarda le tecniche di gestione della moto al limite, quindi velocit&agrave; elevate e ostacoli improvvisi. Per questo tipo di addestramento si effettuano appositi esercizi in pista. Ne abbiamo di due tipologie: una dove si svolgono prove di equilibrio, slalom stretto, panic stop, passaggi tra i birilli; l&rsquo;altra dove si effettuano prove a velocit&agrave; elevate, simulando diversi scenari operativi, anche sul bagnato&rdquo;.&nbsp;  Durante la spiegazione veniamo incuriositi dalla figura dell&rsquo;istruttore, e scopriamo con piacere che quelli dei carabinieri motociclisti (non molti al momento, ma l&rsquo;Arma sta investendo per formarne di nuovi, anche in collaborazione con la FMI) rappresentano una piccola grande eccellenza italiana, molto apprezzata all&rsquo;estero. Non di rado, infatti, vengono appositamente richiesti dalle polizie straniere per specifiche attivit&agrave; didattiche e addestrative, anche in condizioni gravose. Uomini di elevata esperienza, passione, e sorprendenti capacit&agrave;.    COME SI SVOLGE IL SERVIZIO  Passiamo ora a capire come si svolge la &ldquo;giornata tipo&rdquo; in un reparto come quello del Nucleo Radiomobile di Roma. I turni sono sempre programmati in anticipo, quindi il carabiniere, per prima cosa, verifica l&rsquo;approntamento della moto: equipaggiamento, armi, apparati radio, tutto ci&ograve; che gli occorre. Una volta accertata l&rsquo;idoneit&agrave; del mezzo, dopo un breve briefing col comandante di squadra, si esce. I compiti vanno dal pattugliamento delle aree, secondo il piano di controllo del territorio, alle chiamate del 112, e ovviamente all&#39;azione di iniziativa, nel caso in cui si riscontrino reati. Il servizio ha una durata, di regola, di sei ore; ma capita, talvolta, di dover prolungare il turno, soprattutto in caso di scorte alle personalit&agrave;, o summit.  &ldquo;Il Nucleo Radiomobile di Roma - ci spiega il tenente colonnello Baldassarre - si occupa della scorta e della viabilit&agrave; del Presidente del Senato, con un&rsquo;aliquota dedicata; quindi sono sempre gli stessi militari a seguirlo ovunque, nei suoi spostamenti. Oltre a questo, per qualsiasi capo di stato in visita ufficiale in Italia, i carabinieri motociclisti svolgono funzione di scorta d&rsquo;onore (anche al Papa, quando va in visita ufficiale al Quirinale). Un genere di attivit&agrave; in cui nulla &egrave; lasciato al caso. Durante la scorta, si usa per lo pi&ugrave; una formazione a cuneo e l&rsquo;ufficiale si posiziona sempre nei pressi della portiera dell&rsquo;auto, dove si trova la personalit&agrave; scortata. Chi &egrave; davanti, invece, detta l&rsquo;andatura, secondo un calcolo preciso di velocit&agrave; e percorrenza, per coprire il tragitto prestabilito, nel tempo prestabilito, secondo quanto previsto dal cerimoniale. Un&rsquo;attivit&agrave; complessa, frutto di uno specifico addestramento&rdquo;.  PRENDERSI CURA DEI MEZZI  Tanti veicoli in organico, infine, necessitano di adeguata manutenzione, che viene effettuata direttamente nell&rsquo;officina del reparto. Un&rsquo;altra sfaccettatura delle professioni legate alle due ruote all&#39;interno dell&rsquo;Arma: i carabinieri &ldquo;meccanici&rdquo;, addetti alla cura dei mezzi, frequentano corsi di aggiornamento continui, anche presso le Case fornitrici, durante i quali imparano ad intervenire su ogni aspetto della moto.  &ldquo;Sono meccanici, ma anche motociclisti. Conoscono il mezzo, capiscono subito se qualcosa non va e sanno sempre come intervenire. Sono in grado di smontare completamente una moto, sistemarla, e rimontarla alla perfezione, in un attimo,&rdquo; conclude il colonnello Baldassare; che non cela una comprensibile, e pi&ugrave; che giustificata, nota d&rsquo;orgoglio per i suoi ragazzi. 

Tra le professioni legate al mondo delle due ruote, &egrave; tra quelle con maggiore fascino e attrattiva, ma richiede anche determinazione e abilit&agrave; specifiche. Siamo stati in un reparto di eccellenza della Capitale per scoprire come si diventa: carabinieri motociclisti

Carabinieri motociclisti: sacrificio e passione al servizio dei cittadini

Si è rinnovata la partnership tra Qooder e l'Arma dei Carabinieri. Per festeggiare i 205 anni dalla fondazione dell'Arma sono stati consegnati al Comando Generale 'Pastrengo' due veicoli speciali, rifiniti dalla tradizionale livrea dei Carabinieri

La consegna dei Qooder all'Arma - LE FOTO

Qooder e Carabinieri rinnovano la collaborazione e lo fanno proprio in occasione di una ricorrenza speciale, i 205 anni dalla fondazione dell&#39;Arma. A sancire l&#39;accordo &egrave; stata la consegna di due Qooder al Comando Generale &ldquo;Pastrengo&rdquo; di Milano: cerimonia speciale il 4 giugno e veicoli speciali. Dopo la partnership green con Vespa, le forze dell&#39;ordine scelgono ancora Quadro Vehicles Qooder dopo l&#39;esperienza dello scorso anno (qui il nostro articolo).    VEICOLI AD HOC - I due Qooder sono caratterizzati dalla tradizionale livrea dei Carabinieri e, grazie al sistema brevettato HTS Hydraulic Tilting System, hanno la capacit&agrave; di inclinarsi come le moto mantenendo comunque aderenza all&#39;asfalto per mezzo delle 4 ruote da 14 pollici. Il motivo della consegna ha un obiettivo ben preciso: aumentare la sicurezza e pattugliare con pi&ugrave; facilit&agrave; le strade di Milano, della provincia e delle zone a Nord Ovest (non solo Lombardia ma anche Liguria, Piemonte e Val d&#39;Aosta). Alle gi&agrave; menzionate caratteristiche dei Qooder, che consentono di guidare anche sui percorsi pi&ugrave; dissestati, si aggiungono dotazioni come i dispositivi di emergenza luminosi a LED e sonori, parabrezza regolabile, bauletto posteriore, paramani e bull bar.  LE DICHIARAZIONI - Alla cerimonia di consegna erano presenti il Generale di Corpo d&rsquo;Armata Gaetano Maruccia, Comandante del Comando Interregionale Carabinieri &ldquo;Pastrengo&rdquo; e Paolo Gagliardo, Ceo di Quadro Vehicles, che ha dichiararto: &ldquo;&Egrave; un onore rinnovare la partnership con l&rsquo;Arma dei Carabinieri in occasione dei 205 anni dalla fondazione. Qooder rappresenta un nuovo concetto di mobilit&agrave;, diretto a migliorare la sicurezza e la stabilit&agrave; su strada, una &lsquo;mission&rsquo; che ben si sposa con il servizio svolto quotidianamente dagli uomini e le donne in divisa per la tutela e la sicurezza del nostro Paese&rdquo;. 

La cerimonia del 4 giugno a Milano ha rinnovato la partnership. L&#39;Arma ha ricevuto veicoli ad hoc grazie ai quali potr&agrave; aumentare i controlli e la sicurezza non solo su Milano e provincia, ma anche nelle regioni del Nord Ovest

Consegnati due Qooder all&#39;Arma dei Carabinieri

La versione elettrica dell&#39;icona indiscussa della Casa di Pontedera, La Vespa, arriva in dotazione all&rsquo;Arma dei Carabinieri e in particolare ai circa 1.700 Allievi della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze.&nbsp;  NON SI TRATTEREBBE&nbsp;dei primi mezzi elettrici in dotazione alla Caserma Toscana; questa, infatti, annovera nel proprio parco veicoli in uso, le quattro ruote Renault ZOE e Golf Car. La Piaggio elettrica, dunque, costituirebbe il primo mezzo a due ruote in dotazione alla Caserma Felice Maritano. Una scelta volta al rispetto dell&rsquo;ambiente, in linea con l&rsquo;intera struttura, che annovera al proprio interno un impianto fotovoltaico in grado di produrre fino a 200 kW di energia elettrica. Una struttura all&rsquo;avanguardia che, presto, potr&agrave; fregiarsi anche di un moderno impianto sportivo con&nbsp;piscina olimpionica, palestre e stadio.    LE CARATTERISTICHE&nbsp;del mezzo rimangono quelle della Vespa tradizionale. Prestazioni super grazie al motore elettrico in grado di sprigionare una potenza di 3,5 kW e un picco di 4 kW.&nbsp;La batteria, che garantisce un&rsquo;autonomia fino a 100 km, pu&ograve; essere ricaricata attraverso un cavo posizionato sottosella compatibile anche con una normale presa a muro, oltre che con le colonnine di ricarica, per una ricarica completa in quattro ore.&nbsp;  ANCHE ESTETICAMENTE cambia davvero poco rispetto alla Vespa tradizionale, anche se sono molteplici le dotazioni tecnologiche, al quale si aggiunge la possibilit&agrave; di interagire con il mezzo attraverso il semplice utilizzo dello smartphone. Un mezzo smart, elegante e green. 

Due &quot;reclute&quot; davvero speciali quelle della Caserma Felice Maritano di Firenze: i motocicli elettrici Piaggio al servizio degli Allievi

Vespa e Carabinieri: partnership green

ROMA - Si &egrave; tenuta nella splendida cornice di Casale Renzi, nel parco del Comando Generale dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, la cerimonia di consegna di una speciale versione del Quadro Vehicles Qooder, appositamente allestita con dispositivi di emergenza luminosi a LED e sonori, parabrezza regolabile, bauletto, paramani e bull bar, per &ldquo;accompagnare&rdquo; gli agenti nel pattugliamento delle strade. Nello specifico, i veicoli (affidati all&rsquo;Arma in comodato d&rsquo;uso gratuito) verranno impiegati durante l&rsquo;estate 2018 sulle affollate litoranee&nbsp;delle province di Lucca e di Rimini.    DATE LE PECULIARIT&Agrave; DEL MEZZO, come ad esempio la tecnologia brevettata HTS che gli permette&nbsp;di piegare come una moto&nbsp;pur mantenendo la massima stabilit&agrave; e aderenza al suolo con le 4 ruote da 14 pollici, il Qooder pu&ograve; vantare una capacit&agrave; operativa fuori dal comune. A partire dalla possibilit&agrave; di muoversi con grande rapidit&agrave; su fondi difficili e luoghi angusti, consentendo, in questo modo, interventi tempestivi da parte degli agenti. A spingere il veicolo, un solido monocilindrico 4 tempi da 388 cc, capace di una potenza massima di 32,5 CV e di un picco di coppia pari a 38,5 Nm a 5000 giri/min. Quanto basta per garantire prestazioni adeguate a muoversi con sveltezza nel traffico.    LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEI MEZZI, ovviamente &ldquo;vestiti&rdquo; con la classica livrea dei Carabinieri, si &egrave; svolta alla presenza del Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell&rsquo;Arma, Generale di Divisione Enzo Bernardini, del Ceo di Quadro Vehicless Paolo Gagliardo, e dei vertici dello Stato Maggiore dei Carabinieri.  &ldquo;Desideriamo ringraziare l&rsquo;Arma dei Carabinieri - ha dichiarato Paolo Gagliardo durante la cerimonia - per averci dato l&rsquo;opportunit&agrave; di essere al suo fianco nelle diverse attivit&agrave; di servizio che quotidianamente svolge per la protezione e tutela del Paese. &Egrave; una partnership rivolta alla sicurezza e alla stabilit&agrave; su strada, cos&igrave; come nello spirito di Qooder&rdquo;.   

Stabilit&agrave;, praticit&agrave;, elevata capacit&agrave; operativa, gli agenti dei carabinieri sperimenteranno l&rsquo;innovativo veicolo a 4 ruote &ldquo;pieganti&rdquo; by Quadro Vehicles lungo le strade della Versilia e della Riviera Romagnola

L&rsquo;arma dei Carabinieri sceglie il Qooder

        Negli uffici del Comando Generale dell&rsquo;Arma dei Carabinieri di Roma, il 21 giugno &egrave; stato firmato un Protocollo di Intesa con la Federazione Motociclistica Italiana. &ldquo;Questo accordo aggiunge un capitolo fondamentale e costruttivo nel rapporto di collaborazione con le Istituzioni dello Stato&rdquo;, ha detto Giovanni Copioli, Presidente FMI. &ldquo;L'Arma dei Carabinieri &egrave; da sempre esempio di professionalit&agrave; e affidabilit&agrave;, quindi &egrave; per noi motivo di grande orgoglio e stimolo avere obiettivi comuni. Sono sicuro che grazie a questa unione di intenti riusciremo, come FMI, a farci conoscere ancora meglio non solo dal punto di vista delle attivit&agrave; sportive ma anche verso la societ&agrave; civile. Tutela dell'ambiente, sicurezza stradale e protezione del territorio saranno i punti fondamentali di questa cooperazione&rdquo;. All&rsquo;incontro, presieduto dal Comandante Generale dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, Tullio del Sette, erano presenti, oltre al Presidente FMI Giovanni Copioli, il Segretario Generale FMI Alberto Rinaldelli e il Coordinatore del Dipartimento per le Politiche Istituzionali FMI Tony Mori. I CONTENUTI DELL&rsquo;ACCORDO - Il Protocollo di Intesa consentir&agrave; di sviluppare, in tempi brevi, un progetto dai numerosi risvolti pratici. Le aree prevalenti, ma non esclusive, di collaborazione sono: - la promozione e la diffusione della cultura della tutela del patrimonio ambientale nazionale, con specifico riferimento alla salvaguardia delle aree protette; - attivit&agrave; di collaborazione anche per lo svolgimento delle attivit&agrave; motociclistiche amatoriali e agonistiche nel rispetto dell&rsquo;ambiente e della biodiversit&agrave;; - realizzazione di sinergie nelle attivit&agrave; di protezione civile e primo soccorso alle popolazioni; - specifiche iniziative in favore dei giovani finalizzate alla diffusione della cultura della sicurezza stradale. In particolare, l&rsquo;Arma dei Carabinieri pianificher&agrave; momenti formativi in favore dei volontari della FMI, per illustrare le capacit&agrave; di intervento e i settori di specialit&agrave; dell&rsquo;Istituzione. La FMI, dal canto suo, offrir&agrave; la disponibilit&agrave; di attivit&agrave; formative in favore del personale dell&rsquo;Arma impiegato quale motociclista, tramite propri qualificati Istruttori Federali e segnaler&agrave; all&rsquo;Arma eventuali situazioni di illegalit&agrave; in danno dell&rsquo;ambiente, riscontrate nel corso delle proprie attivit&agrave;, per lo sviluppo delle conseguenti azioni di polizia. L&rsquo;obiettivo &egrave; che queste attivit&agrave; vengano messe in atto da una collaborazione a livello nazionale ma soprattutto a livello locale, grazie al coinvolgimento delle realt&agrave; territoriali sia della Federazione Motociclistica Italiana che dell&rsquo;Arma dei Carabinieri. &ldquo;Insieme alla Federazione Motociclistica Italiana potremo sviluppare delle iniziative di grande spessore e utilit&agrave;&rdquo;, ha detto Tullio del Sette, Comandante Generale dell&rsquo;Arma dei Carabinieri. &ldquo;Sono convinto che, grazie alle reciproche competenze, metteremo in pratica quanto previsto dal Protocollo di Intesa curando l'interesse della societ&agrave; civile. Insieme alla FMI guarderemo agli interessi e alla sicurezza degli utenti della strada&rdquo;. (Nella foto da sinitra:&nbsp;il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio&nbsp;Del Sette, e il Presidente della FMI, Giovanni Copioli)       

Avviata una collaborazione reciproca fra Federazione Italiana e l'Arma nelle attivit&agrave; motociclistiche amatoriali e agonistiche e nella formazione del personale impiegato in moto

Federmoto: intesa con i Carabinieri

Multistrada 1200 S e Multistrada 1200 Enduro entrano nel parco mezzi dei nuclei radiomobili dell&#39;Arma a Roma e Milano. Il debutto al G7 a Taormina nel weekend del 26 e 27 maggio

Ducati Multistrada per i Carabinieri

Il pubblico di appassionati che ha affollato le tribune e il paddock di Misano in occasione della tredicesima tappa del Mondiale, ha apprezzato anche la sportivit&agrave; dei motociclisti dell&rsquo;Arma, che hanno voluto mettere in mostra la propria passione per due ruote allestendo uno stand sul circuito romagnolo.  Era presente l&rsquo;Aprilia Caponord 1200 in dotazione all&rsquo;Arma nello scorso mese di marzo: l&rsquo;Aprilia Caponord &egrave; gi&agrave; in servizio nella elegante livrea blu che istituzionalmente distingue i mezzi dei Carabinieri operativi sulle strade italiane. Dotata dell&rsquo;allestimento per moto in dotazione ai corpi di polizia (dispositivi sonori e luminosi, radio e bauletto per l&rsquo;armamento di reparto) Aprilia Caponord 1200 si distingue per le grandi prestazioni del bicilindrico che si abbinano alle doti ciclistiche, ed a contenuti tecnologici esclusivi.  E, ancora, c'&egrave;era la&nbsp;MV Agusta F4 RR edizione Bicentenario, modello top gamma della casa motociclistica varesina, che &egrave; stato realizzato in un unico esemplare celebrativo del Bicentenario dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, con livrea ispirata a loghi e colori istituzionali. La moto, donata dalla MV Agusta all&rsquo;Arma viene utilizzata come modello espositivo in occasione di mostre statiche o altri eventi testimoniando il vincolo profondo che unisce l&rsquo;Arma al Paese e alle sue migliori espressioni  La Super Alce 500, prodotta dalla Moto Guzzi dal 1946 dal 1957, venne adottata dall&rsquo;Arma nel secondo dopoguerra per le sue caratteristiche di essenzialit&agrave;, robustezza e versatilit&agrave;. Il motore, quattro tempi monocilindrico orizzontale con cambio a 4 marce, sviluppava una potenza di 18,5 cavalli e raggiungeva la velocit&agrave; massima di 110 km/h.  Lo stand era impreziosito anche dall&rsquo;uniforme da motociclista da appuntato dei Carabinieri in dotazione dal 1935 al 1945, usata per i servizi di scorta d&rsquo;onore e portaordini.  &nbsp;

L'Arma dei Carabinieri &egrave; stata presente a Misano per il GP di San Marino con l&rsquo;Aprilia Caponord, la MV Agusta Centenario e la storica Moto Guzzi Super Alce

Carabinieri: il reparto moto a Misano

Aprilia ha allestito un modello speciale di Caponord 1200 destinato alle forze dell'ordine&nbsp; Nel 2014 il Gruppo Piaggio si &egrave; aggiudicato un appalto per fornire 25 motoveicoli adeguati&nbsp;per l'uso da parte dell'Arma. Il risultato &egrave; stato mostrato&nbsp;questa mattina a Roma presso la Caserma "Hazon", sede del Comando Generale dell&rsquo;Arma dei Carabinieri.   Debutta cos&igrave; il&nbsp;nuovo prototipo di Aprilia Caponord 1200. Una moto davvero speciale che coniuga le doti di maneggevolezza e versatilit&agrave; ad&nbsp;una dotazione specifica di primo livello, codificata per i motocicli in uso alle forze di polizia:&nbsp;dispositivi sonori e luminosi, predisposizione per l&rsquo;apparato radio e bauletto per l&rsquo;alloggiamento dell&rsquo;armamento di Reparto. Nella nuova livrea istituzionale la Caponord 1200 &egrave; stata la protagonista di una mattinata a cui hanno partecipato importanti personalit&agrave; come&nbsp;il&nbsp;Comandante Generale dell&rsquo;Arma, Generale Tullio Del Sette, i&nbsp;vertici dello Stato Maggiore e i delegati del Co.Ce.R..  Giulia Cassinelli  &nbsp;  

Aprilia: venticinque Caponord 1200 per le forze dell'ordine

Presentata l'Aprilia Caponord realizzata per i Carabinieri

In attesa di scoprire le novit&agrave; di MV Agusta al Salone della Moto di Milano, la Casa di Schiranna continua a far parlare di s&eacute;: a Roma, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell'Arma dei Carabinieri, generale di Divisione Ilio Ciceri, il Vice Presidente di MV Agusta Motor S.p.A.,&nbsp; Giorgio Girelli, ha presentato infatti la MV Agusta F4 RR edizione Bicentenario.  Il modello top di gamma della prestigiosa Casa motociclistica varesina &egrave; stato realizzato in un unico esemplare celebrativo del Bicentenario dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, con livrea ispirata a loghi e colori istituzionali. La moto, donata da MV Agusta all&rsquo;Arma dei Carabinieri, sar&agrave; utilizzata come modello espositivo in occasione di mostre o altri eventi.

Il modello top di gamma della prestigiosa Casa motociclistica varesina &egrave; stato realizzato in un unico esemplare celebrativo del Bicentenario dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, con livrea ispirata a loghi e colori istituzionali

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