Famosa nella prima met&agrave; del secolo scorso, Levis Motorcycles appartiene a quel capitale di marchi e realt&agrave; produttive che hanno contribuito alla crescita e alla diffusione del motociclismo su larga scala. La sua storia parte nel lontano 1911, a Birmingham. All&rsquo;inizio, le motorizzazioni prodotte erano a due tempi, poi dal 1928, il passaggio ai quattro tempi con la realizzazione di unit&agrave; di diverse cilindrate: 247 cc, 346 cc, 496 cc, fino al 598 cc da competizione. La fabbrica chiuse i battenti nel 1941.  OGGI LA LEVIS MITORCYCLES torna a vivere grazie alla spinta imprenditoriale di David Redshaw (Auto Crowd Group) e alla scelta di supportare il lavoro intrapreso da Phil Bevan e Steve Kirk. E la rinascita porta il nome di Levis Motorcycles V6 Caf&eacute; Racer, esclusivissima dream-bike realizzata attorno ad un affascinante motore V6 da 1200 cc, inserito longitudinalmente nel telaio e in grado di sviluppare 120 cavalli di potenza massima. Per il resto, metallo ovunque, leghe pregiate, soluzioni tecniche ed elettroniche al top.  AL MOMENTO, quello che si pu&ograve; vedere nella gallery &egrave; solo un concept, sebbene molto vicino a quello che sar&agrave; il&nbsp;modello di serie. Al prossimo Goodwood Revival (7-9 settembre 2018), Levis dovrebbe mostrare la versione di pre-produzione, non solo della Caf&eacute; Racer, ma anche delle altre declinazioni sulla stessa base, come ad esempio la Urban Roadster.  PREZZO PREVISTO per la Levis V6 Cafe Racer, 102.000 sterline, che al cambio attuale fanno circa 114.000 euro. 

Il marchio inglese di nuovo sulla scena con una moto in stile caf&eacute; racer da oltre 100.000 euro&nbsp;

Levis Motorcycles V6, il ritorno dopo 70 anni

Due colorazioni inedite ma sempre vintage per la r&eacute;tro racer di Akashi: una grigia con linee del classico verde Kawasaki, incorniciate dal nero, e l&rsquo;altra blu con linee in grigio, ma non anche sul cupolino come nell&rsquo;altra versione.

Kawasaki Z900 RS Cafè: LE FOTO

        La Kawasaki Z900 RS Caf&egrave;, derivata dalla naked Z900, si caratterizza per il suo spirito vintage. Uscita da poco, &egrave; gi&agrave; pronta a rifarsi il look con due colorazioni inedite: una grigia con linee del classico verde Kawasaki, incorniciate dal nero, e l&rsquo;altra blu con linee in grigio, ma non anche sul cupolino come nell&rsquo;altra versione. Confermata la livrea solamente verde, per i &lsquo;puristi&rsquo; del marchio di Akashi. Il prezzo delle nuove colorazioni non &egrave; stato rivelato, ma i rumors parlano di un mantenimento del prezzo di listino. Indiacartoday.com riporta che le nuove colorazioni saranno disponibili in Giappone a partire dal prossimo agosto, seguite dai lanci in Europa e negli Stati Uniti, mentre non c&rsquo;&egrave; ancora conferma del loro approdo in India.       

Due colorazioni inedite ma sempre vintage per la r&eacute;tro racer di Akashi: grigia abbinata al verde e blu con linee grigie

Nuove livree per la Kawasaki Z900 RS Cafè

Da sportiva carenata a sofisticata caf&eacute; racer. Il preparatore austriaco NCT trasforma radicalmente una Ducati 848 Evo per ottenere una &ldquo;classic&rdquo; cattiva e muscolosa, caratteristica enfatizzata da particolari come l&rsquo;impianto frenante originale, di derivazione racing, e l&rsquo;aggressivo silenziatore Akrapovic. Tante poi le modifiche sostanziali, a telaio e motore, per imprimere la giusta personalit&agrave; &ldquo;caf&eacute;&rdquo; a questa intrigante special.

Ducati 848 Evo Racer by NCT

Poche modifiche al manubrio, alla sella e al frontale e la Z900RS cambia faccia per diventare Cafe. Abbiamo provato la nuda della Kawasaki sulle strade nei dintorni di Milano, apprezzandone ancora una volta l&#39;agilit&agrave; e la facilit&agrave;. Il prezzo? 12.290 euro&hellip;

Primo contatto Kawasaki Z900RS Cafe - LE FOTO

Quando nel 1972 arriv&ograve; sulle nostre strade, la Kawasaki Z900 rivoluzion&ograve; il mondo delle due ruote. Il suo quattro cilindri in linea, le sue prestazioni, il suo look&hellip; non si era mai visto nulla del genere prima. Allora non c&#39;erano le sportive, le turistiche, le naked; c&#39;era la &ldquo;moto&rdquo;. Punto. E se uno voleva quella da &ldquo;gara&rdquo; doveva farsela.  TANTI ERANO QUELLI CHE, con la Z900 in garage, acquistavano un manubrio ribassato, un cupolino artigianale in vetroresina, una sella sagomata su due livelli e magari un bel quattro-in-uno aperto privo di qualsivoglia materiale fonoassorbente. La sportiva era quella. Fatta in casa. Un gusto infinito&hellip;  CON LA Z900RS CAFE si torna a quegli anni, a quello spirito eroico e libero. Poche modifiche e la moto cambia faccia. La base meccanica di questa nuda &egrave; la Z900RS: stesso quattro cilindri in linea da 948 cc dotato di controllo di trazione, stesso telaio a traliccio. Anche le sovrastrutture sono le medesime&hellip; cos&igrave; come il sapore romantico della moto nel suo insieme. La Cafe si differenzia dalla gemella per tre particolari: il piccolo cupolino, la sella su due livelli e il manubrio leggermente ribassato.  &nbsp;  PICCOLE MODIFICHE PER UN GRANDE RISULTATO, sia visivo sia dinamico. Perch&eacute; se &egrave; vero che la moto nella guida rimane la medesima Z900RS che abbiamo testato poco tempo fa&hellip; altrettanto vero &egrave; che la nuova posizione in sella regala un maggior controllo nel misto e una precisione di guida pi&ugrave; elevata quando si affronta qualche curvone in modo allegro. In pi&ugrave; quel piccolo plexiglas offre anche una maggior protezione aerodinamica nel caso si affronti qualche trasferimento autostradale.    NON RIMANE CHE COMPRARE INMOTO per sapere tutto su questa personalissima nuda. E magari uno scarico quattro-in-uno aperto per completare l&#39;opera&hellip; Dite che non si pu&ograve; fare? Che seccatura il codice della strada&hellip; 

Prova Kawasaki Z900RS Cafe: primo contatto

La Casa giapponese espone a EICMA la sua idea di modern-classic

Kawasaki Z900RS Cafe, le foto

Desiderate, rumoreggiate, paparazzate, l&rsquo;attesa attorno alle nuove Kawasaki Z900RS e Z900RS Cafe &egrave; stata spasmodica ma finalmente, eccole dal vivo a EICMA 2017. Due heritage che seducono al primo sguardo con un design elegante e sensazioni motociclistiche di altri tempi.  TRA CLASSICO E MODERNO - I due modelli si ispirano idealmente alla Z1 Super Four 900 del 1972, che reinterpretano in chiave moderna grazie a soluzioni tecniche di ultima generazione. Un attento mix di presente e passato, che si coglie in numerosi particolari, a partire dal faro tondo con luci full LED, passando alla strumentazione con schermo LCD multifunzionale, &quot;incastonato&quot; tra i due quadranti analogici con tachimetro e contagiri.  A PUNTA DI SILURO - Rispetto alla Z900RS standard, la versione Cafe si differenzia per le grafiche che richiamano i campionati &ldquo;Endurance&rdquo;, per il cupolino in stile Caf&eacute; Racer dalla caratteristica forma a punta di siluro, per il manubrio a piega bassa e per la particolare sella. La standard, invece, ha un&rsquo;impostazione generale pi&ugrave; &ldquo;classica&rdquo;, senza tempo... in altre parole &ldquo;la moto&rdquo; come sopravvive da sempre nell&rsquo;immaginario collettivo. Un&rsquo;estetica davvero azzeccata.  MUSCOLI IN BELLA MOSTRA - A spingere entrambi i modelli &egrave; il vivace 4 cilindri raffreddato ad acqua da 948 cc di derivazione Z900, capace di una potenza di ben 111 CV e di una coppia massima di 98,5 Nm a 6.500 giri. Il telaio &egrave; a traliccio, mentre il comparto sospensioni pu&ograve; contare su una forcella rovesciata da 41mm, regolabile nello smorzamento in estensione e in compressione e su un mono posteriore back-link in posizione orizzontale. La frenata &egrave; affidata invece ad un impianto con attacco radiale coadiuvato da un moderno sistema ABS. Non manca, infine, il traction control di serie a due modalit&agrave;, utile per aumentare la sicurezza di guida in ogni condizione.  TRE LE COLORAZIONI PREVISTE per la Z900RS: marrone/arancione, nero e verde/nero; mentre la versione Cafe &egrave; proposta nell&#39;unica livrea Vintage Lime Green. 

Voce del verbo &lsquo;heritage&rsquo;. La Casa giapponese espone a EICMA la sua idea di modern-classic

Kawasaki Z900RS e Z900RS Cafe, non solo per gli occhi

La Casa Alata ha presentato al Salone di Tokyo il secondo &quot;step&quot; del suo concept naked-sportivo.&nbsp;

Honda Neo Sports Cafe: foto

Finalmente una &ldquo;video-anticipazione&rdquo; degna di questo nome. La seconda puntata delle sequenze che anticipano l&rsquo;importante novit&agrave; &quot;Neo Sports Caf&eacute;&quot; di Honda - una naked tutta muscoli che vedremo a EICMA, probabile erede della CB1000 - svela molti particolari interessanti, dall&rsquo;attesa motorizzazione quadricilindrica, al bel forcellone monobraccio, passando per la coda tronca, lo scarico singolo a doppia uscita e il portatarga, che fascia la ruota posteriore in stile &ldquo;simil Ducati Diavel&rdquo; come vuole l&rsquo;ultima moda. Buona visione e&hellip; rimanete connessi!

Honda 'Neo Sports Café', un video-teaser che svela tanto

La Casa dell&#39;Ala anticipa con un video un nuovo modello che vedremo al prossimo EICMA di Milano. Un modello che Honda definisce &quot;Neo Sports Caf&eacute;&quot; e che sar&agrave; caratterizzato da uno stile inedito. Facile, a questo punto, aspettarsi una naked in salsa &quot;streetfighter&quot;, magari sulla falsariga del concept presentato nel 2015. Staremo a vedere, anche se, nei fotogrammi finali, fermando l&#39;immagine in alcuni punti, una strana &quot;larghezza&quot; complessiva nella visione frontale del mezzo pone qualche dubbio... e accende la fantasia!

Honda "Neo Sports Café", la vedremo a EICMA

Oramai l&rsquo;arrivo della nuova Kawasaki Z900 RS, modern-classic progettata a partire dalla sport-naked Z900, &egrave; praticamente una certezza. Un modello interessante, nel solco della medesima filosofia Yamaha di realizzare una heritage sulla base di una nuda dal carattere pepato&hellip; stiamo parlando delle XSR 900 e XSR 700, nate sulla base tecnica, rispettivamente, delle Yamaha MT-09 e Yamaha MT-07. E se tutto questo lascia pensare che, in un futuro imminente, anche la Kawasaki Z650 potrebbe essere &ldquo;vestita&rdquo; di classico con una versione RS (cos&igrave; l&rsquo;assalto alla coppia Yamaha sarebbe completo), ci sono altri rumors interessanti che stanno circolando in queste ore.  MANUBRI SPEZZATI - Se le previsioni del magazine giapponese Young Machine venissero confermate, oltre alla versione RS, sarebbe in arrivo anche una interessante versione Caf&eacute; Racer della Z900; e anche qui, sembrerebbe d&rsquo;ispirazione il &ldquo;percorso&rdquo; Yamaha che, proprio nel 2017, ha proposto la XSR900 Abarth, praticamente una &ldquo;special di serie&rdquo; con forme inequivocabilmente ispirate al mondo caf&eacute; racer. Un trend in grande crescita!  DOTAZIONE - Al momento, non si sa nulla per quanto riguarda la scheda tecnica delle nuove &ldquo;classic&rdquo; Kawasaki, ma vista la derivazione Z900, &egrave; facile ipotizzare una base simile, a partire dal 4 cilindri in linea da 948cc e 125 cv di potenza massima, che potrebbe essere opportunamente rivisto, magari con una maggiore spinta ai bassi, per meglio interpretare lo stile heritage del mezzo.  POTREBBE INTERESSARTI - IL NOSTRO TEST DELLA KAWASAKI Z900  FORSE GIA&#39; AD OTTOBRE - Laddove ufficialmente confermate, vedremo certamente le novit&agrave; della Casa giapponese in occasione del prossimo EICMA di novembre, sebbene alcune anticipazioni potrebbero gi&agrave; arrivare dal Tokyo Motor Show in programma ad ottobre. 

La heritage della Casa giapponese realizzata sulla base della Z900, se confermata potrebbe arrivare in due versioni: RS e RS Caf&eacute; Racer

Kawasaki Z900 RS, potrebbe esserci anche la caf&eacute; racer

        Il gruppo Milano Cafe Racers ha fatto il suo esordio nel mondo delle competizioni motociclistiche nel 2016 con un team dedicato che - alla prima occasione &ndash; nella gara d&rsquo;accelerazione sull&rsquo;ottavo di miglio dell&rsquo;Autodromo di Monza, nel corso dell&rsquo;evento The Reunion, ha collezionato ben tre premi: il secondo posto assoluto con la Ducati &ldquo;Special&rdquo; realizzata dai customizer Gianluca de Falco di California Racer Garage e Sami Panseri di Samygarage (che &egrave; stato inoltre il pilota vincitore) e il terzo e quarto posto ottenuto da i membri del team &ndash; rispettivamente - Donato Argentieri e Massimiliano Maria Longo. Sempre con la vittoriosa Ducati &ldquo;Special&rdquo; in livrea nero-oro, il team Milano Cafe Racers ha collezionato premi in molteplici concorsi di &ldquo;bellezza&rdquo;, tra gli altri segnaliamo lo &ldquo;Special Award&rdquo; assegnato in occasione del Festival SunRide di Pesaro, nell&rsquo;edizione 2016. Milano Cafe Racers (MCR) quest&rsquo;anno fa il suo debutto nel Sultans of Sprint Challenge 2017, il campionato d&rsquo;accelerazione e stile pi&ugrave; prestigioso d&rsquo;Europa dedicato alle motociclette custom bicilindriche, quattro tempi, rigorosamente raffreddate ad aria. Il team MCR sta preparando una moto speciale pronta per essere la pi&ugrave; veloce e la pi&ugrave; stilosa sin dalla prima tappa del campionato europeo che quest&rsquo;anno si terr&agrave; il 20 maggio all&rsquo;Autodromo di Monza in occasione della terza edizione di The Reunion, il pi&ugrave; importante appuntamento italiano per gli appassionati di motociclette cafe racer, scrambler, special e dallo stile classico. Il team milanese far&agrave; correre la propria &ldquo;Special&rdquo; nero-oro in giro per l&rsquo;Europa nelle seguenti tappe del Sultans of Sprint: 10 giugno Cafe Racer Festival a Monthl&eacute;ry (Francia) e l'1 settembre Glemseck 101 a Leonberg (Germania). (Nella foto: Milano-Cafe-Racers-Unveiling)       

Dopo aver vinto lo Special Award a Sunride, il team si prepara a debuttare nel prestigioso campionato di velocit&agrave; e stile Sultans of Sprint

Milano Cafe Racers Team debutta al Sultans of Sprint

Quella che fino a poco tempo fa era una nicchia, una tendenza seguita da pochi cultori, oggi &egrave; una realt&agrave; consolidata; l&rsquo;abbiamo visto al MBExpo di Verona dove sempre pi&ugrave; case motociclistiche espongono le loro creature in stile vintage o retr&ograve; che dir si voglia. Fu Triumph ad inaugurare questo filone nel 2000 con la sua &ldquo;Bonnie&rdquo;, reinterpretando in chiave moderna quella moto divenuta iconica nei mitici anni 60 e 70 grazie anche alle gesta di un tale di nome Steve McQueen. Poi a ruota, fiutando l&rsquo;affare, ecco BMW, Ducati, Yamaha Kawasaki &hellip; . Il ritorno all&rsquo; essenza di quegli anni &egrave; un fenomeno conclamato (non solo nel mondo motociclistico) e sono tantissimi pure i preparatori che realizzano special in stile caf&egrave; racer sempre pi&ugrave; richieste. Moto &ldquo;stilose&rdquo; e modaiole che per questo impongono un &ldquo;dress code&rdquo; consono. Cos&igrave; anche chi produce abbigliamento non &egrave; stato con le mani in mano, andando a realizzare capi sempre pi&ugrave; fashion che sono un piacere da vedere e da indossare. Tra gli accessori irrinunciabili, il casco, non solo perch&eacute; obbligatorio, &egrave; tra i pi&ugrave; importanti, dato che maggiormente identifica la personalit&agrave; di un motociclista.    JET, FORMA &quot;ANTICA&quot; E TECNOLOGIA MODERNA -&nbsp;Anche per questo fondamentale elemento di sicurezza, si assiste ad un ritorno alle origini, quando i caschi erano essenziali, semplici in una parola &ldquo;aperti&rdquo;. Oggi i Jet, sono ispirati a quelli del passato e in alcuni casi, come il &ldquo;Custom 500&rdquo; di BELL, sono riproposizioni nella forma e nel nome di modelli di un tempo, che per&ograve; sono realizzati con tecniche moderne; siano essi stampati in materiale termoplastico piuttosto che prodotti in fibra. Anche in questo settore le calotte con carbonio a vista sono di gran moda, ma tra i pi&ugrave; gettonati vediamo colori glitterati e forti personalizzazioni. Queste possono essere il frutto dell&rsquo;opera di artisti specializzati, veri e propri customizer, piuttosto che proposte che arrivano direttamente dai produttori che hanno a listino un&rsquo;infinit&agrave; di varianti cromatiche. Cos&igrave; Premier offre ben 38 differenti livree per il suo Jet che &ldquo;onomatopeicamente&rdquo; &egrave; chiamato &ldquo;Vintage&rdquo;, Caberg realizza il suo &ldquo;Freeride&rdquo; in 17 caratterizzazioni e anche X-lite non scherza.&nbsp; Altri come Shark, reinterpretano l&rsquo;&rdquo;open face&rdquo; donando al &ldquo;Drake&rdquo; una forma particolare e dotandolo di una maschera con occhiali integrata che lo rende assolutamente originale.&nbsp; Anche gli interni sono molto curati: quasi tutti integralmente removibili sono cos&igrave; lavabili e in alcuni casi (Arai e X-lite) personalizzabili nelle imbottiture, proprio come gli integrali da corsa. Poi non mancano i dettagli &ldquo;cool&rdquo; come i frontini da applicare con bottoni automatici, la fibbia che serve a fermare gli occhialoni in stile aviatore che alcuni includono nel prezzo come Airoh, Hevik o LS2. &nbsp;E ancora le visiere a bolla, meglio se gialle, praticamente irrinunciabili per apparire &ldquo;&agrave; la page&rdquo; frequentando i locali modaioli.  C&rsquo;&egrave; molto da sbizzarrirsi, come potrete leggere sul fascicolo di Marzo della nostra rivista INMOTO, ora in edicola, dove troverete uno speciale dedicato a questi caschi di ben 9 pagine. 

Saranno i ritmi frenetici della vita moderna, saranno i limiti di velocit&agrave; sempre pi&ugrave; stringenti, ma molti motociclisti hanno cambiato credo e alle supersportive carenate preferiscono stilose caf&egrave; racer da usare con casco rigorosamente jet, per godersi fino all&rsquo;ultimo refolo d&rsquo;aria in faccia

Moto nude e caschi aperti: la nouvelle vague del vintage

Alzi la mano chi non ricordi&nbsp; la Yamaha RD350 o non ne abbia mai sentito parlare. L&#39;importazione italiana arriv&ograve; nel 1973 e per un ventennio ha costituito un sogno di moltissimi appassionati, con il suo motore due tempi capace di erogare 47 cavalli. L&#39;eredit&agrave; della leggendaria RD350 potrebbe essere raccolta da una nuova creatura della Casa di Iwata.  Per ora esiste soltanto un rendering, realizzato dalla rivista giapponese Young Machine: si potrebbe chiamare XSR300, ma ne verrebbe fatta anche una versione da 250 cm3 per il mercato asiatico. Lo stile &egrave; quello di una caf&egrave; racer dal look classic-retr&ograve;.  Il design richiama quello delle sorelle maggiori Yamaha XSR700 e YamahaXSR900. Le indiscrezioni parlano di motore, telaio e gran parte della componentistica presi in prestito dall&#39;attuale R3: quindi, un bicilindrico in linea 4-tempi DOHC da 321 cm3, 4 valvole, raffreddato a liquido, con una potenza massima di 42 CV e una coppia di 29,6 Nm.La versione da 250 cc avrebbe 36 cavalli di potenza massima e un picco di coppia di 22,6 Nm.  Yamaha non ha ancora confermato la produzione della moto, ma considerando la richista in Europa per le XSR700 e XSR900, una Yamaha pi&ugrave; piccola potrebbe aiutare la Casa di Iwata ad entrare in un nuovo segmento di mercato, soprattutto in quello asiatico. Non &egrave; un caso, infatti, che la rivista che ha realizzato il rendering sia giapponese e che il primo sito web a riportare la notizia sia Indianautosblog.co.  Con molta probabilit&agrave;, la Yamaha XSR300 avr&agrave; bisogno di un nuovo telaio, visto che quelli attualmente disponibili possono non essere compatibili con la struttura di una caf&egrave; racer. 

Il look richiama quello della XSR700 e della XSR900. Se entrer&agrave; in produzione, avr&agrave; il motore della R3.

Yamaha XSR300 Caf&egrave; Racer

La base &egrave;&nbsp;Sportster&nbsp;883 ma il risultato finale &egrave; una special dal retrogusto musicale. Il contenitore della&nbsp;batteria sembra&nbsp;un amplificatore per chitarra, il filtro dell&#39;aria &egrave; a forma di microfono e sulla&nbsp;sella ci sono&nbsp;le note di&nbsp;Highway to Hell&nbsp;degli AC/DC.&nbsp;L&#39;unica parte standard della moto &egrave; il propulsore...

L'Harley Davidson che suona all'Hard Rock Café!

Non solo supersportive. Al Teatro Nazionale, Ducati ha tolto il velo anche a due attese versioni della Scrambler, la sua moto di maggior successo commerciale. Solo due anni fa nasceva la prima serie, una bicilindrica essenziale ed ispirata al passato. Ora, partendo da quella moto e da quella &ldquo;visione&rdquo;, Ducati ha creato una vera e propria famiglia che si &egrave; ora arricchita di due nuove, interessantissime proposte. Si tratta della Scrambler Desert Sled (letteralmente &ldquo;slitta da deserto&rdquo;) e della Caf&eacute; Racer. &nbsp;    SOGNANDO CALIFORNIA - La Desert Sled si ispira a quelle moto che, negli anni 70, venivano allestite per correre nei deserti californiani e in gare come la &ldquo;Baja&rdquo;. Le differenze con la versione &quot;urban enduro&quot; (di cui questa moto &egrave; la naturale evoluzione) sono per&ograve; tantissime: il telaio a traliccio in acciaio &egrave; stato rinforzato per sopportare le sollecitazioni di un eventuale uso in fuoristrada, le sospensioni hanno un&#39;escursione maggiorata (200 mm per entrambi gli assi) e i cerchi da 19&quot; e 17&quot; calzano pneumatici tassellati, i Pirelli Scorpion Rally. La Desert Sled &egrave; poi impreziosita dal carter paramotore, dal nuovo forcellone in alluminio, dal manubrio a sezione variabile con traversino, dal bellissimo scarico corto con doppio silenziatore sovrapposto e da una sella dedicata.  OMAGGIO A SPAGGIARI - La Desert Sled non &egrave; per&ograve; l&#39;unica nuova &ldquo;variazione sul tema&rdquo; Scrambler e, anzi, ancor pi&ugrave; originale &egrave; la nuova Caf&egrave; Racer, un modello che si ispira alle special realizzate negli anni sessanta per le corse su strada e che propone un&#39;interpretazione del tutto nuova &nbsp;dell&#39;apprezzata &ldquo;modern classic&rdquo; di Ducati.&nbsp; Il telaio a traliccio in acciaio, il bicilindrico da 803 cm3 raffreddato ad aria ed omologato Euro4, l&#39;impianto frenante Brembo (con singolo disco anteriore e pinza Monoblocco M4.32 radiale) sono in comune con le altre &ldquo;sorelle&rdquo; ma la forcella a steli rovesciati, i semimanubri, i cerchi a 10 razze, la pompa freno anteriore radiale e la colorazione &ldquo;total black&rdquo; (utilizzata anche per il motore) la distanziano quasi completamente dalle altre Scrambler. La Caf&eacute; Racer ha un aspetto classico e sportivo, elegante, giocato su alcuni particolari fortemente evocativi: le tabelle portanumero (il numero 54 &egrave; un omaggio a Bruno Spaggiari, storico pilota Ducati), gli specchietti a manubrio, la sella con cover passeggero... Tutti questi elementi si mescolano con molto gusto a linee innegabilmente figlie di questo tempo, nostalgiche solo quanto basta. La Casa bolognese ha gi&agrave; preparato una linea di abbigliamento dedicata.&nbsp; 

Sull&rsquo;onda del successo commerciale di questo modello &ldquo;revival&rdquo;, la Casa bolognese ha lanciato altre due versioni che strizzano l&rsquo;occhio alla moda di oggi

EICMA 2016: Scrambler Desert Sled e Cafe Racer&nbsp;

Sull&rsquo;onda del successo commerciale di questo modello &ldquo;revival&rdquo;, la Casa bolognese ha lanciato altre due versioni che strizzano l&rsquo;occhio alla moda di oggi &nbsp;

Scrambler Desert Sled e Cafe Racer 

E&rsquo; andata in scena lo scorso week-end, al Warehouse di Roma, la seconda edizione di Rock&rsquo;n&rsquo;Racers, l&rsquo;evento dedicato agli appassionati di moto special, in particolare scrambler e cafe racer.&nbsp;  QUANTE MOTO! - Tanti i motociclisti che hanno raggiunto il locale capitolino sin dalle prime ore del pomeriggio di domenica, riempiendo ben presto l&rsquo;ampio piazzale antistante i due padiglioni. Oltre 100 le moto presenti (e quasi un migliaio di appassionati), molte delle quali protagoniste dei vari contest pensati dagli organizzatori: da quello per la moto pi&ugrave; bella al miglior design, passando per il miglior &ldquo;sound&rdquo;, la migliore realizzazione tecnica, quella con le migliori parti artigianali e anche la preferita dalle donne.    DOPO I PREMI, IL &ldquo;CAOS&rdquo; - Rispetto alla passata edizione, quest&rsquo;anno c&rsquo;erano nuovi contest riservati al &ldquo;Perfect Fit&rdquo; (il biker meglio vestito) e la &ldquo;Best Amateur Pix&rdquo;, ovvero la migliore immagine scattata da fotografi amatoriali. Tra un concerto, una birra e tante chiacchiere sul mondo delle due ruote (presenti numerose officine e alcuni dei protagonisti del programma Lord of the Bikes andato in onda su SKY, come Dino Romano e i ragazzi di Emporio Elaborazioni Meccaniche) la giornata &egrave; passata veloce ed ha avuto come momento clou quello delle premiazioni sul palco. Alla fine, &ldquo;manciate di gas&rdquo;, burn-out e tante foto a ricordo di una giornata all&rsquo;insegna delle due ruote. 

Grande successo per la seconda edizione della manifestazione romana dedicata a moto scrambler e cafe racer

116 risultati per 'cafe'

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