Per il nono capitolo della sua avventura, il foto-giornalista Luca Bracali ha percorso 2.500 km in 9 giorni nel nord Europa con una Suzuki GSX-S1000F ABS.

Planet Explorer 9: la Scozia

Luca Bracali &nbsp;&egrave; nato a Pistoia nell&rsquo;aprile aprile del 1965 e ha intrapreso nel 1986 la carriera di fotografo e giornalista come inviato di testate sportive per i mondiali di motocross, motogp e, in seguito, di formula 1. Attraverso progetti fotografici ha collaborato con ricercatori polari dell&#39;universit&agrave; di Fairbanks in Alaska e della base di Barneo, punto di partenza di una eco-spedizione sugli sci al Polo Nord geografico nel 2009. Luca Bracali si &egrave; impegnato anche in campo televisivo e dopo un&#39;esperienza di un anno come conduttore di un programma di viaggi e avventura in onda su Sky Italia, diventa regista della rubrica &quot;Easy Driver&quot; in onda su Rai 1. &Egrave; autore e produttore di un progetto denominato Planet Explorer, un live-tour fotografico e video, pensato appositamente per il web, alla nona edizione dopo Islanda, Irlanda, Sud Africa, Stati Uniti, Grecia, Marocco, Norvegia, Vietnam.    Ed adesso la Scozia: luoghi assolutamente indimenticabili, specie se percorsi in moto, strade tortuose e talvolta col fondo imperfetto, meteo fortemente variabile con abbondanza di pioggia e freddo. Sono queste le condizioni che hanno messo a dura prova il fisico del pilota e la sua Suzuki GSX-S1000F ABS, una moto dall&#39;anima sportiva, apparentemente poco adatta all&#39;uso turistico: &quot;Quando mi &egrave; stato proposto di intraprendere questo viaggio con la GSX-S1000F ho pensato che fosse pura follia&quot;, cos&igrave; esordisce Luca Bracali poco dopo il rientro dal suo Planet Explorer 9.  &quot;Non capivo cosa c&#39;entrasse col granturismo una moto dal piglio cos&igrave; sportivo, con un quattro cilindri rabbioso che strizzava l&#39;occhio alla pista. Ma &egrave; bastato percorrere i primi 300 km e provare, scendendo dalla moto, la stessa sensazione che provo quando mi alzo dal mio divano di casa per cambiare completamente idea... Incredibile. La posizione alta del manubrio, la sella, le pedane, tutto pare progettato per garantire un comfort che non esito a definire paragonabile, se non addirittura migliore, di quello di ben pi&ugrave; blasonate moto spiccatamente turistiche. Ho percorso fino a 500 chilometri in 12 ore sotto l&#39;acqua e alla fine l&#39;unico problema che ho avuto &egrave; stato quello di... asciugare gli indumenti a fine viaggio.  &quot;La GSX-S1000F sorprende; &egrave; una sorta di Dr.Jeckyll e Mr.Hyde, per restare in tema con il Regno Unito&quot;, continua Bracali. &quot;Delle tre modalit&agrave; disponibili per il Traction Control, ho praticamente sempre viaggiato sulla seconda, ideale per la talvolta scarsa aderenza riscontrata sulle strade scozzesi. Certo che se lo si esclude e si apre il gas il quattro cilindri scopre la sua vera indole e la moto da docile compagna di viaggio si trasforma in una belva scatenata.&quot;.  Il quattro cilindri che sviluppa 146 CV a 10.000 giri/min e una coppia di 106 Nm a 9.500 giri &egrave; lo stesso utilizzato sulla hypersport GSX-R1000 dal 2005 al 2008. Ma con la centralina calibrata per l&#39;uso sport-touring, gli iniettori a 10 fori che migliorano il rendimento della combustione, la doppia farfalla SDTV e un efficiente scarico 4 in 2 in 1 con 2 tubi di compensazione per migliorare le prestazioni ai bassi e medi regimi, la GSX-S1000F ABS mostra anche un lato docile e progressivo al comando dell&#39;acceleratore, ben assecondato da un telaio concepito per rendere la guida agile anche sui percorsi pi&ugrave; tortuosi. Prodotta anche nella versione naked, siglata GSX-S1000 ABS, la &#39;F&#39; ha pure una buona protezione aerodinamica.  &quot;Il cupolino offre un&#39;eccellente protezione ai piloti di taglia media come me, che sono alto 1,74 metri&quot;, prosegue Brancali. &quot;Il cambio &egrave; pressoch&eacute; perfetto e l&#39;ho spesso utilizzato senza usare la frizione mentre le sospensioni, che ho mantenuto nella taratura standard, si sono dimostrate versatili ed efficaci perfino in alcuni tratti che ho dovuto percorre in piedi sulle pedane&quot;.  La forcella &egrave; una KYB a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile. Anche l&#39;impianto frenante, derivato dalla categoria supersport (con all&#39;anteriore pinze Brembo a 4 pistoncini e dischi da 310 mm), garantisce performance ottimali: &quot;La frenata &egrave; aggressiva&quot;, dice Bracali, &quot;davanti davvero superlativa. Ma &egrave; efficace anche il freno posteriore, come ho potuto verificare utilizzandolo in alcuni passaggi particolarmente impegnativi e delicati, con la mia Go-Pro in azione... Per quanto riguarda l&#39;ABS devo dire che non &egrave; assolutamente invasiva tanto che non ricordo di averne riscontrato l&#39;intervento&quot;.  Alla domanda se tutto &egrave; stato perfetto Bracali ha risposto: &quot;In generale direi proprio di s&igrave;. Se devo fare un appunto questo va al top case, parte del kit borse SW-Motec venduto in after-market dai concessionari Suzuki, che &egrave; un po&#39; striminzito quando si ha parecchio da portarsi appresso. Meglio le borse, anch&#39;esse soft come il bauletto, che offrono invece una discreta capienza&quot;.  Il peso della GSX-S1000F ABS &egrave; di 214 kg in ordine di marcia, mentre la sella &egrave; posta a 810 mm da terra, una quota che consente una buona padronanza del mezzo in manovra. Il serbatoio da 17 litri garantisce una discreta autonomia: &quot;Non ho fatto prove di consumo poich&eacute; esulavano dallo scopo del mio viaggio&quot;, ha concluso Bracali , &quot;ma con queste potenzialit&agrave; &egrave; chiaro che se si apre la manetta il livello scende in fretta...&quot; La Suzuki GSX-S1000F &egrave; omologata Euro3. 

<p>Per il nono capitolo della sua avventura, il foto-giornalista Luca Bracali ha percorso 2.500 km in 9 giorni nel nord Europa con una Suzuki GSX-S1000F ABS.</p> 