        Aumento in arrivo per le tasche dei motociclisti. Non nell&rsquo;immediato, ma in prospettiva. La revisione coster&agrave;, infatti, 9,95 euro in pi&ugrave; in base a un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera. Per i primi tre anni, per&ograve;, sar&agrave; lo Stato a coprire le spese. IN FAVORE DEI CENTRI REVISIONE L&rsquo;aumento del costo della revisione favorir&agrave; i centri di revisione, che percepiranno la somma aggiuntiva, mente la norma va incontro ai cittadini con il buono &ldquo;Veicoli sicuri&rdquo;. La Cna (Confederazione Nazionale Artigianato e Piccole Imprese) esprime soddisfazione per l&rsquo;emendamento, che "rappresenta una boccata di ossigeno per i centri di revisioni privati, una categoria che da anni registra una crescita rilevante dei costi di gestione in termini di nuove tecnologie impiegate e formazione. L'adeguamento delle tariffe per le revisioni auto non peser&agrave; sulle tasche degli italiani. L'emendamento approvato prevede infatti che lo Stato erogher&agrave; un bonus ai proprietari dei veicoli pari all'incremento di 9,95 euro. Al riguardo Cna sollecita il varo in tempi rapidi del relativo decreto con le modalit&agrave; per il beneficio che in alcun modo dovr&agrave; essere anticipato dalle imprese". Circolare senza assicurazione: multe salate con le telecamere BONUS &ldquo;VEICOLI SICURI&rdquo; Il buono &ldquo;Veicoli sicuri&rdquo;, come anticipa Cna, fa s&igrave; che lo Stato copra l&rsquo;aumento per la prima revisione da qui al 2023: il bonus vale una volta sola e per un solo veicolo. L&rsquo;adeguamento delle tariffe arriva dopo 13 anni in cui le cifre per la revisione auto e moto sono rimaste ferme: si prevede una spesa di 4 milioni all&rsquo;anno nei prossimi tre anni per le casse italiane, da cui saranno esentati gli intestatari dei mezzi e che agevoler&agrave; i centri di revisione. RC Moto, calano i prezzi delle assicurazioni: l'analisi       

Dopo 13 anni arriva l'adeguamento delle tariffe: quasi 10 euro in pi&ugrave; saranno percepiti dai centri specializzati, lo Stato coprir&agrave; le spese del primo aumento nei prossimi tre anni

Revisione moto, nel 2021 aumento in arrivo (ma c'è il bonus)

        Nonostante le direttive imposte dall'emergenza sanitaria, Piaggio ha di che sorridere, avendo approvato il bilancio 2019. Molto positivo, visto che il Marchio di Pontedera ha ottenuto ricavi per 1.521,3 milioni di euro, con una crescita del fatturato, rispetto al 2018, del 9,5 %. L'utile netto, paragonato all'anno precedente, &egrave; di 46,7 milioni di euro, + 29,6 %. Esclusivo, Capirossi: &lsquo;Ecco la mia super Vespa 50 Special&rsquo; Regine del mercato sono le moto, che hanno visto una crescita del 10,1 %: 399.600 unit&agrave; vendute su 611.300 veicoli totali marchiati Piaggio sono esemplari a due ruote. Le motociclette infatti hanno avuto effetti benefici nel fatturato del gruppo per 1.055,1 milione di euro, +1,6 %. Piaggio ha inoltre avuto modo di registrare la crescita costante dei mercati stranieri in cui &egrave; presente. Medaglia d'oro all'area asiatica e del Pacifico, che vede un aumento addirittura del 23,2 %; l'argento va alle Americhe e la zona EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), che toccano quota +8,8 %; e infine, terzo posto all'India, con un ottimo +4,8 %. Vespa, le due ruote pi&ugrave; "cercate" dagli italiani       

Rispetto al 2018, il Marchio di Pontedera ha aumentato il fatturato del 9,5 % con ricavi per 1.521,3 milioni di euro. Buona crescita in Europa e Americhe ma, soprattutto, sulla piazza asiatica

Gruppo Piaggio, 2019 in positivo su tutti mercati

La Legge di Bilancio &egrave; intervenuta sul Codice della Strada, equiparando i monopattini elettrici alle biciclette e superando (ma non abolendo) il decreto voluto nell&rsquo;estate scorsa dall&rsquo;allora ministro Toninelli, per la sperimentazione della micromobilit&agrave;. Peccato abbia aggiunto ulteriori dubbi e creato situazioni di grande pericolosit&agrave; su strada  Dal 1&deg; gennaio 2020 i monopattini elettrici sono equiparati alle biciclette, a patto che abbiano una potenza massima non superiore a 500 W e non superino i 20 km/h. Lo stabilisce la Legge di Bilancio (160/2019 &ndash; art. 1 comma 75), causando parecchia confusione in un settore nel quale la normativa era gi&agrave; carente e nebulosa.   Questo significa che d&rsquo;ora in poi con i monopattini elettrici che rientrano nei limiti citati si potr&agrave; circolare ovunque, come in bicicletta; senza obbligo di casco, assicurazione n&eacute; patente. Restano escluse dalla circolazione solo le autostrade, le tangenziali, le strade extraurbane principali, le aree pedonali e i marciapiedi. E le zone dove gli enti proprietari delle strade appongono specifici cartelli: quelli con la bicicletta nel segnale di divieto, per intenderci.  CONFUSIONE E DUBBI - La nuova legge parla solo di monopattini elettrici, lasciando del tutto fuori altri prodotti come Segway, Hoverboard e Monowheel, per i quali l&rsquo;unico ambito possibile d&rsquo;uso restano le poche zone nelle circa 20 citt&agrave; d&rsquo;Italia dove si sta procedendo alla sperimentazione voluta dal Decreto Toninelli del 12 luglio scorso. Per il resto, questi veicoli restano utilizzabili solo su fondi privati.   E LA PATENTE? - Il Decreto Toninelli la prescriveva almeno di tipo AM per i minorenni, ma d&rsquo;ora in poi, essendo i monopattini equiparati alle biciclette, sembrerebbe non servire pi&ugrave; (solo sui monopattini per&ograve;!). Sembrerebbe. E nelle aree pedonali aperte a tali veicoli, anche i monopattini dovranno adeguarsi con un limitatore di velocit&agrave; che li rallenti a 6 km/h? E lo avranno tale limitatore? Diciamolo francamente, &egrave; una legge fatta precipitosamente, senza rendersi conto dei possibili risvolti negativi.  I monopattini elettrici oggi accedono alla strada con prestazioni comunque superiori a quelle delle biciclette. Soprattutto con una facilit&agrave; d&rsquo;uso (non bisogna pedalare) che ne favorir&agrave; la diffusione. Chi li guider&agrave; non sar&agrave; chiamato a nessun tipo di formazione preventiva, non dovr&agrave; indossare un casco e potr&agrave; andare su qualunque strada, anche extraurbana.  TIMORE INCIDENTI -&nbsp; &Egrave; opinione diffusa fra la maggior parte degli addetti ai lavori. Non foss&rsquo;altro perch&eacute; con quelle ruotine piccole &egrave; veramente impensabile affrontare le buche delle nostre strade. Non a caso i tecnici dei due ministeri interessati, quello dei Trasporti e l&rsquo;Interno, avevano espresso parere negativo all&rsquo;emendamento. Che per&ograve; &egrave; stato approvato lo stesso. E una volta che ci saranno incidenti, come ci si regoler&agrave; con questi veicoli, per i quali non c&rsquo;&egrave; neanche l&rsquo;assicurazione obbligatoria? Chi pagher&agrave; - ad esempio &ndash; i pedoni investiti? Una domanda che si sono posti in parecchi, visto che molte citt&agrave; non hanno aderito alla sperimentazione voluta dall&rsquo;ex ministro Toninelli proprio per paura di contenziosi per i danni causati da tali veicoli.   CHI OMOLOGA I MONOPATTINI? - Non lo sapete, vero? Neanche noi, perch&eacute; non li omologa nessuno. L&rsquo;unico obbligo che hanno, per ora, &egrave; la marcatura CE con riferimento alla direttiva 2006/42/CE, quella relativa alle macchine, intese come apparecchiature, dispositivi. Quanti dei prodotti attualmente in commercio ha almeno tale marchio? E comunque, rimane l&rsquo;assenza di un protocollo omologativo che certifichi le prestazioni del monopattino elettrico. Quindi i 500 W e i 20 km/h al momento sono dichiarati dal costruttore. Che a volte non &egrave; italiano. Anzi, non &egrave; neanche europeo.Senza contare i monopattini elettrici con prestazioni superiori. Perch&eacute; quelli che fanno anche solo 25 km/h, ad esempio, a questo punto vanno considerati ciclomotori. Con tutti gli obblighi annessi: omologazione, targa, assicurazione, casco, patente. E se li affidi a un ragazzino per giocare nella piazzetta sotto casa, il rischio &egrave; una multa pesantissima. A Torino, a ottobre sono stati multati per 1.079 euro due guidatori di monopattini elettrici.  Sa un po&rsquo; di giungla, vero? Si, &egrave; proprio cos&igrave;, e ora serve che i ministeri competenti chiariscano. Nel frattempo ci teniamo i monopattini elettrici che circolano anarchicamente sulle nostre strade. E magari quando ci saranno evidenze di incidenti, giornali e televisioni denunceranno ancora il pericolo due ruote. Tanto nella testa della gente comune sempre di due ruote si tratta, no?  &nbsp; 

Dal 1&deg; gennaio 2020 monopattini e bici elettriche vengono equiparati, aggiungendo per&ograve; dei dubbi e creando potenziali situazioni di grande pericolosit&agrave; su strada

Monopattini elettrici: caos con le nuove norme

Il Consiglio di Amministrazione di Piaggio &amp; C. S.p.A., riunitosi a Mantova sotto la presidenza di Roberto Colaninno, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio per l'esercizio 2014. La performance del Gruppo Piaggio nell'esercizio &egrave; risultata di segno positivo, con tutti gli indicatori di redditivit&agrave; in crescita, a fronte di un fatturato consolidato allineato al dato dell'esercizio 2013 (peraltro in crescita al netto dell'effetto cambio). Di particolare rilievo l'andamento del Gruppo Piaggio nel corso del quarto trimestre del 2014 che &ndash; rispetto al quarto trimestre del 2013 &ndash; ha presentato risultati in rilevante crescita, in termini sia assoluti sia in percentuale ai ricavi.Nel corso del quarto trimestre 2014 il Gruppo Piaggio ha registrato ricavi consolidati a 282,5 milioni di euro (+9,7% rispetto al quarto trimestre 2013) con incrementi di fatturato in tutte le regioni in cui il Gruppo Piaggio opera.  I ricavi netti consolidati del Gruppo nell'esercizio 2014 sono risultati pari a 1.213,3 milioni di euro, dato in linea (+0,1%) con i 1.212,5 milioni di euro registrati nell'esercizio 2013. Al netto dell&rsquo;effetto cambio, i ricavi netti consolidati del Gruppo si attestano peraltro a 1.228,6 milioni di euro, in crescita dell'1,3% rispetto al dato al 31 dicembre 2013.  L'esercizio 2014 si chiude con un utile netto di 16,1 milioni di euro, rispetto alla perdita netta di 6,5 milioni registrata nell'esercizio 2013. Il risultato netto adjusted, al netto della componente non ricorrente sopra ricordata, &egrave; pari a 18,6 milioni di euro.  Nel 2014 il Gruppo Piaggio ha venduto complessivamente nel mondo 546.500 veicoli, rispetto ai 555.600 veicoli venduti nel 2013. Lo spostamento del mix di prodotto verso veicoli di maggior costo, insieme con le politiche di brand e di prezzi premium perseguite dal Gruppo Piaggio, ha peraltro consentito di conseguire un incremento dei ricavi netti consolidati.  Il Gruppo Piaggio ha mantenuto nell'esercizio 2014 la propria posizione di leader europeo del mercato delle due ruote, con una quota pari al 16,1.% complessivo e al 24,8.% nel segmento scooter, quota quest'ultima&nbsp; superiore di 12 punti percentuali rispetto al secondo competitor.  Il Gruppo, con una quota del 21% circa, ha inoltre mantenuto la propria posizione di costruttore di riferimento nel mercato dello scooter in USA.  Importante, nel corso del 2014, l'incremento delle vendite per il brand Vespa e lo scooter a tre ruote Piaggio Mp3, anche grazie al lancio dei nuovi modelli Primavera e Sprint e alle versioni completamente rinnovate di Mp3 nelle diverse cilindrate e Vespa GTS.  Nel corso dell'anno, gli scooter a tre ruote del Gruppo Piaggio hanno infatti raggiunto le 17.200 unit&agrave;, per una crescita del 17,5% rispetto alle 14.600 unit&agrave; del 2013, e di circa il 29,3% in termini di fatturato.  Significativo anche l&rsquo;andamento delle vendite di Vespa sui mercati occidentali, che hanno registrato una crescita del fatturato del 5% rispetto al 2013. A livello mondiale, il fatturato del brand Vespa ha raggiunto &ndash; nel 2014 &ndash; i 324 milioni di euro, pari al +1.3.% rispetto ai 320 milioni di euro consuntivati nel precedente esercizio.  Nel campo del trasporto leggero, sul mercato indiano dei veicoli commerciali leggeri a 3 e 4 ruote (fino a 1 tonnellata di payload), Piaggio nel 2014 ha visto crescere la propria quota di mercato dal 25,8% al 26,7%. Nello specifico segmento dei veicoli a tre ruote, Piaggio si conferma quale player di riferimento consuntivando una quota di mercato del 32,5%.  Di particolare importanza nel 2014 la crescita dell'export di veicoli commerciali Piaggio dall'hub produttivo indiano, che nel corso dell'esercizio si &egrave; attestato a 23mila unit&agrave; per un incremento del 50,1% rispetto al precedente anno. Fiammetta La Guidara

Nel 2014 ha mantenuto la posizione di leader europeo del mercato delle due ruote, con una quota pari al 16,1.% complessivo e al 24,8.% nel segmento scooter.

Bilancio positivo per il Gruppo Piaggio

Con l'inizio del nuovo anno il settore&nbsp;delle due ruote tira i suoi bilanci.  Come abbiamo visto, grazie al monitoraggio di ANCMA, il mercato ha vissuto una &nbsp;flessione generale (-1,5%), risultato negativo dovuto esclusivamente al crollo dei "cinquantini".   E' invece positiva la perfomance&nbsp;ottenuta dalle sole moto (+3,3%) che&nbsp;vivono quindi un'ottima ripresa, soprattutto il segmento oltre i 1.000 cm3; gli scooter riconfermano, circa, i numeri del 2013 (+0,4%).  Andando ancora pi&ugrave; nel dettaglio vediamo i marchi che hanno raggiunto i migliori risultati in questi 12 mesi.  Il veicolo in assoluto pi&ugrave; venduto nel mercato (primi 3 posti nella top 100 redatta da ANCMA) &egrave; l'Honda SH rispettivamente 150, 300 e 125 per un &nbsp;totale di 20.587 unit&agrave;. La Casa dell'Ala si dichiara&nbsp;quindi molto soddisfatta dell'andamento 2014,&nbsp;che la vede aggiudicarsi&nbsp;una quota complessiva del 23,8% del nuovo immatricolato.&nbsp;&nbsp;Molto bene anche l'enduro stradale NC 700/750, seconda in classifica tra le moto e decima assoluta tra tutte le due ruote.  Quello delle "crossover" &egrave;, in generale, il segmento che raggiunge&nbsp;i migliori risultati tra i motocicli.&nbsp;Sui primi tre gradini del podio due BMW: la R 1200 GS e la R 1200 GS Adventure ( con 5.373 mezzi venduti).  Dodici mesi non male nemmeno per Yamaha&nbsp;che grazie alla nuovissima MT-07 e alla recente MT-09 si aggiudica il quarto e quinto posto tra le moto. La&nbsp;MT-07 &egrave; l'unica naked che appare nelle prime venti posizioni della top 100.  Ecco quali sono le venti&nbsp;due ruote pi&ugrave; vendute del&nbsp;2014.  Rank / Marca Modello / Segmento / Totale Gen-Dic 2014  1) HONDA ITALIA SH 150 Scooter 8.457 2) HONDA ITALIA SH 300 Scooter 6.498 3) HONDA ITALIA SH 125 Scooter 5.632 4) PIAGGIO BEVERLY 300 Scooter 4.875 5) KYMCO AGILITY 125 R16 Scooter 3.669 6) YAMAHA TMAX 500 Scooter 3.585 7) BMW R 1200 GS Enduro 3.521 8) PIAGGIO LIBERTY 125 3V Scooter 3.298 9) YAMAHA XMAX 400 Scooter 2.798 10) HONDA NC 700/750 X Enduro 2.590 11) YAMAHA XMAX 250 Scooter 2.520 12) HONDA INTEGRA Scooter 2.437 13) PIAGGIO BEVERLY 350 Scooter 2.240 14) PIAGGIO VESPA GTS 300 SUPER Scooter 2.190 15) KYMCO AGILITY 200I R16 Scooter 2.050 16) KYMCO DOWNTOWN 300 Scooter 2.006 17) KYMCO PEOPLE ONE 125I Scooter 1.956 18) YAMAHA XENTER 150 Scooter 1.929 19) BMW R 1200 GS ADVENTURE Enduro 1.852 20) YAMAHA MT-07 &nbsp;Naked &nbsp;1.776  &nbsp;  Qui di seguito la classifica delle sole moto, prime 20 posizioni della Top 100.  Rank / Marca Modello / Segmento / Totale Gen-Dic 2014  1) BMW R 1200 GS Enduro 3.521 2) HONDA NC 700/750 X Enduro 2.590 3) BMW R 1200 GS ADVENTURE Enduro 1.852 4) YAMAHA MT-07 Naked 1.776 5) YAMAHA MT-09 Naked 1.657 6) DUCATI HYPERMOTARD / HYPERMOTARD SP / HYPERSTRADA Supermotard 952 7) DUCATI MULTISTRADA 1200 Turismo 853 8) SUZUKI DL 1000 V-STROM Enduro 840 9) BMW R NINE T Naked 814 10) KAWASAKI Z 800 Naked 775 11) HARLEY-DAVIDSON XL883N IRON 883 Custom 764 12) TRIUMPH BONNEVILLE Naked 746 13) BMW R 1200 RT Turismo 722 14) TRIUMPH TIGER 800 Enduro 673 15) HONDA CB 500 X Turismo 626 16) BMW F 800 GS Enduro 587 17) KTM 390 DUKE Naked 584 18) HARLEY-DAVIDSON XL1200X FORTY-EIGHT Custom 575 19) KTM 125 DUKE Naked 572 20) KTM 1190 ADVENTURE Enduro 560  Giulia Cassinelli  [gallery ids="16235,16236,16238"]

Quali sono i marchi e i modelli pi&ugrave; venduti lo scorso anno?

2014: dettagli sul mercato delle due ruote

Il mese di Dicembre 2015 vede una crescita delle immatricolazioni: il merito del risultato positivo &egrave; del settore scooter (esclusi i "cinquantini" che continuano a calare). Nel complesso l'anno 2014 registra un bilancio tendenzialmente negativo, chiudendo con il -1,5% &nbsp;di veicoli venduti rispetto al 2013, per un totale di 183.773 unit&agrave;. Questo calo generale &egrave; dovuto al crollo delle vendite dei&nbsp;piccoli ciclomotori che simboleggia l'assenza di ricambio generazionale e preoccupa gli addetti ai lavori; marca&nbsp;invece un segno positivo il settore delle moto con una buona performance in particolare dei veicoli&nbsp;di cilindrata superiore ai 1000 cc. Qui nel dettaglio il comunicato rilasciato da ANCMA, ente che monitora il mercato delle due ruote.  MERCATO DELLE 2 RUOTE IN CHIAROSCURO "Milano, 7 gennaio 2015 &ndash; Andamento in chiaroscuro per il mercato italiano delle due ruote a dicembre. Il totale delle immatricolazioni nell'ultimo mese del 2014 presenta 4.294 veicoli venduti pari al +8,8%, grazie agli scooter che registrano 2.753 unit&agrave; e un +16,1% mentre le moto sono invece in calo con 1.541 pezzi pari al -2,2%. Non si ferma il calo dei veicoli 50cc con 1.093 registrazioni e un -11,7%. Dicembre pesa meno del 3% delle vendite sull&rsquo;intero anno. Nell&rsquo;anno 2014 abbiamo avuto circa 2.100 immatricolazioni in pi&ugrave; e si tratta in prevalenza di moto oltre i 1000cc, oltre a un consolidamento degli scooter di media cilindrata. Purtroppo mancano all&rsquo;appello pi&ugrave; di 4.900 &ldquo;cinquantini&rdquo;. Questo significa che nel suo complesso il settore delle 2 ruote ha perso in termini di numero di clienti e, soprattutto, ci&ograve; che preoccupa &egrave; la mancanza di ricambio generazionale. Lo scenario economico rimane contradditorio, ma ci sono oggettivi fattori positivi come la diminuzione del prezzo del petrolio - nella speranza che questo si riverberi anche sul prezzo della benzina - e un euro pi&ugrave; competitivo sui mercati internazionali. Tali andamenti dovrebbero favorire un contenimento dei costi di gestione e un impulso alle esportazioni - afferma Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) &ndash;. Per quanto riguarda il nostro settore speriamo che la necessit&agrave; di rinnovare il parco circolante e la riduzione dei costi possa rilanciare il mercato. Oggi su 8 milioni e mezzo di veicoli a due ruote circolanti in Italia, ne abbiamo oltre 5 milioni e mezzo che superano i 10 anni, pari al 65%. E&rsquo; necessario che anche in Italia si ristabilisca un clima di fiducia nel futuro che possa incrementare consumi e investimenti, ma per il momento non ci sono ancora effetti rilevanti sul potere d&rsquo;acquisto. Il mercato dell&rsquo;usato, sempre in positivo, vale ormai 3,3 volte i volumi del nuovo e dimostra il ruolo indispensabile di moto e scooter per assicurare una mobilit&agrave; concreta e sostenibile. I nuovi modelli presentati ad EICMA in novembre hanno suscitato uno straordinario interesse, ora ci aspettiamo che tale entusiasmo possa tradursi in propensione di acquisto a partire dai primi mesi del 2015&rdquo;. &nbsp; Nell'anno 2014, il mercato italiano nel suo complesso (moto e scooter "targati" pi&ugrave; veicoli 50cc) &egrave; risultato negativo, con 182.773 veicoli venduti pari al -1,5% rispetto al 2013. L&rsquo;immatricolato (veicoli over 50cc) ha mostrato una leggera ripresa con 156.046 veicoli venduti pari al +1,4% rispetto al 2013: si tratta della prima inversione di tendenza dal 2009, quando si immatricolavano oltre 400.000 unit&agrave;. Le moto hanno trainato la crescita con 54.532 vendite e un +3,3%, mentre gli scooter hanno sostanzialmente riconfermato i volumi dell&rsquo;anno precedente con 101.514 veicoli e un +0,4%. E' invece proseguita la caduta dei veicoli 50cc con sole 26.727 registrazioni pari al -15,5%. &nbsp; Analizzando l'andamento delle immatricolazioni nel 2014, nel settore scooter si sono evidenziati due segmenti principali: la classe di accesso dei 125cc con 33.811 pezzi e un +2,8%, seguiti da vicino dagli scooter tra 300 e 500cc on 32.665 unit&agrave; e un +2,7%; perdono volumi i 150-200cc con 23.092 immatricolazioni pari al -6,8%, mentre sono in ripresa i 250cc con 4.009 vendite che significa un +15,1%. I maxiscooter oltre 500cc sono in leggera flessione con 7.937 veicoli e un -2,8%. &nbsp; Nel comparto moto spicca la crescita delle oltre 1.000cc, che sviluppano i maggiori volumi, con 18.509 immatricolazioni e un significativo +15,1%. A seguire sono stabili le 800-1000cc con 13.107 vendite come l&rsquo;anno scorso. Le 650-750cc con 10.683 moto mostrano una ripresa pari al +6,2%, mentre prosegue la caduta delle 600cc che scendono sotto le 1000 unit&agrave; con solo 716 pezzi e un -64,4%. Buono invece l&rsquo;andamento delle 300-500cc con 5.845 unit&agrave; e un +10,1%. Tra i 150 e i 250cc ci sono 2.095 pezzi e un -4,5%; infine le 125cc restano in sofferenza con 3.177 vendite pari al -11,1%. &nbsp; La situazione dei segmenti vede ancora al primo posto le enduro stradali con 18.786 moto e un +7,3%, tuttavia le naked incalzano con 18.008 veicoli e una crescita a due cifre pari al +16,6%. Seguono a distanza le custom con 5.868 pezzi, sostanzialmente stabili, mentre le moto da turismo con 4.709 unit&agrave; calano di un -5,3%. Le sportive si fermano a 3.388 immatricolazioni e perdono un -24% dei volumi, infine anche le supermotard con 2.591 pezzi scendono di un -22%." Giulia Cassinelli 

Nonostante il segno "pi&ugrave;" del mercato moto, l'anno chiude in leggera flessione

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