        Il "King of the Bagger" &egrave; un campionato americano riservato alle moto dal classico stile statunitense, caratterizzato da selle spaziose, cupolini mastodontici e grandi borse laterali, specificit&agrave; che le rendono ideale per lunghi viaggi comodi sulle sconfinate strade degli USA. Il campionato permette la partecipazione di sole moto americane, ma c'&egrave; anche un esemplare customizzato dall'essenza italiana che sogna di poterne fare parte un giorno: la Moto Guzzi V120 Racing Bagger. HARLEY-DAVIDSON MIDNIGHT JOE, UN CUSTOM "SPOGLIATO DEL SUPERFLUO" Trasformata per l'occasione La Moto Guzzi V120 Racing Bagger &egrave; una creazione del designer Oberdan Bezzi ed &egrave; equipaggiata con la migliore componentistica da corsa europea ma pi&ugrave; leggera per la categoria. Secondo l'idea di Bezzi, la moto &egrave; basata sul motore big-block, un bicilindrico a V trasversale di 90 gradi da 1.200 cc. La sua prima proposta risale al 2020, e prevedeva della cilindrata a 1.700 cc raggiungendo idealmente 160 CV con le dovute modifiche. Ed ecco la Moto Guzzi V120 Racing Bagger, pronta ad essere accettata al King of the Bagger. MOTOR BIKE EXPO: COMPIE 30 ANNI L'EVENTO DEDICATO AI CUSTOMIZER       

Opera del designer Oberdan Bezzi, &egrave; sviluppata con il sogno di farla partecipare alla King of the Bagger, competizione che accetta (per ora) solo moto statunitensi

Moto Guzzi V120 Racing Bagger, il custom pronto per l'America

Non fatevi fregare dalle fotografie. Le proporzioni della R 18 su uno schermo sono sballate rispetto alla moto reale, e per l&#39;ultima Roctane questo &egrave; ancora pi&ugrave; accentuato dalle grosse ruote che la rendono all&#39;apparenza pi&ugrave; piccola meno imponente di quanto in realt&agrave; sia.  &Egrave; partendo dall&#39;effetto &quot;wow&quot; dato dalle teste del motore boxer pi&ugrave; grosso mai installato su una motocicletta che inizia la scoperta di una moto che - una sorpresa dopo l&#39;altra - ci ha accompagnato in un tour sulle strade alpine della Baviera e del Tirolo, incantandoci per il lato esperienzale di una moto che basa tutto sulle emozioni e non sui freddi numeri da scheda tecnica. Se volete capire meglio, leggete il #Sottoesame qui sotto.  BMW R 18 Roctane: Design    Vi ho gi&agrave; anticipato lo stupore nel vedere una moto del genere da vicino e toccarla con mano. Dal vivo ha l&#39;aspetto di una minacciosa ombra d&#39;acciaio, se vi piace il cinema potrete ritrovare in queste linee e tonalit&agrave; cromatiche qualcosa di post-punk alla Mad Max o, se preferite gli aerei, la minacciosa e perfida aura dei Messerschmitt BF 109 della Luftwaffe durante il secondo conflitto mondiale.&nbsp;  Entrambi i paragoni richiamano sensazioni analogiche, fascino d&#39;altri tempi e pura essenza meccanica senza troppi filtri fra la macchina e l&#39;uomo che la comanda. I gruppi termici sono grossi come teste di bovino adulto, il gelido metallo di serbatoio e parafanghi schiocca con un sound pieno sotto le nostre nocche e tutte le linee che compongono la moto sono essenziali e pulite, ma personali ed equilibrate. Su uno schermo queste cose non si possono apprezzare a pieno, ma dal vivo questa moto &egrave; un oggetto da ammirare e accarezzare ancora e ancora e ancora. 9 meritatissimo.  BMW R 18 Roctane: Contenuti Tecnici    Partiamo dai numeri perch&egrave; ce li togliamo subito dai piedi: Il Boxer da 1.802 cc &egrave; raffreddato aria/olio e ha distribuzione ad aste e bilancieri. La Potenza massima di 91 CV a 4.750 g/min e la coppia massima di 158 Nm a 3000 g/min spingono un peso di 374 kg. I numeri - bench&egrave; nella media della categoria - sono troppo razionali per descrivere che cosa &egrave; questa moto.  Per capirne l&#39;essenza basta guardare il cardano esposto, cromato, in bella vista sulla fiancata. Una soluzione tecnico-estetica unica nel suo genere, cos&igrave; come la forma delle teste e il diametro dei collettori di scarico grossi quanto un pugno. Non ci sono corpi farfallati o cavi in vista, l&#39;aspirazione e l&#39;iniezione sono nascosti nella parte centrale del telaio con una soluzione tecnica complessa e che rende pulita la fiancata. La sospensione posteriore &egrave; nascosta sotto la sella e d&agrave; l&#39;idea di una moto a telaio rigido, mentre i cerchi da 21&quot; all&#39;anteriore e 18&quot; al posteriore sono da vera bagger moderna, grossi e sfacciati.  La strumentazione analogica affogata nella cover del faro rimanda alla BMW R 5 a cui si ispira e ci ricorda che stiamo guidando un mezzo che nasconde la tecnologia dietro un feeling analogico che ha il gusto delle cose belle e fatte bene. Di fatti l&#39;elettronica c&#39;&egrave; ed &egrave; pure ottima: ci sono 3 modalit&agrave; di guida, ASC ed engine drag control di serie, luci a led e sistema di accensione keyless. Le finiture sono curate, il black chrome che contorna tutti i metalli della ciclistica (compresi collettori) fa coppia perfetta con le verniciature opache, questa moto &egrave; fatto per appagare la vista, il tatto e i sensi di chi ci sale sopra: voto 9 anche qui, &egrave; una scultura meccanica.  BMW R 18 Roctane: Comfort ed Ergonomia    Stiamo parlando di una moto lunga come un autotreno (1.720 mm di interasse) e con un peso di quasi 4 quintali: con tutto quello spazio a bordo il comfort in sella non pu&ograve; che soddisfare. In questo specifico caso la libert&agrave; di movimento delle gambe poteva essere limitata dalla presenza dei giganti termosifoni neri del boxer, ma la soluzione tecnica di spostare tutto l&#39;apparato d&#39;iniezione dentro il telaio &egrave; servita anche a lasciare pi&ugrave; agio per gambe e piedi. La sella &egrave; a 72 cm da terra, il manubrio accoglie le braccia in modo disteso ma non costringe a stare rigidi.  Sulle lunghe distanze &egrave; una posizione di guida molto confortevole e il controllo &egrave; totale. Ci piace un sacco il bilanciere sulla leva del cambio e la visuale dalla sella, con le aste in bella vista sotto le ginocchia e i gruppi termici enormi sotto i quali si inseriscono i piedi. Anche questo &egrave; comfort, appaga la vista e rende piacevole l&#39;esperienza di guida. Ah si, superati i 120 all&#39;ora sarete sventolati come la bandiera tedesca in cima alla porta di Brandeburgo. Voto 8.  &nbsp;BMW R 18 Roctane: Piacere di guida    A inizio articolo vi abbiamo anticipato che la R 18 Roctane non &egrave; una semplice moto, ma anche un&#39;esperienza. E questa cosa la si pu&ograve; percepire soltanto quando schiacciamo lo start per la prima volta e veniamo investiti da un&#39;ondata di vibrazioni che fanno rimbalzare la moto da destra a sinistra. I due pistoni da 900cc l&#39;uno scalciano come tori nervosi e l&#39;intero basamento &egrave; montato sul telaio senza silent blocks, una scelta tecnica voluta per esaltare le vibrazioni e non filtrare nulla di quel che accade tra le nostre gambe.  In un mondo nel quale tutti cercano di contrastare le vibrazioni per aumentare il comfort, questi bavaresi si permettono di ignorare l&#39;utilizzo dei giunti elastici in un un motore che vibra come un trattore Landini degli anni &#39;60... per scelta. Forse sto iniziando a darvi l&#39;idea di cosa significa &quot;esperienza&quot;.  Poi, inserita la prima, tutti i chili quasi svaniscono e il motore spinge e spinge, una marcia dopo l&#39;altra. intorno ai 2.000 giri le vibrazioni stanno tutte sulle braccia, a 3.000 si postano sotto la sella. Non ho ancora capito perch&egrave;, ma non ha cos&igrave; tanta importanza saperlo, lei &egrave; fatta cos&igrave; e gli argomenti non reggono con una personalit&agrave; del genere.  Tra le tre modalit&agrave; a disposizione, dopo averle provate tutte (Rock, Roll e Rain), siamo rimasti sulla pi&ugrave; corposa, la Rock. Essendo una moto dalle prestazioni non estreme, la progressione e risposta all&#39;apertura della mappa pi&ugrave; spinta va bene per praticamente tutte le situazioni. &Egrave; un piacere infinito entrare in curva, portarla lentamente gi&ugrave; con i freni e aiutarla a tornare s&ugrave; con la spinta del boxerone in uscita, accompagnati da una melodia di scarico dietro e punterie davanti che d&agrave; i brividi di piacere.  La Roctane si guida cos&igrave;, con movimenti morbidi e senza fretta, aiutandosi con il gas per direzionare la prua e senza mai mettere in crisi la poppa. Non ha senso forzare l&#39;andatura, bisogna solo godersi il flusso e il baricentro bassissimo permette di non fare alcuno sforzo nel gestire i quasi 4 quintali di questo bisonte bavarese (orgogliosamente costruito a Berlino). Voto? Mi lascio andare, &egrave; un altro 9 di pura goduria.  BMW R 18 Roctane: rapporto qualit&agrave;/prezzo    Value for money, economie di scala, piattaforme condivise e compromessi qualitativi non sono benvenuti in questo test. La Roctane (e tutta la famiglia R 18) costa bei soldoni e l&#39;esaltazione tecnica e qualitativa &egrave; cos&igrave; alta da giustificare un prezzo di 26.500 euro (esclusi optional).  Quando si sceglie questo mezzo non si paga solo il ferro che ci si mette sotto il sedere, ma anche il lavoro di un team tecnico che ha pensato questa moto anteponendo la passione alla mera ricerca del profitto. I costi di sviluppo del programma R 18 sono stati faraonici e per il momento l&#39;azienda &egrave; ben lontana dal recuperare i capitali spesi, ma la passione qui prevale su tutto. Ogni centesimo speso per godere della propria passione &egrave; un centesimo speso bene. Voto 8.  BMW R 18 Roctane: Conclusioni    L&#39;avete capito, &egrave; una bagger dalla personalit&agrave; forte e si rivolge a persone che cercano l&#39;esaltazione dei sensi. Il piacere di una meccanica analogica e raffinata, la goduria di guidare qualcosa di unico e la sensazione di avere sotto il sedere un mezzo lento ma forte come una mandria di bisonti. Non c&#39;&egrave; razionalit&agrave;, la R 18 Roctane si sceglie con gli occhi e con lo stomaco, si connette ai sentimenti e si crea uno spazio nel cuore di chi sa capirla.&nbsp;  Proprio per questo motivo i confronti con Harley-Davidson perdono di qualsiasi senso, perch&egrave; qui non c&#39;&egrave; da scegliere (banalmente) il prodotto migliore della categoria, ma quello che vi fa sentire meglio fra due mezzi dalle personalit&agrave; uniche... le schede tecniche e i listini potete strapparli e buttarli via, lasciate che il cuore scelga per voi.&nbsp;  Voto finale: 9 

La nuova bagger porta il mega boxerone bavarese a un nuovo livello di stile e finiture, offrendo un pacchetto che non si limita al semplice concetto di moto ma diventa una vera e propria esperienza per appassionati

BMW R 18 Roctane: i voti del #Sottoesame

        Su BMW e il suo ingresso nelle mondo delle cruiser ci avrebbero scommesso forse in pochi. Chi vorrebbe mai competere col predominio Harley-Davidson/Indian in questo settore? L&rsquo;impresa &egrave; stata tentata dal Marchio tedesco con la famiglia delle R18, e possiamo affermare che la missione sia riuscita. Non soddisfatti di aver fatto conoscere modelli come First Edition e Classic, da BMW sono gi&agrave; al lavoro su altri esemplari e si apprestano a lanciare Bagger e Trascontinental, di cui finalmente abbiamo qualche dettaglio in pi&ugrave;. Lunghezza, larghezza, peso Le tourer bavaresi (gi&agrave; viste su strada grazie alle foto spia diffuse sul web) si caratterizzano per le loro dimensioni importanti. Stando a quanto scritto sui documenti depositati dall&rsquo;azienda, la Bagger sar&agrave; lunga 2560 mm e la Trascontinental 2640 mm. Dai 930 ai 970 mm, invece, per la larghezza. Numeri che superano le R18 First Edition e Classic anche nel peso: si parla di 400 kg per la Bagger e 430 kg per la Trascontinental. Le novit&agrave; A spingere i due modelli il Big boxer da 1.802cc e 91 CV. Troveremo, poi, una carenatura frontale con un faro centrale (e due pi&ugrave; piccoli, uno per lato, nella parte bassa a supporto), un&nbsp;cruscotto caratterizzato da quattro grandi elementi analogici per&nbsp;tachimetro, contagiri e quelli che sembrerebbero, stando alle foto spia, indicatori per temperatura e carburante. Presente anche un ampio&nbsp;display. Le grandi valigie poggiate su un robusto&nbsp;portapacchi&nbsp;e la&nbsp;sella imbottita lasciano intuire il focus che la Casa bavarese ha concentrato sul&nbsp;comfort&nbsp;per il guidatore e il passeggero. Se la BMW GS adottasse il Big Boxer della R18?       

Secondo quanto emerso dai documenti depositati, le due tourer bavaresi presentano lunghezza, larghezza e peso decisamente maggiori delle sorelle

BMW R18 Bagger e Trascontinental, numeri e dimensioni

Forse nessuno lo avrebbe mai pensato, ma in questo 2020, a quanto pare, tutto pu&ograve; succedere. E infatti la scorsa settimana, il 24 ottobre, 13 baggers hanno sfrecciato a Laguna Seca inaugurando il primo campionato dedicato a questa categoria. A gareggiare, proprio dove si sono dati battaglia con epici sorpassi Rossi e Stoner nel 2008, tante Harley-Davidson, ben 11, e due Indian.  Harley Davidson, la Pan America pronta a debuttare  Competizione fuori dagli schemi  La nuova competizione si chiama King of the Baggers, &egrave; stata ideata da Bob Buydos e, come dicevamo, vede protagoniste le grandi moto americane che fanno del viaggio la loro caratteristica principale, solitamente munite di grandi borse laterali e di un enorme parabrezza. La prima gara di velocit&agrave; tra le baggers, evento davvero speciale e unico, non poteva che essere ospitata su un circuito che ha fatto dei sorpassi la sua storia. &Egrave; cos&igrave; che 13 baggers sono state modificate da preparatori proprio per l&rsquo;occasione, alleggerite (quasi 100 chili in meno) e dotate di trasmissione a catena al posto della tradizionale cinghia, si sono schierate sulla griglia di partenza di Laguna Seca. E i piloti? Professionisti, tra cui spiccano anche volti noti della superbike come Ben Bostrom, Cory West e Josh Herrin.  Sorpresa Indian  Chi ha vinto? Delle 11 Harley partecipanti solo una si &egrave; piazzata sul podio, quella di Haiden Gillim&nbsp;del team Vance &amp; Hines che &egrave; arrivata seconda. Al terzo posto la Indian di Frankie Garcia&nbsp;del team RSD e sul gradino pi&ugrave; alto l&rsquo;altra Indian, quella di S&amp;S&nbsp;con&nbsp;Tyler O&rsquo;Hara.    Indian Challenger, viaggio in prima classe 

Sul tracciato di Laguna Seca lo scorso 24 ottobre si &egrave; svolta la prima gara del campionato ideato da Bob Buydos che ha visto protagoniste 13 baggers, appositamente modificate e alleggerite

&quot;Pazzi&quot; americani: in pista con Harley e Indian nella King of the Baggers

        L&rsquo;azienda pi&ugrave; antica del mondo presenta una super bagger chiamata Indian Challenger: &egrave; pensata per chi ama viaggiare coccolato nel pieno relax. Cuore di tutta l&rsquo;esperienza sar&agrave; senza dubbio il motore che la equipaggia, un nuovo, poderoso V2 con distribuzione monoalbero, raffreddato a liquido, di 1.768 cc. &Egrave; capace di 122 CV ma soprattutto 178 Nm a soli 3.800 giri ed &egrave; assistito da un&rsquo;elettronica moderna. Una piattaforma inerziale Bosch fornisce i parametri alla centralina, che si occupa di regolare di conseguenza il controllo di trazione, l&rsquo;ABS cornering e il controllo elettronico del freno motore. Non mancano nemmeno tre diverse mappe motore: Rain, Standard e Sport.  BERLINA VERA - Il serbatoio della Indian Challenger &egrave; da 22,7 litri, per non fermarsi mai, il peso &egrave; di 361 kg a secco. Disponibile in due varianti, Dark Horse e Limited (la prima ha dettagli in nero opaco, l&rsquo;altra cromati), la Challenger offre tutti comfort di una grande ammiraglia: cruise control, fari a LED, schermo touchscreen da 7 pollici (collegabile via USB o Bluetooth allo smartphone), impianto audio, borse laterali da 68 litri e avviamento keyless. Il telaio &egrave; in alluminio pressofuso, il mono &egrave; un FOX completamente regolabile, i freni sono Brembo (pinze radiali e dischi di 320 mm), gli pneumatici Metzeler (19-16 pollici i diametri delle ruote): anche la ciclistica &egrave; di alto livello. La carenatura offre un&rsquo;ampia protezione ed &egrave; ancorata direttamente al telaio (non pesando quindi sullo sterzo). Il plexi si regola elettricamente. &nbsp;       

In anticipo su EICMA, Indian presenta un&rsquo;instancabile e poderosa viaggiatrice chiamata Challenger. Sfrutta il nuovo bicilindrico da quasi 1.800 cc e offre tutti i comfort di una grande ammiraglia.&nbsp;

Indian Challenger, viaggio in prima classe

Indian presenta un’instancabile e poderosa viaggiatrice chiamata Challenger. Sfrutta il nuovo bicilindrico da quasi 1.800 cc e offre tutti i comfort di una grande ammiraglia. 

Indian Challenger: tutte le foto

Tre sono le cose che subito colpiscono della spettacolare bagger, realizzata da Biker Sheriff: l&rsquo;enorme ruota anteriore da 32&rdquo;, il faro di una sportivissima KTM e la giovane et&agrave; del suo ideatore, Mauro, che ha appena 30 anni. Entrando nel dettaglio, per&ograve;, ci si accorge che c&rsquo;&egrave; un altro elemento assolutamente originale: diversamente da altre moto, che adottano quelle ad aria, qui c&rsquo;&egrave; un sistema elettro idraulico applicato al telaio (da qui il nome Hidro) per modificare l&rsquo;altezza del mezzo da terra. Ideato e realizzato da Biker Sheriff, questo sistema interviene sull&rsquo;inclinazione del cannotto e sul leveraggio del mono posteriore, consentendo cos&igrave; di impiegare sospensioni di tipo tradizionale, e quindi pi&ugrave; efficaci, pur offrendo la possibilit&agrave; di far &ldquo;accovacciare&rdquo; la moto a terra quando ferma, regalando un effetto scenico straordinario. Non &egrave; da meno il cerchio anteriore: in magnesio, unico al mondo in quanto forgiato direttamente dall&rsquo;azienda, che gi&agrave; l&rsquo;aveva impiegato lo scorso anno su un&rsquo;altra creazione (vincitrice nell&rsquo;edizione del 2018). Da notare anche il disco freno perimetrale che ha imposto una importante modifica all&rsquo;attacco pinza. Il motore, invece, il nuovissimo Harley-Davidson da 114 pollici cubici, &egrave; rimasto di serie. Nei bauli di questa bagger &egrave; poi ospitato un potente e sofisticato impianto audio, messo a punto in collaborazione con gli specialisti di Hi Fi Forest. Molto suggestiva anche l&rsquo;idea di creare un contrasto forte, impiegando uno sportivissimo faro di origine KTM. Il tutto magistralmente verniciato in un verde brillante. Se vi state chiedendo il prezzo, mettetevi l&rsquo;anima in pace: si aggira sui 90.000 euro; ma del resto, questa si sa, &egrave; arte in movimento. (testo e foto di Max Carani)

Hidro: la bagger da 90.000 euro con telaio elettro-idraulico

L&#39;abbiamo vista come studio &ldquo;Concept 101&rdquo; al Concorso d&rsquo;Eleganza Villa d&rsquo;Este nella primavera del 2015. Adesso, debutta come motocicletta di serie, puntando ad esprimere il &ldquo;Grand American Touring&rdquo;: stiamo parlando della nuova bagger K 1600 B.   Caratterizzata da una&nbsp; forte carica emotiva, la nuova K 1600 B &egrave; equipaggiata con il conosciuto motore sei cilindri in linea dalla potenza di 118 kW (160 CV), e come gi&agrave; lo studio &ldquo;Concept 101&rdquo;, simbolizza il motto &ldquo;The Spirit of the Open Road&rdquo;, ovvero, letteralmente, &quot;Lo spirito della srada aperta&quot;. La K 1600 B vuol essere un sinonimo di eleganza, di forza e di lusso su due ruote.    Completamente in nero (blackstorm metallizzato / nero per i componenti della ciclistica e la catena cinematica), &egrave; una bagger, dunque ha la livrea di un esclusivo custom-bike, come si incontrano soprattutto negli Stati Uniti. Le caratteristiche delle bagger sono la silhouette a goccia il cui punto pi&ugrave; alto &egrave; la carena anteriore, la linea slanciata che scende verso la coda e le valigie laterali montate basse con le unit&agrave; delle luci posteriori integrate, cos&igrave; da essere parte dello &ldquo;streamlining&rdquo;, nel pi&ugrave; autentico stile statunitense.  Nuovi terminali di scarico cromati, orientati parallelamente alla strada, si integrano molto organicamente nella linea di design della bagger.  La nuova K 1600 B, che a livello tecnico si basa sulla moto da turismo a sei cilindri BMW K 1600 GT, si distingue per un andamento delle linee che scendono verso il posteriore lungo la sezione della coda, completamente ridisegnata. La bagger non si presenta cos&igrave; solo particolarmente bassa e slanciata ma, grazie al nuovo telaio posteriore, offre anche un&rsquo;altezza di seduta del passeggero nettamente pi&ugrave; bassa.    La nuova suddivisione delle valigie laterali, con coperchio pi&ugrave; basso e corpo valigia pi&ugrave; profondo, consente il caricamento del bagaglio particolarmente confortevole ed efficiente. Il parafango posteriore &egrave; sollevabile, cos&igrave; da facilitare lo smontaggio della ruota posteriore.  La carena dal parabrezza, corto e dinamico, rende la nuova K 1600 B particolarmente imponente e muscolosa. Per garantire una protezione altamente efficiente contro il vento e le intemperie, dai deflettori in gi&ugrave; i fianchetti della carena sono stati fortemente arretrati. Deflettori proteggono anche le mani del guidatore. I due specchietti retrovisori, dotati di ampie superfici con sezione asferica che assicura un&rsquo;ottima vista dei veicoli che seguono, si integrano nel linguaggio formale.    Grazie alle sospensioni a regolazione elettronica Dynamic ESA e alle modalit&agrave; di regolazione &ldquo;Road&rdquo; e &ldquo;Cruise&rdquo;, la nuova K 1600 B punta a riunire comfort, stabilit&agrave; e dinamica di guida. Nell&rsquo;impostazione standard &ldquo;Road&rdquo;, la regolazione dell&rsquo;ammortizzazione avviene in modo automatico, per offrirecomfort e la migliore trazi one possibile su quasi tutti i fondi stradali. Nella modalit&agrave; di ammortizzazione &ldquo;Cruise&rdquo; la nuova K 1600 B mette a disposizione un&rsquo;ammortizzazione molto morbida, utile soprattutto nella guida a bassa velocit&agrave;.  Nella nuova K 1600 B il sistema di retromarcia consente di manovrare la moto con maggiore comfort. Il sistema &egrave; attivabile premendo un pulsante sul comando sterzo sinistro. L&rsquo;avanzamento lo esegue il guidatore attivando il pulsante del motorino di avviamento.    Il cambio elettroassistito Pro, offerto come optional, permette di salire di marcia o di scalarla senza dovere attivare la frizione, cos&igrave; da coprire la maggior parte delle cambiate.  Una ricca gamma di accessori originali BMW Motorrad e di optional montati ex fabbrica non lasciano praticamente inesaudita nessuna richiesta di personalizzazione della nuova K 1600 B. L&rsquo;offerta include anche il montaggio di pedane per il passeggero; inoltre, anche il posto del guidatore pu&ograve; essere completato con questi elementi che gli permettono di assumere la posizione &ldquo;feet forward&rdquo;. Le ruote fucinate dallo styling nuovo con rispettivamente undici doppi raggi aumentano l&rsquo;esclusivit&agrave; della nuova K 1600 B.  

Da prototipo a moto di serie, &egrave; equipaggiata con il sei cilindri in linea e simboleggia il motto &quot;The Spirit on the Open Road&quot;.

La BMW K 1600 diventa Bagger

BMW presenta la sua nuova creatura al Concorso D'Eleganza Villa d'Este: &egrave; la BMW Motorrad "Concept 101" Libert&agrave;, indipendenza, strade senza fine: il nuovo progetto di BMW Motorrad incarna&nbsp;l'American Touring.&nbsp;Si chiama "Concept 101" ed &egrave; il nuovo studio di BMW che debutta nella splendida cornice&nbsp;del Lago di Como in occasione del Concorso d'Eleganza Villa D'Este, appuntamento che riunisce gli esemplari delle due e quattro ruote pi&ugrave; affascinanti, in un emozionante incontro tra passato e futuro.  Una big-tourer "simbolo di eleganza, di forza e di lusso su due ruote", commenta Edgar Heinrich, Responsabile di BMW Motorrad Design.  Una concept-bike che trae appunto ispirazione dagli USA e dalle famose highway: 101 cubic inches &egrave; l'unit&agrave; di misura americana che indica la cubatura della sei cilindri da 1.649 cc. Quello che conta davvero non vuole essere la potenza ma l'esperienza di guida:&nbsp;forza, data dalla coppia importante, ma anche silenziosit&agrave; per assaporare il viaggio... Quello vero.  E 101 &egrave; anche un rimando al luogo di nascita di questa motocicletta, ovvero gli studi di design della&nbsp;Designworks a Newbury Park (affiliati al gruppo BMW) non lontani dalla Highway 101. &ldquo;Nello sviluppo della &ldquo;Concept 101&rdquo; abbiamo perseguito un&rsquo;idea molto chiara: con il motto The Spirit of the Open Road volevamo costruire una moto a sei cilindri potente, emozionante e altamente esclusiva che trasforma ogni uscita in un&rsquo;esperienza speciale. Una bike che mi lascia dimenticare la meta, perch&eacute; conta solo il presente&rdquo; Spiega Ola Stenegard, Responsabile Design motociclette in BMW Motorrad.  Un look da vera bagger americana: silhoutte slanciata e aerodinamica, profilo a goccia e due valigie laterali integrate nella linea, contrasti cromatici che sottolineano l'impressione di una moto bassa (nero per la parte bassa e colori pi&ugrave; chiari per la sezione superiore).  La carena anteriore &egrave; pensata in alluminio spazzolato, il proiettore frontale &egrave; contraddistinto da un disegno a doppio cerchio ed &egrave; incastonato nella parte frontale conferendo alla moto una sua espressione caratteristica.  L'intera moto, fino alla coda, presenta un rivestimento in alluminio spazzolato, due pannelli avvolgono la carena anteriore e formano la larga sezione di spalla.  Lo scarico a tre uscite regala un sound adeguato ed esprime la forza del sei cilindri.  Da dietro la protagonista &egrave; la luce posteriore formata da due nastri LED.  La "Concept 101" si distingue per&nbsp;un'attenta ricerca di armonia&nbsp;tra tradizione&nbsp;e modernit&agrave;: un connubio tra soluzioni inedite ma anche materiali differenti come carbonio, alluminio e legno, che riescono a mixarsi in un insieme piacevole.  Una moto resa reale dal lavoro di Roland Sands, che ha assemblato nelle sue officine le componenti della "Concept 101" e ha marchiato alcune parti realizzate artigianalmente come&nbsp;il coperchio della frizione, il coperchio della catena della distribuzione e le ruote. Qua sotto la gallery con le foto della BMW Motorrad "Concept 101"!!! Giulia Cassinelli    &nbsp;

La BMW Motorrad "Concept 101" &egrave; ispirata alle highway americane. Stile bagger e tanta voglia di libert&agrave;

BMW Concept 101. Born in the USA

BMW Motorrad "Concept 101": born in the USA

A Verona &egrave; quasi tutto pronto per dare il via allo show. Migliaia di appassionati stanno aspettando questo fine settimana per poter finalmente ammirare le creazioni che verranno esposte al MBE 2015. Uno degli stand che saranno senz'altro protagonisti di questa edizione &egrave; quello di Guzzi: all'interno dello spazio (Padiglione 4, stand 14N) sar&agrave; presente la gamma, le novit&agrave; e tutti gli accessori e le proposte della Casa dell'aquila. Tra le anteprime spicca la nuova Audace, appariscente, rude&nbsp;e cattiva &egrave; equipaggiata da un possente bicilindrico a V di 90&deg; da 1400 cm3 (il pi&ugrave; grande prodotto in Europa). Non poteva poi mancare la vera regina del Marchio lombardo: lo spettacolare prototipo MGX-21, un'idea che si apre al mondo delle bagger e che rappresenta un&nbsp;nuovo modo di guardare al touring,&nbsp;combinando elementi diversi e lontani sotto la sapiente esperienza tipica di Guzzi. E infine uno sguardo al settore principe della fiera, filosofia che vede ultimamente un grande impegno da parte della Casa lariana: quello delle special. Officine RussoPuro, Millepercento e South Garage sono le grandi firme della customizzazione che presenteranno le loro versioni degli ultimi modelli del Brand. La stessa Casa di Mandello presenter&agrave; le sue proposte per la personalizzazione delle sue bicilindriche grazie a diversi kit dedicati alla nuovissima gamma V7II nelle tre versioni Stone, Special e Racer: una moto completamente rinnovata grazie allo sviluppo di inedite&nbsp;soluzioni tecniche (come il nuovo cambio a sei marce), ergonomiche (diversa disposizione di motore e pedane) e di sicurezza (adozione di ABS e controllo di trazione). Gli allestimenti pensati da Guzzi per i suoi fan che vogliono realizzare una vera special fanno capo a quattro diverse interpretazioni: -Dark Rider: un look gotico ispirato alla notte e alle ambientazioni metropolitane. -Scrambler: carattere off-road per una V7 perfettamente fruibile su strada. -Heritage: per chi ama lo stile retr&ograve;&nbsp;di Guzzi. -Caf&eacute; Racer:&nbsp;si rif&agrave; allo spirito racing dei leggendari&nbsp;anni Settanta. Un emozionante mondo tutto da esplorare gi&agrave; a partire dal web grazie a garagemotoguzzi.com, uno spazio online&nbsp;ricco di foto e filmati che racconta&nbsp;il custom e permette a ciascun appassionato di trovare uno stile personale per rendere unica la propria V7 all'interno dell'officina virtuale.  Giulia Cassinelli [gallery ids="16612,16613,16611,16614"]  

Tante le proposte di Guzzi al Motor Bike Expo: saranno per&ograve; le special le regine dell'appuntamento

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