        Non serve ribadire le nuove regole del Codice della Strada per far capire che &egrave; necessario, anzi obbligatorio, mettersi alla guida di un mezzo assicurato. Ancora pi&ugrave; ovvio &egrave; il fatto che serve una patente valida. A quanto pare per&ograve; certe regole non sono cos&igrave; scontate: un 52enne &egrave; stato infatti recentemente fermato a Roma mettendosi decisamente nei guai. Senza patente, n&eacute; assicurazione, n&eacute; revisione: cosa succede L'uomo &egrave; stato fermato dalla Polizia Locale per un controllo su via di Capannelle, a Roma, all'altezza di via Appia Nuova. La situazione &egrave; precipitata quando gli agenti del Gruppo Pronto Intervento Traffico hanno richiesto i documenti al conducente della moto, scoprendo che quest'ultimo non possedeva n&eacute; patente, n&eacute; assicurazione n&eacute; revisione in regola. L'individuo ha tentato di ingannare gli agenti, ma &egrave; stato subito scoperto. Come conseguenza, sono state elevate sanzioni amministrative che superano i 6mila euro, con tanto di sequestro del mezzo per l'assenza di copertura assicurativa. AUTOVELOX, ECCO COSA CAMBIA CON IL NUOVO DECRETO       

L'uomo &egrave; stato fermato a Roma e ha cercato di ingannare la Polizia, non riuscendoci

In moto senza patente, revisione e assicurazione: ecco tutte le sanzioni

Il costo medio dell&#39;assicurazione RC auto nel mese di febbraio ha raggiunto la cifra di 395 euro, evidenziando un incremento su base annua del 6,5% in termini nominali e del 5,7% in termini reali. L&#39;aumento comunque segna un ribasso rispetto al +7,5% registrato nel mese precedente, come riportano i dati forniti dall&#39;Ivass.  L&#39;andamento dei prezzi e differenze territoriali  Rispetto al periodo pre-pandemico, i prezzi medi risultano inferiori, con 406 euro nel febbraio del 2019. Si osservano variazioni di prezzo a livello provinciale, dall&#39;1,8% di aumento registrato a Ragusa all&#39;11,0% riscontrato ad Aosta. Evidentissimo &egrave; il differenziale di premio tra Napoli e Aosta, pari a 252 euro, che presenta una riduzione del 3% rispetto all&#39;anno precedente. Per quanto riguarda gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, si registra un aumento del 9,3% nei prezzi.  &Egrave; bene anche ricordare l&rsquo;entrata in vigore dell&rsquo;obbligo assicurativo per tutti i veicoli, anche se non circolanti e custoditi all&rsquo;interno di un box. Ci sono ovviamente alcune eccezioni, ma sulla questione &egrave; stata fatta chiarezza attraverso il nostro articolo.  NUOVO CODICE DELLA STRADA: TUTTE LE NOVIT&Agrave; TRA VIOLAZIONI E AUTOVELOX 

Anche assistendo ad un ribasso rispetto a gennaio le differenze del prezzo medio tra le varie regioni, soprattutto tra nord e sud, sono molto evidenti

Assicurazione RC Auto, continua a crescere: il prezzo medio di febbraio

        &Egrave; finito nei guai un 27enne della provincia di Treviso che &egrave; stato beccato in sella a uno scooter senza essere assolutamente in regola. La prova &egrave; arrivata grazie ai controlli su strada del Servizio Associato di Polizia Locale dell&rsquo;Asolano con il Targa System, ovvero il sistema che grazie a un server collegato con il Ministero dei Trasporti identifica, in tempo reale, un mezzo non assicurato o non revisionato, o inibito alla circolazione. Sanzioni su sanzioni Qual &egrave; stato il responso? Lo scooterista &egrave; stato trovato, il 19 gennaio 2024 poco dopo le 14, a circolare non solo senza patente, ma anche con il mezzo n&eacute; assicurato n&eacute; revisionato, nello specifico di stratta un Peugeot 125 cc. Secondo quanto riportano i quotidiani locali, l&rsquo;assicurazione era scaduta il 20 dicembre 2023 e la revisione il 31 gennaio 2023. Ad aggiungere gravit&agrave; a una situazione gi&agrave; abbastanza &ldquo;tragica&rdquo;, la scoperta da parte degli agenti del fatto che il 27enne non avesse mai conseguito la patente di guida. Lo scooter &egrave; stato sequestrato e al suo conducente &egrave; stata fatta una multa salatissima, per un totale di 6.139 euro. LA QUESTIONE 30KM/H       

&Egrave; accaduto in provincia di Treviso e il finale &egrave; stato quello pi&ugrave; giusto: mezzo sequestrato e una sanzione salatissima

In scooter senza patente, assicurazione e revisione: maxi multa da 6mila euro

        Ha fatto molto rumore il nostro articolo che annunciava l&rsquo;entrata in vigore dell&rsquo;obbligo assicurativo per tutti i veicoli, anche se non circolanti e custoditi all&rsquo;interno di un box. Oggi ci torniamo per chiarire, almeno in parte, i molti dubbi lasciati da un testo di legge a tratti vago e lacunoso. Per capire e approfondire meglio la portata della nuova legge, abbiamo parlato con Maurizio Hazan, avvocato e docente, esperto di diritto delle assicurazioni. Il primo dubbio che abbiamo &egrave; se questa nuova legge (il D.Lgs 184 del 13 dicembre 2023) cambia veramente qualcosa, o se l&rsquo;allarme generato fra i motociclisti sar&agrave; una tempesta in un bicchiere d&rsquo;acqua. &ldquo;Cambia sicuramente molto, quanto all&rsquo;estensione dell&rsquo;obbligo assicurativo &ndash; inizia a spiegare l&rsquo;Avv. Hazan in videochiamata -. Il tema principale &egrave; quello delle aree private: in Italia con il Codice delle Assicurazioni queste non erano soggette all&rsquo;obbligo assicurativo, salvo nel caso potessero essere equiparate alle pubbliche. Quando la Corte di Giustizia Europea e la Direttiva 2121/2118 hanno detto a chiare lettere che il danneggiato ovunque si trovi deve essere coperto, si &egrave; creato un contrasto fra la norma italiana e quella europea. Oggi il D. Lgs 184 chiude il cerchio, cancellando la vecchia disposizione del Codice delle Assicurazioni sulle aree private e affermando che un veicolo deve essere sempre e comunque assicurato, a prescindere dal terreno su cui si trova&rdquo;. Maurizio Hazan, avvocato e docente, &egrave; un esperto di diritto delle assicurazioni Assicurazione moto: quando si pu&ograve; non assicurare&nbsp; Ci sono per&ograve; delle eccezioni &ldquo;Si, e qui si porranno tantissime questioni, perch&eacute; la norma italiana recepisce la Direttiva europea in modo non sempre felice e dando luogo ad alcuni dubbi interpretativi; ci sar&agrave; da discutere molto&rdquo;. &ldquo;Ad esempio &egrave; previsto che se il veicolo &egrave; inidoneo all&rsquo;uso come mezzo di trasporto pu&ograve; non essere assicurato. E c&rsquo;&egrave; chi sostiene che, per effetto di questa disposizione, il veicolo possa considerarsi non idoneo all&rsquo;uso come mezzo di trasporto, e quindi non sia da assicurare obbligatoriamente, anche quando sia tenuto fermo all&rsquo;interno di un box chiuso. Questa idea sarebbe supportata dal fatto che un garage non pu&ograve; essere assimilato al concetto di &lsquo;terreno&rsquo;, pubblico o privato che sia. Ragion per cui un motociclo tenuto in casa o nel box potrebbe non essere assicurato, a differenza di veicoli fermi all&rsquo;interno di cortili condominiali o altri terreni privati. Per quanto suggestiva, questa tesi non persuade del tutto. Il rischio della circolazione, che deve essere coperto dalla polizza, &egrave; infatti anche quello statico, relativo a quando il mezzo &egrave; fermo, ovunque si trovi. E secondo la giurisprudenza comunitaria, il veicolo che esplode all&rsquo;interno di un garage privato deve essere coperto dall&rsquo;RCAuto. E dunque non sembra sufficiente per escludere l&rsquo;obbligo tenere il proprio mezzo nel box: deve essere realmente inidoneo all&rsquo;uso come mezzo di trasporto. E qui si apre un mondo: quando pu&ograve; dirsi integrata la fattispecie? Al di l&agrave; del caso del rottame, vi &egrave; da chiedersi se possa ritenersi inidoneo un veicolo che &egrave; messo in condizione di non poter circolare, come nel caso in cui venga applicato un bloccasterzo o un bloccaruota o sia munito di sistemi digitali di blocco del motore; o ancora nell&rsquo;ipotesi in cui vengano staccate le ruote o quando, ad esempio, un motociclo sia tenuto in casa sui cavalletti. Il problema &egrave; ancora una volta il rischio statico. Rischio che peraltro riguarda anche i mezzi in stato di fermo amministrativo, che sono espressamente esclusi dall&rsquo;obbligo assicurativo. Insomma, un bel guazzabuglio. Rimane il fatto che la nuova norma prevede che ogni sinistro cagionato da un veicolo che, in forza della deroga, non sia assicurato, deve comunque essere coperto dal Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada&rdquo;.  Resta infatti il dubbio: se un veicolo deve sempre essere coperto, come mai rimane la possibilit&agrave; della sospensione della copertura? &ldquo;La direttiva del 2018 gi&agrave; ha previsto che in determinati casi sia ammissibile la sospensione. Ad esempio proprio per l&rsquo;uso stagionale, a condizione che nella legislazione nazionale venga previsto un meccanismo di notifica ufficiale idoneo a certificare che per un dato periodo il veicolo sia temporaneamente ritirato dalla circolazione. Anche in questo caso, eventuali sinistri devono essere coperti da un Fondo di Garanzia: la tutela del terzo danneggiato, in base al principio &lsquo;Vulneratus ante omnia reficiendus&rsquo;, rimane l&rsquo;obiettivo primario perseguito dalla norma comunitaria&rdquo;. &ldquo;Tutto sommato in Italia, qualcosa di simile esisteva gi&agrave;: la sospensione della copertura &egrave; infatti d&rsquo;uso nella prassi contrattuale, ed &egrave; espressamente prevista nella disciplina del contratto base (DM 54/2020). Pur in assenza di formali meccanismi di notifica amministrativa, la sospensione della copertura, quando prevista in polizza, veniva annotata ufficialmente sulle banche dati assicurative". "Alla luce di tali prassi, il Decreto 184 ha ritenuto di confermare la possibilit&agrave; di sospendere la garanzia, per non togliere agli assicurati un importante strumento di risparmio. Senonch&eacute;, anche la &lsquo;nuova&rsquo; disciplina della sospensione &egrave; certamente diversa da quella che si registrava nella precedente prassi contrattuale, e pone numerosi problemi applicativi e di interpretazione. Di certo non &egrave; pi&ugrave; opzionale, e rimessa alla scelta della compagnia se concederla o meno, trattandosi di un vero e proprio diritto concesso agli assicurati. Da chiedersi se possa essere oggetto di negoziazione, ad esempio prevedendo la possibilit&agrave; di concedere uno sconto a chi, nel sottoscrivere la polizza, accetti di rinunciare alla sospensione&rdquo;. Si potr&agrave; sospesdere una volta sola nell&rsquo;arco dell&rsquo;anno? Perch&eacute; per&ograve; limitare a 10 mesi la sospendibilit&agrave; della polizza? Prima erano 12. E c&rsquo;&egrave; anche la questione dei 10 giorni di preavviso sulla scadenza, per eventualmente prolungare la sospensione &ldquo;Negli atti del Senato o della Camera, e nella relazione illustrativa della legge, non si trova nulla che spieghi il perch&eacute; di questa scelta. E comunque, anche sotto questo profilo, la norma non &egrave; affatto chiara. &Egrave; infatti scritto che la sospensione non pu&ograve; avere una durata superiore a dieci mesi &lsquo;rispetto all'annualit&agrave;&rsquo;. Difficile comprendere cosa significhi questa correlazione della durata di sospensione all&rsquo;annualit&agrave; assicurativa, posto che un contratto pu&ograve; anche eccedere la durata annuale: anno pi&ugrave; frazione dice l&rsquo;art. 170 del Codice delle assicurazioni. Forse il limite di dieci mesi vale se il contratto &egrave; annuale, potendo invece essere superiore allorquando la polizza eccede l&rsquo;anno. O ancora si potrebbe ipotizzare che quando residui una copertura inferiore all&rsquo;anno la sospensione non possa essere richiesta per una scadenza che ecceda quella annuale di polizza. Pure ipotesi. Ben si sarebbe potuto limitarsi a prevedere il termine di 10 mesi, senza ulteriori precari raccordi temporali. &Egrave; davvero una formulazione infelice&rdquo;. &ldquo;In ogni caso quel limite temporale sembra finalizzato a evitare che il contratto, per effetto di sospensioni troppo ampie, sia riattivato troppo in l&agrave;, a fronte di una tariffa inizialmente calcolata su orizzonti temporali pi&ugrave; contenuti. Se si ammettesse una sospensione di 2 anni, quando riattiveresti il contratto, a distanza di cos&igrave; tanto tempo, potresti avere una tariffa che non regge pi&ugrave; e andrebbe rivista. Ricordiamoci tra l&rsquo;altro che quello della RCAuto o Moto &egrave; un contratto che non pu&ograve; avere durata eccedente l&rsquo;anno, o anno pi&ugrave; frazione, senza rinnovo automatico. Sono tutti contratti di breve durata che, a vantaggio sia della compagnia che del consumatore, debbono poter essere verificati sulla tenuta di costo in tempi brevi".  &Egrave; vero che ora un contratto assicurativo pu&ograve; essere sospeso una volta sola nell&rsquo;arco del suo anno di vita? &ldquo;S&igrave;. Qui la norma non pare equivocabile. A chi ha chiesto la sospensione, viene data la possibilit&agrave; di prorogare prima che scada il periodo di sospensione. Proroga vuol dire che non si pu&ograve; accordare l&rsquo;ulteriore periodo di sospensione in discontinuit&agrave;. Il tema &egrave; molto discusso, ma la prima interpretazione &egrave; quella letterale, e questa non d&agrave; adito a dubbi". Passa alla possima pagina &nbsp; Dubbi anche per i concessionari moto E per le concessionarie? Dovranno assicurare tutti i mezzi che hanno in deposito? &ldquo;Sulle flotte l&rsquo;impatto &egrave; fortissimo. La norma prevede che per le flotte possa essere mantenuta la prassi contrattuale precedentemente in uso, consistente nella stipula, da parte di soggetti pubblici o privati, di polizze che coprono il rischio di una pluralit&agrave; di veicoli quando utilizzati per le attivit&agrave; proprie di tali oggetti, sempre che i veicoli siano analiticamente individuati nelle polizze. Sembra che l&rsquo;intenzione perseguita dal legislatore fosse proprio quella di esentare le flotte dall&rsquo;obbligo di assicurare i veicoli fermi all&rsquo;interno dei piazzali privati. Ma se questo era davvero lo scopo, il legislatore avrebbe dovuto essere pi&ugrave; chiaro. Il dubbio che rimane &egrave; che la norma abbia semplicemente confermato la possibilit&agrave; di ricorrere alle cosiddette polizze a libro matricola, quale modalit&agrave; di gestione di rischi plurimi monosoggettivi, senza che per&ograve; tale modalit&agrave;, che una volta consentiva di escludere dalla copertura i mezzi fintanto che rimanevano nell&rsquo;area privata, possa valere a superare i principi di fondo dettati dal legislatore europeo n&eacute; ad escludere l&rsquo;obbligo di copertura all&rsquo;interno dei depositi e dei piazzali. Il problema pratico non &egrave; di poco conto. E molti stanno pensando a cautelarsi in altro modo, magari utilizzando la facolt&agrave; di sospensione della garanzia. O ancora provando a ragionare sulla eventuale inidoneit&agrave; all&rsquo;uso di veicoli messi in condizione di non circolare. Ma sono tutti discorsi che si stanno facendo in attesa di un chiarimento che tendenzialmente pu&ograve; venire da circolari, che per&ograve; non hanno fonte normativa. Vedremo poi cosa dir&agrave; la giurisprudenza, che sar&agrave; certamente chiamata a un non facile lavoro&rdquo;. Una legge scritta in maniera precipitosa? Il Governo avrebbe dovuto pensare prima a tutte queste situazioni di cui stiamo parlando? &ldquo;Siamo arrivati lunghi, perch&eacute; l&rsquo;ultimo giorno buono per il recepimento era inderogabilmente il 23 dicembre. Quindi non c&rsquo;era possibilit&agrave; di dare un tempo ulteriore. L&rsquo;obbligo &egrave; in vigore, ma rimane non facile da attuarsi in concreto. Manca del resto un regime transitorio che consenta di adeguarsi. I contratti ad oggi in uso sono ancora inadeguati, e non conformi alle novit&agrave; introdotte dalla legge&rdquo;. Il futuro dell'Assicurazione dei veicoli Qual &egrave; secondo lei il futuro dell&rsquo;assicurazione RCAuto (e moto) &ldquo;Il tema della copertura del rischio statico nelle aree private rimane uno dei pi&ugrave; complessi da affrontare, alla luce dei principi comunitari. Credo che una buona soluzione possa essere costituita dalle polizze a consumo che sappiano quotare il moderatissimo rischio statico, facendolo pagare il giusto, cio&egrave; quasi zero, separandolo dal tipico rischio dinamico, che rimane il cuore del rischio connesso alla circolazione di moto e autovetture&rdquo;.  Chiusa l&rsquo;intervista rimane il dubbio sui mezzi utilizzati in autodromi e crossodromi. Per i quali per&ograve; una formula valida &egrave; l&rsquo;assicurazione offerta dalla Tessera Sport FMI, o da tessere analoghe di altri enti. Rimane il problema della conservazione del veicolo nel box, per il quale si torna a tutto quanto detto dall&rsquo;Avv. Hazan in questo articolo.       

Una lunga chiacchierata con Maurizio Hazan, esperto di diritto assicurativo, per affrontare i tanti dubbi di una legge lacunosa, ma gi&agrave; in vigore! &nbsp;

Assicurazione obbligatoria nei box: basterà togliere le ruote?

        La revisione del sistema assicurativo &egrave; legge. L&rsquo;Italia ha recepito la Direttiva Europea 2118 del 2021, quella nota per prevedere l&rsquo;obbligo di assicurare anche i veicoli fermi in aree private e non circolanti su strade pubbliche. E sebbene il testo finale sia pi&ugrave; morbido di quello che era circolato in fase di discussione, il Governo probabilmente ci ha inutilmente penalizzato con alcune disposizioni, soprattutto su modi e tempi per la sospendibilit&agrave;. Assicurazione moto: non &egrave; obbligatoria per le moto da pista, ma... Assicurazione obbligatoria: quando nasce&nbsp; Il punto di partenza &egrave; la sentenza Vnuk pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea nel 2014. Giudicando sull&rsquo;incidente di un trattore in una fattoria slovena, la Corte aveva stabilito che ogni mezzo deve essere assicurato, anche se custodito in un&rsquo;area privata. Perch&eacute; il concetto di uso del veicolo va oltre la fase della circolazione attiva, abbracciando anche la sosta. Non a caso, il veicolo in sosta sulla pubblica via deve gi&agrave; essere comunque coperto da assicurazione. Dunque la Corte di Giustizia sostiene che deve essere garantito il giusto risarcimento anche a chi dovesse avere un sinistro con un veicolo ricoverato in un&rsquo;area privata. Fa eccezione l&rsquo;uso difforme dalla destinazione d&rsquo;uso del veicolo. Se ad esempio si tolgono le ruote e lo si usa per generare corrente o per fornire energia agricola, o lo si sistema in esposizione, l&rsquo;obbligo viene a cadere; perch&eacute; il veicolo non &egrave; pi&ugrave; utilizzato secondo la sua destinazione d&rsquo;uso. Il recepimento della Direttiva Europea inizia allora rivedendo la definizione di veicolo soggetto all&rsquo;obbligo dell&rsquo;assicurazione di responsabilit&agrave; civile. Il requisito fondamentale per rientrare in tale categoria &egrave; oggi di avere la spinta di una forza meccanica e di avere una velocit&agrave; massima superiore a 25 km/h. Oppure un peso netto superiore a 25 kg e una velocit&agrave; massima superiore a 14 km/h. Non sono compresi in questa definizione i elettrici leggeri, i monopattini, per i quali il Governo ha 90 giorni di tempo per indicarli a mezzo di decreto, assoggettandoli al medesimo obbligo.  L'introduzione del &ldquo;rischio statico&rdquo; Per quanto riguarda l&rsquo;obbligo di copertura assicurativa per la responsabilit&agrave; civile, viene introdotto anche il rischio statico, vale a dire quello connesso alla semplice conservazione del veicolo fermo. E quello relativo all&rsquo;uso esclusivo del mezzo in zone dove l&rsquo;accesso &egrave; soggetto a restrizioni, come le aree private. D&rsquo;ora in poi andranno dunque assicurati tutti i veicoli il cui utilizzo sia conforme alla loro funzione abituale in quanto mezzi di trasporto, indipendentemente dal tipo di terreno su cui sono utilizzati e dal fatto che siano fermi o in movimento. La ratio del provvedimento &egrave; che un veicolo pu&ograve; comunque rappresentare un pericolo, anche se non circolante e se ricoverato in un&rsquo;area privata. Proprio ci&ograve; che era successo nel caso che poi ha dato origine alla sentenza Vnuk citata in apertura. Assicurazioni: l'UE cancella la sospendibilit&agrave; delle polizze Poche deroghe, resta la sospendibilit&agrave; Sono previste deroghe per i veicoli ritirati formalmente dalla circolazione perch&eacute; avviati alla demolizione, e per quelli il cui uso &egrave; stato vietato per decisione delle autorit&agrave;. Ma la deroga vale anche per quelli non idonei all&rsquo;uso come mezzo di trasporto; cosa della quale bisogna comunque dare formale comunicazione alla compagnia assicuratrice. E qui si apre una prateria verdissima per gli avvocati, perch&eacute; ci sar&agrave; da discutere molto su cosa determini l&rsquo;inidoneit&agrave; alla circolazione, e sicuramente l&rsquo;Ivass sar&agrave; chiamato a regolamentare la cosa con una o pi&ugrave; circolari. Varr&agrave;, come si &egrave; indicato in passato a titolo d&rsquo;esempio, il caso di chi toglie le ruote a un veicolo? Rimarr&agrave; comunque il diritto di sospendere la polizza assicurativa tutte le volte che si vuole, ma per un massimo di 10 mesi nell&rsquo;annualit&agrave; di assicurazione. E la sospensione potr&agrave; essere prorogata dandone preavviso alla compagnia assicuratrice con almeno 10 giorni di preavviso rispetto alla scadenza della sospensione stessa. Perch&eacute; mai, visto che fino a oggi hanno funzionato benissimo le procedure attuali che consentivano di sospendere e riattivare in tempo reale? Mistero. Agevolazioni sono state concesse ai veicoli d&rsquo;interesse storico, quelli individuati dall&rsquo;Art. 60 del Codice della Strada. Per loro il periodo massimo di sospendibilit&agrave; si estende a 11 mesi nell&rsquo;arco dell&rsquo;annualit&agrave; assicurativa, e il preavviso per il proseguimento della sospensione scende a 5 giorni. E nella legge &egrave; lasciato spazio per futuri interventi che allarghino vantaggi e deroghe per tale categoria di veicoli. Obbligo assicurativo: quando entra in vigore L&rsquo;entrata in vigore del provvedimento &egrave; prevista per il 28 dicembre. Ora attendiamo di capire meglio cosa succeder&agrave; in questo primo periodo di applicazione della legge. Di certo chi dovesse avere un veicolo immatricolato non pensi di scappare ai controlli: esiste gi&agrave; da tempo la banca dati dei veicoli assicurati, che incrocia i dati con quella degli immatricolati. Per lo Stato non sar&agrave; difficile confrontare la lista degli immatricolati con quella degli assicurati, andando a pizzicare gli evasori. Diverso il discorso per quei veicoli che non sono immatricolati e di cui lo Stato non ha traccia. Ma in caso d&rsquo;incidente si potrebbe dover pagare la multa anche per l&rsquo;assenza di assicurazione La speranza, come detto in altre occasioni, &egrave; che le compagnie assicuratrici propongano delle polizze specifiche per chi non circola o circola pochissimo. Quanto ai veicoli utilizzati esclusivamente in pista, per chi pratica attivit&agrave; sportiva ufficiale dovrebbero esserci comunque le coperture garantite dalle federazioni sportive di riferimento, come vi avevamo gi&agrave; anticipato in questo articolo del 2021. Ma attendiamo maggiori chiarimenti in merito dagli enti interessati. Che si stanno prendendo tempo per studiare la legge ed elaborare gli opportuni interventi. Assicurazione moto: rester&agrave; la sospedibilit&agrave; delle polizze       

Dal 28 dicembre entra in obbligo l'assicurazione per tutti i veicoli, indipendentemente che circolino o meno e che siano conservati in strada o in un&rsquo;area privata. Ecco i dettagli

Scatta l'obbligo assicurativo anche per i veicoli fermi

        La Federazione Motociclistica Italiana (FMI) conferma la sua collaborazione pluriennale con il broker Marsh fino al 2024, con l'obiettivo di ottenere i migliori accordi possibili nel mercato delle assicurazioni in Italia. A causa dell'inasprimento dei criteri assuntivi e remunerativi delle compagnie assicurative, la Convenzione FMI Epoca rischiava di non essere disponibile per i tesserati nel 2024. Dopo trattative con l'assicuratore in corso e le principali compagnie del mercato italiano, FMI e Marsh hanno ottenuto il rinnovo della Convenzione con UnipolSai, mirando a offrire condizioni economiche ottimali per la copertura RCA delle moto iscritte al Registro Storico FMI. ASSICURAZIONE MOTO E SCOOTER ELETTRICI: COME FUNZIONA E QUANTO COSTA Le nuove tariffe per nuove adesioni e rinnovi: Il processo, iniziato nel 2018, ha coinvolto la raccolta di dati statistici e informazioni per il monitoraggio e la gestione sostenibile della Convenzione sia per UNIPOLSAI che per la FMI. Le tariffe assicurative pluriveicolo rimarranno invariate, confermando le fasce tariffarie stabilite. Per le moto singole iscritte al Registro Storico FMI, UnipolSai ha apportato alcune modifiche alle tariffe per adattarsi all'andamento del rischio della convenzione e evitarne la chiusura. Il broker Marsh continuer&agrave; a monitorare costantemente l'andamento tecnico della convenzione e, in caso di miglioramenti nei parametri del rischio assicurato, interverr&agrave; per individuare soluzioni che prevedano una diminuzione delle tariffe. Ecco nuove tariffe, in vigore dal 1 gennaio 2024 per le nuove adesioni e i rinnovi: Minore di 30 anni dalla data di assicurazione:&nbsp;nord Italia 158 euro; centro Italia 176 euro; sud Italia (esclusa Campania) 211 euro; Campania 400 euro. Pari o maggiore di 30 anni dalla data di assicurazione: nord Italia 99 euro; centro Italia 110 euro; sud Italia (esclusa Campania) 132 euro; Campania 220 euro.&nbsp; Voglia di moto Dual? Ecco 3 piccole pesti da tenere d'occhio       

Grazie alla collaborazione con Marsh, la Federazione ha ottenuto il rinnovo della Convenzione con UnipolSai

Assicurazione per i veicoli iscritti al Registro Storico: le tariffe con FMI e UnipolSai

        I primi segnali che qualcosa si stava muovendo sul fronte Rc Auto per i monopattini si erano avuti gi&agrave; la scorsa estate. Adesso pare che il passo sia definitivo con il&nbsp;decreto legislativo n. 184 del 22/11/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale e vigente dal 28 dicembre 2023. Tale decreto, a cura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha recepito la&nbsp;direttiva (UE) 2021/2118&nbsp;del Parlamento europeo e del Consiglio sulla&nbsp;Rc Auto obbligatoria, e fa alcune modifiche al Codice della Strada e al Codice delle Assicurazioni Private per adattarli alle norme Ue. Tra le modifiche principali, appunto, l&rsquo;emanazione di un decreto attuativo interministeriale che far&agrave; scattare l&rsquo;obbligo di assicurazione&nbsp;per i &ldquo;veicoli elettrici leggeri&rdquo;, e in questa categoria probabilmente verranno inclusi i&nbsp;monopattini&nbsp;elettrici. Le novit&agrave; Andando pi&ugrave; nel dettaglio, il decreto legislativo stabilisce che &egrave; l&rsquo;utilizzo del veicolo a imporre l&rsquo;obbligo di assicurazione a prescindere dal terreno, o dal fatto che il mezzo sia fermo o in marcia (include, quindi, anche quei veicoli fermi nelle aree private). L&rsquo;obbligo, inoltre, vale &ldquo;a prescindere dalle caratteristiche del veicolo&rdquo;. Ci sono naturalmente delle deroghe. L&rsquo;obbligo non vige su quei veicoli non idonei all&rsquo;uso come mezzo di trasporto, e anche per quelli che sono stati ritirati dalla circolazione (destinati alla rottamazione oppure sotto fermo amministrativo, confisca ecc&hellip;). C&rsquo;&egrave; poi la possibilit&agrave; di scoscendere l&rsquo;Rc Auto, per esempio per chi utilizza il veicolo solo in alcuni momenti dell&rsquo;anno (anche se il termine di sospensione potr&agrave; essere prorogato pi&ugrave; volte ma non potr&agrave; avere una durata superiore a dieci mesi nel corso di un anno). Cosa cambia in Italia Dato che la nuova direttiva Ue lasciava spazio di manovra ai singoli Stati, ecco cosa succeder&agrave; in Italia. Entro 90 giorni dall&rsquo;entrata in vigore del decreto legislativo del Mimit (intorno a marzo 2024, dunque) verr&agrave; emanato un decreto attuativo interministeriale per individuare i veicoli elettrici leggeri da sottoporre all&rsquo;obbligo di copertura assicurativa. Va da s&eacute;, come abbiamo detto sopra, che tra questi veicoli sono compresi i monopattini elettrici (pi&ugrave; difficile che nell&rsquo;obbligo rientrino le e-bike, ma &egrave; ancora tutto da vedere). HUSQVARNA LANCIA SKUTTA: IL MONOPATTINO ELETTRICO PER TUTTI I GIORNI       

Il decreto legislativo &egrave; stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e la sua attuazione dovrebbe avvenire entro 90 giorni dal 28 dicembre 2023

Monopattini elettrici, Rc Auto in arrivo ma (forse) da marzo 2024

Vi ricordate la questione della cancellazione della sospendibilit&agrave; dell&rsquo;assicurazione auto e moto? Ne avevamo parlato in questo articolo di commento alla nuova Direttiva europea sull&rsquo;assicurazione dei veicoli (2118 del 2021). Due anni dopo il pericolo sembrerebbe scampato. La stessa Direttiva comunitaria ha previsto infatti una scappatoia, inserendo questa dicitura (art 5 par 4): &ldquo;Gli stati membri possono derogare all&rsquo;articolo 3 &ndash; vale a dire all&rsquo;obbligo assicurativo RCAuto &ndash; per quanto concerne i veicoli utilizzati esclusivamente in zone il cui accesso &egrave; soggetto a restrizioni, conformemente al diritto nazionale&rdquo;.  Dunque c&rsquo;&egrave; un appiglio, e il Governo italiano lo ha utilizzato nel testo di recepimento, attualmente in discussione. Un iter non breve per&ograve;, perch&eacute; con l&rsquo;occasione si sono infilate nel testo di legge altre disposizioni, come l&rsquo;assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici.  Oggi siamo alla fase delle audizioni parlamentari, per raccogliere i pareri degli enti interessati. Ed &egrave; proprio di un&rsquo;audizione che vi diamo conto. Abbiamo ricevuto infatti il testo dell&rsquo;intervento dell&rsquo;ANIA, l&rsquo;Associazione che raggruppa le assicurazioni, in Commissione Finanze.  Il testo proposto penalizzerebbe molto gli assicurati  Ci ha colpito l&rsquo;intervento dell&rsquo;ANIA, non lo nascondiamo, perch&eacute; in molti tratti va a correggere parti del testo proposto dal Governo. Si comincia ad esempio con l&rsquo;obbligo di assicurazione per i veicoli elettrici leggeri, i monopattini, per i quali l&rsquo;Associazione delle assicurazioni fa notare che non essendo i veicoli targati, si render&agrave; necessario individuare un nuovo criterio per associare la polizza al veicolo. Per l&rsquo;ordinamento italiano non &egrave; infatti possibile associare l&rsquo;assicurazione al proprietario o al guidatore.  Venendo invece alla sospendibilit&agrave; delle polizze, l&rsquo;ANIA si mostra concorde con l&rsquo;orientamento del Governo di mantenere tale opzione aperta per le compagnie assicurative che intendono offrirla ai propri clienti. E sottolinea tra l&rsquo;altro che si tratta di una possibilit&agrave; offerta gi&agrave; dal 1971, anno di introduzione dell&rsquo;obbligo assicurativo, e di cui si avvalgono sempre pi&ugrave; assicurati. Peccato che se fosse approvato, il testo proposto dal Governo andrebbe a creare condizioni molto pi&ugrave; restrittive per gli assicurati.  L&rsquo;Esecutivo avrebbe previsto infatti di ridurre a 9 mesi il periodo massimo di sospensione di una polizza, che l&rsquo;ANIA chiede di lasciare agli attuali 12 mesi. E, sempre il Governo, vorrebbe imporre un preavviso di almeno 30 giorni sulla scadenza della sospensione, per poter prorogare ulteriormente il congelamento del contratto assicurativo. L&rsquo;avvio della sospensione poi, sempre secondo la nuova scrittura, sarebbe subordinato al ricevimento da parte della compagnia assicuratrice del guidatore di una comunicazione-accettazione da parte della Motorizzazione. Una complicazione inutile: perch&eacute; non mantenere attivo il sistema attuale, con la sospensione che decorre dalla data voluta e indicata dall&rsquo;assicurato nella richiesta inoltrata proprio alla compagnia assicuratrice? Che poi a sua volta la comunica a una banca dati dalla quale la Motorizzazione preleva l&rsquo;informazione che pubblica anche sul Portale dell&rsquo;Automobilista. Pi&ugrave; semplice e meno complicazioni burocratiche, no?  Ultima segnalazione per il fatto che fra i soggetti che possono chiedere la sospensione della polizza, a fianco di proprietario e usufruttuario, il Governo avrebbe dimenticato di inserire il contraente. Che a norma di legge pu&ograve; essere persona diversa dal proprietario!  L&rsquo;ultima parte dell&rsquo;intervento dell&rsquo;ANIA &egrave; dedicata agli operatori professionali, per i quali non sarebbe pi&ugrave; prevista la sospendibilit&agrave; delle loro polizze, che a volte sono collettive, coprono cio&egrave; flotte di veicoli. Si tratterebbe di una scelta che causerebbe un danno economico a molte aziende. Nel documento si sottolinea come al 31 agosto 2023 sarebbero 2,9 milioni i veicoli facenti parti di flotte.  Vogliamo maggiore attenzione in futuro  Alla fine di questo articolo rimane una valutazione positiva sul fatto che c&rsquo;&egrave; l&rsquo;intenzione da parte del Governo di mantenere aperta la possibilit&agrave; per le compagnie assicuratrici di offrire la sospendibilit&agrave; delle polizze. Stupisce per&ograve; il numero e la qualit&agrave; dei rilievi che l&rsquo;ANIA ha dovuto fare al testo di legge in discussione. Rilievi volti a evitare un inutile inseverimento delle norme e una forte burocratizzazione delle pratiche. Non ci saremmo aspettati di essere (validamente) difesi proprio dagli assicuratori, con i quali di solito ci si trova su fronti contrapposti!  Ora l&rsquo;iter prosegue, speriamo in maniera pi&ugrave; mirata a creare un quadro di norme snello ed efficace. 

Contrariamente alle previsioni, il Governo &egrave; intenzionato a salvaguardare la possibilit&agrave; di sospendere la polizza assicurativa per i veicoli che non circolano. Il testo di legge proposto sarebbe per&ograve; molto penalizzante per noi assicurati

Assicurazione moto: rester&agrave; la sospendibilit&agrave; delle polizze, ma&hellip;

        Negli ultimi anni, si &egrave; diffusa l'idea che le moto e gli scooter elettrici possano beneficiare di sconti e premi assicurativi molto vantaggiosi. La realt&agrave; &egrave; che, secondo la normativa, le moto e gli scooter elettrici sono trattati come veicoli tradizionali e quindi devono essere assicurati con una polizza RC obbligatoria. Non a caso oggi giorno il web &egrave; pieno di siti tramite i quali &egrave; possibile richiedere e valutare diversi preventivi per l&rsquo;assicurazione moto in base alle offerte presenti sul mercato. La normativa italiana definisce come moto o scooter elettrico un veicolo con due o tre ruote e un motore alimentato da batterie agli ioni di litio. Questi veicoli sono soggetti agli stessi requisiti e obblighi di assicurazione di una motocicletta a combustione interna. Quindi, &egrave; obbligatorio stipulare un'assicurazione che consenta al veicolo di circolare legalmente. Notevoli sono stati i progressi nella produzione di veicoli elettrici, inclusi moto e scooter. Questa transizione verso veicoli pi&ugrave; ecologici &egrave; stata guidata dall'obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e il carbon footprint. Molte case automobilistiche e motociclistiche si sono impegnate nella produzione di modelli elettrici e sostenibili per contribuire alla salvaguardia dell'ambiente. Come funziona La legge italiana richiede che tutti i ciclomotori, inclusi quelli elettrici, siano coperti da un'assicurazione RC. Senza una polizza attiva, il ciclomotore non pu&ograve; circolare legalmente sulle strade italiane. Pertanto, &egrave; fondamentale assicurarsi di avere un'assicurazione adeguata per il proprio veicolo a due o tre ruote. Per quanto riguarda l'assicurazione di un ciclomotore elettrico, non ci sono differenze significative rispetto a quella di uno scooter a combustione interna. La copertura RC &egrave; obbligatoria e protegge dai danni causati a terzi in caso di incidente stradale. Tuttavia, &egrave; importante valutare attentamente le proprie esigenze di protezione e considerare l'opzione di aggiungere ulteriori garanzie per tutelare il conducente e coprire eventuali spese derivanti da incidenti stradali. Quanto costa Negli anni si &egrave; sparsa la voce che l&rsquo;assicurazione per un ciclomotore elettrico sia pi&ugrave; bassa in confronto a quella per un ciclomotore a combustione. La risposta &egrave; che la verit&agrave; &egrave; nel mezzo. Ci sono infatti alcune compagnie assicurative che possono offrire qualche sconto e alcune soluzioni leggermente pi&ugrave; vantaggiose in termini economici qualora il ciclomotore fosse alimentato a elettricit&agrave;. Tuttavia gli sconti pi&ugrave; cospicui si sono presentati fino a qualche anno fa, quando questo tipo di motori era appena subentrato con prepotenza nel mercato e per attirare un maggior numero di acquirenti era stato adottato questo escamotage. Oggi il mercato delle assicurazioni per scooter elettrici si &egrave; normalizzato. Poich&eacute; questi veicoli sono diventati molto comuni, le compagnie assicurative non hanno pi&ugrave; bisogno di attirare nuovi clienti e, di conseguenza, il costo dell&rsquo;assicurazione &egrave; diventato simile a quello di uno scooter tradizionale.&nbsp;Inoltre, come gli scooter a combustione interna, anche gli scooter elettrici richiedono una targa, il bollo e la patente per essere utilizzati legalmente (anche se c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di richiedere alcuni&nbsp;interessanti incentivi). Il futuro delle due ruote &egrave; la moto elettrica? Le moto elettriche stanno rapidamente guadagnando popolarit&agrave; come alternativa ecologica e sostenibile ai veicoli tradizionali alimentati da combustibili fossili. La loro autonomia varia notevolmente in base al modello e alle specifiche della batteria. In genere, le moto elettriche possono percorrere da circa 100 a oltre 300 chilometri con una singola carica, a seconda della capacit&agrave; della batteria e dell'efficienza energetica del veicolo. Questa crescente autonomia ha reso le moto elettriche una scelta sempre pi&ugrave; pratica per i pendolari urbani e per chi desidera ridurre le emissioni e contribuire a un ambiente pi&ugrave; pulito. Inoltre, la tecnologia delle batterie sta continuamente migliorando, quindi &egrave; probabile che in futuro vedremo moto elettriche con ancora maggiore autonomia. Agili e convenienti, le motociclette elettriche sono ideali per spostamenti brevi, come da casa all'ufficio, ma possono altrettanto ben servire per coprire distanze pi&ugrave; lunghe quando necessario. Questi veicoli rappresentano un equilibrio perfetto tra la praticit&agrave; delle moto tradizionali e i benefici dei mezzi a emissioni zero. Prima di mettersi in strada per&ograve;, si ricorda che &egrave; obbligatoria la sottoscrizione di un'assicurazione per la motocicletta elettrica per garantire una guida sicura e in ottemperanza alla legge. Poich&eacute; sono considerate veicoli a tutti gli effetti, sono tenute ad avere una targa e una polizza di responsabilit&agrave; civile (RC) obbligatoria.&nbsp;&Egrave; fondamentale evitare di confondere le motociclette elettriche con gli scooter elettrici, noti in inglese come "electric scooters", poich&eacute; questi ultimi non sono soggetti agli stessi requisiti assicurativi, tasse di circolazione o bollo. I MARCHI MOTO CHE VORREMMO VEDERE RINASCERE        

Secondo la normativa, sono trattati come veicoli tradizionali e quindi devono essere avere&nbsp; una polizza RC obbligatoria

Assicurazione moto e scooter elettrici: come funziona e quanto costa

        Che le cose sarebbero cambiate per i monopattini lo sapevamo gi&agrave; da diverse settimane. Ora arriva una nuova conferma, un altro passo verso la formazione del nuovo Codice della Strada, che comprende appunto anche regole sui piccoli mezzi elettrici a due ruote. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha approvato in via preliminare, su proposta del ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo schema di decreto legislativo che recepisce una direttiva europea in materia di Rc auto e prevede un obbligo specifico per i veicoli elettrici leggeri, tra cui i monopattini ma anche le bici elettriche. Le novit&agrave; Le modifiche andranno a interessare soprattutto le assicurazioni private, definendo i casi in cui sussiste l'obbligo di copertura assicurativa che viene esteso ai veicoli a prescindere dal terreno su cui vengono utilizzati; dal fatto che siano fermi o in movimento; dalla loro circolazione in zone il cui l'accesso &egrave; soggetto a restrizioni (come quei mezzi che negli aeroporti trasportano i passeggeri dal gate all&rsquo;aereo). Per una maggiore trasparenza viene rafforzato lo strumento ribattezzato &ldquo;preventivatore&rdquo; che permette ai consumatori di confrontare gratuitamente i prezzi, le tariffe e le condizioni contrattuali delle imprese di assicurazione ed &egrave; consultabile sui siti dell&rsquo;Ivass, l&rsquo;istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, e del ministero. Ci sono poi alcune deroghe, almeno secondo quanto si apprende al momento. Sono esenti dall&rsquo;obbligo di copertura assicurativa i veicoli non idonei all'uso come mezzo di trasporto; i veicoli ritirati dalla circolazione (destinati alla rottamazione o su cui vige fermo amministrativo, confisca o sequestro); i veicoli che vengono volontariamente sospesi dalla circolazione (ad esempio per utilizzo stagionale). Altra novit&agrave; &egrave; rappresentata dalla sospensione volontaria dell&rsquo;assicurazione da parte del clienti: non pi&ugrave; una facolt&agrave; concessa dalla compagnia ai consumatori, ma un obbligo da parte della societ&agrave;. Il termine di sospensione potr&agrave; essere prorogato pi&ugrave; volte, ma non potr&agrave; avere una durata superiore a nove mesi, rispetto all&rsquo;annualit&agrave; di dodici mesi. MONOPATTINO CON MOTORE TERMICO DA 62CC: 70ENNE FERMATO E MULTATO       

Il CdM ha approvato in via preliminare lo schema di Dl che recepisce una direttiva europea sull&rsquo;Rc auto, con l&rsquo;obbligo per veicoli elettrici leggeri

Monopattini ed e-bike, l’assicurazione obbligatoria è (quasi) ufficiale

        Una delle riforme che negli anni le compagnie d&rsquo;assicurazione hanno chiesto con maggiore decisione, segnalandone l&rsquo;utilit&agrave; per ridurre i prezzi delle polizze, era l&rsquo;obbligo del risarcimento in forma specifica. In pratica l&rsquo;obbligo per il danneggiato di far riparare il proprio veicolo presso un&rsquo;officina convenzionata, senza pagare nulla. Il vantaggio era chiaro: in questo modo l&rsquo;assicurazione avrebbe potuto selezionare le officine meno costose, controllando le spese. In cambio venivano promesse tariffe in discesa. Per le auto l&rsquo;obbligo non &egrave; mai stato istituito, anche se alcune compagnie lo prevedono come clausola opzionale di polizza. Per i mezzi a due ruote c&rsquo;&egrave; sempre stato il dubbio che il motociclista non metterebbe volentieri la sua moto in mano a un meccanico che non conosce. E non si &egrave; mai andati avanti. A rompere il muro arriva ora 24hassistance, la societ&agrave; che propone la polizza Motoplatinum, nota per l&rsquo;uso della scatola nera e per aver convenzionato la maggior parte delle case motociclistiche. Come annunciato in un comunicato, Motoplatinum diviene oggi il &ldquo;primo prodotto assicurativo in Italia a introdurre l&rsquo;indennizzo in forma specifica, pensato esclusivamente per le due ruote. In pratica una soluzione 'zero pensieri' per i motociclisti che, in caso di sinistro, potranno avvalersi direttamente di una riparazione presso le officine convenzionate, senza dover anticipare nessuna spesa&rdquo;. Come funziona la polizza Motoplatinum Pi&ugrave; in dettaglio, il rimborso in forma specifica &egrave; incluso nell&rsquo;assicurazione stessa e si applica quando il veicolo &egrave; coinvolto in un sinistro in cui ha ragione ed &egrave; presente un modulo di constatazione amichevole (CAI) firmato anche dalla controparte. In questo modo al motociclista, in caso di incidente, non resta che ritirare dall&rsquo;officina il proprio veicolo ripristinato com&rsquo;era prima del sinistro. Senza anticipare nessuna spesa. Abbiamo dato un&rsquo;occhiata alle officine convenzionate, per capire quanto vasta sia l&rsquo;offerta. Ne abbiamo trovate molte anche se, come &egrave; logico aspettarsi in questa prima fase, ce ne sono di pi&ugrave; per alcuni marchi e meno per altri. Date allora un&rsquo;occhiata al sito di 24hassistance, per capire se l&rsquo;offerta fa al caso vostro. La speranza, a parte la comodit&agrave; per chi dovesse (malauguratamente) servirsene, &egrave; che la scelta di introdurre il risarcimento in forma specifica contribuisca a calmierare il costo dell&rsquo;assicurazione moto. Che in questo periodo sta salendo molto (25% secondo una recente rilevazione di Facile.it), e che &egrave; destinato a salire ancora. Leggi anche: Assicurazioni: aumenti in arrivo?       

24hassistance introduce il risarcimento in forma specifica per la sua formula assicurativa Motoplatinum: in caso di incidente il motociclista danneggiato pu&ograve; farsi riparare la moto da un&rsquo;officina convenzionata, senza anticipare il costo dell&rsquo;intervento

Assicurazioni, Motoplatinum: riparazione diretta della moto

Il premio medio dell&rsquo;assicurazione RC per moto e ciclomotori nel 2022 &egrave; stato pari a 243 euro, con una diminuzione del 5% rispetto all&rsquo;anno precedente. Lo certifica l&rsquo;Ivass, che dispone dei premi effettivi pagati da tutti noi. Se, insomma, non vi riconoscete in questa statistica - ovviamente perch&eacute; pagate di pi&ugrave;-, pu&ograve; darsi che il vostro profilo sia considerato pi&ugrave; &#39;incidentale&#39; della media dalle compagnie, o pu&ograve; darsi che viviate in una provincia statisticamente pi&ugrave; rischiosa. Ma &egrave; possibile anche che sia arrivato il momento di mettersi in caccia di un&rsquo;offerta pi&ugrave; conveniente!  I numeri dell&rsquo;assicurazione moto (e auto)  I dati sono stati forniti oggi dall&rsquo;Ivass, in occasione della presentazione della Relazione sull&rsquo;Attivit&agrave; Svolta nel 2022 da parte del presidente, Luigi Signorini, che abbiamo seguito.  Proseguendo nella lettura, i mezzi a due ruote assicurati nel 2022 sono stati 4,3 milioni, e hanno causato 139mila sinistri (3,23% la frequenza media risultante da un nostro calcolo). Le auto hanno avuto un premio medio pari a 370 euro, con 32,9 milioni di veicoli assicurati e 1,8 milioni di sinistri; quindi con una frequenza media calcolata da noi pari a 5,47%.  Insomma, le auto fanno pi&ugrave; spesso incidenti, ma quelli delle moto costano di pi&ugrave;: 6.901 euro in media contro 4.671.  E il risarcimento diretto? Nel 2022 &egrave; stato applicato al 79% dei sinistri per il 45% del totale dei risarcimenti liquidati.  Cresce invece la scatola nera, che sul totale dei veicoli assicurati &egrave; ormai presente nel 22,1% dei contratti.  Il tutto vede il ramo RCAuto in lieve perdita negli utili, un fatto che si verifica per la prima volta dal 2011. Una tendenza che probabilmente porter&agrave; i premi a salire nuovamente.  Il preventivatore online  Dall&rsquo;inizio di marzo &egrave; finalmente a regime Preventivass.it, lo strumento pubblico di comparazione dei prezzi del contratto base dell&rsquo;assicurazione per la responsabilit&agrave; civile auto, consultabile liberamente da tutti.  Confrontando i prezzi esposti su Preventivass con quelli effettivamente applicati ai contratti assicurativi RCAuto sulla stessa targa, emerge che in non pochi casi il premio effettivamente pagato &egrave; inferiore al preventivo proposto su Preventivass dalla stessa impresa che ha stipulato il contratto. La differenza &egrave; connessa principalmente con gli sconti commerciali praticati dall&rsquo;impresa o dai propri intermediari. Solo otto imprese, che peraltro rappresentano una quota di mercato del 40 per cento, offrono su Preventivass prezzi al netto degli sconti.  Dunque, il preventivatore &egrave; importante utilizzarlo per avere un&rsquo;indicazione sulle compagnie pi&ugrave; convenienti, ma poi conviene sempre farsi un giro dall&rsquo;agente o contattare telefonicamente la compagnia per farsi fare un preventivo personalizzato. Anche perch&eacute;, come dice il presidente dell&rsquo;Ivass, Signorini: &ldquo;la quota media di sconto in rapporto alla tariffa &egrave; considerevole, ma varia a seconda dell&rsquo;area geografica di residenza dell&rsquo;assicurato: il minimo si raggiunge nel Nord-ovest (30,9%) e il massimo nel Sud (40,3%), dove le tariffe di base sono in media pi&ugrave; alte. Entrambe le percentuali sono in forte aumento dal 2014. Gli sconti elevati praticati al Sud sono associati a una maggiore diffusione della &lsquo;scatola nera&rsquo;, 36 per cento, contro una media nazionale pari a 22&rdquo;. Del resto, fa notare ancora Signorini, l&rsquo;uso della scatola nera &egrave; incentivato maggiormente laddove si registrano premi pi&ugrave; elevati. Le compagnie possono offrire su Preventivass, in modo trasparente, uno sconto per la scatola nera, ma finora di questa facolt&agrave; ci si &egrave; avvalsi solo in pochi casi. Insomma, su Preventivass ci sono poche offerte assicurative con scatola nera.  Come spendere meno?  Il suggerimento &egrave; sempre lo stesso: cercate, cercate, cercate. Non fermatevi alle prima offerte che ricevete, magari dai comparatori online. Sentite gli agenti, se li conoscete, o contattate direttamente le compagnie. E mettete in conto di passare da una compagnia all&rsquo;altra, anche ogni anno. Solo cos&igrave; si riesce a risparmiare sul premio assicurativo. Soprattutto se si &egrave; in una categoria considerata a rischio.  Le prove di InMoto: ecco come &quot;fare i numeri&quot;&nbsp;VIDEO 

L&rsquo;Ivass, l&rsquo;Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni Private, denuncia utili in negativo del comparto RCAuto; &egrave; la prima volta dal 2011. Colpa dell&rsquo;inflazione. In questo articolo tutti i numeri da conoscere, per capire come scegliere la polizza migliore

Assicurazioni: aumenti in arrivo?

        Negli ultimi tempi si sta sempre pi&ugrave; diffondendo un nuovo tipo di assicurazione: pay per use, ovvero paghi in base all'utilizzo che fai del tuo mezzo, che sia auto o moto. Si tratta di un'alternativa alla classica polizza assicurativa, che sta prendendo sempre pi&ugrave; piede in Italia. Ma come funziona? GLI ASSICURATORI: RIFORMA DEL BONUS/MALUS INDEROGABILE Assicurazione pay per use: come funziona? Semplicemente, si paga in base al consumo effettivo. Ovvero, in base a quanti chilometri si percorrono con la propria moto: una vera e propria RC personalizzata in base al numero di km stimato che si andr&agrave; a percorrere. La conseguenza, ovviamente, &egrave; che si paga di meno rispetto a una normale assicurazione. In media,&nbsp; una cifra che vai dai 12 ai 20 euro al mese, quindi 240-250 euro l'anno. Decisamente di meno rispetto a una tradizionale RC. Necessario installare una scatola nera Ma qual &egrave; l'altro lato della medaglia? Che per procedere a questo specifico tipo di assicurazione, &egrave; necessario che chi stipula il contratto sappia con certezza quanti km sono stati percorsi, cos&igrave; da evitare eventuali truffe. Come fare, allora? Semplice: installando una scatola nera che archivi tutte le informazioni necessarie a stabilire l'importo della polizza. Convenienti? S&igrave;, per&ograve;... Bisogna per&ograve; specificare un dato di fatto. Le assicurazioni pay per use sono s&igrave; convenienti, ma per le moto che devono percorrere pochi km l'anno. Gli esperti indicano che queste polizze sono ideali per le moto che non vanno oltre i 5.000 km l'anno. Sostanzialmente, si tratta di un'assicurazione utile per quelle moto che vengono tirate fuori dal garage soltanto nei weekend o per qualche evento/viaggio particolare di breve durata. Insomma, se con la vostra moto fate almeno 10.000 km l'anno, &egrave; meglio rimanere "fedeli alla tradizione" e stipulare una normale RC. Al motociclista l'ardua sentenza. TURISMO: DOVE ANDARE IN MOTO IN APRILE?       

Si tratta di RC personalizzate in base al chilometraggio annuale stimato. Rispetto a una normale polizza, si paga di meno ma si deve installare una scatola nera

Paghi in base a quanti km fai: in Italia le assicurazioni pay per use

        Poco tempo fa, era inizio febbraio 2023, era uscita la notizia che in Irlanda del Nord erano state cancellate molte gare motociclistiche su strada a causa dell&rsquo;aumento impressionante dei costi assicurativi. Tra queste risultava inclusa anche la North West 200, il pi&ugrave; grande evento sportivo all'aperto dell'Irlanda del Nord, ma anche tanti altri appuntamenti su due ruote. Poco pi&ugrave; di un mese dopo, le cose sono cambiate e sembra proprio che le gare si faranno. Vediamo perch&eacute;. Da maggio si riparte Il MotorCycle Union of Ireland Ulster Centre ha accettato un preventivo inferiore con una compagnia di assicurazioni, un accordo che permetter&agrave; alle manifestazioni di svolgersi per il 2023. A permettere questo cambio di rotta, anche una pagina di crowdfunding, che ha ricevuto il sostegno di appassionati di corse, piloti e sponsor: in totale sono state raccolte poco meno di 90.000 sterline (circa 102mila euro). John Dillon, presidente della MCUI UC, si &egrave; detto &ldquo;sopraffatto dalla generosit&agrave;&rdquo; di coloro che hanno aderito al crowdfunding. &ldquo;La cifra attualmente raccolta combinata con il nuovo preventivo assicurativo ha reso possibile il normale svolgimento&rdquo;. &ldquo;Con l'inizio della stagione agonistica ormai alle porte - ha proseguito -, chiederei alla comunit&agrave; delle corse di continuare a supportare i nostri eventi e rendere il 2023 indimenticabile&rdquo;. Appuntamento, dunque, con la North West 200 dall&rsquo;11 al 13 maggio, ma anche con altri importanti eventi tra cui Armoy e Cookstown 100. Eccezione per il Tandragee 100, che di solito apre la stagione delle corse su strada ad aprile, che non si correr&agrave; nel 2023. TROFEO ENDURO KTM, L'EDIZIONE 2023 AL VIA CON TONY CAIROLI (AGGIORNAMENTO)       

In un primo momento cancellate per i costi di assicurazione troppo elevati, le road races sono di nuovo possibili: vediamo perch&eacute;

Irlanda del Nord, la svolta: nel 2023 si correrà

        L&rsquo;assistenza stradale &egrave; la garanzia assicurativa accessoria pi&ugrave; richiesta&nbsp;dagli italiani. Tali dati sono presi da VertiMovers, ossia l&rsquo;Osservatorio della compagnia assicurativa digitale Verti che studia l'andamento della mobilit&agrave; in Italia negli ultimi anni. Dall'analisi &egrave; emerso che pi&ugrave; del 50% degli uomini e delle donne, rispettivamente il&nbsp;53,3% e il 55,1%, hanno attivato una copertura extra per avere la certezza&nbsp;dell&rsquo;intervento di un carroattrezzi nel caso in cui la propria auto/moto resti ferma in strada. Al secondo posto tra le garanzie accessorie pi&ugrave; diffuse si trova quella per coprire i danni fisici derivanti da eventuali infortuni al conducente, scelta dal 40% degli assicurati. Il 30% invece opta per la tutela legale. Preferenze   Lo studio analizza le preferenze di automobilisti e&nbsp; il mondo dei motociclisti. Per chi ha una moto i dati non si discostano troppo da quelli degli automobilisti. Il 20% dei &ldquo;centauri&rdquo; acquista garanzie CVT (furto e incendio, atti vandalici, eventi naturali, collisione, kasko), a fronte di un 54% che opta per le garanzie accessorie (tutela legale, assistenza stradale, infortuni del conducente). Viene evidenziato inoltre un certo calo di attenzione e cura nei confronti dei propri veicoli con l&rsquo;avanzare dell&rsquo;et&agrave; del veicolo. Marco Buccigrossi, Direct Business Director di Verti &ldquo;Le garanzie accessorie continuano a suscitare l&rsquo;interesse degli italiani, in base alle evidenze del nostro Osservatorio VertiMovers. La tutela della persona ha ancora la meglio su quella del proprio veicolo ma &egrave; comunque un buon inizio. L&rsquo;Italia &egrave; un Paese con una cultura assicurativa non moltodiffusa. Spesso i consumatori sono spaventati dai possibili costi delle garanzie&nbsp;accessorie quando in realt&agrave; si tratta di spese minime su un anno di copertura, soprattutto se rapportati al valore che possono portare in caso di eventualit&agrave;&rdquo;. SINJE GOTTWALD, LA WOMAN RIDER IN VIAGGIO ATTRAVERSO L'AFRICA CON LA KALK AP       

L'analisi &egrave; stata svolta da VertiMovers, l'Osservatorio della compagnia assicurativa digitale Verti

RC moto, il 20% assicura incendio e furto: "Consumatori spaventati dai costi"

        &ldquo;La revisione della formula Bonus/Malus per l&rsquo;assicurazione RCAuto &egrave; ormai inderogabile&rdquo;. Ha aperto cos&igrave; il suo intervento Maria Bianca Farina, presidente dell&rsquo;ANIA, l&rsquo;Associazione Nazionale delle Imprese d&rsquo;Assicurazione, tornando su un argomento di cui si parla da anni. Questa volta per&ograve; abbiamo la sensazione che la macchina della riforma sia partita sul serio. Siamo a Roma, nella sala conferenze della Banca d&rsquo;Italia, dove l&rsquo;Ivass, l&rsquo;Istituto che vigila sulle assicurazioni, ha organizzato una giornata di studio proprio sulla revisione del meccanismo delle classi di merito nell&rsquo;assicurazione di auto e moto. La rappresentante delle compagnie inizia tracciando un bilancio positivo di questi 30 anni di tariffe liberalizzate e collegate al sistema Bonus/Malus. Poi per&ograve;, pur ammettendo che si &egrave; ridotta molto la differenza fra i premi delle polizze italiane e di quelle straniere, riconosce che le nostre tariffe medie rimangono pi&ugrave; alte di quelle europee. Un sistema assicurativo non pi&ugrave; sostenibile La sgradevole novit&agrave; del 2022 &egrave; che, dopo anni di premi in calo, &egrave; partita una corsa ai rincari che sembra destinata a durare. Le tariffe assicurative stanno volando a livelli proibitivi. &Egrave; questo che sta spingendo forte verso la riforma: la perdita della sostenibilit&agrave; del sistema. La minaccia che in molti, troppi, non riusciranno pi&ugrave; a pagare l&rsquo;assicurazione per circolare. E le cause della situazione attuale secondo l&rsquo;ANIA sarebbero molteplici. Tanto per cominciare, l&rsquo;Italia ha una maggiore frequenza di lesioni mediogravi. E da noi i sinistri gravi vengono pagati molto pi&ugrave; che in altri paesi: in media 750mila euro, contro i 75mila della Spagna. &ldquo;Non significa che dobbiamo per forza ridurre i nostri risarcimenti - dice la presidente Farina - ma dobbiamo sapere che se vogliamo rimborsi pi&ugrave; giusti li dobbiamo pagare&rdquo;. Poi c&rsquo;&egrave; il problema degli oneri fiscali, che nel nostro Paese sono pi&ugrave; alti che altrove, pesando circa il 30% per ogni voce. E uno squilibrio generale che porta le 20 province pi&ugrave; costose ad avere tariffe di oltre il 50% pi&ugrave; care rispetto alle province meno costose. &Egrave; un&rsquo;analisi precisa e impietosa quella tracciata dalla rappresentante delle compagnie assicurative: &ldquo;oggi il sistema non &egrave; pi&ugrave; in equilibrio. L&rsquo;inflazione si sente forte, i premi si stanno impennando, la riforma &egrave; inderogabile&rdquo;. La presidente ANIA parla pacatamente, ma &egrave; un fiume in piena. Ci si aspettava un intervento di saluto, invece si &egrave; presentata con una relazione approfondita sui nodi della RCAuto (e moto). E continua. &ldquo;Bisogna incidere sul costo totale dei sinistri, che dovremmo allineare ai benchmark europei. Si parte da l&igrave;. Il secondo tema poi &egrave; come ripartire il costo dei sinistri sulle regioni. Oggi la formula Bonus/Malus ha perso ogni valore. L&rsquo;87% degli assicurati &egrave; in prima classe, e se si prendono le prime 2 classi ci troviamo quasi la totalit&agrave; degli assicurati. Ecco perch&eacute; serve una riforma strutturale dell&rsquo;intero sistema&rdquo;. &ldquo;Va rafforzato anche il contrasto alle frodi. Sono meno che in passato, ma ancora troppe. Ed &egrave; inaccettabile. Dovremmo poi immettere sul mercato veicoli con sistemi di sicurezza all&rsquo;avanguardia. Infine andrebbe rafforzata la lotta all&rsquo;evasione assicurativa. Cosa fattibilissima con le tecnologie attuali&rdquo;. Cosa ci sia, secondo le assicurazioni, alla base di tanti problemi diviene chiaro quando la dott.ssa Farina fa esplicito riferimento alla Riforma Bersani, quella che ha istituito la cosiddetta RCAuto Familiare. &ldquo;Siamo passati dal 49% di guidatori in prima classe di merito all&rsquo;attuale 87%. Anche in Germania si condivide la classe, ma solo a parit&agrave; di anni di guida&rdquo;. Gli obiettivi da raggiungere secondo l&rsquo;ANIA Sono quattro per le assicurazioni gli obiettivi da mettere al centro di questa azione di riforma della Bonus/Malus. Il primo, come detto, &egrave; la riduzione del costo dei sinistri, con un allineamento ai parametri europei. Il secondo &egrave; la definizione di un sistema di classi di merito maggiormente attento alla meritocrazia dei guidatori. Insomma, un sistema che tenga maggiormente in considerazione l&rsquo;effettiva sinistrosit&agrave; di ogni assicurato. Il terzo punto &egrave; quello che la dott.ssa Farina ha chiamato rilancio del ruolo educativo del sistema. In pratica andrebbero esaltati i vantaggi economici per i guidatori virtuosi, penalizzando maggiormente i guidatori che causano incidenti. Infine bisognerebbe strutturare il tutto per garantire maggiore sostenibilit&agrave; del sistema nel lungo periodo. Come si fa tutto ci&ograve;? L&rsquo;ANIA ha gi&agrave; in mente delle proposte, e ve ne parleremo a breve. Nel frattempo quello che possiamo anticipare &egrave; che l&rsquo;attenzione sta andando verso i punti patente, la perdita dei quali in futuro potrebbe portare a un aumento del premio assicurativo. Un qualcosa che alcune compagnie gi&agrave; fanno: quante volte vi &egrave; capitato, stipulando una polizza, che vi chiedessero di garantire di avere almeno 20 punti patente? Potrebbe funzionare? Forse non tanto, perch&eacute; in Italia molte infrazioni pericolose spesso non vengono rilevate. La maggior parte dei punti patente vengono sottratti infatti per superamento dei limiti di velocit&agrave;. &ldquo;Il cambiamento sta galoppando, cambiano le abitudini delle persone, cambia il modo di vivere la mobilit&agrave;. Oggi siamo chiamati pertanto a disegnare la riforma che sar&agrave; necessaria quando tutto ci&ograve; si concretizzer&agrave;&rdquo;. Ha concluso cos&igrave; la Presidente dell&rsquo;ANIA il suo lungo e dettagliato intervento. E siamo convinti che questa sar&agrave; la volta buona per rimettere mano alle assicurazioni per auto e moto. Ecco perch&eacute; torneremo a parlarvene a breve, con una serie di approfondimenti.       

Le tariffe che tornano a volare stanno aprendo la strada - finalmente! - a una profonda revisione del sistema assicurativo. A chiederla ora sono le stesse compagnie assicurative

Gli assicuratori: riforma del Bonus/Malus inderogabile

Viaggiare a bordo di un mezzo senza assicurazione, oltre che essere una gravissima violazione del Codice dell Strada &egrave; un gesto molto imprudente. Quasi 3 milioni di guidatori in Italia, sia per quanto riguarda le automobili che le moto, ne sono privi. L&#39;allarme &egrave; stato lanciato dalle Forze dell&#39;Ordine che assistono sempre pi&ugrave; spesso al grave fenomeno.  LE ASSOCIAZIONI FRANCESI FFMC E FFM SCRIVONO UNA LETTERA CONTRO IL CONTROLLO TECNICO  Premi alti e guidatori corretti...non premiati  Il presidente dell&#39;Ivass Luigi Federico Signorini in un workshop internazionale organizzato a Roma ha portato alla luce dei dati preoccupanti riguardo alla mancanza di Rc Auto per i veicoli. Sono le stesse Forze dell&#39;Ordine ad aver lanciato l&#39;allarme, una questione su cui Signorini ha voluto essere chiaro: &quot;Storicamente, l&#39;assicurazione auto &egrave; sempre stata pi&ugrave; costosa in Italia che in altri Paesi europei. Tuttavia, nell&#39;ultimo decennio i premi sono diminuiti in modo significativo (-30%, in termini nominali). Gli automobilisti onesti e prudenti ricevano oggi, in media, un trattamento migliore rispetto al passato. Nonostante ci&ograve;, le lacune rimangono. Sia il premio medio che il costo medio dei sinistri sono ancora pi&ugrave; alti in Italia rispetto agli altri principali paesi europei&quot;.  Molti degli automobilisti poi fanno parte della classe pi&ugrave; alta di merito e non hanno incidenti da anni, non venendo comunque &quot;premiati&quot; per la loro correttezza. L&#39;Ivass ha inoltre fatto sapere che presenter&agrave; a breve una nuova collana delle guide assicurative al fine di aumentare la conoscenza degli italiani sull&#39;argomento.  ASSICURAZIONI, ANCMA: MISURE PER RINVIARE DISPOSIZIONI SUL RISARCIMENTO DIRETTO  . 

Un alto numero di guidatori poi fa parte della clase di merito pi&ugrave; alta, ma non viene minimamente premiato per non aver causato sinistri. Inoltre, i premi assicurativi nel nostro paese sono molto i pi&ugrave; alti in Europa

Assicurazioni, circa 2,6 milioni di veicoli in Italia circolano senza

        Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo) si &egrave; mobilitata per rinviare le disposizioni che ci sono nella legge sulla concorrenza. La ragione risiede nell'entrata in vigore dell'estensione del meccanismo CARD, a cui attualmente aderiscono le imprese assicurative italiane, anche quelle che operano in Italia ma hanno le sedi in altri Paesi Europei. Si &egrave; cos&igrave; espressa a riguardo:&nbsp;&ldquo;In attesa dell&rsquo;apertura di un tavolo per la riforma del CARD, ovvero la Convenzione tra Assicuratori per il Risarcimento Diretto, &egrave; indispensabile rinviare subito le disposizioni in materia contenute nella legge sulla concorrenza. Come ampiamente previsto, gli effetti della norma, operativa del 1&deg; gennaio 2023, hanno gi&agrave; portato ad aumenti di oltre il 30% sui preventivi dei premi assicurativi. E, secondo i dati forniti dal portale&nbsp;facile.it, in alcune zone d&rsquo;Italia gli aumenti possono arrivare a superare il 100%. Tutto questo, alla luce della situazione inflattiva, porta con s&eacute; un elevato rischio di elusione e un potenziale fattore di rallentamento del mercato delle due ruote che sta attraversando una fase molto positiva&rdquo;. Cosa prevede il risarcimento diretto? Il risarcimento diretto CARD, introdotto nel 2007, prevede in pratica che il conducente che subisce un incidente non venga risarcito dall&rsquo;assicurazione del responsabile del sinistro, bens&igrave; dalla propria: quest&rsquo;ultima ricever&agrave; successivamente un rimborso forfettario dall&rsquo;assicurazione del conducente che ha causato l&rsquo;incidente. Un meccanismo che ha generato negli anni effetti positivi sui premi assicurativi e, soprattutto, sui tempi del risarcimento nel settore auto. Come sottolineato da uno studio commissionato da ANCMA all&rsquo;Universit&agrave; LUISS e dell&rsquo;andamento del mercato assicurativo, la convenzione CARD genera effetti distorsivi sulle polizze per le due ruote, perch&eacute; la rigidit&agrave; del meccanismo di rimborso a forfait non si adatta agli incidenti motociclistici, che presentano, tra l&rsquo;altro, anche un elevato tasso di danni alla persona. VEICOLI A GUIDA AUTONOMA, I TEST DI SICUREZZA COINVOLGERANNO ANCHE LE MOTO       

La mobilitazione deriva nell'entrata in vigore dell'estensione del meccanismo CARD

Assicurazioni, ANCMA: misure per rinviare disposizioni sul risarcimento diretto

        Sebbene le vendite continuino a salire, continuano anche i problemi quando si parla di monopattini elettrici. Mezzi sempre pi&ugrave; frequenti nelle nostre citt&agrave;, ma che ancora non hanno un&rsquo;adeguata regolamentazione. A richiedere norme pi&ugrave; stringenti (soprattutto per la sicurezza degli utenti) questa volta ci prova la Puglia. Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel consiglio regionale e parlamentare eletto alla camera dei deputati, ha cos&igrave; spiegato: &ldquo;Prevedere la copertura assicurativa per l'uso dei monopattini a propulsione elettrica &egrave; sempre pi&ugrave; urgente e doveroso. L'approvazione quasi unanime della mia proposta di legge al parlamento va nella direzione giusta per colmare una lacuna legislativa e tiene conto del rischio reale che pu&ograve; derivare ai conducenti e ai pedoni dall'utilizzo dei mezzi della nuova micromobilit&agrave; urbana&rdquo;. Assicurazione e casco La proposta di legge sulla disciplina dell'uso dei monopattini elettrici &egrave; stata quindi approvata a maggioranza. Lo scopo &egrave; chiaro: aumentare le misure di sicurezza sulla circolazione di questi mezzi, sia per chi li guida ma anche per gli altri utenti della strada. Si richiede, quindi, l'obbligo generalizzato di stipulazione della polizza per responsabilit&agrave; civile verso terzi. Non solo: nella proposta c&rsquo;&egrave; una richiesta che ormai da molto tempo viene fatta. Ovvero l&rsquo;obbligo del casco, non sono per i minorenni, ma per tutti coloro che si mettono alla guida del monopattino. &ldquo;La stipulazione della polizza per responsabilit&agrave; civile verso terzi &egrave; un atto di civilt&agrave; e uno strumento di giustizia e di equit&agrave; - precisa Bellomo - le leggi devono prendere atto della realt&agrave; e disciplinare quelle situazioni che in passato non potevano essere previste e che al momento, pur essendo quotidianamente all'ordine del giorno, sono prive di previsione normativa. Mettendo al primo posto la sicurezza e l'interesse dei cittadini&rdquo;. GIORGIA MELONI E IL SUO "NO" A BONUS PER MONOPATTINI: "MEGLIO MOTORINI E SCOOTER"       

Il consiglio regionale ha votato quasi all&rsquo;unanimit&agrave; la richiesta di Davide Bellomo (Lega) al Parlamento: &ldquo;Colmare una lacuna legislativa&rdquo;

Monopattini, casco e assicurazione obbligatori: la proposta dalla Puglia

        5 milioni di multa ciascuno per due giganti delle assicurazioni, UnipolSai e Generali. Li ha comminati l&rsquo;Autorit&agrave; Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), con la seguente motivazione: &ldquo;le due societ&agrave; hanno reso difficoltoso per i clienti l&rsquo;accesso al fascicolo del sinistro e hanno omesso informazioni rilevanti sull&rsquo;ammontare del rimborso o sul suo rifiuto. Inoltre i consumatori sono stati ostacolati nell&rsquo;esercizio dei diritti derivanti dal contratto di assicurazione RC Auto&rdquo;. Perch&eacute; pu&ograve; essere importante accedere agli atti del nostro sinistro Facciamo un passo indietro. L&rsquo;ordinamento assicurativo prevede per chi &egrave; coinvolto in un sinistro stradale, indipendentemente che sia danneggiato o danneggiante, la possibilit&agrave; di accedere agli atti del proprio sinistro. Si tratta di una pratica che ci consente di valutare come la compagnia ha proceduto per decidere l&rsquo;ammontare del risarcimento proposto o per negare il risarcimento. Dunque un diritto importante per noi assicurati, anche se poco noto. Le informazioni alle quali dobbiamo avere accesso sono: le denunce del sinistro, le richieste di risarcimento, il verbale delle autorit&agrave; eventualmente intervenute, le perizie dei danni materiali, le perizie medico-legali fatte sulla persona del richiedente (e non quelle relative a terzi, salvo eccezioni, per motivi di privacy), le dichiarazioni dei testimoni, i preventivi e le fatture di riparazione delle cose danneggiate, le quietanze di liquidazione. Semmai foste interessati ad avvalervi di questa possibilit&agrave;, sappiate che ci sono delle tempistiche precise da rispettare e delle motivazioni da citare, per richiedere di accedere al fascicolo di un vostro sinistro. Molte info sono sicuramente disponibili sul sito della vostra compagnia, dove troverete anche il modulo facsimile per la richiesta. Per maggiori informazioni fate riferimento invece al decreto 191 del 2008, i cui articoli dal 3 al 7 sono espressamente dedicati al diritto di accesso agli atti. Il comunicato dell&rsquo;Antitrust Torniamo allora a leggere il comunicato con il quale l&rsquo;Autorit&agrave; Garante ha dato notizia della doppia sanzione. &ldquo;...le due societ&agrave; hanno attuato comportamenti dilatori, ostruzionistici e/o di ingiustificato rifiuto, in relazione all&rsquo;esercizio del diritto del danneggiato di accesso al fascicolo del sinistro. Risulta, infatti, che UnipolSai e Generali abbiano risposto in ritardo, rispetto ai termini fissati dalla normativa di settore, a numerose istanze di accesso agli atti&hellip;&rdquo;. E ancora: &ldquo;Al momento di decidere l&rsquo;ammontare del rimborso, inoltre, le societ&agrave; non fornivano informazioni rilevanti relative alla sua determinazione o alle motivazioni di rifiuto di risarcimento. Secondo l&rsquo;Autorit&agrave; si tratta di carenze idonee ad indurre i destinatari ad accogliere l&rsquo;offerta risarcitoria o a respingerla senza le informazioni necessarie per contrapporsi. Infine, la pratica commerciale &egrave; stata realizzata imponendo ostacoli di vario genere all&rsquo;esercizio dei diritti derivanti dal contratto di assicurazione RC auto e senza rispettare i termini temporali fissati dal Codice delle Assicurazioni Private per la formulazione dell&rsquo;offerta o per il suo rifiuto. Sia nel caso di Generali, sia in quello di UnipolSai, ci sono stati numerosissimi sinistri in cui l&rsquo;offerta e/o il suo diniego sono stati formulati in ritardo rispetto al termine previsto dalla legge. Nel caso di UnipolSai, oltre a ci&ograve;, sono stati rilevati ulteriori ostacoli, quali la mancata risposta a richieste provenienti dai consumatori riguardo allo stato della pratica o la difficolt&agrave; nella presa di contatto con il liquidatore&rdquo;. E conclude: &ldquo;L&rsquo;Autorit&agrave; ha pertanto accertato la scorrettezza di questa pratica commerciale, considerata idonea a limitare considerevolmente la libert&agrave; di scelta o di comportamento del consumatore in relazione al risarcimento del sinistro&rdquo;.       

Siete insoddisfatti del risarcimento offertovi dall&rsquo;assicurazione per un incidente? Potete chiedere di visionare il fascicolo del vostro sinistro. Una possibilit&agrave; offerta dalla legge, che alcune compagnie tendono a &ldquo;dimenticare&rdquo;. E l&rsquo;Antitrust ha appena comminato due multe pesantissime proprio per questo

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