Una territorio meraviglioso. Si narra che Ernest Hemingway l&#39;abbia definita &ldquo;la valle pi&ugrave; bella del mondo&rdquo;. Difficile ricostruire la veridicit&agrave; dell&#39;affermazione, di certo c&#39;&egrave; che la Val Trebbia offre scenari incantati. Cartoline che disegnano una natura meravigliosa, fatta di boschi, montagne, segnati da quel fiume che si arrotola su s&eacute; stesso in ampie insenature in cui si specchiamo borghi dimenticati ma carichi di fascino. &Egrave; in contesti come questi che l&#39;adventouring trova la sua ragione d&#39;essere. Ed &egrave; proprio qui che Aprilia ha deciso di esaltare le caratteristiche della sua Tuareg 660, crossover destinata all&#39;asfalto ma anche (e soprattutto) al fuoristrada. E lo ha fatto creando una realt&agrave; che permette a tutti gli appassionati del marchio (e non...) di vivere il viaggio in tutte le sue sfumature e potenzialit&agrave;. Questa realt&agrave; si chiama Tuareg Experience.  Enduro Republic: una clubhouse da sogno    Appuntamento alle 9 presso la sede di Enduro Republic nel borgo di Grazzano Visconti, l&igrave; dove la pianura inizia gradualmente a lasciare il posto alle prime colline dell&#39;Appennino piacentino. Endurto Republic &egrave; infatti partner della Casa veneta per tutto quello che riguarda l&#39;organizzazione e la logistica della Tuareg Experience. Alle 10 accensione motori. Destinazione Bobbio e i sentieri che corrono nei dintorni della val Nure e la Val Trebbia. Tanti, sconosciuti, a volte praticabili, atre meno. Un intricato dedalo di trade bianche pi&ugrave; o meno agevoli, single track (percorsi larghi poco meno di un metro che si insinuano nella vegetazione), mulattiere che si perdono in un territorio ricco di spunti naturalistici e di storia. &Egrave; proprio qui che va ricercato il senso della partnership di Aprilia con Enduro Republic: il rapporto con il territorio. Avventurarsi da soli, senza una guida, in zone come queste (ma il concetto pu&ograve; essere esteso a tutta l&#39;Italia) non &egrave; mai consigliabile: un po&#39; per la difficolt&agrave; di orientamento e la sicurezza, un po&#39; per i divieti legati ad alcuni tratti sterrati che non sempre sono cos&igrave; evidenti, un po&#39; per quel rispetto che necessariamente deve essere portato verso tutti quelli che abitano e curano appunto il territorio. Un&#39;invasione incontrollata di moto &egrave; qualcosa che alla lunga si ritorce contro gli appassionati, che porta danno. Appoggiarsi a strutture che con le realt&agrave; locali ci dialogano, alla fine, &egrave; la soluzione migliore.    Aprilia Tuareg 660: facile e piacevole  Se poi il tutto avviene in sella a una moto come l&#39;Aprilia Tuareg 660... ancora meglio. Se cercate una moto facile, intuitiva, accomodante su ogni tipologia di fondo &egrave; la moto che fa per voi. Anche quando, come nel nostro caso, monta i pneumatici di primo equipaggiamento orientati pi&ugrave; all&#39;uso stradale, i Pirelli Rally STR. Insomma, se l&#39;obiettivo &egrave; stare in sella molte ore godendosi il fuoristrada (ma anche la strada) in tour turistici, la Tuareg non si tira indietro grazie a un motore pastosissimo (gestito da una elettronica sopraffina) che permette di dosare al grammo la coppia da trasmettere alla ruota motrice. L&#39;altro pregio della Tuareg &egrave; il bilanciamento complessivo che si accompagna a una piacevolissima sensazione di leggerezza&nbsp;(forse il tratto pi&ugrave; bello di questa moto, anche rispetto alla concorrenza pi&ugrave; qualificata) e a sospensioni estremamente scorrevoli che copiano qualsiasi pecca del fondo e mostrano il fianco solo quando si cerca la prestazione massima. Ecco che allora si gradirebbe un sostegno maggiore. Ma non &egrave; certo il caso della Tuareg Experience, dove l&#39;obiettivo &egrave; divertirsi in totale relax.   La parola che ci ha accompagnato per tutta la giornata. Il tour che abbiamo affrontato nel piacentino &egrave; uno delle decine possibili. La caratteristica apprezzabile dell&#39;organizzazione congiunta Aprilia/Enduro Republic &egrave; proprio l&#39;estrema flessibilit&agrave; del programma che pu&ograve; essere adattato alle esigenze e capacit&agrave; dell&#39;appassionato, alle condizioni meteo (lo stesso percorso prima, durante o dopo un acquazzone cambia completamente...) e alle necessit&agrave; che nascono durante il tour. Il taglio di percorso, magari per evitare un tratto brutto, &egrave; una possibilit&agrave; tenuta sempre in debita considerazione da chi guida il gruppo. Cos&igrave; come il livello di stanchezza dei partecipanti al tour. Al netto ovviamente di eventuali problemi meccanici: una caduta banale in off road pu&ograve; piegare una pedana, spezzare una leva. La foratura su una roccia tagliente non &egrave; una eventualit&agrave; cos&igrave; remora. Prepararsi a queste evenienze &egrave; doveroso, oppure occorre affidarsi a qualcuno che possa darvi una mano. Nel nostro tour abbiamo toccato Rivergaro, il monte Pillerone puntando Pietra Perduca, un ofiolite di serpentino nero alta 659 metri e la gemella Pietra Parcellara poco lontana. Scesi di nuovo in Val Trebbia abbiamo attraversato il fiume in localit&agrave; Perino attraversando le foreste a ridosso del monte Armelio e gi&ugrave;, verso la pausa pranzo programmata a Bobbio. Un continuo vai e vieni su tratti asfaltati (pochi) e percorsi &ldquo;off&rdquo; in mezzo alla natura, attraversando borghi dimenticati da Dio. Il pomeriggio ha visto il gruppo salire verso il Monte Selva e la Sella dei Generali a 1.211 metri con panorami degni del rinomato Abruzzo. E con una meravigliosa vista sulla pianura Padana. Poi ancora gi&ugrave; verso il letto del torrente Perino che abbiamo seguito di nuovo verso il Trebbia che, attraverso divertentissimi single track, ci ha guidato quasi fino alla meta. Che alla fine &egrave; sempre troppo vicina rispetto alle nostre aspettative di divertimento.  Tuareg Experience: tre proposte sul tema    La base operativa dell&#39;Aprilia Tuareg Experience &egrave; all&#39;interno della struttura di Enduro Republic sita nel caratteristico borgo di Grazzano Visconti, a una manciata di chilometri da Piacenza. Enduro Republic &egrave; una club house che racchiude un mondo di proposte: &egrave; una scuola guida, &egrave; officina moto, &egrave; un Bed&amp;Breakfast, &egrave; un locale dove consumare una birra in compagnia parlando di viaggi e avventura. &Egrave; un luogo dove lasciare la propria enduro dopo il giro con gli amici e ritrovarla pronta la settimana successiva. Ed &egrave; anche la sede della Tuareg Experience. Tre le offerte sotto il logo Aprilia: il corso di guida offroad, sia one-to-one che in gruppo (costi compresi tra 350 e 450 euro), i tour nella zona con guide esperte (costi compresi tra 350 e 450 euro) e la formula &ldquo;Bivouac&rdquo;.  Quest&#39;ultima prevede due giorni in sella comprensivi di notte in tenda, servizio ristoro, auto d&#39;appoggio (costo di 750 euro). I prezzi sono comprensivi di moto a noleggio (la Tuareg 660). Nel caso si volesse partecipare con la propria moto &ndash; sempre una Tuareg - in tutti i casi la riduzione di prezzo &egrave; dell&#39;ordine di 200 euro. Nessun calendario: basta telefonare e accordarsi sulle date. Per info: Aprilia Tuareg Experience o Enduro Republic 

<p>Una giornata in sella per scoprire angoli segreti dell&#39;Appennino piacentino, percorrendo strade, mulattiere e vie nascoste nel pi&ugrave; originale stile adventouring. Tutto grazie all&#39;esperienza di Enduro Republic di Grazzano Visconti</p> 

Aprilia Tuareg Experience: tutto il bello dell&#39;Appennino

        Una moto che &egrave; pi&ugrave; famosa per il suo proprietario che per il proprio reale successo: la Honda DN-01 non ha avuto una vita fortunata, nei pochi anni in cui &egrave; rimasta in produzione. Ma &egrave; piaciuta a qualcuno che in Italia conosciamo bene: il signor Vasco Rossi, che con il grande motociclismo tricolore condivide le radici emiliane. Una splendida giornata In un periodo solitamente fitto di concerti per il Komandante ma stravolto dalla pandemia e dalle conseguenti misure restrittive, ci si pu&ograve; concedere del tempo libero e dedicare alle proprie passioni. &ldquo;Una splendida giornata&rdquo; ha commentato Vasco auto-citandosi, quando ha parlato della sua ultima escursione in sella alla sua Honda tra le curve dell&rsquo;Appennino Emiliano, fino al Monte Cimone, 2.165 metri sul livello del mare.&nbsp; Honda DN-01, vita breve La DN-01 &egrave; stata presentata al Salone di Tokyo nel 2005 ed &egrave; arrivata in Europa nel 2008, salvo poi uscire dagli impianti produttivi due anni dopo. Quell&rsquo;estetica a met&agrave; tra un maxiscooter e una cruiser poteva essere una carta vincente oppure no, unita alle linee futuristiche che avrebbero potuto stuzzicare qualche appassionato pi&ugrave; fantasioso. Niente da fare, la sua natura da piede in due scarpe non ha giovato, ma questa &egrave; un&rsquo;altra storia. Quella di Vasco si riconosce, grazie alla scritta "Vasco-Rockstar" sul serbatoio.&nbsp; Relax in moto Vasco &egrave; tornato nella sua Zocca (Modena) da un paio di settimane, in tempo per riprendere la sua carenata e aprire la stagione delle uscite fuori porta. Paparazzato dai colleghi della Gazzetta di Modena in sella, il cantante si &egrave; concesso alle fotocamere e poi &egrave; ripartito su due ruote per godersi un po&rsquo; di relax. Ducati e la prossima Panigale V4: quel sogno chiamato seamless       

<p>Il rocker di Zocca &egrave; stato visto nella sua citt&agrave; d'origine proprio mentre usciva per un'escursione montana a bordo della moto, dalle linee futuristiche ma dalla storia breve</p>

Vasco Rossi, in sella alla Honda DN-01 tra le curve dell'Appennino

Inebriarsi di profumi e colori, lasciarsi alle spalle la strada e i pensieri, nasconderli in quella parte recondita del cervello che quando si guida si piega si stacca non serve, e non &egrave; chiamata in causa, beh, amici, questo &egrave; l'andare in moto.  E la stagione giusta &egrave; arrivata: giornate lunghe e caldo modesto. Dobbiamo tirare fuori le nostre amate dal garage e partire, non importa per dove. L'inverno passato ci ha fatto guadagnare il diritto di farlo, di prenderci un po' di tempo per noi.  Controllate freni, pneumatici, controllate l'olio e i liquidi, e andate. Vi voglio incontrare per strada, necessito del vostro saluto, di un lampeggio, di un caff&egrave; in quei posti che sappiamo noi, tronfi delle nostre baggianate, di annunci su pezzetti di carta, di quell'umanit&agrave; varia e rumorosa, quindi vera, che in fondo siamo.  Cosa c'&egrave; di pi&ugrave; importante di questo? Ahim&egrave; buona parte del resto, anche i problemi del luned&igrave;. Quindi lubrifichiamo la nostra attenzione ancor prima della catena. Guidiamo come se domani fosse il giorno pi&ugrave; importante; quindi occhi sulla strada, qualche decina di metri avanti rispetto alla ruota, e cervello ben collegato al corpo. Andare in moto fa bene, e non deve, e non pu&ograve;, far male.  Tempo fa lessi, purtroppo non ricordo dove, un'intervista ad un pilota di jet. Disse una cosa molto importante, molto vera: &ldquo;alla guida di un jet bisogna essere sempre un minuto avanti, vedere quello che accade e prevedere quello che accadr&agrave;. Occorre esser totalmente concentrati perch&eacute; tutto succede molto velocemente e le reazioni devono essere anticipate. Quando ci si accorge che qualcosa non va, il pi&ugrave; delle volte &egrave; troppo tardi per prendere precauzioni&rdquo;.  Facciamo nostro questo modo di pensare, cerchiamo di prevedere i rischi. Teniamoci sempre un buon margine di sicurezza per frenare, svoltare, cambiare traiettoria. Cerchiamo di prevedere le azioni degli altri, siano essi automobilisti, motociclisti, pedoni o animali. La sicurezza, ancor prima della velocit&agrave;, &egrave; sintomo di buona guida. Impariamo a conoscere la nostra moto: i tempi e gli spazi di frenata, la velocit&agrave; nel cambiare traiettoria, l'efficienza dei sistemi elettronici di sicurezza.  Solo in questo modo potremo goderci, davvero e serenamente, la strada.  [gallery ids="5206,5160,5133"]  Federico Garbin  &nbsp;

Si avvicina la bella stagione, &egrave; arrivato il momento di tirar fuori la moto e guidare. Ma con il cervello bene acceso

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Aprilia Tuareg Experience: tutto il bello dell'Appennino

Vasco Rossi, in sella alla Honda DN-01 tra le curve dell'Appennino

Guidare sì, ma con attenzione