        Negli anni '80 e '90 l'evoluzione delle moto si &egrave; concentrata su materiali e ciclistica, facendo un salto quantico verso moto molto pi&ugrave; guidabili, stabili e veloci. Nei primi 20 anni del nuovo millennio, invece, la crescita &egrave; stata pi&ugrave; che altro elettronica con sistemi che hanno reso le moto pi&ugrave; facili e sicure da guidare, con motori molto pi&ugrave; elastici e fluidi. Siamo appena entrati in una nuova fase, nella quale l'elettronica evolve in favore della sicurezza e della connessione.&nbsp; Il primo passo &egrave; stato fatto qualche anno fa con l'introduzione dei primi radar, mentre ora arrivano (soprattutto dalla Cina) nuove tecnologie che hanno a che fare con le telecamere e con il tracciamento dell'ambiente attorno alla motocicletta, con lo scopo di dare una percezione dello spazio a 360&deg; a esseri viventi che purtroppo hanno gli occhi solo davanti. Come evolver&agrave;, quindi, la tecnologia radar e cam nei prossimi anni? COME CAMBIA: HONDA AFRICA TWIN ES 2024 Radar sempre pi&ugrave; evoluti Li abbiamo gi&agrave; visti e provati, i radar sono obbiettivamente molto utili per la sicurezza, soprattutto durante i lunghi viaggi e le trasferte autostradali. Agiscono, per il momento, con funzione di cruise control adattivo e di blind spot monitor, ma questo &egrave; solo l'inizio.&nbsp; Il futuro ci porter&agrave; ad avere dei radar sempre pi&ugrave; piccoli ed efficienti (quindi meno invasivi dal punto di vista estetico) che potranno essere posizionati anche in altri punti della moto e non solo su frontale e coda. Con questi "scanner della strada", che evolveranno utilizzando tecnologia Lidar e Sonar, potremmo avere moto che ci informano di quel che accade centinaia di metri davanti e dietro di noi, informandoci con largo anticipo di una coda, un incidente, un velox o il comportamento anomalo di qualche altro mezzo.&nbsp;  &nbsp; Telecamere per monitoraggio a 360 In parallelo, e forse in certi casi in sostituzione dei radar (come fa Tesla, ad esempio), arriveranno i sistemi di monitoraggio tramite telecamere, che saranno in grado di analizzare in maniera altrettanto efficiente lo spazio attorno alla moto con immagini ad alta risoluzione e l'integrazione con l'IA che riconoscer&agrave; tutti i potenziali pericoli e ce li segnaler&agrave; in temporeale.&nbsp; Le telecamere sono un focus importante dell'evoluzione tecnologica sulla sicurezza perch&egrave; sono piccole, possono essere posizionate in diversi punti del mezzo e portano i nostri occhi dove &egrave; impossibile metterli nella realt&agrave;. La presenza di schermi sulla moto, ci dar&agrave; la possibilit&agrave; di avere sia un sistema di specchio retrovisore digitale dal grandangolo superiore a quello della nostra vista e di registrare con il sistema dashcam tutto quello che accade in una sorta di scatola nera che raccoglie tutti i dati della moto e del comportamento degli utenti della strada.  &nbsp; Aggiornamenti OTA e schermi Abbiamo citato gli schermi, e questo &egrave; un punto delicato. La guida della moto, molto pi&ugrave; fisica e attiva di quella dell'auto, non permette l'interazione con schermi touch in marcia, ma ci sar&agrave; la possibilit&agrave; di avere schermi aggiuntivi su supporti nel serbatoio, nei cupolini o nella strumentazione, per avere una visuale costante del retro della moto che sia pi&ugrave; efficiente di quella limitata e distorta degli specchietti retrovisori (che rimarranno comunque). Questi schermi aggiuntivi, di dimensioni non troppo abbondanti, saranno importanti per gestire tutti i parametri della moto e il sistema operativo dell'infotainment permetter&agrave; aggiornamenti Over The Air per tutte le applicazioni tecnologiche di bordo, consentendo anche l'aggiornamento di mappe motore e sistemi di sicurezza attiva del mezzo. Niente di diverso da quello che gi&agrave; accade nel mondo auto.  &nbsp; Applicazioni con realt&agrave; aumentata Telecamere, sensori, Radar, Lidar e sistema operativo della moto potranno interagire con la realt&agrave; aumentata che sar&agrave; implementata nei caschi del futuro. &Egrave; una tecnologia che solo ora sta arrivando a un'efficienza realmente utile a certe situazioni di vita quotidiana con l'entrata sul mercato dell'Apple Vision Pro, e nel giro di pochi anni avremo visori (o addirittura semplici occhiali, come sta sperimentando BMW Motorrad) che ci daranno informazioni tramite realt&agrave; aumentata direttamente davanti ai nostri occhi, dentro il casco.&nbsp; Tutto questo &egrave; volto ad aumentare la sicurezza e migliorare la fruibilit&agrave; di informazioni come messaggi, chiamate, navigazione e monitoraggio del viaggio che stiamo percorrendo, dandoci informazioni su pompe di benzina, ristoranti, luoghi interessanti o utili nelle vicinanze e per rimanere sempre connessi con la realt&agrave; che viviamo quando non stiamo in sella... ecco, forse quest'ultimo aspetto &egrave; degno di una discussione, perch&egrave; per molti la moto &egrave; un modo di staccare in modo netto dalla vita quotidiana. Ma per fortuna (lo speriamo) non saremo obbligati a stare sempre connessi!         

Le nuove tecnologie prese dal mondo automotive stanno esplodendo anche in campo motociclistico. Come verranno applicate le evoluzioni di radar e telecamere nell'utilizzo a due ruote?

Come evolveranno le moto con i radar e le telecamere?

Il segmento delle hypernaked &egrave; una nicchia per facoltosi, ma &egrave; un terreno fertile dove le case motociclistiche possono investire per dare immagine, esclusivit&agrave; e spingere le vendite di tutta la gamma. Con le superbike sempre pi&ugrave; estreme e ormai dedicate alla sola pista, le nude ad alte prestazioni rappresentano l&#39;alternativa stradale per chi vuole il massimo delle performance mantenendo un&#39;attitudine stradale marcata.&nbsp;  Honda potrebbe buttarsi nel segmento  Ducati domina la scena con le sue Streetfighter V4 e V2, seguita dal successo di altri marchi europei comeAprilia, KTM e BMW, mentre in giappone non sembrano ancora aver accettato completamente la sfida a chi &quot;ce l&#39;ha pi&ugrave; grossa&quot;... la scheda tecnica. Honda, dal canto suo, potrebbe sfornare un gioiello dotato del nuovo motore CBR1000RR-R, e in molti sono pronti a scommettere che lo far&agrave; a breve. Perch&egrave;? Ci sono informazioni non ufficiali che pare confermino questa ipotesi.  Si conosce da diverso tempo l&#39;esistenza di un progetto - saltato fuori tramite la registrazione di alcuni brevetti del 2022 - che stimola la fantasia di chi lo osserva: la moto in oggetto mostra chiaramente un telaio del tutto nuovo (sembra quasi un monoscocca), radiatori di grandi dimensioni e appendici aerodinamiche.&nbsp;Non ci sono parecchi altri dettagli se non alcuni disegni che mostrano le specifiche delle alette aerodinamiche e del forcellone posteriore monobraccio.    &nbsp;  Il progetto va avanti?  All&#39;inizio di quest&#39;anno il discorso &egrave; stato riaperto da un articolo della rivista giapponese Young Machine, che riporta l&#39;attenzione sull&#39;hypernaked ipotizzando per&ograve; un motore derivato dalla CBR1000RR di qualche generazione fa, e non dall&#39;ultimissima versione &quot;tripla R&quot;. In questo caso il motore non permetterebbe di sfondare il muro dei 200 CV ma si giocherebbe molto volentieri la partita con le esplosive KTM 1290 Super Duke e Tuono V4.&nbsp;  Cosa ci riserver&agrave; il prossimo futuro? Il punto di domanda &egrave; ancora bello grande. In Honda non c&#39;&egrave; una vera e propria tradizione di naked da sparo, l&#39;attuale CB1000R &egrave; un prodotto di larga scala molto pi&ugrave; &quot;tranquillo&quot; rispetto alle moto di cui parliamo ed &egrave; possibile che l&#39;idea di una nuda ad alte prestazioni possa ancora seguire questo filone. C&#39;&egrave; da dire, comunque, che la CBR RR-R ha portato per la prima volta Honda a buttarsi anche nella sfida delle massime potenze, quindi perch&egrave; non farlo anche con una naked da sparo? EICMA o Tokyo, quest&#39;anno, potrebbero essere il palcoscenico ideale per qualche rivelazione... state all&#39;occhio.  Top5: le hypernaked pi&ugrave; focose del 2023  &nbsp; 

Fin dal debutto della CBR1000RR-R si vocifera di una nuda ad alte prestazioni derivata dalla stessa piattaforma. Bocche cucite in Honda, ma qualcosa bolle in pentola. Ecco cosa sappiamo finora

Honda sta lavorando all&#39;attesa hypernaked?

Honda ha ufficialmente scoperto le carte sul suo programma elettrico. Il colosso giapponese ha finalmente fatto il passo definitivo verso un futuro green, lanciando un programma ambizioso che prevede la neutralit&agrave; carbonica e il lancio di 10 modelli full electric nei prossimi tre anni, con focus particolare sui commuter urbani e sul mercato asiatico. C&#39;&egrave; spazio, per&ograve;, anche per le moto pi&ugrave; prestazionali: sono tre i modelli elettrici, basati sulla stessa piattaforma, che vedremo entro il 2025: una naked, una custom e un maxi scooter.  La neutralit&agrave; carbonica e nuovi modelli  Si parla spesso di questo argomento, e tutte le aziende stanno applicando profondi cambiamenti per raggiungere l&#39;ormai celebre &quot;carbon neutrality&quot;. Non &egrave; altro che l&#39;azzeramento delle emissioni di CO2, che in Honda diversificano con la volont&agrave; di raggiungere una gamma Zero Carbon entro il 2040 e espandere la neutralit&agrave; all&#39;intera azienda (includendo processi, consumi e trasporti) entro il 2050. Per fare questo non verr&agrave; eliminato completamente il motore a combustione interna, ma verranno introdotti motori capaci di bruciare combustibili da fonti rinnovabili a base di etanolo come flex?fuel (E20)*1 - che vedremo gi&agrave; il prossimo anno - e &nbsp;flex-fuel (E100)*1 entro il 2025.  Il progetto &egrave; grosso, sono ben 10 modelli in 3 anni, e questo ci fa capire che si tratta di un lavoro che viene portato avanti da anni. Per quanto riguarda le moto che ci stimolano di pi&ugrave;, sappiamo che saranno tre e condivideranno la stessa piattaforma meccanica-elettrica, come accade per le attuali serie CB ed NC. Nelle poche immagini rilasciate possiamo notare soltanto dei teaser che indicano bene o male le forme dei modelli, ad indicare che tipo di categorizzazione avranno piuttosto che dare dettagli estetici e tecnici rilevanti. Una naked, una custom e un maxi scooter, non sappiamo altro.    Batterie intercambiabili e standardizzate  Per quanto riguarda gli altri prodotti elettrici in arrivo, saranno tutti commuter di diverse forme e tipologie (scooter e ciclomotori di classe medio-piccola), dedicati al mercato di massa del sud-est asiatico e dell&#39;estremo oriente. Di questi 7 mezzi per la mobilit&agrave; urbana, due saranno unicamente pensati per il trasporto privato e verranno lanciati tra il 2024 e 2025. Ah, e c&#39;&egrave; anche una piccola pit bike elettrica in programma.   Sul fronte batterie, Honda conferma di essere al lavoro con le altre Case giapponesi per arrivare ad una standardizzazione delle batterie delle moto del futuro, ma la cosa pi&ugrave; interessante &egrave; senza dubbio la nuova piattaforma di batterie intercambiabili MPP &quot;Mobile Power Pack&quot; che abbatte i tempi di ricarica per chi user&agrave; questi scooter professionalmente (tipo i servizi postali o di food delivery). Ci saranno gi&agrave; novit&agrave; concrete a Intermot ed Eicma? Stiamo a vedere.    Yamaha lancia PWseries S2, nuovo motore elettrico compatto e leggero  &nbsp; 

La Casa di Tokyo punta a diventare carbon neutral entro il 2040 con lo sviluppo di combustibili non fossili e con il lancio di un&#39;intera gamma di prodotti elettrici. Saranno 10 - di cui tre moto - nei prossimi tre anni

Honda e la rivoluzione elettrica: in arrivo una naked, un maxi scooter e una custom

Durante il 2021 si &egrave; parlato molto - fra social e indiscrezioni - del ritorno della Honda Transalp, una moto attesa da molti appassionati e logica copertura di un &quot;buco&quot; di mercato che la casa giapponese si sta portando dietro da troppo tempo: la crossover di cilindrata media. Infatti fra le serie piccole CB500/NC750 e la maxi Africa Twin 1100 c&#39;&egrave; uno spazio vuoto lasciato proprio dalla Transalp quando &egrave; uscita dal listino, nell&#39;ormai lontano 2013.  Honda ci tiene sulle spine  L&#39;idea di una nuova Transalp &egrave; balenata fin da subito in testa agli appassionati gi&agrave; diversi anni fa, che vedendo l&#39;andazzo della concorrenza (leggasi Yamaha, che ha riproposto la T&eacute;n&eacute;r&eacute; con la 700) non ha aspettato a chiedere a Honda una risposta di carattere, considerando che pure fra le crossover maxi si sta utilizzando un nome storico come Africa Twin.  I rumors pi&ugrave; concreti e le mezze conferme sono arrivate soprattutto durante la prima parte del 2021, quando alcuni brevetti con il nome Transalp sono stati depositati in Asia e USA, risvegliando l&#39;hype di chi attende questa moto da anni. In tanti (addetti ai lavori compresi) hanno pensato che il momento fosse arrivato e che ad EICMA avremmo visto la moto, in versione Concept o definitiva, ed in effetti una conferma della riedizione di una moto culto &egrave; arrivata... ma &egrave; la nuova Hornet!    &nbsp;  Cosa sappiamo finora  Il fatto che abbiamo visto il primo logo e la prima sagoma della Hornet non significa che Transalp non &egrave; nei piani, anzi, i due modelli potrebbero essere strettamente legati dalla stessa piattaforma. Tra le mezze parole uscite da EICMA sappiamo che la Hornet sar&agrave; una bicilindrica parallela di clindrata media, presumibilimente tra 750 e 850, magari con una versione rivista e ridotta del motore dell&#39;Africa Twin. Probabilmente non a caso, &egrave; proprio il tipo di motore attribuito alla nuova Transalp nei rumor riguardo alle domande di brevetto Honda dello scorso anno.&nbsp;  Come sappiamo bene, Honda tiene in gestazione i nuovi modelli per lungo tempo e spesso accade che arrivi dopo tutti gli altri. Con l&#39;Africa Twin &egrave; successo cos&igrave;, con l&#39;ingresso fra le endurone stradali anni dopo la principale concorrenza, e pure fra le supersportive abbiamo dovuto aspettare tantissimo prima di vedere una HRC capace di competere con le ultime moto estreme europee e giapponesi.  Per fortuna, ogni volta che Honda arriva lungo con un nuovo progetto, non si tratta mai di un flop o di qualcosa di poco curato. Siamo abbastanza convinti che la Transalp soddisfer&agrave; le aspettative e incrociamo le dita per il prossimo Salone di Milano, dove potrebbe addirittura fare la doppietta assieme alla nuova Hornet, presentando di fatto non solo due nuovi modelli ma una nuova piattaforma condivisa, nello stile che contraddistingue il brand. Sono ovviamente ipotesi, ma ci rassicurano che il progetto Transalp &egrave; ancora valido... per chi sa aspettare.  Top10 Crossover: le novit&agrave; da tenere sott&#39;occhio nel 2022   

Di una sua riedizione si &egrave; parlato molto la scorsa estate, ma all&#39;EICMA 2021 lo stand Honda ha presentato altro, lasciando un po&#39; di amaro in bocca per chi attendeva il grande ritorno. Per&ograve; il progetto sembra essere concreto

Nuova Honda Transalp, che fine ha fatto?

        Vi abbiamo gi&agrave; parlato delle Crossover 2022, fra conferme e anticipazioni, ma a parte questo popolarissimo segmento - che il prossimo anno sar&agrave; il pi&ugrave; "caldo" in assoluto - ci saranno parecchie altre novit&agrave; nel mercato moto. Alcune di queste sono gi&agrave; state confermate, altre sono in via di definizione, e l'attenzione di appassionati e addetti ai lavori si sta concentrando soprattutto sul prossimo EICMA, che dopo un anno di stop dovrebbe portare un numero interessante di novit&agrave; fra cui: Nuova gamma Ducati A parte le gi&agrave; discusse Multistrada V4 Pikes Peak e Scrambler X, in Ducati sembra ci sia la volont&agrave; di rinfrescare molte moto della gamma attuale e presentare nuovi modelli inediti. Tra questi si parla concretamente di una Monster R, ma non ci &egrave; dato sapere cosa altro proporr&agrave; Borgo Panigale durante la settimana del Salone di Milano, il prossimo novembre. Da Bologna le bocche sono cucite come mai prima d'ora e non c'&egrave; modo di sapere - per il momento - se i segmenti che verranno toccati di pi&ugrave; saranno quello sportivo, quello turistico o quello lifestyle. Attendiamo con pazienza qualche segno.  Moto Morini Scrambler Sembra confermato l'arrivo di una nuova Scrambler su base meccanica X-Cape 650, e non poteva che essere cos&igrave; dopo che Moto Morini ha provato per diversi anni a ritornare in auge con una moto di questo genere, senza mai riuscire a far breccia nel cuore degli appassionati. Ora la storia &egrave; diversa, e il grande eco che la crossover sta provocando in Italia potrebbe portare al successo di quest'altra moto, che sar&agrave; anch'essa posizionata alla base della fascia media del mercato. Non ci &egrave; dato sapere che forma avr&agrave; e su che tipo di caratteristiche punter&agrave; la rinata casa italiana per far breccia nel cuore degli appassionati. Quello che sappiamo &egrave; che rispetto al Concept visto nel 2019 sono state apportate delle modifiche allo stile quanto alla ciclistica.  &nbsp; Suzuki GSX-R 1000 Da Hamamatsu arrivano voci di una nuova supersportiva, che non potr&agrave; chiamarsi in altra maniera se non GSX-R 1000. Con la concorrenza che punta sempre pi&ugrave; in alto con numeri e tecnologia, in Suzuki sono rimasti un pelino indietro e la Gixxer &egrave; la meno estrema delle superbike del mercato, ormai difficile da comparare con i bombardoni di ultima presentazione come Ducati, Honda, Kawasaki e BMW. Se la nuova 1000 sar&agrave; all'altezza della concorrenza lo sapremo presto, quando di sicuro arriver&agrave; qualche conferma ufficiale.  MV Agusta F4&nbsp; Pi&ugrave; attesa della sposa all'ingresso della chiesa, la MV Agusta F4 di nuova generazione potrebbe essere finalmente arrivata alla fase finale della sua gestazione. Si tratta di un modello annunciato da tempo, teaserato dalla stessa MV pi&ugrave; volte negli scorsi anni ma mai realmente presentato. Dopo le varie vicissitudini economiche dell'azienda e dopo i disagi causati dal Covid nel settore, potremmo vedere davvero la nuova F4 al prossimo EICMA, e speriamo che diventi la vera outsider della categoria 1000 Superbike.  Yamaha R9 Dopo la R7 con motore CP3, la R9 con motore CP3 sembra ormai molto vicina al debutto. Le conferme non sono ufficiali, e qualcosa sembra muoversi dalle parti di Iwata per entrare nel mercato la prossima stagione. L'attesa &egrave; grande, anche alla luce dell'effetto positivo che la R7 ha portato fra gli appassionati. Si tratter&agrave; ovviamente di una sportiva carenata non estrema e dotata del motore a tre cilindri di derivazione MT e Tracer. Con numeri che badano pi&ugrave; al piacere di guida che alla prestazione assoluta, sar&agrave; la prima sportiva stradale di cilindrata medio-alta da moltissimi anni a questa parte... in attesa della nuova R1  Moto Guzzi V100 Gi&agrave; paparazzata durante uno shooting fotografico ufficiale, a Mandello vogliono fare sul serio con la V100, non tanto perch&egrave; si tratta di un modello super atteso, ma perch&egrave; porter&agrave; sul mercato un nuovo motore di grossa cilindrata raffreddato a liquido che potrebbe aprire nuovi orizzonti per Moto Guzzi, portando quella rivoluzione completa che i guzzisti attendono da anni e che il Gruppo Piaggio ha sempre rimandato. L'attenzione &egrave; su questa moto, per il momento, ma gli occhi sono rivolti al futuro perch&egrave; una gamma touring-crossover al livello della concorrenza potrebbe nascere nel giro di breve tempo. Staremo a vedere.  Le moto attese per il 2022: ecco le Crossover       

Quasi tutte le novit&agrave; 2022 saranno dedicate al mondo crossover, ma non disperino gli amanti delle altre categorie, ne vedremo altre di proposte e di interessanti. Ecco quelle che secondo noi calamiteranno di pi&ugrave; l'attenzione

Le moto più attese del 2022: naked e sportive

Di sicuro avr&agrave; inciso l&rsquo;emergenza Coronavirus e il difficile momento da fronteggiare, ma se in tanti attendevano un segnale per capire quale sarebbe stato l&rsquo;effettivo nuovo corso della &ldquo;reggenza&rdquo; Zeitz (neonominato Amministratore Delegato di Harley-Davidson), beh eccolo arrivato: le due punte di diamante dell&rsquo;operazione &ldquo;More Roads&rdquo;, la crossover avventurosa Pan America e la roadster Bronx,&nbsp; avanguardia di una serie di modelli motorizzati con il nuovo V2 raffreddato a liquido, che avrebbero dovuto inaugurare un nuovo corso per il marchio, non risultano pi&ugrave; in dirittura di arrivo. Inizialmente previste per la fine 2020, infatti, ora le due moto sono state spostate tra le (ipotetiche) novit&agrave; 2021, e senza particolari indicazioni sulle tempistiche. Sempre per il 2021 risulta in programma una nuova custom ad alte prestazioni con una potenza intorno ai 140 CV.  STRATEGIA E IDENTIT&Agrave;&nbsp;  Rimandare non significa certo cancellare, ma sta di fatto che l&rsquo;indirizzo prevalente, a questo punto, sembrerebbe quello sintetizzato nel piano &ldquo;The Rewire&rdquo;, che con le sue cinque linee guida punta a ritrovare solidit&agrave; e consensi in quell&rsquo;anima schiettamente custom&amp;cruiser, che da sempre rappresenta l&rsquo;identit&agrave; culturale pi&ugrave; profonda e stratificata del brand. Proprio ci&ograve; che negli anni ha reso Harley uno dei marchi motociclistici pi&ugrave; influenti e riconosciuti al mondo. Ecco sinteticamente cosa prevede:  1) Rilanciare e solidificare i punti di forza del marchio e bilanciare meglio l&rsquo;espansione in altri segmenti (quindi, tornare a dare priorit&agrave; alla produzione custom, cercando di riconquistare il proprio pubblico);  2) dare priorit&agrave; ai mercati pi&ugrave; importanti (qui, probabilmente, si tenter&agrave;, da un lato, di ritrovare quote in patria, dall&rsquo;altro, di accaparrarsi una fetta della ricca torta degli emergenti);  3) rivalutare i tipi di prodotto da lanciare, per assicurarsi il massimo impatto sul proprio pubblico (e qui il riferimento &egrave; allo zoccolo duro del brand);  4) potenziare piattaforme P&amp;A e GM prestando maggiore attenzione all&rsquo;e-commerce;  5) ottimizzare la struttura organizzativa, modelli operativi (probabilmente snellendoli) e costi, per ridurre la complessit&agrave; di gestione ed evitare sprechi.    IL TERMOMETRO DELLE OPINIONI  Come staranno reagendo a tutto questo harleysti, ex harleysti, e aspiranti harleysti? Beh, per farsi un&rsquo;idea del termometro delle opinioni, relativamente ad un possibile, deciso, &ldquo;ritorno alla tradizione&rdquo;, basta leggere i tantissimi commenti che abbiamo ricevuto sulla nostra pagina Facebook, quando abbiamo condiviso il post&nbsp;sul piano &ldquo;The Rewire&rdquo;. La possibilit&agrave; che si punti a rinvigorire la tradizione custom del brand, a scapito di crossover avventurose e roadster pepate, piace e non c&rsquo;erano dubbi.  &ldquo;Forse hanno capito che Harley &egrave; stata e deve essere FERRO-CROMATURE-SOUND- PERSONALIZZAZIONE!&rdquo; scrive Marco Mazzotta. &ldquo;Sportster, Dyna, Heritage, Electra. Stop (con qualche digressione annuale modello per modello). Estetica pi&ugrave; o meno uguale, componentistica migliorata. Basta&rdquo;, gli fa eco LucaMaria Catal&agrave;n Di Martino. Ma la chiosa di questo pezzo la vince Marco Temporali: &ldquo;Sono prigionieri di un mito&rdquo;. Ad avercene, di miti cos&igrave;, caro Marco... 

Dovevano rappresentare il nuovo corso del brand americano ed erano pronte a debuttare nel 2020. Invece non sar&agrave; cos&igrave;

Harley-Davidson: Pan America e Bronx, se ne riparla nel 2021 (forse)

Se passeggiando tra gli stand di EICMA 2019 siete rimasti folgorati dalle novit&agrave; della Casa austriaca, non perdete tempo e correte in edicola. Con grande anticipo, infatti, abbiamo avuto modo di mettere le mani, in anteprima, sulle nuove KTM 890 Duke R e 390 Adventure di cui siamo in grado di offrirvi le prime impressioni di guida.    KTM 390 Adventure e 890 Duke R a EICMA 2019  PER TUFFARSI NEL MONDO ADVENTOURING - La KTM 390 Adventure &egrave; pensata per i giovanissimi neopatentati A2 e per chi cerca una moto semplice (la sella &egrave; a 855 mm) ma comunque completa. La meccanica d&rsquo;altra parte &egrave; ormai ben consolidata ed &egrave; quella della piccola Duke: motore monocilindrico di 373,2 cc capace di 44 CV a 9.000 giri e 37 Nm comandato da un acceleratore Ride-by-Wire e racchiuso in un telaio a traliccio in acciaio. Il forcellone ha le nervature a vista. A cambiare sono le sospensioni, pur sempre WP regolabili ma dalla corsa aumentate: 170 davanti e 177 mm dietro, per affrontare senza patemi gli ostacoli delle vie sterrata. I cerchi sono di 19 e 17 pollici di diametro e calzano pneumatici leggermente tassellati, le sovrastrutture sono studiate per offrire comfort anche sulle lunghe distanze. Il peso si attesta sui 172 kg con il pieno, l&rsquo;ABS Bosch a due canali &egrave; disinseribile.  &nbsp;    Donne e motori, tutte le bellezze di EICMA 2019&nbsp;VIDEO  A CHI NON BASTA MAI - Tra le protagoniste dello stand c&rsquo;&egrave; anche la nuova 890 Duke R, ancora pi&ugrave; efficace per la guida sportiva della 790. Lo sar&agrave; grazie a un motore dalla cilindrata maggiorata a 890 cc (aumentano sia la corsa, sia l&rsquo;alesaggio) che ha portato la potenza a 121 CV a 9.250 giri e 99 Nm. La ciclistica ha beneficiato di un bell&rsquo;upgrade: le sospensioni, pur sempre WP, ora sono regolabili e hanno gi&agrave; di serie una taratura pi&ugrave; sostenuta, i freni prevedono due dischi di 320 mm lavorati da pinze Brembo Stylema. Il peso con il pieno &egrave; di 184 kg e di serie &egrave; equipaggiata con i Michelin Power Cup Evo.  KTM svela a EICMA la nuova 1290 Super Duke R 2020 

Sul numero di In Moto in edicola, il test in anteprima di due delle novit&agrave; pi&ugrave; interessanti di EICMA 2019

Nuove KTM 890 Duke R e 390 Adventure: la prova in esclusiva di In Moto

Sempre pi&ugrave; brand motociclistici&nbsp;decidono di inserire nella loro linea di produzione propulsori dotati di fasatura variabile, tecnologia in grado di apportare numerosi benefici in termini di ottimizzazione, efficienza e resa. E anche in fatto di emissioni, caratteristica non trascurabile in questa delicata fase di passaggio dalla normativa Euro4 alla normativa Euro5. Dagli Stati Uniti arriva la notizia che&nbsp;anche Indian Motorcycle si&nbsp;&egrave; messa al lavoro su questo fronte, come dimostrano alcuni bozzetti depositati presso l&rsquo;ufficio brevetti americano (United States Patent and Trademark Office).  SAR&Agrave; UN V-TWIN e non si esclude che possa andare ad equipaggiare la nuova &ldquo;rumoreggiata&rdquo; touring (il nome dovrebbe essere Raptor), che in molti ipotizzano in uscita entro il 2020. Il sistema di fasatura variabile a bordo dovrebbe essere di tipo evoluto, con specifiche&nbsp;interessanti, che schematizzano una tecnologia in grado di sfruttare anche le piccole percentuali di carburante mescolate all&rsquo;aria presenti nei gas di scarico, rimettendole in circolo.  Occhi aperti, quindi, in vista dei saloni autunnali, dove Indian ha gi&agrave; dimostrato di voler essere sempre pi&ugrave; protagonista, come fatto di recente con la bella street Tracker&nbsp;FTR 1200. 

Anche la Casa americana sarebbe pronta a lanciare sul mercato in tempi brevi un propulsore dotato di fasatura variabile

Indian: in arrivo la fasatura variabile

Se ne parla oramai da sei anni. Tanti. Forse troppi. Sta di fatto, che l&rsquo;idea di una media 2 cilindri, col turbo, &egrave; di tale fascino da riattizzare ogni volta i carboni sotto la cenere&nbsp;non appena spunta all&rsquo;orizzonte una qualche novit&agrave; o aggiornamento sulla situazione. Ecco quindi, che i nuovi bozzetti di brevetto depositati negli USA riportano alla ribalta la Suzuki Recursion, progetto che oramai dovrebbe essere in uno stadio avanzato di progettazione, dopo la prima apparizione, sotto forma di concept, al Salone di Tokyo del lontano 2013.  LA BASE TECNICA dovrebbe ruotare attorno ad un due cilindri (nel tempo&nbsp;si &egrave; passati dai 600 cc del concept ai 700 di quella che,&nbsp;circa 2 anni fa, &egrave; stata individuata con la sigla GSX-700 T), dotato di turbocompressore a geometria variabile con intercooler. La potenza massima dovrebbe aggirarsi attorno ai 100 CV, mentre il picco di coppia dovrebbe registrarsi a regimi di rotazione medio/bassi. I nuovi bozzetti evidenziano il posizionamento del turbo nella parte anteriore, e lo studio intorno all&rsquo;airbox, cui va il delicato compito di supportare adeguatamente il compressore.    IN OGNI CASO, ancora nulla di ufficiale &egrave; stato dichiarato per quanto riguarda lo stadio evolutivo della moto e, sopratutto,&nbsp;sui contenuti tecnici nel dettaglio (al di l&agrave; delle scarne informazioni che circolano da tempo). La vedremo presto? La sensazione &egrave; che, stavolta, qualcosa si stia effettivamente muovendo&hellip; rimanete connessi. 

Tornano a circolare con insistenza le voci sulla media di Hamamatsu&nbsp;col motore turbo. Forse la vedremo presto, dagli USA&nbsp;nuovi bozzetti di brevetto

Suzuki mette il turbo alla Recursion?

Lo scambio proficuo tra Ktm e Husqvarna continua. Dopo i modelli Vitpilen e Svartpilen, lo storico marchio svedese (oggi di propriet&agrave; KTM) sta lavorando sulla piattaforma della nuova 790 Adventure per proporre, non prima del 2020, una ipotetica (ma molto probabile) 801, sfruttando il motore e il telaio realizzati dalla Casa austriaca, e recentemente visti a Eicma 2018 su una delle novit&agrave; di punta targata &quot;orange&quot;.  Lo scoop arriva ancora una volta dall&#39;Inghilterra&nbsp;&nbsp;- di recente vi abbiano parlato di un altro &quot;avvistamento eccellente&quot; - dove &egrave; stato &quot;pizzicato&quot; su strada un prototipo che propone il nucleo centrale della 790, con il bicilindrico parallelo da 94 cv e le stesse sospensioni. Pi&ugrave; confortevole e tradizionale appare invece la seduta, mentre la luce posteriore appartiene alla famiglia 701, cos&igrave; come il grosso faro tondo anteriore. Una differenza rispetto alla 790 &egrave; la posizione del serbatoio, che qui sembra pi&ugrave; tradizionale. La silouhette della moto appare diversa rispetto alla KTM per via di una ulteriore parte di telaio aggiuntiva. E&#39; ancora presto per capire quale sar&agrave; la dotazione tecnica completa, ma non mancher&agrave; probabilmente un cruscotto TFT. Rispetto alla Adventure 790, questa ipotetica 801 sembrerebbe avere un taglio pi&ugrave; &quot;classic&quot; e una destinazione d&#39;uso maggiormente focalizzata sulla polivalenza.  Qui potete vedere la gallery del prototipo Husqvarna in strada 

Il dialogo con la &quot;cugina&quot; KTM &egrave; serrato. Avvistato su strada un prototipo &quot;r&eacute;tro-bike adventure style&quot;&nbsp;che sembrerebbe sfruttare la base della nuovissima 790 Adventure

Husqvarna scatenata: arriva la 801?

Una nuova lineup Norton sta per prendere forma attorno all&rsquo;inedito motore bicilindrico da 650 cc. Primo modello in arrivo, la Atlas 650, heritage direttamente ispirata alla scrambler 750 prodotta dal marchio inglese tra il 1962 e il 1968.  DAL VIDEO CHE VI MOSTRIAMO IN BASSO&nbsp;emergono alcuni particolari della nuova moto, come lo scarico alto, lo pneumatico posteriore di buone dimensioni, il manubrio largo, il parafango anteriore alto e slim, il faro tondo di tipo &quot;tech&quot;&nbsp;e la sella piatta.  IL MOTORE, un bicilindrico in parallelo da 650 cc, dovrebbe essere in grado di erogare una potenza massima intorno agli 80 cavalli, sebbene alcune voci azzardino addirittura il raggiungimento di quota 90. Diversi rumors, poi,&nbsp;ipotizzano anche una possibile versione sovralimentata capace di raggiungere l&rsquo;incredibile picco di 175 CV.  LA NORTON ATLAS 650,&nbsp;primo modello di una probabile &ldquo;famiglia&rdquo; di mezzi realizzati&nbsp;sfruttando il nuovo bicilindrico 650, sar&agrave; svelata&nbsp;in questi giorni durante il NEC di Birmingham. Rimanete connessi...   All new Norton, global reveal 17 Nov @motorcyclelive pic.twitter.com/F2CDZLXh6x &mdash; Stuart Garner (@norton_ceo) 8 novembre 2018   &nbsp;    &nbsp;    

Un video svela i particolari della moto che debutter&agrave; a breve: previsto l&rsquo;unveiling in occasione del NEC di Birmingham

Norton Atlas 650 pronta al debutto

Qualcosa si muove, finalmente,&nbsp;nel segmento delle sportive di media cilindrata. Voglia di restituire linfa alle carenate, riattivando il circolo vituoso che portava gli appassionati ad approdare naturalmente&nbsp;alle 1000 dopo il giusto apprendistato sulle 600? Probabile! Sta di fatto che, dopo il recente &ldquo;ritorno&rdquo; della Yamaha YZF-R6, il gi&agrave; svelato remake della Ninja 636, giunge anche la conferma dell&rsquo;arrivo, per il 2019, di una Honda CBR 600 RR in versione rinnovata.  MENO PESO - Sono ancora&nbsp;pochi i particolari tecnici in circolazione&nbsp;ma, leggendo con attenzione i documenti del CARB,&nbsp;si scopre un deciso calo di peso (rispetto al passato) per questa versione, nell&rsquo;ordine dei 10 Kg. Una moto&nbsp;pi&ugrave; leggera, quindi, equipaggiata con il consueto 4 cilindri in linea che, a ragion di logica, debutter&agrave; in una nuova evoluzione profondamente rivista. Non dovrebbe mancare inoltre una dotazione elettronica di ultima generazione, mentre resta da capire quale impostazione ricever&agrave; questa nuova CBR 600, se estrema senza compromessi, oppure maggiormente &ldquo;street oriented&rdquo;. A ben guardare, per&ograve;, la tradizione della sigla RR non lascia poi troppo spazio ai dubbi.  LA NUOVA MOTO debutter&agrave;, con tutta probabilit&agrave;, in occasione dell&rsquo;Intermot di Colonia o all&rsquo;EICMA di Milano. E a questo punto, se avete un cuore racing che vi batte in petto&hellip; non vi resta che rimanere connessi. 

Almeno stando ai&nbsp;documenti depositati presso il CARB, il California Air Resources Bureau

Honda CBR600RR 2019 in arrivo

Oramai &egrave; tale il numero di voci che si rincorrono senza sosta da qualche tempo, che lo sbarco sul pianeta moto della nuova GS pu&ograve; essere considerato, se non certo, assolutamente probabile. Ma quali saranno le novit&agrave; a bordo della moto che debutter&agrave; (in maniera quasi certa) all&rsquo;Intermot di Colonia, o al pi&ugrave; tardi all&rsquo;EICMA di Milano?  SICURAMENTE IL MOTORE - Il nuovo due cilindri boxer (in foto la versione attuale), stando ai rumors che arrivano da BikeSocial, non solo sarebbe cresciuto di cilindrata raggiungendo quota 1.254 cc - da qui il nome R 1250 GS - ma potrebbe proporre anche un&rsquo;inedita distribuzione a fasatura variabile (VVT, variable valve timing), seguendo la strada gi&agrave; intrapresa di recente da Suzuki e Ducati. Il nuovo motore, inoltre, viene accreditato di una potenza massima vicina ai 134 CV (circa 9 CV in pi&ugrave; rispetto all&rsquo;attuale modello).  DESIGN SIMILE - Le linee, invece, non dovrebbero stravolgere l&rsquo;attuale progetto, che nel tempo ha saputo imporsi al grande pubblico anche in termini di stile. Ipotizzabile, quindi, un refresh, pi&ugrave; o meno leggero, giusto per aggiornare il look e imprimere personalit&agrave; alla nuova versione. Il peso, invece, seppur di poco, dovrebbe aumentare. La nuova R 1250 GS, infatti, sar&agrave; probabilmente gi&agrave; in linea con l&#39;imminente normativa Euro5, con tanto di relativo, prevedibile, aggravio di ingombri, che interesseranno soprattutto l&#39;impianto di scarico. 

Le prime indiscrezioni sull&rsquo;attesissima nuova versione della all-rounder bavarese

Novit&agrave; BMW 2019: nuovo R 1250 GS in arrivo

Harley-Davidson ruota con decisione il comando del gas e accelera forte sul piano della diversificazione della gamma moto. Lo scopo,&nbsp;arrivare ad una offerta completa, sconfinando in segmenti mai esplorati prima, oggi in pi&ugrave; rapida crescita. Oltre, infatti, ad estendere la leadership nel settore custom, H-D sta sviluppando una nuova piattaforma modulare di motocicli da 500cc a 1250cc che comprende tre distinte aree di prodotto e quattro cilindrate, a partire dalla prima motocicletta Adventure Touring, l&#39;Harley-Davidson Pan America 1250, dal modello Custom 1250cc e dal modello Streetfighter 975cc, tutti previsti per il lancio a partire dal 2020. Altri modelli per ampliare la copertura in questi segmenti seguiranno fino al 2022.  INOLTRE, LA CASA DI MILWAUKEE intende sviluppare prodotti pi&ugrave; accessibili, di piccola cilindrata (da 250cc a 500cc) per i mercati emergenti dell&#39;Asia attraverso un&#39;alleanza strategica pianificata con un produttore in Asia. Questo nuovo prodotto e una pi&ugrave; ampia distribuzione avr&agrave; lo scopo di alimentare l&#39;accesso e la crescita della clientela Harley-Davidson in India, uno dei mercati pi&ugrave; grandi e in pi&ugrave; rapida crescita al mondo e in altri mercati asiatici.    FUTURO MODELLO STREETFIGHTER - Questo modello Streetfighter 975cc fa parte della nuova piattaforma modulare di motociclette Harley-Davidson&rsquo;s intermedie con cilindrate da 500cc a 1250cc prevista in lancio per il 2020. (Il modello mostrato &egrave; un prototipo. Le caratteristiche del modello di produzione possono variare. Non ancora disponibile per la vendita. Tutti i futuri modelli illustrati potrebbero non essere disponibili in tutti i mercati).    &nbsp;  FUTURO MODELLO CUSTOM - Il nuovo modello custom di Harley-Davidson dall&rsquo;aspetto muscolare aggressivo con stile essenziale e 1250 cc di pura prestazione &egrave; previsto per il 2021. (Il modello mostrato &egrave; un prototipo. Le caratteristiche del modello di produzione possono variare. Non ancora disponibile per la vendita. Tutti i futuri modelli illustrati potrebbero non essere disponibili in tutti i mercati).    &nbsp;  &nbsp;  FUTURO MODELLO ELETTRICO HARLEY-DAVIDSON - Una gamma pi&ugrave; ampia di modelli elettrici leggeri, agili e pronti per affrontare l&rsquo;ambiente urbano. Per coloro che vogliono provare il brivido delle due ruote. Il lancio &egrave; previsto entro il 2022. (Il modello mostrato &egrave; un prototipo. Le caratteristiche del modello di produzione possono variare. Non ancora disponibile per la vendita. Tutti i futuri modelli illustrati potrebbero non essere disponibili in tutti i mercati).    &nbsp;  HARLEY-DAVIDSON LIVEWIRE - Il lancio della motocicletta elettrica Harley-Davidson, LiveWire - il primo di un ampio portafoglio &quot;twist and go&quot; di veicoli elettrici a due ruote progettati per affermare l&#39;azienda come leader nell&#39;elettrificazione di questo sport - &egrave; previsto per il 2019. (Il modello mostrato &egrave; un prototipo. Le caratteristiche del modello di produzione possono variare. Non ancora disponibile per la vendita. Tutti i futuri modelli illustrati potrebbero non essere disponibili in tutti i mercati).   

La Casa americana svela i suoi piani produttivi per i prossimi cinque anni: 21 nuovi modelli, comprese una adventure bike, una sport-naked e diversi modelli elettrici

Harley svela una Adventure Bike e una StreetFighter... ma non &egrave; tutto!

La famiglia scooter della Casa tedesca potrebbe allargarsi presto. Presentato ad EICMA 2018, il C 400 X&nbsp;&egrave; stato il primo scooter di cilindrata media commercializzato da BMW, un mezzo di impostazione &ldquo;premium&rdquo;, ben rifinito, che fa dell&rsquo;equilibrio generale la sua arma migliore, caratterizzato da una dotazione completa e da un prezzo interessante. Secondo la documentazione di certificazione pubblicata dall&#39;Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, potrebbe presto essere affiancato in listino da una nuova versione GT, che probabilmente vedremo in occasione dei saloni autunnali.  ENTRAMBI GLI SCOOTER, C 400 X e C 400 GT, condividono la stessa base tecnica, a partire dal vivace monocilindrico raffreddato a liquido da 350 cc capace di 34 CV di potenza massima. Per quanto riguarda per&ograve; l&rsquo;aspetto o l&rsquo;impostazione del mezzo, nonostante alcuni rendering apparsi in rete, nulla ancora &egrave; dato sapere. Si pu&ograve; ipotizzare solo che - proprio come avviene per BMW C 650 Sport e GT - a differenziare i due modelli sar&agrave; una maggiore attenzione al comfort e alla protettivit&agrave; per la versione GT. Quindi, ad esempio, potrebbe avere un parabrezza pi&ugrave; alto, una sella pi&ugrave; comoda per pilota e passeggero e maggiori sovrastrutture aerodinamiche.  La stagione delle novit&agrave; si avvicina... rimanete connessi. 

Un&rsquo;ipotesi pi&ugrave; che fondata stando al documento pubblicato dall&rsquo;EPA, l&#39;Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti

Novit&agrave; BMW 2019: probabile C 400 GT in arrivo

Non solo Harley-Davidson. Quando si pensa al motociclismo a stelle e strisce, troppo spesso ci si ferma all&rsquo;insegna pi&ugrave; grande e vistosa, dimenticandosi erroneamente di quello che invece &egrave; il marchio motociclistico pi&ugrave; antico d&rsquo;America, oggi sempre pi&ugrave; prolifico e attivo sotto l&rsquo;ala Polaris Industries.  INDIAN MOTORCYCLE ha di recente deciso di diversificare la propria offerta affiancando, alla gamma di modelli custom, un&rsquo;interessante classic-naked in stile flat track, con contaminazioni scrambler, ispirata alla muscolosa Indian da competizione, Scout FTR 750.  LA MOTO RITRATTA NELLE FOTO di questo articolo &egrave; il concept svelato a luglio dello scorso anno da cui il modello che arriver&agrave; in produzione non dovrebbe discostarsi troppo. Un mezzo di impostazione decisamente pi&ugrave; sportiva rispetto al resto della gamma Indian, che per certi versi sembra riprendere la strada intrapresa da Harley qualche anno fa,e poi abbandonata, con l&rsquo;affascinante XR1200X. Un modo, si direbbe, per emancipare la produzione motociclistica USA dal solito filone custom, sfruttando (in questo caso) il successo crescente, nel mondo racing, delle gare di flat track.    AL MOMENTO, NON SONO TRAPELATI PARTICOLARI TECNICI su questa novit&agrave;, che sar&agrave; quasi sicuramente in gamma a partire dal 2019. Possibile una premi&egrave;re in occasione dei prossimi saloni autunnali di Colonia o Milano. Rimanete connessi... 

Tutto il fascino delle moto flat track per una novit&agrave; di rottura con la consueta produzione custom

Indian FTR 1200, cose dell&rsquo;altra America

In inglese viene indicato col nome di &ldquo;design patent&rdquo;, in pratica si tratta di un brevetto che &ldquo;fissa&rdquo; le linee stilistiche di un prodotto, in questo caso, di un futuro modello moto. Stiamo parlando in particolare della Moto Guzzi V85, attesissimo modello della Casa di Mandello, anticipato dall&#39;omonimo concept visto all&rsquo;ultimo EICMA. E a giudicare dai bozzetti che vi mostriamo (sono stati depositati il 1&deg;&nbsp;maggio in Australia), il layout finale non pare discostarsene troppo.  A BEN GUARDARE, non mancano per&ograve; alcune differenze piuttosto evidenti. Il serbatoio del carburante presenta una forma differente e sembra pi&ugrave; piccolo rispetto al concept, con la parte posteriore che presenta una pendenza sensibilmente meno marcata fino al tappo del serbatoio. Di conseguenza, anche la sella &egrave; stata modificata per armonizzarsi al diverso punto di congiunzione (e appare anche pi&ugrave; sottile).  PASSANDO AL RETROTRENO, la pinza posteriore &egrave; stata riposizionata. Ora si trova sotto al forcellone e non pi&ugrave; sopra, mentre lo scarico perde quel sapore quasi &quot;artigianale&quot;, che contraddistingueva l&rsquo;elemento montato sul concept, in favore di&nbsp;linee pi&ugrave; &ldquo;ordinarie&rdquo; e vicine alla produzione di serie.  UN DISCORSO A PARTE merita il nome. Se da un lato, infatti, molti vorrebbero vedere la scritta &quot;Stelvio&quot; tornare in listino, al momento non ci sono elementi che lascino intendere questa scelta da parte della Casa. D&rsquo;altro canto, per&ograve;, anche la sigla V85 sembra pi&ugrave; riferibile al nuovo motore - in futuro destinato ad equipaggiare un&rsquo;intera famiglia di modelli - che alla AdventureTouring di cui parliamo. Staremo a vedere. Tutti i dubbi saranno probabilmente sciolti in vista del prossimo autunno. Rimanete connessi. 

Alcuni bozzetti svelano le linee della futura turistica avventurosa della Casa dell&rsquo;Aquila

Moto Guzzi V85: brevetto depositato

Facciamo subito una premessa importante: quando si deposita un brevetto, non sempre il mezzo rappresentato negli schemi (in questo caso in tutta evidenza una Hayabusa) &egrave; poi quello che realmente &ldquo;accoglier&agrave;&rdquo; la tecnologia descritta. Inoltre, il deposito di un brevetto non garantisce al 100% che la tecnologia verr&agrave; poi effettivamente messa &quot;in strada&quot;. Detto ci&ograve;, analizziamo i fatti: 1) Suzuki sembra aver messo a punto un interessante (e innovativo) cambio, basato su una trasmissione semi-automatica; 2) l&rsquo;atteso arrivo di una nuova Hayabusa rappresenterebbe di certo l&rsquo;occasione perfetta per il suo debutto.  STESSO FEELING DI UN CAMBIO TRADIZIONALE - Al momento i brevetti risultano depositati in Giappone, Germania e Stati Uniti. Quel che mostrano &egrave; una sorta di &ldquo;trasmissione manuale automatizzata&rdquo;. Semplificando il concetto, un cambio che non necessita della leva della frizione al manubrio, azionabile col piede tramite il classico comando a pedale in prossimit&agrave; della pedana sinistra. Inoltre, per mantenere la sensazione della cambiata il pi&ugrave; possibile simile a quella di un sistema tradizionale, lo &ldquo;shift-by-wire&rdquo; Suzuki sarebbe in grado di far avvertire lo &ldquo;scalino&rdquo;, il classico scatto, al momento del passaggio da un rapporto all&rsquo;altro.  SUPER BUSA - Un elemento, l&#39;arrivo di questo ipotetico cambio semi-automatico, che va ad alimentare ulteriormente l&rsquo;attesa attorno alla nuova (oramai pressoch&eacute; certa) versione della Hayabusa; modello il cui arrivo &egrave; previsto per i prossimi saloni autunnali e per il quale gi&agrave; si vocifera di un possibile, potentissimo, 4 cilindri sovralimentato sulla falsariga di quanto fatto da Kawasaki con la Ninja H2 SX. Rimanete connessi. 

Lo suggerisce il brevetto di un cambio innovativo depositato dalla Casa giapponese

In arrivo una nuova Hayabusa semi-automatica?

Dopo oltre mezzo secolo - era il 1940 quando la fabbrica chiuse i battenti - il celebre marchio inglese Levis Motorcycle sembra pronto a tornare alla ribalta. Lo testimoniano i bozzetti che mostrano il progetto di una originale caf&eacute; racer spinta da un potente motore V6. Un bicilindrico con architettura a V stretta (22&deg;) da 1200 cm3, capace di sviluppare la potenza massima di 130 CV.  QUADRILATERO DEFORMABILE - Ma non &egrave; il motore l&rsquo;unica particolarit&agrave; tecnica di questa moto che punta - lo si intuisce gi&agrave; dalle indiscrezioni sul prezzo, che parlano di circa 60.000 euro - sull&rsquo;eccellenza dei contenuti. La sospensione anteriore, ad esempio, proprio come sull&rsquo;ultima Brough Superior, sfrutta una forcella tipo FIOR a quadrilatero deformabile. Soluzioni che non si vedono certo tutti i giorni.  IL PUZZLE SI RICOMPONE - A quanto pare, quindi, dopo Matchless, Brough Superior, Norton - solo per citarne alcuni - un altro pregiato pezzo che ha fatto la storia del motociclismo britannico potrebbe tornare a brillare a breve. Artefici dell&rsquo;operazione, Phil Bevan (nuovo proprietario del marchio, gi&agrave; possessore del brand auto Trident) e Steve Kirk (responsabile del design). Al momento, secondo quanto riferito, la moto sarebbe in fase di test, ma per vedere la versione definitiva occorrer&agrave; attendere ancora fino al 2020. 

Il celebre marchio inglese sembrerebbe pronto a tornare sulla scena con una moto sofisticata e&hellip; incredibilmente costosa

Una caf&eacute; racer motorizzata V6 per il ritorno di Levis

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE: i francesi di Moto-Station hanno rettificato l&#39;intervista per quanto riguarda l&#39;arrivo di uno scooter Ducati, modificando il virgolettato di Edouard Lotth&eacute;. In coda al pezzo vi mostriamo i due screenshot: quello con il virgolettato originale (da cui abbiamo tratto l&#39;articolo che segue, in cui si dice chiaramente che lo scooter arriver&agrave; per certo) e quello sostituivo che si pu&ograve; leggere adesso su moto-station. Sempre in coda abbiamo aggiunto un intervento di Ducati su questa faccenda. Vi chiediamo, quindi, di considerare quanto scritto qui in basso tenendo conto della rettifica da parte del magazine francese e vi rimandiamo alle considerazioni in coda al pezzo. ___________________ Tra rumors, smentite e leggende metropolitane, &egrave; probabilmente uno degli argomenti &ldquo;dueruotistici&rdquo; pi&ugrave; caldi degli ultimi anni. A quanto pare, per&ograve;, finalmente ci siamo: in una lunga intervista ai colleghi francesi di Moto-Station, Edouard Lotth&eacute; (Managing Director Ducati per l&rsquo;Europa Occidentale) ha confermato l&rsquo;arrivo, nel futuro prossimo venturo, di uno scooter made in Borgo Panigale. Ma ai blocchi di partenza ci sarebbe anche una moto elettrica, per la quale, per&ograve;, tempi di commercializzazione e possibili caratteristiche tecniche sono meno definiti.  SCADENZE E QUESTIONI DI &quot;GRUPPO&quot; - Probabilmente, a dare una decisa accelerata ad entrambi i progetti ha contribuito l&rsquo;importante scadenza del 2021, quando, da un lato diventer&agrave; obbligatoria la nuova normativa antinquinamento Euro5, dall&rsquo;altro ci potrebbero essere novit&agrave; legislative di rilievo in tema di mobilit&agrave; elettrica e obblighi per le Case. In questo senso, un indizio &egrave; anche la cosiddetta &ldquo;Roadmap E&rdquo; del Gruppo Volkswagen (che quindi potrebbe riguardare Ducati), la quale prevede, entro il 2030, la presenza di almeno un modello elettrico per ogni modello a propulsione &ldquo;tradizionale&rdquo; nel listino dei marchi che fanno capo alla Casa di Wolfsburg. Lo stesso Domenicali, poi, in una lunga intervista pubblicata su InMoto di Novembre aveva risposto con un certo entusiasmo ad una domanda su una possibile evoluzione &quot;a emissioni zero&quot;.  ALTRE ANTICIPAZIONI - I Saloni autunnali del 2020 potrebbero dunque essere stati scelti come &ldquo;ora X&rdquo; in cui svelare almeno il progetto scooter, salvo non si decida addirittura di anticiparne l&rsquo;uscita. Probabilmente pi&ugrave; lunghi, invece, i tempi per la moto elettrica. Tra le altre importanti anticipazioni emerse dall&rsquo;intervista, due in particolare quelle di rilievo: Ducati non intenderebbe impegnare risorse nello sviluppo di mezzi per il segmento delle sportive 400 cc; lo sforzo progettuale per rendere compatibili, con la futura normativa Euro5 (che si preannuncia piuttosto restrittiva), anche il &ldquo;parco motori&rdquo; raffreddato ad aria. ___________________  PRIMA DICHIARAZIONE del manager Ducati Edouard Lotth&eacute;    DICHIARAZIONE MODIFICATA in seguito    In pratica, la certezza sull&#39;arrivo di uno scooter Ducati (prima versione) si &egrave; trasformata in un pi&ugrave; vago e generico (parafrasando), se un giorno arriver&agrave; uno scooter Ducati ci assicureremo che avr&agrave; tutto il carattere del marchio. Sulla questione abbiamo interpellato l&#39;ufficio stampa Ducati. In poche parole, ci &egrave; stato detto che la prima dichiarazione di Edouard Lotth&eacute; &egrave; stata probabilmente frutto di una incomprensione e che fa fede la rettifica. Sar&agrave; davvero cos&igrave;? In attesa di sviluppi, gli lascimo il beneficio del dubbio.  &nbsp;  VIDEO - Vi raccontiamo la Ducati Panigale V4    &nbsp;  VIDEO - Vi raccontiamo la nuova Scrambler 1100   

Nei piani industriali della Casa bolognese, un futuro ricco di novit&agrave; &ldquo;elettrizzanti&rdquo;. In un&#39;intervista, poi rettificata, viene annunciato l&#39;arrivo di uno scooter: vi mostriamo le due schermate, prima e dopo la rettifica

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