Momodesign ha sempre fatto del design la propria bandiera e tra le sue ultime novit&agrave; vi abbiamo parlato recentemente della linea multicolor FGTR. L&rsquo;impegno del Centro Stile Momodesign sui temi dell&rsquo;innovazione, della ricerca e della sicurezza rappresentano il punto fermo della strategia del marchio e questa mission non &egrave; passata inosservata alla giuria internazionale del premio Compasso d&rsquo;Oro ADI 2020 che ha assegnato il prestigioso riconoscimento per il design italiano proprio a Momodesign per il casco per moto Aero. &nbsp;Il casco premiato alla XXVI edizione del Compasso d&rsquo;Oro &egrave; stato subito esposto all&rsquo;ADI Design Museum di Milano.    Visione futuristica  Aero nasce dalla visione di Momodesign di proiettare il marchio nel futuro della mobilit&agrave; con un casco dotato di una aerodinamicit&agrave;, un movimento visiera innovativo brevettato, un sistema di ventilazione intelligente. Grazie al suo design, vuol conferire a chi lo indossa ampia visibilit&agrave;, silenziosit&agrave; e maggiore sicurezza.  Con l&rsquo;innovativo sistema di ventilazione intelligente, attivabile con una app, Aero diventa un elemento &ldquo;attivo&rdquo; per aumentare il comfort e la sicurezza dei pilota.Inoltre l&rsquo;assenza di un attacco visiera esterno d&agrave; al casco un design lineare ed essenziale, che lo rende immediatamente riconoscibile.  Con Aero Momodesign vuole portare al debutto una nuova generazione di caschi, coniugando design innovativo, funzionalit&agrave; e sicurezza, dove connettivit&agrave;, aerodinamica e gestione termica diventano i suoi punti di forza.  Bimota, pronta la Tesi H2: prime consegne da ottobre 

Il premio per il design italiano &egrave; stato assegnato per linea aerodinamica ma anche innovativa, con un&rsquo;app per il sistema di ventilazione. il casco &egrave; esposto all&rsquo;ADI Design Museum di Milano

Momodesign: Compasso d&rsquo;Oro per il casco Aero

Husqvarna continua a stupire. Dopo le versioni naked e scrambler, nelle varie cilindrate 401 e 701, la Casa svedese svela al Salone di Milano un concept: si chiama Aero, ha un design filante e leggero grazie alla carena monsonica e le linee che richiamano quelle delle cafe racer degli anni Settanta ma in chiave&hellip; futuristica.&nbsp;    TANTA ELETTRONICA - Tra le dotazioni, un display TFT a colori e tondeggiante, cerchi a cinque razze (uno &egrave; lenticolare) ed elettronica al top caratterizzata da controllo di trazione, ABS Cornering e vari riding mode. Verniciata in bianco e blu, &egrave; dotata di sella monoposto inserita in un codino corto e minimalista e di un cupolino basso privo di faro che costringe chi guida ad una posizione raccolta e super-sportiva. E&rsquo; spinta dal monocilindrico da 692 cc da 75 cv che equipaggia anche la Svartpilen e la Vitpilen standard. 

Estetica minimal, anima da vera sportiva. La Aero svela in parte le prossime mosse della Casa svedese

Husqvarna Vitpilen 701 Aero: la cafe racer del futuro

Estetica minimal, anima da vera sportiva. La Aero svela in parte le prossime mosse della Casa svedese

Husqvarna Vitpilen 701 Aero: le foto

        Momodesign decise di entrare nel settore delle due ruote nel 2000, sviluppando il primo casco per lo scooterista metropolitano. Un oggetto la cui estetica dura nel tempo indipendentemente dalle mode del momento e rimane ancora oggi un riferimento nel segmento dei caschi demi-jet. Compiuta la maggiore et&agrave;, il casco Momodesign &ldquo;cresce&rdquo;, si sviluppa e si arricchisce puntando ad una gamma di utilizzatori pi&ugrave; ampia. E&rsquo; stato realizzato cos&igrave; Aero, dove la calotta accoglie e incorpora l&rsquo;ampia visiera esterna e la forma propone un nuovo concetto di design progettato per dare al casco maggiore aerodinamicit&agrave; e aumentarne le performance. Momodesign compie cos&igrave; con Aero un nuovo passo verso il futuro nella categoria dei caschi jet; Aero &egrave; un modello nato da ispirazioni futuristiche, militari e fantasy con dotazioni high-tech, realizzato in Italia. Un design essenziale e pulito ma deciso e autorevole, con una forte personalit&agrave; che racchiude in s&eacute; tutte le caratteristiche di un prodotto premium: aerodinamicit&agrave;, movimento visiera innovativo &ldquo;patent pending&rdquo;, sistema di ventilazione intelligente. Aero, grazie al suo design compatto, punta a conferire a chi lo indossa un&rsquo;ampia visibilit&agrave;, silenziosit&agrave; e una maggiore sicurezza alla prova scivolamento. Lo spazio tra il meccanismo e la sfericit&agrave; interna della calotta alloggia una struttura alveolare che assorbe l&rsquo;impatto laterale. PRIMA DEI CASCHI &ndash; Forse non tutti sanno che Momodesign fu fondata dal pilota amatoriale Giampiero Moretti (la sigla MOMO sta per Moretti-Monza perch&eacute; la prima corsa l&rsquo;aveva fatta proprio su questo autodromo). L'azienda si fece conoscere dal grande pubblico quando, nel 1964, il pluricampione del mondo John Surtees, guidando una Ferrari e incuriosito dal volante che vi era installato, volle provarlo sulla sua monoposto. Si trattava di un volante dotato di un'impugnatura pi&ugrave; spessa rispetto ai normali volanti da competizione. La Ferrari di Surtees equipaggiata con il volante MOMO fu la vettura che, a fine campionato, vinse il titolo iridato. Fu allora che Moretti decise di trasformare la propria passione in una realt&agrave; industriale.       

Ispirazioni militari e fantasy con dotazioni high-tech per Aero, il nuovo jet del marchio italiano

Momodesign e il casco futurista

La Aero E-Racer, la special elettrica protagonista della passata stagione di InMoto lab, &egrave; diventata realt&agrave;. Presentata in versione definitiva nel nostro stand a Eicma appena concluso, debutter&agrave; ora in pista al Motorshow di Bologna, con uno spettacolo di Drift Riding nell&#39;Arena Freestyle area 49. La potrete vedere nei due fine settimana del Motorshow, il 2-3 e l&#39;8-9-10 dicembre in apertura degli spettacoli di freestyle acrobatico pomeridiani. Per info consultate il programma dell&rsquo;evento

Una special   'elettrizzante’ pronta a stupirvi...

Gioved&igrave; 13 aprile la nostra Aero E-Racer, che avete visto nascere su questo sito nelle pagine dedicate InMotoLab, sar&agrave; ospite alla serata organizzata da Emotions in Motions presso Ruote da Sogno a Reggio Emilia.&nbsp;    IERI E OGGI - La moto sar&agrave; esposta accanto ad una Douglas 350 del 1916 per rappresentare il passato ed il futuro del motociclismo. La serata, che sar&agrave; condotta dall&rsquo;attore Mario Lucarelli con la partecipazione di Vittorio Sgarbi ha come scopo il sostegno alle popolazioni colpite dalle recenti calamit&agrave; naturali nel Centro Italia ed in Emilia e prevede la presenza del Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.&nbsp; La raccolta fondi avverr&agrave; mediante un&rsquo;asta benefica di opere d&rsquo;arte di Fabrizio Vendramin e Giuseppe Villa. 

La special realizzata dalla nostra rivista attraverso InMotoLab sar&agrave; esposta alla serata Emotions in programma il 13 aprile a Reggio Emilia

Aero E-Racer protagonista per beneficenza a Ruote da Sogno

Verona, Motor Bike Expo. Al padiglione 6, il Gruppo Conti Editore sar&agrave; presente con i brand In Moto e Motosprint, in uno&nbsp;stand di 100 mq.&nbsp;Nel nostro spazio, i lettori e tutti gli appassionati potranno ammirare le esclusive realizzazioni dell&rsquo;atelier romano Emporio Elaborazioni Meccaniche. Il&nbsp;protagonista della prima edizione del reality &ldquo;Lord of the Bikes&rdquo; in onda su SKY, porter&agrave;&nbsp;l&#39;Audace (una special su base Yamaha FZR 1000, vincitrice della gara di accelerazione a The Reunion) e un&#39;anteprima assoluta la Cobra, una Honda Transalp in monoscocca di carbonio e vetroresina.  AERO E-RACER - Tutte da vedere la BMW K100 Scrambler e la Honda CB750 caf&eacute;&nbsp;racer di Brus Motorcycle Industry ma anche la prima moto realizzata dall&#39;InMoto Lab, la Aero E-racer, e un esclusivo Spyder a 3 ruote.&nbsp;Gli appassionati potranno acquistare i nuovi numeri delle nostre testate e sottoscrivere abbonamenti off e on line a tariffe promozionali per la fiera.  TOURING CHALLENGE - InMoto promuove il Touring Challenge, iniziativa lanciata dal Motor Bike Expo per realizzare una moto completa di accessori dedicati al moto turismo con un costo complessivo di 15 mila euro.&nbsp;Il Motor Bike Expo 2017 sar&agrave; aperto da venerd&igrave; 20 a domenica 22 gennaio, dalle 9.00 alle 19.00; il biglietto costa 18,00 euro, ridotto 14,00 euro per i ragazzi da 6 a 10 anni, gratis per gli Under 6. 

In uno stand di 100 mq, In Moto e Motosprint esporranno special di successo e inedite e presenteranno il Touring Challenge, un&#39;iniziativa dedicata al turismo.

Motor Bike Expo: In Moto c&#39;&egrave;

Nata dalla collaborazione tra&nbsp;Aldo De Giovanni e In Moto e grazie a numerosi sponsor di alto livello, la Aero Racer spiega qual &egrave; il sistema migliore per utilizzare la tecnologia dell&#39;elettrico. Design minimalista e fascinoso, sostanza da urban bike, per stupire. Un giocattolo diverso dagli altri giocattoli.

Aero Racer: la special di In Moto conquista EICMA

MILANO - EICMA, anche nel 2016, &egrave; stato l&#39;ennesimo teatro dove &egrave; andato in scena lo spettacolo delle moto alimentate con propulsori elettrici (che per comodit&agrave; chiameremo elettriche). Un&#39;opera senza fine che sembra non volere mai debuttare davvero davanti al grande pubblico. Numerosi piccoli costruttori stanno cercando di spiegare al mondo che il futuro senza motori a scoppio &egrave; prossimo e che presto sar&agrave; possibile spostarsi a costo zero. Ogni anno la stessa storia, ogni anno&hellip; ci siamo quasi ma bisogna aspettare ancora dodici mesi. La verit&agrave; &egrave; che le elettriche, nella maggior parte dei casi, sono delle favole senza lieto fine perch&eacute; si stanno utilizzando le tecnologie attualmente disponibili per cercare di raggiungere obiettivi troppo ambiziosi.  NON &Egrave; TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA - Per molti le elettriche sono un business attraverso cui richiedere fondi dalle istituzioni. Soldi con i quali sviluppare tecnologia o dimostrare di provarci. Le elettriche, inoltre, non sono a costo e a emissioni zero, dato che bisogna pagare la corrente per effettuare le ricariche delle batterie e per smaltirle, alla fine del loro ciclo di vita. Quindi, quando le elettriche diventeranno davvero &ldquo;di massa&rdquo; ci saranno diversi problemi da risolvere...  LA GIUSTA APPLICAZIONE - Le elettriche, nonostante i continui sviluppi delle batterie, sono ancora moto destinate all&rsquo;uso urbano, l&#39;unico contesto nel quale hanno molto da dire. Una moto elettrica, infatti, garantisce maggiore libert&agrave; ai designer, ha un&#39;accelerazione pazzesca e all&#39;interno dei centri storici non d&agrave; fastidio, perch&eacute; non &egrave; rumorosa e non inquina (almeno, non in modo diretto). Insomma, se ben studiata, un&rsquo;elettrica &egrave; perfetta per fare bella figura davanti al bar e al semaforo, dove &egrave; in grado di tenere testa anche alle sportive. &Egrave; questa l&#39;interpretazione (corretta) che In Moto e Aldo De Giovanni hanno dato alla moto elettrica. La Aero Racer, oltre ad essere estremamente curata, &egrave; &ldquo;intelligente&rdquo;, perch&eacute; nasce intorno ai concetti giusti.&nbsp;  LA MANCANZA DELLA RETE - Ostinarsi a costruire delle elettriche adatte all&rsquo;uso extra urbano o delle elettriche che devono competere con le moto sportive dotate di motori a combustione interna ha poco senso. Perch&eacute;? Semplice. Manca la rete di ricarica ed anche ammettendo che i governi riescano a realizzarla in breve tempo (bisognerebbe anche chiedere ai petrolieri cosa pensano di questo progetto...), nel frenetico mondo di oggi chi si pu&ograve; permettere di perdere ore delle proprie giornate a ricaricare le batterie? Inoltre, per incrementare molto l&rsquo;autonomia di un&rsquo;elettrica bisogna utilizzare pacchi batterie voluminosi e pesanti, non certo sinonimi di guidabilit&agrave;.  LE CASE AUTO INSEGNANO CHE... - La Toyota &egrave; una delle Case automobilistiche pi&ugrave; grandi e potenti del mondo e costruisce veicoli ibridi. Non elettrici. Ibridi. Con una Toyota ibrida l&rsquo;autonomia non &egrave; un problema, non si resta mai a piedi e per questo &egrave; possibile utilizzare la macchina come un vettura equipaggiata con un propulsore diesel o a benzina. Inoltre con una Toyota ibrida non bisogna attaccare la spina alla presa di corrente, cos&igrave;, anche chi non ha un garage o non ha una postazione di ricarica vicino a casa pu&ograve; vivere nel presente senza disagi.  ELETTRICHE? MEGLIO IBRIDE - Oggi le elettriche dovrebbero essere qualcosa che vive e si sviluppa nelle R&amp;D delle grandi Case (oppure delle special come la Aero Racer), mentre nelle concessionarie dovrebbe esserci qualcosa di diverso e pi&ugrave; versatile. C&rsquo;&egrave; la tecnologia per realizzare una moto elettrica abbinata a un piccolo motore a scoppio (non vice versa), ottimizzato per lavorare costantemente a bassissimi regimi. Un mix in grado di estendere l&rsquo;autonomia e trasformare tante elettriche fin troppo futuristiche in qualcosa di utile, anche nell&rsquo;uso extra urbano. 

&Egrave; adatto ad applicazioni &quot;fashion urban&quot; ma non pu&ograve; essere definito una tecnologia di massa e probabilmente non lo diventer&agrave; presto.&nbsp;

Elettriche: le top e i flop

Proprio all&rsquo;EICMA, due anni fa, fu il concept pi&ugrave; fotografato del Salone. Il suo nome, in svedese, significa &ldquo;freccia bianca&rdquo; e non poteva essere pi&ugrave; azzeccato: Vitpilen &egrave; una cafe racer minimalista nel design ma curata in ogni dettaglio. E, notizia pi&ugrave; importante e attesa, sar&agrave; in commercio dall&rsquo;autunno 2017.&nbsp;    CHE LINEA! - Punti forti? La linea filante resa possibile dall&rsquo;adozione di una carena &ldquo;monopezzo&rdquo;, un serbatoio da 9,5 litri contenuto nelle misure, una sella doppia stretta e corta e un codino minimal, svuotato da frecce e portatarga posizionati sulla ruota con un braccetto fissato sul forcellone. Sulla Vitpilen (dotata di ABS di serie) &egrave; tutto studiato per rendere il design &ldquo;pulito&rdquo; e sportivo: la forcella nera a steli rovesciati rende l&rsquo;anteriore aggressivo, il monoammortizzatore WP &egrave; centrale (bianco come la carena), lo scarico Euro4 disegnato proprio per questo modello &egrave; basso e corto, il telaio nero a traliccio fa intravedere il piccolo motore monocilindrico da 375 cc e 44 cv, il faro (a LED) &egrave; piccolo e tondo e la strumentazione &egrave; un singolo elemento digitale e poco ingombrante. Ad impreziosire la visione d&rsquo;insieme, da notare i cerchi a raggi e i semimanubri larghi e alti per una guida pi&ugrave; comoda.&nbsp;    A EICMA &egrave; affiancata allo stand da due concept: la versione Vitpilen Aero argento con cupolino e l&rsquo;aggiornamento della Vitpilen 701 presentata lo scorso anno a Milano e realizzata sulla base della 701 Supermoto.&nbsp; 

Entrer&agrave; in produzione nel 2017 questa cafe racer svelata in versione definitiva proprio al Salone di Milano. Allo stand, anche un prototipo con cupolino

EICMA 2016: Husqvarna Vitpilen 401 e 401 Aero

Di prototipi di moto volanti se ne sono visti diversi in questi ultimi anni, ma questa sta per diventare realt&agrave;. Alzi la mano chi ha visto "Guerre Stellari: Il ritorno dello Jedi" e non ha desiderato una moto veloce come quelle di Luke e Leia mentre attraversano la foresta di Enddor. Ebbene, l'azienda californiana Aerofex ha realizzato gi&agrave; un video della nuovo moto, che si solleva da terra grazie a due grandi ventilatori. I test per ora si sono svolti ad una velocit&agrave; limitata di 30 miglia orarie (circa 50 km/h), quindi &egrave; vero che non &egrave; adatta per le folli corse nella foresta di "Guerre Stellari", ma &egrave; comunque molto interessante!  L'Aero-X non &egrave; un progetto nuovo, visto che &egrave; in lavorazione ormai da diverso tempo: gi&agrave; nel 2012 era stata presentato durante una conferenza internazionale dell&rsquo;American Helicopter Society che aveva pubblicato su Facebook l&rsquo;Aero-X di Mark De Roche. Ma adesso l&rsquo;azienda californiana Aerofex ha perfezionato la sua moto volante e ha iniziato le prenotazioni: chi vuole entrare in possesso di Aero-X dovr&agrave; sborsare 85.000 mila dollari e anticiparne alla prenotazione 5000. La consegna &egrave; prevista per il 2017.  Guardando il video dell&rsquo;Aero-X, vediamo che questo veicolo ha un aspetto un po&rsquo; lontano da quello della moto, ma si guida in maniera molto simile.    Il pilota guida la moto volante spostando il peso del corpo, proprio come si fa con una normale moto. Pu&ograve; trasportare due persone, con un carico massimo di 140 kg, pu&ograve; alzarsi dal suolo di 3 metri e viaggiare a una velocit&agrave; massima di 72 kmh, con un&rsquo;autonomia di 75 minuti.  Quanto basta insomma per &ldquo;sorvolare&rdquo; le auto in colonna in una trafficata citt&agrave;, anche se questo &ldquo;sorpasso&ldquo; non &egrave; ancora contemplato nel codice della strada di nessun Paese.  L&rsquo;Aero-X &egrave; lunga 4,5 m, larga 2,1, alta 1,25 e pesa 356 kg. Al posto delle ruote ha una doppia elica in fibra di carbonio grazie alle quali pu&ograve; sollevarsi da terra verticalmente come un elicottero, senza quindi aver bisogno di una pista per decollare. Si guida mediante un &ldquo;manubrio&rdquo; che comanda la spinta delle eliche per sollevare il veicolo da terra e, a detta del costruttore, in modo abbastanza intuitivo tale da non necessitare di un brevetto di pilota. Fiammetta La Guidara       &nbsp;

Si chiama Aero-X e sar&agrave; pronta per il 2017. Intanto si pu&ograve; prenotarla con 5000 dollari di anticipo e 80.000 alla consegna

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Momodesign: Compasso d’Oro per il casco Aero