H-D ci prova ancora una volta e si butta nel segmento delle piccole cilindrate con un prodotto esteticamente gradevole e con chiari richiami a quelle che sono le linee e i colori delle Harley-Davidson &quot;vere&quot;. La X350 debutter&agrave; in Cina a breve e carrozzeria e dettagli a parte, non &egrave; altro che una Benelli BN 302. In futuro verr&agrave; presentata anche la X550, sempre su base QJ/Benelli (in questo caso piattaforma Leoncino) e siamo curiosi di vedere se per la prima volta nella storia avremo dei modelli Harley-Davidson di successo... perch&egrave; tutti i progetti &quot;piccoli&quot; di Milwaukee hanno avuto sempre una certa sfortuna.  Da Aermacchi HD alla Street 750    Facciamo un salto nel passato, anche due. Nel 1960 il marchio di Milwaukee decise di aprire una nuova societ&agrave; con l&#39;italiana Aermacchi per produrre moto di piccola cilindrata a marchio Harley-Davidson, sfruttando la base meccanica dei modelli italiani. Il risultato fu una gamma di moto che oggi riteniamo iconiche proprio perch&egrave; rappresentano qualcosa di unico, ma tutti i modelli prodotti in USA e Italia con marchio Aermacchi HD (o semplicemente Harley-Davidson) non hanno avuto il successo sperato, all&#39;epoca.  Nonostante la decennale collaborazione fra le due case costruttrici, nessun modello ha davvero preso la via del successo e nel 1973 Aermacchi decise di chiudere il reparto di produzione moto - poco remunerativo - per dedicarsi unicamente alla produzione aeronautica e industriale. Gli americani presero quindi il controllo della fabbrica di Schiranna rinominando le moto AMF-HD, ma fu per un periodo abbastanza limitato perch&egrave; nel &#39;78 l&#39;azienda venne messa in liquidazione e Harley ricominci&ograve; a produrre unicamente big&nbsp;twin e unicamente a Milwaukee.  Pi&ugrave; di recente abbiamo visto un altro tentativo di proporre moto economiche e popolari con l&#39;ingresso sul mercato della Street 750. Questo modello - prodotto in India e sviluppato soprattutto per i paesi asiatici - &egrave; stato proposto come il primo esempio di &quot;world bike&quot; targato Harley-Davidson. Il motore a V era raffreddato a liquido e c&#39;era parecchia plastica per contenere i costi, cosa che ha fatto storcere il naso a molti affezionati del marchio. Inoltre un&#39;estetica poco riuscita (per i canoni occidentali) ha decretato il flop del progetto. &Egrave; raro vederne una in giro in Europa e in USA, e in Asia le vendite sono state inferiori alle aspettative.    &nbsp;  Con il futuro cinese c&#39;&egrave; speranza?    In sostanza Harley-Davidson non si pu&ograve; permettere di prendere troppo alla leggera le piccole cilindrate. L&#39;immagine del marchio, la tradizione tanto cara agli Harleysti e l&#39;aspettativa di qualit&agrave; che gira attorno al brand hanno fino ad oggi messo grossi limiti alla diffusione di Harley &quot;diverse&quot; da quelle che il mondo ha sempre conosciuto.&nbsp;  Con l&#39;ingresso nel mercato cinese di prodotti a base QJ vediamo un po&#39; lo stesso approccio che l&#39;azienda ebbe negli anni &#39;60 con la collaborazione fra HD e Aermacchi, ma questa volta rischiando molto meno. In effetti realizzare una joint venture (come ce ne sono tante, oggi, nell&#39;automotive) ricarrozzando una Benelli BN non &egrave; rischioso quanto costituire una nuova azienda al 50 e 50 con un&#39;altra casa produttrice.&nbsp;  Il tentativo &egrave; lecito e ci troviamo in un periodo storico nel quale Harley sperimenta soluzioni al di fuori del canonico concetto di moto americana. Con il motore Evolution Max sono arrivate nuove tecnologie, nuove prestazioni e molta pi&ugrave; plastica, quindi non &egrave; detto che lo sbarco nelle piccole cilindrate sia uno shock cos&igrave; pesante da far fallire il progetto, come accaduto in passato.&nbsp;Diamoci un paio di anni per capire se finalmente i tempi sono maturi per permettere ad Harley-Davidson un futuro multigamma e multiprodotto o se ancora una volta il brand sar&agrave; vittima della sua fortissima e immutabile identit&agrave;.    Harley Davidson Topper: negli anni &#39;60 a Milwaukee si costruivano scooter 

<p>Compare all&#39;orizzonte una nuova gamma di piccole Harley in collaborazione con QJ. Riuscir&agrave;, questa volta, ad avere successo in un segmento dove ha sempre fallito?</p> 

Harley-Davidson, c&#39;&egrave; speranza con la X350?

Dopo la 350 in versione GT, e in seguito TV, l&rsquo;Aermacchi divenne consociata di&nbsp;Harley-Davidson, che in seguito la assorb&igrave;. La Casa americana ne apprezz&ograve;, oltre all&rsquo;esperienza acquisita in campo agonistico, anche il successo ottenuto dal suo monocilindrico orizzontale.  DA QUESTO CONNUBIO, tra le varie realizzazioni, nacque anche una 350 denominata Sprint. Realizzata attorno al classico telaio a diamante in tubi e lamiera stampata, e pur usufruendo di molti elementi ciclistici ed estetici presenti sulla TV, come freni, sospensioni, parafango posteriore, vano porta attrezzi e altro, la Sprint mostrava uno stile nuovo e molto diverso.  IL LOOK AMERICANEGGIANTE voluto dalla Casa di Milwaukee si basava in fondo su pochi elementi, capaci per&ograve; di andare a segno e di ottenere il risultato voluto. Principali responsabili della nuova linea erano sicuramente il serbatoio a goccia, in tinta metallizzata, e il manubrio dalla forma inconsueta, decisamente pi&ugrave; alta di quanto abitualmente si vedesse sulle nostre strade.  LA SELLA ERA PIATTA E TUTTO SOMMATO ANONIMA. La parte superiore della forcella era rivestita e gli steli muniti di soffietti in gomma. L&rsquo;avantreno era contraddistinto da un faro tondo di misura contenuta, con l&rsquo;ogiva poco pronunciata, ancorato alla piastra inferiore della forcella, e da un parafango anteriore di diverso disegno e lievemente rialzato. Una nuova scatola filtro e uno scarico sdoppiato con due marmitte a trombone completavano la trasformazione. Il motore con distribuzione ad aste e bilancieri e cambio a 5 rapporti non aveva necessitato di interventi significativi.  QUESTA VERSIONE verr&agrave; poi rinnovata completamente nel &lsquo;73 quando, con il solo logo Harley-Davidson, verr&agrave; proposta in due versioni: SS e SX, acquisendo sia l&rsquo;avviamento elettrico che un telaio a doppia culla chiusa. 

<p>Nei primi anni &lsquo;70 la gloriosa Casa varesina, sotto l&rsquo;influenza del grande marchio americano, propose una 350 dal sapore yankee</p> 

Aermacchi H-D 350 Sprint: l&rsquo;americaneggiante

Aermacchi H-D 350 Sprint - LE FOTO

La kermesse motociclistica organizzata da ASI e di scena dal 6 all&rsquo;8 maggio presso il circuito di Varano de' Melegari si arricchisce.&nbsp; Il Registro Storico Benelli ospiter&agrave; nel suo stand&nbsp; numerose moto da competizione di varia cilindrata. Faranno loro compagnia anche altri modelli di moto pesaresi e un paio di Yamaha portate in esposizione da due collezionisti.  Allo stand Benelli si potranno vedere: la Benelli 250 Gran Premio (1969) campione del mondo con Kel Carruthers, Benelli 350 Gran Premio (1969) ex Renzo Pasolini, Benelli 350 Gran Premio&nbsp;(1972) ex Jarno Saarineen, Benelli 500 Gran Premio (1972) ex Jarno Saarineen, Benelli 125 Bassotto (motogiro1955), Benelli 175 Bialbero (1932),&nbsp;Morbidelli 250 GP (1979) ex Graziano Rossi, Morbidelli 250 GP (1978) ex Paolo Pileri, Morbidelli 125 GP (1975), Sanvenero 125 GP (1982) ex Paolo Bianchi, Parisienne 250 GP (1984) ex Jacques Cornou, Piovaticci 125 GP (1972) ex Guido Mancini, MBA 125 GP (1977), MBA 250 GP (1978), MotoBI 125 Corsa (1967), MotoBI 175 Corsa (1968), MotoBI 250 6 Tiranti (1969), TM Mancini Corsa 125 (1972), Yamaha 500 Gran Premio (1986) campione del mondo con Eddy Lawson, Yamaha 250 Gran Premio (1992) campione del mondo con Luca Cadalora.  Altra importante presenza &egrave; quella del&nbsp;Registro Storico Aermacchi che parteciper&agrave; ad Asimotoshow con il proprio staff al completo accompagnato da un gruppo di appassionati italiani e stranieri. Fiore all&rsquo;occhiello dell&rsquo;esposizione, curata dal Registro dedicato alle moto costruite dall&rsquo;azienda&nbsp; aeronautica varesina fra il 1950 e il 1978, sar&agrave; un nutrito numero di mezzi da competizione.  Ci saranno tutte le versioni delle celebri Ala Oro iscritte da soci e responsabili del club. Si andr&agrave; dalla piccola 125 Ala Oro a due tempi, moto che negli Anni Sessanta consent&igrave; ad una moltitudine di piloti privati di iniziare a gareggiare in pista con un mezzo specifico venduto dall&rsquo;azienda pronto corsa, alla versione a quattro tempi da 175 cc di fine anni &lsquo;50, e poi la 250 corsa corta, per finire con le 350 e 420, con il celebre monocilindrico, il motore aste e bilancieri pi&ugrave; veloce al mondo.  Presenti anche le celebri bicilindriche 250RR sviluppate da Renzo Pasolini e successivamente portate ai trionfi iridati da Walter Villa (4 titoli vinti fra il 1974&nbsp; e il 1976, tre consecutivi nella 250 ed uno nella 350). Molte di queste moto sono state iscritte da appassionati francesi, svizzeri e tedeschi che da anni sono protagonisti fedeli della rassegna di Varano.  Saranno presenti anche le stradali TV 350 nella versione 1972 e l&rsquo;Ala Verde 250, la sportiva per eccellenza degli anni Sessanta.  Saranno inoltre esposte le MV Agusta da GP della collezione Elli, incluse le 3 e 4 cilindri 500 pluricampioni del mondo. Significativa pure la partecipazione di Piero Laverda che porter&agrave; in pista la sua 1000 V6 Endurance, unico esemplare al mondo di un prototipo il cui motore fu disegnato da Giulio Alfieri.  Presente anche la Yamaha FZ 750 con la quale nell&rsquo;estate del 1986, proprio in questo autodromo, Norberto Naummi decise di battere il record di endurance non-stop, stabilito da un team australiano nove anni prima. Ed entr&ograve; nel Guinness World Records: guidata dal 16 agosto alla sera dell&rsquo;8 settembre dai tre piloti parmigiani Norberto Naummi, Roberto Ghillani e Maurizio Foppiani, la moto fu sempre in movimento anche durante i rifornimenti, il cambio gomme e l&rsquo;avvicendamento dei piloti. E non fu cosa semplice: era stato allestito uno speciale furgone con apposite staffe laterali a cui i piloti si &ldquo;aggrappavano&rdquo; durante le varie operazioni e furono inoltre studiati cavalletti per sostenere la moto durante il cambio pneumatici. Un fusibile, quello principale, decise di porre fine alla grande impresa dopo 560 ore e 30.370 chilometri, percorsi, parte in autodromo, e parte sul vicino tracciato stradale di Vianino.  (Nella foto in evidenza: Norberto Naummi, Roberto Ghillani e Maurizio Foppiani che conquistarono nel 1986 il record di endurance-non-stop)

Appuntamento dal 6 all&rsquo;8 maggio all&rsquo;autodromo parmense con le Benelli di Saarineen e Pasolini, le Yamaha di Lawson e Cadalora e con tante altre celebri moto

Varano pronto per ASI Motoshow

Dal 10-12 luglio si terr&agrave; a Schiranna il grande raduno degli &ldquo;Amici di Claudio&rdquo;: l&rsquo;evento, far&agrave; convergere&nbsp; nell&rsquo;azienda varesina gli appassionati di Aermacchi, Cagiva e MV Agusta, i tre marchi la cui produzione si &egrave; succeduta dal 1950 nell&rsquo;attuale fabbrica di MV, ma anche i fedelissimi di Husqvarna e Ducati, due marchi acquistati, salvati e rilanciati proprio dall&rsquo;azienda che faceva capo a Castiglioni.  Gli amici di Caudio si riuniranno a Schiranna per ricordare &ldquo;l&rsquo;Uomo che ha scritto la storia pi&ugrave; bella del Motociclismo&rdquo;. Claudio Castiglioni &egrave; scomparso il 17 agosto del 2011. La sua vita &egrave; stata sempre legata al Marchio MV, e spesso amava dire: &laquo;Al mondo esistono molte moto belle, ma una MV Agusta &egrave; un'altra cosa...&raquo;  Programma  Venerd&igrave; 10 luglio - ore 21,00 concerto &ldquo;Rock &amp; Blues - Rood Crew Blues Band&rdquo; a Varese in Piazza Monte Grappa e spettacolo con artisti di strada  Fino alle ore 24,00 - Varese Shopping by night e mostra fotografica: &ldquo;Miti e memorie delle moto di Schiranna&rdquo;  Sabato 11 luglio  Ore 8,30 - Apertura iscrizioni presso il MV Agusta a Schiranna  Ore 10,00 - Partenza tour destinazione Cascina Costa  Ore 10,45 - Visita al Museo Agusta  Ore 13,30 - Arrivo in piazza Repubblica a Varese  Ore 15,00 - Partenza tour Valganna, Luino, Laveno, Varese  Ore 17,30 - Arrivo in Piazza Repubblica di Varese  Ore 18,00 - Premiazione concorso il &ldquo;Panino del Motociclista&rdquo;  Ore 20,00 - Cena in MV Agusta all&rsquo;Hospitaly Team Reparto Corse, a seguire Concerto Roch Riders Contest (posti limitati prenotazione obbligatoria: events#mvagust.com)  Domenica 12 luglio  Ore 9,30 - Apertura iscrizioni presso MV Agusta a Schiranna  Ore 10,00 - Esposizione moto MV Agusta, Cagiva, Ducati, Husqvarna e Aermacchi nel piazzale interno dell&rsquo;Azienda  Ore 11,00 - Pit Walk, servizio fotografico, sessione autografi piloti e celebrit&agrave;  Ore 12,30 - Pit stop per pranzo  Ore 16,00 - Premiazioni ed estrazioni lotterie a favore del &ldquo;Ponte del Sorriso&rdquo;  Ore 17,00 - Sgasata in ricordo del presidente Claudio Castiglioni

Appuntamento dal 10 al 12 luglio a Schiranna per ricordare l&rsquo;uomo che ha scritto una grande storia del Motociclismo

MV Agusta ricorda Castiglioni

Un pezzo di storia del motociclismo leggendario raccontato da Giovanni Burlando, campione genovese di corse in salita

6 risultati per 'aermacchi'

Harley-Davidson, c'è speranza con la X350?

Aermacchi H-D 350 Sprint: l’americaneggiante

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Varano pronto per ASI Motoshow

MV Agusta ricorda Castiglioni

Giovanni Burlando's vision