Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) presenta in Italia le linee guida stabilite dall&rsquo;associazione Europea dei Costruttori di Motocicli (Acem), in collaborazione con i principali operatori del settore degli scarichi aftermarket, per limitare le emissioni sonore dei motocicli. L&rsquo;iniziativa, promossa anche dall&rsquo;associazione internazionale Imma e da ANCMA stessa, nasce per evitare interpretazioni divergenti e non efficaci delle norme antimanomissione dei silenziatori di scarico e chiarisce i requisiti tecnici per garantire la robustezza delle soluzioni di fissaggio dei deflettori silenziatori e dei dB-killer.  Tutto per impedirne la facile rimozione. Il lavoro &egrave; stato sostenuto anche dalle principali aziende del settore (Akrapovic, Arrow, Giannelli, Lafranconi, LeoVince, MIVV e SC project) e, grazie al contributo delle associazioni nazionali di categoria, si pone ora l&rsquo;obiettivo di sensibilizzare motociclisti, autorit&agrave; e gli altri produttori di sistemi di scarico.  Un grande segnale  Il Segretario Generale dell&#39;Acem Antonio Perlot in una nota ha sottolineato la volont&agrave; di &ldquo;riunire le competenze di attori riconosciuti del settore motociclistico e affrontare una delle principali cause del rumore delle moto nelle strade. Oggi sono ancora presenti sul mercato silenziatori omologati con deflettori troppo facilmente rimovibili o dB-Killer, che possono provocare livelli di rumore inaccettabili. Proponendo soluzioni all&#39;avanguardia, le linee guida aiuteranno le autorit&agrave; di omologazione a raggiungere una valutazione pi&ugrave; armonizzata della conformit&agrave; alle norme antimanomissione dei silenziatori di scarico. L&#39;invito &egrave; ora a tutte le parti interessate ad applicarle senza indugio&rdquo;.  Il presidente di Ancma Paolo Magri ha affermato che &ldquo;nell&rsquo;impegno responsabile e corale dei nostri associati e dell&rsquo;industria di riferimento c&rsquo;&egrave; molto del know-how e dell&rsquo;eccellenza produttiva italiana. Siamo di fronte ad un segnale concreto che, oltre a recepire e interpretare in modo corretto la normativa, va anche nella direzione di tutelare la qualit&agrave; di questo settore e di superare alcuni pregiudizi legati ai motocicli. E poi costituisce un messaggio molto chiaro anche per gli appassionati e i produttori di scarichi che potenzialmente si potrebbero porre fuori dal contesto normativo&rdquo;.  LA MOTO PER REGALO: QUALE SCEGLIERE FINITA LA SCUOLA 

Ancma &ldquo;siamo di fronte ad un segnale concreto che va anche nella direzione di tutelare la qualit&agrave; di questo settore&rdquo;

Scarichi moto: nuove regole contro la manomissione facile

        Nuovo ruolo per Michele Colaninno. L'attuale Chief Executive of Global Strategy, Product, Marketing and Innovation del Gruppo Piaggio &egrave; stato infatti nominato presidente di ACEM, l'Association des Constructeurs Europ&eacute;ens de Motocycles, l'associazione europea dell'industria motociclistica con sede a Bruxelles, che annovera i pi&ugrave; importanti marchi costruttori di moto e scooter. ANCMA: POSSIBILE AUMENTO DELL'80% PER LE ASSICURAZIONI MOTO "Veicoli innovativi e basse emissioni di carbonio" "Sono molto grato alle altre Case motociclistiche per la fiducia accordata al Gruppo Piaggio in questo prestigioso e impegnativo ruolo che svolger&ograve; con il massimo impegno - ha commentato Colaninno, che ha promesso di lavorare "per promuovere le priorit&agrave; descritte nella Vision 2030+, documento strategico di ACEM che risponde alle future esigenze della mobilit&agrave; in un mondo che sar&agrave; sempre pi&ugrave; sostenibile. Nell'ambito di questa Vision, l'industria motociclistica europea continuer&agrave; a lavorare per portare sul mercato veicoli innovativi e a basse emissioni di carbonio e intensificheremo il nostro dialogo con le istituzioni dell'UE e incrementeremo la cooperazione del settore in aree strategiche, come la connettivit&agrave;, la sicurezza e l'elettrificazione". Il sostegno di ANCMA A salutare con favore la nuova nomina, anche il presidente di ANCMA Paolo Magri: "Una nomina di spessore che rappresenta per l'industria del Made in Italy un ritorno importante ai vertici europei dell'associazionismo di riferimento e che arriva in un momento ricco di sfide significative per l&rsquo;industria della mobilit&agrave;. Anche alla luce del rinnovato protagonismo che le due ruote hanno assunto sul mercato, ANCMA non far&agrave; mancare il proprio contributo attivo e continuer&agrave; a supportare l'attivit&agrave; di ACEM e l'azione del nuovo presidente, impegnandosi a riaffermare il ruolo economico, sociale e culturale del comparto, gli interessi dei costruttori e degli utenti. A lui e agli autorevoli vicepresidenti vanno i migliori auguri di buon lavoro". Nel listino dell'usato di InMoto, tante occasioni da non perdere a portata di click       

Diriger&agrave; l'Association des Constructeurs Europ&eacute;ens de Motocycles, l'associazione europea dell'industria motociclistica con sede a Bruxelles

Michele Colaninno è il nuovo presidente di ACEM

Fino a poco tempo fa La Commissione Europea sembrava avere tutta l&rsquo;intenzione di andare avanti con l&rsquo;obiettivo di vietare la vendita di auto e furgoni che emettono CO2 (quindi con motore termico) a partire dal 2035. Ora forse si stanno preparando a rivedere le loro posizioni, vista la levata di scudi che si sta verificando un po&rsquo; in tutta Europa.  L&rsquo;incontro-scontro con l&rsquo;industria della moto  Sembra passato molto tempo, invece eravamo solo a met&agrave; novembre, quando l&rsquo;Acem (l&rsquo;Associazione dei Costruttori Europei di Motocicli), ha organizzato una convention a Bruxelles con rappresentanti del mondo politico europeo, che abbiamo potuto seguire in diretta streaming.  Nelle intenzioni degli organizzatori si voleva creare l&rsquo;occasione per impostare una discussione costruttiva sulle tematiche inerenti il futuro della mobilit&agrave; su due ruote. Purtroppo si &egrave; finito per concentrarsi eccessivamente sul passaggio obbligato al motore elettrico per auto e furgoni, che inevitabilmente avr&agrave; delle ricadute sul mondo delle due ruote. Perch&eacute; il progetto prevede comunque l&rsquo;abbattimento dei livelli di CO2 del 90% entro il 2050. E prima ancora c&rsquo;&egrave; anche la previsione di una riduzione delle medesime emissioni del 13% entro il 2030.  Cos&igrave; gli industriali hanno portato dati e spiegato perch&eacute; il mondo delle due ruote non &egrave; pronto a questo passaggio in tempi brevi. Per tutta risposta dai politici presenti, a partire da Claire Depr&eacute; (capo dell&rsquo;unit&agrave; di sicurezza stradale della Direzione Generale Mobilit&agrave; e Trasporti della Commissione Europea) &egrave; emersa una forte chiusura, culminata con la frase: &ldquo;Il mondo va avanti in questa direzione. Gli obiettivi vanno raggiunti. E se non vi adeguerete vorr&agrave; dire che perderete altri clienti&rdquo;.  Una frase che avremmo preferito non ascoltare. Anche se, va detto, al di l&agrave; di queste schermaglie, il dialogo sta proseguendo.  La posizione dell&rsquo;Acem  I costruttori europei di moto hanno presentato un &ldquo;Position Paper&rdquo;, Vision 2030+, che &egrave; un vero e proprio documento programmatico documentato e articolato.  &ldquo;I responsabili politici &ndash; vi si legge - dovrebbero riconoscere che, a causa del loro impatto gi&agrave; limitato sul cambiamento climatico rispetto ad altri veicoli, i mezzi a due ruote (PTW) con motori a combustione interna convenzionali hanno ancora un ruolo importante da giocare nel prossimo futuro, in particolare nei segmenti di mercato che sono pi&ugrave; difficili da elettrificare, come i PTW per il tempo libero. Ci&ograve; &egrave; dovuto al peso delle batterie e all&#39;effetto che queste possono avere sulla maneggevolezza e la dinamica. I necessari compromessi tra peso, gamma, i costi e le aspettative dei consumatori, stanno ancora determinando volumi di mercato a livello di nicchia per i PTW elettrici orientati al tempo libero. Per questo &egrave; importante che l&rsquo;Unione Europea continui a supportare l&rsquo;evoluzione dell&rsquo;industria motociclistica, finanziando la ricerca e lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio&rdquo;.  L&rsquo;Associazione dei costruttori vede dunque come probabile un&rsquo;evoluzione del trasporto urbano in direzione del commuting elettrico. Ma ribadisce anche che quando la moto viene utilizzata per passione nel tempo libero, per ora &egrave; impossibile mettere da parte il motore termico.  Ecco perch&eacute; l&rsquo;Acem si rivolge anche al settore della produzione di carburanti, perch&eacute; aumenti la qualit&agrave; e l&rsquo;offerta di prodotti a basso contenuto di carbonio. Ed &egrave; apprezzato l&rsquo;impegno dell&rsquo;Associazione delle aziende di raffinazione europee (FuelsEurope) di arrivare entro il 2050 alla &ldquo;neutralit&agrave; climatica&rdquo; di tutto il carburante in commercio.  I timori per&ograve; non sono solo questi. &Egrave; stato diffuso in questi giorni uno studio di PwC Strategy&amp; che prevede la perdita di 500mila posti di lavoro se si andr&agrave; avanti con questo passaggio obbligato all&rsquo;elettrico entro il 2035.  Nella prossima puntata    Le motivazioni che spingono l&rsquo;indotto del settore automotive a chiedere di rivedere la proposta di vietare la vendita di veicoli con motore termico entro il 2035.  L&rsquo;alternativa E-fuels, pregi, difetti. E dubbi.  

Si alzano le palizzate contro la proposta della Commissione Europea di vietare la vendita di auto e furgoni con motore termico dal 2035. L&rsquo;industria auto e motociclistica chiede una transizione graduale. Vi presentiamo le posizioni dell&rsquo;industria motociclistica (Primo di due articoli)

Passaggio all&rsquo;elettrico? Cosa dice l&rsquo;industria moto

        Si chiama Fit for 55 ed &egrave; un pacchetto di 12mila pagine contenente 12 regolamentazioni mirate a ridurre le emissioni di gas serra. La Commissione Europea lo ha presentato come proposta il 14 luglio scorso, e subito ha fatto moltissimo rumore. Perch&eacute;, preso a riferimento il 1990, Fit for 55 impegnerebbe la Comunit&agrave; Europea a ridurre le emissioni di anidride carbonica delle auto del 55% entro il 2030 e quelle dei furgoni del 50%. In pi&ugrave; c&rsquo;&egrave; questa proposta (proposta!) di vietare la vendita di auto e furgoni nuovi che emettano CO2 a partire dal 2035. Di moto per ora non si parla, ma il pacchetto prevede anche una riduzione del 90% delle emissioni di CO2 dell&rsquo;intero settore dei trasporti entro il 2050. Impegni che non potranno che coinvolgere le moto; sebbene il loro ruolo inquinante sia marginale. Insomma, come minimo potrebbe aumentare la tassazione sui carburanti fossili. La voce dei costruttori europei di moto Sulla proposta della Commissione Europea si esprimono oggi i costruttori europei di moto dell&rsquo;Acem, con un Position Paper ben documentato. Si comincia con un po' di numeri. I mezzi a due ruote rappresentano il 2% del parco circolante europeo, e che una moto in media, secondo stime della stessa Commissione Europea, emette in un anno 300 kg di CO2, contro le 2 tonnellate di un&rsquo;auto. Tra l&rsquo;altro, allargando il discorso ad altri inquinanti, le moto nel passaggio da Euro 0 a Euro 3 hanno ridotto del 94% le emissioni di monossido di carbonio e gli idrocarburi incombusti; mentre sono calate del 50% quelle degli ossidi d&rsquo;azoto. Un altro calo del 25% c&rsquo;&egrave; stato nel passaggio alla Euro 4, e un ulteriore 25% lo si &egrave; guadagnato con l&rsquo;Euro 5, che equivale alla Euro 6 automobilistica. Insomma, noi motociclisti inquiniamo veramente poco! Poi si analizza la mobilit&agrave; urbana, che da sola vale il 40% di tutte le emissioni di CO2 e il 70% delle altre emissioni inquinanti. Per dire che buona parte della partita si gioca con la mobilit&agrave; urbana. Che &egrave; anche quella che pi&ugrave; facilmente si presta al passaggio alla propulsione elettrica. Ecco perch&eacute; l&rsquo;Associazione degli industriali ricorda di essere impegnata a lavorare con le citt&agrave; per aumentare l'accesso e la disponibilit&agrave; per i cittadini di due ruote a motore elettriche. &ldquo;Con le giuste condizioni favorevoli, Acem prevede che la quota predominante del mercato dei PTW - Powered Two Wheels, i mezzi a due ruote motorizzati - per la mobilit&agrave; urbana diverr&agrave; elettrica entro il 2030&rdquo;. Ma la passione per la moto richiede il motore termico! &ldquo;I responsabili politici &ndash; scrive l&rsquo;Acem - dovrebbero riconoscere che, a causa del loro impatto gi&agrave; limitato sul cambiamento climatico rispetto ad altri veicoli, i mezzi a due ruote con motori a combustione interna convenzionali hanno ancora un ruolo importante da giocare nel prossimo futuro, in particolare nei segmenti di mercato che sono pi&ugrave; difficili da elettrificare, come i PTW per il tempo libero. Ci&ograve; &egrave; dovuto al peso delle batterie e all'effetto che queste possono avere sulla maneggevolezza e la dinamica. I necessari compromessi tra peso, gamma, i costi e le aspettative dei consumatori, stanno ancora determinando volumi di mercato a livello di nicchia per i PTW elettrici orientati al tempo libero. Per questo &egrave; importante che l&rsquo;Unione Europea continui a supportare l&rsquo;evoluzione dell&rsquo;industria motociclistica, finanziando la ricerca e lo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio&rdquo;. Quando la moto viene utilizzata per passione nel tempo libero, per ora &egrave; impossibile mettere da parte il motore termico. Ecco perch&eacute; l&rsquo;Acem si rivolge anche al settore della produzione di carburanti, auspicando che aumenti l&rsquo;offerta di prodotti a basso contenuto di carbonio. Ed &egrave; apprezzato l&rsquo;impegno dell&rsquo;Associazione delle aziende di raffinazione europee (FuelsEurope) di arrivare entro il 2050 alla &ldquo;neutralit&agrave; climatica&rdquo; di tutto il carburante in commercio. In questo contesto si inseriscono anche i prodotti sintetici, gli E-fuels, che al momento sono una rarit&agrave; e costano cari. Ma che con l&rsquo;aumento della domanda, nel giro di una manciata d&rsquo;anni potrebbero arrivare a quotazioni poco pi&ugrave; alte di quelle dell&rsquo;attuale benzina. E-fuel Alliance ipotizza un prezzo compreso fra 1,45 e 2,24 euro al litro. Al quale bisognerebbe per&ograve; aggiungere le accise... Attenzione a non limitare l'innovazione Chiudendo il suo Position Paper l&rsquo;Acem scrive che &ldquo;I responsabili politici sono chiamati ad adottare un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico. La decarbonizzazione &egrave; troppo importante per limitarla alla sola elettrificazione. Un processo di transizione attraverser&agrave; necessariamente diverse fasi: imporre tecnologie specifiche significa limitare la scelta e quindi creare un vero e proprio vincolo all'innovazione&rdquo;. Per lo stesso motivo l&rsquo;Associazione ribadisce &ldquo;che gli orientamenti delle politiche di tassazione e incentivazione non dovrebbero essere limitati ai veicoli elettrificati, ma legati alla CO2 come parametro neutro dal punto di vista tecnologico&rdquo;. Infine una punzecchiata per sottolineare un tema importante: &ldquo;Dopo un'opportunit&agrave; persa nella prima versione della Direttiva sulle Infrastrutture per i combustibili alternativi, ACEM sollecita ora i responsabili politici dell'UE a includere un numero obbligatorio di punti di ricarica per veicoli elettrici in tutta l'UE, nella revisione della direttiva&rdquo;. UE: stop ai motori tradizionali dal 2035. Appuntamento al buio per le moto       

L&rsquo;Associazione Europea dei Costruttori di Moto ha diffuso un Position Paper in risposta alla proposta della Commissione Europea di andare verso una sempre maggiore elettrificazione dei veicoli

Moto elettrica? Non può ancora sostituire quella a benzina

L&rsquo;argomento &egrave; estremamente delicato per le ripercussioni importanti che potrebbe avere a livello commerciale. Tutto &egrave; nato quando l&rsquo;amministrazione statunitense guidata da Donald Trump ha deciso di incrementare i dazi sull&rsquo;importazione di prodotti in acciaio e alluminio, compresi quelli europei. L&rsquo;Unione Europea, infatti, sembrerebbe pronta a contrattaccare la decisione, imponendo un aumento delle tasse doganali sui prodotti americani importati nei nostri Paesi, il che per&ograve;, potrebbe avere ulteriori conseguenze negative per l&rsquo;Europa innescando contromisure e ritorsioni.  No ai contro-dazi - Per questo, alla vigilia del vertice europeo di Bruxelles durante il quale i 28&nbsp;capi di Stato e di governo dei paesi membri discuteranno sulla politica commerciale dell&rsquo;Unione, l&rsquo;ACEM, Associazione europea dei fabbricanti di motocicli, ha invitato i governi coinvolti a escludere i motocicli dalla lista dei prodotti americani che potrebbero subire un aumento delle tasse doganali.   L&rsquo;ACEM ha scritto al Commissario europeo per il commercio, Cecilia Malmstr&ouml;m, e al Vicepresidente della Commissione Europea, Jyrki Katainen, esprimendo la propria preoccupazione sull&rsquo;inasprimento di questa guerra commerciale. Nella sua lettera, l&rsquo;industria motociclistica europea fa presente che imponendo dei contro-dazi sui motocicli americani, l&rsquo;UE potrebbe innescare ulteriori misure di ritorsione da parte degli USA nei confronti di motocicli e scooter europei.   Verrebbero cos&igrave; ad essere danneggiati i produttori europei di motocicli, di relativi ricambi, componenti e accessori, ma anche i fornitori di servizi a cui fa affidamento l&rsquo;industria motociclistica. Un settore particolarmente importante, considerando che nell&rsquo;Unione Europea sono circa 300.000&nbsp;i&nbsp;posti di lavoro che dipendono dall&rsquo;industria motociclistica (motocicli, ciclomotori, tricicli e quadricicli).  L&rsquo;ACEM - L&rsquo;ACEM rappresenta i produttori di scooter, motociclette, tre ruote e quadricicli (veicoli di categoria L) in Europa. Fra i suoi associati, 17 aziende e 17 associazioni nazionali di settore fra cui figurano alcune delle multinazionali pi&ugrave; importanti del settore: BMW Motorrad, Bombardier Recreational Products (BRP), Ducati Motor Holding, Harley-Davidson, Honda, Kawasaki, KTM, Kymco, MV Agusta, Peugeot Scooters, Piaggio, Polaris Industries, Renault, Royal Enfield, Suzuki, Triumph Motorcycles e Yamaha.   Un mercato chiave - &ldquo;L&rsquo;Europa &egrave; uno dei mercati chiave degli esportatori americani di motocicli e all&rsquo;incirca il 30% delle esportazioni europee di questo settore sono dirette verso gli Stati Uniti. Questo conflitto potrebbe danneggiare gravemente entrambe le parti. Nessuno uscir&agrave; vincitore da questa guerra commerciale&rdquo;, ha ammonito Stefan Pierer, Presidente dell&rsquo;ACEM e CEO di KTM AG, nel suo intervento all&rsquo;Assemblea generale ACEM svoltasi in data odierna presso il Peugeot Scooters di Sochaux, in Francia.  Stando ai dati EUROSTAT, le esportazioni europee di motocicli negli Stati Uniti ammontavano a &euro;&nbsp;483,1&nbsp;milioni nel&nbsp;2016, corrispondente al 29,1%&nbsp;delle esportazioni europee di motocicli. Inoltre, le aziende europee hanno esportato negli Stati Uniti ricambi e componenti per motocicli pari a &euro;&nbsp;139,6&nbsp;milioni (30,8%&nbsp;del totale). Nel 2016 gli Stati Uniti erano il principale mercato di esportazione europeo per quanto riguarda il settore motocicli e relativi ricambi e componenti.  &nbsp;&ldquo;Invitiamo gli Stati membri dell&rsquo;UE a escludere tempestivamente l&rsquo;industria motociclistica americana dalla lista delle possibili contromisure di ritorsione e compensazione&rdquo;, ha aggiunto il Segretario Generale dell&rsquo;ACEM, Antonio Perlot. &ldquo;Incoraggiamo inoltre la Commissione Europea a cooperare con Washington per raggiungere una soluzione mediante negoziato in merito ai dazi su acciaio e alluminio per attenuare questo conflitto. L&rsquo;industria motociclistica non deve essere coinvolta in questa guerra commerciale&quot;, ha concluso Perlot. 

L&#39;Associazione europea dei fabbricanti di motocicli invita i governi europei a non imporre l&#39;aumento delle tasse doganali sulle moto americane. &quot;Nessuno uscir&agrave; vincitore da questo conflitto commerciale&quot;, ammonisce Stefan Pierer, presidente di ACEM e CEO di KTM

ACEM: &#39;No alla guerra dei dazi&#39;

        Michele Colaninno, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Immsi SpA (holding con un giro di affari di oltre 1,3 miliardi di euro e azionista di maggioranza del Gruppo Piaggio), nonch&eacute; membro del Consiglio di Amministrazione di Piaggio &amp; C. S.p.A. e Presidente di Piaggio Fast Forward, &egrave; stato nominato Vice Presidente di ACEM (Association des Constructeurs Europ&eacute;ens de Motocycles), l&rsquo;associazione europea dell&rsquo;industria motociclistica con sede a Bruxelles, cui partecipano oggi tutti i gruppi mondiali delle due ruote.&ldquo;In ACEM lavoreremo affinch&eacute; le tematiche del libero commercio, della sicurezza e del rispetto ambientale rimangano centrali nell'ambito degli indirizzi strategici che le istituzioni europee adotteranno&rdquo;, ha commentato Michele Colaninno.  &ldquo;Il Gruppo Piaggio, presente da anni in tutti i continenti con i propri marchi e con importanti poli produttivi in differenti parti del mondo, continuer&agrave; a pensare al futuro delle prossime generazioni con una costante attenzione al lavoro e alle nuove frontiere della mobilit&agrave; urbana. Si stanno presentando enormi opportunit&agrave; nel settore del trasporto, dobbiamo lavorare assieme per coglierle al meglio&rdquo;, conclude Colaninno.La nomina di Michele Colaninno coincide con il riassetto della struttura dell&rsquo;Associazione, che ha definito i Vicepresidenti e il Presidente, che assumeranno gli incarichi a decorrere dal prossimo primo luglio 2017.       

Il presidente di Piaggio Fast Forward &egrave; stato nominato Vice Presidente dell'Associazione Europea dell'Industria Motociclistica

Michele Colaninno vice presidente di ACEM

Yamaha, BMW e Honda hanno creato il Connected Motorcycle Consortium per migliorare le applicazioni C-ITS (Cooperative-Intelligent Transportation Systems) nei veicoli a due ruote.  Secondo il Memorandum of Understanding (MoU), sottoscritto nel 2014 da tutti i membri produttori dell'ACEM (Associazione Costruttori Europei Motocicli), le funzionalit&agrave; C-ITS verranno introdotte a partire dal 2020. Al fine di accelerare questo processo, i tre produttori inizieranno la collaborazione nel campo dei C-ITS gi&agrave; da ora.  La nuova collaborazione &egrave; stata annunciata il 6 ottobre a Bordeaux, in Francia, all'ITS World Congress, il pi&ugrave; grande evento mondiale dedicato ai servizi e sistemi di trasporto intelligenti. I tre partner hanno inoltre incoraggiato altri costruttori di motocicli a entrare nel consorzio in modo da aumentare la sicurezza dei veicoli a motore a due ruote.  "Le nostre aziende sono gi&agrave; membri attivi del Car2Car Communication Consortium, in cui lavoriamo con costruttori di autovetture e autocarri e altri soggetti interessati alla definizione di specifiche e norme comuni&rdquo;, ha detto Takaaki Kimura, Chief General Manager of Technology Center, Executive Vice President e Representative Director di Yamaha Motor Co. Ltd. &ldquo;Tuttavia, ci siamo resi conto che le esigenze specifiche dei motocicli sono al di fuori della portata di questo consorzio. Il passo successivo &egrave; avviare una collaborazione dedicata esclusivamente alle sfide per i veicoli a motore a due ruote&rdquo;, ha concluso.  "Intendiamo cooperare per accelerare gli sviluppi della sicurezza specificamente legati ai motocicli, al fine di promuovere il successo nella realizzazione di sistemi C-ITS su moto e scooter", ha aggiunto Tetsuo Suzuki, Operating Officer di Honda Motor Co., Ltd.  "Il nostro obiettivo &egrave; promuovere un uso tempestivo ed esaustivo dei sistemi C-ITS nei veicoli a motore a due ruote, offrendo la possibilit&agrave; di migliorarne la sicurezza. Dobbiamo perci&ograve; incoraggiare altre aziende a unirsi a noi", ha concluso il prof. Dr. Karl Viktor Schaller, Executive Vice President Development di BMW Motorrad.  L'Associazione Costruttori Europei Motocicli ha accolto con favore l'iniziativa.  "Questa iniziativa &egrave; pienamente in linea con la strategia in materia di sicurezza stradale dell'ACEM e dimostra la volont&agrave; dell'industria motociclistica di aumentare la sicurezza per i piloti in base a sviluppi di massima praticit&agrave; e concretezza", ha commentato Antonio Perlot, Secretary General di ACEM.  Se ben considerate e adeguatamente implementate, le tecnologie ITS offrono la possibilit&agrave; di migliorare la protezione, la sicurezza e l'efficienza di tutti i sistemi di trasporto, in particolare dei motocicli. I sistemi ITS (Intelligent Transport Systems) richiedono l'integrazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per infrastrutture di trasporto, veicoli e utenti.  Attualmente esistono applicazioni di base nei sistemi di navigazione GPS, con le informazioni sul traffico in tempo reale e il suggerimento di itinerari alternativi in base agli ingorghi presenti lungo il tragitto. Per il trasporto su strada in particolare, l'interoperabilit&agrave; della comunicazione in rete wireless tra i veicoli pu&ograve; consentire a chi guida di prendere decisioni coordinate e informate sulla rotta da seguire, oltre a consentire manovre pi&ugrave; sicure nei trafficati ambienti urbani. Dalle tecnologie ITS si prevede di trarre particolari vantaggi per la sicurezza dei veicoli a due ruote (PTW), non ultima l'offerta di un livello di "visibilit&agrave; elettronica" che pu&ograve; essere condiviso tra piloti e conducenti degli altri veicoli stradali.  La visibilit&agrave; &egrave; la sfida della sicurezza per i veicoli a motore a due ruote.  Moto e scooter hanno una ridotta area frontale visibile rispetto ad altri veicoli. La loro distanza e velocit&agrave; &egrave; spesso giudicata erroneamente da altri conducenti. A causa della sagoma sottile, appaiono lontani e sembrano muoversi lentamente. Oltre il 70% degli incidenti &egrave; causato da tale percezione errata. Un avviso "digitale" per i conducenti degli altri veicoli all'avvicinamento di un veicolo a motore a due ruote lungo un percorso critico contribuir&agrave; ad aumentare la consapevolezza per mezzo della "visibilit&agrave; digitale".  Le tre aziende hanno gi&agrave; acquisito esperienza nella tecnologia di connessione dei veicoli in varie prove sul campo in Europa. Insieme a costruttori di automobili e principali fornitori, BMW Motorrad ha partecipato al simTD (www.simtd.de), una prova sul campo su larga scala effettuata con veicoli connessi nell'area di Francoforte, Germania. Honda e Yamaha hanno partecipato a Drive C2X (www.drive-c2x.eu), un progetto di prova concreta degli ITS a livello europeo. In vista delle sfide sperimentate in queste esperienze nel mondo reale, i tre produttori stanno ora unendo le forze per valutare i principi dei sistemi C-ITS (Cooperative Intelligent Transportation Systems) per migliorare la sicurezza dei motocicli.  I sistemi di trasporto intelligente progettati per le auto non possono essere semplicemente trasferiti sulle moto. A causa dello spazio limitato, i sistemi elettronici devono essere pi&ugrave; piccoli e resistenti ad acqua, polvere e vibrazioni. Poich&eacute; i motocicli presentano dinamiche di guida diverse, lo sviluppo di software e algoritmi deve tenere conto di esigenze particolari. Un fattore essenziale &egrave;, ad esempio, la mancanza di un tetto. La posizione dell'antenna su un motociclo costituisce pertanto una vera sfida per sviluppatori e produttori.  &nbsp;

Creato il Connected Motorcycle Consortium per aumentare la sicurezza di moto e scooter attraverso le tecnologie ITS sulle moto e gli scooter

Yamaha, BMW e Honda insieme per la sicurezza

I taxi e le auto del car sharing avranno uno speciale adesivo per ricordare di fare attenzione a moto, scooter e bici quando si apre la portiera dell&rsquo;auto.  E&rsquo; stata presentata a Milano a Palazzo Marino&nbsp; la nuova campagna sulla sicurezza stradale ideata da Confindustria ANCMA, l&rsquo;Associazione che riunisce i produttori di cicli, motocicli e accessori, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Comune di Milano e con il sostegno di Fondazione italiana per le 2 ruote.  La campagna si inserisce nel pi&ugrave; ampio progetto europeo Road Safety Strategy promosso da ACEM, l&rsquo;analogo di ANCMA a livello europeo, e vede il coinvolgimento degli operatori di car sharing attivi nel comune di Milano e Citt&agrave; Metropolitana (Car2Go, Enjoy, E-Vai, GuidaMi, Twist e Share&rsquo;nGo), oltre che della societ&agrave; MyTaxi. A partire dai prossimi giorni, sui finestrini delle auto in condivisione e dei taxi verr&agrave; esposto uno speciale adesivo che ricorder&agrave; a guidatori e passeggeri di fare attenzione alla presenza di bici, moto e scooter sulla strada quando si apre la portiera dell&rsquo;auto.    &nbsp;  &ldquo;Un piccolo gesto&rdquo;, ha commentato Corrado Capelli, Presidente di Confindustria Ancma, &ldquo;che in alcuni casi pu&ograve; davvero fare la differenza. La percezione della presenza delle due ruote, infatti, &egrave; uno dei fattori che incidono maggiormente sulla diminuzione degli incidenti stradali. Confindustria Ancma &egrave; impegnata da tempo su questo fronte, considerando quello della sicurezza uno dei temi fondamentali non solo per gli utenti delle due ruote, ma per tutti gli utenti della strada&rdquo;.  &ldquo;Ringrazio Ancma per aver pensato a una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle utenze deboli&rdquo; ha dichiarato l&rsquo;assessore alla Mobilit&agrave; e Ambiente Pierfrancesco Maran. &ldquo;&Egrave; un tema prioritario per il Comune di Milano, ma deve esserlo anche per le imprese e per chiunque operi in strada. Anche se gli incidenti sono in diminuzione, &egrave; un campo in cui si pu&ograve; e si deve fare sempre di pi&ugrave;&rdquo;.  La campagna &ldquo;Occhio alle 2 ruote&rdquo; ha previsto anche la realizzazione del sito web www.occhioalle2ruote.it dove trovare tutte le informazioni non solo sull&rsquo;iniziativa, ma anche sulle principali norme del codice della strada in materia di sicurezza, consigli utili e materiali di approfondimento. Il tema della sicurezza stradale sar&agrave; inoltre al centro dell&rsquo;Area Sicurezza che Confindustria Ancma allestir&agrave; durante l&rsquo;Esposizione Mondiale del Motociclismo Eicma che si svolger&agrave; a Milano dal 17 al 22 novembre prossimi. &Egrave; possibile inoltre seguire tutte le attivit&agrave; sulla pagina Facebook occhioalle2ruote e su tutti i canali social grazie all&rsquo;hashtag #occhioalle2ruote.

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